Shock Hacking: Come Guidare una Nissan Leaf Da Remoto! La ricerca al Black Hat Asia 2025
I ricercatori della PCAutomotive hanno evidenziato diverse vulnerabilità nel veicolo elettrico Nissan Leaf. Gli esperti hanno dimostrato che i bug potrebbero essere utilizzati per l’hacking a distanza delle auto, la sorveglianza e l’intercettazione completa di varie funzioni.
PCAutomotive è specializzata in test di penetrazione e analisi delle minacce per il settore automobilistico e finanziario. La scorsa settimana, alla conferenza Black Hat Asia 2025, gli esperti hanno parlato dettagliatamente dell’attacco hacker alla Nissan Leaf.
L’oggetto dello studio era il veicolo elettrico Nissan Leaf di seconda generazione, lanciato nel 2020. Le vulnerabilità riscontrate al suo interno hanno consentito l’utilizzo delle funzioni Bluetooth del sistema di infotainment dell’auto per penetrare nella rete interna.
Gli esperti sostengono che queste problematiche hanno consentito di aumentare i privilegi e di stabilire un canale di comunicazione con il server di controllo tramite comunicazioni cellulari, garantendo un accesso nascosto e costante al veicolo elettrico direttamente tramite Internet.
L’aggressore potrebbe sfruttare le vulnerabilità scoperte per spiare il proprietario di una Nissan Leaf, monitorando la posizione dell’auto, catturando screenshot del sistema di infotainment e persino registrando le conversazioni delle persone all’interno dell’auto.
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Inoltre, i problemi consentivano il controllo a distanza di varie funzioni dell’auto, tra cui l’apertura delle portiere, dei tergicristalli, del clacson, degli specchietti, dei finestrini, dei fari e perfino del volante, anche durante la guida.
Alle vulnerabilità sono stati assegnati otto identificatori CVE: da CVE-2025-32056 a CVE-2025-32063.
I ricercatori hanno affermato che il processo di divulgazione delle informazioni sui bug è iniziato già nell’agosto 2023, ma gli specialisti Nissan hanno confermato l’esistenza dei problemi solo nel gennaio 2024 e l’assegnazione degli identificatori CVE ha richiesto circa un altro anno.
Oltre al loro rapporto, gli esperti hanno pubblicato un video in cui hanno chiaramente dimostrato come hanno utilizzato i loro exploit per hackerare da remoto una Nissan Leaf.
I rappresentanti della Nissan hanno dichiarato ai media che l’azienda non può divulgare dettagli sulle vulnerabilità e sulle misure di protezione adottate per motivi di sicurezza. Allo stesso tempo, l’azienda ha sottolineato che continuerà a sviluppare e implementare tecnologie per combattere gli attacchi informatici “per il bene della sicurezza e della tranquillità dei clienti”.
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