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Oggi mi piace vincere facile, e in onore della primavera imminente pubblico questo simbolo della stagione.

Spero vi piaccia! Condividete se, volete darmi una mano a far conoscere i miei scatti.

#simoneviaggiatore #foto #fotografia #closeup #natura #fiori #macrofotografia #macro #photography #flowerphotography #blossom #fioritura #primavera #spring


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(Estratto da: “Il bisogno di pensare” di Vito Mancuso)

Sono alla ricerca di un punto fermo su cui appoggiarmi per sollevare la mente dai traffici quotidiani e provare a dare stabilità e prospettiva alla mia vita. Ricerco la roccia su cui costruire una casa che possa resistere all'imperversare delle acque e dei venti a cui è inevitabilmente esposta l'esistenza. Tocco il mio corpo, con la mano destra premo l'avambraccio sinistro, poi con entrambe le mani premo le gambe mi metto le mani sulla testa stringendola forte, allargo le braccia, stringo i pugni, faccio i muscoli, provo un sentimento piacevole nel sentire la solidità dei bicipiti. Io sono. Mi metto a correre. Sono sulla spiaggia del mare e corro cadenzato, resistente, non mi fermo, i muscoli rispondono, il fiato è controllato. Io sono. Questa solidità della materia corporea mi dà soddisfazione e sicurezza, e mi viene da pensare con un sorriso che è il mio corpo il mio punto fermo.
Il che è vero, e non è vero. È vero, perché il mio corpo contiene la risposta al senso della mia vita a livello formale, in quanto portatore della logica dell'armonia relazionale; non è vero, perché il mio corpo non è per nulla fermo, anzi già ora non è più forte ed elastico come quando ero giovane e lo sarà sempre meno con il passare dei giorni, fino alla fine inevitabile che attende tutti i fenomeni che nascono nel tempo. Basterebbe questo per dimostrare la falsità di quel realismo ingenuo, su cui purtroppo molti strutturano la loro esistenza, che fidandosi del corpo e conoscendo solo il corpo, conduce a collocare nella materia corporea e in tutto ciò che la soddisfa (cibo, piaceri, abiti, gioielli, ricchezze...) il senso stesso del vivere.
In realtà questo realismo ingenuo del senso comune non regge non solo perche il corpo è destinato a scomparire, ma anche perche l'atomo è praticamente vuoto. Qualcuno si chiederà che cosa c'entra l'atomo e io ora cercherò di argomentare.
Da molti anni ormai la fisica ci insegna che rispetto al volume complessivo dell'atomo il nucleo è piccolissimo, e rispetto al nucleo gli elettroni sono ancora più minuscoli, così evanescenti che non si sa se abbiano natura corpuscolare oppure ondulatoria. Un esperto ha scritto che, se immaginiamo il nucleo largo 10 cm, l'intero atomo dovrebbe estendersi per 10 km.
Ora 10 cm è più o meno una spanna, unità di misura popolare data dalla mano aperta..... Ora aprite bene la mano a formare una spanna e pensate a un punto distante 10 km da dove vi trovate. Guardate i 10 cm della vostra mano aperta e andate con la mente a quel punto che avete prescelto, immaginando come vuoto tutto lo spazio nel mezzo. 10 km di vuoto! Gli esperti ci dicono che sono queste le proporzioni dell'atomo, cioè del fondamento della materia: il quale, a questo punto, appare come uno spazio quasi interamente vuoto. La materia tuttavia a noi risulta piena, dura, solida, e questo avviene perche essa deriva la sua compatta consistenza dal vorticare a velocità impensabili degli elementi atomici, i quali a loro volta tracciano danze a velocita estreme.

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La pazienza mi ha fatto visita - Tahlia Hunter


La pazienza mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che le cose belle richiedono tempo per maturare
E crescono lentamente con stabilità.
La pace mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che posso rimanere calma attraverso le tempeste della vita,
Indipendentemente dal caos che mi circonda.
La speranza mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che tempi migliori mi aspettano
E che sarà sempre lì per guidarmi e sollevarmi.
L’umiltà mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che posso raggiungerla
Non riducendo me stessa o facendomi piccola,
Ma concentrandomi sul servire il mondo
E sull’elevare chi mi sta intorno.
La gentilezza mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Di essere più dolce, indulgente e compassionevole
Verso me stessa
E verso chi mi circonda.
La fiducia mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Di non nascondere o reprimere i miei doni e talenti
Per far sentire gli altri più a loro agio,
Ma di abbracciare ciò che mi rende unica.
La concentrazione mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che le insicurezze e i giudizi altrui
Non sono un mio problema.
Dovrei reindirizzare la mia attenzione
Dagli altri verso di me.
La libertà mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che nessuno ha controllo sulla mia mente,
Sui miei pensieri e sul mio benessere,
Se non io stessa.
L’amore mi ha fatto visita
E mi ha ricordato
Che non ho bisogno di cercarlo negli altri,
Perché si trova già dentro di me.

