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(Estratto da: “Il bisogno di pensare” di Vito Mancuso)

Sono alla ricerca di un punto fermo su cui appoggiarmi per sollevare la mente dai traffici quotidiani e provare a dare stabilità e prospettiva alla mia vita. Ricerco la roccia su cui costruire una casa che possa resistere all'imperversare delle acque e dei venti a cui è inevitabilmente esposta l'esistenza. Tocco il mio corpo, con la mano destra premo l'avambraccio sinistro, poi con entrambe le mani premo le gambe mi metto le mani sulla testa stringendola forte, allargo le braccia, stringo i pugni, faccio i muscoli, provo un sentimento piacevole nel sentire la solidità dei bicipiti. Io sono. Mi metto a correre. Sono sulla spiaggia del mare e corro cadenzato, resistente, non mi fermo, i muscoli rispondono, il fiato è controllato. Io sono. Questa solidità della materia corporea mi dà soddisfazione e sicurezza, e mi viene da pensare con un sorriso che è il mio corpo il mio punto fermo.
Il che è vero, e non è vero. È vero, perché il mio corpo contiene la risposta al senso della mia vita a livello formale, in quanto portatore della logica dell'armonia relazionale; non è vero, perché il mio corpo non è per nulla fermo, anzi già ora non è più forte ed elastico come quando ero giovane e lo sarà sempre meno con il passare dei giorni, fino alla fine inevitabile che attende tutti i fenomeni che nascono nel tempo. Basterebbe questo per dimostrare la falsità di quel realismo ingenuo, su cui purtroppo molti strutturano la loro esistenza, che fidandosi del corpo e conoscendo solo il corpo, conduce a collocare nella materia corporea e in tutto ciò che la soddisfa (cibo, piaceri, abiti, gioielli, ricchezze...) il senso stesso del vivere.
In realtà questo realismo ingenuo del senso comune non regge non solo perche il corpo è destinato a scomparire, ma anche perche l'atomo è praticamente vuoto. Qualcuno si chiederà che cosa c'entra l'atomo e io ora cercherò di argomentare.
Da molti anni ormai la fisica ci insegna che rispetto al volume complessivo dell'atomo il nucleo è piccolissimo, e rispetto al nucleo gli elettroni sono ancora più minuscoli, così evanescenti che non si sa se abbiano natura corpuscolare oppure ondulatoria. Un esperto ha scritto che, se immaginiamo il nucleo largo 10 cm, l'intero atomo dovrebbe estendersi per 10 km.
Ora 10 cm è più o meno una spanna, unità di misura popolare data dalla mano aperta..... Ora aprite bene la mano a formare una spanna e pensate a un punto distante 10 km da dove vi trovate. Guardate i 10 cm della vostra mano aperta e andate con la mente a quel punto che avete prescelto, immaginando come vuoto tutto lo spazio nel mezzo. 10 km di vuoto! Gli esperti ci dicono che sono queste le proporzioni dell'atomo, cioè del fondamento della materia: il quale, a questo punto, appare come uno spazio quasi interamente vuoto. La materia tuttavia a noi risulta piena, dura, solida, e questo avviene perche essa deriva la sua compatta consistenza dal vorticare a velocità impensabili degli elementi atomici, i quali a loro volta tracciano danze a velocita estreme.

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