La prof.ssa Liora Lazarus e la solita falsa dicotomia tra diritto alla privacy e protezione dei minori
Su Euractiv abbiamo letto l’ennesimo attacco contro la privacy dei cittadini europei: Questo articolo sarà pubblicato anche sulla comunità @Privacy Pride A prestare voce ai nemici giurati della riservatezza della corrispondenza, è oggi Liora Lazarus, accademica Sudafricana che insegna stabilmente nel Regno Unito, un dettaglio che rende ancora più interessante la vicenda…
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Pirates vote against #ChatControl 1.0 extension
Today, the European Parliament supported a one-year extension of the temporary derogation from the ePrivacy Directive, also known as Chat Control 1.0. The regulation allows for untargeted, general and indiscriminate searches of private messages by US big tech companies, aiming to detect suspicious content. Pirate Party Members of the European Parliament have long advocated and campaigned against this error-prone and arbitrary technology, which represents the end of the privacy of digital correspondence and fails to provide effective solutions against grooming.
Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party, comments:
“After Pirates have successfully defused the #ChatControl 2.0 mass surveillance fantasies of Commissioner Ylva Johansson, this extension of untargeted, general and indiscriminate chat control is the admission of failure to protect children better and in line with our fundamental rights. Instead of taking up the EU Parliament’s new approach for more effective and court-proof child protection without mass surveillance, Johansson is incorrigibly insisting in the destruction of digital privacy of correspondence, playing for time and hoping to manipulate critical EU states into agreeing by running infamous campaigns and spreading misinformation. The extension of indiscriminate and general #ChatControl 1.0, no matter by how long, will only be the first precedent and indiscriminate searches in our personal messages and photos by US Big Tech will de facto become the permanent solution.”
Marcel Kolaja, Member and Quaestor of the European Parliament for the Czech Pirate Party, comments:
“Most of us are probably no longer under any illusions about how tech giants approach user privacy. That’s why I find it completely irresponsible that they have a tool in their hands that allows them to look into everyone’s private messages. We have laws that guarantee privacy for a reason. And to exempt those who have historically been the least responsible with our personal data is ridiculous. Of course, we need to protect children, who are being targeted by predators on the Internet. However, in all the time that some Internet services have been snooping in people’s private communication, we have seen no convincing evidence that it has actually helped to successfully protect children. Instead, this dogged effort at blanket snooping is blocking steps that could actually help. That is why we should unequivocally reject chat control, both now as a voluntary tool and later as a compulsory one, and finally take real action to help children.”
Today’s plenary vote had been requested by the Pirate’s group Greens/EFA. Negotiations on the extension are to be concluded next week in a fast-track procedure. Breyer is suing Meta in court to stop the scanning.
In the meantime, the Belgian Council Presidency intends to pursue the proposal to make chat control scanning mandatory for all providers, even services that are so far securely end-to-end encrypted (Chat Control 2.0). EU interior ministers are to discuss the Council’s position on 5 March.
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New EU plans against child abuse inadequate
The EU Commission yesterday presented a proposal to update criminal law provisions on the sexual abuse and sexual exploitation of children. Pirate Party Member of the European Parliament Patrick Breyer comments:
“The proposals fall far short of truly protecting children better. Apart from sensible proposals, the Commission is riding on a wave of criminalisation and tougher penalties, without any proof of effectiveness. Following controversial German legislation, encrypted messenger services, anonymous forums or encrypted file hosting services are being exposed to the risk of criminalisation and closure for ‘facilitating or promoting criminal offences’ (Article 8).
A dangerous gap in the proposal is the often amateurish and under-equipped prosecution of child sexual abuse. We need EU-wide standards and guidelines for criminal investigations into child abuse offences, including the identification of victims and the necessary technical means. We need to collect statistics on how long investigations take and how successful they are in order to improve. Law enforcement should be obliged to report criminal material for removal instead of – as in the Boystown case – simply watching it spread.
The proposal also contains far too little to better prevention of child sexual abuse. We need a systematic scientific evaluation and implementation of multidisciplinary prevention programmes. The EU needs to play a key role in facilitating exchange between researchers and practitioners, in the evaluation, implementation and assessment of the best prevention approaches. It is ridiculous that the draft proposes a mere database for this purpose.”
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La prof.ssa Liora Lazarus e la solita falsa dicotomia tra diritto alla privacy e protezione dei minori
Su Euractiv abbiamo letto l'ennesimo attacco contro la privacy dei cittadini europei:
euractiv.com/section/law-enfor…
A prestare voce ai nemici giurati della riservatezza della corrispondenza, è oggi Liora Lazarus, accademica Sudafricana che insegna stabilmente nel Regno Unito, un dettaglio che rende ancora più interessante la vicenda, perché non è affatto insolito che a battersi contro la crittografia e a favore della sorveglianza siano sempre i soliti paesi extra europei.
In ogni caso, secondo la giurista, l'impegno dell'UE per il diritto alla privacy "minaccia un altro diritto fondamentale: quello dei bambini ad essere protetti dagli abusi sessuali online". Sostiene Lazarus che
"Sfortunatamente, il dibattito europeo è stato dominato da una visione monoscopica del diritto alla privacy e alla protezione dei dati che non è riuscita a confrontarsi adeguatamente con i doveri compensativi che gli Stati hanno nei confronti dei bambini."
Parole che sembrano riecheggiare quelle pronunciate spesso dal Garante italiano per l'Infanzia, Carla Garlatti, la quale tuttavia a dire il vero è molto più chiara:
Giornalista: quando cominciamo a sentire Matthew Green, docente di crittografia alla John Hopkins che parla della più sofisticata macchina da sorveglianza mai impiegata al di fuori della Cina e dell'Unione Sovietica, Lei comunque dice "è prioritaria la situazione sicurezza dei minori"
Carla Garlatti: glu... sicuramenteee...
La Lazarus prosegue con le solite argomentazioni che abbiamo imparato a conoscere dagli interventi della commissaria Ylva Johansson, già al centro di uno scandalo scaturito da inchieste giornalistiche dalle quali emergono rapporti inopportuni tra le lobby della sorveglianza e il suo ufficio e dei vertici di Europol che, per la stessa ammissione dei suoi funzionari, mira alla sorveglianza di massa ben oltre la questione degli abusi sui minori oltre ad avere intrattenuto con la stessa lobby di Thorn, dei rapporti che ora sono finiti sotto la lente del Mediatore Europeo.
In conclusione Liora Lazarus afferma che:
"Se l’enfasi sul diritto alla privacy alla fine ostacola gli sforzi di uno Stato per prevenire e indagare efficacemente sui crimini, allora l’equilibrio dei diritti deve essere rinegoziato per garantire che siano rispettati i diritti dei bambini alla essere protetti."
Ora non voglio perdere tempo a smontare (c'è già chi l'ha fatto) ognuna delle fallacie sollevate in questo nuovo contributo di cui non si sentiva il bisogno, ma che ha trovato comunque spazio su una delle testate online più importanti d'Europa. Ci auguriamo che le porti la stessa sfortuna che ha toccato Ashton Kutcher che in passato (prima che la sua reputazione venisse polverizzata dalla sua predisposizione a difendere l'indifendibile) si era occupato di perorare su Euractiv la causa di #chatcontrol.
