Dal 2026 i cittadini dell’Ue potranno avere un’identità digitale europea
Gli Stati membri offriranno portafogli che collegheranno l'identità digitale nazionali con la prova di documenti, e saranno riconosciuti in tutta l'UnioneFederico Baccini @federicobaccini (Eunews)
Emily Fox likes this.
reshared this
La Commissione Ue aumenta il lavoro contro le fake news online in vista delle elezioni europee
La Commissione Ue pubblica le linee guida per le grandi piattaforme online per combattere contro le fake news in vista del voto del 6-9 giugnoFederico Baccini @federicobaccini (Eunews)
Emily Fox likes this.
Emily Fox likes this.
LA TRUFFA DEI CANI SIMIL BULLDOG FRANCESE, PROVENIENTI DALLA SLOVACCHIA E PUBBLICIZZATI DA VIP INCONSAPEVOLI. SEI ARRESTATI.
A Ravenna è stata smantellata una associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico illecito di numerosi cuccioli di simil bulldog francese e alla frode in commercio essendo stati venduti a prezzi altissimi cuccioli come di razza, ma in realtà privi di alcun valore commerciale.
L’indagine è stata svolta dal Raggruppamento #ArmadeiCarabinieri #CITES – Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali (SOARDA), dal Nucleo Carabinieri Forestale Ravenna e dalla Squadra Mobile di Ravenna, con la collaborazione del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ravenna.
Le attività di indagine, hanno interessato diversi Paesi, in particolare la Slovacchia, dove l’allevamento “I cuccioli di Carlotta”, pubblicizzato sui maggiori canali social come allevamento di cani di razza ubicato a Nitra (Slovacchia), movimentava illegalmente una grande quantità di cuccioli di simil Bulldog francese e simil Pomerania.
Sei gli ordini di cattura nei confronti di italiani e stranieri, alcuni dei quali residenti o domiciliati all’estero, in corso di esecuzione con la collaborazione del collaterale servizio di Polizia slovacca, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Ravenna.
Gli appartenenti all’associazione criminale sfruttavano quali promoters dell’allevamento volti noti dello sport e dello spettacolo, VIP inconsapevoli, come Federica Pellegrini, Francesco Totti che hanno prestato senza volerlo il loro volto a tutto beneficio dei trafficanti, facendo così crescere il prezzo di acquisto dei cuccioli che arrivava a superare anche i 3 mila euro cadauno.
Si trattava di esemplari importati in maniera illecita, dalle sembianze simili a quelle del bulldog francese.
Il business è andato avanti per anni, fino al sequestro del sito 'I cuccioli di Carlotta', e un'indagine, inizialmente, sui due principali rappresentanti dell'attività, un 39enne romano e la convivente coetanea slovacca. Oltre ai due iniziali indagati, la Procura ravennate ha individuato come parte dell'organizzazione criminale altre tre persone di origine partenopea e un ulteriore italiano residente all'estero.
L'inchiesta prese il via verso la fine del 2018, quando a Cervia andò a segno la prima di una lunga serie di vendite contestate nelle circa 400 pagine di ordinanza. L'associazione promuoveva la cosiddetta "variante esotica", razza inesistente e caratterizzata da manto grigio, blu, lillà, colorazioni che non sono contemplate dagli standard di razza fissati dalla Federazione Cinologica Internazionale. Li avrebbero importati illegalmente da un allevamento in Slovacchia, e sempre nel Paese dell'Est Europa, in località Nitra, avevano registrato la sede legale della società 'I cuccioli di Carlotta s.r.o.'. Qui però gli uffici erano deserti, in un edificio risultato dismesso. La promozione, invece, procedeva a gonfie vele. Sito internet, social network, e personalità del mondo dello sport e dello spettacolo che, ignari delle modalità di importazione e vendita illegali prestavano il proprio volto.
Le indagini hanno accertato che tutti i cani venduti dall’associazione criminale come esemplari di razza a prezzi esorbitanti agli ignari acquirenti erano in realtà meticci simil bulldog francesi sforniti di valore economico in quanto tutti i cani venduti (non avendo alcuna certificazione genealogica vera ed ufficiale) erano privi del certificato di origini-pedigree ufficiale del Paese di origine e dell’Ente nazionale cinofilia Italiana, unico Ente abilitato per legge in Italia ad emettere pedigree legittimi per il tramite del direttore generale responsabile dell’Ufficio Centrale del Libro Genealogico dell’ENCI.
