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di Chiara Cruciati - Medio Oriente Mehmet Rüstü Tiryaki, co-vicepresidente del partito Dem a pochi mesi dal voto amministrativo in Turchia: 'La protesta di


UNA DIVERSA FORMA DI COOPERAZIONE: INVIO SOTTO OMBRELLO ONU DI FORZE DI POLIZIA IN ALTRI PAESI PER RISTABILIRE L’ORDINE. IL RECENTISSIMO ESEMPIO DI HAITI


@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il recente dispiegamento ad #Haiti di poliziotti provenienti dal #Kenya ci fornisce l’occasione per trattare nel nostro blog di una attività cooperativa di polizia non finalizzata all’individuazione di autori transnazionali di reato, bensì di ausilio necessario in un impiego di ristabilimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in un Paese che ne abbia necessità, e che abbia allo scopo fatto richiesta alle Nazioni Unite (#ONU), proprio come avvenuto in questo caso.

PERCHÉ INTERVIENE L’ONU?

Tra i fini delle Nazioni Unite, riportati all’art. 1 del suo Statuto, vi è quello di mantenere la pace e la sicurezza internazionale attraverso efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce e reprimere gli atti di aggressione, nonché sviluppare relazioni amichevoli tra le nazioni. Per il raggiungimento di tali scopi l’organizzazione intergovernativa a carattere mondiale ha creato nell’ambito del Segretariato Generale il Department Of Peace Operations, realizzando sin dal 1956 delle operazioni, anche di carattere non strettamente militare, condotte da forze multinazionali, costituite da contingenti messi a disposizione dagli Stati membri allo scopo di mantenere la pace in aree di crisi. Conseguentemente nel tempo ha sviluppato la Dottrina delle operazioni di peacekeeping, traducibile in “mantenimento della pace”. Le operazioni, in realtà non espressamente previste nella Carta dell’ONU ma incrementate attraverso le delibere del Consiglio di sicurezza, devono presentare alcuni caratteri comuni: il consenso dello Stato sul cui territorio sono dispiegate le truppe; la neutralità e l’imparzialità; l’uso della forza solo per legittima difesa.
È nel contesto delle operazioni di “seconda generazione”, a partire dalla fine della “guerra fredda” in avanti, che il peacekeeping assume un carattere maggiormente variegato: da funzioni strettamente militari evolve a compiti di carattere umanitario, di “costruzione della pace”, per aiutare Paesi martoriati da guerre civili a restaurare le istituzioni politiche e il tessuto sociale. Per realizzare il mandato, le operazioni di più recente generazione sono condotte quindi da contingenti militari insieme a una componente civile, più o meno ampia.
Che si tratti di contingenti aventi missione di “mantenimento della pace” o di “ristabilimento” di essa, in ciascuna operazione vi è il contributo necessario di law enforcement agencies, seppure nella maggior parte dei casi con un ruolo minore. Alcuni autori affermano che tale forma di intervento e cooperazione da parte di Forze di Polizia, “sebbene limitata nell’ambito e nell’autorità, fornisce una base per soluzioni creative in aree soggette a una serie di disastri”.
In aree di crisi quindi la stessa cooperazione internazionale di polizia può svilupparsi in forme diverse, anche nel mero ambito della raccolta e scambio di informazioni, rispetto alle formalità comunque richieste dagli accordi e dai protocolli necessariamente seguiti in ambito ordinario.

COSA È ACCADUTO AD HAITI?

Haiti sta vivendo una grave crisi umanitaria dal 2021 dopo l'omicidio del presidente Moise. La popolazione haitiana soffre di povertà estrema, violenza e instabilità politica. La missione internazionale guidata dal Kenya ha il compito di supportare il governo transitorio fino alle elezioni del 2026.

COSA FARÀ E COME SARÀ COMPOSTA LA MISSIONE DELLE FORZE DI POLIZIA?

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(Poliziotti kenyoti in preghiera prima della partenza del contingente)

I kenyoti sono ufficialmente sbarcati ad Haiti con un piano per fermare la violenza delle bande nel paese. Finora sono arrivati 400 agenti di polizia keniani, ma il numero totale delle forze raggiungerà presto i 2.500, con l’ausilio di contingenti provenienti da Stati Uniti, Canada, Francia, Giamaica, Benin ed Argentina. Inoltre, il Brasile svolgerà un ruolo chiave nella missione, offrendo supporto logistico, addestramento militare e trasporto del personale proveniente da altri Paesi caraibici.
Intanto gli agenti si sparpagliano per la capitale, tentando di riprendere il controllo della città dalle bande. Questi gruppi armati stanno attaccando le stazioni di polizia, liberando i prigionieri e uccidendo in modo dilagante. Tra marzo e maggio scorso circa 200.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Si prevede che i poliziotti kenioti cominceranno la loro permanenza ad Haiti con iniziative che includono la ripresa del controllo del porto principale di Haiti e delle principali autostrade. Inoltre, i funzionari haitiani sperano di riprendere il controllo di un ospedale centrale a Port-au-Prince. Si prevede che il dispiegamento di agenti di polizia stranieri ad Haiti durerà almeno un anno, ma le bande hanno dichiarato che reagiranno e alcuni esperti temono che il piano fallirà.
Le forze dell'ordine straniere hanno iniziato ad arrivare ad Haiti martedì, più di un anno e mezzo dopo che il primo ministro aveva lanciato un appello ad altri paesi per chiedere aiuto per fermare la dilagante violenza delle bande che ha sconvolto la Nazione caraibica.

COME SARÀ COMPOSTA LA MISSIONE?

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(Il Comandante della Missione)

La Missione Multinazionale di Sicurezza e Supporto (MMSS) è stata approvata in ambito Nazioni Unite approvata il 2 ottobre 2023.
Il Comandante sarà il Generale Godfrey Otunga, a capo dei 1.000 poliziotti kenyani del National Police Service (NPS), su un totale di 2.500 per sostenere le forze di sicurezza haitiane. L’ obiettivo, come detto, è proteggere le installazioni strategiche in Haiti. Gli USA finanziano parte della missione con oltre 100 milioni di dollari per il progetto e costruzione della base per la forza multinazionale, seppure il Brasile sia critico sull’appoggio statunitense, giudicandolo insufficiente.

L’ITALIA NON PARTECIPA?

Non è prevista al momento la partecipazione di forze di polizia italiane. Ci piace qui ricordare che nel 2010, dopo un forte sisma che scosse Haiti, gli italiani intervennero con una forza che coinvolse varie forze armate italiane, in una missione che fu denominata "White Crane" (Gru bianca), basata sulla portaerei Cavour, che fornì assistenza medica e umanitaria.

COSA ACCADE NEL FRATTEMPO IN KENYA?