Vorrei solo sottolineare qualche concetto per dare la giusta prospettiva alla vicenda:
- Gli abusi su minore si combattono eliminando le situazioni di degrado sociale ed economico delle famiglie, non intercettando TUTTA la popolazione
- Infatti, l'Unione Europea, ch è uno dei luoghi in cui il degrado è stato combattuto meglio e sconfitto quasi ovunque, è il luogo del mondo in cui si verificano meno abusi su minore
- L'unico modo per monitorare la presenza di contenuti legati ad abusi su minore nella messaggistica on line è utilizzare strumenti di monitoraggio delle conversazioni di tutti i cittadini
- Per quanto temporaneamente limitati nell'impatto, questi strumenti possono facilmente essere usati per individuare altri contenuti (evasione fiscale, contrabbando, ma anche il semplice dissenso)
- Questa situazione di potenziale sorveglianza porta a un clima di sfiducia e diffidenza dei cittadini, il quale costituisce uno dei pericoli più gravi per una società libera e una delle cause che trasforma le società libere in stati di polizia
- Dato che l'impatto del problema (gli abusi su minore) è quantitativamente irrilevante, mentre i rischi di una normativa così indiscriminata e massiva sono altissimi, non può esserci alcuna tolleranza verso i tentativi della Commissione Europea di aprire alla sorveglianza di massa!
Qui l'articolo di Liora Lazarus, pubblicato su Euractiv
Political gridlock endangers children’s rights to protection from online sexual abuse
Privacy has dominated the discussion over the regulation curbing child sexual abuse online - at the expense ofLiora Lazarus (EURACTIV)
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SMANTELLATA DAI CARABINIERI UNA RETE EUROPEA DI PRODUZIONE E SPACCIO DI STUPEFACENTI
Risulta in 83 indagati e 5 mln euro sequestrati l’esito di una attività dei #Carabinieri di Firenze, con il supporto di altre forze di polizia europee e di #Interpol. Disarticolata una associazione transnazionale capace di movimentare centinaia di kg di stupefacenti.
Nelle prime ore del 6 febbraio scorso i Carabinieri hanno condotto un'operazione sull'intero territorio nazionale e in altri Paesi europei con il supporto delle forze di polizia di Albania, Spagna, Olanda e Turchia. L'operazione prevedeva un'operazione congiunta di perquisizioni personali e finanziarie, compreso l'arresto di 70 detenuti, di cui 28 stranieri, e il sequestro di 8 detenuti domestici e l'obbligo di presentarli alla stazione di polizia per altri quattro. L'operazione ha comportato anche il sequestro di oltre 5 milioni di euro a causa dell'attività illecita.
L'indagine è stata supportata da #Eurojust, #Europol, #Interpol e dalla Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana (#SPAK). L'operazione è stata coordinata dall'Ufficio Criminalità Organizzata dell'Arma dei Carabinieri e dalla #DirezioneCentraleServiziAntidroga, oltre che dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (#RACIS) e dall'Ufficio dell'Esperto per la Sicurezza dell'Ambasciata in Albania.
Dal 2019 al 2021 l'operazione ha portato alla scoperta di un ingente traffico di sostanze, tra cui cocaina, eroina, MDMA, hashish e marijuana, introdotte in Italia dall'Albania o dai Paesi Bassi. Tra loro collaboravano quattro diverse strutture criminali, composte da cittadini italiani e albanesi, con sede in Olanda, Albania e Toscana.
In totale sono state arrestate 28 persone per traffico di sostanze stupefacenti e 68 per trasporto o vendita delle stesse sostanze.
Il Segretario Generale dell’Interpol, Jurgen Stock, ha dichiarato a riguardo: “Un enorme merito va a tutti coloro che sono coinvolti in questa importante operazione volta a sconfiggere la criminalità organizzata in tutta Europa. Siamo orgogliosi del ruolo svolto dall'INTERPOL nell'emettere 50 RedNotices (Ordini di cattura internazionali) a sostegno degli straordinari sforzi dei carabinieri italiani
e delle Forze di Polizia di altri paesi della regione. Sfortunatamente, per quanto ampia possa risultare questa operazione, rimane la punta dell’iceberg, con riguardo alla criminalità organizzata in Europa e nel mondo; mai prima avevamo visto questa vastità, sofisticazione e globalizzazione delle reti di crimine organizzato”.
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Chat control in the EU Parliament today, in court tomorrow
The EU Committee on Internal Affairs today gave the green light for an extension of the controversial chat control regulation permitting US internet companies to automatically search all private messages for suspected content. A motion to reject the proposal was only supported by the Pirates, Greens, Left and a part of Renew, but was rejected by a large majority. If the EU Parliament as a whole gives the green light in a plenary vote next week, the Parliament wants to reach an agreement with the Council before the end of February.
Tomorrow, the Kiel Regional Court will hear the case brought by the most prominent critic of chat control, MEP Patrick Breyer from the Pirate Party. Breyer is suing Meta, the parent company of Facebook and Instagram, which is responsible for 80% of the leaked chats and private photos. Meta has promised in court to stop chat control in direct messages on Facebook and Instagram and to introduce secure end-to-end encryption, but this promise has not yet been honoured.
Plaintiff Patrick Breyer comments:
“This regulation allows for untargeted, general and indiscriminate searches of private messages by US big tech companies (e.g. Facebook Messenger, GMail). Former ECJ judge Colneric has confirmed this violates fundamental rights. There are two court challenges against the chat control 1.0 regulation pending in Germany, including by a victim of child sexual abuse. The European Data Protection Supervisor now also warns the “Regulation does not contain effective safeguards against general and indiscriminate monitoring of private communications” and “recommends not to adopt the Proposal until the necessary safeguards are integrated”. The compromises on the table do not achieve this.
Strategically, instead of buying Commission and Council time for building a majority for making indiscriminate chat control scanning mandatory, the European Parliament should refuse to extend the indiscriminate regime and offer Council exclusively the targeted regime that was adopted last autumn nearly unanimously. If we extend indiscriminate and general chat control 1.0 now, no matter by how long, this will only be the first extension and indiscriminate searches in our personal messages and photos by US Big Tech will de facto become the permanent solution.
Instead of taking up the EU Parliament’s new approach for more effective and court-proof child protection without chat control mass surveillance, EU Commissioner Johansson is incorrigibly insisting in the destruction of digital privacy of correspondence, playing for time and hoping to manipulate critical EU states into agreeing by running infamous campaigns and spreading misinformation. This approach has gotten us into deadlock politically, failing children and abuse victims alike. We should clearly reject this strategy and insist on finding better solutions than mass surveillance, as proposed by the European Parliament last year.”
The Kiel Regional Court will hear Breyer’s case tomorrow in a public hearing starting at 09:30 (case no. 13 O 40/23).
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ARRESTATI IN CORSICA E SPAGNA I CAPI DELLA “SOCIETÀ FOGGIANA”, LA QUARTA MAFIA.
Il leader della mafia foggiana, Marco Raduano, fuggito nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, è stato arrestato giovedì 1 febbraio in Alta Corsica. Raduano, 40 anni, indicato come leader della “Società Foggiana”, è stato arrestato giovedì sera ad Aleria, nella parte orientale dell'isola, mentre cenava in un ristorante con una donna. Individuato dai carabinieri, è stato tratto in arresto dalla Gendarmeria Nazionale francese, in collaborazione con Europol.
(Marco Raduano a Bastia il 2 febbraio 2024 dopo il suo arresto)
Il suo braccio destro, Gianluigi Troiana, latitante dal 2021, è stato arrestato contemporaneamente a Otura, vicino a Granada, nel sud della Spagna. In questo caso la localizzazioe, sempre merito dei carabinieri, ha avuto il suo apice con la cattura da parte della Guardia Civil spagnola, sempre con il coordinamento internazionale di Europol. "L'arresto all'estero di due pericolosi latitanti, il boss Marco Raduano e il suo braccio destro Gianluigi Troiana (...), rappresenta un nuovo colpo alla criminalità ", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
(Il braccio destro di Marco Raduano, Gianluigi Troiana, dopo il suo arresto a Otura in Spagna)
Marco Raduano, alias “ Faccia d'angelo” , era evaso nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, in Sardegna, utilizzando delle lenzuola annodate tra loro. Poi è sceso lungo il muro della prigione, prima di fuggire. Stava scontando una pena detentiva di ventiquattro anni per appartenenza ad un'organizzazione mafiosa, traffico di droga, possesso illegale di armi e altri crimini. In un altro caso in corso, è accusato di due omicidi commessi nel 2017 e per i quali, è sotto processo anche Gianluigi Troiana, il suo braccio destro, latitante dal 2021, mentre scontava una pena, agli arresti domiciliari, di nove anni e due mesi.
