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Leak esplosivo: ecco come la Cina censura e sorveglia il web!


Analisti Sentinel LABS hanno scoperto una fuga di dati della società di sicurezza cinese TopSec che rivela dettagli su come i sistemi di monitoraggio dei contenuti web vengono utilizzati per censurare gli interessi sia del governo che di clienti privati.

I documenti dimostrano che la TopSec forniva servizi specialistici a un’impresa statale quando il suo leader fu indagato per corruzione. Ciò conferma la stretta collaborazione tra le autorità cinesi e le società private di sicurezza informatica nella gestione delle crisi informatiche.

La fuga di notizie contiene oltre 7.000 righe di log e codice utilizzati per configurare l’infrastruttura DevOps e i servizi ai clienti. Sono stati trovati script che collegano a domini del governo cinese, istituzioni accademiche e siti di notizie. Ciò indica il possibile utilizzo di TopSec nel sistema di controllo di Internet in Cina.

I documenti menzionano i clienti di TopSec, tra cui la Commissione di ispezione disciplinare di Shanghai, l’Ufficio petizioni del distretto di Gucheng e l’Illegal Information Suppression Center. Sono stati rinvenuti anche documenti relativi alla collaborazione con il Ministero della Pubblica Sicurezza per progetti di monitoraggio a Shanghai e Dandong.

I documenti rivelano anche l’uso del sistema Sparta per identificare le parole “sensibili” da censurare. Se vengono rilevate tali espressioni, vengono inviati segnali di allarme alle chat aziendali di WeChat. Ciò dimostra quanto profondamente TopSec sia integrato nei meccanismi di censura statale di Internet.

È interessante notare che il giorno delle segnalazioni di contenuti sospetti, WeChat ha annunciato un’indagine sul capo della Commissione per la gestione dei beni statali di Shanghai, Bai Tinghui. La notizia venne presto confermata dalle autorità e il suo nome scomparve rapidamente dalla maggior parte delle fonti ufficiali.

Fondata nel 1995, TopSec è specializzata in monitoraggio, sicurezza IT e servizi cloud. L’azienda possiede più di 1.000 brevetti, 87 copyright di software e 12 filiali. TopSec fornisce inoltre alle autorità del Paese vulnerabilità da sfruttare a fini di intelligence civile. Secondo il rapporto annuale dell’azienda, i servizi cloud di TopSec coprono tutte le 31 regioni amministrative del Paese.

Gli esperti sottolineano che, sebbene la cooperazione in materia di sicurezza informatica sia la norma in molti Paesi, il modello cinese prevede un’integrazione molto più profonda. Questo caso evidenzia l’importanza di controllare la registrazione e la gestione delle credenziali nella propria infrastruttura per evitare fughe di dati sensibili.

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