Salta al contenuto principale



VERSIONE ITALIANA FRANCIA, CNIL PUBBLICA DEI CONSIGLI SULLA GESTIONE DEI DATA BREACHManon e Cesar sono i protagonisti di un data breach medico e la loro storia è stata utilizzata dalla CNIL per dare ai Francesi una serie di informazioni sulle frodi e su come difendersi. Manon, una paziente, ha scoperto che nella cronologia dei suoi …


Sono passati 30 anni dell'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Sono stati uccisi perché facevano giornalismo d'inchiesta per il servizio pubblico. Indag


VERSIONE ITALIANA UK, COMMISSIONE PARLAMENTARE ESAMINERA’ ACCORDO PRIVACY TRA UE REGNO UNITO Secondo una indagine commissionata e condotta dalla commissione Affari europei del Regno Unito verrà esaminato il libero flusso dei dati personali commerciali e di indagini penali tra il Regno Unito e l’Unione Europea (UE) dopo la Brexit. L’indagine si concentra sull’operatività degli attuali …


AIRCOP, LA RETE DI SICUREZZA DEGLI AEROPORTI NEL MONDO


Immagine/foto

Nel nostro blog abbiamo già parlato di #AIRCOP, un progetto multi-agenzia attuato dall' #UNODC (l’ agenzia delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine) in collaborazione con l' #INTERPOL e l'Organizzazione Mondiale delle Dogane (#OMD), che è parte del programma EU’s Global Illicit Flows ed è finanziato anche da Australia, Canada, Francia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti d'America (noblogo.org/cooperazione-inter…).
I gruppi della criminalità organizzata si concentrano da tempo sulla semplificazione del trasporto di droga e altri beni illeciti tramite navi, container, aerei e persino con piccoli sommergibili. Di conseguenza, sono stati in grado di trasportare quantità sempre maggiori di droga e beni illeciti in tutto il mondo. Con il numero globale di passeggeri aerei che si prevede continuerà ad aumentare nei prossimi 20 anni, il crescente flusso di passeggeri e la crescente connettività internazionale offerta, le compagnie aeree diventeranno più suscettibili allo sfruttamento da parte di passeggeri sospetti e ad alto rischio, come i passeggeri illeciti trafficanti e coloro che hanno intenzioni meno evidenti, come i terroristi e i combattenti stranieri di ritorno.

Tutti i tipi di droghe e beni illeciti vengono trafficati per via aerea, come dimostrano i sequestri in tutto il mondo. Questi includono la cocaina prodotta in America Latina, l’eroina proveniente dall’Asia e nuove sostanze psicoattive (prodotte localmente ed esportate in/da molte parti del mondo), ma anche prodotti della fauna selvatica, denaro non dichiarato, documenti di viaggio falsi o medicinali falsificati.
Molti aeroporti, tuttavia, non dispongono delle capacità tecniche e tecnologiche per intraprendere una profilazione completa ed efficiente, ispezioni di spedizioni e bagagli o controlli corporali senza incidere sul regolare funzionamento degli aeroporti commerciali. L'Airport Communication Project (AIRCOP) è stato ideato nel 2010 per frenare inizialmente il traffico di cocaina associato a passeggeri, merci e posta, dai paesi di origine dell'America Latina attraverso i Caraibi e l'Africa verso l'Europa. Il progetto mira a rafforzare le capacità degli aeroporti internazionali di individuare e intercettare passeggeri ad alto rischio e merci illecite nei paesi di origine, transito e destinazione. La maggiore capacità e la maggiore conoscenza del personale formato hanno portato all’ampliamento della portata del progetto e oggi AIRCOP contribuisce a interrompere i flussi di tutte le droghe illecite e di altri beni illeciti, intercettando combattenti terroristi stranieri e individuando le vittime della tratta di persone e persone. migranti clandestini.

Immagine/foto

Inoltre, basandosi sull’idea fondamentale della condivisione delle informazioni e della creazione di fiducia, adattabile all’evoluzione delle rotte del traffico e all’emergere di nuove merci trafficate, AIRCOP è in continua espansione in tutto il mondo come elemento chiave della gestione e della sicurezza delle frontiere.
Attualmente comprende aeroporti in Africa, America Latina, Caraibi e Medio Oriente, con espansione prevista nell'Europa sudorientale e nel Sudest asiatico. Altri donatori hanno inoltre unito le forze con l’Unione Europea per espandere la portata del progetto. AIRCOP mira a costruire capacità di interdizione in aeroporti internazionali selezionati in tutto il mondo istituendo Task Force congiunte di interdizione aeroportuale (JAITF).

