Il coraggio di Emanuele Ragnedda
ConcaEntosa nasce dal Coraggio.
Il coraggio di partire e di tornare.
Il coraggio di rischiare e realizzare.
Il coraggio di conservare la propria integrità.
Il coraggio di cambiare prospettiva.
Il coraggio di imparare dagli altri ed insegnare a se stessi..
… di inseguire un sogno.
Di produrre un vino.. il Mio vino…
L’ ho chiamato SHAR , da Shardana , i guerrieri che popolavano la Sardegna migliaia di anni fà.
L’ isola in cui sono cresciuto , da cui sono partito e in cui ora vivo..quando non sono in viaggio.
L’ isola che non capivo e che adesso amo.
Spero che SHAR vi piaccia. Spero che vi spinga a guardare lontano.
Spero che vi faccia innamorare e sognare…
.. che vi aiuti a fare la scelta giusta… e quella sbagliata.
Spero che lo criticherete, ma ne vorrete ancora .
Spero che vi spinga a viaggiare, che vi aiuti a capire chi volete diventare.
Spero che vi faccia combattere per ciò che è giusto…
.. perché il successo è la miglior rivalsa.
Spero che vi faccia riflettere sul passato e che vi faccia chiudere gli occhi e sorridere…
immaginando il Futuro.
...Insomma, questo Emanuele Ragnedda -che riesce a rimanere antipatico persino quando scrive andando a capo ogni tanto- è un ricco che fa coltivare e raccogliere frutta, la fa spremere, fa trattare il succo in modo che fermenti e poi cerca di venderlo.
Cerca di venderlo caro, si capisce leggendo tutta una risma di quelle irritanti sviolinate che fanno il marketing del settore.
Probabilmente ci riesce anche.
Si vede che ci sa fare.
Con le donne invece deve saperci fare un po' meno, perché a settembre del 2025 i gendarmi dicono che ha fatto moltissimo male a una certa Cinzia Pinna e lo vanno a cercare a casa.
Non ce lo trovano. Per chissà quale stranissimo motivo, Emanuele ha deciso prima di armarsi e poi di fare una gita in gommone.
Una gita finita piuttosto male.
Non è ammessa la ricezione dall’esterno di bevande alcoliche. È consentito l’acquisto presso lo spaccio interno e il consumo giornaliero di vino in misura non superiore a mezzo litro e di gradazione non superiore a dodici gradi o di birra in misura non superiore ad un litro. La distribuzione e il consumo di tali bevande avviene nei locali in cui si consumano i pasti. In ogni caso è vietato l’accumulo di bevande alcoliche.
Decreto del Presidente della Repubblica 230 anno 2000. Articolo 14, comma 3.
Post scriptum. Emanuele Ragnedda ha confessato, e con questo chiuso il discorso.
Lo attende un avvenire non troppo allegro, nemmeno dal punto di vista enologico.
Il sussiegoso sito della sua fabbrica di succo di frutta fermentato, come si è visto, ci faceva sapere che ha chiamato uno dei suoi prodotti SHAR, da Shardana.
Le prossime produzioni potrebbero chiamarsi CAPT, da Captisterio, ODA, da Ora d'Aria, e SOP da Sopravvitto. Potremmo persino mettere qualche frase a disposizione di eventuali recensori: "...Un forte bouquet di casanza con sentori di calzini, corridoio e battitura al primo sorso che richiama alla mente gli ameni panorami di Bad 'e Carros. Persistenza e finale indefinito sono un obbligo".
Solidarietà a Leonardo Pistoia di Viareggio
Le gazzette amano presentarsi come espressioni di "libera informazione" e puntello della democrazia. Questo, a sentire chi ci scrive. In concreto, e da anni, sono invece alle prese con tirature da ridimensionare, vendite a rotta di collo, bilanci tenuti in piedi dal Dipartimento dell'Editoria (sempre che basti), e linee editoriali surreali dove la gara a chi ospita le opinioni e gli intenti più sporchi anche dal punto di vista morale pare non avere seri limiti.
A tutto questo nel mese di agosto si aggiunge anche una costante scarsità di argomenti.
