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Al via la prima sperimentazione italiana con la psilocibina


Testo preparato con Peppe Brescia


Grazie a un’inaspettata nota divulgata il 9 Luglio, l’istituto Superiore di Sanità (Iss) ha annunciato l’avvio della prima sperimentazione italiana sugli utilizzi medici della psilocibina, il principio attivo dei cosiddetti funghi magici nell’ambito della cura di patologie depressive resistenti ai trattamenti tradizionali. Lo studio, che ha ultimato la fase di test preclinici, ha ricevuto l’autorizzazione da parte dell’Agenzia Italiana per i Farmaci (Aifa).

La ricerca verrà sviluppata in modalità multicentrica, mediante una collaborazione tra la Clinica Psichiatrica dell’Ospedale di Chieti, il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, l’ASL Roma 5 e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Foggia. L’Iss assumerà invece le funzioni di coordinamento dello studio.

Per il progetto, che prevede durata biennale, sono stati arruolati 68 pazienti affetti da depressione resistente che riceveranno somministrazioni di psilocibina in un ambiente controllato e supervisionato da personale clinico specializzato.

La valutazione dei risultati del trial, finalizzato alla definizione di nuovi modelli di approccio psichiatrico, sarà effettuata tramite il ricorso a tecniche di neuroimaging e neurofisiologia, propedeutici all’identificazione di biomarcatori cerebrali di rilievo.

L’annuncio dell’Iss è stato accolto con generale entusiasmo da parte dei professionisti del settore coinvolti nella sperimentazione. Secondo Giovanni Martinotti, Professore Ordinario di Psichiatria all’Università di Chieti, si tratta di “un cambio di paradigma più scientifico che culturale”, nonché di “una grande occasione per la ricerca italiana e per migliorare le cure per la salute mentale” utile a produrre conoscenze che “potranno rendere l’impiego delle nuove molecole ancora più sicuro, accettabile e accessibile per l’applicazione in ambito clinico”.

Anche Francesca Zoratto, ricercatrice dell’Iss e Principal Investigator del progetto, ha posto l’accento sulle inedite peculiarità dell’esperimento, sottolineando la possibilità di sondare “forme innovative, come quelle non psichedeliche che potrebbero mantenere il potenziale terapeutico eliminando gli effetti allucinogeni”.

La psilocibina, trasformata a livello metabolico in psilocina, svolge la propria azione sui recettori della serotonina mediante un’attività di riorganizzazione delle reti cerebrali responsabili di umore e percezioni.

Le potenzialità terapeutiche finora dimostrate dalla psilocibina hanno attirato interesse anche in ambito europeo, all’inizio del 2024 è infatti in corso PsyPal il primo progetto pan-europeo di studio psichedelico finanziato dalla Commissione europea che, tra le altre cose, valuterà l’idoneità della psilocibina nella gestione del disagio psicologico ed esistenziale derivante da quattro diverse patologie progressive: la broncopneumopatia cronica ostruttiva, la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica e i disturbi parkinsoniani avanzati e atipici.

Secondo i dati raccolti dall’Iss nel 2024, circa il 6% della popolazione italiana riferisce sintomi depressivi, riconducibili alla depressione maggiore nella metà dei casi.

Altre sono le condizioni per cui la ricerca scientifica o i trial clinici con gli psichedelici potrebbe dare risultati incoraggianti, per questo l’Associazione Luca Coscioni continua a portare avanti il suo impegno a favore della sperimentazione delle molecole allucinogene: nei mesi scorsi è stato lanciato L’Italia apra alle terapie psichedeliche, un appello in quattro punti indirizzato ai ministri Schillaci e Crosetto.

Le richieste prevedono la prescrivibilità degli psichedelici nell’ambito delle cure palliative e in quanto terapie compassionevoli, l’istituzione di un progetto pilota incentrato sullo studio della sindrome da stress post-traumatico del personale militare impiegato in missioni internazionali, infine un confronto istituzionale con una delegazione di esperti.

L’appello è al momento giunto a circa 15000 sottoscrizioni tra cittadini e operatori del settore. Il 27 settembre a La Spezia l’Associazione terrà un evento pre-congressuale dedicato agli psichedelici e continua a partecipare alla mobilitazione di Psychedelicare.eu l’iniziativa civica che chiede alla Commissione europea adeguati finanziamenti e un impegno internazionale per ritabellizzare gli psichedelici. L’iniziativa può essere sottoscritta qui.

L'articolo Al via la prima sperimentazione italiana con la psilocibina proviene da Associazione Luca Coscioni.