NEGAZIONE DELLA MORTE
inargenta sul mare la fine del giorno
sapere che Qualcuno da sempre mi conosce
notte d'ossidiana ora m'avvolge mi sogna nelle vene del buio io non posso morire
morire alla vita...
. Accolgo il tuo testo: netto, notturno, con una dichiarazione finale che ribalta il senso. Di seguito tre varianti che esplorano sfumature diverse mantenendo il centro tematico della negazione della morte.
Variante lirica
inargenta sul mare la fine del giorno
sapere che Qualcuno mi conosce da sempre
notte d’ossidiana mi avvolge, mi sogna
nelle vene del buio: io non posso morire
morire alla vita diventa un verbo che si rifiuta
la luce trattenuta come un segreto sotto la pelle.
Variante tagliente
il giorno si inargentava e si spegneva
c’è un Qualcuno che mi conosce da sempre
notte d’ossidiana: mi stringe, mi consuma
io dico no — non posso morire
morire alla vita è un atto che rifiuto, un colpo senza presa.
Variante minimalista
inargenta il mare
Qualcuno mi conosce
ossidiana notte
io non posso morire
morire alla vita
Note sul ritmo e le immagini
- Immagine centrale: la contrapposizione tra l’argento del tramonto e l’ossidiana della notte funziona come ossimoro visuale; mantienila netta.
- Voce e maiuscole: l’uso di “Qualcuno” con maiuscola evoca destino o divinità; mantienilo se vuoi quel senso di confidenza eterna.
- Chiusura: la frase “io non posso morire” è un enunciato potente, trattalo come punto focale isolandola o dandole enjambement per amplificarne la forza.
- Sugg.: prova a leggere ogni variante ad alta voce e segnare dove trattenere il respiro; i silenzi faranno il resto.
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