Nel 2025 i foglietti della costa toscana hanno chiuso i numeri dedicando spazio a Leonardo Pistoia. Che sarebbe un ventunenne di Viareggio cui piace <i>quella politica che si regge su ideali e principi anche se molto rara</i>, o almeno così garantisce la sua autoschedatura sul Libro dei Ceffi (qui su Archive).
Gli ideali e i principi che apprezza gli hanno fatto guadagnare qualche ora di relativa notorietà come organizzatore di passeggiate serali antidegrado, come fanno da svariati anni i minicandidati a qualche consultazione elettorale.
Non mi fermo. Dopo Ferragosto torneremo in strada per la Camminata per la Sicurezza.
Viareggio – Torre del Lago
La data precisa verrà comunicata a breve, ma una cosa è certa: questa volta dobbiamo essere ancora di più.
La sicurezza non è un privilegio, è un diritto. E per difenderlo dobbiamo esserci tutti, uniti, determinati e visibili.
Porta amici, familiari, colleghi: ogni persona conta, ogni passo è importante.
Insieme possiamo fare la differenza.
#CamminataPerLaSicurezza #Viareggio #TorreDelLago #UnitiperlaSicurezza #NonMiFermo
Da questo punto di vista Viareggio è un po' vivace: si vede che vi esistono ambienti sociali favorevoli ai guitti dell'"occidentalismo" più abietto. A testimonianza della serietà dell'intento anche l'esistenza di una pagina personale su Wikipedia, presente in Google ma precipitosamente cancellata da qualcuno, probabilmente convinto che il giovane Pistoia per adesso non abbia fatto nulla che gli valga l'inclusione tra le grandi figure di interesse enciclopedico come Albert Einstein o Alvaro Vitali.
L'impegno gli sarebbe costato anche un'aggressione, denunciata con toni da sceneggiatura.
DENUNCIA PRESENTATA
A chi ancora parla, insinua o mette in dubbio: ecco la risposta.
Ho sporto denuncia ufficiale per lesioni personali aggravate e all’interno c’è riportato nero su bianco anche l’avvertimento che mi è stato dato da chi mi ha aggredito.
Non mi farò intimidire, non mi fermerò e non mi piegherò davanti a chi vuole screditarmi o fermare questa battaglia.
La verità è scritta negli atti ufficiali, e chi continua a diffamare dovrà assumersene la responsabilità.
Questa non è solo una mia lotta: è la lotta di tutti noi per una città sicura, libera dalla paura e dal controllo dei criminali.
Io non mollo. Anzi, vado avanti con ancora più forza.
#Verità #Giustizia #IoNonMollo #TorreDelLago #Sicurezza
Una cosa che avrebbe rafforzato la sua determinazione e che gli ha attirato qualche attestazione di solidarietà (qui su Archive).
Invece dopo Ferragosto Leonardo Pistoia -che secondo le gazzette non svolgerebbe alcuna attività lavorativa- è stato arrestato come un indesiderabile qualsiasi, e non certo per aver organizzato un colpo di Stato.
Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali. Il gazzettaio riferisce anche delle dichiarazioni della sua vittima, sottoposta da mesi a continue violenze psicologiche, minacce, danneggiamenti, percosse e a un'aggressione fisica sotto la minaccia di un coltello e di un manganello effettivamente reperiti dalla gendarmeria.
Al momento in cui scriviamo è verosimile che ad attendere Leonardo Pistoia sia un futuro piuttosto difficile, e non è nel nostro stile spingerci oltre con l'infierire sui motivi che lo hanno fatto associare alla casa circondariale di competenza. Motivi che probabilmente non sono nemmeno estranei alla sua familiarità con l'ambiente di Torre del Lago, una località che ha il pregio di attirare frequentatori le cui propensioni hanno senz'altro il merito di non prestarsi a equivoci.
Tanto basti per adoperarsi nei modestissimi limiti del possibile a far sì che Leonardo Pistoia abbia qualche difficoltà ad avvalersi del diritto all'oblio per i prossimi cinque, dieci, venti o trent'anni. Internet ha una memoria più che discreta, cosa che chi apprezza la politica che si regge su ideali e principi (anche se molto rara) tiene senz'altro in buona considerazione.
Oltre che su Poliverso/Friendica questo scritto viene pubblicato anche su Blogspot e su iononstoconoriana.com.