Solo il pedigree ENCI in Italia può certificare il cane come di razza. Nessun altro Ente o associazione diversa dall’ENCI può rilasciare in Italia pedigree aventi valore legale.
I cani dei “I cuccioli di Carlotta” dichiarati come prodotti in allevamento erano invece reperiti in zone dell’Est Europa senza alcuna garanzia di provenienza e tracciabilità genetica e, una volta corredati da fantasiosi ed inveritieri documenti, autoprodotti dai trafficanti in Slovacchia e in Campania, venivano illecitamente introdotti in Italia con ricarichi altissimi per l’associazione, rispetto al prezzo di acquisto originario, determinando evidenzia il GIP nell’ordinanza “la messa in pericolo continua, se non la vera e propria offesa concretamente apportata, all’esemplare bulldog francese, letteralmente vilificato nella sua dignità animale, reso oggetto di rischiose mutazioni del tipo all’ombra di una sorta di perversa ricerca eugenetica di maggior fascino per il mercato”.
I cuccioli venivano trasportati con modalità tali da eludere il sistema TRACES e senza la necessaria documentazione richiesta dalla normativa europea sulla “movimentazione a carattere commerciale di cani e gatti tra Paesi” trattandosi di vendite di cani a mero scopo di lucro.
Per fare apparire detti cuccioli come di razza ed invogliare gli acquirenti all’acquisito in Campania veniva creata dal gruppo criminale una illegale associazione che si voleva porre come parallela all’ENCI producendo a tal scopo un ingannevole foglio di carta denominato dall’associazione criminale “pedigree ICBD – Club Italiano Cani di Razza” privo di alcun valore legale pubblicizzandosi come facente parte del “Kennel Club WDF” associazione di pura fantasia riconducibile ad una famiglia partenopea che rilasciava, appunto ingannevoli attestati autoprodotti, che promettevano agli acquirenti dei cuccioli la falsa garanzia del riconoscimento della razza dei cani acquistati, nonché la possibilità di partecipare a manifestazioni di livello mondiale, alimentando il mercato illegale dei cuccioli che mai avrebbero potuto essere considerati cani di razza ”ingannando platealmente, ma senza indugio alcuno, una schiera infinita di clienti, anelli finali di una lunga filiera che fa dell’animale una merce non solo, ancora, ambendo a proporsi quale alternativa ai canali ufficiali della cinofilia… confondendo per anni il mercato” sottolinea ancora il GIP nell’ordinanza.
Emily Fox likes this.
reshared this
Apple, Meta e Google, scattano le prime indagini Ue sul mercato digitale
La Commissione Ue mette sotto la lente d'ingrandimento possibili violazioni nell'attuazione della nuova legge sul mercato digitale Ue, le tre multinazionali rischiano multe fino al 10 per cento del fatturato.Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1 (Eunews)
Emily Fox likes this.
Emily Fox likes this.
Emily Fox likes this.
RAPINAVANO OROLOGI DI LUSSO IN TUTTA EUROPA. ATTIVITÀ COORDINATA DA EUROPOL E GUIDATA DALLA POLIZIA DI STATO ITALIANA
##
Sono 8 le persone arrestate dalla #poliziadistato nel capoluogo partenopeo, membri di una banda specializzata in rapine di orologi di lusso in tutta Europa.
L’operazione di Napoli si inserisce in una più ampia attività di contrasto, coordinata da #Europol, grazie alla quale nel corso degli ultimi mesi sono stati assicurate alla giustizia 35 persone che prendevano di mira preziosi cronografi di cittadini e turisti in Spagna, Francia, Austria, Germania, Spagna e Svizzera.