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(Scontri a Nairobi)

Una particolarità è che proprio nei giorni in cui i poliziotti volavano verso Haiti sono scoppiate proteste violente a Nairobi dopo l'approvazione di una controversa legge fiscale. Parliamo di un Paese molto povero, in cui la ricchezza non è distribuita e vi sono enormi disuguaglianze. Il 10% della popolazione detiene più della metà della ricchezza nazionale.
Il governo del primo ministro Ruto aveva presentato a maggio il disegno di legge finanziaria 2024 per aumentare le entrate e affrontare il debito, a quanto pare anche verso la Cina . Inizialmente, il disegno di legge prevedeva tasse su beni essenziali come pane, olio da cucina e automobili, ma la reazione pubblica ha portato i legislatori a ridurre alcune imposte. Tuttavia, il disegno di legge approvato prevede comunque un aumento delle tasse su beni importati, come uova, e sull'uso di telefoni, internet, commissioni di trasferimento bancario e attività digitali.
L'opposizione, soprattutto giovanile e attiva in quasi tutte le province del Paese, critica l'aumento dei costi per i consumatori, già alle prese con alti costi di vita a causa dell’alto tasso di inflazione e del calo di valore dello scellino.
A seguito degli scontri di piazza il Capo del Governo ha ritirato la legge. Bisognerà capire come evolverà la situazione e quanto questa potrà influire sulla missione dei poliziotti kenyoti ad Haiti.



PRIVACYDAILY n. 359 – 27.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: LA LEGGE FEDERALE SULLA PRIVACY CRITICATA DAI LOBBISTI DEL SETTORE L’ultima bozza dell’American Privacy Rights Act (APRA), che regolamenterebbe la protezione della privacy dei cittadini statunitensi a livello federale, sta ricevendo una vera e propria stroncatura da parte dei gruppi



Feddit.it è stato aggiornato dalla versione 19.3.0 alla 19.5.0. Vediamo quali sono le novità più rilevanti per gli utenti


Come si saranno accorti I lettori più attenti, l'aggiornamento è stato fatto Passando dalla versione 19.3.0 alla 19.5.0. Tuttavia, le modifiche più importanti sono proprio quelle legate alla 19.4.0 mentre per l'ultima versione si è trattato soprattutto de

Come si saranno accorti I lettori più attenti, l’aggiornamento è stato fatto Passando dalla versione 19.3.0 alla 19.5.0. Tuttavia, le modifiche più importanti sono proprio quelle legate alla 19.4.0 mentre per l’ultima versione si è trattato soprattutto della correzione di bug e di alcuni miglioramenti meno rilevanti. Le comunità hanno una nuova impostazione…

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Apprendiamo che il consiglio dei ministri ha licenziato lunedì 24 giugno la bozza del Dl infrastrutture. Fra le molte norme scellerate ritroviamo una maxi oper


Le grandi società di telecomunicazioni dell’UE chiedono una maggiore regolamentazione sulle Big Tech

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
In un documento pubblicato mercoledì (26 giugno), un’associazione che rappresenta i maggiori operatori europei di

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PRIVACYDAILY n. 358 – 26.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: LA LEGGE SULLA PRIVACY DELL’OREGON VIOLA IL PRIMO EMENDAMENTO Project Veritas, un’organizzazione mediatica conservatrice nota per il suo lavoro sotto copertura, ha sostenuto martedì di fronte a una giuria del Nono Circuito della Corte d’Appello che una legge sulla privacy



La proposta della destra di eliminare ballottaggi è antidemocratica e rappresenta l'ennesima dimostrazione della prepotenza che caratterizza la destra. I toni


IL PROGETTO UNWASTE, CONTRASTARE IL TRAFFICO DI RIFIUTI PER SOSTENERE UN’ECONOMIA CIRCOLARE


@Notizie dall'Italia e dal mondo

Unione Europea, una Agenzia delle Nazioni Unite ed un Programma ONU insieme per contrastare il traffico di rifiuti, in un progetto a medio termine denominato #UNWASTE.
Di cosa si tratta?
Il commercio illegale di rifiuti (o traffico di rifiuti) è un reato che colpisce l’ambiente ed è un problema crescente in tutto il mondo. Una volta raggiunti i paesi di destinazione, i rifiuti illegali spesso finiscono in discariche illegali e siti di stoccaggio illegali o vengono bruciati all’aperto, causando danni all’ambiente e alla salute umana, minando il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e la transizione verso un’economia circolare.

I flussi illegali di rifiuti sono spesso nascosti dietro movimenti transfrontalieri controllati o legali. I confini tra le attività lecite e quelle illecite nel traffico di rifiuti possono essere sottili e le attività, gli attori e il modus operandi coinvolti spesso si sovrappongono e si alimentano a vicenda.

La mappatura dei flussi di rifiuti, una migliore conoscenza del modus operandi delle reti di traffico di rifiuti nonché la cooperazione nazionale, regionale e interregionale sono essenziali per affrontare il traffico di rifiuti.

Paesi del Sud-Est asiatico
Dal 2018, i paesi del sud-est asiatico, tra cui Indonesia, Malesia, Tailandia e Vietnam, sono diventati le principali destinazioni regionali per l’afflusso di rifiuti legali e illegali. Nonostante i quadri giuridici nazionali e internazionali esistenti, l’esistenza di divieti sul commercio di rifiuti e le restrizioni messe in atto dai governi regionali negli ultimi anni, i rifiuti problematici continuano a raggiungere questi paesi.

Il progetto Unwaste
Mira a combattere il traffico di rifiuti tra l’ #UE e il Sud-Est asiatico promuovendo partenariati rafforzati tra gli Stati membri UE-ASEAN (organizzazione politica, economica e culturale di nazioni situate nel sud-est asiatico, a cui è collegata l'omonima area di libero scambio), a sostegno degli sforzi in corso verso una transizione all’economia circolare, in linea con i quadri politici pertinenti.

Gli obiettivi del progetto sono:

- Comprendere meglio i flussi di rifiuti tra l’Europa e il Sud-Est asiatico, con un’ulteriore attenzione all’impatto della pandemia di COVID-19 sui movimenti di rifiuti sanitari e pericolosi.
- Promuovere la cooperazione attraverso dialoghi nazionali per combattere i movimenti illeciti di rifiuti dall’UE verso il sud-est asiatico.
- Facilitare i dialoghi intra e interregionali a livello politico per promuovere il partenariato tra l’UE e i paesi del sud-est asiatico, a sostegno dell’approccio dell’economia circolare.