In lode di Tancredi Antoniozzi. Tancredi libero!
Aprile 2025. Tancredi Antoniozzi ha più o meno ventidue anni ed è figlio di un ricco.
Questo ricco si chiama Alfredo Antoniozzi. Al momento fa il deputato per un partito conservatore molto attento ai valori cattolici, tant'è che fa fare il Primo Ministro a una madre non sposata.
La foto in alto ritrae Tancredi come un tipico giovane peninsulare che sta cercando di affermarsi senza passare per fastidiose esperienze cheap come quelle dello studio e del lavoro: il suo aspetto è il risultato di una consapevole sintesi di ridicolo e di minaccioso.
Secondo l'apparato iconografico fornito in varie sedi dallo stesso Tancredi, con le giovani donne la strategia si rivela piuttosto efficace. Chissà che nel medio termine non abbia una sua importanza anche nell'incrementare le statistiche relative alle malattie sessualmente trasmissibili.
In poco tempo Tancredi è riuscito effettivamente ad affermarsi. Quando aveva diciassette anni ha esercitato le proprie ragioni a cinghiate in un posto dove vanno in vacanza i ricchi. Due anni dopo si è esibito in un classico dell'arte circense, il numero del "lei non sa chi sono io", che nella sua versione si concludeva con la presa a calci di un gendarme chiamato a fare il comprimario e non si sa quanto consenziente. Tancredi ne ha esitato otto mesi di galera ed è anche probabile che sia i gendarmi che il giudice sapessero benissimo chi fosse.
Nell'aprile del 2025 ha arricchito le res gestae con un altro arresto. Pare avesse preso l'abitudine di togliere con la forza a altri giovani ricchi certi oggetti di metallo che segnano le ore e che costano quasi come un appartamento. Questi giovani ricchi lo avrebbero aiutato non poco, sia pure involontariamente, fotosegnalandosi da soli sul Libro dei Ceffi tenendo bene in vista quegli stessi oggetti di metallo.
La malevolenza del giornalame accenna anche a storie di cocaina, che come tutti sanno in certi ambienti è come il basso continuo nella musica barocca.
Lo stesso Tancredi ha fatto quello che poteva per mostrare il meglio di sé su Instagram. Le immagini non sono molte ma concorderebbero nel fare di questo sfaccendato aggressivo e violento un frequentatore abituale di Cortina d'Ampezzo, del Principato di Monaco e di Porto Cervo.
Lo attende adesso un periodo neanche troppo breve in cui dovrà sottoporre il suo tenore di vita a una stringente spending review. Ma con un padre tanto attento e premuroso è probabile che tra non molto potrà tenere viva l'attenzione dei suoi sostenitori con altre iniziative altrettanto utili e socialmente valide.
Alfredo Antoniozzi?
Ci sono foto in cui porta la cravatta, il che ne farebbe un individuo da tenere ipso facto quanto più possibile a distanza.
Ma va ringraziato: la sua azione pedagogica e i suoi meritevoli risultati contribuiscono a un prezioso e realistico ritratto degli ambienti del democratismo rappresentativo.
E va ringraziato e difeso il giovane Tancredi, per costituire nella sua persona e in ogni aspetto del suo essere una consapevole e diligente incarnazione dei valori occidentali.
Post scriptum. E siccome è una consapevole e diligente incarnazione dei valori occidentali, è più che legittimo attendersi che quando in matricola gli restituiranno il cellulare (più prima che poi, sperabilmente per lui) si farà senz'altro vivo con i suoi estimatori su internet, tirando in ballo un repertorio di amici che parlano da dietro, di leoni e di cani, di galere di passaggio e così via.
Carlo Calenda, le Brigate Rosse e il Movimento 5 Stelle
Il 3 agosto 1981 venne trovato alla periferia di Roma il corpo del venticinquenne Roberto Peci, ucciso dalla formazione combattente irregolare delle Brigate Rosse per motivi che in questa sede non è né necessario né utile descrivere nel dettaglio.
Circolarono alcune foto raffiguranti la "fucilazione del traditore Roberto Peci" in cui si assicurava che "l'unico rapporto della rivoluzione con i traditori è l'annientamento".