Mentre i criminali erano più attivi in Spagna, colpendo le principali città e i luoghi turistici più importanti, le rapine eseguite dallo stesso gruppo sono state segnalate nelle principali città di tutti i paesi coinvolti. La tecnica dei criminali era tanto poco sofisticata quanto efficace. Operando in bande da tre a cinque membri, un complice individuava le potenziali vittime in strutture come ristoranti raffinati o hotel di lusso. Una volta identificata una persona che indossava un costoso orologio da polso, la vittima veniva osservata e seguita da un membro della banda in attesa dell'occasione ideale. Agendo velocemente e, se necessario, con violenza, gli altri membri della banda aggredivano il proprietario dell'orologio, staccavano il costoso orologio dal polso del proprietario e di solito scappavano su uno scooter.
Visti gli episodi di rapine di orologi segnalati in tutta Europa, le autorità nazionali di contrasto hanno condiviso queste informazioni con Europol, dove è stato identificato un modello di criminalità organizzata. Dopo aver condiviso i risultati analitici con i suoi partner, Europol ha invitato gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e altre autorità di contrasto coinvolte a riunioni operative per discutere il quadro di intelligence raccolto. Sulla base delle informazioni a disposizione, i partner hanno emesso mandati di arresto europei per i restanti 8 sospettati italiani con sede a Napoli. Europol ha coordinato la giornata internazionale contro i criminali e ha inviato personale in Italia durante i raid. L'indagine e la giornata di azione stessa sono state sostenute dalla rete @ON finanziata dalla Commissione Europea, guidata dalla Direzione investigativa antimafia italiana (#DIA). Hanno inoltre partecipato: Austria: Servizio di intelligence criminale (Bundeskriminalamt); Polizia criminale Vienna (Landeskriminalamt Wien); Francia: Polizia nazionale (Police Nationale – Brigade de Répression du Banditisme à Paris (BRB PARIS)); Polizia Giudiziaria (Police Judiciaire Parigi); Germania: Ufficio federale di polizia criminale (Bundeskriminalamt); Polizia di Berlino (Polizei Berlin, Direktion 2); Polizia di Monaco (Polizei München, Kommissariat 21); Italia: Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato); Squadra Mobile della Questura di Napoli con la collaborazione delle Questure “Decumani”, “Montecalvario” e “Dante” nonché della Polizia di Frontiera Aerea di Napoli; Spagna: Polizia nazionale (Policía Nacional); Svizzera: polizia federale (fedpol) e varie polizie cantonali.
reshared this
Emily Fox likes this.
ricinch reshared this.
ANCHE IN EUROPA IL COMMERCIO ILLEGALE DI MEDICINALI TRADIZIONALI CINESI
Nel blog abbiamo già parlato della tutela del pangolino, nell’ambito del commercio illegale globale di specie protette e dell’utilizzo di animali come medicina tradizionale (vedi nota a fondo pagina). Le organizzazioni che commettono crimini contro la natura accumulano grandi ricchezze attraverso la violenza, la corruzione e l'intimidazione. I loro crimini rappresentano una grave minaccia per la biodiversità, gli ecosistemi, le economie, le popolazioni indigene e le comunità locali, le specie selvatiche e il clima globale.
Il commercio illegale di animali selvatici è una forma di criminalità organizzata molto redditizia e in crescita, che spesso resta sottoesposta. Una recente attività della #NVWA olandese (Netherlands Food and Consumer Product Safety Authority, Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo) ha fatto emergere come i criminali abbiano sfruttato il quel Paese per condurre un commercio illegale su larga scala di medicinali tradizionali cinesi (#MTC) contenenti animali e piante a rischio di estinzione. Earth League International (#ELI) un'organizzazione non governativa innovativa che combatte i crimini legati all'ambiente e alla fauna selvatica ha scoperto che i Paesi Bassi sono un Paese di transito per parti del corpo di animali in via di estinzione come il pangolino ed il rinoceronte. Sulla base di queste informazioni, la NVWA ha avviato un'indagine penale e ha arrestato un abitante dell'Olanda meridionale. Sono state sequestrate 44 scatole di materie prime per sospetta MTC illegale. Si è scoperto che il sospettato offriva varie MTC illegali che includevano scaglie di pangolino e corno di rinoceronte. Durante la perquisizione dei locali commerciali e dell'abitazione del sospettato, gli investigatori non hanno trovato questi prodotti. Hanno però sequestrato una grande quantità di radici della pianta rigorosamente protetta Saussurea Costus. Gli investigatori hanno rinvenuto anche una quantità di polvere della pianta dell'efedra.
