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La sorveglianza cinese direttamente a casa nostra. Grazie a Consip! Di Raffaele Angius e Luca Zorloni su Wired


In assenza di un divieto esplicito, le telecamere cinesi trovano il modo di restare in gara per gli appalti pubblici della videosorveglianza.

«L’ultima gara Consip per la videosorveglianza non mette divieti espliciti. In lizza ci sono anche impianti prodotti da Dahua, colosso del Dragone. Che ha una strategia per affrontare gli eventuali paletti alla tecnologia made in China»

L'articolo di Raffaele #Angius e Luca #Zorloni su #Wired denuncia tutta l'incoerenza o l'ignoranza (o la malafede) di un apparato incapace di comprendere come si subisce l'egemonia tecnologica altrui.

https://www.wired.it/article/telecamere-cinesi-italia-uffici-pubblici-gara-videosorveglianza-dahua-consip/
in reply to Poliverso

C'è qualcuno da mail-bombare o comunque a cui dimostrare il proprio dissenso per questa faccenda (se è scritto nell'articolo mi scuso perché non l'ho ancora letto)?
in reply to UprisingVoltage

Credo che purtroppo sia tardi per fare azioni di questo tipo. Forse potrebbe essere utile un'interrogazione parlamentare.
in reply to Poliverso

Situazione veramente assurda comunque

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in reply to Poliverso

Ovviamente finché non succede il disastro, come funziona qui in Italia
in reply to Poliverso

@poterealpopolo@misterti avete
C'è lavoro per voi (anche se l'altra interrogazione non è ancora stata risposta per quanto ne sappia)

@poliverso@UprisingVoltage
in reply to amreo :privacypride:

Anche io la vedo difficile un'interrogazione, specialmente perché come dice l'articolo stesso non ci sono prove di un uso improprio delle videocamere da parte del governo della Repubblica Popolare. Inoltre politicamente, imho, è sottile la differenza tra norme a tutela della privacy e, in questo caso, norme a tutela del prodotto nazionale/europeo/statunitense in una logica di concorrenza...
@poterealpopolo@poliverso@UprisingVoltage
in reply to MisterTi

@MisterTi In realtà nel caso della crociata che si è fatta contro Kaspersky c'erano ancora meno prove, ma è stato fatto molto di peggio. E comunque un'interrogazione parlamentare non deve avere prove, ma necessita anche solo di una semplice notizia, di un'inchiesta, di un reportage.
Il problema è che nel caso di Kaspersky, e quindi contro la Russia, c'è il "liberi tutti", un po' come quando il bulletto di turno dà il permesso a tutta la sua cricca di pestare a sangue il compagno sfigato. A quel punto tutti iniziano a picchiarlo, dai compagni più violenti a quelli più miti, da quelli che già perseguitavano il bimbo sfigato a quelli che fino a due minuti prima erano i suoi "migliori" amichetti (sfigati).
Con la Russia invece è diverso... ora in parlamento vi sono diversi partiti che hanno un rapporto molto buono con la Cina e altri che preferiscono non avere un rapporto cattivo.
Ecco perché la Cina deve far paura molto più di quella sorta di stato-mafia che è la Russia di Putin...

@Potere al Popolo@poliverso@UprisingVoltage@amreo 😛rivacypride:
in reply to Informa Pirata

Non conosco, se non per sommi capi, la storia di Kaspersky, ma per quello che ricordo sostanzia ulteriormente i miei dubbi: in un paese dove ogni pianificazione seria in materia di sicurezza digitale è bandita, il tema viene agitato o ignorato per questioni che non hanno a che vedere con l'oggetto specifico.
@amreo@poterealpopolo@poliverso@UprisingVoltage

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in reply to Poliverso

Dal momento che i prodotti sono qualitativamente ben fatti, c'è da riconoscere (almeno io li riconosco) che non sono considerati le solite cinesate... Ma sul fronte della sicurezza devo dire che sono davvero pessimi, ma per motivi di legge del paese d'origine e non altro. Eppure anche noi abbiamo eccellenze made-in-Italy come Spark Security e Sicuritalia, ma sembra che le loro soluzioni non abbiano i requisiti e le conformità dove in realtà sulla carta le rispecchiano perfettamente sia sul lato qualità che sul lato sicurezza... se non superiori alle soluzioni made-in-China. Purtroppo il vero problema è essere tirchi e dover sempre andare sul risparmio deleterio, che in realtà nessuno ti dà nulla in cambio e bisogna dimenticare questo ragionamento in Italia che non fa altro che buttare i nostri soldi nel cesso la maggior parte delle volte.