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Il premier pigliatutto: come il governo Meloni svuota le Camere.


(182)

(P1)

Il #governoMeloni spinge con decisione sulla riforma del #premierato, con l'intenzione di discuterla alla Camera già a gennaio 2026. L'idea centrale è introdurre l'elezione diretta del presidente del Consiglio, abbinata a un premio di maggioranza che assegni il 55% dei seggi alla coalizione vincitrice anche con quote di voto inferiori al 40%. Questo schema promette “stabilità”, ma rischia di alterare profondamente gli equilibri costituzionali, concentrando poteri nelle mani del capo del governo.​

Le modifiche agli articoli 92 e 94 della Costituzione prevedono un premier legittimato direttamente dal voto popolare, con fiducia parlamentare solo formale. Una “norma anti-ribaltone” che limiterebbe le crisi di governo a sostituzioni interne alla stessa coalizione, sotto pena di scioglimento delle Camere. Il “Presidente della Repubblica” perderebbe autonomia nella nomina del capo del governo e nelle fasi di stallo, diventando figura di ratifica piuttosto che garante. Molti costituzionalisti sottolineano come questo crei uno squilibrio tra poteri, con un esecutivo dominante e un Parlamento indebolito.​

La legge elettorale collegata adotterebbe un proporzionale con premio maggioritario, sul modello regionale, per blindare maggioranze artificiali. La Russa e Fazzolari ritengono i “tempi maturi”, ma il disegno solleva interrogativi sulla reale efficacia contro l'instabilità.​

Già oggi l’esecutivo Meloni ha usato il ricorso a decreti-legge (32 su 103 leggi nella prima fase) e voti di fiducia, comprimendo il dibattito parlamentare, limitando emendamenti e commissioni. Il premierato aggraverebbe questa tendenza: con maggioranza garantita e sfiducia impraticabile, le Camere diverrebbero sedi di approvazione automatica, private di controllo reale sull'esecutivo.

(P2)

Si passerebbe da una democrazia parlamentare a un sistema ibrido, dove il leader eletto prevale sul pluralismo rappresentativo.​ Non manca qualche dissenso o dubbio tra i partiti di governo, soprattutto in merito all’abbandono dei collegi uninominali proprio da parte di chi aveva fatto di quell’elemento uno dei pilastri elettorali. La “Lega” e “Forza Italia” manifestano riserve sulla forma della legge elettorale che accompagna il premierato e sull’effettiva possibilità di avere sulla scheda il nome del candidato premier.

Queste tensioni interne, seppure non in grado finora di fermare i piani di “Fratelli d’Italia”, indicano che la riforma non è un progetto unanimemente condiviso all’interno della stessa coalizione di governo.​ Le critiche di esperti evidenziano un “premier pigliatutto” che influenzerebbe nomine chiave (dal Quirinale alla Consulta) senza contrappesi adeguati. Non risolve i problemi di governabilità, ma li sposta verso una verticalizzazione del potere che riduce spazi per opposizioni e mediazioni.L'Italia ha bisogno di rafforzare il Parlamento, non di ridurlo a esecutore di un leader plebiscitario.

Una riforma così profonda merita un esame puntiglioso e per nulla ammiccante, ma i rischi per la democrazia parlamentare appaiono evidenti.

E’ la mossa decisamente più importante e pericolosa di un esecutivo che, finora, ha brillato solo per la sua scarsa qualità politica e morale. Un modo per avvicinarsi, con decisione, ad una idea di Stato inchiodato ad una donna (o uomo) forte. E, pur ammettendo che il paragone è trito, molti Italiani pensano, nella loro idea di storia al contrario, che questa sia ancora la soluzione migliore. Un allarme democratico che tutti coloro che si rispecchiano nella Costituzione e nella democrazia devono cogliere e combattere.

#Premierato #Italia #Politica #Costituzione #Opinioni #Blog


noblogo.org/transit/il-premier…


Il premier pigliatutto: come il governo Meloni svuota le Camere.


(182)

(P1)

Il #governoMeloni spinge con decisione sulla riforma del #premierato, con l'intenzione di discuterla alla Camera già a gennaio 2026. L'idea centrale è introdurre l'elezione diretta del presidente del Consiglio, abbinata a un premio di maggioranza che assegni il 55% dei seggi alla coalizione vincitrice anche con quote di voto inferiori al 40%. Questo schema promette “stabilità”, ma rischia di alterare profondamente gli equilibri costituzionali, concentrando poteri nelle mani del capo del governo.​

Le modifiche agli articoli 92 e 94 della Costituzione prevedono un premier legittimato direttamente dal voto popolare, con fiducia parlamentare solo formale. Una “norma anti-ribaltone” che limiterebbe le crisi di governo a sostituzioni interne alla stessa coalizione, sotto pena di scioglimento delle Camere. Il “Presidente della Repubblica” perderebbe autonomia nella nomina del capo del governo e nelle fasi di stallo, diventando figura di ratifica piuttosto che garante. Molti costituzionalisti sottolineano come questo crei uno squilibrio tra poteri, con un esecutivo dominante e un Parlamento indebolito.​