Il 29 marzo 2025 si tenne a Roma un congresso di partito. Vi sono intervenuti vari ben vestiti nutriti più o meno bene, per motivi che in questa sede non è né necessario né utile descrivere nel dettaglio.
Circolarono alcune dichiarazioni di un certo Carlo Calenda in cui si assicurava che "l'unico modo per avere a che fare con il Movimento 5 Stelle è cancellarlo".
Carlo Calenda non è propriamente un Machiavelli e sul suo conto esistono molti scritti sprezzanti. Vive in un mondo in cui vigono comportamenti di consumo già eccepibili per conto proprio.
Solo per fare un esempio, alcuni anni fa in un "paese" in cui l'ascensore sociale sta portando allo sprofondo milioni di sudditi e con i redditi in picchiata da decenni, non trovò di meglio che affidare un lavoretto di ramazzamento voti a un certo Roman Pastore, che credette bene svolgere l'incombenza con al polso un pezzo di metallo che segna le ore ma che costa quanto un appartamento.
Il "partito" di questo Calenda gioca nel democratismo rappresentativo. E quelli del democratismo rappresentativo tacciano da decenni di terrorista chiunque non procuri loro un reddito, così come considerano comunismo qualsiasi cosa non gli piaccia. Se intende davvero farsi largo in quel contesto, magari a spese di un Movimento 5 Stelle che ha l'unica colpa oggettiva di essersi rivolto ai sudditi in modo più efficace, sarà il caso che prenda in considerazione un registro linguistico diverso.
Firenze: Guglielmo Mossuto della Lega dice basta ai blitz spot. Con tanto di esclamativo!
Firenze.
Inveisce Guglielmo Mossuto, capogruppo(*) della Lega in consiglio comunale: "Agenti di Polizia Municipale impiegati per far multe ai commercianti o sequestrare merce agli abusivi. Quando per spaccio, degrado e furti in centro? Basta blitz spot!"
Ma anche basta spritz. O fist fuck.
E diamoci una regolata anche con gli esclamativi.
La #Lega o chi per essa hanno fatto le gonadi a scottadito per decenni all'amministrazione, agli addetti stampa e purtroppo anche alle persone serie, frignando contro chi vendeva borse e poster ai turisti occupandissolopùbbliho e poi i'ddegràdo e l'insihurézza.
Ogni tanto la gendarmeria di Palazzo Vecchio fa il solito pattuglione che sanziona cassettate di incapenti, ma adesso non gli va più bene perché c'è gente -nonostante la propaganda e i campi di concentramento in #Albania- che ai turisti e anche a qualche fiorentino dedica tutt'altre attenzioni. Quindi ci vorrebbe la polizia locale con il #taser, per fare ZAP! contro i négher recalcitranti e portarli tutti subito in prigione, loro e il loro andare in giro che fa calare i prezzi degli immobili.
E sul taser la Lega ha puntato molto; addirittura di più che sugli spruzzini piccanti intesi come indispensabili per la sicurezza femminile.
Gli spruzzini piccanti non si sa quanti stupri abbiano evitato. Di sicuro sono entrati da anni nella panoplia minima del malintenzionato e hanno causato più o meno direttamente almeno undici morti accertati. Otto nel 2018 alla #LanternaAzzurra di #Corinaldo e tre l'anno precedente in Piazza #SanCarlo a #Torino.
Adesso chiunque si interessi dei comunicati stampa di gente che a Firenze non è mai stata parte di alcuna soluzione e che quindi fa di tutto per farsi considerare parte dei problemi, viene a sapere che nel novembre 2024
quattro ragazzi di origine straniera minacciavano a Novoli le persone alla fermata della tramvia con uno strumento a scariche elettrice tipo taser.
Gentilissimo, è lo stesso Guglielmo #Mossuto a far sapere a tutti che adesso anche il taser è entrato nell'uso degli stessi operatori economici che si avvalgono -con buon successo- degli spruzzini piccanti.
La Lega ha conquistato un altro alloro.
(*) A furia di comunicati stampa e di aperitivi con i soliti dieci badolla la Lega è passata a Firenze dagli oltre venticinquemila voti del 2019 ai meno di novemila del 2024. Il risultato è che il gruppo dei consiglieri della Lega assomma oggi al solo #GuglielmoMossuto, che può orgogliosamente fregiarsi del titolo di capogruppo di se stesso.