Questo progetto è realizzato in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (#UNEP) e finanziato dall'Unione Europea, impegnata sul campo anche con il proprio #OLAF, l'Ufficio Europeo per la lotta anti-frode. Per altro il 20 maggio scorso è entrata in vigore una nuova normativa europea sul trasporto transfrontaliero di rifiuti: prevede regole più severe sulle esportazioni di rifiuti al di fuori dell'Unione Europea e mira a favorire il riciclaggio all'interno degli Stati membri. Si stima che un terzo delle spedizioni internazionali di rifiuti sia illegale. Il filmato che segue dimostra l'attività svolta da OLAF congiuntamente all' Agenzia delle Dogane in Genova, ed reperibile a questo link:
it.euronews.com/video/2024/06/…
#trafficodirifiuti #UE



PRIVACYDAILY n. 357 – 25.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: LA NUOVA BOZZA DI DISCUSSIONE DELL’AMERICAN PRIVACY RIGHTS ACT INCLUDE NUMEROSE MODIFICHE La sezione “diritti civili e algoritmi” del disegno di legge, che avrebbe vietato l’uso discriminatorio dei dati personali e richiesto pratiche di governance AI, è stata completamente



Le campagne per la liberazione del prigioniero politico Julian Assange alla fine hanno costretto gli Stati Uniti a liberarlo. La decisione presa questa notte


di Paolo Ferrero - Cosa sta succedendo? Questa domanda è sempre più diffusa perché l’insicurezza e il disorientamento hanno oramai raggiunto un livello


COME TI ORGANIZZO IL TRAFFICO DI COCAINA VIA MARE DAL SUD-AMERICA AI PORTI EUROPEI


@Notizie dall'Italia e dal mondo
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Abbiamo più volte trattato nel nostro blog dell’afflusso di cocaina in Europa, per il tramite di #navi container che giungono nei principali #porti. Una situazione che ha spinto il Belgio (nella sua veste di Presidente di turno dell’Unione Europea e Paese particolarmente attinto dal flusso mercè i suoi importanti scali) a farsi promotore di una “alleanza” dedicata al contrasto di tali non graditi arrivi di merce illegale.
Leggi qui: poliverso.org/display/0477a01e… , qui poliverso.org/display/0477a01e… , qui poliverso.org/display/0477a01e… e qui noblogo.org/cooperazione-inter… .

La Organized Crime and CorruptionReporting Project (#OCCRP) è una delle più grandi organizzazioni di giornalismo investigativo al mondo, con personale in sei continenti e hub ad Amsterdam, Washington, D.C. e Sarajevo

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OCCRP ha predisposto un interessante dossier sull’utilizzo da parte dei cartelli della droga dei mezzi navali ove occultare la cocaina poi trafficata in Europa.
Secondo il dossier, la #Colombia, il più grande produttore di #cocaina al mondo, ha statistiche limitate sui sequestri di droga, con almeno quattro diverse agenzie che tengono registri dei sequestri ma non facilmente accessibili al pubblico. Quando i dati vengono pubblicati, in genere includono poco oltre la data, il luogo e la quantità di droga sequestrata. Le autorità colombiane non conservano i dati sulle spedizioni colombiane che avvengono all'estero, rendendo difficile per i giornalisti e la società civile analizzare le tendenze del traffico.
Cuestión Pública, partner di OCCRP, ha dedicato più di un anno alla creazione di un database che mira a cambiare questa situazione. Spulciando i file trapelati, i giornalisti hanno identificato 158 spedizioni di droga provenienti dalla Colombia. Hanno quindi creato un database più completo contattando il ministero della difesa colombiano, l'ufficio del procuratore, la marina e la polizia e presentando richieste di libertà di informazione per ottenere l'accesso ai loro registri. I dati sono stati integrati anche dalle relazioni del servizio federale delle dogane belga.
In totale, i giornalisti hanno identificato 1.764 arresti separati tra il 2016 e l'aprile 2022, di cui circa tre quarti avvenuti su piccole imbarcazioni. Di questi incidenti, la società proprietaria della nave o dei container è stata identificata in 374 casi, di cui più di tre quarti hanno coinvolto importanti compagnie di navigazione, come Maersk, CMA CGM e Hapag-Lloyd.

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Il set di dati NarcoFiles ha rivelato che i trafficanti di cocaina colombiani utilizzano sempre più spesso grandi navi portacontainer, con la maggior parte dei sequestri che si verificano in Colombia. I dati mostrano che la maggior parte dei sequestri che hanno coinvolto navi di grandi dimensioni ha avuto luogo in Colombia, con 259 arresti di quasi 99 tonnellate di cocaina. Al di fuori della Colombia, il Belgio e la Spagna sono stati i punti di intercettazione più comuni, con oltre 26 tonnellate di cocaina sequestrate in 26 casi in Belgio e 32 tonnellate in 25 arresti in Spagna. Il porto settentrionale della Colombia, a Santa Marta, è stato il principale punto di origine dei sequestri di grandi navi, per un totale di 94 spedizioni arrestate.

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Le spedizioni di banane sono attraenti per i trafficanti perché sono deperibili e spesso coltivate in aree in cui i cartelli sono attivi,e per tale motivo spesso i carichi illegai sono nascosti in tali spedizioni.
L'ultimo rapporto dell'agenzia antidroga delle Nazioni Unite evidenzia l'aumento dell'uso da parte dei trafficanti di cocaina di grandi navi portacontainer e i metodi di contaminazione che stanno diventando sempre più sofisticati. Maersk, la compagnia di navigazione danese dominante nel mercato colombiano, è stata coinvolta nel maggior numero di arresti di droga nel set di dati, rappresentando più di un terzo dei 374 casi in cui è stato possibile identificare la compagnia di navigazione o di container. Maersk ha attribuito i sequestri al rafforzamento della cooperazione tra le autorità colombiane. I dati forniscono anche informazioni sulle centinaia di tonnellate di cocaina trafficate con successo ogni anno.
Il Report di OCCR è reperibile qui: occrp.org/en/narcofiles-the-ne…



Etiopia, +1 milione di sfollati in Tigray chiedono supporto (cibo e cure) & giustizia

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Negli scorsi giorni ci sono state manifestazioni pacifiche da parte degli sfollati tigrini, etiopi residenti dello stato regionale del Tigray,



Meglio tardi che mai. Apprezziamo sinceramente le parole della segretaria del PD Elly Schlein che, in occasione della manifestazione contro lo sfruttamento che


Etiopia, operatori MSF uccisi in Tigray cercano ancora giustizia dopo 3 anni

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Etiopia, la guerra genocida iniziata nello stato regionale del Tigray il novembre 2020 e formalmente chiusa con un accordo di “cessazione ostilità” firmato a



Eritrea, le spie del governo si spacciano per interpreti dei rifugiati #PerNonDimenticare

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Richiedenti asilo e attivisti raccontano ad Al Jazeera come i traduttori legati al governo si siano infiltrati nel sistema di



PRIVACYDAILY n. 356 – 24.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: IL DISEGNO DI LEGGE SULLA PRIVACY DI RHODE ISLAND SOLLEVA PREOCCUPAZIONI La connettività che si sta sviluppando all’interno del mosaico di leggi sulla privacy degli Stati Uniti è un punto di attenzione sia per i consumatori che per le aziende. Sebbene quasi la metà degli Stati Uniti

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SILVERNOTICE: RINTRACCIARE GLOBALMENTE I PATRIMONI ILLECITI DELLE MAFIE


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La Silver Notice è un nuovo strumento che consentirà all’ #INTERPOL di coordinare meglio gli sforzi internazionali per identificare, localizzare e sequestrare i proventi di reato, compresi quelli relativi alla criminalità finanziaria, alla corruzione e alla criminalità organizzata.
L'Assemblea Generale dell'INTERPOL approvò alla 90^ Assemblea generale dell’Interpol del 2022 a New Delhi (India) la creazione della #Silver Notice per facilitare il rintraccio e il recupero dei beni di origine criminale.