Al centro dell'indagine c'era il commercio di specie a rischio di estinzione utilizzate come ingrediente nella medicina tradizionale cinese (MTC). Una parte specifica della MTC utilizza come ingredienti parti del corpo di animali selvatici in via di estinzione. Ciò mette sotto pressione ancora maggiore diverse specie a rischio di estinzione, tra cui il rinoceronte, il pangolino e la tigre. I Paesi Bassi svolgono un ruolo chiave nel commercio di ingredienti illegali per la MTC, con le sue vie di transito come Schiphol e il porto di Rotterdam, rappresentano un collegamento importante nel commercio illegale. La rete criminale olandese emersa dall'indagine è sospettata di aver importato illegalmente dalla Cina parti del corpo di specie animali a rischio di estinzione, di aver utilizzato parti del corpo per fabbricare prodotti illegali di MTC e di aver poi distribuito questi prodotti illegali di MTC nei Paesi Bassi e ad altri Paesi dell'UE.
I prodotti illegali della MTC vengono spesso trasportati insieme a prodotti legali, rendendo più difficile l’identificazione da parte delle forze dell’ordine. Dall'indagine emerge inoltre che questa rete criminale era coinvolta anche in altre forme di criminalità grave, come il riciclaggio di denaro e il traffico di droga.
Medicine tradizionali cinesi
Le MTC sono prodotti utilizzati nella medicina tradizionale cinese per tutti i tipi di condizioni mediche. Solitamente non si tratta di veri e propri farmaci, ma di integratori alimentari. Sebbene la maggior parte della MTC sia costituita da una miscela di erbe e ingredienti legali, a volte sono inclusi anche piante e animali protetti. Ciò è consentito solo se è dimostrato che questi ingredienti sono stati ottenuti legalmente. Vari rapporti mostrano che una parte significativa del commercio illegale di animali selvatici in via di estinzione è trainata dalla domanda di medicine tradizionali cinesi (MTC). Sebbene solo una piccola percentuale della MTC utilizzi questi ingredienti animali, ciò esercita un’ulteriore pressione su specifiche specie animali. Le scaglie di pangolino, il corno di rinoceronte e le parti del corpo della tigre sono ancora ampiamente commercializzati illegalmente nonostante queste specie siano in grave pericolo di estinzione. Altre specie animali vengono ora utilizzate come sostituti. Ad esempio, la tigre è tradizionalmente un animale amato in una parte specifica della MTC. Poiché questo animale è quasi inesistente in natura ed è quindi molto difficile da cacciare, ora vengono utilizzati altri felini. Leopardi, leoni, leopardi delle nevi e giaguari si trovano regolarmente come ingredienti nei prodotti MTC. I prodotti illegali vengono esportati via treno verso l’UE dalla Cina. Questa tratta ferroviaria fa parte della cosiddetta Belt and Road Initiative della Cina, che sta costruendo nuove infrastrutture in tutto il mondo, compresi i collegamenti ferroviari. La costruzione di infrastrutture in paesi ad alta biodiversità facilita anche il commercio illegale di animali in via di estinzione. Questo commercio illegale non porta solo ad un declino della biodiversità esercitando una pressione ancora maggiore sulle specie già a rischio di estinzione, ma anche sui rischi zoonotici durante il trasporto e lo stoccaggio di (parti del corpo) di animali selvatici. È naturalmente di grande importanza un approccio globale, in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha un ruolo essenziale da svolgere.
Quali animali e piante sono protetti e a quali condizioni possono essere commercializzati è stabilito nella Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES).
Il link all’articolo precedente sull’argomento: noblogo.org/cooperazione-inter…
#wildlifetrafficking
Emily Fox likes this.
like this
reshared this
Emily Fox likes this.
CORRUZIONE E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA: UN MIX MICIDIALE! UNO SGUARDO ALLA CONVENZIONE DELL’ONU
Criminalità organizzata e corruzione sono fenomeni complessi e globali che minano i processi democratici, rallentano lo sviluppo e contribuiscono all’instabilità. Sono intrinsecamente interconnesse in modo tale che “la criminalità organizzata alimenta la corruzione e la corruzione alimenta la criminalità organizzata”.
