Vulnerabilità critiche scoperte in centinaia di stampanti Brother e altri produttori
Centinaia di modelli di stampanti di Brother e di altri produttori (Fujifilm, Toshiba, Ricoh e Konica Minolta) sono risultati vulnerabili a gravi vulnerabilità scoperte dai ricercatori di Rapid7. Ad esempio, le stampanti sono dotate di una password di amministratore predefinita che può essere generata da aggressori remoti.
In totale, gli esperti hanno individuato otto diversi problemi nelle stampanti Brother:
La più grave, scoperta dai ricercatori di sicurezza, è il CVE-2024-51978, poiché la password predefinita sulle stampanti vulnerabili viene generata in fase di produzione utilizzando uno speciale algoritmo e si basa sul numero di serie del dispositivo. Gli analisti di Rapid7 scrivono che il processo di generazione della password è facilmente invertibile e si presenta in questo modo:
- è necessario prendere i primi 16 caratteri del numero di serie del dispositivo;
- aggiungere 8 byte ottenuti dalla tabella statica con salt;
- eseguire l’hashing del risultato utilizzando SHA256;
- hash codificato in formato Base64;
- prendi i primi otto caratteri e sostituisci alcune lettere con simboli speciali.
Si noti che gli aggressori possono accedere al numero di serie della stampante di destinazione utilizzando vari metodi o sfruttando la vulnerabilità CVE-2024-51977. Possono quindi utilizzare l’algoritmo descritto per generare una password di amministratore e accedere come amministratore.
Gli aggressori possono quindi riconfigurare la stampante, accedere alle immagini scansionate salvate, al contenuto della rubrica, sfruttare il CVE-2024-51979 per l’esecuzione di codice remoto o il CVE-2024-51984 per raccogliere credenziali.
Sebbene tutte le vulnerabilità sopra menzionate siano già state risolte nei firmware aggiornati rilasciati dai produttori, il problema critico CVE-2024-51978 non è stato altrettanto facile da risolvere. Dopotutto, la radice della vulnerabilità risiede nella logica stessa di generazione delle password utilizzata nella produzione delle apparecchiature. In altre parole, tutti i dispositivi prodotti prima della scoperta di questo problema continueranno a utilizzare password predefinite prevedibili, a meno che gli utenti non le modifichino.
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