Consolato ucraino e traffico di armi, organi e bambini
Alle volte mi domando cosa spinga certa gente a condividere testi come quello che ci avete segnalato nei giorni scorsi, questo: CONSOLATO UCRAINO IN ITALIA SORPRESO A TRAF.FICARE ARMI, ORGANI E BAMBINI CON LA MAFIA Armi occidentali. Bambini ucraini.maicolengel butac (Butac – Bufale Un Tanto Al Chilo)
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Dopo il primo fine settimana di mobilitazione, la PDL Eutanasia ha superato le 25mila firme
Ne sono necessarie 50mila per il deposito in Parlamento, e l’obiettivo è raggiungerle in due settimane
Il commento di Marco Cappato e Filomena Gallo: “Dobbiamo respingere il tentativo in atto di cancellare i diritti che abbiamo conquistato con le disobbedienze civili”
Sono state raccolte in pochi giorni le firme di oltre 25.000 persone che hanno sottoscritto online tramite SPID e CIE la proposta di legge di iniziativa popolare finalizzata a legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, lanciata lo scorso giovedì 26 giugno. A queste firme vanno aggiunte anche quelle raccolte negli oltre 100 tavoli organizzati dall’Associazione in tutta Italia.
L’obiettivo è di raccogliere le firme di almeno 50.000 persone in due settimane necessarie per poter depositare la proposta in Parlamento prima della ripresa della discussione sul fine vita prevista in Senato il 17 luglio.
La proposta di legge, depositata in Corte di Cassazione, su cui inizia la raccolta firme, prevede la possibilità per ogni persona maggiorenne, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, affetta da una condizione o patologia irreversibile o da una patologia con una prognosi infausta a breve termine, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute intollerabili, di richiedere, previa verifica delle condizioni, assistenza per porre fine volontariamente alla propria vita mediante autosomministrazione o somministrazione dei farmaci per il fine vita.
La legge prevede la libertà di scelta tra autosomministrazione o somministrazione da parte di un medico; la presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con conclusione delle verifiche entro 30 giorni dalla richiesta; la possibilità per i medici di partecipare su base volontaria.
Il testo mira a superare le disuguaglianze territoriali e a garantire un diritto esigibile in tutto il Paese, nel rispetto dei principi costituzionali di autodeterminazione, dignità e umanità.
Dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’ Associazione Luca Coscioni : Una legge nazionale è fondamentale per garantire l’applicazione del diritto all’aiuto alla morte volontaria, già stabilito dalla Corte costituzionale, e per ampliarne la portata, consentendo l’aiuto anche da parte del medico a persone che non dipendono da trattamenti di sostegno vitale (come i malati terminali di cancro). Bisogna respingere il tentativo di approvare una legge nazionale che cancelli i diritti già esistenti, che abbiamo conquistato negli anni attraverso le azioni di disobbedienza civile”.
Approfondimento: Ecco perché le proposte del Governo cancellano i diritti esistenti sul fine vita
La proposta di legge sull’aiuto medico alla morte volontaria presentata informalmente dal Governo – il cui testo è finora conoscibile solo attraverso anticipazione mediatiche – punta a restringere il più possibile, fino a di fatto a cancellare, le possibilità di ottenere l’aiuto alla morte volontaria.
In particolare:
1. La proposta del Governo riduce drasticamente la platea potenziale degli aventi diritto, in 3 modi:
- si trasforma il criterio della “dipendenza da trattamenti di sostegno vitale” in “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”: così facendo, si escludono le persone che a seguito di indicazione medica hanno rifiutato trattamenti di sostegno vitale che sono da considerare come in atto e le persone totalmente dipendenti da assistenza e trattamenti forniti da familiari o caregiver, che invece sono finora stati esplicitamente indicati da parte della Corte costituzionale (e in alcuni casi hanno effettivamente già ottenuto l’aiuto alla morte volontaria da parte del Servizio sanitario nazionale);
- si restringe anche il criterio della “sofferenza intollerabili”, che da “fisica o psichica”, come stabilito dalla Corte costituzionale, diventa “fisica e psichica”, aumentando a dismisura la possibilità di contestare arbitrariamente la condizione di sofferenza del richiedente;
- si aggiunge il criterio dell’inserimento nel percorso di cure palliative”, trasformando le cure palliative (che sono già un diritto del malato da 15 anni e un dovere per lo Stato) in trattamento sanitario obbligatorio per potere accedere all’aiuto medico alla morte volontaria.
2. La proposta del Governo prevede tempistiche tali da rendere nella pratica impossibile l’aiuto alla morte volontaria di malati terminali o affetti da malattie neurodegenerative, attraverso il combinato disposto di due scadenze capestro:
- un termine che può arrivare a 120 giorni per la risposta alle persone richiedenti;
- un termine di 4 anni prima di potere ripresentare la proposta da parte di una persona che abbia ricevuto un diniego, indipendentemente da un eventuale cambiamento delle sue condizioni di salute.
3. La proposta del Governo cancella il ruolo del Servizio sanitario nazionale, politicizzando la procedura e spingendo verso i privati l’attuazione dell’aiuto medico, in 2 modi:
- cancellando il ruolo dei Comitati etici territoriali (previsto dalla Corte costituzionale, e che erano chiamati a dare un parere solo consultivo, mentre la decisione spettava alle aziende sanitarie locali), sostituendoli con un Comitato etico nazionale di nomina governativa, il quale fornirà parere vincolante;
- cancellando il ruolo del Servizio sanitario nazionale, non solo nella valutazione dell’esistenza o meno dei criteri per accedere all’aiuto, ma anche nell’attuazione dell’aiuto stesso, per il quale la persona richiedente dovrà rivolgersi ai privati, oppure andare in Svizzera;
di conseguenza, è cancellato anche il ruolo delle Regioni e risulta evidente la discriminazione tra persone malate: chi accede al fine vita tramite sedazione palliativa profonda ha diritto all’assistenza del SSN, mentre la stessa persona viene esclusa se si tratta di aiuto alla morte volontaria.”.
4. L’inserimento della difesa della vita “fin dal concepimento” è uno specchietto per le allodole, che sarà certamente rimosso come finta concessione per potere più agevolmente insistere con gli altri dispositivi di cancellazione del diritto (esistente in Italia da 7 anni) all’aiuto alla morte volontaria.
Un ultima considerazione riguarda il metodo scelto.
In Francia e in Gran Bretagna l’attuale dibattito sull’aiuto alla morte volontaria si sta svolgendo fuori da logiche di partito o di maggioranza vs opposizione. In Gran Bretagna, il testo è passato col voto contrario di due ministri di peso (Salute e Giustizia). In Francia il testo, di iniziativa parlamentare, è stato preceduto da una Assemblea di cittadini estratti a sorte, durata molti mesi, le cui proposte sono state ampiamente riprese nel testo parlamentare.
In Italia, il Governo ha deciso di portare in aula un testo espressione dell’accordo tra i partiti di maggioranza, sul quale non ha condotto alcuna consultazione formale, e le uniche consultazioni informali riportate dai media sono state quelle con la Conferenza episcopale italiana.
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La Finlandia ha appena acceso la batteria di sabbia più grande del mondo: 2000 tonnellate di steatite frantumata che scaldano 5000 abitanti senza bruciare nulla. Una settimana di calore invernale con una sola carica. A Pornainen hanno dimostrato che basta riscaldare la sabbia a 600°C per dire addio a gas e petrolio.
#futuroprossimo #energiapulita #innovazione
futuroprossimo.it/2025/06/part…
Parte la più grande batteria di sabbia al mondo: è in Finlandia
Una batteria di sabbia da 100 MWh entra in funzione a Pornainen: un modello che unisce sostenibilità, innovazione e addio al fossile.Gianluca Riccio (FuturoProssimo)
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Se il fatto non sussiste per Walter non sussista neanche per Marco!
Dichiarazione di Marco Perduca
Marco B. l’amico di Walter che lo aiutò a mantenere un piano terapeutico di cannabis ‘fatto in casa’ viene ritenuto criminale perché le modalità e quantità della sua coltivazione umanitaria, perché di questo stiamo parlando, farebbero ipotizzare lo spaccio. Però di prova della compravendita di quelle piante non si ha notizia.
Walter De Benedetto è stato assolto perché il fatto non sussiste, il fatto era l’uso personale e terapeutico di quantità di principio attivo curativo che poteva usare solo perché c’era qualcuno che, a fronte di mancanza di ‘prodotto’ glielo procurava con una coltivazione domestica andando incontro allo stato di necessità in cui si trovava un amico. Come può non sussistere solo metà di un fatto mentre l’altra potrebbe essere punita con oltre un anno di carcere? Lo sfregio alla lotta di Walter De Benedetto lo ha già fatto la Corte costituzionale ritenendo inammissibile un referendum che avrebbe ‘sanato’ anche situazioni come quella in cui si trovò lui, condannare in appello Marco B. per non aver abbandonato un amico per cui, come diceva lui, il dolore non aspetta, sarebbe una pietra tombale sulla generosità e l’amicizia e il sostituirsi alle istituzioni che non riescono a far fronte a leggi decennali come quella sulla cannabis terapeutica.
