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La sonda russa Luna-25 si è schiantata sulla Luna


https://www.media.inaf.it/wp-content/uploads/2023/08/l25-150x150.jpg Il sogno della Russia di riuscire di nuovo a compiere, dopo 47 anni, un atterraggio morbido sul suolo lunare si è infranto alle 13:57 ora italiana di ieri, sabato 19 agosto, con l’interr

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Una delle immagini inviate a Terra da Luna-25 mostra il cratere lunare Zeeman, qui ripreso il 17 agosto da due telecamere dello strumento Sts-L a bordo della navicella. Crediti: Iki Ras; Lroc Lrco/Nasa (per lo sfondo)

Niente da fare per la sonda russa Luna-25. Probabilmente sulla Luna ci è arrivata, ma schiantandosi al suolo. Questa la conclusione dell’analisi preliminare resa nota oggi dalla stessa Roscosmos, l’agenzia spaziale russa. Dei due allunaggi previsti per la prossima settimana rimane dunque in calendario solo quello della missione indiana Chandrayaan-3, che se tutto va bene dovrebbe approdare sul suolo lunare alle 14:34 ora italiana di mercoledì prossimo, 23 agosto.

Ma torniamo alla navicella russa Luna-25. In vista della discesa della sonda sulla Luna, discesa che si sarebbe dovuta concludere domani con l’approdo nel cratere Boguslawsky, sabato 19 i responsabili della missione avevano dato il via alla manovra necessaria al trasferimento dall’orbita lunare nella quale la sonda si era inserita correttamente il 17 agosto a un’orbita di “pre-atterraggio”, come riportato oggi [in russo, qui tradotto con Google, ndr] sul sito dell’Iki, l’Istituto di ricerche spaziali dell’Accademia russa delle scienze. L’impulso fornito dai razzi per compiere la correzione orbitale, sempre stando all’analisi preliminare, non ha però ottenuto l’effetto voluto, e attorno alle 14:57 ora di Mosca – dunque alle 13:57 ora italiana di sabato 19 agosto – le comunicazioni con la sonda si sono interrotte. Probabilmente – come detto – in seguito allo schianto della sonda sul suolo lunare. Forse ne sapremo di più quando saranno resi noti i risultati dell’indagine già affidata a una commissione interdipartimentale costituita ad hoc, oppure nel caso in cui uno dei satelliti artificiali in orbita attorno alla Luna riesca a individuare i segni dell’impatto – come già avvenuto per il lander della missione indiana Chandrayaan-2, schiantatosi nel settembre del 2019.

La missione indiana Chandrayaan-3, invece, sta procedendo senza intoppi. La seconda e ultima manovra di correzione orbitale, compiuta ieri notte, si è completata correttamente, con l’inserimento del lander Vikram – che si era separato dal modulo propulsore giovedì scorso – in un’orbita ellittica con distanza minima dal suolo lunare di appena 25 km. Se tutto andrà bene, fra tre giorni l’India diventerà il quarto paese nella storia dell’esplorazione spaziale – dopo Unione Sovietica, Stati Uniti e Cina – ad aver completato con successo un atterraggio morbido sulla Luna.

Chandrayaan-3 Mission:

The second and final deboosting operation has successfully reduced the LM orbit to 25 km x 134 km.

The module would undergo internal checks and await the sun-rise at the designated landing site.

The powered descent is expected to commence on August… pic.twitter.com/7ygrlW8GQ5

— ISRO (@isro) August 19, 2023