Rubrica La settimana di Internazionale
Meraviglioso
«L’umanità sta tollerando che un miliardario nazista sudafricano bianco in pieno delirio di onnipotenza sputi in mondovisione su secoli di marce e battaglie ferocissime per la conquista di diritti sociali e civili. E tutto questo per cosa? Per la promessa di quattro macchine volanti, internet nel cervello e la colonizzazione di Marte?».
Sono parole di Djarah Kan, scrittrice e attivista.
E riferendosi sempre a Elon Musk, continua così:
«Se non vogliamo diventare personaggi sacrificabili delle fantasie di un bambino con troppi peli e troppi soldi, sarà meglio realizzare prima di qualsiasi altra cosa che la democrazia è un meraviglioso proposito, molto innovativo e interessante, ma difficile a farsi in una società che permette a pochi miliardari padroni di social network di decidere che la disinformazione di massa non è un problema di ordine pubblico e di sicurezza. La disinformazione che passa attraverso i maggiori social media è il mezzo attraverso il quale si controllano milioni di persone che non si limitano soltanto a condividere notizie false, ma votano. La disinformazione è la corsia preferenziale in cui viaggiano coloro i quali intendono rovesciare governi democraticamente eletti. La disinformazione è il mattone fondativo della struttura di questa nuova dittatura che ha il volto del progresso, in quest’era digitale. La disinformazione non è il fieno di cui si nutrono gli imbecilli e gli analfabeti funzionali. La disinformazione è il piede di porco che governi e partiti di destra utilizzano per forzare la capacità di discernimento di ogni singolo essere umano. Che esso sia più o meno istruito».
P.s. Le Monde, La Vanguardia, Mediapart, Ouest France, Libération, The Guardian, Dagens Nyheter: comincia ad allungarsi la lista dei giornali europei che hanno sospeso i loro account su X.
Da questa settimana si aggiunge anche Internazionale. La piattaforma di Elon Musk non è più un luogo di confronto e di circolazione delle informazioni in cui ha senso rimanere. È arrivato il momento di lasciare gli spazi diventati inospitali.
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bsky.app/profile/mitivigliero.…
L'articolo va letto, riletto e studiato a memoria, fino alla fine, parola per parola.
poliversity.it/@macfranc/11388…
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L'articolo è protetto da paywall ma è uno spasso l'anteprima.
Posso mandare un bacio in fronte a questi attivisti? Li amo.
Tesla, attivisti proiettano “Heil” sulla Gigafactory in Germania
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Vediamo se il Fediverso fa il miracolo.
Organizziamo un concerto gratis a sorpresa?
Ho scoperto che un mio caro amico della scena chiptune sarà in Italia questo weekend.
Hai un posto/locale/squat/balera a Milano o in zone ragionevolmente raggiungibili da Milano (un'oretta di macchina)?
Scrivimi e organizziamo un concertino flash. Ci basta un impianto, ai Game Boy pensiamo noi.
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Dalla mia scrivania riesco a scorgere la piantina di peperoncino sul balcone.
Oramai ha perso quasi tutte le foglie. MA. il fusto centrale, lungo un buon mezzo metro, ha appesi sei e dico SEI peperoncini. Quando sono usciti, diverse settimane fa, abbiamo detto "accidenti, rimarranno verdi e marciranno, forse è meglio tagliarli ora", ma tra una cosa e l'altra son rimasti li.
Ora son grandi e ROSSI, appesi a quello che da lontano pare un rametto secco.
E niente, credo sia una visione potente dalla scrivania.
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Basta che ti spacchi una gamba e il mondo costruito sulla inesistente maggioranza ti si sfalda sotto i piedi
Elena Brescacin
Nel periodo in cui avevo le stampelle sono andata alcune volte a lavoro a Firenze con il treno e mi sono bastate per capire quando il mondo sia pieno, ovunque, di barriere architettoniche.
Chi le sfida ogni giorno è un eroe.
E se pensi che sono barriere create da mano umana, allora capisci che non sono semplici ostacoli ma veri SABOTAGGI.
Le disabilità sarebbero molto meno pesanti se questi sabotaggi non avvenissero.
Mi candido a capo del governo del mondo per farli diventare reati penali.
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Il 20 Gennaio, giorno dell'insediamento di Trump, esci da X: it.helloquitx.com
Fai il tuo #eXit! L'esodo da X è massiccio da mesi ma ora potete migrare senza perdere i vostri follower.
Grazie a HelloQuitX puoi invitare tutti i tuoi followers a unirsi su #Mastodon.