Man mano che il commercio, la finanza, i viaggi e le comunicazioni sono diventati più aperti, si sono diffusi anche la produzione, il transito e il consumo di beni illeciti, con persone in posizioni di potere che cercano di trarne vantaggio. Le reti criminali cercano di corrompere i funzionari pubblici per facilitare le loro attività, rendendo la corruzione un importante facilitatore della criminalità. La valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata è grave e a sua volta la corruzione è una delle principali minacce da affrontare nella lotta contro criminalità organizzata.
Il diffuso ricorso alla corruzione è una caratteristica fondamentale della criminalità organizzata, con quasi il 60% delle reti criminali segnalate coinvolte nella corruzione nell’ #UE. Si tratta di una minaccia alla sicurezza, alla crescita economica, allo stato di diritto e alla coesione sociale.
A livello internazionale, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC) è l'unico strumento universale anticorruzione giuridicamente vincolante. Adottato nel 2003, il lavoro dell’UNCAC (unodc.org/corruption/en/index.…) è necessario oggi più che mai, poiché la corruzione prospera nelle crisi e la recente pandemia di Covid-19 non ha fatto eccezione. Anche se l’intera portata della corruzione nella crisi del Covid-19 potrebbe non essere ancora nota, i prodotti medici e i kit di test per il Covid-19 falsificati e i prodotti correlati al Covid-19 (veri e falsi) venivano venduti sui mercati del dark web dall’inizio della pandemia.
Data l’urgenza delle situazioni di crisi e di ripresa, i governi, le banche e altri soggetti si sentono spesso obbligati a rinunciare a controlli rigorosi in nome della rapidità, rendendo la corruzione una grande preoccupazione in questi tempi. I gruppi criminali organizzati sono particolarmente ben posizionati per trarre vantaggio da questa situazione e dirottare le risorse tanto necessarie attraverso la corruzione. Poiché funge da facilitatore del traffico illecito, la corruzione è una preoccupazione sempre presente ed è necessario trovare modi per affrontarla.
In questo contesto, un importante ruolo è giocato da #CRIMJUST, parte del Programma globale sull’interruzione delle reti criminali (#GPCD) dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (#UNODC), in collaborazione con #INTERPOL. CRIMJUST in particolare ha lavorato per sostenere gli operatori della giustizia penale nell'identificazione e nell'affrontare le sfide in materia di integrità e responsabilità nella lotta alla criminalità organizzata, attraverso programmi di formazione specifici sull’etica e l’integrità per le forze dell’ordine e la magistratura. CRIMJUST ha fornito corsi specializzati in etica e integrità alle task force congiunte di interdizione aeroportuale, alle unità congiunte di controllo marittimo e alle unità di intelligence marittima.
L’UNCAC rimane un risultato fondamentale nella lotta globale contro la corruzione e ci sono richieste per un approccio più coordinato che colleghi l’UNCAC con la Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. Ciò consentirebbe di affrontare in modo più completo queste minacce transnazionali intrecciate, poiché la necessità di coordinare le risposte alla corruzione e alla criminalità organizzata è ancora più urgente.
Emily Fox likes this.
Emily Fox likes this.
AIRCOP, LA RETE DI SICUREZZA DEGLI AEROPORTI NEL MONDO
Nel nostro blog abbiamo già parlato di #AIRCOP, un progetto multi-agenzia attuato dall' #UNODC (l’ agenzia delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine) in collaborazione con l' #INTERPOL e l'Organizzazione Mondiale delle Dogane (#OMD), che è parte del programma EU’s Global Illicit Flows ed è finanziato anche da Australia, Canada, Francia, Giappone, Paesi Bassi, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti d'America (noblogo.org/cooperazione-inter…).