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Suicidio medicalmente assistito in Toscana: primo caso dopo l’approvazione della legge regionale
Morto lo scrittore Daniele Pieroni, previa verifica delle condizioni e con l’assistenza della ASL. Aveva preso contatto con il Numero Bianco.
Il commento di Filomena Gallo e Felicetta Maltese: “ASL Toscana virtuosa grazie a legge di civiltà, impugnata senza alcun fondamento giuridico da un Governo che prepara una legge nazionale per ostacolare le Regioni”
Lo scorso 17 maggio, nella provincia di Siena, lo scrittore Daniele Pieroni ha potuto scegliere, di porre fine alla propria vita, grazie alla sentenza Cappato – Antoniani n. 242/19 della Corte costituzionale e alla legge regionale “Liberi Subito”, approvata dal Consiglio regionale della Toscana nel febbraio 2025. È il primo caso di morte volontaria assistita avvenuto nella Regione da quando la legge è entrata in vigore, a conferma della sua piena applicabilità in virtù di giudicato costituzionale, nonostante l’impugnazione da parte del Governo.
Nato nel 1961, Daniele era affetto dal 2008 dal morbo di Parkinson e, a causa di una grave disfagia, era costretto a vivere con una gastrostomia endoscopica percutanea (PEG) in funzione per 21 ore al giorno. Nell’agosto 2023, tramite un amico, aveva contattato il Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni (06.99313409) per ricevere informazioni su come accedere alla morte volontaria assistita. In giornata, Marco Cappato gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso. Daniele ha scelto il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale è stata inviata all’AUSL Toscana Sud Est il 31 agosto.
Dopo aver ricevuto, lo scorso 22 aprile, l’esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come “Cappato-Dj Fabo”, Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa. Il tutto si è svolto nel pieno rispetto della procedura prevista dalla legge toscana e delle condizioni stabilite dalla Consulta. A casa sua è stato preparato il farmaco letale, che Daniele si è autosomministrato.
Erano presenti, su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell’ASL, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente. Accanto a Daniele c’erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della Cellula toscana dell’Associazione Luca Coscioni, il fiduciario di Daniele, le badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente.
“Il personale sanitario è stato esemplare, presente non solo sul piano professionale ma anche umano. È importante che la legge abbia funzionato e che l’ASL abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto”, ha dichiarato Felicetta Maltese, attualmente indagata insieme a Marco Cappato e Chiara Lalli per aver aiutato un altro cittadino toscano, Massimiliano, affetto da sclerosi multipla, ad accedere al suicidio assistito in Svizzera.
“La legge toscana sul fine vita, frutto di un’iniziativa popolare sostenuta da oltre 11.000 persone, è un atto di civiltà e responsabilità che garantisce tempi certi per l’accesso all’aiuto medico alla morte volontaria, applicando quanto già stabilito dalla Corte costituzionale”, dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni. “L’impugnazione del Governo Meloni è una scelta ideologica e priva di fondamento giuridico, volta a ostacolare un diritto già riconosciuto, come anche la proposta di legge che il Governo intende presentare per sbarrare la strada alle Regioni. Intanto, troppe persone continuano a soffrire o a emigrare per morire con dignità. Invitiamo tutte le Regioni ad agire per garantire la libertà e il rispetto delle volontà delle persone”.
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I Parlamentari trovino almeno il coraggio di discuterne.
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Al via la seconda edizione degli Stati Cellulari, il raduno delle Cellule Coscioni
Al via la seconda edizione degli Stati Cellulari: tre giorni di attivismo, confronto ed esperienze tra le Cellule Coscioni. All’appuntamento parteciperanno due coordinatori da ogni cellula, su invito, che avranno modo poi di riportare sui loro territori quanto sperimentato durante il raduno.
Il raduno si terrà dal 23 al 25 maggio presso l’Hotel Tuscany Inn, a Montecatini Terme.
Le cellule si confronteranno fra loro in merito alle iniziative politiche su Psichedelici, Salute Riproduttiva e Fine Vita, discutendo di aspetti pratici tramite laboratori inerenti la comunicazione, l’organizzazione di eventi e la partecipazione connessa ai rapporti con le istituzioni. Non mancheranno momenti ludici e di team building. È possibile visualizzare il programma dell’evento a questo link.
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Avevamo tempo, eh?
L’industria europea era solida, eh?
Il know-how non si copia, eh?
Le auto cinesi erano giocattoli, eh?
Belle favole.
Intanto là fuori il mondo è cambiato.
E mentre noi ci raccontavamo la storia della rana nella pentola, loro ci hanno acceso il fuoco sotto.
Oggi l’elettrico non è più una sfida.
È una resa dei conti.
E non è andata come ci aspettavamo.
futuroprossimo.it/2025/05/auto…
Auto elettriche: la partita è chiusa, la Cina ha già vinto
Lo strapotere cinese nelle auto elettriche si consolida: BYD supera Tesla, CATL domina la produzione di batterie e l'Europa arranca.Gianluca Riccio (FuturoProssimo)
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Sulle droghe abbiamo un piano
L’Associazione Luca Coscioni tra le organizzazioni della società civile che lanciano la Contro-Conferenza nazionale sulle droghe che si terrà a Roma il 7-8 novembre 2025 in contemporanea con quella governativa
Mentre il governo si appresta a mettere in scena la propria Conferenza Nazionale sulle Droghe, blindata e priva di confronto, la società civile reagisce: il 7 e 8 novembre si terrà a Roma una Contro-Conferenza nazionale autoconvocata, promossa dalla rete di realtà impegnate nella riforma delle politiche sulle droghe.
Con lo slogan “Sulle droghe abbiamo un piano. Fermiamo la guerra alla droga, contro il governo della paura garantiamo diritti civili e sociali”, l’iniziativa nasce in risposta a un contesto sempre più repressivo: dal decreto anti-rave al decreto Caivano, dalle modifiche al codice della strada fino al Decreto Sicurezza che restringe le libertà individuali e criminalizza anche la canapa industriale. Una deriva autoritaria che ignora evidenze scientifiche e strumenti fondamentali come la Riduzione del Danno, disconosciuta dal Sottosegretario con delega alle politiche sulle droghe Alfredo Mantovano.
A differenza della Conferenza del 2021 – aperta alla partecipazione della società civile e culminata con un innovativo Piano Nazionale ignorato dall’attuale esecutivo – il governo Meloni ha scelto l’esclusione della società civile esperta e delle persone che usano sostanze. Di fronte a questo, le organizzazioni promotrici non intendono restare in silenzio. La Contro-Conferenza sarà il culmine di un percorso fatto di iniziative diffuse sul territorio e di dialogo con i cittadini, le amministrazioni locali, i comitati di quartiere, il mondo giovanile, studentesco, sindacale e con tutte le forze politiche disponibili al confronto.
L’obiettivo è chiaro: costruire un’alternativa concreta alle politiche punitive, promuovendo la depenalizzazione e decriminalizzazione – anche in sede amministrativa – dell’uso di droghe, la regolazione legale della cannabis, l’attuazione dei Livelli Essenziali di Assistenza per la Riduzione del Danno e un nuovo paradigma fondato sulla salute, la giustizia di comunità e la tutela dei diritti umani.
La società civile per la riforma delle politiche sulle droghe chiama a raccolta tutte e tutti per costruire insieme un’altra narrazione e un altro modello di governo delle droghe, possibile, necessario e urgente.
Promotori: A Buon Diritto, ARCI, Antigone, Associazione Luca Coscioni, CGIL, CNCA, Comunità San Benedetto al Porto, Forum Droghe, Gruppo Abele, Itanpud, ITARDD, l’Altro Diritto, LILA, la Società della Ragione, l’Isola di Arran, Meglio Legale, Tutela Pazienti Cannabis. Per adesioni e info: www.conferenzadroghe.it
Sulle droghe abbiamo un Piano
Fermiamo la guerra alla droga, contro il governo della paura garantiamo diritti civili e sociali
Il 7 e 8 novembre è stata annunciata la Conferenza Nazionale governativa sulle Droghe. Il copione appare già scritto dalle norme repressive approvate da questo governo: dal decreto anti-rave, al decreto anti-giovani (cosiddetto Caivano) che ha riempito di minori le carceri, sino alle norme che trasformano il codice stradale in una legge che criminalizza ulteriormente i consumatori di droghe. Il Decreto Sicurezza che viola, infine, la Costituzione restringendo le libertà individuali e per pura ideologia assimila una sostanza senza effetti psicoattivi, come la cannabis light, alle sostanze psicotrope vietate.In questo quadro vanno inserite le reiterate dichiarazioni del Sottosegretario Mantovano, con delega alle politiche sulle droghe, sulla presunta inefficacia della Riduzione del Danno (RdD). Il Governo ignora decenni di evidenze e di studi, che dimostrano i suoi chiari risultati in termini di tutela e promozione della salute, di inclusione sociale, di prevenzione delle patologie infettive e dell’overdose, migliorando la convivenza civile e riducendo stigma e pregiudizi. La Riduzione del Danno/Limitazione dei Rischi si dimostra sempre più come una prospettiva politica, culturale e operativa necessaria per affrontare i continui cambiamenti indotti dal mercato ed i mutamenti sociali negli stili di consumo delle droghe.
