Ieri, mentre partecipavamo alla due giorni di assemblee organizzata dal comitato in difesa del parco Don Bosco a Bologna, ci è arrivata la notizia della sospensione del progetto di disboscamento da parte della giunta Lepore. Non possiamo che gioire di questa notizia che premia la tenacia dei comitati e delle organizzazioni che in questi mesi hanno fatto dura opposizione a questo progetto e che evidentemente dimostrano che la lotta paga.
Nell’euforia di questa notizia rimangono però tutti i nodi che noi evidenziamo da tempo:
Bologna e l’Emilia Romagna rimangono laboratori per le forze neoliberiste come PD e suoi alleati per attuare progetti di cementificazione che premiano solamente il capitale che ha interessi nel cemento.
Rimangono da risolvere tutte le altre situazioni di distruzione del verde pubblico legate al tram, il passante di mezzo, il Lazzareto e altre realtà che rendono Bologna il laboratorio neoliberista per eccellenza. Di tutto questo sono responsabili il PD e Coalizione Civica, la quale ha sostenuto ogni iniziativa del Sindaco compreso il progetto contestato sulle Besta come dimostra la sua posizione nel consiglio di quartiere San Donato in cui non ha votato l’odg per rivedere il progetto.
Auspichiamo che nei prossimi tempi si possano unire le lotte dei Comitati che portano avanti istanze ambientali e sociali in modo da creare a sinistra un fronte comune.
Noi, come sempre, ci siamo e lavoriamo fin da subito per creare un fronte delle forze di alternativa a Bologna.
Andrea Scagliarini, segretario provinciale di Bologna Rifondazione comunista
Ilaria Falossi, responsabile ambiente provinciale di Bologna