I gruppi della criminalità organizzata si concentrano da tempo sulla semplificazione del trasporto di droga e altri beni illeciti tramite navi, container, aerei e persino con piccoli sommergibili. Di conseguenza, sono stati in grado di trasportare quantità sempre maggiori di droga e beni illeciti in tutto il mondo. Con il numero globale di passeggeri aerei che si prevede continuerà ad aumentare nei prossimi 20 anni, il crescente flusso di passeggeri e la crescente connettività internazionale offerta, le compagnie aeree diventeranno più suscettibili allo sfruttamento da parte di passeggeri sospetti e ad alto rischio, come i passeggeri illeciti trafficanti e coloro che hanno intenzioni meno evidenti, come i terroristi e i combattenti stranieri di ritorno.
Tutti i tipi di droghe e beni illeciti vengono trafficati per via aerea, come dimostrano i sequestri in tutto il mondo. Questi includono la cocaina prodotta in America Latina, l’eroina proveniente dall’Asia e nuove sostanze psicoattive (prodotte localmente ed esportate in/da molte parti del mondo), ma anche prodotti della fauna selvatica, denaro non dichiarato, documenti di viaggio falsi o medicinali falsificati.
Molti aeroporti, tuttavia, non dispongono delle capacità tecniche e tecnologiche per intraprendere una profilazione completa ed efficiente, ispezioni di spedizioni e bagagli o controlli corporali senza incidere sul regolare funzionamento degli aeroporti commerciali. L'Airport Communication Project (AIRCOP) è stato ideato nel 2010 per frenare inizialmente il traffico di cocaina associato a passeggeri, merci e posta, dai paesi di origine dell'America Latina attraverso i Caraibi e l'Africa verso l'Europa. Il progetto mira a rafforzare le capacità degli aeroporti internazionali di individuare e intercettare passeggeri ad alto rischio e merci illecite nei paesi di origine, transito e destinazione. La maggiore capacità e la maggiore conoscenza del personale formato hanno portato all’ampliamento della portata del progetto e oggi AIRCOP contribuisce a interrompere i flussi di tutte le droghe illecite e di altri beni illeciti, intercettando combattenti terroristi stranieri e individuando le vittime della tratta di persone e persone. migranti clandestini.
Inoltre, basandosi sull’idea fondamentale della condivisione delle informazioni e della creazione di fiducia, adattabile all’evoluzione delle rotte del traffico e all’emergere di nuove merci trafficate, AIRCOP è in continua espansione in tutto il mondo come elemento chiave della gestione e della sicurezza delle frontiere.
Attualmente comprende aeroporti in Africa, America Latina, Caraibi e Medio Oriente, con espansione prevista nell'Europa sudorientale e nel Sudest asiatico. Altri donatori hanno inoltre unito le forze con l’Unione Europea per espandere la portata del progetto. AIRCOP mira a costruire capacità di interdizione in aeroporti internazionali selezionati in tutto il mondo istituendo Task Force congiunte di interdizione aeroportuale (JAITF).
I #JAITF sono collegati ai database delle forze dell’ordine internazionali e alle reti di comunicazione (I-24/7 di INTERPOL e CENcomm di WCO) per incoraggiare la trasmissione in tempo reale di informazioni volte a intercettare spedizioni illecite. JAITFs sono integrate nell’architettura di sicurezza nazionale e hanno un mandato su tutta la piattaforma aeroportuale (passeggeri, posta e merci). AIRCOP mette a disposizione dei JTATF vari tipi di attrezzature per ufficio, personal computer ed attrezzature fotografiche. AIRCOP offre una gamma di attività di formazione e mentoring standard e specializzati, su misura alle esigenze nazionali e regionali. Gli argomenti trattati includono la raccolta e la condivisione di informazioni, il targeting, le tecniche di ricerca, documenti contraffatti, analisi comportamentale, uso di database delle forze dell'ordine, sicuro procedure di comunicazione e indagini post-sequestro, nonché questioni tematiche specifiche. Il progetto mira, inoltre, a promuovere l’intelligence e la condivisione di informazioni tra i servizi a livello nazionale e internazionale, nonché a promuovere un approccio basato sull’intelligence per contrastare il traffico di droga
EU cash cap and ban on anonymous crypto payments results in financial paternalism
The majority of the EU Parliament’s lead committees today approved far-reaching new anti-money laundering laws: Anonymous cash payments over €3,000 will be banned in commercial transactions. Cash payments over €10,000 will even be completely banned in business transactions. And anonymous payments in cryptocurrencies to wallets operated by providers (hosted wallets) will be prohibited even for minimum amounts without a threshold.