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(Il Prefetto Rizzi all'Assemblea Interpol a New Dheli)


Le caratteristiche principali della Silver Notice sono:

- condividere informazioni e coordinare le indagini sul rintracciamento e il recupero dei beni criminali in più giurisdizioni.
- privare i criminali dei guadagni acquisiti illecitamente e interrompere le loro operazioni prendendo di mira le loro risorse finanziarie.
La Silver Notice e la corrispondente "Silver Diffusion" saranno sperimentate per un periodo massimo di due anni, con il gruppo di lavoro di esperti che fornirà feedback e orientamenti durante l'attuazione.

L'iniziativa si basa sulle precedenti risoluzioni e sugli sforzi dell’INTERPOL per combattere la criminalità finanziaria e la corruzione e si allinea con le priorità del G20 e della Financial Action Task Force nel rafforzare i meccanismi globali di recupero dei beni.

Le differenze principali tra la nuova Notifica Silver INTERPOL e le altre notifiche INTERPOL esistenti sono:
1. Scopo: La Silver Notice è specificamente progettata per facilitare il tracciamento, l'identificazione, il congelamento e il recupero dei beni criminali oltre i confini internazionali. Ciò è in contrasto con gli altri avvisi incentrati sulla localizzazione di individui, sulla condivisione di informazioni su attività criminali o sull'avvertimento di minacce.
2. Ambito: mentre le altre comunicazioni coprono un'ampia gamma di attività criminali, la Silver Notice si concentrerà esclusivamente sui crimini finanziari, sulla corruzione e sui proventi della criminalità organizzata.
3. Meccanismo: la Silver Notice consentirà lo scambio diretto di intelligence e informazioni finanziarie per sostenere gli sforzi di recupero dei beni multi-giurisdizionali. Si tratta di una nuova funzionalità che va oltre il sistema di notifica esistente.
4. Obiettivi: l'obiettivo generale della Silver Notice è privare i criminali dei guadagni acquisiti illecitamente e interrompere le loro operazioni prendendo di mira le loro risorse finanziarie. Ciò è in linea con le priorità del G20 e della Financial Action Task Force nel rafforzare i meccanismi globali di recupero dei beni.

In sintesi, la Silver Notice rappresenta uno strumento nuovo e specializzato dell’INTERPOL focalizzato specificamente sul rintracciamento, il congelamento e il recupero dei beni criminali oltre confine, integrando il sistema di notifica esistente che è più ampiamente focalizzato sulla localizzazione di individui e sulla condivisione di informazioni criminali.

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(La prima riunione del Gruppo di Lavoro, tenutasi a Roma nell'ottobre 2023)

Al costituito gruppo di Lavoro partecipano 34 Paesi di tutti i continenti. L’Italia se ne è aggiudicata la guida con la nomina, quale responsabile del colonnello Roberto Ribaudo, del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica sicurezza.
Secondo il Prefetto #Rizzi, fautore della Risoluzione dell'Interpol: “È un momento di svolta nell’attacco ai patrimoni illeciti delle mafie. L’obiettivo è quello di superare le differenze tra i diversi ordinamenti per restituire alla società le risorse sottratte in modo illecito al circuito economico, produttivo e sociale. L’obiettivo è quello di festeggiare l’anniversario che ricorre quest’anno dei cento anni di Interpol, la più grande associazione per la cooperazione internazionale di polizia che riunisce 195 Paesi, con un nuovo strumento a disposizione delle forze di polizia. Come la Red notice serve a catturare i latitanti in ogni angolo della Terra, così la Silver notice servirà a tracciare in tutto il mondo i patrimoni illeciti per restituirli alla collettività a cui sono stati sottratti”.



di Domenico Gallo - La faccia feroce del G7 verso la Russia si converte in un volto compassionevole rigato di lacrime di coccodrillo per la tragedia in atto


LA SOCIETà FOGGIANA: IL PRESUNTO CAPO - DURANTE LA LATITANZA - AVREBBE UCCISO PER VENDETTA UN TRAFFICANTE IN SPAGNA


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Avevamo già parlato dell'arresto in Corsica (foto sopra) di Marco #Raduano, alias “ Faccia d'angelo” , evaso nel febbraio 2023 da una sezione di massima sicurezza del carcere di Nuoro, utilizzando delle lenzuola annodate tra loro, indicato come presunto capo della "Società Foggiana", l'organizzazione ciminale denominata "Quarta mafia" (poliverso.org/display/0477a01e…). Nei pressi di Granada, in Spagna, la #Guardiacivil aveva arrestato l'uomo di fiducia di Raduano, accusato di aver partecipato all'omicidio di un residente, assassinato il 22 novembre dello scorso anno per un debito di droga. Gli investigatori hanno scoperto però durante le indagini che l'omicidio era stato commesso dallo stesso Raduano, mentre era latitante dopo la fuga da Nuoro.
Raduano, come detto, è attualmente detenuto in un carcere italiano.

L'omicidio avvenne davanti alla porta dell'abitazione della vittima, nella località di Alhendín. Il capo del clan e il suo braccio destro spararono alla vittima tre volte, con un fucile da caccia e fuggirono a bordo di un veicolo rubato.

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(Il fucile utilizzato per l'omicidio, ritrovato dalla Guardia Civil)

Il defunto era un noto trafficante dihashish a livello internazionale. Il clan Raduano lo contattò per fare affari e gli diede una notevole somma di denaro, ma le due spedizioni di hashish finanziate con questi soldi furono intercettate, una dalla Guardia Civil ad Alicante e l'altra in Francia.

In seguito a questi interventi, il clan pretese comunque la droga dalla vittima o di riavere indietro il denaro, e questa si nasconse in una "urbanizzazione" ad Alhendín per passare inosservata.

Il capo del clan, che come detto era riuscito a fuggire da un carcere italiano, si rifugiò nell'abitazione che aveva il suo luogotenente - a sua volta latitante - a Otura (Granada). Una volta scoperto dove viveva lo spacciatore che doveva loro dei soldi o la droga, studiarono un piano per ucciderlo.

Per commettere l'omicidio, rubarono tre auto a Granada, cambiandoo targa e iniziarono a monitorare l'abitazione della vittima per scoprire le sue abitudini. Una volta stabilite le routine e gli orari, l'attesero e gli spararono più volte.

Gli unici indizi a disposizione degli investigatori all'inizio delle indagini erano tre cartucce di fucili da caccia calibro 12 e le immagini di un'auto rossa in fuga dal luogo del delitto. Il veicolo fu ritrovato bruciato il giorno successivo a Las Gabias e la Guardia Civil apprese che era stato rubato e che circolava con targhe false.