La pochette di Cinzia Dal Pino
Cinzia Dal Pino è ricca e amante del ben vestire. Se dobbiamo fidarci della roba da lei stessa sparpagliata sul Libro dei Ceffi, uno stabilimento balneare a Viareggio assicura introiti sufficienti a frequentare taverne costose e a servirsi presso sarti dello stesso livello, qualsiasi cosa risulti ai servizi tributari.
I ricchi amanti del ben vestire indulgono con frequenza a un sistema di valori e credenze in cui la propensione a liberarsi in modo spiccio e cruento di qualsiasi presenza sgradita gode di aperta approvazione sociale. La corrente mentalità versiliese inoltre è caratterizzata da una venalità deteriore che si accorda ottimamente con il resto del quadro: nessuna meraviglia che Cinzia Dal Pino si sia rivalsa di una rapina uccidendo a freddo Said Malkoun (alias di Nourdine Mezgoui, risulterà poi) straziandolo con una costosissima autovettura e recuperando poi la propria pochette.
Testa per dente, come nella prassi quotidiana dei sionisti e degli "occidentali" in genere.
Da una col diploma di ragioniere.
Da una col diploma di ragioniere e con i cassetti pieni, di pochette.
Solo che la ben vestita Cinzia non aveva messo in conto la morbosa curiosità della gendarmeria, che l'avrebbe beccata senza il minimo sforzo e che di lì a qualche ora l'avrebbe accompagnata in un posto dove le pochette servono a poco, dove difficilmente si fa sfoggio di eleganza e dove altrettanto difficoltoso è l'accesso a pietanze ricercate. L'esecutivo di Roma non ha ancora depenalizzato l'omicidio volontario per motivi futili e abietti, e fino a oggi si è anche malauguratamente dimenticato di includere la superiorità razziale tra le attenuanti generiche.
A fronte di questa seccante situazione Cinzia cincischia, annaspa, almanacca e pinzimonia per giustificare il non giustificabile.
Sono state pochette anche le sue argomentazioni, insomma.
In un contesto in cui la pochezza è fra le caratteristiche essenziali.
Alzatisi dal letto presumibilmente a ore ignobili e preparatisi al turno in sale da bagno che le Dal Pino nemmeno si degnerebbero di frequentare, i gendarmi non devono aver gradito molto.
Nonostante il web sia stato lordato da molti apologeti, la signora Dal Pino ha davanti un futuro piuttosto magro.
Post scriptum. Secondo il "Corriere Fiorentino" Cinzia Dal Pino aveva passato la serata in un posto dove cuociono pesci e li vendono a prezzi molto alti.
Siccome pioveva, le avevano prestato un ombrello.
Dopo aver recuperato la pochette, Cinzia è tornata a restituirlo.
Un senso della cortesia e delle priorità che rivela un mondo intero.
Giovanni Fuochi, SS-Untersturmführer per il tempo di una foto
Lo stato che occupa la penisola italiana dispone di una quantità inverosimile di corpi armati, che in teoria giurano fedeltà su una costituzione.
Nel 2023 un alto ufficiale di uno di questi corpi armati -tale Roberto Vannacci- scrisse uno di quei lunghi e pesantissimi sfoghi inveleniti ma inutili che in tanti scrivono, stampano e presumibilmente leggono tutti da soli. Solo che nel suo caso qualcuno ha fatto la spia a un gazzettiere ostile col palese intento di rovinargli la carriera. Ed è riuscito solo a tirargli la volata.
L'esempio di Roberto Vannacci -che è finito a scaldare una assai ben remunerata poltrona al Parlamento Europeo- deve aver svegliato l'intraprendenza di diversi emuli.
Uno di questi si chiama Giovanni Fuochi. Che probabilmente scrive anche peggio di Vannacci, per cui ha pensato bene di prendere le scorciatoie e di diffondere direttamente una sua foto in uniforme da SS-Untersturmführer. "Sinistrorsi vi aspetto". Detto dando le spalle ai mobili di cucina, senz'altro con l'intento di incutere ulteriore timore.
Invece dei sinistrorsi, che non si sa bene cosa siano ma che è verosimile avessero di meglio da fare, è andata a fargli visita la sezione politica della gendarmeria di #Piacenza.
