Nuova ondata di PhaaS: KrakenBite lancia 5 pagine false per banche marocchine
Il mercato clandestino del cybercrime continua a evolversi rapidamente, alimentato da gruppi specializzati che progettano e vendono strumenti per truffe digitali sempre più sofisticate. Tra questi, un attore particolarmente attivo nelle ultime settimane è KrakenBite, noto per offrire servizi di phishing “chiavi in mano” rivolti a criminali informatici di tutto il mondo.
In un recente annuncio diffuso sui propri canali, rilevato dal gruppo DarkLab di Red Hot Cyber, il gruppo ha comunicato di aver aggiunto cinque nuove pagine di phishing dedicate a banche marocchine, portando il totale delle pagine disponibili nel loro “catalogo” a 115.
L’offerta criminale: pagine phishing per ogni mercato
Il post presenta un elenco impressionante di istituti bancari internazionali presi di mira: Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Italia, Israele, Messico e molti altri paesi. Per ogni banca elencata è disponibile una pagina di phishing che replica fedelmente il sito ufficiale, con l’obiettivo di rubare credenziali e dati sensibili alle vittime.
Il gruppo propone queste pagine come parte di un servizio a pagamento:
- Accesso illimitato a tutte le pagine presenti e future
- Licenza “lifetime” venduta per soli 50 dollari, un prezzo estremamente basso pensato per attirare un pubblico criminale molto vasto
Il post, inoltre, contiene screenshot di landing page progettate per imitare vari istituti finanziari marocchini come CIH Bank, Banque Populaire e Société Générale Maroc. Le pagine sono esteticamente curate e in lingua locale, segno dell’attenzione del gruppo nel rendere i propri falsi quanto più credibili possibile.
Un modello di business sempre più strutturato
La vendita di kit phishing non è una novità nel mondo del cybercrime, ma ciò che colpisce è l’approccio “aziendale” di gruppi come KrakenBite.
Nel messaggio pubblicato si fa riferimento a:
- un pannello di controllo per monitorare in tempo reale le vittime
- un “auto shop link” per acquistare il servizio
- un canale Telegram dedicato al supporto
Questa organizzazione ricorda da vicino i modelli SaaS (Software-as-a-Service) legittimi, trasformati però in PhaaS: Phishing-as-a-Service, un fenomeno in crescita che abbassa drasticamente la barriera tecnica per chi vuole compiere attacchi informatici.
Perché le nuove pagine marocchine sono significative
Il Marocco è negli ultimi anni un mercato bancario in forte digitalizzazione, con milioni di utenti che utilizzano servizi finanziari online e mobile banking.
Questa espansione digitale, unita a campagne di phishing sempre più credibili e localizzate nella lingua del Paese, aumenta il rischio che utenti poco esperti cadano nella trappola.
Il fatto che KrakenBite abbia investito nel creare ben cinque nuove pagine dedicate a istituti marocchini è un indicatore chiaro: c’è una forte richiesta di strumenti mirati proprio a quel mercato.
Per i gruppi criminali, infatti, ogni Paese rappresenta un ecosistema specifico, e il successo delle truffe dipende dalla capacità di colpire target locali con strumenti costruiti su misura.
Implicazioni per la sicurezza
L’episodio dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale l’awareness degli utenti e la capacità delle banche di rilevare tempestivamente campagne fraudolente basate su siti clonati.
Le pagine di phishing in questione:
- imitano in modo estremamente fedele il design degli istituti bancari
- sono accessibili a chiunque, anche senza competenze tecniche
- possono essere utilizzate immediatamente per campagne via SMS, email o social engineering
In un contesto simile, la difesa passa inevitabilmente da:
- Educazione continua dei cittadini sui segnali di una pagina fraudolenta
- Monitoraggio proattivo del deep e dark web per intercettare la diffusione dei kit
- Implementazione obbligatoria di metodi di autenticazione avanzati, come MFA e dispositivi hardware di sicurezza
Conclusione
L’annuncio di KrakenBite è un’ulteriore conferma dell’evoluzione del cybercrime verso modelli sempre più industrializzati e globali. Il phishing non è più opera di singoli attaccanti improvvisati, ma di vere e proprie “aziende” criminali che sviluppano, distribuiscono e supportano strumenti pronti per l’uso.
La consapevolezza e la prevenzione restano oggi più che mai l’arma principale per contrastare questi fenomeni.
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