Immagine/foto

I #JAITF sono collegati ai database delle forze dell’ordine internazionali e alle reti di comunicazione (I-24/7 di INTERPOL e CENcomm di WCO) per incoraggiare la trasmissione in tempo reale di informazioni volte a intercettare spedizioni illecite. JAITFs sono integrate nell’architettura di sicurezza nazionale e hanno un mandato su tutta la piattaforma aeroportuale (passeggeri, posta e merci). AIRCOP mette a disposizione dei JTATF vari tipi di attrezzature per ufficio, personal computer ed attrezzature fotografiche. AIRCOP offre una gamma di attività di formazione e mentoring standard e specializzati, su misura alle esigenze nazionali e regionali. Gli argomenti trattati includono la raccolta e la condivisione di informazioni, il targeting, le tecniche di ricerca, documenti contraffatti, analisi comportamentale, uso di database delle forze dell'ordine, sicuro procedure di comunicazione e indagini post-sequestro, nonché questioni tematiche specifiche. Il progetto mira, inoltre, a promuovere l’intelligence e la condivisione di informazioni tra i servizi a livello nazionale e internazionale, nonché a promuovere un approccio basato sull’intelligence per contrastare il traffico di droga



di Alba Vastano - Fino ad un decennio fa i figli non riconosciuti, restavano esclusi dalla possibilità di conoscere la madre biologica, vita natural durante


EU cash cap and ban on anonymous crypto payments results in financial paternalism


The majority of the EU Parliament’s lead committees today approved far-reaching new anti-money laundering laws: Anonymous cash payments over €3,000 will be banned in commercial transactions. Cash payments over €10,000 will …

The majority of the EU Parliament’s lead committees today approved far-reaching new anti-money laundering laws: Anonymous cash payments over €3,000 will be banned in commercial transactions. Cash payments over €10,000 will even be completely banned in business transactions. And anonymous payments in cryptocurrencies to wallets operated by providers (hosted wallets) will be prohibited even for minimum amounts without a threshold.

MEP and digital freedom fighter Dr. Patrick Breyer (Pirate Party) explains his vote against as follows:

“Generally prohibiting anonymous payments would at best have minimal effects on crime, but it would deprive innocent citizens of their financial freedom. The medicines or sex toys I buy is nobody’s business. To collect donations, dissidents such as the late Alexei Navalny and his wife are increasingly reliant on anonymous donations in virtual currencies worldwide. Wikileaks has also already been cut off from donations by credit card companies. Where every financial transaction is captured and saved forever, this creates a honey pot for malicious hackers and law enforcement as well as a chilling government shadow over every purchase or donation.

This EU war on cash will have nasty repercussions! For thousands of years, societies around the world have lived with privacy-protecting cash. With the creeping abolition of cash, there is a threat of negative interest rates and the risk of banks cutting off the money supply at any time. Dependence on banks is increasing at an alarming rate. This kind of financial disenfranchisement must be stopped.

Instead, we need to think about ways we can bring the best attributes of cash into our digital future. We have a right to pay and donate online without our personal transactions being recorded. If the EU believes it can regulate virtual currencies at a regional level, it hasn’t understood the global nature of the Internet.”

Background on the cash limit:

There was a great public outcry when the Commission asked the public for their opinion on limiting cash payments in 2017. More than 90% of responding citizens spoke out against such a step. Respondents considered paying anonymously in cash an “essential personal freedom” and that “Restrictions on payments in cash are ineffective in achieving the potential objectives (fight against criminal activities, terrorism, tax evasion)”. According to an ECB survey up to 10% of citizens use cash even for amounts greater than 10.000 € (e.g. buying cars). According to calculations by shadow economy expert Friedrich Schneider of the University of Linz, banning large cash payments would have “only minimal lowering effects on crime”.

Background on “virtual cash”:

Unlike cash, which is entirely anonymous, transactions carried out with cryptocurrencies can, in the case of Bitcoin, be traced on the “blockchain”. Law enforcement has again and again been successfully prosecuting such criminals by detecting unusual patterns and identifying suspects. Some criminals have eventually de-anonymized themselves, and every criminal will need to eventually exchange their digital funds for real money. Virtual Assets are of minor relevance to the global financial system. There is insufficient evidence on the volume and frequency of the usage of cryptocurrencies for money laundering. EU rules would be easy to circumvent due to the global nature of the Internet. Virtual Assets can technically be transferred directly from one person to another without using intermediaries, which makes them impossible to regulate. Where Virtual Assets have been used for criminal activities in the past, prosecution has been possible on the basis of the current rules.


patrick-breyer.de/en/eu-cash-c…



EU tightens surveillance of air travelers


The lead LIBE committee in the EU Parliament today voted in favor of increased surveillance of air travelers. Pirate Party MEP Dr. Patrick Breyer explains the consequences and his opposition: “The …

The lead LIBE committee in the EU Parliament today voted in favor of increased surveillance of air travelers. Pirate Party MEP Dr. Patrick Breyer explains the consequences and his opposition:

“The fact that non-European flights are placed under general suspicion was already the case before. However, even where there are no border controls concerning national or Schengen flights, airlines will have to scan a machine-readable ID card and report the passenger data in future. This makes it much easier to create movement profiles.