Che gli ha sequestrato l'uniforme.
E anche un po' di roba stampata che dice bene di un sovrappeso che cacciò la penisola italiana in una guerra mondiale e che dopo averla persa in maniera vergognosa credeva anche di filarsela travestito -guarda caso- da tedesco.
Ah, anche armi vere e proprie, dicono.
Se gli abbia anche ricordato che in ambiente militare i giuramenti dovrebbero ancora essere una cosa seria, non si sa.
In ogni caso, due minuti di notorietà pagati piuttosto cari.
La propaganda nelle strade di Firenze. Emanuele Cocollini (neanche della Lega) e la lobby pro vita e famiglia
"Pro vita e famiglia" è una conventicola che agisce come lobby nello stato che occupa la penisola italiana e delle cui istanze poco o nulla interessa in questa sede.
Interessa invece il fatto che la sua propaganda abbia trovato in Emanuele Cocollini -un consigliere comunale che è riuscito persino a farsi cacciare dalla Lega e che ha bucato i media solo quando si è fatto ritirare la patente di guida per essersi comportato come un avanzo di apericena qualsiasi- un difensore nell'amministrazione fiorentina.
Cocollini non ha apprezzato la scarsa visibilità che la propaganda di questa lobby ha avuto a Firenze. Un problema pluridecennale per chi intende imporre in città contenuti e messaggi prodotti altrove, specie se molto lontani dal clima politico che ancora -per fortuna- vi si respira, e che anche nei casi meglio riusciti riescono a farne considerare i diffusori come totalmente estranei alla realtà fiorentina.
Altre iniziative dello stesso genere non hanno avuto gli stessi problemi, come dimostra la foto a corredo. La definizione di genocidio per quanto sta accadendo a Gaza è senz'altro discutibile. Indiscutibile, invece, è l'impopolarita che lo stato sionista -nato da una impresa coloniale e sviluppatosi come stato di apartheid- ha riscosso, riscuote e continuerà a riscuotere presso moltissime persone serie di Firenze.
Il Comandante Todaro e i cosplayer della Wehrmacht
Gli ambienti conservatori della penisola italiana apprezzano e promuovono le produzioni culturali che ritraggono la partecipazione alla seconda guerra mondiale in termini oleografici.
In molti casi i saggi, la memorialistica e soprattutto le opere cinematografiche ritraggono individui e gruppi presentati come esempi di virtù e di correttezza rinforzando l'idea di un primato etico che eviti di lasciare spazio al ricordo di una realtà poco presentabile. Nei film prodotti nella penisola italiana si privilegiano i salvatori di ebrei, i derelitti cui mancò la fortuna ma non il valore, gli ufficiali gentiluomini.
La figura di Salvatore Todaro rientra nell'ultima categoria; tenne testa anche a Karl Doenitz, notoriamente poco tenero con i Don Chisciotte del mare.
Nulla da spartire quindi con Einsatzgruppen, Sonderkommando, Nacht und Nebel.
Roba da farci un film di cui andare orgogliosi.
Solo che poi arrivano al cinema alcuni sostenitori dell'esecutivo.
Al momento in cui scriviamo, questo esecutivo è guidato da una madre non sposata, proposta come Primo Ministro da una formazione conservatrice. La coerenza che da sempre caratterizza la pratica politica peninsulare.
Insomma, in questo cinema di una cittadina qualsiasi, questi sostenitori dell'esecutivo si presentano indossando divise nazionalsocialiste.
Lo stato che occupa la penisola italiana presenta un tasso di laureati tra i più bassi del continente europeo. A fronte di un dato del genere non stupisce che scarseggino persino le competenze necessarie a interiorizzarne la propaganda.
Giuliano Guzzo: maschio, bianco, etero & cattolico colpevole di tutto
Questo è il giovane vicentino Giuliano Guzzo, travestito da promotore finanziario di successo con tanto di orologione regalato per la cresima o, più, probabilmente, preso in prestito da qualche parente ricco sul serio visto che lui "lavora" come vicegazzettiere a "La Verità" dove non è detto gli emolumenti siano principeschi.
