Sulle spallucce degli altri.
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Un'espressione letta in un articolo mi ha colpito in modo particolare: “L'omertosa apatia del piccolo trambusto quotidiano.” Felicissima intuizione linguistica che riesce a racchiudere in sé uno dei crismi su cui poggia la fertile e vigorosa baldanza del liberismo nostrano, quello che toglie i diritti ai lavoratori e non solo abolendo leggi, ma riducendo il mondo del lavoro, anche quello operaio (ci sono, ci sono: non fate finta di niente) a mera paccottiglia senza valore, neanche umano.
E' quel sentire assai comune che porta alla coltivazione del famoso orticello, che con la staccionata lascia fuori tutti i ragionamenti non adatti alla crescita del proprio benessere, della propria fetta intoccabile di piccoli e spesso inutili “privilegi”. Che, di solito, si formano sulla cenere dei diritti negati ad altri. Ma stando al di là della staccionata, sono chiacchiericcio confuso. Una brezza leggera.
E' l'oltre, la pigrizia di chi sta con il sedere al caldo (o che pensa di averlo coperto) e che può, tranquillamente, silenziosamente, fregarsene di vertenze durissime e dei dannati che sperano in un esito che restituisca un po’ di fiato. Questo sono i lavoratori dei gioielli da preservare della “cultura” del lavoro, della tradizione più autentica e genuina della laboriosità illuminata della parte sana del Paese. Peccato che, come in ogni famiglia, le magagne ci sono, ed enormi.
Questo è un corollario. L'Italia vive su questa “omertosa apatia“: possiamo dire che si regge sulle spallucce, quel gesto del corpo che sta a significare “Che me ne frega?”. Sì, ovviamente sono dalla parte di chi ha problemi, sono sinceramente preoccupato dalla condizione di milioni di concittadini costretti praticamente alla povertà pur lavorando e mi indigno fortemente (come se questo cambiasse qualcosa per qualcuno, ma non mi limito.)
Però, fermi: cinque minuti, in pausa caffè. Stasera apericena e c'è la partita in TV (a pagamento). Nessuno è innocente, in un gioco al massacro che vede soccombere giornalmente centinaia di famiglie: nella cosiddetta “società del benessere”, del “Ci sarà chi se ne preoccupa”, di coloro che sanno cosa devono fare gli altri, ma che personalmente ha le mani legate e lo sguardo basso da partecipazione emotiva spinta e sincera.
In piazza, davanti alle fabbriche, a mandare messaggi forti, mettendoci il corpo, la faccia, la pelle possono scendere sempre gli altri di cui sopra. Bravi, ma senza fare troppo casino, che ci si infastidisce. Ben attenti e ribadire che c'è chi deve risolvere le cose: a modino, con quella pragmatica calma che non dia noia al superiore, che certe discorsi non si fanno. Noi si sta bene, ce lo siamo guadagnato.
In Friulano si direbbe “Lasse stà” (lascia stare). E' la resa incondizionata al complice modus operandi di tutta quella genia imprenditoriale che scrive i “Codici etici” delle aziende e poi chiama la questura, che accorre prontamente, se ritiene che qualche manganellata al posto giusto sia un metodo meno aulico, ma più efficace di far filare le cose nella maniera corretta. Che, guarda caso, è sempre e solo la loro.
Tanto, parliamoci chiaro: sono molti di più quelli cui non frega nulla. E si sa che la maggioranza è ben salda e protetta. Dal 2022 poi...
#Lavoro #Diritti #Italia #Opinioni
Essere contro
#riflessioni #diritti #razzismo
Vi piacciono i taralli fatti con la farina di grilli? E le larve fritte al peperoncino? Le vedo le vostre facce schifate e le smorfie di disgusto, vedo anche i vostri pensieri, il “no, no, no, io quella roba là mai, per carità” che vi scorre in testa. Prima che andiate a vomitare però, voglio dirvi 3 cose:
- Li ho assaggiati, sia i taralli con la farina di grilli che le larve fritte, e non sono per niente male, anzi, sono abbastanza buoni.