Serve prima scaricare il proprio archivio X/twitter e poi migrare automaticamente tramite: app.helloquitx.com
Oggi 20 Gennaio, gli strumenti di migrazione sono pronti per aiutare tutte le persone a trovare argomenti da seguire e seguaci su Mastodon.
Lascia X dal 20 Gennaio, e mobilita amici e amiche, familiari e gruppi su tutte le piattaforme per far parte del movimento e aiutare tutti e tutte a lasciare X!
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"Trovati qualcosa che ami e non lavorerai mai più in vita tua" è una stronzata.
Kenobit
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Si trova anche in librerie e portali che trattano usato comunque, la mia copia l'ho presa così.
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Oggi, con mia moglie, sono andato a fare due passi a Rivoli, località vicino a Torino da secoli rinomata per la possibilità di passeggiarvi con piacere: ricordo il capitolo del libro Cuore che inizia con le parole «Addio passeggiate a Rivoli».
Ebbene, all'inizio di via Piol l'occhio mi è caduto su una bacheca che pubblicizzava la proiezione dell'ultimo film di Ferzan Özpetek (Diamanti) presso il carinissimo cinema Borgonuovo.
Non so che ruolo abbia giocato il romanticismo della sala cinematografica un po' decadente, ma il film mi ha emozionato e fatto piangere.
Riflette su cinema e teatro, e su tanti temi importanti: il lavoro, il lutto, la ribellione, la violenza, eccetera.
Un capolavoro.
Qui il trailer.
Edit: Per non generare equivoci in chi volesse visitarla, specifico che la vecchia sala cinematografica si trova a oltre un chilometro dalla bacheca in cui era esposta la locandina.
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«
All eyes are on Bluesky, but Mastodon is also making clear and steady progress, I like it more then Bluesky.
Also the fact that I can change servers with Mastodon anytime I like, taking (almost) anything with me, feels comfortable in this time of BigTech oligarchs
».
Italia, che schifo
Russia, che schifo.
Che schifo.
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Ormai sono due anni da quando è mancata la mia mamma.
Nonostante non la vedessi praticamente mai:
- fino a pochi mesi fa ho dovuto prendere antidepressivi, e da venerdì sono di nuovo in burnout perché non reggo più nulla;
- nelle fotografie sembro invecchiato di vent'anni, sembro Babbo Natale;
- sono ingrassato in modo impressionante;
- ho un perenne mal di stomaco.
Non so se mi riprenderò mai.
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Mi sveglio in piena notte e, come mi succede spesso, decido che non ho sonno.
Il pensiero comincia a vagare, ripenso al mio eccesso di account nel Fediverso.
Eppure mantengo ognuno di essi perché mi consente di fare qualcosa in più rispetto agli altri.
Ripenso a un'istanza che da tempo vorrei provare. Uhm... blocca Threads?
Nella mia app in cui "appunto ogni spunto" dovrei avere un link a una pagina che elenca le istanze spiegando se bloccano Threads.
La apro e ritrovo invece questo vecchio link, dell'ormai lontano 2012.
È un capolavoro dell'immenso e indimenticabile Franco Bomprezzi.
Non sono “diversamente abile”, chiaro?
Ci mancava anche Roberto Saviano. Un monologo in prima serata da Fazio tutto dedicato a celebrare la condizione dei “diversamente abili”. Parte bene, dalla cronaca, dalla evidente ingiustizia sociale dei tagli al welfare mentre è straripante lo scandalo della politica ladrona. Passa poi a magnificare gli atleti delle Paralimpiadi e qui comincia a scricchiolare, perché li ritiene di fatto migliori degli altri campioni, quelli che non esita a chiamare “normodotati”, facendomi aggricciare la pelle. Ma è la seconda parte, il clou emotivo del suo racconto, a sgomentarmi. Parla di Petrucciani, il grande pianista jazz morto a 36 anni, anche lui – come me – massacrato alla nascita dalle fratture conseguenti all’osteogenesi imperfetta. Saviano non fa altro che tirar fuori un capitolo del suo libro, è stato sicuramente molto colpito dalla vicenda umana di Michel Petrucciani, e lo capisco. Alto poco più di un metro, mani grandi e forti, ha trasformato il suo handicap riuscendo, grazie a un talento eccezionale e a un esercizio maniacale, a diventare un virtuoso del pianoforte. Vita sregolata, troppi concerti, troppo alcol e forse non solo. Insomma il classico cliché dell’eroe maledetto, scorrono le foto, dall’infanzia in poi, donne comprese. Tutto molto bello, romantico, commovente. Ecco, Saviano ha chiarito a milioni di italiani che cosa possono fare nella vita i “diversamente abili”.
