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Un e-commerce italiano sta per essere compromesso: accesso in vendita per 500$


Un nuovo annuncio pubblicato sul noto forum underground Exploit.in accende i riflettori su un’ennesima violazione ai danni di una realtà italiana. Questa volta si tratta di un e-commerce attivo nel settore della telefonia che, secondo i dati condivisi, ha generato vendite per oltre 11 milioni di euro.

L’inserzione è concisa ma chiarissima:


“Escrow accepted, Access type: Magento web access, priv: admin, Italy shop, total selles: €11,006,570.52, admin access, Orders: 42786, Category: Phone store.
Price: 500$”

La richiesta? Solo 500 dollari per un accesso amministrativo completo alla piattaforma Magento del sito. Una cifra irrisoria se paragonata al potenziale valore dell’accesso in termini di impatto commerciale e reputazionale.

I dati esposti


Oltre all’indirizzo web del portale, l’annuncio fornisce dettagli che lasciano poco spazio a dubbi:

  • Piattaforma: Magento
  • Privilegi: accesso admin
  • Ordini elaborati: 42.786
  • Vendite totali: €11.006.570,52
  • Settore: Telefonia

Se confermato, si tratterebbe di un accesso critico, in grado di compromettere completamente il backend del sito: gestione ordini, dati clienti, catalogo prodotti e persino l’interfaccia di pagamento.

Come avviene la compromissione?


Magento, pur essendo una piattaforma potente e diffusa nel mondo e-commerce, è anche notoriamente bersaglio di attacchi informatici. Le principali vulnerabilità sfruttate negli ultimi anni includono:

  • Exploit di versioni non aggiornate
  • Plugin o temi compromessi
  • Credential stuffing
  • Backdoor PHP iniettate via upload

Senza una corretta postura di sicurezza (WAF, aggiornamenti regolari, MFA per accessi amministrativi), l’intera infrastruttura può diventare un bersaglio facile.

I rischi concreti


L’accesso admin a un Magento compromesso apre le porte a numerosi scenari:

  • Esfiltrazione dei dati dei clienti (nome, indirizzo, email, telefono e storici acquisti)
  • Modifica delle impostazioni di pagamento, ad esempio per reindirizzare i pagamenti su conti controllati dagli attaccanti
  • Installazione di malware o skimmer lato client (Magecart-style attack)
  • Vendita del database o uso per phishing mirati

L’offerta vista su Exploit.in non è un caso isolato, ma l’ennesimo segnale di un mercato nero digitale florido, in cui accessi privilegiati si scambiano al pari di merci qualsiasi. Dall’inzio del 2025 il numero di accessi in vendita a siti basati su tecnologia magento sono stati 36.

Il ruolo della Cyber Threat Intelligence


In questo contesto, la Cyber Threat Intelligence (CTI) può giocare un ruolo chiave nella prevenzione e mitigazione di attacchi come quello ipotizzato. Un programma di CTI ben strutturato permette di:

  • Monitorare in tempo reale i forum e marketplace del dark web, come Exploit.in, per individuare inserzioni sospette legate al proprio brand o dominio.
  • Identificare precocemente segnali di compromissione (IOC, tecniche TTP, exploit zero-day legati alla piattaforma in uso).
  • Allertare i team interni per attivare contromisure immediate prima che l’accesso venga venduto o sfruttato.

Un dato particolarmente rilevante emerso da analisi CTI su dump di credenziali provenienti da infostealer è la presenza di un accesso amministrativo riconducibile al sito in questione, su un archivio condiviso su BreachForum a metà dicembre 2024.

Non si tratta quindi solo di raccogliere dati, ma di trasformarli in intelligence azionabile, utile a ridurre la finestra di esposizione e a proteggere asset critici in ambienti ad alta esposizione come l’e-commerce.

Considerazioni finali


Al momento, non è noto se il sito in oggetto abbia rilevato o mitigato la violazione. Il sito è ancora online e funzionante. Tuttavia, se la vendita andasse a buon fine, le conseguenze potrebbero essere devastanti per l’azienda e i suoi clienti.

Nel frattempo, la vendita dell’accesso rimane pubblica, visibile a chiunque frequenti il forum. E il prezzo – 500$ – è il segnale più preoccupante: le barriere all’ingresso per compromettere aziende italiane non sono mai state così basse.

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