Whether and which passenger data is reported to law enforcement agencies for flights without border controls is a secret. The secret report is by no means limited to suspects, but covers entire flight connections on the basis of a vague ‘risk analysis’.

This tightening of air traveler surveillance contradicts the achievement of abolishing border controls in Europe. It is not justified to place unsuspicious air travelers under general suspicion. That is why I voted against the reform.”

The API reform still requires a final plenary approval before it enters into force.

Full text of the new regulations:

https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014\_2019/plmrep/COMMITTEES/LIBE/DV/2024/03-18/ANNEXtoAPIBorders-2022-0424COD\_EN.pdf

https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014\_2019/plmrep/COMMITT

Council press release:

consilium.europa.eu/de/press/p…


patrick-breyer.de/en/eu-tighte…



VERSIONE ITALIANA CANADA, ARCHIVIAZIONE DEI DATI SANITARI AL CENTRO DI UNA CAUSA TRA ONTARIO HEALTH E UNA SOCIETA’ USA E’ scontro tra l’azienda statunitense, Doxy.me e il dipartimento Sanità dell’Ontario per il diritto a conservare le informazioni mediche dei pazienti al di fuori del Canada. Doxy.me fornisce ai professionisti sanitari una piattaforma di videoconferenza utilizzata …


di Laura Tussi La solidarietà per tre campagne pacifiste: Guantanamo, Hale, Assange La solidarietà per Daniel Hale e la campagna Guantanamo vanno avanti

reshared this




Lunedì (18 marzo) il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha definito le fake news e la disinformazione basate sull’intelligenza artificiale e sulla tecnologia digitale una minaccia per la democrazia. Yoon ha parlato durante il Summit for Democracy in corso dal...


Uno studio della Cgil aggiunge una nuova conferma a quanto sosteniamo da tempo: in Italia più di 5 milioni di lavoratrici e lavoratori, 5 milioni e 700 mila pe


Parte oggi (Lunedì 18 Marzo) la campagna che chiede l'abolizione delle prove invalsi. Ogni anno assistiamo alla somministrazione delle prove INVALSI che han


VERSIONE ITALIANA UE, PARLAMENTO EUROPEO VOTA LA LAEGGE SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, GLI STATI MEMBRI DOVRANNO COLMARE LE LACUNE IN MATERIA DI SORVEGLIANZALa legge che è stata dal parlamento europeo vieta gli usi ritenuti come “inaccettabili” dell’intelligenza artificiale e stabilisce requisiti tecnici, di supervisione e di responsabilità per l’IA detta ad alto rischio. La legge non riesce …

Maronno Winchester reshared this.



24 marzo 2024 MILANO dalle 9:30 alle 19:30 Cascina Cuccagna, via privata Cuccagna, Milano 9,30 Apertura dei lavori Matteo Prencipe, Segretario Federazion


“Singapore promuove la tutela dei dati personali nell’intelligenza artificiale”. Il 1° Marzo 2024 la Commissione per la Protezione dei Dati Personali (“PDPC”) di Singapore ha pubblicato le linee guida sull’utilizzo dei dati personali nei sistemi decisionali automatizzati basati sull’intelligenza artificiale.Il provvedimento, di natura consultiva e quindi giuridicamente non vincolante, è stato adottato a valle di …


Rifondazione Comunista sarà a Napoli domani 16 marzo, insieme ai Comitati, al Tavolo Nazionale “No Autonomia Differenziata” e a tutti i soggetti che lottan


L'inflazione continua a divorare il potere d'acquisto di salari e pensioni. A febbraio si attesta a +0,8% grazie alla momentanea diminuzione dei costi dell'ener


Erano tutti civili, in parte donne e bambini. Non è accaduto in uno dei tanti teatri di guerra ufficiali che continuano ad imperversare nel pianeta, È accadut


In modo coattivo ed antidemocratico è stata resa indisponibile per oggi, alla Rete Tutela Roma Sud che l'aveva prenotata da tempo e che nella giornata di merco



Open letter: EU lawmakers call on Meta to scrap its ‘pay or okay’ scheme


In an open letter initiated by Pirate Party MEP and digital freedom fighter Patrick Breyer, 36 Members of the European Parliament have expressed a resolute condemnation of Meta’s controversial ‘pay … https://www.patrick-breyer.de/wp-content/uploads/2024/

In an open letter initiated by Pirate Party MEP and digital freedom fighter Patrick Breyer, 36 Members of the European Parliament have expressed a resolute condemnation of Meta’s controversial ‘pay or okay’ scheme to Nick Clegg, President of Global Affairs at Meta. MEPs express deep concerns regarding the “privacy fee” undermining privacy and data protection, presenting a “false choice” and constituting “economic coercion”. The scheme is currently under scrutiny by the European Data Protection Board (EDPB) and the Commission, and is being litigated in court by consumer organisations.