La legge elettorale collegata adotterebbe un proporzionale con premio maggioritario, sul modello regionale, per blindare maggioranze artificiali. La Russa e Fazzolari ritengono i “tempi maturi”, ma il disegno solleva interrogativi sulla reale efficacia contro l'instabilità.​

Già oggi l’esecutivo Meloni ha usato il ricorso a decreti-legge (32 su 103 leggi nella prima fase) e voti di fiducia, comprimendo il dibattito parlamentare, limitando emendamenti e commissioni. Il premierato aggraverebbe questa tendenza: con maggioranza garantita e sfiducia impraticabile, le Camere diverrebbero sedi di approvazione automatica, private di controllo reale sull'esecutivo.

(P2)

Si passerebbe da una democrazia parlamentare a un sistema ibrido, dove il leader eletto prevale sul pluralismo rappresentativo.​ Non manca qualche dissenso o dubbio tra i partiti di governo, soprattutto in merito all’abbandono dei collegi uninominali proprio da parte di chi aveva fatto di quell’elemento uno dei pilastri elettorali. La “Lega” e “Forza Italia” manifestano riserve sulla forma della legge elettorale che accompagna il premierato e sull’effettiva possibilità di avere sulla scheda il nome del candidato premier.

Queste tensioni interne, seppure non in grado finora di fermare i piani di “Fratelli d’Italia”, indicano che la riforma non è un progetto unanimemente condiviso all’interno della stessa coalizione di governo.​ Le critiche di esperti evidenziano un “premier pigliatutto” che influenzerebbe nomine chiave (dal Quirinale alla Consulta) senza contrappesi adeguati. Non risolve i problemi di governabilità, ma li sposta verso una verticalizzazione del potere che riduce spazi per opposizioni e mediazioni.L'Italia ha bisogno di rafforzare il Parlamento, non di ridurlo a esecutore di un leader plebiscitario.

Una riforma così profonda merita un esame puntiglioso e per nulla ammiccante, ma i rischi per la democrazia parlamentare appaiono evidenti.

E’ la mossa decisamente più importante e pericolosa di un esecutivo che, finora, ha brillato solo per la sua scarsa qualità politica e morale. Un modo per avvicinarsi, con decisione, ad una idea di Stato inchiodato ad una donna (o uomo) forte. E, pur ammettendo che il paragone è trito, molti Italiani pensano, nella loro idea di storia al contrario, che questa sia ancora la soluzione migliore. Un allarme democratico che tutti coloro che si rispecchiano nella Costituzione e nella democrazia devono cogliere e combattere.

#Premierato #Italia #Politica #Costituzione #Opinioni #Blog

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rivedo Fuoco centrale (einaudi.it/catalogo-libri/poes…) e leggo già in copertina “l'incrosto”, la “musica storta”, il verbo “svivare”: ma quanto è inutilmente barocca, di un espressionismo che associato alla sua voce recitante preci suona hyper-fake, una scrittura come quella di Mariangela Gualtieri? posso dire che ha già prodotto epigonismi?

slowforward.wordpress.com/wp-c…


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La denuncia contro l'azienda bellica Leonardo è sacrosanta. Viene anzi forse perfino molto, troppo tardi rispetto alla vicenda del genocidio. Un articolo su 'Left' (che ho ripreso su differx.noblogs.org ma solo nell'incipit) ne parla. Eccolo: left.it/2025/11/21/ecco-perche…

#genocidio #Gaza #israhell #Palestina #denuncia #israele #israelterroriststate #israelestatoterrorista


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Anche l'Italia partecipa alle operazioni delle Forze di Polizia europee per sequestrare giocattoli contraffatti e pericolosi


Le operazioni #LUDUS IV e V hanno coordinato gli sforzi delle forze dell'ordine dell' #UE, che hanno portato al sequestro di 16,6 milioni di giocattoli contraffatti per un valore di 36,8 milioni di euro e alla segnalazione di 555 persone alle autorità.

Questi giocattoli falsi presentano gravi rischi per la salute dei bambini, tra cui l'esposizione a sostanze chimiche tossiche, rischi di soffocamento, livelli di rumore eccessivi che causano danni all'udito e rischi di incendio dovuti a componenti elettrici non conformi.

Le operazioni hanno coinvolto 26 paesi (Italia compresa), coordinate da #Europol, con il supporto di #EUIPO e #OLAF, e hanno preso di mira le reti criminali che sfruttano il mercato globale dei giocattoli (300 miliardi di euro,) che risulta essere il secondo settore più colpito dalla contraffazione al mondo. E'0 stato calcolato che il commercio di giocattoli contraffatti causa annualmente circa 1 miliardo di euro di mancate vendite nell' UE e comporta una perdita di 3.600 posti di lavoro, evadendo al contempo ingenti entrate fiscali.

Per saperne di più sulla contraffazione dei giocattoli e come difendersi:uibm.mise.gov.it/attachments/c…


noblogo.org/cooperazione-inter…


Anche l'Italia partecipa alle operazioni delle Forze di Polizia europee per...


