Un Bypass dell’autenticazione espone gli account Microsoft agli attaccanti remoti!
Microsoft ha recentemente rilasciato un avviso di sicurezza per CVE-2025-21396, una vulnerabilità critica di bypass dell’autenticazione che potrebbe consentire agli attaccanti di falsificare credenziali e ottenere accesso non autorizzato agli account Microsoft. La falla, classificata con il codice CWE-290 (Authentication Bypass by Spoofing), colpisce i meccanismi di autenticazione che si basano su metodi di validazione insufficienti o difettosi.
Questa vulnerabilità rappresenta un rischio concreto per le organizzazioni che si affidano a controlli di autenticazione basati su IP o DNS, entrambi facilmente manipolabili da attaccanti esperti.
Dettagli del CVE-2025-21396
Il problema nasce da meccanismi di autenticazione mal progettati che non convalidano in modo robusto le richieste in ingresso. Gli exploit possono includere:
- IP Spoofing: Un attaccante falsifica il proprio indirizzo IP per impersonare un sistema attendibile.
- DNS Spoofing: Veleno nella cache DNS per far apparire un dominio controllato dall’attaccante come legittimo.
- Manipolazione delle richieste: Attacco alla logica di validazione nei protocolli applicativi.
Esempi di Attacco
1. IP Spoofing (Java)
Un attaccante che riesce a falsificare il proprio IP può facilmente aggirare questo controllo.
2. DNS Spoofing (C)
Un attaccante potrebbe avvelenare la cache DNS per ingannare il sistema e ottenere accesso fraudolento.
Mitigazione e contromisure
Microsoft ha rilasciato patch per risolvere il problema alla radice. Tuttavia, oltre all’installazione degli aggiornamenti, le organizzazioni dovrebbero adottare misure di sicurezza proattive:
- Applicare gli aggiornamenti di sicurezza: Verificare regolarmente il Microsoft Security Update Guide.
- Evitare autenticazioni basate su IP/DNS: Preferire metodi più sicuri come:
- Autenticazione a più fattori (MFA)
- Token crittografici per la validazione dell’identità
- Mutual TLS per connessioni sicure
- Monitorare il traffico di rete: Utilizzare sistemi di rilevamento intrusioni (IDS) per identificare pacchetti sospetti o comportamenti DNS anomali.
- Rafforzare l’infrastruttura DNS: Implementare DNSSEC per ridurre il rischio di spoofing.
- Abilitare il logging avanzato: Mantenere registri dettagliati delle richieste di autenticazione per un’analisi forense.
Microsoft ha dichiarato che “la vulnerabilità è stata completamente mitigata e non è richiesta alcuna azione per gli utenti del servizio”. Tuttavia, la trasparenza nel divulgare questa minaccia sottolinea l’importanza di un approccio preventivo alla sicurezza informatica. Gli attaccanti sono sempre alla ricerca di nuovi punti deboli, e CVE-2025-21396 dimostra ancora una volta che la sicurezza non è mai statica, ma una continua corsa contro il tempo.
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