Se il fatto non sussiste per Walter non sussista neanche per Marco!
Dichiarazione di Marco Perduca
Marco B. l’amico di Walter che lo aiutò a mantenere un piano terapeutico di cannabis ‘fatto in casa’ viene ritenuto criminale perché le modalità e quantità della sua coltivazione umanitaria, perché di questo stiamo parlando, farebbero ipotizzare lo spaccio. Però di prova della compravendita di quelle piante non si ha notizia.
Walter De Benedetto è stato assolto perché il fatto non sussiste, il fatto era l’uso personale e terapeutico di quantità di principio attivo curativo che poteva usare solo perché c’era qualcuno che, a fronte di mancanza di ‘prodotto’ glielo procurava con una coltivazione domestica andando incontro allo stato di necessità in cui si trovava un amico. Come può non sussistere solo metà di un fatto mentre l’altra potrebbe essere punita con oltre un anno di carcere? Lo sfregio alla lotta di Walter De Benedetto lo ha già fatto la Corte costituzionale ritenendo inammissibile un referendum che avrebbe ‘sanato’ anche situazioni come quella in cui si trovò lui, condannare in appello Marco B. per non aver abbandonato un amico per cui, come diceva lui, il dolore non aspetta, sarebbe una pietra tombale sulla generosità e l’amicizia e il sostituirsi alle istituzioni che non riescono a far fronte a leggi decennali come quella sulla cannabis terapeutica.
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