- Non c'è questa grande differenza tra il mangiare grilli e gamberetti. E ci sono cose ben più disgustose che vengono considerate prelibatezze, tipo le lumache.
- Ma poi, a voi che vi frega di quello che mangio io?
Gamberetto | Grillo | |
---|---|---|
Dominio | Eukaryota | Eukaryota |
Regno | Animalia | Animalia |
Phylum | Arthropoda | Arthropoda |
Classe | Malacostraca | Insecta |
Ordine | Decapoda | Orthoptera |
Sottordine | Pleocyemata | Ensifera |
Famiglia | Crangonidae | Gryllidae |
Genere | Crangon | Acheta |
Specie | C. crangon | A. domesticus |
Io non vengo a casa vostra per controllare se mettete la panna nella carbonara o l'ananas sulla pizza (che tra l'altro a me la pizza ananas e prosciutto piace, adesso uccidetemi), perciò non vedo perché a voi debba interessare se mangio grilli. Perché vi svelo un segreto, il fatto che sia possibile fare una cosa, non implica che quella cosa debba essere fatta.Se l'Unione Europea approva l'uso di farine d'insetti per il consumo umano, non vi sta dicendo che da oggi in poi dovete mangiare solo biscotti al grillo, e se autorizza la sperimentazione sulla carne coltivata, non sta obbligando tutti a prendere le fettine panate in laboratorio. Potete continuare a comprare la farina di grano antico che vi piace tanto e andare dal macellaio sotto casa a prendere la costata da otto etti perché lui c'ha la carne buona.Di questi tempi sembra vada molto di moda essere contro: contro la farina d'insetti, contro l'ananas sulla pizza, contro l'aborto, i diritti delle persone non binarie, lo ius soli, le celebrazioni per il 25 aprile... contro tutto quello che non si conforma alla propria visione del mondo, come se per assicurare gli stessi diritti a persone diverse da noi per provenienza, genere, religione, ecc., dovessimo in qualche modo privarcene noi. Beh, ecco un altro segreto svelato: i diritti non sono una quantità a somma costante (in fisica si direbbe che si conservano), non esiste un valore che rappresenta il totale dei diritti di cui godono tutti gli esseri umani, per cui se concedo un diritto in più a qualcuno lo devo togliere a qualcun altro. Garantire dei diritti alle minoranze non significa toglierli a chi ha avuto la fortuna di nascere maschio, etero, bianco, europeo, significa contribuire a creare una società migliore. E, come scrivevo prima, avere il diritto a qualcosa non implica essere obbligati ad averlo. Come il mio diritto di mangiare farina di grilli non ti obbliga a fare altrettanto, così i diritti delle persone LGBTQIA(BCDEFGH...)+ non riducono i diritti dei maschi alfa bianchi, eterosessuali, cattolici, che credono nella famiglia tradizionale. (lo sapete vero che la storia del maschio alfa è una cazzata?). Garantire un fine vita dignitoso e di libera scelta a persone malate e sofferenti non implica che chiunque debba ricorrere al suicidio assistito né, come qualcuno ha detto, che si vogliano eliminare dalla società le persone vecchie e malate. Il diritto all'aborto non impedisce a chi vuole avere figli di farlo e riguarda la coscienza di chi decide di esercitarlo, non fondamentalisti incel che si riempiono la bocca di concetti come il diritto alla vita. Spesso mi sembra che stiamo trattando i diritti civili come fanno certi tifosi di calcio: non importa se la mia squadra perde, basta che quella degli altri che mi stanno antipatici non vinca. Ora, se questo tipo di ragionamento già è ridicolo a livello sportivo, quando si parla di diritti civili è una cazzata bella e buona. Se vi dà fastidio che una coppia di persone dello stesso sesso adotti un bambino o una bambina, che un malato terminale decida che non ce la fa più a vivere, se pensate che sia sbagliato che una persona che vive in Italia da 5 anni chieda la cittadinanza, e che i suoi figli nati qui diventino di diritto italiani, non state proteggendo i vostri diritti, ma i vostri privilegi a scapito delle fasce più deboli della popolazione, state cercando di mantenere una vostra presunta superiorità. insomma, siete solo dei razzisti del cazzo.