Protagonisti della scienza: la top ten di Nature
Sono appena stati annunciati i nomi delle dieci persone che secondo Nature più hanno contribuito a dare forma e sostanza la scienza nel 2024. Persone che insieme ai colleghi, spiega la rivista britannica, hanno contribuito a scoperte straordinarie, certo, ma anche a portare la dovuta attenzione su questioni cruciali della contemporaneità.
Due sono quelle più strettamente legate all’astronomia: il geologo planetario cinese Li Chunlai e l’astrofisica canadese Wendy Freedman – ora vedremo perché proprio loro. Prima però vale la pena passare in rapida rassegna gli altri otto nomi. Il servizio di apertura spetta a Ekkehard Peik, fisico dell’istituto di metrologia tedesco, per i suoi studi sugli orologi nucleari – in particolare sull’impiego del nucleo del torio-229 – promettente alternativa agli ormai classici orologi atomici, in quanto molto più precisi. Huji Xu e Placide Mbala sono stati scelti per le loro scoperte, rispettivamente, sull’impiego delle cellule Car-T nella cura di alcune malattie autoimmuni e nel contenimento dell’epidemia di Mpox (il cosiddetto “vaiolo delle scimmie”) in Africa. L’impiego dell’intelligenza artificiale per le previsioni meteo è il motivo per cui c’è in lista anche Rémi Lam, ricercatore a Google DeepMind.
La sesta persona in lista è forse quella che più fra tutte non ha bisogno di presentazioni: l’economista e banchiere bengalese Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace 2006 per aver ideato e sostenuto il microcredito nella sua versione moderna. A fargli ora guadagnare la menzione di Nature è il suo impegno, come capo del governo ad interim, a favore degli studenti bengalesi.
Di grande rilievo è la presenza nella top ten di tre donne il cui impegno ha avuto, e sta avendo, un notevole impatto sul mondo scientifico. Una è l’avvocata svizzera Cordelia Bähr, protagonista lo scorso aprile di una vittoria storica presso l’Echr (la Corte europea dei diritti dell’uomo): non facendo il necessario contro il crescente riscaldamento globale, ha decretato l’Ehcr, la Svizzera sta violando i diritti delle donne più anziane. Poi c’è Anna Abalkina , coraggiosa ricercatrice russa, oggi alla Freie Universität di Berlino, per le sue indagini sulle frodi nel mondo dell’editoria scientifica, dal plagio fino alla clonazione di intere riviste. A completare questo trio di paladine della scienza contemporanea c’è infine Kaitlin Kharas, dottoranda canadese in oncologia pediatrica che – insieme ai suoi compagni di Sos (Support Our Science) – è riuscita con determinazione a ottenere un risultato eccezionale: un aumento significativo – il più consistente da vent’anni a questa parte – dell’importo delle borse di PhD e postdoc. Un esito della cui importanza sono ben consapevoli per primi i dottorandi qui in Italia, dove ancora le borse non raggiungono i 1200 euro al mese.
Walkouts, petitions and tweets: Canada just hiked PhD and postdoc pay — here’s how to get your country to do it, too t.co/AroI56OEeQ— nature (@Nature) July 9, 2024
Ed eccoci ora ai due astronomi. Li Chunlai e in realtà più un geologo, ma le rocce che ha analizzato sono niente meno che i primi – e per ora unici – campioni giunti sulla Terra dal lato nascosto della Luna, quello a noi invisibile. Rocce e polvere raccolte nei pressi del polo sud del nostro satellite naturale e portate qui sul nostro pianeta dalla missione cinese Chang’e-6, della quale Li è deputy chief designer. A chiudere la top ten 2024 è infine Wendy Freedman, astronoma dell’Università di Chicago che lavora da anni a uno fra i tempi più controversi dell’astrofisica contemporanea: il tasso d’espansione dell’universo, e in particolare la discrepanza fra misure “cosmologiche” e misure “astrofisiche” – la cosiddetta tensione di Hubble. Ebbene, confrontando il valore della costante incriminata ottenuto usando le stelle cefeidi con quello che invece risulta da altre due “candele standard” – alcune stelle del ramo delle giganti rosse e altre del ramo asintotico delle giganti rosse – osservate con il telescopio spaziale James Webb, Freedman e colleghi potrebbero aver aperto la strada alla soluzione di questo dilemma. Occhi dunque puntati su di loro nel 2025.
Per saperne di più:
- Leggi su Nature lo speciale “Nature’s 10. Ten people who helped shape science in 2024”