in un'epoca in cui tutto sembra essere portato alla sua massima realizzazione, il pensiero si è perso. siamo tornati al puro istinto. e quindi chi sostiene che l'uomo è una specie animale un po' speciale e diversa da tutto il resto esattamente a quale caratteristica si riferisce? perché l'uso di strumenti tecnologicamente evoluti non basta a giustificare presenza di pensiero coerente. qualunque animale può essere addestrato a usare una tecnologia, che la capisca o pensi sia magia, o non si ponga neppure il problema della sua struttura costruttiva. non siamo molto diversi da quei primitivi ominidi che vedevano un'eclissi e pensavano fossero gli dei, per pura e sola paura. nello studio dell'etologia animale, anzi, man mano che si svelano sempre più veli, saltano fuori sempre nuove funzioni cognitive, che riducono ulteriormente il margine di differenza, qualitativo e non quantitativo, tra uomo e resto degli animali. in sostanza la nostra idea di uomo dotato di anima e resto del creato no pare sempre più una forzatura dettata esclusivamente da ignoranza. ci si può anche porre la domanda filosofica, se sia in realtà in corso, un processo, ossia una sorta di "travaso funzionale", tra uomo e animali che impoverisce il primo, e arricchisce i secondi. un po' come se la consapevolezza fosse una risorsa limitata.
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L'onor non è chirurgo.
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