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Ecco le relazioni che 66 ASL hanno inviato all’Associazione Luca Coscioni sulla salute in carcere


L’Associazione ha condotto una serie di accessi agli atti presso le aziende sanitarie per conoscere lo stato della salute nei penitenziari italiani: dalle relazioni è stata realizzata una mappa interattiva che raccoglie tutte le criticità evidenziate

Marco Perduca commenta: ” L’insufficiente attenzione alla salute fisica e mentale nei penitenziari italiani e le critiche condizioni igienico-sanitarie degli istituti impongono un provvedimento deflattivo straordinario. Il Parlamento approvi la legge Giachetti o un indulto!


All’inizio di agosto del 2024, L’Associazione Luca Coscioni ha diffidato le 102 Aziende sanitarie locali sotto la cui giurisdizione si trovano le 189 carceri per ricordare loro l’obbligo di legge di effettuare almeno due visite ispettive negli istituti di pena per accertare le condizioni igienico-sanitarie degli istituti e la qualità dei servizi socio-sanitari offerti. Malgrado vari solleciti, neanche la metà delle ASL ha ritenuto opportuno rispondere alla diffida, mentre in una decina di casi è stato comunicato che le visite sono state effettuate in data successiva alla diffida.

Per meglio comprendere quale sia l’effettiva attenzione istituzionale al rispetto del diritto alla salute in carcere, all’inizio di dicembre 2024 l’Associazione Luca Coscioni ha presentato 102 richieste di accesso agli atti per ottenere dalle ASL i testi delle relazioni compilati a seguito delle visite, le eventuali linee guida seguite per i sopralluoghi, la lista di istituzioni con cui sono stati condivisi i rilievi del monitoraggio e le eventuali risposte dell’amministrazione penitenziaria.

Ad aprile, solo 66 Asl avevano inviato copia delle relazioni senza specificare, nella maggior parte dei casi, né se la Regione abbia predisposto delle regole o suggerimenti per l’effettuazione delle visite né quali siano state le reazioni istituzionali.

Questa la mappa delle carceri italiane a cui corrispondono le relazioni delle ASL ottenute grazie a decine di accessi agli atti presentati nei mesi scorsi.


Nella stragrande maggioranza dei casi negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce alla luce del recente pronunciamento della Corte dei Conti. Il 5 maggio, infatti, la magistratura contabile ha pubblicato la relazione Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carcere in cui critica lo stato di attuazione del decennale Piano Carceri evidenziando situazioni critiche di sovraffollamento in particolare in Lombardia, Puglia, Campania, Lazio, Veneto e Sicilia”.

Secondo il sito indipendente predisposto dal giornalista Marco Della Stella, che monitora quotidianamente le presenza in carcere a metà maggio 2025, in Italia c’erano 62.487 persone detenute, a fronte di una capienza regolamentare di 51.280 posti di cui 4488 però non disponibili portando pertanto il tasso di affollamento al 133,542%!

Quanto denunciato dalla Corte dei Conti conferma quanto emerso dai documenti delle ASL e evidenzia una volta di piàù la mancata realizzazione di numerosi interventi strutturali e l’urgenza di completare quelli di manutenzione straordinaria avviati, e finanziati, per migliorare le condizioni ambientali, igienico-sanitarie e di trattamento all’interno degli istituti.

A fronte di questa situazione, e considerati gli annunci del Governo di voler insistere con la gestione commissariale dell’edilizia carceraria, senza adoperarsi per affrontare neanche il diritto alla salute di migliaia di persone detenute (anche senza sentenza definitiva), L’Associazione Luca Coscioni si appella al Parlamento perché possa, almeno, adottare un indultino di un anno, come proposto dall’organizzazione Nessuno Tocchi Caino e dal Deputato Roberto Giachetti, per consentire tra le varie cose, anche la possibilità di rendere a norma di legge decine di carceri.

L’Associazione si riserva di proseguire con le sue azioni giudiziarie per mettere in mora le negligenze dell’Amministrazione penitenziaria e il mancato rispetto della raccomandazioni delle ASL da parte del Ministero della Giustizia.

Si ricorda che dall’autunno è possibile condividere in modo sicuro e anonimo critiche relative al diritto alla salute in carcere sul sito FreedomLeaks.

L'articolo Ecco le relazioni che 66 ASL hanno inviato all’Associazione Luca Coscioni sulla salute in carcere proviene da Associazione Luca Coscioni.