MEP and digital freedom fighter Dr. Patrick Breyer (Pirate Party) explains his vote against as follows:
“Generally prohibiting anonymous payments would at best have minimal effects on crime, but it would deprive innocent citizens of their financial freedom. The medicines or sex toys I buy is nobody’s business. To collect donations, dissidents such as the late Alexei Navalny and his wife are increasingly reliant on anonymous donations in virtual currencies worldwide. Wikileaks has also already been cut off from donations by credit card companies. Where every financial transaction is captured and saved forever, this creates a honey pot for malicious hackers and law enforcement as well as a chilling government shadow over every purchase or donation.
This EU war on cash will have nasty repercussions! For thousands of years, societies around the world have lived with privacy-protecting cash. With the creeping abolition of cash, there is a threat of negative interest rates and the risk of banks cutting off the money supply at any time. Dependence on banks is increasing at an alarming rate. This kind of financial disenfranchisement must be stopped.
Instead, we need to think about ways we can bring the best attributes of cash into our digital future. We have a right to pay and donate online without our personal transactions being recorded. If the EU believes it can regulate virtual currencies at a regional level, it hasn’t understood the global nature of the Internet.”
Background on the cash limit:
There was a great public outcry when the Commission asked the public for their opinion on limiting cash payments in 2017. More than 90% of responding citizens spoke out against such a step. Respondents considered paying anonymously in cash an “essential personal freedom” and that “Restrictions on payments in cash are ineffective in achieving the potential objectives (fight against criminal activities, terrorism, tax evasion)”. According to an ECB survey up to 10% of citizens use cash even for amounts greater than 10.000 € (e.g. buying cars). According to calculations by shadow economy expert Friedrich Schneider of the University of Linz, banning large cash payments would have “only minimal lowering effects on crime”.
Background on “virtual cash”:
Unlike cash, which is entirely anonymous, transactions carried out with cryptocurrencies can, in the case of Bitcoin, be traced on the “blockchain”. Law enforcement has again and again been successfully prosecuting such criminals by detecting unusual patterns and identifying suspects. Some criminals have eventually de-anonymized themselves, and every criminal will need to eventually exchange their digital funds for real money. Virtual Assets are of minor relevance to the global financial system. There is insufficient evidence on the volume and frequency of the usage of cryptocurrencies for money laundering. EU rules would be easy to circumvent due to the global nature of the Internet. Virtual Assets can technically be transferred directly from one person to another without using intermediaries, which makes them impossible to regulate. Where Virtual Assets have been used for criminal activities in the past, prosecution has been possible on the basis of the current rules.
Emily Fox likes this.
EU tightens surveillance of air travelers
The lead LIBE committee in the EU Parliament today voted in favor of increased surveillance of air travelers. Pirate Party MEP Dr. Patrick Breyer explains the consequences and his opposition:
“The fact that non-European flights are placed under general suspicion was already the case before. However, even where there are no border controls concerning national or Schengen flights, airlines will have to scan a machine-readable ID card and report the passenger data in future. This makes it much easier to create movement profiles.
Whether and which passenger data is reported to law enforcement agencies for flights without border controls is a secret. The secret report is by no means limited to suspects, but covers entire flight connections on the basis of a vague ‘risk analysis’.
This tightening of air traveler surveillance contradicts the achievement of abolishing border controls in Europe. It is not justified to place unsuspicious air travelers under general suspicion. That is why I voted against the reform.”
The API reform still requires a final plenary approval before it enters into force.
Full text of the new regulations:
https://www.europarl.europa.eu/meetdocs/2014\_2019/plmrep/COMMITT
Council press release:
consilium.europa.eu/de/press/p…
Emily Fox likes this.
Emily Fox likes this.
reshared this
Emily Fox likes this.
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Emily Fox likes this.
Maronno Winchester reshared this.
Davide Tommasin ዳቪድ
in reply to Informa Pirata • • •Informa Pirata
Unknown parent • •@Davide_Sandini 🤣
@Davide Tommasin ዳቪድ