Sulla base di queste informazioni gli agenti chiusero il cerchio attorno ad un cittadino italiano che viveva a Otura e ad un altro individuo che era con lui.

Grazie all'arresto del cittadino italiano residente a Otura, ricercato dalla giustizia italiana per tre omicidi aggravati dal metodo mafioso e due tentati omicidi, si è scoperto che il secondo indagato era il capo del clan mafioso, che, subito dopo l'omicidio, aveva lasciato la Spagna per fuggire in Corsica e che nel frattempo era stato detenuto in Italia.

Gli agenti si sono recati quindi nel carcere dove è detenuto e gli hanno notificato il mandato di arrestato spagnolo per i reati di omicidio, detenzione illecita di armi, rapina con violenza, furto d'uso di veicoli, rapina con l'uso della forza, danneggiamento, falsità organizzazione documentale e criminale.

La Guardia Civil ha anche rinvenuto l'arma del delitto e le munizioni in un luogo vicino a dove era stata ritrovata l'auto bruciata a Las Gabias. Si trattava di un fucile che era stato rubato in città nel 2019. Recuperate anche due auto e diverse targhe rubate.

@Notizie dall'Italia e dal mondo
#societàfoggiana #guardiacivil




TUTELA AMBIENTALE: I CARABINIERI FORESTALI IN AFRICA PER PRESENTARE IL PROPRIO CENTRO DI ECCELLENZA


Una delegazione dell’Arma dei Carabinieri guidata dal Generale C.A. Andrea Rispoli, Comandante del #CUFA (Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri), si è recata in visita dal 18 al 20 giugno ad Adis Abeba (Etiopia) per presentare il Centro di Eccellenza per la Tutela Ambientale di Sabaudia ai rappresentanti dell’Unione Africana che si occupano di tutela ambientale, conservazione della natura e agricoltura.

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La delegazione ha descritto le caratteristiche e le potenzialità del Centro, un istituto di formazione internazionale in materia ambientale, forestale, di biodiversità e di gestione delle aree naturali, nato dalla partnership istituzionale con le Agenzie ONU di riferimento per le questioni ambientali, con le quali vengono promossi piani di formazione a favore dei Paesi in via di sviluppo.

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Il Centro di Sabaudia ha dalla sua inaugurazione riscontrato l’interesse delle principali autorità nazionali e internazionali, in particolare per le attività formative, gli incontri e i confronti a tutti i livelli, estremamente utili per acquisire quelle competenze, teoriche e pratiche, necessarie per combattere gli effetti del cambiamento climatico e fornire un contributo fondamentale in termini di peacekeeping.
I cambiamenti climatici, infatti, determinando la perdita di fertilità del suolo, la diminuzione della disponibilità idrica, la siccità, le inondazioni e altri gravi problemi, possono favorire l'aggressività di Paesi che per la sopravvivenza delle proprie popolazioni sono indotti a intraprendere la via del conflitto armato.
Come riferì sull'argomento il Comandante Generale dell'Arma, Teo Luzi, «l'idea portante si basa su una partnership istituzionale con le Agenzie ONU di riferimento per le questioni ambientali, con le quali promuovere piani di formazione a favore dei Paesi in via di sviluppo. Il Centro permetterà di integrare elementi di governance ambientale presso Stati che necessitano di acquisire abilità ed esperienze, affinchè il loro sviluppo economico sia anche sostenibile sul piano ecologico. Notevole è anche la collaborazione tramite il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha permesso di avviare corsi di formazione in Ruanda, Uganda, Namibia e Zambia per il personale di sorveglianza dei parchi contro il dilagante fenomeno del bracconaggio».

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Attualmente per l’attività di formazione sono stati già strutturati i programmi di 14 moduli formativi della durata minima di 5 giorni. L'insegnamento è svolto in lingua inglese e francese, da esperti dell'Organizzazione Forestale, Ambientale e Alimentare dell'Arma dei Carabinieri, e da funzionari dei Ministeri coinvolti nelle attività nonché magistrati e professionisti del mondo accademico e del settore privato.

#ArmadeiCarabinieri #CentrodiEccellenzaperlaTutelaAmbientale #Unionioneafricana
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È diventato visibile Satnam Singh, è diventato un essere umano solo da morto, dopo 3 giorni di agonia, ucciso da un padrone e da un sistema che si regge sullo


PRIVACYDAILY n. 355 – 21.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: LA TSA AFFERMA CHE NON MEMORIZZERÀ I DATI BIOMETRICI RACCOLTI E UTILIZZATI PER LA VERIFICA DELL’IDENTITÀ DEI PASSEGGERI AI CONTROLLI DI SICUREZZA NEGLI AEROPORTI Ci sono ragioni legittime per implementare la tecnologia di riconoscimento facciale della TSA. Idealmente, accelererebbe




È morto il nostro compagno Arnaldo Cestaro, militante di Rifondazione Comunista a cui tutta l'Italia antifascista dovrebbe dire grazie. Arnaldo fu uno dei t


Chat control vote postponed: Huge success in defense of digital privacy of correspondence!


Today EU governments will not adopt their position on the EU regulation on “combating child sexual abuse”, the so-called chat control regulation, as planned, which would have heralded the end of …

Today EU governments will not adopt their position on the EU regulation on “combating child sexual abuse”, the so-called chat control regulation, as planned, which would have heralded the end of private messages and secure encryption. The Belgian Council presidency postponed the vote at short notice. Once again the chat control proposal fails in Council. Pirate Party MEP, digital freedom fighter and negotiator for his group in the European Parliament, Patrick Breyer, cheers:

“Without the commitment and resistance of countless individuals and organizations in Europe, the EU governments would have decided today in favour of totalitarian indiscriminate chat control , burying the digital privacy of correspondence and secure encryption. A big thanks to all who have contacted politicians and spoken out in the past few days. The fact that we have prevented the orwellian chat control for the time being should be celebrated!

For now the surveillance extremists among the EU governments and Big Sister Ylva Johansson have failed to build a qualified majority. But they will not give up and could try again in the next few days. When will they finally learn from the EU Parliament that effective, court-proof and majority-capable child protection needs a new approach?

Now the critical governments should finally do their homework and agree on a joint list of requirements. It is not enough to defend encryption. The indiscriminate, error-prone screening of private messages is the most toxic part of the draft regulation, but the problems go far beyond that. We therefore need a new approach that focuses on preventive child protection instead of mass surveillance and paternalism! The last ‘compromise proposal’ put forward by the Council Presidency needs to be fundamentally revised in at least 4 points:

1) No indiscriminate chat control: Instead of blanket message and chat control, the judiciary should only have the power to order searches in the messages and uploads of suspects. This is the only way to avoid a disproportionate mass surveillance order inevitably failing in court and achieving nothing at all for children.

