EDR Nel mirino: i forum underground mettono in vendita NtKiller
All’interno di un forum underground chiuso, frequentato da operatori malware e broker di accesso iniziale, è comparso un annuncio che ha attirato l’attenzione della comunità di cyber threat intelligence. Il post promuove “NtKiller”, una presunta utility “kernel-level” progettata per disattivare in modo silente antivirus, EDR, con riferimenti espliciti a rootkit, persistenza avanzata e bypass UAC zero-day.
Il prezzo dichiarato è di 500 dollari, con contatti diretti via Telegram e una lista di soluzioni di sicurezza “supportate” che include nomi di primo piano: Windows Defender, ESET, Kaspersky, Bitdefender, Malwarebytes e altri.
Una proposta che, se autentica, si colloca nella fascia alta del cybercrime-as-a-service.
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Cosa sono gli EDR
Gli EDR (Endpoint Detection and Response) sono soluzioni di sicurezza avanzata progettate per andare oltre il tradizionale antivirus. Il loro compito non è solo bloccare file malevoli, ma monitorare costantemente il comportamento del sistema.
In sintesi, un EDR:
- raccoglie telemetria continua dagli endpoint;
- analizza processi, chiamate di sistema, driver e memoria;
- correla eventi sospetti nel tempo;
- consente risposta attiva, come l’isolamento del sistema o la terminazione di processi.
A differenza degli AV classici, molti EDR operano a livello kernel, rendendo più difficile la loro disattivazione da parte di codice malevolo eseguito in user-mode.
Perché gli EDR sono un obiettivo primario
Nel cybercrime moderno, soprattutto nel contesto ransomware e intrusioni mirate, la prima fase dopo l’accesso iniziale è quasi sempre la neutralizzazione delle difese. Un EDR attivo:
- registra le azioni dell’attaccante;
- può generare alert in tempo reale;
- può interrompere la catena di attacco prima della fase finale.
Per questo motivo, la capacità di “accecamento” o disattivazione silente degli EDR è diventata un valore di mercato nei forum underground.
Come vengono aggirati gli EDR (livello concettuale)
I post come quello su NtKiller fanno riferimento a tecniche note a livello teorico, già osservate in campagne APT e ransomware avanzate. Non si tratta di exploit “magici”, ma di abusi profondi dell’architettura del sistema operativo.
Tra le macro-categorie di bypass comunemente discusse nei circuiti underground:
- Abuso del livello kernel
Portare codice malevolo allo stesso livello di privilegio dell’EDR riduce drasticamente la capacità di difesa. A questo livello, i controlli diventano una “lotta tra pari”. - Manipolazione dei driver
L’uso (o abuso) di driver vulnerabili firmati è una tecnica storicamente osservata per ottenere operazioni privilegiate senza exploit diretti del kernel. - Disattivazione indiretta
Invece di “uccidere” l’EDR, alcuni malware puntano a:- degradarne la visibilità;
- interferire con la telemetria;
- bloccare componenti di logging o comunicazione.
- Persistenza invisibile
Rootkit e meccanismi di avvio precoce permettono al malware di caricarsi prima delle soluzioni di sicurezza. - Bypass dei controlli di elevazione
I riferimenti a UAC bypass indicano tecniche per ottenere privilegi elevati senza allertare l’utente, spesso sfruttando fiducia implicita in componenti di sistema.
Marketing underground e realtà operativa
Va sottolineato che non tutti gli annunci nei forum underground corrispondono a strumenti realmente efficaci. Molti sono:
- rebranding di tool già noti;
- proof-of-concept venduti come “weapon-grade”;
- vere e proprie truffe interne al mondo criminale.
Post come questo confermano che:
- gli EDR restano centrali nella difesa;
- il kernel è diventato un campo di battaglia;
- la sicurezza endpoint deve essere affiancata da monitoraggio comportamentale, hardening del driver model e threat hunting proattivo.
Per i difensori, osservare questi forum non significa “imparare ad attaccare”, ma capire come ragiona l’avversario, quali promesse vengono vendute e quali capacità sono considerate “di valore” nel sottobosco cybercriminale.
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