Salta al contenuto principale


Solidarietà a Leonardo Pistoia di Viareggio



Le gazzette amano presentarsi come espressioni di "libera informazione" e puntello della democrazia. Questo, a sentire chi ci scrive. In concreto, e da anni, sono invece alle prese con tirature da ridimensionare, vendite a rotta di collo, bilanci tenuti in piedi dal Dipartimento dell'Editoria (sempre che basti), e linee editoriali surreali dove la gara a chi ospita le opinioni e gli intenti più sporchi anche dal punto di vista morale pare non avere seri limiti.
A tutto questo nel mese di agosto si aggiunge anche una costante scarsità di argomenti.
Nel 2025 i foglietti della costa toscana hanno chiuso i numeri dedicando spazio a Leonardo Pistoia. Che sarebbe un ventunenne di Viareggio cui piace <i>quella politica che si regge su ideali e principi anche se molto rara</i>, o almeno così garantisce la sua autoschedatura sul Libro dei Ceffi (qui su Archive).
Gli ideali e i principi che apprezza gli hanno fatto guadagnare qualche ora di relativa notorietà come organizzatore di passeggiate serali antidegrado, come fanno da svariati anni i minicandidati a qualche consultazione elettorale.



Non mi fermo. Dopo Ferragosto torneremo in strada per la Camminata per la Sicurezza.
Viareggio – Torre del Lago
La data precisa verrà comunicata a breve, ma una cosa è certa: questa volta dobbiamo essere ancora di più.
La sicurezza non è un privilegio, è un diritto. E per difenderlo dobbiamo esserci tutti, uniti, determinati e visibili.
Porta amici, familiari, colleghi: ogni persona conta, ogni passo è importante.
Insieme possiamo fare la differenza.
#CamminataPerLaSicurezza #Viareggio #TorreDelLago #UnitiperlaSicurezza #NonMiFermo

Da questo punto di vista Viareggio è un po' vivace: si vede che vi esistono ambienti sociali favorevoli ai guitti dell'"occidentalismo" più abietto. A testimonianza della serietà dell'intento anche l'esistenza di una pagina personale su Wikipedia, presente in Google ma precipitosamente cancellata da qualcuno, probabilmente convinto che il giovane Pistoia per adesso non abbia fatto nulla che gli valga l'inclusione tra le grandi figure di interesse enciclopedico come Albert Einstein o Alvaro Vitali.
L'impegno gli sarebbe costato anche un'aggressione, denunciata con toni da sceneggiatura.

DENUNCIA PRESENTATA
A chi ancora parla, insinua o mette in dubbio: ecco la risposta.
Ho sporto denuncia ufficiale per lesioni personali aggravate e all’interno c’è riportato nero su bianco anche l’avvertimento che mi è stato dato da chi mi ha aggredito.
Non mi farò intimidire, non mi fermerò e non mi piegherò davanti a chi vuole screditarmi o fermare questa battaglia.
La verità è scritta negli atti ufficiali, e chi continua a diffamare dovrà assumersene la responsabilità.
Questa non è solo una mia lotta: è la lotta di tutti noi per una città sicura, libera dalla paura e dal controllo dei criminali.
Io non mollo. Anzi, vado avanti con ancora più forza.
#Verità #Giustizia #IoNonMollo #TorreDelLago #Sicurezza

Una cosa che avrebbe rafforzato la sua determinazione e che gli ha attirato qualche attestazione di solidarietà (qui su Archive).
Invece dopo Ferragosto Leonardo Pistoia -che secondo le gazzette non svolgerebbe alcuna attività lavorativa- è stato arrestato come un indesiderabile qualsiasi, e non certo per aver organizzato un colpo di Stato.
Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali. Il gazzettaio riferisce anche delle dichiarazioni della sua vittima, sottoposta da mesi a continue violenze psicologiche, minacce, danneggiamenti, percosse e a un'aggressione fisica sotto la minaccia di un coltello e di un manganello effettivamente reperiti dalla gendarmeria.
Al momento in cui scriviamo è verosimile che ad attendere Leonardo Pistoia sia un futuro piuttosto difficile, e non è nel nostro stile spingerci oltre con l'infierire sui motivi che lo hanno fatto associare alla casa circondariale di competenza. Motivi che probabilmente non sono nemmeno estranei alla sua familiarità con l'ambiente di Torre del Lago, una località che ha il pregio di attirare frequentatori le cui propensioni hanno senz'altro il merito di non prestarsi a equivoci.
Tanto basti per adoperarsi nei modestissimi limiti del possibile a far sì che Leonardo Pistoia abbia qualche difficoltà ad avvalersi del diritto all'oblio per i prossimi cinque, dieci, venti o trent'anni. Internet ha una memoria più che discreta, cosa che chi apprezza la politica che si regge su ideali e principi (anche se molto rara) tiene senz'altro in buona considerazione.

