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Decostruire l’antigiudaismo cristiano


Nel giugno 2023, quando la Conferenza episcopale francese pubblicava quello che nella Premessa all’edizione originale viene definito un «manuale», non si poteva immaginare ciò che sarebbe accaduto qualche mese dopo, il 7 ottobre dello stesso anno, ovvero la strage compiuta da Hamas vicino a Gaza e la conseguente risposta di Israele.

Dopo questo terribile evento, come osserva il vescovo Ambrogio Spreafico nell’Introduzione all’edizione italiana del libro, «l’antigiudaismo e l’antisemitismo sono così cresciuti» che solo «un rinnovato impegno della Chiesa cattolica per riscoprire le radici ebraiche della sua fede e per stabilire un dialogo fraterno con il popolo ebraico» può «preservarci dall’accondiscendere al clima di odio e di violenza che respiriamo» (p. 9).

Questo testo, nato all’interno del Servizio nazionale per i rapporti con l’ebraismo della Conferenza episcopale francese, corona un percorso compiuto da quella Chiesa insieme agli ebrei d’Oltralpe, che vanta tra le sue tappe fondamentali la Dichiarazione di Drancy del 1997, con la quale i vescovi chiesero perdono per «il silenzio troppo spesso mantenuto durante la Seconda guerra mondiale di fronte alla Shoah» (p. 16); una Dichiarazione del 2015, da parte del rabbino capo di Francia, che ribadiva la fratellanza tra ebrei e cristiani; e una Dichiarazione dei vescovi di Francia del 1° febbraio 2021, che di fatto è un appello a combattere l’antisemitismo.

Il volume è composto di 20 capitoli, 16 dei quali hanno come titolo delle domande, come, ad esempio: «Dio è violento nell’Antico Testamento, amorevole invece nel Nuovo?» (c. 1); «L’elezione del popolo ebraico lo rende un popolo superiore?» (c. 5). Tra le questioni fondamentali affrontate, che sono tipiche del dialogo ebraico-cristiano (rapporto tra Antico e Nuovo Testamento e diverse ermeneutiche, elezione di Israele, antigiudaismo e antisemitismo), ve ne sono alcune che introducono alle più recenti questioni dibattute dai teologi e dagli esperti, quali il rapporto tra le diverse alleanze bibliche («La Nuova Alleanza sostituisce l’Antica Alleanza?», c. 6) e presuppongono i risultati della Terza ricerca sul Gesù storico («Gesù ebreo», c. 8; «Le radici ebraiche del cristianesimo», c. 10).

Nel testo si toccano anche tematiche spinose, quali la missione della Chiesa verso gli ebrei, evocata nel titolo del c. 18: «I cristiani hanno la missione di convertire gli ebrei?». Si risponde a questa domanda a partire dal più volte citato documento, del 2015, della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo Perché i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili (n. 40), affermando che «la Chiesa cattolica non conduce né incoraggia alcuna missione istituzionale rivolta specificamente agli ebrei» (p. 148). L’affermazione ricalca quanto già nel 2005 Walter Kasper aveva detto in una corrispondenza a margine di una Dichiarazione, questa volta del Gruppo di discussione «Ebrei e cristiani» presso il Comitato centrale dei cattolici tedeschi, dal titolo Ebrei e cristiani in Germania: «Evito anch’io di parlare di una missione verso gli ebrei. Io faccio sempre notare che la Chiesa cattolica (a differenza di alcune comunità protestanti o di alcune sette) non conosce, a differenza della “missione verso i pagani”, alcuna “missione verso gli ebrei” istituzionale e organizzata» (Juden und Christen – das eine Volk Gottes, Herder, Freiburg im Breisgau, 2020,135 s).

Il libro è corredato da diversi strumenti (appendici, approfondimenti e bibliografie), alcuni già presenti nell’edizione francese, altri inseriti in quella italiana dal curatore Rafael Starnitzky. È quest’ultimo, tra l’altro, a raccontare la genesi della traduzione italiana, nata a Roma nell’ottobre 2023, in occasione del 60° anniversario della morte di Jules Isaac, per volontà dei professori Massimo Gargiulo (direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi giudaici della Gregoriana) e Marco Cassuto Morselli (Presidente delle Amicizie ebraico-cristiane), con il sostegno della Conferenza episcopale italiana.

Si tratta di un libro indispensabile per chiunque voglia aggiornarsi sullo stato attuale del dialogo ebraico-cristiano, da utilizzare magari insieme alle 16 schede per conoscere l’ebraismo, pubblicate nel 2023 dalla Cei e dall’Ucei, anch’esse testimonianza di come il processo avviato dal Concilio Vaticano II con Nostra aetate sia oggi più che necessario.

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