Salta al contenuto principale


a chi vede delle donne "di potere" e pensa che si sia raggiunta la parità dei generi

1) prima di tutto oggigiorno una donna per emergere ha bisogno di usare strategie maschili, l'emergere non è un fenomeno "naturale", che quando avviene è frutto di ambizioni o capacità ben superiori a quelle maschili. statisticamente la donna guadagna sempre meno di un uomo, per emergere deve diventare un uomo, e raramente a parità di incarico riscuote lo stesso rispetto e stima.

2) un certo numero di insulti sessisti fanno si che quando sbaglia una donna venga criticata in quanto donna, e non in quanto persona che sbaglia

3) considerando che più della metà degli esseri umani sono donne, ci si aspetta che numericamente metà dei consigli di amministrazione siano coperti da donne, e così in ogni ambito di potere o in ruoli dirigenziali (che ce ne sia una ogni tanto dimostra la discriminazione). l'alternativa che le donne siano semplicemente più stupide e il motivo è questo, non ha base scientifica verificata, come l'idea che le donne non siano adatte a discipline scientifiche ma solo a discipline umanistiche. in conclusione il punto 3) riconduce di nuovo al punto 1)

il che non invita prendere donne a caso e a metterle nei ruoli di potere, o cose come le quote rosa, ma fotografa una situazione comunque frutto evidente di discriminazione. non che alle donne sia impedito di fare qualsiasi cosa, ma il rispetto che ricevono nel farlo è comunque ridotto.

il quadro generale viene chiarito solo su dati statistici, e poco conta che in italia a fatica, una "donna" (se così si può definire) sia al "potere" in italia. e non mi riferisco all'apparenza ma alle strategie usate.

reshared this

in reply to simona

@simona
Io risolverei così:

1 - Se in un'azienda, pubblica o privata, le candidature per il ruolo X sono al 40% femminili e al 60% maschili, allora tu, per quel ruolo, DEVI selezionare per i colloqui il 60% di uomini e il 40% di donne, e DEVI comunicare la lista dei convocati ad un organo di competenza.
2 - Se i posti da coprire per il ruolo X sono (ipotizziamo) 20, allora, a fine selezione, DEVI aver assunto 12 uomini e 8 donne.
3 - Finché non hai selezionato 12 uomini e 8 donne, SEI OBBLIGATO a continuare le convocazioni e a comunicarle all'organo di competenza.
4 - Se hai comunicato che occorrono 20 assunzioni, non puoi fermarti prima a tua convenienza. DEVI assumere 20 persone in rapporto uomini/donne coerente con le candidature.
5 - Lo stesso dicasi per qualsiasi altra percentuale di candidature.
6 - Lo stesso dicasi per le selezioni interne e le posizioni apicali.
7 - Hai fatto solo il tuo dovere, quindi non aspettarti un premio dallo Stato, una pacca sulla spalla basta e avanza.

in reply to simona

si... ci sono molto modi che non costringano ad assumere per "numero" ma siano da stimolo a cercare persone di ambo-sessi. effettivamente questo lavoro poterebbe fatto non tanto sulle assunzioni ma quanto sul numero di colloqui di lavoro. non sarebbe la soluzione perfetta nel senso che alla fine il pregiudizio condizionerebbe anche il colloquio di lavoro ma sarebbe già qualcosa. io non voglio dire di avere la soluzione migliore, ma va prima di tutto riconosciuto collettivamente il problema e solo dopo si potrà andare nella direzione giusta con qualche idea.
in reply to simona

@simona
Ambosessi significa tutto e niente... Se per il ruolo X si candidano il 70% di donne, tu devi avere 7 donne su 10 dipendenti, se per il ruolo Y si candida il 50% di donne, tu devi avere 5 donne su 10 dipendenti. Solo così si evitano gli equivoci all'italiana.
in reply to simona

si numericamente hai ragione. comunque per qualsiasi lavoro la priorità è trovare profili utili per l'incarico. a seconda dell'incarico a volte non si trovano le figure adatte, in questa italia sempre più piena solo di bassa manovalanza (l'italia è il paese che sforna meno laureati in europa). è un problema molto complesso. e poi per motivi culturali, alla fine dovuti pure alla discriminazione, ma di fatto non trovi le persone che cerchi, uomini o donne che siano. io ho suggerito il problema. la soluzione è come sempre in parte culturale e di certo parte dal riconoscimento del problema. dalla consapevolezza di avere un problema. per certi versi le quote rosa, rigidamente applicate, sono una ROVINA assoluta. già in italia è sparita la professionalità. se entri in un bar, non trovi un barrita, ma qualcuno che sa schiacciare un pulsante su una macchina, che neppure sa come si regola la macchina a seconda delle condizioni atmosferiche... voglio dire... cerchiamo di capire che i problemi sono vari e come non di darci la zappa sui piedi. cerchiamo di specializzare personale uomini e donne per quello che serve sul mercato per esempio. ad esempio serve un certo numero di persone che si occupino di caldaie. potremmo partire dalla necessità di professionalità e formare persone uomini e donne per quello. alla fine il mercato dovrà per necessità accettare quello che trova e la questione uomini-donne sarebbe automaticamente risolto. quando la scelta fosse "assumere una donna" o fallire. questo intendo quando dico che è un problema culturale che va risolto con strategie culturali, ad ampio respiro. le soluzioni vere non sono quelle risolvono il problema in 5 minuti. le strategie veloci risolvo un problema e ne creano 2.
in reply to simona

> il che non invita prendere donne a caso e a metterle nei ruoli di potere

Sbagli: il potere correttivo del caso è tremendamente sottovalutato

in reply to simona

le donne si affondano a vicenda, ci sono passata, e troppo spesso le donne senza arte né parte, usano armi femminili per passarti davanti nella carriera, anche questo bisogna dirlo. Mi è persino capitato che alcune mie colleghe più vecchie volessero le uniformi al lavoro per invidia verso le silhouette delle colleghe più giovani! Quindi prima di parlare dei massimi sistemi, noi donne dobbiamo partire dalle basi: noi non gli uomini!
in reply to simona

io non vorrei confondere "armi femminili" con lo stereotipo. lo stesso che fa nascere la cultura del non binario semplicemente per il fatto che la donna è quella delle bambole e l'uomo è quello delle costruzioni. le differenze tra uomini o donne, quelle vere, sono più "sottili". la prima cosa da combattere è una visione stereotipata, delle donne, come di chiunque.