A lungo sottovalutata, la mafia foggiana, detta la "quarta mafia" - per la sua apparizione successiva - è considerata la più violenta della penisola. Il suo sradicamento è diventato “un’emergenza nazionale”, nelle parole dell’ex procuratore nazionale antimafia Francesco De Raho.
#Armadeicarabinieri #Europol #Guardiacivil #Gendarmerianazionalefrancese
UNA SFIDA AMBIZIOSA: IL PROGETTO EUROPEO “@ON”, GUIDATO DALLA DIREZIIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA (DIA) ITALIANA
Nel numero di gennaio 2024 di Polizia Moderna, il mensile della Polizia di Stato, un approfondito articolo di Renzo Nisi (Capo del III Reparto relazioni internazionali a fini investigativi della Dia) che tratta della rete internazionale di polizia @ON, guidata dalla italiana Direzione Investigativa Antimafia (DIA).
Il progetto europeo denominato "@ON" mira a creare una rete tra le forze di polizia coinvolte, fornendo loro informazioni rapide sulle formazioni criminali internazionali su cui stanno indagando. Ciò avviene attraverso il canale sicuro “Siena” di Europol e la creazione di un database internazionale relativo alla criminalità organizzata.
La Rete @ON annovera 45 forze di polizia di 38 paesi diversi (vedi la nota in fondo). In qualità di capofila, la Dia si impegna nello sviluppo del progetto in maniera più strategica per il contrasto alla criminalità organizzata, concretizzandone gli interventi nella vera e propria attività di indagine attraverso l'utilizzo delle potenzialità disponibili.
L’Italia e la Dia sono in prima linea in questo senso, mettendo a disposizione conoscenze e competenze per contrastare efficacemente la criminalità organizzata in tutte le sue forme. Una sfida ambiziosa, che il Paese e la Dia hanno già raccolto e sono determinati a portarla a compimento.
La Direzione Investigativa Antimafia punta sulla cooperazione internazionale contro la criminalità organizzata non solo sul fronte operativo ma anche attraverso un'operazione più proattiva di educazione delle Forze di Polizia partner straniere, per sensibilizzare sulla criminalità transnazionale e sulla criminalità di tipo mafioso. Nell'ottobre 2013 è stata adottata la Risoluzione del Parlamento Europeo sulla criminalità organizzata e sul riciclaggio di denaro. Ciò ha portato alla creazione della Rete Operativa Antimafia @ON, una rete progettata per rispondere a specifiche esigenze di intelligence e ricevere informazioni europee e italiana in contrasto alla criminalità transnazionale di tipo mafioso.
La Rete @ON collabora con Europol e il Servizio di Cooperazione Internazionale (Scip) della Direzione Centrale di Polizia Criminale del Ministero dell’Interno, attuando quello che viene denominato il “Metodo Falcone”: centralizzare le informazioni sui gruppi criminali organizzati e snellire le procedure per gli investigatori. La Rete @ON si propone inoltre di sviluppare un approccio “amministrativo” per il contrasto alla criminalità organizzata e di tipo mafioso, recuperando i fondi criminali illecitamente acquisiti.
Il documento della Commissione Europea "Strategia dell'Ue per la lotta alla criminalità organizzata 2021-2025" delinea gli obiettivi e gli obiettivi della Rete @ON e del progetto ISF4@ON. L’obiettivo è intensificare la repressione delle strutture della criminalità organizzata, concentrandosi sui gruppi che rappresentano maggiori rischi per la sicurezza e gli individui europei. In sintesi, il documento:
• sottolinea la necessità di un efficace scambio di informazioni tra le autorità contraccettive e quelle giudiziarie per una lotta efficace contro la criminalità organizzata,
• espande, modernizza e finanzia la Piattaforma multidisciplinare europea per la lotta alla criminalità (EMPACT), una struttura che riunisce tutte le autorità europee e nazionali per identificare e combattere le attività criminali prioritarie,
• aggiungerà al quadro "Prum" per lo scambio di informazioni sul DNA, le impronte digitali e l'immatricolazione dei veicoli,
• prevede un codice di cooperazione di polizia dell'UE per sostituire il mosaico di diversi strumenti e accordi di cooperazione multilaterale,
• tende a rendere i sistemi di informazione interoperabili per la gestione del sospetto, delle frontiere e della migrazione entro il 2023,
• migliora la cooperazione dell'UE per contrastare tipologie specifiche di reati,
• esamina le norme UE rispetto agli impatti ambientali,
• crea un accordo a livello europeo per contrastare la contraffazione, in particolare quella dei dispositivi medici,
• presenta misure contro il commercio illegale di beni culturali,
• riesamina il quadro normativo dell'UE sulla confisca dei proventi, sviluppa norme anti-corruzione, e valuta la normativa anti-corruzione dell'UE.
Per saperne di più:
- L’articolo sul web qui => poliziamoderna.poliziadistato.…
- Un fascicolo, in pdf, in italiano, contenente l’intero articolo scaricabile qui => poliziamoderna.poliziadistato.…
- Il documento (in pdf) della Commissione Europea, in italiano, scaricabile qui => eur-lex.europa.eu/legal-conten…
Nazioni che partecipano alla rete @ON: Francia, Germania, Spagna, Belgio e Paesi Bassi costituiscono con l’Italia il Core Group della Rete. Unitamente ad Europol sono partner: Ungheria, Austria, Romania, Australia, Malta, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia, Croazia, Georgia, Norvegia, Albania, Portogallo, Usa, Svezia, Canada, Lettonia, Lussemburgo, Lituania, Estonia, Bulgaria, Montenegro, Ucraina, Cipro, Bosnia-Erzegovina, Irlanda, Kosovo, Finlandia, Grecia, Moldova e Islanda.
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (4 di 4), LA METANFETAMINA, GIUNGE DA MESSICO ED AFGHANISTAN, MA INIZIA AD ESSERE PRODOTTA IN EUROPA
La metanfetamina, una droga stimolante, ha un ruolo relativamente piccolo nei mercati europei degli stimolanti rispetto alla situazione globale. Tuttavia, la minaccia rappresentata dalla metanfetamina è in aumento man mano che si diffonde in nuovi mercati in altre parti d’Europa. L’Unione Europea (UE) è una zona di origine e transito per la metanfetamina prodotta in altri centri di produzione, come Iran, Nigeria e Messico. Lo sviluppo della capacità di produzione di metanfetamine in Afghanistan, la principale fonte di approvvigionamento di eroina in Europa, rappresenta una potenziale minaccia per l’UE a causa delle rotte di traffico consolidate da tempo degli oppioidi afghani. Nella maggior parte dei paesi europei la metanfetamina è usata meno comunemente rispetto all’anfetamina o alla cocaina, con un consumo concentrato principalmente nell’Europa centrale. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell’utilizzo in altri paesi e regioni. Il mercato europeo della metanfetamina è relativamente piccolo rispetto agli standard globali, ma la prevalenza del consumo e le dimensioni del mercato potrebbero essere sottostimate a causa del fatto che l'uso della metanfetamina in polvere viene segnalato come anfetamina nei sondaggi tra gli utenti.