In tanti, tantissimi, si commuovono e dicono: “Che bello, finalmente in prima serata si parla di loro”. Poi leggono il mio post su Invisibili e cominciano a tentennare, molti si rendono conto che effettivamente le parole hanno un peso e anche alcuni argomenti sono un po’ forzati, per riscuotere l’applauso, la standing ovation finale del grande comunicatore che parla da solo. Io rispondo ai commenti, cerco di spiegare il mio reato di lesa maestà, una lettera aperta a Roberto Saviano che definisco “diversamente bravo”. Il post sta girando molto nei social network e si accendono discussioni, dibattiti accesi, con toni più o meno tolleranti. Ho toccato insomma un nervo scoperto, un tasto sensibile. Bene.
Temo fortemente che l’invasione dei “diversamente abili” sia quasi inarrestabile. Io ci provo a spiegare che la parola giusta è “persona con disabilità”, come dice l’Onu, come dicono le associazioni, come dicono le persone. Ma niente, sono considerato un sofista, che guarda il dito e non vede la luna. Che importa dividersi sulle parole, suvvia? Andiamo alla sostanza. Siete o non siete persone con un sacco di problemi in più? Siete o non siete abili ogni giorno nell’affrontare la vita, anche quando è difficile? E allora, che cosa volete, “voi”? Siete “diversamente abili”. Ecco, tiè.
No. Io non ci sto. Non sono e non sarò mai “diversamente abile”. Durante la giornata posso essere un giornalista, un comunicatore, un consulente, un amico, un fratello, un amante, un compagno, un tifoso, persino un malato (se mi viene la febbre oppure la bronchite), un rompiscatole, un invalido civile (se devo utilizzare le leggi vigenti), ma non riesco a capire in che cosa sarei “diversamente abile”. Faccio fatica a vestirmi da solo, la sedia a rotelle la so usare ma non sono un drago, la pancia rallenta i movimenti, so usare lo smartphone ma faccio fatica con il touch screen, cerco di convivere con la mia disabilità ormai da tanti anni, ma non me ne faccio un vanto. Non voglio essere etichettato per questo. Mi chiamo Franco, penso che basti. E invece è vero: la gente ti guarda e ti etichetta, sempre più. Più di prima, più di dieci anni fa, forse ancor più di trent’anni fa. Forse perché il mondo della disabilità è più organizzato, visibile, combattivo. Forse perché riusciamo a parlarne, a discuterne, anche nelle difficoltà di un welfare che boccheggia.
Ma una cosa è certa: non autorizzo nessuno a pensarmi o a definirmi come “diversamente abile”. Diversamente un corno. Io sono bravissimo per i fatti miei. E lo so. Senza bisogno di concessioni benevole, tanto meno da Roberto Saviano in prima serata.
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«Mi sta sulle balle 'sta cosa che ultimamente si parla troppo di ideologie e poco di idee».
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ma figurati, e' perche' mi aveva risposto su pixelfed e io ho risposto da mastodon, e' normale.
Qui si chiacchiera volentieri con tutti !
buongiorno a entrambi
Sette anni senza Dolores O'Riordan 🕯️
Gianlu 🇮🇹 🇪🇺 likes this.
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Lezioni di canto da non perdere per nessun motivo al mondo!
This post will affirm prejudices you might have. Fight that.
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Growing up in #Nigeria, I saw terrible things: executions by firing squad, burglars lynched and set on fire, fights at the drop of a hat, a girl beaten close to death cos a rumour claimed she was a witch who could steal penises, police flogging commuters for no reason.
But I have absolutely no PTSD from any of it (I think). My British kids have nightmares if a car door slams too loudly.
Why is that?
Polibronson 🦋 reshared this.
I had PTSD, not because of violence, but 4 times experiencing sudden drastic sight loss; my mind couldn't cope.
Anche oggi ritardi e disagi in ferrovia, Trenitalia: “C’è un guasto alla linea”
Il mio ultimo ricordo di lui risale a questa mostra a Miradolo di San Secondo, che visitai nel 2019 insieme all'amico expat rientrato qualche giorno da Berlino.
Ricordo che mi stupirono le prime fotografie controcorrente, impattanti e politicamente scorrettissime.
fondazionecosso.com/evento/oli…
Trames reshared this.
Giacomo Tesio
in reply to Polibronson 🦋 • • •Come creare il tuo social network (con Snac)
Giacomo Tesio