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Ogni tanto fa bene rispolverare il passato per capire il presente e smascherare menzogne.

Il 15 dicembre 2021, la Russia presentò a USA e NATO un “corposo piano di pace”, che prevedeva un’architettura di sicurezza valida per 50 anni in Europa. Ciò avrebbe garantito una nuova fase di prosperità nelle relazioni euro-russe, risparmiando tra l’altro la vita di milioni di persone e generando vantaggi per le economie di ambo i blocchi. Il piano prevedeva la fine dell’allargamento della NATO a Est, ossia la neutralità ucraina, e un ridimensionamento delle forze NATO nel Baltico (che, con la Moldavia, sarà il nuovo fronte caldo negli scenari a venire). La Russia percepiva infatti l’allargamento della NATO in prossimità dei suoi confini come un accerchiamento militare che ne metteva a repentaglio la sicurezza nazionale. In cambio del parziale disimpegno NATO a Est, la Russia avrebbe a sua volta ridotto i propri arsenali militari e assicurato l’integrità ucraina, ossia non avrebbe annesso il Donbass, che sarebbe rimasto ucraino sebbene previe garanzie, tra l’altro previste dagli accordi di Minsk all’epoca vigenti e firmati anche da Germania e Francia, circa la sua autonomia. La risposta di Stoltenberg, all’epoca segretario generale della NATO, alla proposta di pace russa, fu: “La Russia vuole meno NATO ai suoi confini? Bene, avrà più NATO!”. E fu la guerra. La cui genesi sta tutta in quella frase di Stoltenberg. Gli USA e la NATO si rifiutarono infatti persino di prendere in considerazione la proposta di pace russa e chiusero da subito ogni spiraglio alla trattativa. Prevalsero gli interessi di chi, sin dal 1992, aveva deciso che l’allargamento della NATO sarebbe dovuto procedere, a ogni costo e con ogni mezzo, fino a Kiev e Tbilisi. Chi è dunque responsabile politico e morale dell’escalation che ne seguì? La Russia o chi rifiutò ideologicamente di dialogare con essa? Certe cose, sebbene interessino a pochi, è importante ricordarle ogni tanto, per dovere di verità storica.

Paolo Borgognone

in reply to Mro

"Purtroppo non ho trovato alcuna evidenza che Jens Stoltenberg, in qualità di Segretario Generale della NATO, abbia pronunciato la frase "La Russia vuole meno NATO ai suoi confini? Bene, avrà più NATO!" in risposta alla proposta di pace russa.

Questa citazione non sembra essere autentica e non è stata riportata da fonti ufficiali o attendibili. È possibile che si tratti di una citazione inventata o attribuita erroneamente a Stoltenberg.

Come assistente IA, posso solo basarmi su informazioni verificate e non posso confermare l'autenticità di questa presunta dichiarazione. Se hai ulteriori informazioni o fonti che possano confermarla, ti invito a condividerle. In caso contrario, non posso affermare con certezza che Stoltenberg abbia effettivamente pronunciato questa frase."