Nel solco di questa storia già scritta, il Governo ha escluso, nella preparazione alla Conferenza Nazionale, tutte le organizzazioni della società civile esperta e delle Persone che Usano Droghe (PUD). Una scelta che segna una sostanziale differenza con la precedente Conferenza Nazionale del 2021 che aprì il confronto a tutti, approvando documenti innovativi per le politiche sulle droghe ed elaborando il Piano Nazionale sulle Droghe, non a caso ignorato dal governo Meloni.
La rete delle organizzazioni della società civile per la riforma delle politiche sulle droghe non intende rimanere in silenzio. Critichiamo in modo radicale questa impostazione e costruiremo il percorso verso una Contro-conferenza autoconvocata con una serie di iniziative sul territorio. Condivideremo con tutte le persone e le organizzazioni interessate le nostre proposte per un reale governo delle droghe, documentandone l’efficacia. Proporremo la nostra strategia e le pratiche necessarie per porre fine alla guerra alle droghe e alle persone che le usano, alle discriminazioni sociali, al razzismo istituzionale e allo stigma, e promuovere politiche attive rispettose delle conoscenze, delle esperienze, dei diritti e della salute.
Lo faremo chiedendo il coinvolgimento delle realtà sociali, dei territori, del mondo giovanile e studentesco, del mondo sindacale e del lavoro, promuovendo un dialogo con tutte le forze politiche disponibili. Lo faremo proponendo un ruolo da protagoniste alle città aderenti alla Rete ELIDE e chiedendo alle regioni di attuare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) della RdD previsti dalle norme vigenti. Lo faremo con le reti europee della società civile e delle PUD e con tutti coloro che vorranno portare un contributo a questo percorso.
Il disastro del modello della guerra alla droga, in termini di inefficacia nel raggiungere qualsiasi obbiettivo di riduzione di domanda e offerta di droghe e al tempo stesso di danni collaterali generati, è ormai un’evidenza anche nei documenti ufficiali internazionali. È ineludibile un cambio di rotta radicale nelle politiche sulle droghe: l’asse va spostato dalla repressione e dal penale verso una strategia di governo sociale del fenomeno attraverso una completa e reale depenalizzazione e decriminalizzazione dell’uso di droghe e la regolazione legale della cannabis.
Abbiamo elaborato nel tempo proposte di legge basate su questi principi che intendiamo riproporre nel dibattito istituzionale, e abbiamo indicato – in più occasioni – una serie di misure intermedie per l’attuazione dei LEA RdD, per il cambio di paradigma del sistema pubblico nell’ottica della tutela della salute, per la limitazione del ricorso al carcere per le PUD potenziando le misure alternative alla detenzione territoriali e con una particolare attenzione alle madri recluse, in una logica di giustizia di comunità.
Governare le droghe è possibile. Unisciti a noi, aderisci all’appello e costruisci insieme alla società civile per la riforma un percorso diffuso nel paese per fermare la guerra alla droga e garantire i diritti civili e sociali. Incontriamoci tutte e tutti a Roma il 7 e 8 novembre 2025 per un grande momento collettivo di scambio, confronto e proposta.
Le organizzazioni della società civile possono aderire su www.conferenzadroghe.it
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In ricordo di Walter De Benedetto e delle sue lotte, a partire da quella per la cannabis
Walter De Benedetto è morto a metà maggio del 2022 perché aveva deciso di smettere di curarsi dagli effetti dell’artrite reumatoide che lo aveva fortemente invalidato da molti anni. L’artrite reumatoide è una malattia rara che causa forti e costanti dolori, sofferenze che Walter cercava di lenire (anche) con la cannabis terapeutica fino a quando la Asl di Arezzo riusciva a fornirgliene la quantità necessaria, con quella coltivata nella sua serra da un amico, quando l’altra mancava.
Per questa sua coltivazione era stato incriminato, processato e assolto. Prima, durante e dopo il processo Walter si era assunto l’onere, più che l’onore, di trasformare la sua situazione personale in una vera e propria leadership politica. Malgrado le difficoltà quotidiane che doveva affrontare e il progressivo deterioramento delle sue condizioni, Walter aveva partecipato di persona a manifestazioni davanti alla Camera, arrivando da Arezzo a Roma in autoambulanza e resistendo per ore in piazza e nell’ufficio del Presidente Fico senza lamentarsi o perdere la pazienza.
La prima volta che Walter si era rivolto all’Associazione Luca Coscioni aveva cercato Marco Cappato per parlare del suo fine vita. Quel tema è stato via via soppiantato dalla volontà di partecipare alle azioni contro la violenza di uno Stato che piuttosto che fornire a lui, come a migliaia di persone che hanno la ricetta, la cannabis terapeutica, l’ha processato per aver coltivato la sua cura. Perché, come diceva sempre Walter, «il dolore non aspetta». Walter è stato un raro esempio di militanza di chi, colpito nella salute personale, riesce a trovare argomenti ed energie tali da trasformare le proprie sofferenze in una lotta per sé e altri come lui. Un esempio civico che ha fatto breccia nella politica ufficiale quanto nei media che in queste ore lo hanno ricordato per esser stato il volto della cannabis terapeutica negata.
Pare impossibile, ma in Italia il godimento del diritto alla salute resta esigibile con enormi difficoltà.
Non basta una legge, occorre battersi per pretenderne il pieno rispetto su tutto il territorio nazionale.
Nel 2019 Walter aveva scritto a Governo e Parlamento e l’estate scorsa di nuovo al Presidente della Repubblica per ricordare che la sua non era una vicenda isolata e che ancora oggi molte persone con una prescrizione medica non trovano la cannabis. L’unica figura istituzionale che gli ha risposto con la necessaria attenzione è stata la Ministra Dadone che opportunamente lo invitò alla Conferenza Nazionale sulle droghe del novembre 2021 a Genova.
La lotta di Walter fu di ispirazione tanto per la società civile quanto per quei politici più attenti alle misure necessarie perché la cannabis non sia trattata come il diavolo ma come una pianta medica – in quei giorni alla Camera si discuteva il disegno di legge Magi-Licatini che andava in quella direzione. Se da destra sono sempre arrivate, e continuano ad arrivare, leggi e politiche ferocemente restrittive contro la cannabis, e tutte le altre piante e molecole che possono avere impieghi terapeutici, da sinistra solo promesse, e tutti lì per lì. Come su altre questioni che riguardano la responsabilità individuale di poter effettuare scelti consapevoli sul proprio corpo, anche sulla cannabis è più probabile che saranno i tribunali a farci fare passi avanti e non le aule parlamentari
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Pur di bloccare i diritti, il Governo ricorre contro l’autonomia regionale
Filomena Gallo e Marco Cappato commentano la scelta del governo di impugnare la proposta di legge Liberi Subito, approvata in Toscana
“Ricorrendo contro la nostra legge di iniziativa popolare Liberi Subito, approvata dal consiglio regionale della Toscana, il Governo prosegue nel disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa – nazionale o regionale – che dia garanzie e diritti sulle scelte di fine vita.
Per fare questo, il Governo dell’autonomia differenziata fa ricorso per impedire l’esercizio dell’autonomia esistente. Ricordiamo però che il diritto all’aiuto al suicidio è stato affermato dalle sentenze 242 del 2019 e 135 del 2024, che hanno valore di legge. La nostra legge regionale serve solo a garantire modalità e tempi certi alle persone che chiedono la verifica al Servizio sanitario nazionale dei requisiti stabiliti dalla Corte e per evitare attese di mesi o anni – come quelle imposte a Federico Carboni, Laura Santi, Martina Oppelli, Fabio Ridolfi, ‘Gloria’”, hanno dichiarato Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria nazionale e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.
Intanto, di fronte all’inerzia del Parlamento, è atteso un nuovo intervento della Corte costituzionale, il quinto in sette anni, sul tema del fine vita, sui casi di Elena e Romano, accompagnati in Svizzera con un’azione di disobbedienza civile per poter ricorrere al suicidio assistito.
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per ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter avanzare la domanda di cittadinanza italiana.
Questi miei disegni compaiono sul numero di Aprile di Ossigeno, interamente dedicato al referendum sulla cittadinanza del prossimo 8 e 9 giugno, in quello che per noi è l’appuntamento politico più rilevante del 2025. (continua nel commento⬇️ )
People #diritti #politichesociali
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Bisogna ricordare che alle elezioni amministrative liste e candidature possono essere sottoscritte con firma digitale
In occasione degli ultimi giorni di raccolta firme per le candidature e la presentazione delle liste per le elezioni amministrative di decine di comuni, l’Associazione Luca Coscioni, che insieme a Eumans e Referendum e Democrazia aveva patrocinato il ricorso di Carlo Gentili che ha reso incostituzionali alcune parti della normativa in materia di elezioni, ricorda che grazie a una sentenza della Corte Costituzionale del gennaio scorso le persone con gravi disabilità possono sottoscrivere la propria candidatura o la presentazione di liste tramite firma digitale.