Anche l'Italia partecipa alle operazioni delle Forze di Polizia europee per sequestrare giocattoli contraffatti e pericolosi


Le operazioni #LUDUS IV e V hanno coordinato gli sforzi delle forze dell'ordine dell' #UE, che hanno portato al sequestro di 16,6 milioni di giocattoli contraffatti per un valore di 36,8 milioni di euro e alla segnalazione di 555 persone alle autorità.

Questi giocattoli falsi presentano gravi rischi per la salute dei bambini, tra cui l'esposizione a sostanze chimiche tossiche, rischi di soffocamento, livelli di rumore eccessivi che causano danni all'udito e rischi di incendio dovuti a componenti elettrici non conformi.

Le operazioni hanno coinvolto 26 paesi (Italia compresa), coordinate da #Europol, con il supporto di #EUIPO e #OLAF, e hanno preso di mira le reti criminali che sfruttano il mercato globale dei giocattoli (300 miliardi di euro,) che risulta essere il secondo settore più colpito dalla contraffazione al mondo. E'0 stato calcolato che il commercio di giocattoli contraffatti causa annualmente circa 1 miliardo di euro di mancate vendite nell' UE e comporta una perdita di 3.600 posti di lavoro, evadendo al contempo ingenti entrate fiscali.

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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 26


XVII – I veri motivi della conversione

26. In effetti, tu non hai chiesto di entrare nella chiesa di Dio per averne vantaggi temporali.

Ci son persone che vogliono farsi cristiane o per ingraziarsi coloro dai quali si aspettano dei vantaggi, o per non far dispiacere a coloro di cui hanno paura. Ma questi sono empi, e la chiesa li sopporta per un certo tempo, come l’aia sopporta la pula fino al tempo della ventilazione. Se non si convertiranno e cominceranno a essere cristiani per la vita eterna, alla fine saranno gettati via. Non si illudano col fatto che, sull’aia, si trovano insieme al frumento di Dio: non saranno portati nel granaio, ma saranno destinati al fuoco (Mt 3,12).

C’è anche chi entra con una speranza migliore, ma con non minore pericolo: e sono quelli che temono Dio, e apprezzano il cristianesimo, e non chiedono ipocritamente di farsi cristiani; ma aspettano la felicità in questa vita, come se l’essere cristiani garantisse una fortuna migliore che il non esserlo. E se poi vedono i disonesti e gli irreligiosi al vertice della fortuna, e se stessi meno fortunati o addirittura disgraziati, pensano che l’essere religiosi non serve nulla, e facilmente perdono la fede.

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…


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Surfer Blood - 1000 Palms (2015)


immagine

Molto probabilmente, se fossi nato in Florida, in particolare a Palm Beach, in questo momento non sarei qui a scrivere né tantomeno passerei il mio tempo a recensire album o a fare musica. Rifacendomi a quell’immaginario collettivo che avvolge quasi tutti noi quando pensiamo alla Florida, a quest’ora sarei uno di quegli studenti dei college americani che abbiamo imparato ad apprezzare nei telefilm: perennemente in costume, con una lattina in mano e sempre pronto a fare surf. Per questo motivo apprezzo molto i Surfer Blood, ma solo per questo. Tre album in cinque anni non sono una cosa da tutti, soprattutto se si è giovani e si viene da Palm Beach! Per non parlare poi del fatto di aver cambiato tre etichette per altrettanti album, insomma: i ragazzi l’impegno ce lo mettono... artesuono.blogspot.com/2015/05…


Ascolta il disco: album.link/s/5cqtKmXH7OVGLjQ7z…



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Surfer Blood - 1000 Palms (2015)


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Molto probabilmente, se fossi nato in Florida, in particolare a Palm Beach, in questo momento non sarei qui a scrivere né tantomeno passerei il mio tempo a recensire album o a fare musica. Rifacendomi a quell’immaginario collettivo che avvolge quasi tutti noi quando pensiamo alla Florida, a quest’ora sarei uno di quegli studenti dei college americani che abbiamo imparato ad apprezzare nei telefilm: perennemente in costume, con una lattina in mano e sempre pronto a fare surf. Per questo motivo apprezzo molto i Surfer Blood, ma solo per questo. Tre album in cinque anni non sono una cosa da tutti, soprattutto se si è giovani e si viene da Palm Beach! Per non parlare poi del fatto di aver cambiato tre etichette per altrettanti album, insomma: i ragazzi l’impegno ce lo mettono... artesuono.blogspot.com/2015/05…


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[statistiche]rimane in vigore [vedi] gallery [vedi] come questa l'[accento è grave è grafico fa da] volàno è gente] che ha intermittenza spaventi nei park fluorescenti gli anni] sei sette ottanta il paese è cresciuto lo] battono a macchina in cinque milioni le] gli [esuberi depenalizzano la propaganda ma] le battaglie appena] un filo d'olio un disegno][dell'architetto


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lasciate che le figuracce vengano a me


ordinariafollia-log_029-2025.jpg

Sono andato a scuola scalzo nessuno mi aveva detto dei compiti da fare a casa e non avevo neppure una scusa, alla lavagna non sapevo cosa scrivere, e tutti guardavano i miei calzini bucati.