Pirate Party MEP Patrick Breyer comments the letter:

“Privacy is not a commodity – it’s a fundamental human right that should never be subject to commercial transactions. The ‘pay or okay’ model used by Meta perpetuates inequalities, undermines the very essence of personal security and reinforces unjust systems. Meta’s approach fails to seek genuine consent as required by the GDPR, coercing users into acceptance by making privacy unaffordable. The reason Meta insists in an unlawful consent model is because its business model is dependent on pervasive tracking. We need a true alternative to tracking and targeted advertising, with approaches such as contextual advertising. We urge Meta to scrap its ‘pay or okay’ scheme.”


patrick-breyer.de/en/open-lett…

Sabrina Web 📎 reshared this.



LA LEGGE EUROPEA SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE E L'IDENTIFICAZIONE BIOMETRICA DA PARTE DELLE FORZE DI POLIZIA


Immagine/foto


La legge europea sull’intelligenza artificiale stabilisce norme per l’uso dell’intelligenza artificiale (#AI) nell’Unione europea (#UE) e mira a garantire che i sistemi di intelligenza artificiale non comportino rischi sistemici per l’Unione. Il testo (europarl.europa.eu/doceo/docum…) non verrà promulgato prima di maggio 2024 e le regole dell’AI Act entreranno in vigore a scaglioni.

Il Regolamento si basa sul livello di rischio, con obblighi graduati in base a esso, dalle pratiche inaccettabili, agli usi ad alto rischio, quelli che necessitano di trasparenza (come chatbot, AI generative e deepfakes) e quelli a basso rischio, regolati da principi generali.

Tra le pratiche vietate di AI rientrano la manipolazione o l'inganno a fini di distorsione del comportamento, i sistemi che sfruttano le vulnerabilità, la categorizzazione biometrica che viola i diritti personali, la classificazione di individui o gruppi sulla base di comportamenti o caratteristiche sociali, l'identificazione biometrica remota in tempo reale in pubblico per le forze dell'ordine, profilazione di individui per comportamenti criminali, database di riconoscimento facciale non autorizzati e deduzione di emozioni nelle istituzioni senza ragioni mediche o di sicurezza. In particolare, i sistemi di AI che non presentano rischi significativi per la salute, la sicurezza o i diritti fondamentali delle persone fisiche non saranno considerati ad alto rischio se soddisfano criteri specifici. I modelli di AI per scopi generali devono soddisfare obblighi quali la manutenzione della documentazione e la cooperazione con le autorità. I deep fake, definiti come contenuti ingannevoli generati dall'intelligenza artificiale, richiedono la divulgazione se non legalmente autorizzati o fanno parte di opere artistiche. Inoltre, il watermarking dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale è obbligatorio per motivi di trasparenza, per cui i fornitori devono garantire una marcatura efficace e la compatibilità con gli standard tecnici.

Sebbene la legge copra vari aspetti della regolamentazione dell’AI, comprese disposizioni per diversi settori, non delinea specificamente cosa una forza di polizia può o non può fare con l’AI.

Gli aspetti maggiormente critici riguardano l'identificazione biometrica.

A tale riguardo l'art. 26, comma 10, così recita: “ nel quadro di un'indagine per la ricerca mirata di una persona sospettata o condannata per aver commesso un reato, il deployer di un sistema di IA ad alto rischio (elenco nell' Allegato III, ndr) per l'identificazione biometrica remota a posteriori chiede un'autorizzazione, ex ante o senza indebito ritardo ed entro 48 ore, da parte di un'autorità giudiziaria o amministrativa la cui decisione è vincolante e soggetta a controllo giurisdizionale, per l'uso di tale sistema, tranne quando è utilizzato per l'identificazione iniziale di un potenziale sospetto sulla base di fatti oggettivi e verificabili direttamente connessi al reato. Ogni uso è limitato a quanto strettamente necessario per le indagini su uno specifico reato. Se l'autorizzazione richiesta di cui al primo comma è respinta, l'uso del sistema di identificazione biometrica remota a posteriori collegato a tale autorizzazione richiesta è interrotto con effetto immediato e i dati personali connessi all'uso del sistema di IA ad alto rischio per il quale è stata richiesta l'autorizzazione sono cancellati.” (...) In nessun caso tale sistema di IA ad alto rischio per l'identificazione biometrica remota a posteriori è utilizzato a fini di contrasto in modo non mirato, senza alcun collegamento con un reato, un procedimento penale, una minaccia reale e attuale o reale e prevedibile di un reato o la ricerca di una determinata persona scomparsa. Occorre garantire che nessuna decisione che produca effetti giuridici negativi su una persona possa essere presa dalle autorità di contrasto unicamente sulla base dell'output di tali sistemi di identificazione biometrica remota a posteriori. (...). Indipendentemente dalla finalità o dal deployer, ciascun uso di tali sistemi di IA ad alto rischio è documentato nel pertinente fascicolo di polizia e messo a disposizione della pertinente autorità di vigilanza del mercato e dell'autorità nazionale per la protezione dei dati, su richiesta, escludendo la divulgazione di dati operativi sensibili relativi alle attività di contrasto

L’AI Act mira a stabilire un quadro per garantire l’uso etico e responsabile dell’AI, che include la gestione dei potenziali rischi e la garanzia del controllo umano sulle decisioni critiche.