Nei mesi scorsi le tre associazioni avevano scritto invano al Governo perché tale novità fosse inserita chiaramente nel decreto legge sulle amministrative, a metà aprile, la disponibilità della vice-presidente del Senato aveva reso possibile presentare un ordine del giorno, accolto dal governo, che chiede la pubblicità di questa importante riforma che interessa migliaia di persone.
A oggi non si ha notizia di campagna informative istituzionali, per questi motivi l’Associazione Luca Coscioni lancia un appello pubblico perché le liste elettorali si adoperino affinché siano pronte a raccogliere candidature e sottoscrizioni con firma digitale. Per questi motivi occorre che partiti e liste elettorali mettano a disposizione la documentazione inerente la presentazione della lista liberamente scaricabile dai propri siti affinché possa essere firmata con firma elettronica.
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Alle comunali del 2025 per la prima volta si potranno sottoscrivere candidature e liste con firma digitale,
In occasione delle elezioni comunali di maggio 2025, per la prima volta, le persone con disabilità fisiche gravi potranno sottoscrivere digitalmente leAss. Luca Coscioni (Associazione Luca Coscioni)
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ImapNotes3, gestisci le note tramite IMAP
Con ImapNotes3 è possibile gestire e sincronizzare note personali grazie a qualsiasi server IMAP: un’idea intelligente e innovativa.
lealternative.net/2025/03/03/i…
ImapNotes3, gestisci le note tramite IMAP - Le Alternative
Con ImapNotes3 è possibile gestire e sincronizzare note personali grazie a qualsiasi server IMAP: un'idea intelligente e innovativa.skariko (Le Alternative)
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Le Alternative reshared this.
le trovi in una cartella delle note, in sincronia ovunque hai configurato il client.
Lo uso anche io, ho contribuito alla traduzione in italiano. Anzi se vedete scritte sciocchezze ditemelo che le correggo!
Io avrei voluto come opzione la possibilità di inserire note markdown... Se raggiungiamo massa critica possiamo pensare di richiedere la feature...
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@TiTiNoNero @skariko @Giuseppe Torrisi
Grazie e complimenti per il lavoro. Finora non ho trovato errori. A voler proprio cercare il pelo nell'uovo quando si crea l'account la prima voce "Nome per il conto ..." potrebbe essere "Nome per l'account o profilo ..."
Bel lavoro, la sto provando sul mio account supporthost. Confermo che crea una nuova cartella "Notes" con dentro la nota/lista. Sono riuscito anche ad importarmi una lista lunga di attività editando il file eml. Se rimane stabile potrei abbandonare due app, davx e attività ...
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"AI, le allucinazioni fanno anche cose buone: gli esempi in medicina"
"La mia breve vita - ha dichiarato Serena - è stata intensa e felice, l'ho amata all'infinito e il mio gesto di porre fine non ha significato che non l'amassi. L'ho vissuta nonostante tutte le mie difficoltà per tantissimi anni, come se questa malattia non fosse dentro me. Ho affrontato la mia disabilità con rispetto e dignità. Quando pero' cominci a sentire la sofferenza oltre a quella fisica ma dentro l'anima, capisci allora che anche la tua anima deve avere il diritto di essere rispettata con la dignità che merita. Questo è ciò che nessuno può toglierti e non deve mai accadere libera"
Simon Perry reshared this.
Abbandonare Windows non è poi così traumatico...
Ufficio Zero Linux, alternativa a Windows 11 per aziende e professionisti | IlSoftware.it
Ufficio Zero Linux è una distribuzione italiana progettata per supportare aziende e professionisti nel passaggio da WindowsIlSoftware.it
To argue about whether Musk made a Nazi salute is beyond futile. It is stupid. Don't waste your time.
Instead, if you are still on Twitter, leave now and tell people who know who are still there that you will respect them less if they stay.
If you were planning to buy an EV, don't consider Tesla.
If you own a Tesla, sell it.
Tell your legislators to push NASA, the FAA, et al to stop handing so much money and power to SpaceX.
Act.
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Selling a used Tesla to someone else doesn't accomplish much unfortunately. It's not a transaction that benefits Elon or Tesla in any way, and it's still out there just being driven by someone else.
Definitely don't buy new ones until they fire his ass.
"... i contenuti legati alla “libertà di parola” sono difficili da far valutare agli algoritmi, mentre certe truffe sono facilmente identificabili in maniera automatica. Il fatto che non siano state bloccate negli ultimi dodici anni significa che non c’è alcun interesse nel farlo. Figurati se Mr “They trust me” vuole perdere queste entrate."
Il Canada non è in vendita.
Il canale di Panama non è in vendita.
La Groenlandia non è in vendita.
Gli USA sono stati appena acquistati da Musk.
Per l'Italia ci rassicurano dicendo che non è *ancora* stato firmato alcun contratto.
Meta Secretly Trained Its AI on a Notorious Piracy Database, Newly Unredacted Court Docs Reveal
https://www.wired.com/story/new-documents-unredacted-meta-copyright-ai-lawsuit/?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub
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Meta Secretly Trained Its AI on a Notorious Russian 'Shadow Library,' Newly Unredacted Court Docs Reveal
One of the most important AI copyright legal battles just took a major turn.Kate Knibbs (WIRED)
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TechCrunch: Google searches for deleting Facebook, Instagram explode after Meta ends fact-checking
techcrunch.com/2025/01/09/goog…
Google searches for deleting Facebook, Instagram explode after Meta ends fact-checking | TechCrunch
Google searches for how to cancel and delete Facebook, Instagram, and Threads accounts have seen explosive rises in the U.S. since Meta CEO MarkRebecca Bellan (TechCrunch)
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"È importante tenere presente che le versioni moderne di .NET sono progettate per ottimizzare le prestazioni quando eseguite su piattaforme Linux. Questo consente alle applicazioni di ottenere un rendimento superiore, in particolare su server con risorse limitate."
ilsoftware.it/focus/amazon-pas…
Amazon: passare a Linux per risparmiare sui costi. Ecco come con le app .NET | IlSoftware.it
La migrazione a versioni moderne di .NET, supportate su Linux, offre significativi vantaggi economici e prestazionali. Come farlo con AWS.IlSoftware.it
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Dal Corriere di Bologna.
Red Sox, il tassista pro-Pos di Bologna: «Cacciato dalla coop, i colleghi mi deridono: ora guadagno meno ma rifarei tutto»
Di Federica Nannetti.
Il conducente che si batte per la trasparenza sulle auto espulso da Cotabo: «Dicono che mi hanno battuto. La mia auto imbrattata con simboli fascisti sistemata con le donazioni: una parte devoluta alla Casa delle donne»
È successo un po’ di tutto nel 2024 di Roberto Mantovani, taxista conosciuto anche come Red Sox e nel tempo diventato amato e al contempo odiato per la sua battaglia alla trasparenza del settore: la cacciata da Cotabo e la conseguente riorganizzazione del lavoro con non poche ripercussioni economiche, l’imbrattamento della sua auto con simboli razzisti e misogini, poi trasformato in una raccolta fondi per la Casa delle donne per non subire violenza, la pubblicazione di un libro che molti colleghi «vorrebbero cadesse nel dimenticatoio». Eppure lui non ha mai rinunciato e mai rinuncerà ai suoi valori; rifarebbe tutto per filo e per segno. E a metà gennaio presenterà ufficialmente la nuova grafica del taxi, rimesso a nuovo dopo gli atti vandalici, dedicata al centro antiviolenza e al contrasto alla violenza contro le donne.
Roberto Mantovani, come è andata la raccolta fondi?
«Benissimo. Entro il 30 dicembre consegnerò l’assegno alla Casa delle donne. La nuova grafica del taxi, che verrà presentata a metà gennaio, è già tutta pagata e grazie alle donazioni sono avanzati oltre 20 mila euro netti per la Casa. Un evento spiacevole lo si è riusciti a trasformare in un bel gesto: tantissime persone, molte da fuori Bologna o regione, hanno donato, sentendo la Casa delle donne come un patrimonio di Bologna ma anche dell’intero Paese. Forse anche nella speranza di avere centri simili ovunque».
Come sarà la nuova grafica?
«Il messaggio sarà immutato, dunque dedicato alla Casa delle donne e al contrasto alla violenza di genere e ai femminicidi. Ma sarà molto diversa e rinnovata; ha anche visto la partecipazione di un artista, Mauro Biani, che ha donato, gratuitamente, alcuni suoi disegni».
Il 2024 è stato anche l’anno della cacciata da Cotabo.
