#36 / La buona diffidenza
Arriva IT-Alert
Oggi inizieranno in Toscana i test di IT-Alert, un sistema di allarme pubblico con cui il governo italiano potrà inviare sms ai telefoni presenti in una o più aree geografiche interessate da gravi emergenze o catastrofi di vario tipo.
In queste ore molte persone sui social esortano a disattivare il servizio, per paura di essere sorvegliate dallo Stato attraverso questa nuova tecnologia — installata sui nostri dispositivi senza consenso.
Diffidare dello Stato e delle sue attività è sempre lecito, sapete bene come la penso. Stavolta però è una paura malriposta, almeno per quanto riguarda la sorveglianza.
Gli SMS infatti vengono sono con una tecnologia chiamata "Cell Broadcast" che permette, attraverso gli operatori di rete, di trasmettere messaggi a tutti i dispositivi agganciati a una cella senza condividere il numero di telefono alla Protezione Civile. Insomma, come un gigantesco megafono. Non c’è nessun trasferimento di dati, né triangolazione dei dispositivi (non più di quanto non sia già possibile fare attraverso le celle telefoniche).
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I problemi però sono almeno due, ed è lì che le persone dovrebbero rivolgere la loro attenzione.
Il primo, molto pratico, è che IT-Alert ha il potere di controllare da remoto il nostro dispositivo. Infatti, nei comunicati stampa ufficiali leggiamo che quando il messaggio arriva sul dispositivo ogni funzione e operazione in corso viene bloccata per permettere alla persona di leggerlo. Non è quindi la solita notifica pop-up che possiamo ignorare.
A ciò deve aggiungersi il fatto che, nonostante gli utenti possano disattivare dalle impostazioni del telefono le notifiche, il servizio non viene mai disattivato. La protezione civile avrà sempre il potere di inviare messaggi ad ogni telefono in caso di emergenza grave, anche verso dispositivi con IT-Alert disattivato.
Il secondo punto, più filosofico, riguarda invece il potere di nudging che un sistema del genere può avere. Un messaggio governativo che arriva direttamente sul nostro telefono, che non può essere ignorato e che magari ci intima ad agire in un certo modo con tono d'urgenza, può indurre milioni di persone a fidarsi ciecamente di ciò che leggono e di comportarsi secondo le istruzioni ricevute.
Un po' come accade per quelle email di phishing che ti dicono che se non clicchi sul link succederanno cose orribili. Un potere assolutamente da non sottovalutare e che potrebbe essere anche sfruttato come vettore di attacco per creare il caos in un intero paese.
Per chi davvero non volesse saperne niente di IT-Alert e di molti altri sistemi invasivi e di sorveglianza installati sui nostri dispositivi, è consigliabile optare per un sistema operativo alternativo, come LineageOS o GrapheneOS.
La sorveglianza di massa, quella vera: la FISA 702
La sorveglianza vera non è certo quella di app come IT-Alert.
È quella della agenzie di intelligenze americane, che da decenni spiano ogni nostra conversazione, messaggio, email e profili social. Quella che già nel 2013 fu scoperta da Snowden; quella della famigerata FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act), sezione 702.
Immagina Internet come un enorme oceano pieno di pesci, dove i pesci rappresentano email, messaggi, foto, video e un’enorme quantità di metadati online. La NSA e l’intelligence statunitense sono come pescatori, che attraverso tecnologie e processi particolari (come il programma “PRISM” scoperto da Snowden) gettano nel mare di Internet enormi reti a strascico e tirano su qualsiasi cosa ci finisca dentro.
I pesci sono poi setacciati ed esaminati, per vedere se qualcuno di quelli è particolarmente interessante per loro. Gli altri, quelli non interessanti (per il momento) vengono congelati per l’uso in un secondo momento.
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La sezione 702 scade quest’anno e il Congresso sarà chiamato a rinnovarla. Fortunatamente, sempre più persone diffidano dell’operato delle agenzie di intelligence, che nel tempo hanno dimostrato tutta la loro mancanza di buona fede. La legge viene da molti anni abusata per sorvegliare gli stessi cittadini americani, e le critiche alla sezione 702, figlia della “guerra al terrorismo”, sono sempre più aspre:
“What has become abundantly clear over the last 15 years is that these protections are not working,” Goitein said. “All agencies that receive Section 702 data have procedures in place, approved by the FISA court, that allow them to run electronic searches … for the purpose of finding and retrieving the phone calls, text messages and emails of Americans.”A report by the Brennan Center for Justice states that “since 2006, the National Security Agency (NSA) has been secretly collecting the phone records of millions of Americans from some of the largest telecommunications providers in the United States, via a series of regularly renewed requests by the Federal Bureau of Investigation (FBI).”
Oggi la pesca a strascico si arricchisce anche con nuove tecnologie, come i dati biometrici. Un esempio è l’attività dell’odiosa ClearviewAI — un’azienda che ha raccolto negli anni 30 miliardi di immagini dai nostri social (sì, anche la tua) per crearne dati biometrici utilizzabili dalle forze dell’ordine e intelligence americana per identificare ognuno di noi in tempo reale.
Ecco, forse è il caso di preoccuparsi di questo, più che di IT-Alert.
Il futuro delle smart-cities
Chiudiamo con un esercizio d’immaginazione. Come saranno le città del futuro? Con ampi spazi verdi, biciclette ovunque, persone felici e bambini che giocano a palla nel parco? Forse su un altro pianeta, o in un’altra tempo-linea.
Per me è più probabile invece che ad aspettarci ci saranno città piene di grattacieli enormi, in grado di ospitare decine di migliaia di persone. Dentro: supermercati, farmacie, ambulatori, zone relax e piscine, ristoranti, discoteche e intrattenimento.
Entro qualche anno molte attività industriali e manuali saranno automatizzate con IA e robot. Chi ancora lavorerà, lo farà da remoto. Non possedendo un’automobile e avendo tutto a portata di mano, non usciranno quasi mai dal loro palazzo. Le interazioni sociali dal vivo saranno ridotte al minimo, anche grazie a innovazioni come il VisionPro per la realtà aumentata.
Ingressi e uscite dalle zone di residenza saranno comunque tracciati con riconoscimento biometrico e richiederanno una specifica giustificazione, come già accade per entrare in città come Venezia o in Area B a Milano. L’idea di città da 15 minuti assumerà una dimensione verticale.
Nel frattempo saranno sviluppate nuove cure per malattie mentali inventate, così da poter tenere a bada la popolazione e reprimere i più basilari istinti di sopravvivenza.
Fantasia distopica? Magari sì. In Cina però ci si avvicinano già molto. Devo ricordarvi quanto i nostri ingegneri sociali amino il modello cinese? Il consiglio, di nuovo, è di diffidare di chiunque voglia proporvi la salvezza con la tecnologia e le città da 15 minuti.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“Make yourself sheep and the wolves will eat you”
Benjamin Franklin
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