25.000 Chilometri, è il nuovo cavo sottomarino Seacom2.0 per collegare Europa, Africa e Asia
Seacom, operatore africano di infrastrutture sottomarine, ha annunciato il lancio di Seacom 2.0, un sistema di cavi internazionali progettato per collegare Europa, Medio Oriente, Africa e Asia.
Il progetto prevede un tracciato lungo 25.000 chilometri (15.534 miglia), dotato di 48 coppie di fibre ottiche, con 20 punti di atterraggio distribuiti in 15 paesi.
Secondo la società, il nuovo cavo risponde alla domanda crescente di servizi per l’intelligenza artificiale, il cloud e il trasferimento di dati in tempo reale. Seacom dichiara che la rete potrebbe ridurre i costi di connettività fino al 300%, favorendo lo sviluppo di servizi cloud, fintech e dell’ecosistema tecnologico regionale.
Il percorso pianificato ha inizio a Marsiglia (Francia); attraversa il Mar Mediterraneo e il Mar Rosso prima di diramarsi in due rami: il primo prosegue verso est fino a Singapore, attraversando India e Pakistan; il secondo serve le coste del Nordafrica, dell’Africa occidentale e dell’Africa meridionale.
Nel comunicato ufficiale il CEO Alpheus Mangale ha definito Seacom 2.0 come “più di un semplice cavo“, sottolineando che l’iniziativa intende consolidare la sovranità digitale della regione e promuovere accesso aperto e integrazione regionale. L’azienda indica come obiettivo la creazione di una rete resiliente, sostenibile e inclusiva.
Dal punto di vista tecnico, Seacom 2.0 è concepito come una infrastruttura ad alta capacità e bassa latenza ottimizzata per i carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale. È prevista la trasformazione delle stazioni di atterraggio in veri e propri “nodi di comunicazione dell’intelligenza artificiale”, volti a collegare l’infrastruttura AI sovrana africana ai data center globali.
Il progetto include obiettivi strategici economici e operativi: stimolare la crescita del PIL – sulla scia dell’impatto positivo già osservato da precedenti cavi sottomarini, che hanno contribuito a incrementare il PIL pro capite africano di oltre il 6% – supportare infrastrutture intelligenti (porti abilitati all’IoT, pianificazione urbana basata su AI, edge computing) e potenziare le piccole e medie imprese con connettività di livello aziendale per l’accesso al cloud e ai mercati digitali.
Seacom 2.0 si poggia sulla rete esistente dell’operatore, avviata nel 2009 in collaborazione con Tata Communications. Seacom gestisce stazioni di atterraggio lungo la costa orientale dell’Africa e detiene capacità su principali sistemi internazionali come WACS, TEAMS, EASSy, Main One, Equiano e Peace. Tra gli investitori figurano Industrial Promotion Services (Aga Khan Fund for Economic Development), Remgro, Solcon Capital e Sanlam.
L’annuncio richiama inoltre proiezioni macro: Seacom posiziona Seacom 2.0 in previsione di 10 miliardi di agenti di intelligenza artificiale entro il 2030 e della crescita demografica prevista per il bacino dell’Oceano Indiano, che secondo le stime ospiterà metà della popolazione mondiale entro il 2050.
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