2) Protect secure encryption: So-called client-side scanning to infiltrate secure encryption must be explicitly ruled out. General declarations of support for encryption in the text of the law are worthless if scanning and extraction take place even before encryption. Our personal devices must not be perverted into scanners.

3) Protect anonymity: Remove mandatory age verification by all communications services to save the right to communicate anonymously. Whistleblowers risk being silenced if they have to show ID or face to the communications service before leaks.

4) No app censorship and digital house arrest for young people: It is completely unacceptable to exclude young people from apps such as Whatsapp, Instagram or games in order to protect them from grooming. Instead, the default settings of the services must become more privacy-friendly and secure.

The push for indiscriminate chat control is unprecedented in the free world. It divides child protection organizations, abuse victims, other stakeholders and governments. It’s time for a fresh start that relies on consensus, as proposed by the European Parliament. I am convinced that we can protect children and all of us much better.”

Background:

According to the latest text proposal users of apps and services with chat functionalities wouldbe asked whether they accept the indiscriminate and error-prone scanning and, if necessary, leaking of their privately sent images, photos and videos. Previously unknown images and videos would also be screened using “artificial intelligence”. If a user objects to the scanning, they would no longer be able to send or receive any images, photos, videos or links (Article 10). Despite paying lip service to encryption, end-to-end encrypted services would have to implement chat control by installing monitoring functions that are to take effect “before data transmission” (so-called client-side scanning, Article 10a). The scanning of text messages for indications of grooming, which has hardly been used to date, has been removed from the proposal, as was the scanning of voice communication. The chats of employees of security agencies and the military would be exempted from the error-prone chat control scanners.

At a meeting on 24 May, the Council’s Legal Service made it clear that mass chat monitoring without suspicion is still being proposed and remains a violation of fundamental rights.

On 16 June it has been revealed by Der SPIEGEL that most of the chats leaked voluntarily by US-based Big Tech companies are not criminally relevant.

Further information:

The wording of today’s voting proposal:
patrick-breyer.de/wp-content/u…

The European Parliament’s approach to protecting children online:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…

How we would be affected by chat control:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…

Myths/arguments in favour of chat control debunked:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…

Arguments against chat control:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…

Why message and chat control is particularly harmful to children and victims of abuse:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…

Alternatives to chat control:
patrick-breyer.de/en/posts/cha…


patrick-breyer.de/en/chat-cont…

Maronno Winchester reshared this.



PRIVACYDAILY n. 354 – 20.06.2024

VERSIONE ITALIANA FRANCIA: LA CNIL METTE A DISPOSIZIONE DEGLI ELETTORI UNA PIATTAFORMA PER LE SEGNALAZIONI Dopo aver registrato 167 segnalazioni in seguito alle elezioni europee, la CNIL ricorda ai partiti le regole da rispettare e li informa che effettuerà controlli in base al numero e alla natura delle




Per aiutare gli utenti del del Fediverso a orientarsi nella giungla delle istituzioni europee, riportiamo questo breve schemino

@Politica interna, europea e internazionale

Commissione Europea (organo esecutivo e promotrice del processo legislativo.[1] È composta da delegati (uno per ogni Stato membro dell'Unione europea, detto Commissario), a ciascuno dei quali è richiesta la massima indipendenza decisionale dal governo nazionale che lo ha indicato)

Parlamento Europeo (rappresenta i popoli dell'Unione europea, ed è l'unica istituzione europea a essere eletta direttamente dai cittadini dell'Unione. La Commissione europea ha l'iniziativa legislativa e con il Parlamento europeo esercita la funzione legislativa della UE. Ma il Parlamento Europeo non può proporre autonomamente le leggi. Attraverso una procedura speciale il Parlamento Europeo può "sfiduciare" La Commissione Europea)

Consiglio dell'Unione europea (noto anche come Consiglio dei ministri europei, in precedenza come Consiglio speciale dei ministri, detiene - insieme al Parlamento europeo - il potere legislativo nell'Unione europea.)

Il Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER), dove si sta discutendo l'approvazione di chatcontrol, è un organo del Consiglio dell'Unione europea, composto dai capi o vice-capi delegazione degli stati membri presso l'Unione europea e da un alto numero di comitati e gruppi di lavoro ad esso subordinati[1]. Il suo compito principale è preparare gli incontri a livello ministeriale del Consiglio dell'Unione europea. Il COREPER svolge un ruolo fondamentale nell'elaborazione delle politiche dell'Unione europea, dato che gran parte dei negoziati tra gli stati membri sulle decisioni da prendere si svolge al suo interno.

Consiglio Europeo (organismo collettivo che definisce "le priorità e gli indirizzi politici"[1] generali dell'Unione europea ed esamina i problemi del processo di integrazione. Comprende i capi di stato o di governo degli Stati membri dell'UE, con il presidente del Consiglio europeo ed il presidente della Commissione europea.)

Il Consiglio Europeo non è da confondere con il Consiglio d'Europa, che è un'organizzazione internazionale del tutto indipendente dall'Unione europea.

Fonte: Wikipedia

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)


Dopo tanta retorica sulla patria e il tricolore il governo di Giorgia Meloni ha dato il via libera alla frantumazione leghista dell'unità nazionale. Traditori


L’esponente di Rifondazione Comunista e ex Ministro, durante la sua partecipazione alla rubrica quotidiana “Buongiorno Italia” di Casa Radio, ha espresso


Non è sopravvissuto il cittadino, indiano Satman Singh ucciso sul lavoro. Lunedì era stato trovato abbandonato sul ciglio di una strada. Una macchina per tagl

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Chat control: Politicians, industry raise alarm over EU’s unprecedented messenger surveillance plans


Tomorrow (Thursday) EU governments are to vote on a bill (officially called “child sexual abuse regulation” but known as “chat control”) that would require automated searches in and disclosure of private …

Tomorrow (Thursday) EU governments are to vote on a bill (officially called “child sexual abuse regulation” but known as “chat control”) that would require automated searches in and disclosure of private chats, including end-to-end encrypted chats, that might contain illegal photos or videos.[1] If a user refuses this “upload moderation” of their chats, they would be blocked from receiving or sending images, videos and URLs. 48 politicians from Germany, Austria, Luxembourg, the Czech Republic and the Netherlands have published a letter to their governments calling for rejection of the latest version of the chatcontrol proposal, arguing that mass surveillance violates fundamental rights and would fail in court.[2] Signal and Threema have announced they would end their services in the EU if forced to implement the proposed automated monitoring (so-called “client-side scanning”). Whatsapp head Will Cathcart warned “scanning peoples messages like the EU is proposing breaks encryption”.[3] Last night NSA whistleblower Edward Snowden was the latest to weigh in on X, calling the proposal “a terrifying mass surveillance measure”.

[4]It is not yet clear whether the proponents among EU governments will be able to convince enough EU governments to make a qualified majority, which is why tomorrow’s agenda item is marked as “possible”.[1] Against this backdrop Pirate Party Member of the European Parliament Patrick Breyer, who co-negotiated the European Parliament’s position on the proposal[5], has published a call on citizens to reach out to EU governments, listing several governments that may yet be undecided.

