niente sta mai fermo. o si progredisce, o si regredisce. in questo momento storico il regresso sociale è evidente. un po' come la novella di chi si gira dall'altra parte ma viene preso al giro successivo, rimane solo da capire chi sarà l'ultimo a morire. tutti scalpitano perché qualcun altro lo preceda, ma nessuno cerca di risolvere il problema del killer. che si chiami trump, putin, ping, o meloni. la consolazione è che alla fine, comunque, moriremo tutti, in un modo o nell'altro. magari è pure vano opporsi. la recente enunciazione della corte inglese contro le persone transessuali ha evidenziato forse quale minoranza sarà la prossima ad essere presa di mira. ma non è detto che non possa toccare anche prima alle donne, ai gay, ai malati, ai mancini, ai vecchi o chissà a quale altra categoria, magari pure inventata al volo giusto per avere qualcuno da divertirsi a maciullare. in pieno impeto barbarico. nel disinteresse più totale. in teoria i bisogni umani dovrebbero venire prima di tutto. compatibilmente con le risorse e i bisogni di ciascuno. ma non è più una priorità per nessuno.