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Antitotalitari d’Italia


L’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina e il massacro perpetrato dai fondamentalisti islamici di Hamas il 7 ottobre 2023 ci ricordano che lo scontro tra il mondo delle autocrazie e le democrazie occidentali non costituisce di certo qualcosa che appartiene al passato. Al contrario, il conflitto va avanti assumendo forme nuove e sempre più minacciose.

Un tempo, nel corso dei primi decenni del Novecento, la contesa era scoppiata tra il totalitarismo rosso e nero – vale a dire il nazismo e lo stalinismo – e il fronte guidato dalla Gran Bretagna di Churchill e dagli Stati Uniti di Roosevelt: un duello militare dietro il quale aveva luogo il confronto delle idee nel cui ambito un cospicuo numero di intellettuali guardò con occhio disincantato e assai critico alle dittature che erano arrivate al potere.

Nel secondo dopoguerra, poi, quegli stessi studiosi continuarono a difendere i valori di libertà e rispetto dei diritti fondamentali che venivano messi costantemente in questione nel contesto di un dibattito politico e ideologico sovente aspro, talvolta spietato. Si trattò di alcuni maȋtre à penser che erano stati irriducibilmente antifascisti e sarebbero stati fermamente anticomunisti, in quanto vedevano nel partito di Togliatti un pericolo per la libertà e ne disapprovavano la sostanziale ambiguità nei confronti dell’Urss.

Costoro sono stati in passato piuttosto noti: solo per citarne qualcuno, si va da Gaetano Salvemini a don Luigi Sturzo, da Ignazio Silone a Mario Pannunzio, da Ernesto Rossi a Nicola Chiaromonte, da Aldo Garosci a Lionello Venturi, fino a Lui­gi Salvatorelli. Intellettuali liberali, socialisti democratici e cattolici che, profondamente influenzati da Benedetto Croce, hanno tenuto alto il vessillo dell’antitotalitarismo. Massimo Teodori – storico, docente universitario, parlamentare per tre legislature e opinionista – ha dedicato loro questo breve e lucido saggio, attraverso il quale, ripercorrendone le vicende umane e pubbliche, mette in rilievo come essi, avendo cercato di stabilire un legame tra il nostro Paese e le più vivaci correnti di pensiero dell’Occidente, abbiano fornito un contributo fondamentale in primis alla cultura italiana.

L’A. ha studiato a lungo l’evoluzione della politica nazionale, le illusioni legate al successo di una «Terza forza» in grado di rivaleggiare con la Dc e il Pci, i tentativi volti a rafforzare le forze europeiste, le difficoltà derivanti dalla presenza di corporazioni e consorterie, gli sforzi tesi a rinnovare la sinistra agli antipodi del frontismo e in contrasto con l’egemonia esercitata dal Partito comunista.

Quegli intellettuali oggi sembrano in gran parte dimenticati. Teodori sottolinea per esempio come, nella cosiddetta «Seconda Repubblica», siano venuti del tutto meno i gruppi e i partiti sostenitori di posizioni antiautoritarie. Tanto più apprezzabile appare, quindi, il suo libro: una disamina che mette a disposizione del lettore una notevole quantità di riflessioni, spunti di discussione, polemiche, iniziative politiche, analisi approfondite e penetranti, meditate proposte riformatrici. Vi si delinea la storia di coloro che hanno praticato la politica antitotalitaria nel quadro della democrazia italiana, indipendentemente dall’appartenenza partitica. «A mia conoscenza – osserva l’A. – non vi sono stati molti storici, scienziati politici e pubblicisti che hanno affrontato la vicenda repubblicana da questo punto di vista» (p. 7). Una prospettiva indubbiamente originale, la sua: portatrice inoltre di un bagaglio culturale che potrebbe rivelarsi molto utile anche a quanti oggi volessero dedicarsi all’elaborazione di idee non banali e meritevoli dunque di essere sviluppate in sede politica.

The post Antitotalitari d’Italia first appeared on La Civiltà Cattolica.