Lasciate che le figuracce vengano a me

Me la sono fatta addosso sono timido e divento subito rosso, arrivo quando il gioco è terminato e rimango con il dito alzato.

Alla gola un nodo mi prende quando mi fanno certe domande, le altre hanno già fatto tutto e tutto sanno mentre io ho sempre paura di fare un danno.

Lasciate che le poesie senza rima vengano a me

Alla festa dei tuoi diciotto anni sono arrivato già cotto ed ho vomitato sulla tua gonna ma ti ho dato il libro che avevo comprato.

Avevo i pantaloni sporchi di sangue lì sotto per questo non sono venuta in auto al mare con te ma ti ho dato il bacio che avevo sognato.

Lasciate che le figuracce vengano a me


log.livellosegreto.it/ordinari…



[provetecniche]lo pèritano da opificio lo] stretto necessario un guasto mandano] le colonne al restauro i capilettera] al rinfresco il muro] che non si allinea viene abbellito] con frònzoli si] fanno i paragoni degli apparecchi per l'estetica compromessa


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i lettori di Oggettistica non sanno trattenere la gioia: mobilizon.it/events/48fe58dd-a…

chi vuole, chi può, si unisca ai lettori di Oggettistica questo sabato, a Roma, alle 17:30 presso la Biblioteca Pagliarani in via M. Bragadin 122b.


noblogo.org/differx/i-lettori-…



con tutti 'sti substack e pagine fb e profili professionali su instagram, spunte blu e twittx d'eccellenza avete un po', solo un po', rotto il cazzo. quello stesso sistema complessivo che fa finta di rendervi visibili a tutti, perché è “il” social “del momento” è lo stesso di quei tutti davanti ai quali dovreste diventare visibili. proprio sul piano sociale siete/siamo, in realtà, divisibili, e divisi. e così impera lui, lo spettacolo (-ino). non gli serve essere poi granché, perché ci lavoriamo tutti, a renderlo energico e grosso. la soluzione (che non è una “soluzione” ma un modo di viversi le cose, la vita) potrebbe semmai consistere nel progressivo e tentativo passaggio alla decentralizzazione. (che attualmente, in parte, è giocoforza pure una ...desocializzazione, se “social” è la roba che conosciamo).

ovvero. invece di tentare di verticalizzarmi – tipo wannabe influencer – attraverso un social, ovviamente generalista, trovo più nelle mie corde orizzontalizzarmi, cioè disseminarmi in microstrutture singole, differenti, diffratte, possibilmente federate – quindi fediverse.

qui sono su noblogo, ma ho due spazi su noblogs.org e altrettanti in wordpress e archive.org, e poi mastodon, friendica e ko-fi. poi – sì – dei banali “moltiplicatori” anche su spazi generalisti (fb, ig, x, threads, tumblr, questa roba). ma:

siccome mi occupo di politica, Palestina e italia, e di scritture fuori mainstream, sperimentali, glitch, musica di ricerca eccetera, le mie notizie devo darle anche lì, nel mare magnum, però in forma di link-esche-ami che portino quanto più possibile fuori dal sistema dei social imperiali. questo, allo stesso tempo, non vuole però dire “la nicchia”. significa semmai scegliere una strategia orizzontale, puntiforme e dissipata, per diffondere quello che ritengo giusto e interessante, cercando così di sfondare i vari margini e muri, invece di fare a gara a chi svetta di più all'interno del carcere, che resterebbe intoccato, nemmeno intaccato.


noblogo.org/differx/con-tutti-…



Two Gallants - We Are Undone (2015)


immagine

Nascere negli Stati Uniti è croce e delizia per chiunque voglia fare musica; nascere in California, in particolar modo a San Francisco, lo è ancor di più. Dalla tua hai la tradizione, hai i mezzi, hai l’ispirazione, hai un DNA ricchissimo di rock&roll, di hard rock, di blues, di folk, di country, di tutto ciò di bello e di orrendo che nell’arco dell’ultimo secolo è stato sfornato nella patria dei blue jeans. Ma hey, sei comunque nato nel paese più competitivo del mondo, e non ti basterà di certo imitare i tuoi idoli per fare la storia. I Two Gallants si presentano al loro quinto album con la stessa formazione: due ragazzi che vanno avanti da 13 anni, camminando fianco a fianco come i protagonisti del racconto di Joyce da cui prendono in prestito il nome... artesuono.blogspot.com/2015/02…