Prima però si è laureato con una tesi in filosofia del diritto, materia frequentatissima dagli spiriti ingegnosi.
Così conciato, Giuliano ha pubblicato un libro sulla cui copertina si è fatto previdentemente ritrarre già in manette.
A metà novembre 2023 nel paese di Vigonovo -in una zona non nuova ad episodi efferati- si è consumato un delitto piuttosto odioso. In poche ore sono comparsi sul web molti e ingegnosi contenuti diversivi, soprattutto ad opera del milieu di micropolitici "occidentalisti" e relative gazzettine e di account più o meno anonimi che sporcano ovunque con l'agenda politica "occidentalista".
Solo che stavolta il colpevole è venuto su a bigoli e sarde in saor e ha condotto un'esistenza da perfetto rappresentante dei "valori" occidentali.
Difficile pensare di poter ribaltare il tavolo.
Firenze: Donata Bianchi e gli indigeni bianchi
Il 18 ottobre 2023 a Firenze si ciarla gazzettescamente di insurrezione in consiglio comunale da parte delle formazioni politiche "occidentaliste".
Ovviamente non insorge nessuno.
Si frigna, al limite.
Si inveisce.
Qualche volta, nei casi proprio gravi, si sbraita.
Il frignare, le invettive, lo sbraitare hanno a motivo qualche frase pronunciata da tale #DonataBianchi, eletta per il PD - #PartitoDemocratico.
Per il PD, non per l'Avanguardia Armata per la Distruzione dei Valori Occidentali.
Insomma, Donata Bianchi si è detta convinta che stanti i mutamenti demografici e la crescente presenza di individui nati fuori dallo stato che occupa la penisola italiana, sarebbe il caso di provvedere a un'estensione del #suffragio.
Apriti cielo.
Chi scrive ha una esperienza più che decennale come scrutatore, e può tranquillamente affermare che anche nelle condizioni attuali dall'affluenza mancano intere classi che non hanno motivo di interessarsi a un'offerta politica modellata su una torma di vecchi ringhiosi con la TV sempre accesa, le doppiette nella vetrinetta in soggiorno, un #cane mordace nella resede del terratetto condonato e il cartello "Attenti al cane e al padrone" che poi finisce in televisione anche quello la volta che finalmente si decidono ad ammazzare la moglie dopo aver infingardamente temporeggiato per decenni.
In queste condizioni non è certo da meravigliarsi se l'accenno a un allargamento del suffragio da parte di Donata Bianchi ha causato le ire di formazioni politiche che devono il loro successo esclusivamente al mantenimento di una pluridecennale cappa di emergenza e di allarme nutrita ogni giorno dall'intero settore gazzettiero.
Firenze; immigrati islamici uccidono!
#Firenze.
La notte del 17 ottobre 2023 tre giovani -dicono- provenienti dalla #Tunisia hanno messo chissà come in moto una #BMW in via #Alfani e sono fuggiti finendo per uccidere un signore che le gazzette dei giorni successivi dipingeranno come benvoluto da tutti e appassionato di filosofia e letteratura.
La foto in alto è quella di una moto BMW del 2004, lo stesso anno di immatricolazione di quella rubata dai tre ragazzi.
Allora.
Chi si impossessa di un mezzo del genere e lo usa per percorrere a forte velocità e in senso contrario a quello stabilito dalla segnaletica una strada cittadina costituisce un perfetto esempio di completa adesione ai valori occidentali dominanti.
Chi sporca il web e le gazzette ciarlando di #risorse, #Islam e #immigrazione -immigrazione che tra l'altro viene presentata da più di trent'anni come un'emergenza invece che come un dato strutturale- lo fa per incompetenza, dimostrando tante volte ce ne fosse bisogno quale spreco di denaro rappresenti costringere tante migliaia di buoni a nulla a frequentare per dieci anni consecutivi le lezioni della scuola obbligatoria, o lo fa per propaganda, dimostrando in questo caso di essere mosso da malafede.
Nel primo caso siamo davanti a un diritto senza dubbio discutibile, ma esercitato a titolo gratuito.
Nel secondo caso siamo davanti a un "lavoro" del tipo retribuito qualche decina di euro a pezzo, che serve a riempire il bianco che c'è nelle gazzette fra una pubblicità e l'altra.