degenerative di Eugenio Tisselli 20 anni dopo. title track
ma anche trick.
Nel 2005 Tisselli costruì una pagina web che si corrompeva, un carattere alla volta, a ogni visita. un carattere a caso veniva distrutto o rimpiazzato quando il testo veniva letto. il codice html si decomponeva emergendo. interfaccia fratturata. lettore ferito
anche per il paradosso: esiste se non guardo(?) [e sì, è stata già chiamata Schroedinger's cat interface]
(Tisselli ha fatto anche REGENERATIVE nel 2005, che ora suona così)
(troppo colorato per i miei gusti lol)
generAtIve. degenerative(regenerative)
“your visit will leave a permanent mark”
. amore) quindi mi chiedevo: come sarebbe degenerative ora?
ora che
post-digitaleindividuowalled gardentool – prestazione (gamification) analytic objects – prodotti/informazioni (calcolo) mandatory comfort [commercio]ethos of building&growth (sùbìto)nemico – ego (ES) care(less/free)answer (dolore medicalizzato)inferno dell'ugualevita -funzione (sanitized) dito -scelta (scelta senza azione: consumo), algoritmonon-cosa (infoma) : disponibile influenzabile prevedibile accessibile trasparenteascolto senza etica -sorveglianzaprosa della compiacenzacorrelazione (calcolo)likeinformazioni (numeri/idee) – insegna – illustrazionecomunicazionenuovo (evento)!—algofobia -anestesia) apolitico-stanchezza (narcisismo, schiavitù volontaria)metafisica (poeima separato da poiesis) – astratto
/// come potrebbe essere ora?
– probabilmente il testo si autodistruggerebbe in automatico, in base ai dati sull'utente, non al caso (dove guarda, per quanto tempo, da dove ha fatto l'accesso, quanti anni ha etc.) – probabilmente ogni visita alimenterebbe il sistema, che decide cosa può restare e cosa può sparire, in base a parametri insondabili (credi di leggere, vieni letto) – probabilmente il testo scomparirebbe solo per l'utente, ma i dati resterebbero conservati altrove – il testo potrebbe dissolversi solo per alcuni utenti, in base a determinati parametri (cancellazione selettiva; privilegio/punizione) – la generazione sarebbe estetizzata/monetizzata: una piattaforma la venderebbe come esperienza interattiva, con logo e banner pubblicitari – probabilmente lo shock visivo alla jodi cederebbe il passo a un'interfaccia lucida chiarissima sterile piatta come una app bancaria; le sparizioni sarebbero fluide, seducenti, morbide, eleganti (nessuna rottura); i feedback finto-amichevoli – probabilmente delle easter egg/soglie come premio per la non performance, per la resa all'ascolto – ...
se dico che
sarebbe bello vedere come immaginate degenerative 20 anni dopo
tecnicamente sto facendo un
prompt
attesa: atteggiamento di piegarsi all'indisponibile
la rinuncia è il tratto fondamentale dell'attesa priva di intenzioni
artists do not create objects, but create by way of objects
COME SI AGISCE
qualcosa di non detto che pure circola
the dread of illness is the dread of losing
&ensp management emozionale
la morte è un particolare modo di essere
la lentezza del timore che esita di fronte all'impossibile a farsi
scrivere è un gesto relazionale. non si insegna. si pratica &ensp
engage in your own monstruosity
my visit our degeneration
thingness of code
a pro(m)p(t)osito: 2025. sono pure 40 anni dalla mostra Les Immateriaux (Jean-Francis Lyotard, Centre Pompidou, Parigi)
CO(RR/MM)ENTI – Justin Berner, Unhelpful Tools: Reexamining the Digital Humanities through Eugenio Tisselli’s degenerative and regenerative, electronic book review – Davin Heckman, James O'Sullivan, “your visit will leave a permanent mark”: Poetics in the PostDigital Economy, The Bloomsbury Handbook of Electronic Literature – James P Carse, Finite And Infinite Games, archive.org – Byung-Chul Han, Le non cose + La società senza dolore