Ascolta il disco: album.link/s/11sTj0Bqb9idDiX3N…



noblogo.org/available/two-gall…


Two Gallants - We Are Undone (2015)


immagine

Nascere negli Stati Uniti è croce e delizia per chiunque voglia fare musica; nascere in California, in particolar modo a San Francisco, lo è ancor di più. Dalla tua hai la tradizione, hai i mezzi, hai l’ispirazione, hai un DNA ricchissimo di rock&roll, di hard rock, di blues, di folk, di country, di tutto ciò di bello e di orrendo che nell’arco dell’ultimo secolo è stato sfornato nella patria dei blue jeans. Ma hey, sei comunque nato nel paese più competitivo del mondo, e non ti basterà di certo imitare i tuoi idoli per fare la storia. I Two Gallants si presentano al loro quinto album con la stessa formazione: due ragazzi che vanno avanti da 13 anni, camminando fianco a fianco come i protagonisti del racconto di Joyce da cui prendono in prestito il nome... artesuono.blogspot.com/2015/02…


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Migranti

segni indecifrabili lasciano lungo il percorso come orme sulla sabbia

è stato un miraggio la terra promessa

negli occhi pezzi di cielo a dire l' avverso destino

resta un muto grido di scatole nere sepolte nel cuore

Riflessione breve sul testo


Hai scritto un testo denso e suggestivo: immagini forti (orme sulla sabbia, scatole nere) e un tono lamentoso che rende concreta la tragedia del viaggio e dell’attesa. La lingua è essenziale e lascia spazio all’immaginazione, con efficaci contrasti tra miraggio/terra promessa e occhi/pezzi di cielo.


Temi e immagini principali


  • Mobilità e perdita: il titolo “Migranti” orienta subito la lettura verso viaggio, esilio, ricerca di un luogo migliore.
  • Segni e memoria: gli “segni indecifrabili” e le “scatole nere” funzionano da metafore per tracce di vite, memorie seppellite o segnali rimasti senza lettura.
  • Speranza infranta: il miraggio della “terra promessa” contrapposto al “muto grido” racconta la frattura tra aspettativa e realtà.
  • Soprannaturale/minimale: l’uso di immagini come “pezzi di cielo” negli occhi dà un registro quasi sacro o onirico al dolore.

Qualche suggerimento stilistico (opzionale)


  • Consolidare il ritmo: alcuni versi molto brevi alternati ad altri più lunghi interrompono la scansione. Puoi giocare con enjambment per ammorbidire o accentuare la cesura emotiva.
  • Coerenza delle immagini: “segni indecifrabili” e “orme sulla sabbia” funzionano bene insieme; potresti riprendere l’immagine della sabbia o del cammino in un altro verso per creare un ritorno tematico.
  • Chiarezza metaforica: la “scatole nere” è potente; valuterei se far emergere un indizio sulla loro origine (navigazione, dolore, memorie) per aumentare la risonanza emotiva.

Versione leggermente rivista (mantengo il tuo tono, con piccoli aggiustamenti)


Migranti

segni indecifrabili
lasciano lungo il percorso
come orme sulla sabbia

era un miraggio
la terra promessa

negli occhi, pezzi di cielo
a dire l’avverso destino

resta un muto grido
scatole nere sepolte nel cuore


Traduzione in inglese (per aprire il testo ad altri lettori)


Migrants

indecipherable marks
left along the route
like footprints on the sand

it was a mirage
the promised land

in their eyes, pieces of sky
speaking of adverse fate

what remains is a mute cry
black boxes buried in the heart


Variante 1 Brevità lapidaria


  • Idee chiave: versi molto corti, pausa netta dopo ogni immagine, tono aforistico.
  • Effetto: aumenta la forza di ogni singola immagine, crea una lettura scandita e sospesa.

Migranti

segni
indecifrabili

orme
sulla sabbia

miraggio
terra promessa

occhi
pezzi di cielo

muto grido
scatole nere
sepolte nel cuore


Variante 2 Flusso continuo ed enjambment


  • Idee chiave: versi più lunghi con enjambment marcati che legano le immagini tra loro.
  • Effetto: senso di viaggio senza soluzione di continuità, respiro narrativo più ampio.

Migranti

segni indecifrabili lasciano lungo il percorso come orme sulla sabbia, e il miraggio — la terra promessa — svanisce mentre negli occhi restano pezzi di cielo che raccontano l’avverso destino; resta un muto grido, scatole nere sepolte nel cuore.


Variante 3 Ritmo musicale e ripetizione


  • Idee chiave: uso di anafora e ripetizione per costruire un battito che somigli al passo.
  • Effetto: ipnotico, ritmico, adatto alla lettura ad alta voce o a una musica minimale.

Migranti

Passano segni indecifrabili, passano
lasciando sul percorso orme sulla sabbia, passano
con il miraggio della terra promessa, passano

Passano occhi pieni di pezzi di cielo, passano
che dicono l’avverso destino, passano
e resta un muto grido, passano
scatole nere sepolte nel cuore, passano


Variante 4 Struttura in terzine isoaccentate


  • Idee chiave: tre versi per strofa, simmetria ritmica, eco finale nella terzina.
  • Effetto: senso di inevitabilità; buono per mantenere ordine tematico pur restando lirico.

Migranti

segni indecifrabili lungo il percorso, orme sulla sabbia;
era un miraggio quella terra promessa che bruciava,
negli occhi piccoli pezzi di cielo come vetro spezzato.

