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in reply to .mau.

Se chiedevi perché non andavano a votare molti dicevano : "se anche avesse vinto il sì, due mesi dopo ricambiavano le leggi e tornavamo alla situazione di oggi".

Riguardo lo spreco di soldi e il giorno sbagliato, opinione comune era accopparlo alla data dei ballottaggi di maggio e evitare il problema "fine settimana al mare".

Riguardo il promuovere l'astensionismo, andrebbe vietato per legge ai politici considerato che esistono perché esiste il concetto di voto.

O spostiamo i referendum nel mondo online, o possiamo smettere di sprecare soldi.

in reply to suoko

@Suoko io non ho chiesto a nessuno se votasse o no, tanto non avevo dubbi. Comunque anche accorpare alle elezioni locali di maggio (i ballottaggi erano appunto domenica) avrebbe dato forse un 5% in più.
in reply to suoko

@suoko @.mau.

Basterebbe che sui referendum abrogativi non ci fosse il quorum, così come non c'è sui referendum costituzionali (dove, nonostante trattino materie tremendamente più importanti basta il voto di una persona per dare il via libera ad una riforma costituzionale).

in reply to Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹

@max @Suoko non avere per nulla il quorum è preoccupante, perché davvero una minoranza estrema potrebbe eliminare una legge. Nel caso dei referendum costituzionali la differenza di base è che sono confermativi, quindi se anche vince il NO con pochissimi voti si rimane nella situazione iniziale.
Diciamo che l'equivalente sarebbe togliere il quorum nel caso il referendum abrogasse un'intera legge.
in reply to .mau.

per evitare di stabilire una quota arbitraria per il quorum, come fa @maddmaths , dovremmo agganciare il quorum all'affluenza dell'ultima elezione politica nazionale (o alle ultime 2 o 3). Finché non lo faremo, alla luce dell'attuale partecipazione al voto, avranno successo solo quei referendum che scatenino la parte emotiva dell'elettorato

@politica

in reply to macfranc

@macfranc Quella di mettere il quorum alla metà dei votanti alle ultime politiche era la mia idea. Però quella di @maddmaths ha il vantaggio che effettivamente invoglia al voto.il NO ma rispetta gli astenuti.

@politica

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in reply to .mau.

Quella di mettere il quorum alla metà dei votanti alle ultime politiche era la mia idea.


Sappi che si tratta di un'idea ventilata spesso da politologi e costituzionalisti

Però quella di @maddmaths ha il vantaggio che effettivamente invoglia al voto


Certo, ma mi sembra troppo ancorata alla percentuale attuale di astenuti. Il problema è l'astensione fisiologica: Cosa succede se l'astensionismo fisiologico dovesse aumentare al 75%? In casi del genere, Dovresti modificare quel modello. E in presenza di uno scenario di grande astensionismo, partecipazione limitata, e politica ancora più elitaria e basata sulla cooptazione, ci sarebbe ancora la volontà e la capacità politica per farlo?

@politica

in reply to macfranc

@macfranc @maddmaths se avessimo un astensionismo fisiologico al 75% vorrebbe dire che alla gente non gliene frega davvero nulla non solo dei referendum ma anche della politica, no? Quindi ha senso che il referendum non passi.
in reply to macfranc

@macfranc

Ma perché dovremmo avere un quorum su referendum abrogativi, che trattano materie di importanza X, quando sui referendum costituzionali, che trattano materie di importanza X^2, non c'è nessun quorum?

in reply to Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹

@max il motivo è abbastanza semplice: i referendum costituzionali vengono indetti solo se:

1) il parlamento ha approvato in 4 passaggi la modifica costituzionale a maggioranza semplice, ma senza raggiungere i 3/4 +1 in una delle due camere in almeno uno dei 2 passaggi
2) se almeno 5 consigli regionali o se il 15% dei parlamentari di una sola delle due camere o se 500.000 cittadini hanno richiesto il referendum

In questo scenario, abbiamo quindi una modifica che ha passato 4 volte il vaglio del Parlamento. Si tratterebbe quindi di una modifica legislativa ad alto impatto che ha superato il vaglio della maggioranza dei delegati in Parlamento. Pertanto la modifica costituzionale ha bisogno sì di un suffragio universale per la conferma, ma si tratterebbe di una modifica già ponderata. A quel punto, se la partecipazione fosse bassa e vincesse il NO, sarebbe solo una evidente conferma che il Parlamento non ha capito che quella modifica non è di interesse per la maggioranza dei cittadini.

Nel caso dei referendum abrogativo, invece, l'abrogazione di una legge può essere richiesta da una ridotta minoranza della popolazione: praticamente l'1% dell'elettorato, ossia la metà dei follower di Lorella Cuccarini su Instagram!