Oltre che su Poliverso/Friendica questo scritto viene pubblicato anche su Blogspot e su iononstoconoriana.com.



Il parco delle Cascine di Firenze. Una storia di degrado (e di insicurezza)



Firenze. Il parco delle Cascine è molto apprezzato dal gazzettaio in campagna elettorale permanente e dagli sfaccendati telematici che fotografano escrementi e cartacce per dir male dell'amministrazione. Per motivi leggermente diversi è molto apprezzato anche dalle persone serie, che dopo aver lavorato tutto il giorno usano i parchi come parchi e le piazze come piazze senza affatto curarsi del gazzettaio, della campagna elettorale permanente, degli sfaccendati telematici e men che meno dei loro puntigliosi inventari di escrementi e di cartacce.
A ciascuno il suo, in questo come in ogni altro aspetto del vivere.
A volte tocca fare qualche eccezione per mantenere la costruttiva abitudine al controcanto derisorio, e per ricordare la differenza che esiste tra la realtà quotidiana di chi tiene alla propria sanità mentale e lo sporco anche morale di chi fa il liberista col denaro pubblico e interagisce benissimo con i mastantuono e i lupino. Ecco dunque una storia di degrado (e di insicurezza) di quelle vere, e pazienza se si deve attingere alle gazzette.
Dunque. Nel mondo delle gazzette il Bene e il Male sono per lo più dicotomici. Nel nostro caso il Male ha preso possesso delle Cascine, e il Bene sono i gendarmi che le redimeranno.
Il Male si manifesta sottoforma di brutte facce in giro. Una cosa intollerabile in un "Occidente" in cui è stato profuso molto impegno per criminalizzare chiunque non rispetti determinati criteri estetici e non si esibisca in comportamenti di consumo vidimati e approvati.
Il Male si manifesta sottoforma di transazioni commerciali. Derivati dalla Cannabis Indica, dal papavero da oppio, dallo Erythroxylum Coca e prodotti di sintesi di vario genere. A domanda corrisponde offerta, ma in questo caso lasciare libertà d'azione alla mano invisibile del mercato risulta, chissà perché, inammissibile.
Il Male si manifesta, ma nemmeno tanto spesso, sottoforma di overdose letale o di qualche altra delle miserabili conclusioni che attendono l'esistenza di chi vive in quelle condizioni di marginalità estrema che l'"Occidente" promuove attivamente in ogni contesto. Si erige a dogma l'ingiustizia sociale ma si invoca il Bene affinché provveda a togliere dalla vista le sue conseguenze più ovvie.
E il Bene è fatto di controllo tecnologico. Le tecnologie ritenute migliori vengono dallo stato sionista: a suo modo è una garanzia anche questa.
Il Bene è fatto di divieti tra il serio e il criceto [sic]. Alle Cascine praticamente è vietato tutto. In compenso quando ci sono concerti di qualche grattacorde strapagato ti è graziosamente data facoltà di pagare dieci euro una lattina di birra.
Il Bene è fatto di gendarmi. Sempre figli dei poveri, sempre malpagati. Poi viene fuori che hanno due sindacalisti per metro quadro -con accesso privilegiato alle gazzette- e contratti che il rimanente del pubblico impiego non si sogna neppure, ma lasciamo pure da parte questi dettagli.
Insomma, il 19 maggio 2022 alle nove del mattino un tale decide di recarsi alle Cascine in scooter. Arriva nelle vicinanze della fermata "Cascine Carlo Monni" della tramvia, una cinquantina di metri di agorà dove per buona parte della giornata fervono trattazioni e transazioni commerciali del tipo su accennato. Qui inizia una veemente discussione con qualcuno, nel corso della quale spara due colpi di pistola senza colpire nessuno.
Non un campione di tiro. E nemmeno un gran che nel disimpegno dagli scontri a fuoco, visto che viene arrestato in capo a qualche ora. Si viene a sapere che a sparare è stato un gendarme di quarantasette anni. L'arma di ordinanza di cui si era servito è capace di quindici colpi e in mani minimamente determinate di morti avrebbe potuto farne parecchi. Si viene a sapere anche qualche altra cosa sul come e sul perché. Tutti particolari su cui si avrà la delicatezza di sorvolare dal momento che non facciamo i gazzettieri, visto soprattutto l'epilogo della vicenda. Uno degli innumerevoli casi in cui l'esecutivo dello stato che occupa la penisola italiana ha dimostrato di fatto di non essere in grado di mandare avanti nemmeno una galera.