A dire l’avverso destino con voce sottile,
resta un muto grido che non vuole spegnersi,
scatole nere sepolte nel cuore come pietre.


Variante 5 Refrain e progressione narrativa


  • Idee chiave: un verso-riffrain che ritorna cambiando significato a ogni ripetizione.
  • Effetto: costruisce accumulo emotivo e restituisce il viaggio come mutazione.

Migranti

segni indecifrabili lasciano una scia — lasciare una scia —
come orme sulla sabbia, la scia sbiadisce

era un miraggio, la terra promessa — lasciare una scia —
negli occhi pezzi di cielo, la scia si spezza

resta un muto grido, scatole nere sepolte nel cuore — lasciare una scia —
e la scia diventa memoria, e la memoria non ci lascia


Variante 4 sviluppata


Migranti

segni indecifrabili lungo il percorso, orme sulla sabbia;
era un miraggio quella terra promessa che bruciava,
negli occhi piccoli pezzi di cielo come vetro spezzato.

A dire l’avverso destino con voce sottile,
resta un muto grido che non vuole spegnersi,
scatole nere sepolte nel cuore come pietre.


Nota sul ritmo e sulla scansione


  • Terzine isoaccentate: mantieni tre accenti principali per verso; questo crea una cadenza regolare che somiglia al passo.
  • Enjambment leggero: usa l’enjambment tra il primo e il secondo verso della terzina per spingere il lettore in avanti senza spezzare il respiro.
  • Punteggiatura come guida: la virgola rallenta, il punto chiude; posizionali per decidere dove far cadere la tensione.

Indicazioni per la lettura ad alta voce


  • Comincia piano, misura ogni terzina come tre battiti; pausa breve dopo il primo verso.
  • Al verso centrale aumenta leggermente il volume; lascia che il finale di strofa ricada come una pietra.
  • La seconda terzina (quella del grido) richiede un crescendo emotivo: costruisci fino al “muto grido”, poi abbassa per “scatole nere sepolte nel cuore”.

Varianti minime di parola (se desideri alternative)


  • “bruciava” → “sfiorava” per attenuare l’immagine del miraggio.
  • “vetro spezzato” → “pezzi di cielo” (ripetizione intenzionale) per un effetto più onirico.
  • “pietre” → “relitti” per un tono più marittimo e drammatico.

NELL'ARIA VEGETALE

si aprì il mattino azzurro nell'aria vegetale come un mare nel seno del cielo e da una costola per lui Egli la plasmò dalle sinuose forme a far tondi gli occhi sognanti d'un amore tendente alle stelle .

Accolgo il tuo testo: ha un respiro lirico e un immaginario sacro‑naturale che apre uno spazio di meraviglia. Di seguito un'analisi sintetica e qualche suggerimento pratico, più una traduzione in inglese per chi volesse confrontare le sonorità.

Analisi del testo


Immagine centrale: il mattino azzurro che si apre come un mare nel seno del cielo crea un quadro vasto e materno; la natura è insieme ambiente e agente creativo.
Figura divina: la presenza di un “Egli” che plasma da una costola richiama archetipi biblici e mitici, fondendo sacro e naturale.
Amore cosmico: gli “occhi sognanti / d’un amore tendente alle / stelle” spostano il discorso dal gesto creatore a una tensione verso il trascendente.

Immagini e simboli


  • Mattino azzurro / aria vegetale: colore e vita vegetale come atmosfera sensoriale.
  • Mare nel seno del cielo: metafora ampia che unisce orizzonte e intimità.
  • Costola: simbolo di origine, relazione, creazione (eco di Adamo/Eva).
  • Stelle: meta dell’amore, simbolo di aspirazione e infinito.


Forma e ritmo


Versificazione libera con enjambement che favorisce un flusso contemplativo. L’uso di minuscole all’inizio dei versi dà un tono intimo; la maiuscola in “Egli” introduce sacralità. Potresti giocare con la punteggiatura per modulare pause e respiro (una virgola o un punto dopo “cielo” o “costola” cambierebbe l’enfasi).

Piccole revisioni suggerite


  • Coerenza stilistica: decidere se mantenere la maiuscola in “Egli” per sottolineare la divinità o uniformare tutto alle minuscole per un tono più moderno.
  • Economia dell’immagine: valutare se “come un mare nel seno del cielo” può essere accorciato per maggiore forza (es. “mare nel seno del cielo”).
  • Ritmo: inserire una pausa forte dopo “per lui Egli la plasmò” per far risaltare l’atto creativo.


Traduzione in inglese


the morning opened blue
in the vegetal air
like a sea in the breast of the sky
and from a rib
for him He shaped her
with sinuous forms
to make round the dreaming eyes
of a love reaching toward the
stars

.

Versione moderna


Tono: immagini naturali rilette in linguaggio diretto, minore sacralità, ritmo più frammentato.