«Sono rimasto scottato, deluso da molte persone, colleghi, sindacalisti. Quando mi ridono in faccia, ai posteggi, dicendomi di avermi battuto… rimango deluso dalla prepotenza e dalla sfacciataggine».
Ci sono state ripercussioni negative?
«Soprattutto economiche, perché le cifre incassate prima adesso sono impossibili. Ora ho la prova materiale, tecnica, di un guadagno nettamente inferiore, come prima l’avevo di altre cifre. Senza chiamate, vado direttamente in aeroporto, in stazione e in piazza Maggiore, con molti chilometri a vuoto e una perdita di almeno il 40%. In ogni caso sono orgoglioso di quello che sono e di quello che ho fatto. Rifarei tutto: guadagno meno ma sono più contento; e non avrei mai potuto fare finta di nulla».
Molti colleghi l’hanno attaccata per le sue battaglie sul pos e sulla trasparenza, ma quest’anno sono stati sul piede di guerra anche per l’introduzione di nuove licenze da parte del Comune. Cosa ne pensa?
«Hanno continuato a raccontare la “balla” del numero di taxisti sufficiente, quando tutti hanno sempre saputo della necessità di licenze in più. Un atteggiamento egoistico, un mentire alla cittadinanza, che ha diritto a un servizio pubblico. L’ultimo sciopero dei taxisti di Bologna è stato fallimentare».
Quest’anno ha anche pubblicato un libro, edito da Garzanti.
«Una grande soddisfazione, soprattutto per quanto sono riuscito a tirare fuori. Abbiamo però notato come tutti i taxisti d’Italia siano stati zitti sul libro, come se tutte le cooperative avessero emanato un ordine a non parlarne. Mai nessuno, da maggio a ora, ha nominato o citato il libro, che evidentemente si ha la necessità di far dimenticare. Forse c’è paura delle tante verità contenute all’interno, a partire dagli incassi: verità che non possono negare o confutare, perché ci sono le prove. Di conseguenza tutto deve essere dimenticato».
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dubito che i taxisti aderiscano ai sindacati di lavoratori dipendenti.
non sono dipendenti, sono piccoli proprietari di licenze, che si associano liberamente in cooperative che non sono altro che moderne corporazioni.
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MNT Reform Next
A new 12.5" open hardware laptop that is future-proof, modular, and highly performantCrowd Supply
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@debacle
Same here.
One has to consider that these prices are without VAT. So that inflates quickly.
Another questiion, how to choose the keyboard layout during the campaign?
Attacchi scam-yourself: il trend preoccupante di fine 2024
"... attacchi avanzati, capaci di sfruttare la manipolazione psicologica per indurre le vittime a installare malware sui propri dispositivi autonomamente. Ciò avviene attraverso CAPTCHA falsi, finti tutorial e aggiornamenti, il tutto condito da tecniche avanzate di social engineering."
Elenco software installato
L'idea di Quintarelli @quinta :ubuntu: di proporre il software installato sui propri dispositivi mi e' tornata utile, spero torni utile la mia.
Mobile Android
Calendario: Etar
Mail: K-9, Thunderbird
Task&Note: OpenTask, JTX Board
SMS: QKSMS
Contatti: Simple Contact Pro
Bookmark sync: XBrowserSync, Floocus, Firefox
Home automation client: HomeAssistant client, Home bridge client
App store: Aurora store, App Lounge, F-Droid, GPlay
Audio&Videoconferenze: Teams, Google chat
Galleria Foto: Aves Libre
Grafica: Linwood Butterfly Nightly (disegno mano libera)
Browser: Firefox e Focus , Kiwi Browser, LibreWolf, DuckDuckGo, Bromite
Motore ricerca: DuckDuckGo, Qwant
Meteo: MeteoAM, Weawow, Breezy weather
Chat: Element, Deltachat, Fluffychat, WA
Cloud: Infomaniak Kdrive, Webdav, Nextcloud e/os
File manager: Material File
Identità digitale: Spid
Condivisione file local network: Warpinator , KDE connect
Mappe: GMaps, Organic Maps
Editor OSM : Vespucci
Fediverso: Racoon, Phanpy, Browser
VideoMusic&Radio streaming: VLC, Radiodroid
Navigatore: Waze, MagicEarth, GMaps
Desktop remoto: NoMachine (client)
2FA authenticator: Aegis, Google Authenticator, Fortitoken, Bitwarden
Password Manager: Keepass2Android, Nextcloud password
Ebook/PDF reader: Librera FD
News: Flym (era un bel reader RSS ormai archiviato)
Podcast: AntennaPod
QR Code reader: QR Scanner
Sincronizzatore CalDav/CardDAV: DAVx5
Tastiere: HeliBoard
Tool di rete: LTE Discovery, ConnectBot (ssh), Duorem (wakeOnLan)
VPN: OpenVPN, Netbird, Forticlient
Altro : BatteryBot
Personal Computer
Hardware: MinisForum
OS: LinuMint 22 Cinnamon
Backup: Backup Tool, TimeShift, rsync locale, Foxclone, CloneZilla
Browsers: Librewolf, Firefox
Chat: WA
Grafica: XnView MP
Mail/calendar/contacts: Thunderbird
VideoMusic&Radio streaming: VLC
Office: Libre Office
Password manager: KeepassXC, Nextcloud password
Cloud: Infomaniak Kdrive, Webdav, Nextcloud e/os
VPN: OpenVPN, Netbird, Forticlient
Desktop remoto: Remmina, NoMachine (server/client)
Rasperry 4: Home Assistant server
Server remoto
Hosting dirtynello.it su SupportHost: Mail (smtp, imap) Caldav, Carddav, Webdav,
Blog: WordPress
Forum: Php Forum
Foto: Pwigo
Server locale: Notebook Fujitszu Core 2 P8400
OS: Ubuntu server 22.04
Streaming Audio&Video: Minidlna
File system share: NFS
Home Automation: HomeBridge
Desktop remoto: Remmina, NoMachine (server/client)
Varie: AMule, Devolo, Virtualbox, LuckyBackup
VPN: OpenVPN, Netbird
Estensioni Browser: Floccus, KeepasXC, Keepa, Tranquility Reader, uBlock Origin, Ghost, Nextcloud password
quinta reshared this.
Devo cambiare telefono ?
Va bene la sicurezza e l'innovazione, pero mi pare ci si stia legando un po troppo mani e piedi ad un dispositivo che dopo breve tempo diventa obsoleto ... e rifiuto.
@RaccoonForFriendica version 0.3.0 has been released!
I summarize the changelogs of 0.3.0 and 0.2.1 (because maybe you missed that patch):
- feat: possibility received text and images from other apps and create post;
- feat: add possibility to change system status/navigation bar theme;
- feat: add support for announcements (Mastodon);
- fix: settings load for anonymous users;
- fix: notification type serialization for filtering and push subscription;
- fix: poll footer layout;
- fix: make user names/handles clickable;
- enhancement: change “Send" button position in post creation;
- enhancement: change open circle/list in circle management screen;
- enhancement: make legacy login less visible;
- chore: add description for non-textual UI elements;
- chore: add new l10ns (ua, fi);
- chore: add more unit tests and coverage report;
- chore: update dependencies.
Hope you are having fun on Friendica (or Mastodon) and as always #livefasteattrash
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RaccoonForFriendica reshared this.
La crisi dell’automotive europeo potrebbe essere una crisi di modello gestionale.
Automotive, ecatombe europea: la lezione di Byd e Tesla
La crisi dell'automotive europeo potrebbe essere una crisi di modello gestionale. Tesla e BYD insegnano come visione imprenditoriale e innovazione siano cruciali per il successo nel mercato automobilistico futuroFrancesco Vito Tassone (Agenda Digitale)
Un importante studio dell'Università di Toronto svela tutto l'impatto delle auto elettriche sulla salute pubblica. Meno inquinamento significa meno malattie, ma c'è di più: benefici economici per centinaia di miliardi di euro entro il 2050.
futuroprossimo.it/2024/10/mili…
Milioni di vite salvate, la salute pubblica ringrazia l'elettrico | Futuro Prossimo
Auto elettriche: non solo clima. Uno studio rivela enormi benefici per la salute pubblica, con risparmi miliardari in spese sanitarie.Gianluca Riccio (Futuroprossimo.it)
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𝓜𝓪𝓾𝓻𝓸 𝓥𝓮𝓷𝓲𝓮𝓻
in reply to Marco Cappato • • •Neff
in reply to Marco Cappato • • •Pare 🚲 🌞
in reply to Neff • • •@Neffscape
Ho visto mio padre chiedere per due anni a tutti i medici che incontrava di poter porre fine alla propria agonia.
Ricevendo sempre come risposta: «La capisco e ha tutta la mia solidarietà, ma purtroppo la legge non ci consente di aiutarla».
Come potrei non fare oggi la mia parte perché ogni persona possa decidere sulla propria vita?