La produzione di metanfetamine in Europa avviene ora in laboratori su scala industriale nei Paesi Bassi e in Belgio, insieme ad anfetamine e MDMA. I produttori europei di droghe sintetiche stanno collaborando con i produttori messicani per sviluppare processi di produzione e sfruttare le infrastrutture esistenti per grandi quantità di droghe sintetiche. Tuttavia, le difficoltà nel controllare la disponibilità dei precursori e l’ampia gamma di sostanze presenti negli impianti di produzione sollevano preoccupazioni sulle reti criminali coinvolte nella lavorazione di molteplici tipi di droghe.
La “criminalità come servizio” è un altro problema, con le reti criminali con sede nell’UE che forniscono supporto logistico essenziale per la produzione di metanfetamine. Ciò include la fornitura di precursori, pre-precursori, sostanze chimiche ausiliarie, attrezzature e competenze nella creazione di impianti di produzione. Inoltre, rischi per la salute, la sicurezza e l’ambiente sono legati alla produzione di metanfetamine, compresi i decessi legati a incendi, esplosioni o soffocamento da monossido di carbonio o altri fumi tossici.
La potenziale diffusione della metanfetamina sotto forma di cristalli fumabili nell’UE è motivo di preoccupazione a causa delle conseguenze sulla salute, tra cui tossicità acuta, episodi psicotici, poli assunzione e morte. L’elevata redditività del business della droga può portare a un’intensa concorrenza e rivalità tra gruppi criminali, che potenzialmente si riversano sulla società dell’UE.
La cooperazione tra le reti criminali messicane e quelle dell’UE sembra focalizzata sul commercio e sul profitto, ma a lungo termine potrebbe esserci il rischio di scontri violenti. La crescita della produzione su larga scala di metanfetamina in Europa ha il potenziale per creare ulteriori collaborazioni criminali e promuovere più corruzione lungo la catena di approvvigionamento, creando un’economia parallela.
Dal 2016 sono emersi sviluppi anche in Afghanistan, con la produzione di metanfetamine utilizzando efedrina proveniente da fonti vegetali.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2022), EU Drug Market: Methamphetamine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (3 di 4), ANFETAMINA, LA PIÙ PRODOTTA IN EUROPA, ANCHE PER IL MERCATO DEL MEDIO ORIENTE
L’anfetamina è la droga stimolante sintetica più diffusa nel mercato europeo della droga, in concorrenza con la cocaina e altre sostanze psicoattive. La sua prevalenza è superiore a quella della metanfetamina nella maggior parte degli Stati membri dell’UE. I prodotti illeciti di anfetamine consistono principalmente in polveri o paste mescolate con altri ingredienti, come lattosio, destrosio o caffeina. Il valore annuo stimato del mercato al dettaglio delle anfetamine nell’UE è di almeno 1,1 miliardi di euro.
La produzione europea è concentrata in gran parte nei Paesi Bassi e in Belgio, dove la produzione è complessa, su larga scala e basata sul precursore farmaceutico BMK. Parte dell'anfetamina prodotta nell'UE viene utilizzata per produrre compresse di captagon, che vengono commercializzate principalmente verso i mercati di consumo del Medio Oriente. L’UE è un importante mercato globale per l’anfetamina, consumata principalmente sotto forma di polvere o pasta. Nei Paesi Bassi e in Belgio viene prodotta in laboratori illegali dove possono essere prodotte anche altre droghe sintetiche. Le reti criminali olandesi hanno esteso le loro attività produttive alla Germania e ad altri paesi dell'UE. Le compresse Captagon sono prodotte anche nell'UE, principalmente nei Paesi Bassi. Gli impianti di produzione sono spesso allestiti in regioni remote, in aziende agricole o magazzini, dove i rischi di rilevamento sono minori. Il metodo Leuckart, che richiede BMK (o uno qualsiasi dei suoi prodotti chimici alternativi), è il modo più comune di produrre anfetamine in Europa. La tratta all’interno dell’UE presenta un quadro complesso e dinamico, che vede coinvolti numerosi gruppi criminali e individui. La tratta all’interno dell’UE viene effettuata principalmente utilizzando metodi di trasporto terrestre, nonché servizi postali e pacchi. La quantità di anfetamine sequestrate nell’UE è rimasta relativamente stabile, ma nel 2019 e nel 2020 Grecia e Italia hanno sequestrato 9,6 tonnellate e 14,2 tonnellate di compresse di captagon in transito verso la penisola arabica. Le reti criminali coinvolte nel traffico illecito di anfetamine sono orientate al business, cooperative e adattabili.
Nel 2021, ultimo anno del quale si hanno dati utili, circa 36 milioni di persone hanno utilizzato anfetamine o metanfetamine. Il mercato globale delle anfetamine è più piccolo del mercato delle metanfetamine e rappresenta il 16% dei sequestri globali di stimolanti di tipo anfetaminico tra il 2017 e il 2021. Più della metà della quantità totale di anfetamine sequestrate in questo periodo è stata sequestrata nel Vicino e Medio Oriente e nel sud-ovest asiatico, mentre l’Europa rappresenta poco meno di un quarto (24%) della somma sequestrata.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2023), EU Drug Market: Amphetamine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…
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Indagine sul Fediverso: i risultati del nostro sondaggio – 1a parte
Dopo la premessa introduttiva, iniziamo a presentare le prime considerazioni sui risultati del nostro sondaggio sul Fediverso. In questo post analizzeremo soprattutto gli aspetti generali, ma ricordiamo che i dati in questione non possono avere un significativo valore statistico, perché il campione di riferimento è stato condizionato dall’accesso ai nostri canali informativi (il blog e gli account…
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (2 di 4), COCAINA, LA PIÙ UTILIZZATA
La cocaina è la droga stimolante illecita più comunemente utilizzata in Europa, con livelli di consumo che variano da paese a paese. Circa 14 milioni di adulti nell’Unione europea (di età compresa tra 15 e 64 anni), ovvero quasi il 5% di questa fascia di età, hanno provato la cocaina nel corso della loro vita, di cui circa 3,5 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimo anno. La cocaina è stata tradizionalmente utilizzata in due forme principali: sale cloridrato, spesso definito "cocaina in polvere", e una forma base libera e fumabile, spesso definita "crack". I consumatori abituali di cocaina possono riscontrare problemi più gravi e circa il 60% dei consumatori di cocaina che entrano in terapia riferiscono di utilizzare la droga tra i 2 e i 7 giorni alla settimana.
Dati recenti suggeriscono che il consumo di cocaina e i danni associati potrebbero essere in aumento in Europa. Dei 15 paesi che hanno comunicato informazioni sufficienti sulla prevalenza del consumo di cocaina dal 2019, 8 hanno riportato stime del consumo dell’anno scorso più elevate rispetto alla loro precedente indagine comparabile, 5 avevano stime stabili e 2 stime inferiori. Questi modelli si riflettono anche nei dati sulle persone che entrano in terapia per la prima volta per problemi di cocaina, sono aumentati in 14 paesi secondo i dati sinora disponibili, tra il 2014 e il 2020.
I danni alla salute associati al consumo regolare di cocaina comprendono dipendenza, problemi cardiaci e di salute mentale e un aumento del rischio di incidenti. I danni possono essere esacerbati quando la cocaina viene utilizzata insieme all’alcol. L'iniezione di cocaina e il consumo di cocaina crack sono associati ai maggiori rischi per la salute. Nel 2020, si sono verificati circa 473 decessi correlati alla cocaina, ovvero circa il 13,5% di tutti i decessi indotti dalla droga con accertamenti tossicologici post mortem in questi paesi. La maggior parte di questi decessi sono stati attribuiti a overdose di droga, ma nella maggior parte dei casi sono state rilevate anche altre sostanze, principalmente oppioidi.