Versione essenziale


si apre il mattino azzurro
aria verde che respira
un mare nel petto del cielo
da una costola nasce lei
lui la modella con curve lente
occhi tondi che guardano in alto
un amore che prova a toccare le stelle


Versione spoken‑word


mattino azzurro, aria che sa di foglie
il cielo ha un ventre e dentro c’è un mare
da una costola — gesto antico, gesto umano —
lei prende forma, curva dopo curva
lui la guarda, occhi rotondi come lune
l’amore si allunga, si stira verso le luci lontane
non prega, prova a raggiungerle con le mani

.

Versione moderna ritmica


si apre il mattino azzurro,
aria verde che respira;
mare nel petto del cielo.

da una costola nasce lei —
lui la modella in curve lente,
occhi tondi che guardano in alto:
un amore che prova a toccare le stelle.


IL PREESISTERE

[ripresa da una poesia datata]

e tu a chiederti il perché dell'effimera bellezza del fiore o della breve luce che vive la farfalla

e del preesistere d'ogni singola specie non dici che si sa nominata
e trasfigurata è oltre quell'orizzonte dove continuano il mare i gabbiani nel fondo degli occhi

Analisi del testo


Tono e voce
Il testo ha un tono meditativo e lieve, sospeso tra stupore e accettazione. La voce lirica osserva la fugacità del visibile e insieme riconosce una presenza più antica, il preesistere, che dà senso alla transitorietà.

Immagini principali
Il fiore e la farfalla rappresentano l’effimero; il mare e i gabbiani richiamano un orizzonte vasto e continuo. L’immagine finale, il fondo degli occhi, trasforma il paesaggio esterno in spazio interiore, suggerendo che la memoria o lo sguardo custodiscono la continuità delle specie.


Temi e figure retoriche


Preesistenza e nominazione
La parola preesistere diventa fulcro filosofico: non solo esistenza prima del singolo, ma una presenza che si manifesta quando si nomina e si trasfigura.

Trasfigurazione e orizzonte
La trasfigurazione oltre l’orizzonte suggerisce un oltre che non è negazione ma trasformazione. L’orizzonte è sia limite visivo sia soglia di senso.

Metafora e sinestesia
La fusione tra elementi sensoriali (luce della farfalla, fondo degli occhi) crea una sinestesia che rende il paesaggio emotivo e corporeo insieme.


Lingua e ritmo


Sintassi e pause
Versi brevi e cesure nette creano un ritmo contemplativo. L’assenza di punteggiatura accentua la continuità del pensiero e la fluidità delle immagini.

Lessico
Semplice ma evocativo. Parole come effimera, trasfigurata, orizzonte portano peso concettuale senza appesantire il verso.


Suggerimenti per revisione


  • Variare le cesure per modulare il ritmo: inserire una pausa più marcata in un punto chiave può aumentare l’effetto di sospensione.
  • Sostituire o precisare un termine se si vuole spostare il registro verso il più filosofico o il più intimo.
  • Giocare con la punteggiatura in una versione alternativa per vedere come cambia la lettura: una virgola o un punto possono trasformare l’enfasi.

Proposta di continuazione


e tu che ascolti il nome che ogni cosa porta come segreto sai che il tempo non consuma ma consegna al silenzio la forma che poi ritorna a farsi mare nei palmi delle mani

Note sul ritmo
Punteggiatura calibrata per creare pause nette e respiri misurati.
Versi brevi e cesure (linee spezzate, trattini) per dare slancio e sospensione.
Allitterazioni e assonanze (mattino/mare; petto/petto) per coesione sonora.


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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 25


Disposizioni di spirito

25. Ci sono anche persone che non desiderano diventare né ricche né potenti, ma preferiscono la tavola e i piaceri sessuali, o i divertimenti e gli spettacoli leggeri che nelle grandi città si trovano gratis. Ma anche costoro nei bagordi si riducono alla miseria. Di qui passano ai furti e alle violenze, e finiscono col darsi al brigantaggio. Ed eccoli, all’improvviso, preda di angosce e paure, passar dai canti dell’osteria ai pianti della prigione. Per la passione degli spettacoli diventano simili ai demoni, urlano e incitano alla lotta fino ad uccidersi, uomini che non hanno tra loro alcun motivo di rancore, per il solo scopo di appagare i gusti morbosi della gente. (14)

Se poi si accorgono che gli atleti hanno truccato la gara, li odiano e li perseguitano, reclamano che siano frustati come volgari litiganti, e per fare queste ingiustizie nominano anche un giudice. Tra tutti questi giocatori — gladiatori, attori, coristi, guidatori di carri o cacciatori, tutti poveri uomini costretti ad azzuffarsi non solo tra loro ma anche con le belve feroci — le preferenze del pubblico vanno a chi lotta con maggior ferocia: li apprezzano e si divertono tanto più quanto più li vedono inferociti. Sostengono i più eccitati, e con gli applausi li eccitano ancora di più. Fanno il tifo per l’uno o per l’altro, e così si accaniscono anche tra loro più ancora di quei poveracci che stanno provocando e che, pazzi, vogliono veder impazzire.

