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Xiaomi sfida i giganti dell’AI: il modello MiMo batte Qwen e o1-mini


Xiaomi è entrata nel mercato dell’intelligenza artificiale con il proprio modello open source chiamato MiMo. Il colosso tecnologico cinese, in precedenza noto principalmente per gli smartphone e l’elettronica di consumo, ha scelto il momento per l’annuncio subito dopo l’aggiornamento del modello Qwen da parte di Alibaba.

Gli esperti attribuiscono la decisione di Xiaomi al recente successo di DeepSeek, il cui sviluppo R1 ha dimostrato che è possibile creare soluzioni di intelligenza artificiale efficaci a costi inferiori. I risultati iniziali dei test sembrano promettenti: la rete neurale ha già superato le prestazioni di o1-mini di OpenAI e Qwen di Alibaba in numerosi test di benchmark.

Sebbene l’azienda sia arrivata in ritardo nella corsa alle smart car, vede questa mossa come parte di una strategia a lungo termine. Secondo alcune fonti, la direzione stava discutendo di questa possibilità da tempo, ma solo ora ha deciso di lanciare il progetto.

E questa non è la prima iniziativa degli ultimi tempi: nel 2024 l’azienda aveva già dominato il mercato automobilistico lanciando l’auto elettrica SU7. È vero che il debutto è stato rovinato da un grave incidente e dal conseguente calo del 15% delle azioni, ma ciò non ha impedito agli sviluppatori di continuare a esplorare nuove direzioni.

Il nuovo modello, come l’R1 di DeepSeek, imita il processo di ragionamento umano nella risoluzione dei problemi. “Questo è il primo risultato del lavoro del nostro team appena formato per sviluppare programmi di intelligenza artificiale di base“, hanno affermato i rappresentanti sul social network WeChat.

È interessante notare che, dopo l’annuncio, le azioni della società sono aumentate di oltre il 5% sulla Borsa di Hong Kong.

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