Quindi mi leggerò la proposta di legge popolare sulla quale si stanno raccogliendo le firme e penso che la firmerò.
mastodon.uno/@marcocappato/114…
@marcocappato
Marco Cappato
2025-06-26 14:32:12
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Matteo Zenatti, alephoto85 and Davide Licheri reshared this.
Elena ``of Valhalla''
in reply to Neff • • •@Neff :manjaro: @Marco Cappato nessuno *obbliga*, quello che si chiede è che chi vuole ne abbia la possibilità
(e molto probabilmente ci saranno ampi vincoli per essere sicuri che a volere veramente sia la persona coinvolta, senza pressioni)
alephoto85
in reply to Neff • • •abominevole è tenere in vita e in sofferenza una persona malata che non ha nessuna prospettiva di miglioramento o di guarigione e provocargli una morte lenta e dolorosa.
La libertà di scelta è la chiave. Nessunə ti obbliga, ma non obbligare le altre persone a subire tutto questo.
Considerati gli altri commenti che hai scritto forse è meglio che tu legga prima cosa propone Marco e le associazioni a cui fa riferimento la proposta.
Non è la società che decide di far fuori qualcunə...
"Il termine eutanasia indica l’atto di procurare intenzionalmente e in modo indolore la morte di una persona cosciente e in grado di capire le conseguenze delle proprie azioni e che ne fa esplicita richiesta."
associazionelucacoscioni.it/co…
Eutanasia in Italia: cos'è e come è vista in parlamento | Associazione Luca Coscioni
Ass. Luca Coscioni (Associazione Luca Coscioni)Ju likes this.
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Ju and Ann(in)a reshared this.
Neff
in reply to alephoto85 • • •alephoto85
in reply to Neff • • •Si chiama EUTANASIA. "Omicidio richiesto" non esiste da nessuna parte. Che tu sia d'accordo o no.
Legittima la tua opinione, ci mancherebbe, ma il tentativo di screditare con una terminologia non corretta, no.
"’L' eutanasia va definita come l’uccisione di un soggetto consenziente, in grado di esprimere la volontà di morire, o nella forma del suicidio assistito (con l’aiuto del medico al quale si rivolge per la prescrizione di farmaci letali per l’autosomministrazione) o nella forma dell’eutanasia volontaria in senso stretto, con la richiesta al medico di essere soppresso nel presente o nel futuro. L’uccisione medicalizzata di una persona senza il suo consenso, infatti, non va definita eutanasia, ma omicidio tout court, come nel caso di soggetti che non esprimono la propria volontà o la esprimono in senso contrario. Non rientrano inoltre nel concetto di eutanasia l’astensione o la sospensione di trattamenti futili e di forme di accanimento terapeutico, nonché la sedazione terminale (uso di farmaci sedativi per dare sollievo a sofferenze insopportabili negli ultimi momenti di vita). "
treccani.it/enciclopedia/eutan…
Leggi anche i requisiti per l'eventuale richiesta sul sito che ti ho inviato prima.
👋👋👋
Eutanasia - Enciclopedia - Treccani
TreccaniNeff
in reply to alephoto85 • • •Le diverse forme di eutanasia e il suo disciplinamento giuridico
www.bj.admin.chNeff
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in reply to Neff • • •Premessa, rispondo perchè vorrei chiarire la mia idea, che ho espresso velocemente nel post sopra, e non per contrastare la tua.
Trovo anche corretto risponderti considerato il tempo che mi hai dedicato.
Il discorso è lungo e complesso da trattare su un social ma spero si capisca il mio punto di vista.
> nel mio paese (Svizzera) legalmente, l'eutanasia attiva diretta è definita come un "Omicidio mirato a ridurre le sofferenze di un'altra persona. (bj.admin.ch/bj/it/home/gesells… ) e anche qui, nel paese in cui l'idea del suicidio assistito è sdoganato da tempo, questo tipo di eutanasia è illegale, perché coinvolge una persona terza, a cui si chiede di compiere un atto di violenza che potrà avere ripercussioni sulla sua psiche anche per tutta la vita.
Definire l'eutanasia un "atto di violenza" è estremamente soggettivo. Per qualcunə e in alcuni contesti potrebbe essere invece un atto di pietà, inteso come solidarietà verso chi soffre, utile ad aiutare, alleviare il dolore e permettere a chi non ha altra scelta di evitare sofferenze inutili e morire "in sicurezza" e con dignità.
La persona terza non è obbligata a eseguirlo e abbiamo gli strumenti per mettere al sicuro chi non se la sente di farlo.
> inoltre per me è pericoloso introdurre il concetto che vi siano scenari entro i quali togliere la vita ad un altro è moralmente accettabile. Oltre ad essere una volontà che potrebbe essere espressa in un momento di estrema sofferenza e disperazione (quindi in condizioni di instabilità o addirittura di temporanea infermità mentale), questa richiesta potrebbe anche essere il risultato di un processo manipolatorio.
Come spiegato più volte nei link che ti ho inviato prima, la persona deve essere capace di intendere e di volere, nelle sue piene facoltà. Non è una procedura fatta a cuor leggero e abbiamo tutti gli strumenti per evitare processi manipolatori e distinguere un desiderio espresso in un momento di temporanea infermità mentale o instabilità o sofferenza. L'iter è complesso, lungo e la valutazione viene fatta accuratamente. Non è che metti una firma e "a posto così, prenda il numerino e si metta in fila"
> umanamente comprendo e non mi sento di giudicare chi arriva a chiedere di essere ucciso per la sofferenza che sta subendo (così come non mi sento di giudicare chi vuole togliersi la vita per lo stesso motivo). Però non trovo giusto assecondare questo desiderio a qualunque costo, inducendo una persona terza a compiere un atto violento ed estremo. Gli umani non sono automi. Si portano dietro ogni azione che compiono. Uccidere spezza l'anima anche di chi compie il fatto.
Scritto così mi sembra quasi che ne parli come fosse un capriccio. Prima di arrivare alla decisione c'è un iter incredibilmente complesso di valutazione del paziente, della malattia, delle eventuali alternative ecc. Vale quanto detto sopra.
> ho usato la parola "anima" ma potrei usare un altro termine. Quello che voglio dire è che compiere un atto come quello di togliere la vita a qualcuno non fa male solo alla persona a cui si toglie la vita (che potrebbe in effetti anche apprezzare l'atto, dato che lo ha richiesto), ma anche alla persona che compie l'atto. Potrà certamente passare il resto della vita a dirsi di aver fatto la cosa giusta, ma sarà sempre una ferita aperta da dover medicare continuamente.
Nessunə è obbligato a farlo e credo che з medicз siano abbastanza grandз, preparatз e consepavolз di quello che scelgono di fare.
Non è una cosa che riguarda te o me e qualcunə potrebbe pensarla diversamente rispetto a te.
Non sto dicendo che sia facile ma che dipende da tutta una serie di fattori molto soggettivi. Tu la vedi come un atto di violenza ma per qualcunə potrebbe prevalere un'altra interpretazione (quella che ho dato io sopra, ad esempio)
Tieni conto anche che, se il suicidio assistito è sicuramente meno problematico in questo senso, l'eutanasia potrebbe essere necessaria in casi particolarmente estremi dove la persona, pur avendo espresso precedentemente le sue volontà, non sia più fisicamente in grado di procedere "autonomamente".
Le diverse forme di eutanasia e il suo disciplinamento giuridico
www.bj.admin.chalephoto85
in reply to alephoto85 • • •> chiaramente, questo è anche uno degli argomenti contro il suicidio assistito. Al di là del fatto che trovo agghiacciante l'idea che esistano delle organizzazioni che ti aiutano a farti fuori, se lo desideri, penso che quando una persona cara decide di uccidersi, tutti quelli intorno a lei, pur rispettando la sua volontà, rimarranno feriti e traumatizzati per gran parte della loro vita.
purtroppo ho alcuni amici che sono rimasti sconvolti dalla decisione presa da un loro figlio, di porre fine volontariamente alla propria vita. A loro è rimasto il dubbio di non essere riusciti ad alleviare le sofferenze del loro figlio, di non aver saputo trasmettere sufficiente amore, di aver fallito come genitore, come parente, come essere umano. Oggi in virtù del principio di autodeterminazione, neghiamo una realtà profonda: quella di essere legati gli uni gli altri.
Si resta traumatizzati e feriti sicuramente (esistono e sono assolutamente necessari tutti gli strumenti di supporto, accompagnamento e aiuto anche successivo). Ma quella che tu chiami "realtà profonda" (in un commento hai parlato anche di egoismo), in casi estremi potrebbe essere interpretato al contrario.
In alcuni casi il non voler affrontare il trauma si traduce nel costringere la persona a convivere giornalmente con sofferenze incredibili, condannandola a una fine terribile, come ho già scritto più volte. Mi sembra che in qualche modo si possa parlare anche qui di egoismo...