La cocaina viene trafficata in Europa dai paesi produttori del Sud America sia via aerea che via mare utilizzando una serie di metodi e rotte. Nel 2020, per il quarto anno consecutivo, è stata sequestrata la quantità più alta mai vista di cocaina, 214,6 tonnellate, nell’UE, in Norvegia e in Turchia. I primi dati sui sequestri di un numero limitato di paesi nel 2021 suggeriscono che la quantità sequestrata in tutta Europa è aumentata ancora una volta.
Le restrizioni adottate per affrontare la pandemia di Covid-19 nel 2020 hanno avuto un certo impatto sul commercio di cocaina, ma nel complesso la coltivazione, la produzione e il traffico di cocaina in Europa sono continuati durante questo periodo e potrebbero addirittura essere ulteriormente aumentati.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction and Europol (2022), EU Drug Market: Cocaine — In-depth analysis, emcdda.europa.eu/publications/…
Indagine sul Fediverso: una premessa ai risultati del nostro sondaggio
Pubblicheremo su più post i risultati del nostro sondaggio sul Fediverso che ha avuto il riscontro di 227 utenti provenienti da diverse istanze e da diverse piattaforme. In questo post ci limiteremo a un’introduzione e una risposta ad alcune osservazioni raccolte. Il sondaggio ha presentato alcune limitazioni che cercheremo di superare il prossimo anno e che riguardano soprattutto i…
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LA SITUAZIONE DEL CONSUMO DI DROGHE ILLECITE IN UNIONE EUROPEA. UNA ANALISI APPROFONDITA (1 di 4), PARTENDO DAGLI OPPIOIDI: EROINA E FENTANIL
L’ European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (#EMCDDA, Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) è la principale autorità in materia di droghe illecite nell’Unione Europea (#UE). Abbiamo già trattato del report di EMCDDA sulla cannabis (leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… , me pare opportuno proseguire nella revisione dello stato dell’uso negli Stati dell’Unione di altre sostanze stupefacenti.
Il Rapporto europeo sulla droga 2023: tendenze e sviluppi, presenta l'ultima analisi dell'EMCDDA sulla situazione della droga in Europa.
Suddiviso in più capitoli, iniziamo quindi una veloce analisi di quanto riportato, partendo dalla situazione relativa all’eroina ed agli altri oppioidi.
L’eroina rimane l’oppioide illecito più comunemente utilizzato in Europa ed è responsabile di una parte significativa del carico sanitario attribuito al consumo illecito di droghe. Tuttavia, il problema degli oppioidi si è evoluto nel corso dell’ultimo decennio, con dati che mostrano un invecchiamento del gruppo di consumatori di eroina e un aumento dell’età media dei pazienti che si sottopongono a trattamenti specialistici per il consumo di eroina. Ciò solleva importanti sfide politiche e a livello di servizio, poiché i servizi devono rispondere agli utenti con esigenze più complesse di salute mentale e fisica, occupazione e assistenza sociale.
Sebbene l’eroina continui a essere coinvolta nella maggior parte dei decessi correlati agli oppioidi, altri oppioidi hanno acquisito maggiore importanza. È stato osservato anche un allontanamento dal consumo di eroina per via parenterale tra i consumatori di eroina trattati per la prima volta e quelli trattati in precedenza, forse riflettendo messaggi sull'uso più sicuro e sforzi di riduzione del danno. Solo il 19% dei nuovi pazienti che entrano in terapia per problemi legati all’eroina ora segnalano l’iniezione come principale via di somministrazione, che è particolarmente associata a esiti negativi sulla salute.
Nonostante i dati sul lato della domanda non mostrino un aumento osservabile nella prevalenza dell’eroina, gli indicatori di disponibilità sul lato dell’offerta sono tornati o addirittura hanno superato i livelli pre-pandemia. La quantità sequestrata dagli Stati membri dell’UE è più che raddoppiata nell’ultimo anno preso in esame, il 2021, mentre i sequestri in Turchia sono aumentati a livelli record. Tuttavia, vi sono poche prove che suggeriscano che ciò abbia ridotto significativamente la disponibilità, poiché sono osservabili solo cambiamenti marginali nelle tendenze indicizzate sui prezzi al dettaglio o sulla purezza.
Gli oppioidi sintetici possono rappresentare una minaccia crescente per il futuro, poiché attualmente svolgono un ruolo relativamente piccolo nel mercato dei farmaci in Europa, ma rappresentano un problema significativo in alcuni paesi. La maggior parte delle preoccupazioni si è concentrata sulla disponibilità e sull’uso dei derivati del fentanil, ma i recenti sviluppi includono la comparsa di oppioidi benzimidazolici (nitazene) altamente potenti e il rilevamento di miscele di oppioidi contenenti nuove benzodiazepine e tranquillanti.
Per saperne di più: European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (2023), European Drug Report 2023: Trends and Developments, emcdda.europa.eu/publications/…
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ACCORDI BILATERALI: FIRMATO PROTOCOLLO DI INTESA TRA ITALIA E THAILANDIA
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(lo stemma della Polizia tailandese)
In videoconferenza, il capo della Polizia Vittorio Pisani a Roma e il suo omologo thailandese, capo della Royal Thai Police (RTP), il generale Torsak Sukvimol, a Bangkok, hanno sottoscritto un memorandum di intesa finalizzato alla cooperazione operativa tra i due Paesi, con lo scopo di prevenire e contrastare reati di criminalità organizzata, pedopornografia, sfruttamento dei minori, tratta di esseri umani, immigrazione illegale, traffico di droga, cyber crime, con particolare riguardo alle frodi e al furto di identità, reati contro la persona e il patrimonio, anche storico e culturale nonché al contrasto al riciclaggio di denaro della criminalità economica.
Con questa prospettiva si vanno ad incrementare le possibilità per le rispettive Forze di polizia di individuare e sequestrare beni e capitali di provenienza illecita, strumenti di estrema importanza per l’affermazione della legalità per entrambi i Paesi, sulla base delle ottime esperienze già maturate, anche in occasione dell’arresto, estradizione nonché sequestro e congelamento dei beni in Thailandia di Vito Roberto Palazzolo, esponente di primo piano di Cosa nostra e già tesoriere e riciclatore di Riina e Provenzano.
(Immagine dell’evento)
L’evento è il frutto dello sforzo diplomatico che ha visto coinvolti il Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e le corrispondenti autorità thailandesi.
Immagine del Commissario Generale
Diretta da un Commissario Generale, la Royal Thai Police (RTP) è sotto il comando diretto del Primo Ministro. Con una forza di circa 230.000 funzionari, le funzioni principali di RTP sono:
- Fornire sicurezza ai membri della famiglia reale;
- Dirigere e supervisionare l'operato di tutti gli agenti di polizia per garantire un servizio di qualità e il rispetto delle leggi;
- Prevenire e reprimere la criminalità;
- Mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale;
- Svolgere attività di contrasto assegnate dal Primo Ministro a sostegno dello sviluppo nazionale.
Con sede a Bangkok, la RTP è divisa in sei grandi gruppi.
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ANCORA SUI PORTI: COME AVVIENE IL PASSAGGIO DELLE MERCI ILLEGALI (DROGA COMPRESA). DAL RIP ON/OFF AL CONTAINER “CLONE”
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L’allarme recentemente lanciato dal Belgio, nella sua veste di presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea, e l’accordo da questi ricercato in ambito europeo per rafforzare la sicurezza dei porti dell’intera #UE ha acceso i fari sulla situazione degli scali portuali europei e della merce illegale (dalla droga alle merci contraffatte) che attraverso essi raggiungono il continente e vengono al suo interno smerciate. Dell’argomento abbiamo dato conto sul blog, ma pare opportuno ritornarci per far comprendere gli aspetti operativi dell’attività di contrabbando e superamento delle barriere doganali da parte delle organizzazioni criminali.