Le limitazioni e le normative specifiche riguardanti l’uso dell’intelligenza artificiale da parte delle forze di polizia possono variare tra i diversi Stati membri dell’UE. La legge sull’intelligenza artificiale fornisce un quadro completo per la regolamentazione dell’IA, ma l’attuazione e l’applicazione di tali regolamenti saranno effettuate a livello nazionale.

#ai #ue


Minacce al consigliere comunale Ciccio Auletta. Solidarietà dal segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo: “squadrismo verso chi eser


Giovedì (14 marzo) la Commissione europea ha chiesto informazioni a nove grandi piattaforme tecnologiche sul loro utilizzo di pubblicità mirate e intelligenza artificiale generativa (AI) per valutare la conformità con il Digital Services Act (DSA). La Commissione ha chiesto a...


di Paolo Ferrero - Le reazioni dei media e dell’establishment all’appello che il Papa ha fatto al governo ucraino di arrendersi per porre termine e quell


EU Health Data Space on the finishing line: Will our health data be shared across Europe without giving us a say?


The final negotiations (trilogue) on the European Health Data Space are taking place in Brussels this evening. One of the negotiators, Pirate Party MEP and privacy expert Patrick Breyer, points to …

The final negotiations (trilogue) on the European Health Data Space are taking place in Brussels this evening. One of the negotiators, Pirate Party MEP and privacy expert Patrick Breyer, points to a potentially momentous last-minute change:

“The right of patients to object to cross-border access to their patient file (Article 8F(2)) is in danger of being removed. Any nationally created electronic health record could thus automatically be made available to foreign practitioners, authorities and researchers, among others. This is contrary to the interests and wishes of patients, only a minority of whom, according to a public opinion poll commissioned by consumer organisation BEUC, agree to cross-border access to their patient records. It also does not even come close to doing justice to the sensitivity of the data, which includes records on addictions, mental disorders, abortions, sexually transmitted diseases and reproductive disorders.”

Breyer also points out other sticking points in the negotiations:

“Depending on the outcome of the negotiations, you could see your sexually transmitted diseases and sexual disorders, impotence and infertility, abortions, addictions and mental illnesses transferred to health ministries, universities and health insurance companies – without any patient control, without a guaranteed right to opt-out or any requirement for consent, even for the most intimate conditions. The patient data could be accessible under a pseudonym and remain identifiable. Ultimately, this could mean the end of medical confidentiality and deterring patients from seeking urgently needed treatments for fear of stigmatisation, possibly even resulting in suicides. Profit interests could be blatantly prioritised over the interests of patients.
Independent certification of the security of European health data systems may not be required. And the storage of our patient records threatens to be permitted even outside Europe, for example in the USA.
Overall, EU governments and the EU Commission want to accumulate, interconnect and pass on the most sensitive patient records without wanting to guarantee patients’ control over their data. , ‘Anything goes, no obligations’ is not an approach that patients can trust. Without trust, a European Health Data Space cannot exist. According to surveys, more than 80% of EU citizens want to decide for themselves about the transfer of their patient records to third parties.”


patrick-breyer.de/en/eu-health…



La legge sull’intelligenza artificiale ha tardato ad arrivare. Pur essendo un testo legislativo di riferimento, purtroppo non è all’altezza nella tutela dei diritti umani, scrive Laura Lazaro Cabrera. Laura Lazaro Cabrera è avvocato e direttore del Programma Equità e Dati...
in reply to Informa Pirata

Certo che poi alla fine il punto è sfruttare ulteriormente i lavoratori e i consumatori con le AI perché è nel DNA del capitalismo: profitto ad ogni costo.

È impossibile risolvere questi dilemmi nel turbocapitalismo di Fusariana definizione; quando una multinazionale fattura quanto il PIL di uno stato medio-grande e si sente in diritto di sedersi alla pari ai tavoli di mediazione internazionale è l'evidente segnale che la democrazia è fritta.