> per tutti questi motivi io rimango contrario all'idea di sdoganare l'eutanasia. Penso che certi muri non debbano essere abbattuti e che si debba ricercare con tutte le forze altre soluzioni. Perché le cure palliative oggi come oggi esistono e ci sono modi meno traumatici per congedarsi dalla vita. PS: vi voglio bene anche se non la pensate come me... 😀
Come dicevo sopra, l'eutanasia o il suicidio assistito non sono la prima scelta e non sono usati a cuor leggero se esistono altre possibilità e se una persona ci arriva è perchè non sempre le cure palliative sono la soluzione.
Considerando che non sarebbe un obbligo per nessunə, lasciare una possibilità sicura e non traumatica a chi si trova in certe condizioni mi sembra un segno di grande civiltà. Ma è una mia idea ovviamente.
Concludo con qualche link utile, compresa la proposta di legge, e ti consiglierei anche di dare un'occhiata ai casi in cui sono attivamente intervenuti per comprendere meglio il contesto.
associazionelucacoscioni.it/co…
eutanasialegale.it/articolo/et…
eutanasialegale.it/proposta/
Non ti stresso più adesso
👋👋👋
Eutanasia e la legge fine vita | Associazione Luca Coscioni
Ass. Luca Coscioni (Associazione Luca Coscioni)Giacomo Tesio
in reply to alephoto85 • • •In un'epoca in cui le opinioni e i comportamenti delle persone sono oggetto di un crescente controllo statistico centralizzato da parte delle #BigTech, parlare di autodeterminazione è oltremodo difficile.
Siamo 10 miliardi.
I miliardari che controllano il mondo sono poche centinaia.
Hanno ben più di un "esercito industriale di riserva" con cui minacciare i lavoratori, ma sono ben coscienti che quegli stessi eserciti potrebberi sterminarli in poche ore, riappropriandosi delle risorse che hanno sottratto.
Cosa c'è di meglio dunque che sfoltire la popolazione delle "eccedenze"? Poveri, inabili, divergenti... determinano un rischio crescente per il loro potere, non foss'altro che per il fatto che hanno tempo per pensare.
Per questo si sono inventati il #longtermism, l'#effectiveAltruism e le altre dottrine #TESCREAL.
In un mondo in cui i ragazzini vengono indotti alla depressione o al suicidio, l'eutanasia sarebbe un'ulteriore arma di controllo sociale nelle mani di chi detiene il potere.
Un arma che verrebbe usata per uniformare la società, togliendo di mezzo le prospettive più diverse, più "pericolose" (e dunque più preziose).
Potremmo legalizzare l'eutanasia solo dopo aver vietato la proprietà privata e qualsiasi forma di cristallizzazione del potere.
@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno
Belgian man dies by suicide following exchanges with chatbot
www.brusselstimes.comalephoto85
in reply to Giacomo Tesio • • •interessante riflessione e neanche così tanto distopica effettivamente, ma forse un tantino esagerata anche se, su un tema così delicato e considerato il periodo in cui viviamo, NESSUN RISCHIO è da sottovalutare.
Sai perfettamente, a prescindere dal discorso eutanasia, quanto io sia d'accordo con la tua ultima affermazione (soprattutto sulla cristallizzazione del potere) 😉
EDIT: mi resta un dubbio però. Perchè è così difficile parlarne soprattutto nei "luoghi di potere" ed è così "poco diffusa" e contestata in tanti paesi e contesti?
Forse non c'è bisogno di questo strumento per "eliminare le eccedenze" (visto che ci riescono anche senza) e probabilmente non gli interessa il come avvenga, altrimenti, mi viene da pensare che l'avrebbero già legalizzata, in toto e senza eccessive restrizioni, in gran parte dei paesi del mondo. No?
Giacomo Tesio
in reply to alephoto85 • • •Ci stanno lavorando, infatti.
La difficoltà maggiore è la radicata resistenza culturale nel trattare gli esseri umani come oggetti tipica delle maggiori religioni (Cristianesimo, Islam, etc...) sviluppatesi in condizioni storiche diverse, in cui l'ambiente ostile rendeva ogni vita umana estremamente preziosa per tutti gli altri (anche per i ricchi, non foss'altro come lavoratore).
Una resistenza culturale che si sta (lentamente) riducendo grazie all'alienazione cibernetica sempre più diffusa, ma che in alcuni territori è ancora forte.
Man mano che le persone subiscono un'alienazione crescente, man mano che vivono "onlife", man mano che "non hanno nulla da nascondere", man mano che perdono la capacità di provare empatia per gli altri esseri umani, di indignarsi per i bambini che muoiono di fame a Gaza, di accettare gli altri come persone complesse e contraddittorie invece che come personaggi, man mano, insomma, che diventano ingranaggi inconsapevoli di macchine che non comprendono e non potrebbero mai controllare, l'idea di uccidere, lasciar morire e finanche uccidersi diventa razionale.
È il capitalismo bellezza: un prodotto rotto devi buttarlo via così magari ne compri uno nuovo e l'economia gira!
E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?
Ecco che l'eutanasia appare come la soluzione capitalista al problema, una soluzione "pulita", istituzionalizzata, una sorta di raccolta differenziata degli scarti umani.
In astratto, l'eutanasia potrebbe anche essere una scelta civile, ma in questa società è un'arma puntata alla testa dei giovani (che mai come in questo periodo soffrono di depressione e altri disturbi psichiatrici), dei disadattati... e delle persone sensibili, incapaci di accettare la vita sempre più alienante che ci viene in posta.
Aboliamo la proprietà privata e il capitalismo di sorveglianza.
Vietiamo qualsiasi forma di manipolazione algoritmica, nudging e adtech.
E poi potremo riparlare seriamente di eutanasia.
Ma vedrai presto che i liberisti che tanto lavorano per la legalizzazione dell'eutanasia, si opporranno strenuamente alla creazione di una società più equa.
Perché per loro, la proprietà privata è un diritto sacro e inviolabile, mentre la vita umana, non lo è.
@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno
alephoto85
in reply to Giacomo Tesio • • •Non lo so Giacomo, capisco il punto di vista ma nella proposta è ben chiaro quale sia iter e in tutti i paesi in cui è legale i controlli sono molto severi, ad oggi.
Si può portare avanti entrambe le battaglie in parallelo senza dare per scontato che diventi un'arma di esecuzione massa.
È il capitalismo della sorveglianza e la cristallizzazione del potere che vanno fermati, e dobbiamo continuare a sorvegliare e opporci affinché questo non avvenga. Ma ad oggi non è (ancora) così (mi riferisco solo a questo tema eh)
> Ci stanno lavorando, infatti.
Non ho dubbi.
> La difficoltà maggiore è la radicata resistenza culturale nel trattare gli esseri umani come oggetti tipica delle maggiori religioni (Cristianesimo, Islam, etc...) sviluppatesi in condizioni storiche diverse, in cui l'ambiente ostile rendeva ogni vita umana estremamente preziosa per tutti gli altri (anche per i ricchi, non foss'altro come lavoratore).
Questo legare "il valore della vita" quasi solo alla sensibilità religiosa non mi piace moltissimo soprattutto perchè il valore della vita nelle religioni, nel corso della storia, è stato (ed è ancora) molto "particolare" per usare un eufemismo, ma non voglio affrontare questo tema quindi mi fermo subito 😅.
> È il capitalismo bellezza: un prodotto rotto devi buttarlo via così magari ne compri uno nuovo e l'economia gira!
E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?
Ecco che l'eutanasia appare come la soluzione capitalista al problema, una soluzione "pulita", istituzionalizzata, una sorta di raccolta differenziata degli scarti umani.
Grazie per il "bellezza". Una botta di autostima ci vuole ogni tanto 🤣
Le proposte attuali hanno delle forme di controllo e iter complessi e descriverla così mi sembra banalizzare la procedura, come dicevo sopra. Non è così semplice arrivare all'eutanasia o al suicidio assistito.
Lo può diventare nello scenario che prevedi?
Probabile, ma è su quello che bisogna lavorare secondo me. Per ora non è così e bisogna lottare per fare in modo che il tutto non diventi assolutamente come da tua previsione perchè, nel frattempo, ci sono persone che hanno bisogno e devono continuare a soffrire perchè "prima dobbiamo abolire il capitalismo della sorveglianza e la proprietà privata" ? Mmm...
Capisco perfettamente la tua obbiezione e sono in parte d'accordo ma sono ancora convinto che le battaglie possano e debbano essere portate avanti in parallelo.
Per il resto ripeto, quello che prevedi NON VA assolutamente sottovalutato.
Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷
in reply to Giacomo Tesio • • •Il capitalismo della bellezza è antecedente alle bigtech. Il senso del bello e lo sfruttamento del bello è ben più antico.
Cosa cavolo significa in merito all'eutanasia? Mica ammazziamo i pensionati perché ormai non producono più. Cosa c'entra l'utilità alla società? Un malato terminale credo che abbia altre priorità che l'essere utile o non utile.
... ma di che parli? Anche qui cosa c'entrano i giovani?
