la giustizia si vede da quello che ottieni dal materiale umano che ha sbagliato. il tempo trascorso deve servire a ottenere qualcosa di giusto. se neppure cerchiamo di ottenere la vera giustizia, ossia chi ha commesso il crimine che si ravvede, cosa rimane di costruttivo di tutto il sistema. se siamo contro la pena di morte ma non contro un carcere inumano e distruttivo, quale differenza c'è fra uccidere subito o togliere comunque la vita a una persona.esiste l'esigenza di autodifesa di una società che non può permettersi una delinquenza diffusa quanto un'eventuale società sana (se esiste). ma tolto quello quale è l'utilità di tutto quello che quasi sempre viene dopo? una faida familiare può essere considerata" giustizia"? certo il perdono va cercato e non concesso, deve riguardare 2 persone, ma alla fine se uccidiamo o maltrattiamo chi ci ha fatto del male (cosa purtroppo automatica e naturale) cosa rimane di elevato e speciale della nostra esistenza? non è che a volte l'idea di impotenza che ci "costringe" a reazioni inconcludenti ed eccessive, è costruita dal di fuori proprio per farci perdere la testa? per costruire un caso? per indignare quando il delitto è chiaro, e alla fine rimane un caso umano tragico, dove l'inadeguatezza e imperfezione umana è l'unico dato che emerge davvero?
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Christian Raimo
L'ergastolo a Marco Bianchi non è una buona notizia. Nessun ergastolo è una buona notizia. Se la pena è rieducativa come sta scritto nella costituzione, l'ergastolo dovrebbe essere abolito. E dopo...www.facebook.com