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)


ANCHE L’ITALIA IN UNA ATTIVITÀ EUROPEA CONTRO GLI ABUSI SESSUALI VERSO MINORI


Immagine/foto
Sulla base di tecniche investigative condivise e acquisite in un seminario didattico sostenuto da #Europol, 57 uomini sospettati di possedere e condividere raffigurazioni di abusi sessuali su minori sono stati arrestati e diversi bambini sono stati protetti da abusi fisici o potenziali. La formazione e l'azione successiva, organizzata nell'ambito dell'EMPACT, si sono svolte nel settembre 2023, ed i dettagli sono stati rilasciati solo ora.
La Danimarca ha ospitato agenti delle forze dell'ordine di 27 paesi europei (Italia compresa) per un corso di formazione su come indagare sulle immagini di abusi sessuali su minori distribuite tramite reti di condivisione di file.
Gli agenti hanno imparato come condurre indagini mirate contro autori sospettati di aver abusato dei propri figli o almeno di possedere e distribuire materiale raffigurante abusi sessuali su minori. Nel corso dell'azione sono stati sequestrati oltre 100.000 fascicoli illegali. Poiché l’esame forense dei dispositivi digitali sequestrati è ancora in corso, gli investigatori stimano che un totale di oltre un milione di immagini e video verranno ritrovati e confiscati.
La formazione è stata tenuta da investigatori esperti e si è concentrata su come utilizzare varie reti di condivisione di file per cercare autori di reati che possiedono e distribuiscono materiale raffigurante abusi sessuali su minori.
Un altro scopo era quello di scoprire se gli autori del reato fossero in possesso di materiale testuale come manuali pedofili sull'adescamento o sull'abuso sessuale sui bambini.
Immagine/foto

Gli uomini arrestati in questa attività per aver scaricato e diffuso materiale pedopornografico hanno utilizzato la connessione #peer-to-peer. Le reti peer (P2P) individuate provengono da usuari di tutti i ceti sociali, di età compresa tra 23 e 72 anni. Quattro dei sospettati sono insegnanti di scuola e un sospettato lavora con bambini disabili, il che rende ancora più significativo questo sforzo di applicazione della legge.
Europol classifica gli autori di reati che possiedono o distribuiscono materiale raffigurante abusi sessuali su minori e contemporaneamente possiedono manuali su come commettere abusi sessuali, come obiettivi di alto valore. Ciò perché si presume che siano i più propensi ad abusare fisicamente dei bambini.
Le 57 indagini nazionali sui crimini commessi dalle persone arrestate costituiranno anche un punto di partenza per ulteriori azioni di contrasto, con ulteriori arresti e sequestri previsti in tutta Europa. Europol ha facilitato lo scambio di informazioni tra tutti i paesi coinvolti e ha ulteriormente migliorato il quadro operativo attraverso controllare i dati sequestrati e fornire pacchetti di intelligence per proseguire il lavoro investigativo.
Alcuni dei sospettati arrestati avevano accesso diretto ai bambini attraverso la loro professione, mentre dieci sospettati hanno figli propri. Almeno un bambino è stato salvato da abusi fisici in corso, gli altri bambini possono essere considerati salvaguardati da potenziali abusi.
Le forze dell’ordine europee, in collaborazione con i partner pertinenti tramite #EMPACT, si concentrano sulla lotta alla distribuzione e al possesso di materiale abusivo sulle reti di file sharing.
Immagine/foto

Attraverso l’iniziativa #Police2Peer, i file che appaiono come materiale pedopornografico vengono messi a disposizione di coloro che lo cercano, dissipando l’illusione della “sicurezza nei numeri” sulle reti peer-to-peer. Ciò significa che l'iniziativa Police2Peer sta facendo esattamente ciò che suggerisce il nome: la polizia sta mettendo a disposizione di coloro che lo cercano file che sembrano essere materiale pedopornografico e provenienti da un'altra persona con un interesse sessuale simile nei confronti dei bambini. Una volta che qualcuno inizia a scaricare quello che sembra essere un file di abuso o rende disponibili i propri file illegali sulla rete, saremo lì per condividere i nostri file con loro. Questi file non sono materiale pedopornografico, anche se sembra che lo siano: sono file senza alcun contenuto o file che raffigurano agenti di polizia di alcuni dei nostri paesi partner, che informano chi li scarica dei rischi che stanno correndo. Questi file, sebbene sembrino contenere contenuti illeciti, sono chiari avvertimenti o mostrano agenti di polizia di paesi partner, sottolineando che gli utenti che condividono materiale abusivo non sono né sicuri né irrintracciabili. Inoltre, la campagna di prevenzione #SayNo! di Europol, diffusa in oltre 30 paesi, educa genitori, bambini, e insegnanti sui rischi online e fornisce indicazioni sulle misure di segnalazione e prevenzione. Il link al filmato promozionale di Say No! sulla rete INVIDIOUS qui: inv.vern.cc/watch?v=f4PXcAjRgt…

Paesi partecipanti all’attività di formazione ed operativa: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca (capofila del progetto), Estonia, Finlandia, Francia (co-leader dell'azione), Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia (co-leader dell'azione), Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Islanda, Macedonia del Nord, Norvegia, Svizzera, Ucraina



“La notizia – ha dichiarato il segretario piemontese del PRC-SE Alberto Deambrogio – è una di quelle forse inattese, ma inequivocabile: il comune di Tr