Tahlia Hunter


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Ci si sarebbe aspettati almeno parole distensive dopo quelle altre parole che hanno esposto l'Italia a una figura davvero imbarazzante a livello internazionale.

Invece nulla di tutto questo, perché le parole di Mattarella tutto fanno tranne che creare distensione tra l'Italia e la Russia. Rivendica il diritto internazionale e chiede alla Russia di rispettarlo. Chiede anche di rispettare la sovranità degli Stati.

Dov'era Mattarella, quando in barba al diritto internazionale, nel 1999, è stata violata la sovranità della Serbia con la totale complicità dell'Italia? Era vice presidente del Consiglio Italiano con delega ai servizi segreti. Anche quella era una violazione palese poiché non c'era un mandato del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

E dov'è Mattarella quando oggi i terroristi isrl violano non solo la sovranità dei Palestinesi, ma vengono accusati di gen*cidio dai tribunali internazionali? Ah sì, ad accogliere il presidente di isrl Herzog, quello che le bombe le firmava e ci scriveva sopra "io credo in te".

E mi fermo qui...

GiuseppeSalamone

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in reply to Mro

@Mro Ho trovato il discorso del nostre Presidente troppo superficiale e approssimativo; inadatto alla gravità della tematica.
@Mro

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C'è una piccola stanza su #matrix dove stiamo inserendo, ogni domenica, la cronologia dei nostri #fumetti pubblicati nel corso degli anni...
I #fumetti sono proposti sotto forma di storia completa in formato #e_book (#epub), sono scaricabili fino a scadenza tramite link con password.
Se a qualcunə interessa è benvenutə!

Potete trovarla qui:
matrix.to/#/!ntKCXqZdDpOIhqAee…
Oppure qui:
matrix.to/#/#fumetti-ALFA:matr…

🔁 condivisione gradita.

Questa voce è stata modificata (1 mese fa)
in reply to No Noi No

Mi ricordo quando hi fatto da betatester 😁.
Ho ancora l'e-Book nel kobo!

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globalist.it/world/2025/02/14/…

Le premesse per uno scontro tra Trump e gran parte dei paesi Ue ci sono tutte. Esclusi alcuni baciatori della pantofola trumpiana che ben conosciamo

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Cinque sono le cose che una persona rimpiange quando sta per morire


“Cinque sono le cose che una persona rimpiange quando sta per morire. Non saranno i viaggi confinati nelle vetrine delle agenzie che rimpiangeremo, e neanche una macchina nuova, una donna o un uomo da sogno o uno stipendio migliore.
La prima sarà non aver vissuto secondo le nostre inclinazioni ma prigionieri delle aspettative degli altri. Cadrà la maschera di pelle con la quale ci siamo resi amabili, o abbiamo creduto di farlo. Ed era la maschera creata dalla moda. La maschera di chi si accontenta di essere amabile. Non amato.
Il secondo rimpianto sarà aver lavorato troppo duramente, lasciandoci prendere dalla competizione, dai risultati, dalla rincorsa di qualcosa che non è mai arrivato perché non esisteva se non nella nostra testa, trascurando legami e relazioni.
Per terzo rimpiangeremo di non aver trovato il coraggio di dire la verità. Rimpiangeremo di non aver detto abbastanza ”ti amo” a chi avevamo accanto, ”sono fiero di te” ai figli, ”scusa” quando avevamo torto, o anche quando avevamo ragione. Abbiamo preferito alla verità rancori incancreniti e lunghissimi silenzi.
Poi rimpiangeremo di non aver trascorso tempo con chi amavamo. Non abbiamo badato a chi avevamo sempre lì, proprio perché era sempre lì. E come abbiamo fatto a sopportare quella solitudine in vita? L’abbiamo tollerata perché era centellinata, come un veleno che abitua a sopportare dosi letali. E abbiamo soffocato il dolore con piccolissimi e dolcissimi surrogati, incapaci di fare anche solo una telefonata e chiedere come stai.
Per ultimo rimpiangeremo di non essere stati più felici. Eppure, sarebbe bastato far fiorire ciò che avevamo dentro e attorno, ma ci siamo lasciati schiacciare dall'abitudine, dall'accidia, dall'egoismo, invece di amare come i poeti, invece di conoscere come gli scienziati. Invece di scoprire nel mondo quello che il bambino vede nelle mappe della sua infanzia: tesori.”
Testo tratto da: “Ciò che inferno non è” di Alessandro D'Avenia

Mi sono preso la licenza di sostituire la parola "uomo" con "persona"



A mia madre


Piango mentre ti lavo e con le mie lacrime ti lavo
Piango mentre t’imbocco e prego che almeno questo, almeno un boccone
Piango mentre mi guardi e non mi vedi, mentre ti vedo e non mi guardi
Piango ricordando come eri e non ricordo più quando ti ricordavi di me
Piango un pianto che non consola, che non sfianca, che non serve nemmeno a farti chiedere “perché piangi?”