Se Lorella Cuccarini chiedesse di firmare con SPID l'abolizione della pesca sportiva, probabilmente avremmo 200 mila persone che votano sì e 10 mila pescatori che si vedrebbero negare un diritto.

Il quorum, perciò, tutela la minoranza debole dall'arbitrio di una minoranza più numerosa, combattiva e organizzata.

Spero di essere riuscito a spiegare il motivo per cui un quorum deve esistere all'interno di uno scenario referendario di carattere abrogativo.

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in reply to macfranc

@macfranc @max Nonostante se ne dica, le fondamenta della Repubblica sono buone. Speriamo non vengano smantellate. Grazie per la spiegazione!

macfranc reshared this.

in reply to macfranc

@macfranc @max io invece il quorum lo abolirei proprio, così che ogni elettore si assuma le proprie responsabilità e se i fan di Lorella vincono pazienza, i pescatori potevano darsi una mossa. Al contrario sottoporrei ogni riforma costituzionale a referendum.
in reply to macfranc

@macfranc è proprio per queste intelligenti e ponderate riflessioni che sono dietro la perfettamente bilanciata architettura costituzionale così pensata dai/dalle nostri/e padri e madri costituenti che adoro la nostra bellissima Costituzione nata dalla Resistenza antifascista e frutto del compromesso fruttuoso tra le culture italiane cattolica, azionista e social-comunista @max
in reply to macfranc

@macfranc @max ma io per questo sarei d'accordo ad alzare il numero di firme necessarie per poter chiedere un referendum, almeno a 1 milione o più. Una volta però che le firme ci sono, che il referendum è ritenuto ammissibile dalla corte costituzionale (perché non è vero che si fanno referendum su ogni sciocchezza), che si sono chiuse le scuole, convocatə scrutatorə, mandati i carabinieri a presidiare le urne, ecco a quel punto bisognerebbe lasciare che decida chi si prende la briga di votare.
in reply to Ann(in)a

@Ann_in_a quindi tu stai proponendo di inasprire subito gli ostacoli alla democrazia diretta (aumentare il numero minimo di firme da raccogliere) in cambio di cosa? Del rischio di ritrovarti abrogazioni vincolanti volute da una minoranza aggressiva della popolazione? Rifletti su cosa significa tutto questo e su quale sarebbe l'impatto.

Aumentare gli ostacoli alla democrazia diretta è sempre la risposta sbagliata. Ritenta o sarai più sfortunata 🤣

@max

in reply to macfranc

@macfranc @Ann(in)a

Non vedo il problema, se una minoranza aggressiva vuole eliminare una legge è la maggioranza va al mare, per quanto mi riguarda è giusto che vinca la minoranza aggressiva.

L'esempio che fai tu secondo me non considera che se esiste la legge sulla pesca è perché la maggioranza delle persone di questo paese l'hanno voluta (alla fine il parlamento rappresenta la maggioranza dei cittadini, piaccia o no) quindi qualunque legge ha alle spalle un grande gruppo di cittadini, se a difendere una legge voluta dalla maggioranza dei cittadini restano solo quattro gatti pescatori vuol dire che non era vero che quella legge interessa a così tante persone.

Insomma, o la maggioranza è titolata sempre a decidere per tutti oppure non lo è mai.

Se le persone contrarie ad una legge sono più di quelle favorevoli, anche se i contrari sono i follower della Cuccarini secondo me quei contrari sono titolati a decidere.

Questa voce è stata modificata (1 mese fa)
in reply to macfranc

@macfranc @max Ora invece abbiamo referendum affossati da chiassose minoranze che si appoggiano alla silenziosa maggioranza astensionista. Secondo me chiedere più firme non è un inasprimento se combinato con l'abolizione del quorum. 500mila firme nel dopoguerra erano più difficili di oggi: la popolazione italiana era 2/3 di quella attuale; le firme andavano raccolte solo in piazza e i fogli potevano deteriorarsi/smarrirsi/essere invalidati. 1 milione con spid e banchetti non è impossibile (cont)
in reply to Ann(in)a

@macfranc @max e se non convinci almeno 1 milione di persone a firmare, è ben difficile che la cosa vada in porto. E difatti nessun referendum raggiunge il quorum dal 2011.
in reply to Ann(in)a

@Ann_in_a l'aggiunta di motivazione che porta una proposta di referendum a essere fermata da 500.000 o da un milione di persone è strutturalmente diversa e coinvolge tipologie dei cittadini diverse da quelle che spingono gli elettori a raggiungere il 50 per cento più uno della popolazione. Sono ordini di grandezza diversi, disomogenei e non correlati.

Due errori (raddoppiare le firme ed eliminare il quorum) non fanno una soluzione

@max