Presentiamo oggi un articolo di Giovanna Vertova che chiarisce in modo esaustivo il rapporto tra femminismo e lotta di classe che l’8 marzo ha rappresentato n


Pirates on the European Media Freedom Act: Criticism must not be silenced


Today, the Members of the European Parliament adopted the Media Freedom Act. The rules drawn up are intended to better protect journalists from arbitrary content removal on platforms such as Facebook …

Today, the Members of the European Parliament adopted the Media Freedom Act. The rules drawn up are intended to better protect journalists from arbitrary content removal on platforms such as Facebook and Twitter and from spyware attacks such as those carried out using the Pegasus software. Pirate MEPs voted in favour of the law, but criticise the lack of a ban on spying on journalists.

Pirate Party MEP Patrick Breyer comments:

“The Media Freedom Act is a milestone in the protection of journalists in Europe. Countries like Hungary in particular, where there is hardly any critical press left, urgently need it. The fact that spying on journalists’ mobile phones with spyware remains explicitly possible is unworthy of a democracy in which freedom of the press is guaranteed. However, the EU lacks the competence to stop the hacking of journalists’ mobile phones under the guise of protecting national security.

The planned European body for media services is, worryingly, supposed to coordinate ‘measures against foreign media’. However, if we start cutting off our own citizens’ access to foreign sources of information and censoring foreign media, I believe this is not compatible with the principles of a free country and a responsible citizen. The EU Media Freedom Act also fails to protect legal media content from platform censorship. This means that the arbitrary terms and conditions of social media companies take precedence over the freedom of the press.

To summarise, this media freedom law means inadequate but significantly stronger protection of the free media as a pillar of our democracy.”


patrick-breyer.de/en/pirates-o…



Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza il pacchetto di norme sull’Intelligenza artificiale noto come AI Act. I deputati hanno approvato in via definitiva il regolamento, frutto dell’accordo raggiunto con gli Stati membri nel dicembre 2023, con 523 voti favorevoli,...


Pirates: AI Act fails to protect citizens’ rights


Today, MEPs shall approve the outcome of the trilogue negotiations on the Artificial Intelligence Act (AI Act), establishing new rules that shall regulate the use of artificial intelligence in the EU …

Today, MEPs shall approve the outcome of the trilogue negotiations on the Artificial Intelligence Act (AI Act), establishing new rules that shall regulate the use of artificial intelligence in the EU for the first time. Sadly, the European Parliament’s position aiming for a comprehensive ban on biometric mass surveillance technologies was completely changed during the intransparent trilogue negotiations. The new law will now effectively allow law enforcement the introduction of error-prone facial surveillance and facial recognition camera software in public spaces. Therefore, Pirate Party MEPs won’t be able to support the text and will vote agai

Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party, comments:

“The European Parliament set out to ban biometric mass surveillance in Europe, but is ending up legitimising it. Chilling monitoring of our behaviour and ubiquitous real-time face surveillance in public spaces, error-prone biometric identification used on CCTV recordings even for petty offences, racial classification of persons, unscientific AI ‚video lie detector‘ technology – none of these dystopian technologies will be off limits for EU governments, including illiberal governments such as Hungary’s. Rather than protecting us from these authoritarian instruments, the AI Act provides an instruction manual for governments to roll out biometric mass surveillance in Europe. As important as it is to regulate AI technology, defending our democracy against being turned into a high-tech surveillance state is not negotiable for us Pirates.”

Marcel Kolaja, Member and Quaestor of the European Parliament for the Czech Pirate Party and the opinion rapporteur of the AI Act in the Culture and Education Committee (CULT), comments:

“The AI Act is a disappointment to me. There is a clear need for rules on artificial intelligence. However, the current form that has emerged from the negotiations with national governments falls short of what it should have done. The national governments have inserted a section that de facto creates a legal framework for widespread snooping on people by biometric cameras. Such cameras, equipped with artificial intelligence, are able to recognise people’s faces and thus keep track of who has been where, when, and with whom. The AI Act should have banned such an Orwellian tool, but instead it explicitly legalises it. That’s an invasion of privacy that Pirates will never raise a hand for. It’s a shame, because the AI Act has also its positives. I’m for example glad that I was able to negotiate rules for so-called e-proctoring. Programs that are used to check on students when they take exams online. If the artificial intelligence is poorly trained, it can evaluate, for example, noise from the hallway in a dorm as cheating. Given the impact this can have on a young person’s life, it’s worth keeping an eye on and making sure the program works as it should. Unfortunately, in the end, when it comes to the AI Act, the negatives outweigh the positives.”