[6]“Europeans need to understand that they will be cut off from using commonplace secure messengers if chat control is adopted – that means losing touch with your friends and colleagues around the world”, warns Breyer. “Do you really want Europe to become the world leader in bugging our smartphones and requiring blanket surveillance of the chats of millions of law-abiding Europeans? The European Parliament is convinced that this Orwellian approach will betray children and victims by inevitably failing in court. We call for truly effective child protection by mandating security by design, proactive crawling to clean the web and removal of illegal content – none of which is contained in the Belgium proposal governments will vote on tomorrow. We have one day left to make our governments take a different approach of effective and rights-respecting protection while saving our privacy and security online!”

[1] Agenda for tomorrow’s meeting: data.consilium.europa.eu/doc/d…
[2] Open letter by EU lawmakers: patrick-breyer.de/en/lawmakers…
[3] Statement by head of Whatsapp: x.com/wcathcart/status/1803178…
[4] Statement by Edward Snowden: x.com/Snowden/status/180312759…
[5] Summary of the European Parliament’s position: patrick-breyer.de/en/posts/cha…
[6] Breyer’s call for action: patrick-breyer.de/en/council-t…

Breyer’s website on the chat control proposal: chatcontrol.eu/en/feed


patrick-breyer.de/en/chat-cont…

harpo_bzh reshared this.



Etiopia, voci di donne violentate durante la guerra genocida in Tigray [Testimonianze]

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

“Non sono e non sarò complice del silenzio dei media e delle autorità internazionali sul brutale stupro di donne e ragazze durante la guerra



PRIVACYDAILY n. 353 – 19.06.2024

VERSIONE ITALIANA USA: LA FTC HA PRESENTATO AL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA UNA DENUNCIA CONTRO TIKTOK PER POTENZIALI VIOLAZIONI DELLA PRIVACY DEI BAMBINI La Federal Trade Commission (FTC) statunitense ha presentato al Dipartimento di Giustizia (DOJ) una denuncia contro TikTok e la sua società madre cinese



Etiopia, i sopravvissuti alla guerra in Tigray sperano in un futuro migliore #EndRapeInWar

L'articolo proviene dal blog di @Davide Tommasin ዳቪድ ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Notizie dall'Italia e dal mondo

Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti. Sui social è accompagnata dal tag



Lawmakers across the EU call on EU Council to reject the Chat Control proposal


The following letter by Members of Parliament from across the EU has been sent today (and is still open for signatures): 🚨 Council is to greenlight #Chatcontrol 2.0 on Thursday! 🚨 …

The following letter by Members of Parliament from across the EU has been sent today (and is still open for signatures):

Dear Council of the European Union,
Dear national governments,

In the last days of the Belgian EU Council Presidency, Belgium has put forward its final initiative to reach a general approach in the Council of the EU regarding the highly contested CSA regulation (Proposal for a regulation of the European Parliament and of the Council laying down rules to prevent and combat child sexual abuse). In possibly putting the CSA Regulation to a vote on 19 June, the Council is risking far more than just passing a simple regulation.

Sexual abuse and the exploitation of children, including the dissemination of child sexual abuse material, must be addressed with the utmost determination in accordance with the rule of law. While the regulation proposal put forward by the EU Commission includes some good and crucial measures, such as the EU center, it is highly questionable whether core aspects of the regulation are compatible with European fundamental rights.

As parliamentarians, we observe with great concern the proposal of the Council of the EU that would put to an end the confidentiality of private communication. Even if the Belgian Council Presidency has now presented a compromise proposal that would limit the obligation to scanning private unencrypted as well as encrypted video and image content, it remains just as much an encroachment on fundamental digital rights and takes the discussion back to the origin of the debate. In fact, the Belgian proposal represents the Commission’s first plans that came to light in December 2021.

Safe and encrypted communication is of utmost importance for every human being. This also accounts for children and victims of sexual abuse to allow for safe emergency and help services – particularly in countries where victim support organisations cannot rely on the support and confidentiality of state law enforcement authorities.

Besides risking to contradict the aim of the CSA proposal by intervening in the digital self-determination of people, there might be several unintentional but dangerous side effects:

  • Client Side Scanning (CSS) and any other mass surveillance, would render confidential information carriers impossible: Scanning would affect users who rely on confidential communication and whose communication is particularly protected (professionals bound by confidentiality such as journalists, lawyers, the medical sector, but also whistleblowers). Furthermore, built-in backdoors could compromise the confidentiality of digitally transmitted trade secrets and business transactions. Encryption protects the identity and the contents of communication participants, thus preserving the autonomy of victims of sexual violence.
  • Democratic society and democratic debate need trustworthy spaces: Democratic societies need privacy for the formation of opinions and will. The proposed measures carry the danger of leading to self-censorship, jeopardizing safe spaces for children and victims of sexual violence, but also for everyone else. It will also likely leave to users unwilling to use digital services and lose trust in providers if their data is not secure and protected.
  • Blueprint for authoritarian states and weakening cybersecurity: By building an architecture capable of undermining all possibility of private digital communication, the regulation might inadvertently serve as a blueprint for surveillance in authoritarian states and can serve as a built-in backdoor that can easily be exploited for all sorts of surveillance practices (e.g. trade secrets) and cybercriminals. Once built, this IT-architecture is an invitation to undermine privacy.
  • Impairment of digital educational, youth, and assistance services: It will eliminate the common practice to exchange important sexual health information to such education as is case in some European countries.

The mandatory investigation of private communication messages without suspicion carries the risk of creating a climate of general suspicion. Such an approach will irreparably damage the image of the European Union as a guarantor of freedom.

We explicitly warn that the obligation to systematically scan encrypted communication, whether called “upload-moderation” or “client-side scanning”, would not only break secure end-to-end encryption, but will to a high probability also not withstand the case law of the European Court of Justice. Rather, such an attack would be in complete contrast to the European commitment to secure communication and digital privacy, as well as human rights in the digital space.

We therefore urgently need an approach that prioritizes the protection and prevention of child sexual abuse, provides more resources and better-targeted coordination of European law enforcement authorities, strengthens victim support in accordance with fundamental rights, and avoids relying on a false sense of security through technosolutionism.

As national and European parliamentarians, we are convinced that the proposed measures are incompatible with European fundamental rights. We are committed to safeguarding the right to anonymous and pseudonymous use of the internet, as well as strengthening end-to-end encryption.

We urgently call on all negotiating governments in the COREPER to reject a general approach based on compromise proposal that Belgium has put forward.