Oddio, alle volte pari davvero un disco rotto. Non perché non si sia d'accordo ma solo perché hai una visione ridondante del problema. Il capitalismo della sorveglianza applica le proprie tecniche sfruttando le nostre naturali debolezze, i nostri istinti più bassi. Hanno capito come utilizzarli e li utilizzano a fini di profitto. Questa cosa però non è da ora, la società capitalistica lo fa da sempre, lo fanno loro e lo fanno le religioni quelle che ti dicono che siccome la vita è un dono di dio, tu non hai potere su te stesso.
I liberisti mi stanno sul culo più dei preti, ma non credo proprio che questa sia una battaglia liberista di controllo delle masse. Insisto non è che con l'eutanasia legale e regolamentata da leggi e procedure ferree, si attui una discriminazione sociale o di quello che vuoi.
La mia vita è un diritto inviolabile perché tu o chi per te non la deve violare. Quindi né te e né altri devono essere in diritto di decidere della mia vita. Questa è la inviolabilità della vita, altrimenti è arroganza di diritto se non sopruso.
CC: @alephoto85@fedi.bobadin.icu @Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno
Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷
in reply to Giacomo Tesio • • •Giacomo Tesio
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 • • •sull'eutanasia
Le persone che vogliono morire in questa società, vorrebbero morire in una società diversa?
Alcune forse sì, ma molte altre no.
Depressione e suicidi sono prerogative dei paesi ricchi, dove l'alienazione e l'isolamento sono funzionali ai meccanismi di produzione e strutturalmente necessari alla sopravvivenza.
Famiglie/tribù numerose, solidali, vicine ed eterogenee erano fondamentali nell'economia agricola dell'800 come sono fondamentali in molte società africane, ma non si adattano facilmente alla produzione industriale perché le relazioni interpersonali richiedono tempo e cura incompatibili con il ciclo "produci, consuma e crepa" e la massimizzazione dei profitti.
Nell'attuale contesto occidentale, l'eutanasia (così come l'aborto) forniscono una "soluzione" alienata ad un problema creato dall'alienazione stessa: invece di farsi carico di chi soffre ed aiutarlo a superare la sofferenza, gli si fornisce una via di fuga rapida, pulita, indolore, insapore e soprattutto silenziosa, non problematizzante, in modo che produzione e consumi possano continuare ai massimi livelli.
Molte persone soffrono talmente da preferire la morte, ma solo una minima parte di queste soffrirebbe altrettanto in una società meno alienata. Per questo, in questa società, il loro dolore viene strumentalizzato da chi vuole legalizzare l'eutanasia (in buona fede o meno), che non rimuove le ragioni della sofferenza, ma zittisce chi soffre.
Per contro, cambiare la società e rimuovere le cause strutturali della sofferenza danneggerebbe interessi enormi, per cui non deve essere concepibile o discusso.
sul resto
Naturalmente.
Per altro sono molte ragioni profonde per cui il controllo cognitivo-comportamentale esercitato da #GAFAM & friends viene normalizzato ed accettato, la
prima delle quali è che il cervello costituisce il 4% circa del peso del corpo ma, quando pensa intensamente, consuma fino al 25% dell'energia. Da sempre deleghiamo il pensiero (a politici, intellettuali, religiosi etc...) per massimizzare le energie disponibili ad altre funzioni, energie tanto più preziose quanto più sono difficili da ottenere. Da ciò deriva che tanto più rendiamo il sistema ostile alla maggioranza delle persone, costringendole a competere per sopravvivere, tanto più le spingiamo a delegare il pensiero e a sottomettersi.
Ma l'elenco delle ragioni del successo delle BigTech è lungo e complesso e ci porterebbe off-topic.
Non è solo colpa delle BigTech, sebbene queste amplifichino il problema e, come spesso ricordo, evidenziano un cambio di paradigma (da un modello economico della società, ad un modello cibernetico).
Uno stato laico non è uno stato senza preti o religioni, ma uno stato dove tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge e tutti i diversi credi e sistemi valoriali possono essere rappresentati nel discorso politico.
Detto questo (anche per rispondere a @alephoto85@fedi.bobadin.icu), sebbene io sia cattolico (e sia stato ateo) la mia considerazione era assolutamente laica, storico-politica: la ragione per cui l'eutanasia non è legale in tutti gli stati è per lo più culturale e derivata dai sistemi valoriali che si sono sviluppati in un contesto in cui ogni persona contribuiva attivamente alla sopravvivenza del resto della tribù etc. Sistemi valoriali che permeati nelle religioni maggiori e, tramite esse, nella cultura di determinati territori e non di altri.
D'altro canto, come #hacker, non mi serve una religione per affermare il valore infinito di ogni vita umana: basta la mia curiosità e l'impossibilità di sostituire la prospettiva unica sul mondo che ciascun essere umano possiede.
No.
Come sai, mia moglie è medico, e nel corso degli anni ha seguito molti terminali, aiutandoli ad accedere e gestire le cure palliative.
Lo scopo di quel tipo di cure non è quello di prolungare la vita del paziente, ma di garantirgli una fine dignitosa, riducendone per quanto possibile la sofferenza.
Non sono "un omicidio in differita" perché la morte del paziente terminale non viene né anticipata, né posticipata dalle cure palliative.
@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno
La Costituzione - Articolo 8 | Senato della Repubblica
www.senato.italephoto85
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 • • •scusa anzu ma non mi è arrivata la notifica 🙏
Inutile che io ti risponda o aggiunga altro perchè il mio punto di vista è molto più simile al tuo (direi che è abbastanza evidente)
Aggiungo solo un breve appunto riferito a questa affermazione @giacomo
> Depressione e suicidi sono prerogative dei paesi ricchi, dove l'alienazione e l'isolamento sono funzionali ai meccanismi di produzione e strutturalmente necessari alla sopravvivenza.
In buon parte vero (anche se troppo generico e la storia è ricca di casi di suicidio anche in altri contesti sociali) ma parlare genericamente di depressione e accostarla all'eutanasia è pericoloso a mio parere.
Si rischia di far passare il messaggio che, anche per casi meno "gravi" trattabili con altri mezzi e strumenti, con la legalizzazione, chiunque possa decidere facilmente di togliersi la vita. A oggi, non mi risulta che sia così.
Adesso mi fermo davvero perchè ho già detto abbastanza.
alephoto85
in reply to alephoto85 • • •Tra le altre cose uno dei due post che hai scritto riesco a visualizzarlo solo da LS e non da GTS (non mi sono arrivate neanche le notifiche delle menzioni)
Comunque li ho letti entrambi
@giacomo
Giacomo Tesio
in reply to alephoto85 • • •A me anche questa non è arrivata items.minimals.org/anzu/p/1751… e guardando il tuo feed pubblico @anzu@items.minimals.org noto che non ho ricevuto diversi post, come ad esempio items.minimals.org/anzu/p/1750…
Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷
2025-06-27 09:39:18
alephoto85
in reply to Giacomo Tesio • • •Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷
in reply to alephoto85 • • •Giacomo Tesio
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 • • •Anche questo messaggio è andato perso, ma se lo cerco da URI (via Fedilab) lo trovo.
Più che ActivityPub scommetterei si tratti di un problema di snac.
Per caso voi avete notato errori di consegna nei log?
@alephoto85@fedi.bobadin.icu
alephoto85
in reply to Giacomo Tesio • • •anche un altro! Ho controllato visualizzando il profilo di anzu da browser.
Mi era capitato di perdermi qualche post, soprattutto "risposte" e da snac in particolare, ma è la prima volta che mi capita di "perdere" post in cui sono menzionato.
Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷
in reply to Giacomo Tesio • • •A quello mi riferivo, le specifiche sono un po' fumose e farraginose; per cui nelle implementazioni magari si interpreta male o si intruducono bachi non volendo ovviamente. Può anche essere che le mie modifiche creino problemi snche se al volo non cspisco come, essendo solo per markdown e poca roba della interfaccia web.
CC: @alephoto85@fedi.bobadin.icu
Giacomo Tesio
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷 • • •nel contesto delle tue patch, le uniche ipotesi che mi vengono in mente sono:
- un problema di memoria che mimalloc rende evidente
- un problema di compatibilità fra mimalloc e curl.
@alephoto85@fedi.bobadin.icu
Ann(in)a
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Ann(in)a
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Ma anche non poter lasciar andare un genitore che soffre atrocemente è una sofferenza. Quindi libertà di scelta
Pare 🚲 🌞
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@Ann_in_a
Siamo legati, come dice @Neffscape, ma anche nella sofferenza.
Vedere per anni una persona non poter abbreviare la propria agonia (chiamarla semplicemente "vita" perché precede la "morte" è un po' semplicistico) provoca sofferenza a tutta la comunità attorno.
Anche l'esperienza dell'impotenza di fronte al dolore è un trauma che lascia ferite.
Troppi sono gli aspetti, quindi concordo: possiamo solo lasciare libertà di scelta alle persone.
@alephoto85 @marcocappato
Neff
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in reply to Neff • • •Le diverse forme di eutanasia e il suo disciplinamento giuridico
www.bj.admin.chMarco Cappato
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