I porti dell’UE sono infrastrutture cruciali per il trasporto di merci in tutta Europa e per garantire il buon funzionamento del mercato europeo. Tuttavia, vengono sfruttati anche per trasferire merci illegali nell’UE e sono vulnerabili all’infiltrazione di reti criminali. L’enorme volume di container movimentati ogni anno (ogni anno giungono nel porto di Genova o in quello di Trieste circa 2,8 milioni di container) e la bassa percentuale che può essere ispezionata fisicamente (nel 2021 per i principali porti Ue sono passate 3,5 miliardi di tonnellate di merci lecite. Nei porti italiani a fronte della movimentazione di circa 11 milioni e mezzo di contenitori “teu” solo tra il 2 e il 10% viene ispezionato fisicamente) rendono estremamente difficile il rilevamento delle merci illecite. Dato che molti attori pubblici e privati hanno accesso alle infrastrutture portuali e alle informazioni portuali, le opportunità di infiltrazione e facilitazione delle spedizioni illecite sono molteplici.
Le reti criminali organizzano l’infiltrazione nei porti e coordinano le reti locali di addetti ai porti corrotti per organizzare il passaggio di container contenenti merci illecite nell’UE. Si affidano a reti mondiali con membri fidati o utilizzano fornitori di servizi dedicati. Funzionano in modo mirato, analizzando i dati privilegiati per selezionare le spedizioni di container che hanno meno probabilità di essere ispezionate e che sono organizzate da società di logistica dove hanno accesso ad attori corrotti.
I METODI: DAL RIP ON/RIP OFF AL CONTAINER “CLONE”
Con riguardo alla droga, si pensi che il 90% della cocaina arriva via mare. Nel container Il metodo rip on/rip off è uno dei principali impiegati dai trafficanti. Nel porto di partenza, la droga è posta nel container in un luogo facilmente raggiungibile, per essere poi trasportata insieme alla merce da un destinatario/importatore legittimo, spesso ignaro della situazione. A destinazione è recuperata all'interno o all'esterno del porto dalle “squadre di estrazione”. Il metodo di commutazione più recente implica il trasferimento dello stupefacente da un container extra UE ad un altro container che ha meno o nessun rischio di essere controllato. Spesso gli stupefacenti vengono trasferiti in un contenitore intercomunitario trasportato da un paese dell'UE all'altro, poiché questi container vengono raramente controllati. Un'altra variante del metodo di commutazione è la clonazione di container. Questo metodo implica un contenitore pianificato per una scansione e un controllo tramite dogana. Quando il container è trasportato allo scanner, il container originale lascia il porto e viene sostituito da un container “clonato”, con lo stesso numero di registrazione di quello originale. Tutti questi modus operandi richiedono il sostegno degli addetti ai lavori operanti nel porto.
QUALI MISURE PREVENTIVE?
Una delle misure più efficaci per colmare le lacune nel processo logistico è il principio dell’accesso ai dati e ai sistemi di database. La limitazione dell’accesso ai codici di riferimento dei container da parte delle società di logistica si è già rivelata una soluzione efficace contro questo Modus Operandi. Altre misure preventive che i porti e gli attori legati ai porti devono adottare includono la registrazione e la tracciabilità dell’accesso ai database ai dati sensibili, sistemi di allarme per rilevare irregolarità e maggiori controlli delle credenziali dei camionisti ai terminal per rafforzare le procedure di rilascio dei container. La circolazione di informazioni tra i vari porti europei può essere determinante per scoprire come agiscono le organizzazioni criminali, che trovano metodi nuovi per nascondere i carichi illegali, in particolare di stupefacente.
IL PROBLEMA DELLA CORRUZIONE
La corruzione è il fattore chiave per l’infiltrazione criminale nei porti, poiché i processi logistici svolti nei porti comportano la partecipazione di vari attori che possono essere presi di mira dalla corruzione. Le spese di corruzione possono raggiungere centinaia di migliaia di euro, con le tariffe più alte pagate agli anelli essenziali della catena estrattiva, spesso operatori di gru, progettisti o dipendenti che forniscono accesso alle informazioni tramite sistemi IT.
L’APPROCCIO COMUNE ALLA SICUREZZA DEI PORTI
Una risposta adeguata contro l’appropriazione indebita dei codici di riferimento dei container e di altri Modus Operandi per l’estrazione di droga richiede un approccio a livello europeo, compreso un approccio comune alla sicurezza dei porti e una più stretta cooperazione con i partner privati. I partenariati pubblico-privato possono offrire l’opportunità di scambiare informazioni tattiche e operative, identificare le vulnerabilità nelle procedure portuali a livello europeo e promuovere e implementare misure di sicurezza per colmare le lacune.
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Reti criminali ad alto rischio. Offensiva di Europol e delle forze di polizia di 17 paesi contro le organizzazioni nigeriane
Tra il 7 e il 9 dicembre 2023 #Europol ha coordinato una massiccia operazione internazionale contro le reti criminali nigeriane attive nell' #UE ed in ambito internazionale, anche grazie a 16 partner provenienti da quattro continenti, che hanno unito le forze per combattere le #reticriminalinigeriane responsabili di una moltitudine di gravi crimini.
Si è trattato di una operazione internazionale senza precedenti, che ha visto impegnate forze dell'ordine di tutta Europa, Africa, Sud America e Nord America per un totale di 468 funzionari ed agenti che hanno preso parte alla giornata di azione.
La repressione ha preso di mira i criminali nigeriani responsabili di reati come il contrabbando e la distribuzione di droga, la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, la frode, il contrabbando illegale di rifiuti e il riciclaggio di denaro.
I risultati dell'operazione includono tra l’altro 15 persone arrestate e la individuazione di 18 vittime o potenziali vittime della tratta di esseri umani, mentre sono stati monitorati 398 voli e 13 porti e altri valichi di frontiera
Le reti criminali nigeriane sono note per la tratta di esseri umani e una serie di frodi, ma negli ultimi anni hanno anche guadagnato un forte punto d'appoggio nel traffico di droga in diversi mercati dell'UE, essendo i trafficanti di droga nigeriani particolarmente attivi nel trasporto e nella distribuzione sia di cocaina che di eroina.
Uno dei modus operandi più comunemente osservati per il trasporto di stupefacenti all'interno e all'esterno dell'UE è quello aereo. I corrieri della droga provenienti sia dalla Nigeria che dall'UE fanno viaggi frequenti e contrabbandano droghe sulla loro persona, in genere ingerite, nascoste nelle cavità del corpo o nascoste nei bagagli.
Inoltre, il quadro di intelligence messo insieme dalle forze dell'ordine internazionali mostra che le reti criminali nigeriane coordinano gran parte del traffico di anfetamine. Questi farmaci vengono solitamente spediti dai paesi africani attraverso l'UE verso destinazioni asiatiche o australiane. Per garantire che i corrieri della droga o le vittime della tratta di esseri umani rimangano sotto il loro controllo, i boss applicano misure come gravi minacce, l'uso di violenza estrema o l'intimidazione con oscure pratiche religiose.
In genere, le reti criminali nigeriane sono ben organizzate con una gerarchia quasi miliziana. Con la promessa di protezione e potere, le società segrete (note come confraternite o cults) reclutano nuovi membri. Queste società segrete sono talvolta chiamate confraternite. Queste organizzazioni criminali sono state istituite in tutto il mondo e fungono da spina dorsale del crimine organizzato nigeriano.
Durante la fase d'azione, nel dicembre 2023, Europol ha ospitato un centro operativo per coordinare le attività internazionali e effettuare controlli incrociati con la sua banca dati. L'INTERPOL ha supportato l'azione con un analista presso il centro di coordinamento e un team che ha effettuato controlli incrociati a distanza delle banche dati di tutte le organizzazioni e ha fornito competenze sul campo.