patrick-breyer.de/en/pirates-a…



ESERCITAZIONE ORGANIZZATA DA EUROPOL PER SMANTELLARE I CONTENUTI TERRORISTICI ONLINE


Immagine/foto

Il 7 marzo 2024 #Europol, in collaborazione con la Commissione europea, ha organizzato una esercitazione simulata per testare il protocollo di crisi dell' #UE (EUCP).
L'esercitazione si è svolta nel quadro del Forum Internet dell'UE ed ha esaminato la collaborazione tra le autorità governative e l'industria tecnologica per contenere la diffusione virale di contenuti terroristici ed estremisti violenti online all'indomani di un evento terroristico.
Tra gli elementi testati c'era l'interazione del #ProtocollodicrisidellUE con il nuovo obbligo per i prestatori di servizi di hosting, introdotto dall'articolo 14.5 del Regolamento (UE) 2021/784 sulla lotta alla diffusione di contenuti terroristici online, di informare tempestivamente le autorità competenti quando vengono a conoscenza di contenuti terroristici che comportano una minaccia imminente alla vita.
Immagine/foto

L'esercitazione di quest'anno ha riunito rappresentanti delle forze dell'ordine coinvolti nell'applicazione del protocollo di crisi dell'UE e del regolamento, fornitori di servizi online, il Global Internet Forum to Counter Terrorism (#GIFCT), nonché i responsabili politici dei governi e degli organismi dell’UE.
Il protocollo di crisi dell’UE, adottato dai ministri della Giustizia e degli Affari interni nell’ottobre 2019, è un meccanismo volontario che consente agli Stati membri dell’UE e alle piattaforme online di rispondere rapidamente e in modo coordinato alla diffusione di contenuti terroristici online in caso di attacco terroristico, garantendo allo stesso tempo una forte protezione dei dati e la tutela dei diritti fondamentali.
Immagine/foto

Lo sviluppo del protocollo avvenne all’indomani dell’attacco terroristico a Christchurch, in Nuova Zelanda, nel 2019, in base al quale i leader dei governi, dell’industria tecnologica, della società civile e della Commissione europea hanno concordato il “Christchurch Call for Action”. Da allora, altri meccanismi di crisi sono stati sviluppati sia a livello nazionale che nel settore tecnologico.
L'attuazione pratica del protocollo viene testata annualmente attraverso esercitazioni pratiche. Dopo diversi esercizi pratici e l’attivazione del protocollo nel 2020, l’ #EUCP è stato rivisto nel 2023 per integrare gli insegnamenti appresi.
Le principali novità dell’aggiornamento includono il chiarimento del rapporto tra il Protocollo di crisi volontario dell’UE e il Regolamento, in particolare l’art. 14(5), criteri di attivazione perfezionati, maggiore attenzione all’interoperabilità con altri meccanismi di risposta alle crisi, maggiore protezione delle libertà fondamentali, tra l'altro attraverso processi di debriefing e indicazioni sulla risposta alle riprese degli astanti.
Europol ha assunto un ruolo centrale nell’attuazione del protocollo di crisi dell’UE gestendo il coordinamento dello scambio di informazioni e della comunicazione tra le parti interessate in modo rapido e sicuro. Gli atti di terrorismo in Francia (Arras, Parigi), Belgio (Bruxelles) e l'attacco terroristico del 7 ottobre da parte di Hamas contro Israele hanno ulteriormente dimostrato l'importanza di interrompere la diffusione della propaganda terroristica ed estremista violenta durante e in seguito agli attacchi terroristici, sostenendo allo stesso tempo le indagini.



VERSIONE ITALIANA USA, MUSK ANNUNCIA CHE RENDERA’ OPEN SOURCE IL CHATBOT GROKCome riportato dall’agenzia di stampa Reuters Elon Musk ha annunciato che la sua società XAI che si occupa dello sviluppo di prodotti basati sull’intelligenza artificiale, rilascerà un chatbot chiamato “Grok” che competerà con ChatGPT di OpenAI. Questo annuncio giunge dopo che Musk ha intentato …


Oggi sono cento anni dalla nascita di Franco Basaglia, come giovan? comunist? ne celebriamo la storia e la lotta per un progetto inclusivo e liberante di psichi


“ICO: i localizzatori GPS sui migranti ledono la privacy” L’Information Commissioner’s Office (“ICO”) del Regno Unito, il 1°Marzo, ha pubblicato un comunicato stampa sul proprio sito con cui ha annunciato di aver emesso un avvertimento formale nei confronti del Ministero dell’Interno per non avere rispettato la normativa in materia di protezione dei dati. Nello specifico …


VERSIONE ITALIANA UE, ALCUNI SITI PORNOGRAFICI FANNO CAUSA PER I NUOVI OBBLIGHI PREVISTI DAL DSASecondo quanto riportato dalla stampa tre siti web pornografici, inclusi dalla legge sui servizi digitali nell’elenco delle piattaforme online di grandi dimensioni, stanno per intentare causa all’UE per i nuovi obblighi imposti dal Digital Services Act (DSA). Questa legge ha l’obiettivo …