Signatories

Tobias B. Bacherle, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Konstantin von Notz, MP & Vice Chair of the group, Alliance 90/The Greens, Germany

Süleyman Zorba, MP, The Greens, Austria

Maximilian Funke-Kaiser, MP, FDP, Germany

Konstantin Kuhle, MP & Vice Chair of the group, FDP, Germany

Sven Clement, MP, Pirates, Luxembourg

Patrick Breyer, MEP, Pirates, Germany

Marketa Gregorová, MEP, Pirates, Czech Republic

Marcel Kolaja, MEP, Pirates, Czech Republic

Rasmus Andresen, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany

Maik Außendorf, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Michael Bloss, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany

Damian Boeselager, MEP, Volt, Germany

Georg Bürstmayr, MP, The Greens, Austria

Marcel Emmerich, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Emilia Fester, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Alexandra Geese, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany

Stefan Gelbhaar, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Andreas Glück, MEP, FDP, Germany

Sabine Grützmacher, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Svenja Hahn, MEP, FDP, Germany

Katrin Helling-Plahr, MP, FDP, Germany

Manuel Höferlin, MP, FDP, Germany

Misbah Khan, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Moritz Körner, MEP, FDP, Germany

Katharina Kucharowits, MP, SPÖ, Austria

Denise Loop, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Boris Mijatovic, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Maximilian Mordhorst, MP, FDP, Germany

Hannah Neumann, MEP, Alliance 90/The Greens, Germany

Dr. Nikolaus Scherak, MP, NEOS, Austria

Jan-Christoph Oetjen, MEP, FDP, Germany

Tabea Rößner, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Michael Sacher, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Kordula Schulz-Asche, MP, Alliance 90/The Greens, Germany

Kim van Sparrentak, MEP, Greens, Netherlands

Marie-Agnes Strack-Zimmermann, MP, FDP, Germany


🚨 Council is to greenlight #Chatcontrol 2.0 on Thursday! 🚨


Don‘t let them get away with quietly pushing this through right after the #EuropeanElections. Sound the alarm and contact the representatives of your government NOW! Contact details and additional informationContact details and additional information

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patrick-breyer.de/en/lawmakers…



La Direzione Investigativa Antimafia rilascia la Relazione Semestrale. Uno sguardo agli aspetti delle relazioni internazionali


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Nei giorni scorsi la #DIA ha rilasciato al Parlamento la consueta Relazione Semestrale che, come tradizione, è riferita ad un periodo di un anno precedente, in questo caso gennaio-giugno 2023 (il link per scaricarla a fine testo).
Si tratta come evidente di un tempo intercorrente tra il periodo esaminato e quello di rilascio troppo lungo, che consente solo parzialmente di cogliere l'attualità del fenomeno criminale mafioso.
Come da nostro interesse, ci riferiremo agli aspetti delle relazioni internazionali della DIA e di conseguenza della sua analisi sulla criminalità organizzata in ambito mondiale ed europeo che impatta sull'Italia.
Nelle pagine dedicate al contrasto internazionale del fenomeno mafioso, la DIA evidenzia come la cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria appare fondamentale per il contrasto efficace di azioni criminali che coinvolgono più Nazioni, accompagnate dall’adozione di strumenti giuridici e normative comuni, unitamente
alla più ampia e rapida condivisione delle modalità di scambio delle informazioni e della condivisione delle “best practices”.
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Sempre più evidenti sono i risultati delle nuove forme di cooperazione di polizia (Squadre investigative comuni, EPPO), che si spera debbano considerarsi come il preludio per una vera e propria legislazione antimafia condivisa tra le Nazioni.
Con riguardo all'aspetto della cooperazione bilaterale, la DIA ne ha tratto giovamento sviluppando e rafforzando i contatti ed il coinvolgimento sia degli Ufficiali di Collegamento esteri presenti a Roma, sia degli “Esperti per la Sicurezza” italiani all’estero.
La DIA, in ambito internazionale, nell’attività di contrasto alle mafie, è considerata l’Agenzia di rifermento principale per tutte le altre Forze di polizia dei Paesi Membri dell’UE ed extra UE, un’organizzazione dalle riconosciute capacità operative e relazionali che per prima è riuscita a comprendere la portata del fenomeno definito “globalizzazione criminale”, un nuovo contesto di operatività in ambito delinquenziale che non può prescindere da un approccio multilaterale da parte degli investigatori.
La relazione sottolinea tra gli strumenti di cooperazione internazionale multilaterale, il “progetto I-CAN”, istituito nel luglio del 2020 su accordo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Segretariato Generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale-INTERPOL, che ha il merito di aver sviluppato una rete per il contrasto alla criminalità organizzata di stampo mafioso, con particolare
riguardo alle ramificazioni internazionali della ‘ndrangheta. La cooperazione multilaterale, nell’ambito del progetto I-CAN, mira a creare una rete operativa di agevole scambio info-investigativo che utilizza i più evoluti strumenti di analisi idonei all’individuazione, al sequestro e alla confisca di risorse finanziarie riconducibili a gruppi criminali ‘ndranghetisti.
Un cenno va naturalmente ad EUROPOL, ch gestisce e coordina le Forze di polizia sia degli Stati dell’Unione Europea che delle Nazioni terze aderenti e rappresenta quindi un centro della sicurezza europea che permette un rapido ed efficace flusso informativo a livello globale.
Grazie alla continua evoluzione dell’attività di cooperazione, i Paesi non facenti parte dell’UE e lontani geograficamente, sono messi nella condizione di poter partecipare alle attività investigative coordinate da EUROPOL: in questo senso Brasile, Cina, Colombia ed Emirati Arabi Uniti, sulla base di specifici accordi con l’Agenzia, sono in grado di contribuire alle indagini che li coinvolgono.
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All’interno della cooperazione internazionale di polizia va ricordato e sottolineato il ruolo della “Rete Operativa Antimafia @ON” di cui la DIA è ideatore e Project Leader. Il Network, è considerato in ambito internazionale uno strumento utile per promuovere
un rapido ed efficace scambio informativo nell’ambito del contrasto alle mafie in Europa e non soltanto in Europa. Principale obiettivo di questo innovativo progetto è quello di promuovere lo scambio operativo delle informazioni e le best practices, con
l’intento di contrastare le organizzazioni criminali “mafia style” da considerarsi una pericolosa minaccia per la sicurezza sociale ed economica dell’UE.
La Rete @ON, inizialmente istituita dal Core Group costituito da Francia, Germania, Spagna, Belgio, Paesi Bassi e Italia, unitamente ad Europol, conta ora l’adesione di 42 Forze di Polizia, in rappresentanza di 37 Paesi. È proseguita l’attività
di espansione del network e oltre ai partner Ungheria, Austria, Romania, Australia, Malta, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia, Croazia, Georgia, Norvegia, Albania 12, Portogallo, USA, Svezia, Canada, Lettonia, Lussemburgo, Lituania, Estonia, Bulgaria, Montenegro – si è registrata anche l’adesione delle Law Enforcement Agencies di ulteriori 8 Paesi (Ucraina, Cipro, Bosnia-Erzegovina, Irlanda, Kosovo, Finlandia, Grecia e Moldavia).
L'intera relazione è reperibile qui: direzioneinvestigativaantimafi…
#dia