L'attività di contrasto su larga scala è stata sostenuta da @ON, una rete operativa finanziata dal Fondo Sicurezza interna (ISF) dell’Unione Europea, creata per contrastare i gruppi criminali e le forme gravi di criminalità organizzata di stampo mafioso. La rete #@ON si concentra sulle priorità dell'UE in materia di criminalità organizzata delineate nel ciclo programmatico dell'UE. Ricordiamo che la rete operativa @ON ha l’Italia tra i suoi protagonisti; la nostra nazione è rappresentata dalla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) in qualità di Project Leader. L’ azione operativa della quale abbiamo raccontato, della durata di due anni, faceva parte del piano d'azione operativo prioritario dell'#EMPACT "Reti criminali ad alto rischio" ed era guidata da Svezia e Belgio.
INCONTRO TRA IL COMANDANTE GENERALE DEI CARABINIERI ED IL CAPO DELL’UFFICIO DI COORDINAMENTO STATUNITENSE TRA ISRAELE ED AUTORITÀ PALESTINESE
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Avevamo parlato della richiesta degli Stati Uniti di avere distaccati due ufficiali dell’Arma dei carabinieri presso l'Ufficio del coordinatore della sicurezza degli Stati Uniti per Israele e l'Autorità palestinese qui => noblogo.org/cooperazione-inter… .
In questi giorni il coordinatore della sicurezza degli Stati Uniti per Israele e l'Autorità palestinese, il tenente generale Michael R. Fenzel dello US Army (Esercito americano) è stato a Roma per incontrarsi con il Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, Comandante Generale dei carabinieri.
L’Ufficio del Coordinatore è stato istituito nel marzo 2005. L'USSC (così in sigla) è una agenzia governativa statunitense si coordina con il governo di Israele e l'Autorità palestinese per rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza, guida gli sforzi della coalizione nel consigliare l'Autorità Palestinese sulla riforma del settore della sicurezza e raccomanda opportunità alle nazioni e alle organizzazioni internazionali per la contribuizione allo sviluppo di un settore della sicurezza palestinese che si renda autosufficiente. Nonostante il nome, in realtà si tratta di un team internazionale e interagenzia, con sede a Gerusalemme.
La nostra nazione, attraverso l’ #Armadeicarabinieri, collaborando con l’Ufficio del Coordinatore statunitense fornirà il proprio ausilio nella risoluzione del conflitto in atto tra israeliani e le milizie di Hamas.
Nella tabella sottostante una sintesi dell’attività svolta all’estero dall’Arma
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CATTURA DI LATITANTE A SANTO DOMINGO. LA SUA BANDA DI TRAFFICANTI DI COCAINA IN ITALIA PROTAGONISTA DI UNA STORIA “NERA”
Una storia che tratta di traffico di cocaina dal Centro America alla Liguria mediante ingestione di ovuli, della morte del corriere a causa della apertura di uno degli ovuli ingeriti all’interno del suo corpo e della cinica sezione del suo cadavere per recuperare lo stupefacente da parte della banda che aveva organizzato il viaggio, con l’abbandono del corpo in una zona boschiva. Non è la trama di un romanzo “nero”, ma la cruda realtà di un episodio maturato alla Spezia e che ha avuto l’epilogo con la cattura dei trafficanti, l’ultimo dei quali arrestato nella Repubblica Domenicana un paio di giorni fa, grazie alla collaborazione tra i carabinieri spezzini (che hanno condotto le indagini), il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, nonché la Policìa Nacional di Santo Domingo, che ha eseguito il mandato di cattura internazionale, anche in virtù del trattato di estradizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana sottoscritto ad inizio 2023.
I fatti come è stato possibile per gli inquirenti ricostruirli a conclusione della vicenda: siamo ad inizio 2022 ed un cittadino venezuelano del 1952 viene convinto da tre cittadini di nazionalità dominicana ed ecuadoregna dimoranti alla Spezia ad effettuare un “viaggio della speranza” trasportando interna corporis più di un kilogrammo di cocaina in ovuli. Fondamentale è però calcolare la quantità di droga e la durata del viaggio aereo, per consentire la evacuazione degli ovuli: in questo caso (così come purtroppo è avvenuto in altre circostanze) il quantitativo eccessivo di cocaina ingerita dal corriere provoca complicazioni che conducono alla sua morte dopo essere giunto in Liguria. I mandanti non si danno per vinti: sezionano il cadavere, recuperano gli ovuli e abbandonano il corpo in una località remota boscosa. Il casuale ritrovamento del cadavere fa scattare le indagini, che conducono ad individuare la banda ed alla emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti di origine sudamericana gravitanti sulla Spezia.
Quattro degli indagati venivano catturati, mentre un quinto si dava alla latitanza, prima a Barcellona, poi riparando nella nazione di origine, finché – finalmente localizzato – un paio di giorni fa è stato arrestato nella Repubblica Domenicana.
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La European Ports Alliance mira a rafforzare la sicurezza in tutti i porti dell’UE
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Come annunciato in un precedente post (leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… ), il 24 gennaio la Commissione Europea, insieme alla presidenza belga del Consiglio dell’ #UE, ha lanciato in una riunione tenutasi presso il porto di Anversa (Belgio) l’Alleanza europea dei porti, mediante un partenariato pubblico-privato per intensificare la lotta contro il traffico di droga e la criminalità organizzata che lo sostiene. Questa partnership mira a riunire tutte le parti interessate coinvolte, per creare soluzioni per proteggere i porti, che contribuiscono al 75% dei volumi del commercio estero, ma sono particolarmente vulnerabili al traffico di droga e allo sfruttamento da parte di reti criminali. In Europa, quasi il 70% di tutti i sequestri di droga effettuati dalle dogane avviene nei porti. Il capo di Europol Catherine De Bolle ha affermato che il traffico di droga rimane il più grande mercato criminale in Europa.
I criminali si infiltrano nei porti per organizzare il passaggio di merci illegali nell’UE. Ciò include il traffico di droga, una delle minacce alla sicurezza più gravi che l’Europa deve affrontare oggi. Le reti criminali ricorrono alla violenza, alla corruzione e all’intimidazione nella ricerca del profitto. 500 tonnellate di droga sono state sequestrate dalle dogane in ingresso nell'UE nel 2022. Oltre il 50% era cocaina.
La commissaria per gli Affari interni Ylva Johansson ha affermato "L'Europa ha un enorme problema di criminalità organizzata e sappiamo che la sua fonte di reddito è la droga". Proprio al porto belga di Anversa, la polizia l'anno scorso ha sequestrato 116 tonnellate di cocaina, battendo di sei unità l'anno record del 2022. tonnellate in più. Johansson ha affermato che l'aumento dei sequestri di droga nel porto di Anversa, il più alto dell'UE, è dovuto al maggior numero di uomini a terra, ma segnala anche un livello più elevato di afflusso di cocaina.
Ylva Johansson, commissaria per gli affari interni dell'Unione europea 👇
La sicurezza dei porti dell’UE sarà rafforzata:
- con 200 milioni di euro per finanziare attrezzature moderne che aiuteranno i funzionari doganali dell'UE a scansionare i container e a controllare le importazioni in modo più efficiente;
- attraverso operazioni di contrasto specifiche ed efficienti nei porti con una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, la Commissione europea, Europol, Eurojust, la Procura europea (EPPO) e la Piattaforma multidisciplinare europea contro le minacce penali (EMPACT);
- attraverso il partenariato pubblico-privato che supporterà le autorità portuali e le compagnie di navigazione, per proteggere la logistica, le informazioni, il personale e i processi nei porti. Il partenariato pubblico-privato si incontrerà ogni anno a livello ministeriale per identificare le sfide rimanenti, stabilire le priorità strategiche e scambiare informazioni sui progressi compiuti.
L’Alleanza dei porti europei è un’iniziativa che rientra nella tabella di marcia dell’UE per combattere il traffico di droga e la criminalità organizzata, adottato dalla Commissione il 18 ottobre 2023.
#EuropeanPortsAlliance #Alleanzadeiportieuropei #Narcotraffico
New chat control gate leak: Intelligence-industrial network suggests undermining encryption for other purposes than CSAM
„Follow the money“ has published lobby documents produced by surveillance-tech provider Thorn, some of which the EU Commission had tried to hide from the public. EU Internal Affairs Commissioner Johansson teamed up with a network of foreign organisations to propose mandatory scanning of any private message and chat for suspicious content, including by undermining the secure end-to-end encryption of popular messaging apps. The leaked documents cast doubt over the assertions made to defend the EU‘s chat control CSAR bill. Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the Pirate Party and most prominent opponent of chat control, comments:
„In the course of the chat control gate we discovered that a foreign intelligence-industrial complex is behind the EU Commission’s attempt to destroy the privacy of correspondence and secure encryption. Even today the Commission is obstructing the reconstruction of the truth about this scandal by withholding evidence. The LIBE Committee is still trying to get hold of documents. We can tell from the latest disclosures that Thorn’s lobby documents don’t contan any intellectual property at all, but are withheld because their content is politically inopportune to the Commission’s chat control surveillance scheme.
Configuring the scanning AI to an accuracy of 99.9% is totally unrealistic, as Big Sister Johansson knows very well. Only in December she publicly acknowledged that no more of 25% of the personal communications disclosed by chat control scanners are found to be criminally relevant by the police. We thus observe 75% of false positives in practise, not 0.1%. Nothing in the Commission’s own chat control proposal requires a 99.9% reliability of scanning algorithms. Industry would be free to use the current algorithms that flood our police with mostly legal intimate photos.
We now know Thorn lobbies against requirements for their flawed technology, discrediting regulation as „overly prescriptive“. In the European Parliament we are pushing to require independent and publicly accessible audits of any technology used. Anyway, no technology can reliably distinguish consensual sexting from sharing CSAM, resulting in the mass criminalisation of teenagers.
Where Thorn and the Commission advocate for undermining secure encryption by turning our smartphones into bugs, they disregard the findings of the Commission’s own experts as quoted in the impact assessment: The experts rate the privacy of the recommended method of „on-device hashing with server side matching“ as „medium-low“ warning the method „may introduce vulnerabilities that could decrease the privacy of the communication“. Likewise they rate the security of the approach as „medium-low“, warning that tech-savvy offenders like the organised criminals that produce material might just switch so different messengers.
The public will be appalled to find that Thorn pushes for legislation on encryption to apply beyond child sexual abuse, arguing that the purpose of scanning encrypted messages could be „much broader than one single crime“. This is what Europol advocates for, too – and two former Europol officials have joined Thorn for a reason. If the international intelligence-industrial complex manages to destroy secure encryption, they will next want to scan our personal messages for terrorism, for file sharing and for political purposes. These insights should fuel our fight for the privacy of our correspondence and secure encryption.”
Currently, the surveillance-industrial network including the umbrella organization WeProtect, of which Thorn is a member, is calling for the extension of indiscriminate chat control scanning of private messages on a voluntary basis by US big tech companies. The European Parliament‘s LIBE committee is to vote next Monday.
Breyer‘s website on chat control
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ECUADOR IN MANO AL NARCOTRAFFICO. LA SITUAZIONE SPIEGATA BENE DA UNA TRASMISSIONE RADIO (E DA UNA MAPPA CORRELATA)
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Immagine frame della mappa ☝️
Recentemente vi abbiamo parlato della difficile situazione dell’Ecuador (leggi il post qui => noblogo.org/cooperazione-inter… ), lo stato sudamericano che è sprofondato in una crisi politico-militare scatenata dalla fuga dalla prigione di boss del narcotraffico con la dichiarazione dello stato di emergenza da parte di Daniel Noboa, il Presidente, e da una guerra tra bande dedite al contrabbando di stupefacenti - per lo più cocaina proveniente dalla Colombia, seppure siano state scoperte piantagioni di papavero da oppio e di foglie di coca - imbarcati dal porto di Guayaquil.
Il giornalista di radio 24 Giuseppe Musumeci ☝️
La trasmissione condotta da Giuseppe Musumeci “Nessun luogo è lontano” di Radio 24, ha messo a disposizione per la rubrica “la radio che si vede” una mappa animata del narcotraffico in Ecuador, realizzata dai cartografi di Fase Due Studio, Daniele Dapiaggi e la matita di Giulia De Amicis: video.liberta.vip/w/x8uP9cyZgm… .
Si può apprezzare tra l’altro come i cartelli messicani di Sinaloa e di Jalisco-Nueva Generation gestiscano il trasporto della droga verso il Nord America. La via verso l'Europa è controllata dalla mafia albanese (abbiamo parlato dell’arresto del boss albanese che aveva trascorso recentemente un periodo di detenzione – per svolgere il proprio business – proprio in Ecuador, leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… ) e dalla ndrangheta italiana (leggi qui sull’arresto in Colombia di un “inviato” per favorire il traffico noblogo.org/cooperazione-inter… ).
Immagine del Quartier generale del Porto di Anversa ☝️
La principale via d'accesso al vecchio continente è il porto di Anversa in Belgio (leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… ), seguito da Paesi Bassi ed Italia (per il nostro Paese, leggi qui => noblogo.org/cooperazione-inter… ).
Per via della posizione strategica, l'Ecuador ricopre un ruolo attualmente determinante per il transito delle droghe È stato calcolato che dall'Ecuador arriva più del 70% del totale provenienti dall'America meridionale.
#ECUADOR #NARCOTRAFFICO #RADIO24 #NESSUNLUOGOèLONTANO #FASEDUESTUDIOCARTOGRAFIA
Rossella Latempa
in reply to Informa Pirata • • •3. Il tuo futuro è scritto nei test INVALSI: aprire la black box
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Rossella Latempa
Unknown parent • • •Non ho risposte in merito, solo domande
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Per niente anonime. Le certificazioni INVALSI sono individuali (in foto la certificazione INVALSI dei 13 enni)
Rossella Latempa
Unknown parent • • •@ilgallo
Il punto non è chi, attualmente, ha accesso ai dati. Il punto è: che significato attribuiamo a quei dati, come sono stati ottenuti, come è possibile controllarli e verificarli.
Ad esempio accade che in alcune scuole quei dati vengano usati per “attenzionare” gli studenti che l’INVALSI classifica come “fragili”. Per sottoporli a trattamenti differenziati nell’ambito dei progetti PNRR.
Direi che non c’è da stare tanto tranquilli.
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Rossella Latempa
Unknown parent • • •Quale documento?
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Beh allora non trovo niente di ragionevole in quella circolare.
Se mio figlio fosse tra gli studenti schedati come “fragili” e quindi destinati a corsi di potenziamento pomeridiano, vorrei capire in base a quali criteri è stato valutato, vedere la prova che ha svolto, conoscere i nomi di chi la ha corretta.
È possibile fare questo con gli esiti dei test INVALSI? No.
Rossella Latempa
Unknown parent • • •Qual è il senso di questa operazione, se come dici tu, nessuno meglio di un maestro o un insegnante conosce le fragilità degli studenti? Cosa può aggiungere un esito statistico non controllabile proveniente da risposte a quesiti non accessibili alla conoscenza del maestro? Nulla.
Ma l’etichetta di fragile rimane nel database scolastico. E non solo.
Quanto costa questa operazione, moltiplicata per milioni di studenti?
Chi la ha decisa?
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