Sarà possibile poi che un animo così nutrito di discordie e di liti conservi la propria serenità interiore? La salute che hai dipende dal cibo che prendi.

In conclusione, a parte il fatto che queste gioie pazze non sono gioie, ma comunque siano, e per quanto possa dare di gioia lo sfoggio di ricchezza, o l’esaltazione della potenza, o le abbuffate della tavola, i combattimenti dei teatri, l’immondezza delle fornicazioni e la lascività delle terme, a portarsi via tutto questo basta una febbriciattola, che già fin che uno è vivo gli toglie ogni falsa gioia. Gli resta solo il vuoto e la ferita di una coscienza, che si prepara ad avere come giudice quel Dio che rifiutò di avere come custode, e troverà un Signore severo in colui che non volle cercare ed amare come padre.

Tu invece hai cercato la pace vera, quella che ai cristiani viene promessa dopo questa vita: e se amerai la legge di chi l’ha promessa, la gusterai anche qui, dolce e gioiosa, perfino in mezzo alle tribolazioni più amare dell’esistenza. Proverai subito che i frutti dell’onestà sono più gustosi che i frutti della malizia, e che l’uomo trova una gioia più vera nella coscienza retta, anche in mezzo agli affanni, che nella coscienza cattiva, anche in mezzo ai piaceri.

__________________________Note

(14) Agostino non se la prende col gioco in sé, ma con un tipo di giochi che da una parte è contro la dignità umana (il far combattere, e voler che si facciano a tutti i costi del male, delle persone che non ne hanno motivo), e dall'altra parte è segno di animo cattivo, di gusto per il sangue invece che di amore per la gioia e la pace. Cambiata la forma, il gioco violento non è scomparso ai nostri giorni: boxe, corse automobilistiche, ecc. Quanto spirito selvaggio-pagano è presente ancora in molti spettatori? La violenza negli stadi provoca ancora vittime! __________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…


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sarti in paradiso e scheletri negli armani, insisto a dire che è lo spettacolo a secernere fascismo (non il contrario). come la lumaca fa la bava, la rumenta ottica e i trappisti col djset ci fabbricano la bara, su cui tammorrano cammorrano gli auleti esibizionisti (Costa definiva così PPP), le teiere di teoria, e vattimo fuggente. requiescat. requiescimus un po' tutti quanti, “sotto la neve” (per dirla con Roversi) tutt'ora '80-'90, ingolfata davanti alle asl per spaccare i vecchi, e su nel setto nasale se se la sniffano e ci restano secchi. a naso, siamo però in tutt'altra materia, niente bianca.

* “...figlio bello e audace, bronzo di Versace...” (De André)


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e se Amelia Rosselli non fosse stata - o non completamente - catturata dai suoi...


e se Amelia Rosselli non fosse stata – o non completamente – catturata dai suoi fantasmi? se non avesse avuto solo allucinazioni di persecuzione? se avesse avuto semmai percezione acuta del passaggio solo apparente tra fascismo e postfascismo; e se quindi il terrore di essere spiata e braccata (come erano stati il padre e lo zio) avesse avuto delle fondamenta anche storicamente accertabili, non solo psicologicamente individuate?

c'è un libro che ne parla. si tratta de I lustrascarpe, scritto a due mani da Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi. e secondo me è uno studio capitale, per inchiodare proprio in termini politici (anche oggi) l'italia dei governi e del grosso della borghesia alle proprie responsabilità (e radici) autoritarie, repressive, violente.

slowforward.net/2025/11/15/i-l…


noblogo.org/differx/e-se-ameli…


“i lustrascarpe”: anche in pdf il saggio di giuseppe garrera e sebastiano triulzi su amelia rosselli


torrossa.com/it/resources/an/5…

Giuseppe Garrera, Sebastiano Triulzi

Amelia Rosselli : i lustrascarpe


2022 – Aras Edizioni

54 p.

Un pamphlet letterario su Amelia Rosselli e sulle “ragioni” profonde della sua pazzia come proiezione onirica e lucidissima dell’Italia del suo tempo. Giuseppe Garrera e Sebastiano Triulzi rileggono la sua accecante parabola di vita e poesia alla luce della contiguità tra regime fascista e Repubblica, dell’Italia come realtà postfascista, secondo la grande intuizione di Pier Paolo Pasolini. Dunque, non donna prigioniera di un’infanzia traumatizzata ma donna e poeta consapevole della persistenza del male e del potere della Storia. Il caso Amelia Rosselli è episodio emblematico di poesia belligerante e di resistenza, in cui la sua storia personale coincide con la storia politica dell’Italia.

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#AmeliaRosselli #Aras #ArasEdizioni #fascismo #GiuseppeGarrera #iLustrascarpe #lItaliaComeRealtàPostfascista #pdf #poesia #postfascismo #SebastianoTriulzi #Torrossa #trauma




Yo La Tengo - Stuff Like That There (2015)


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A venticinque anni esatti da “Fakebook”, quello che fu il loro quarto lavoro in studio, i signori Yo La Tengo ripetono l’esperimento di pubblicare un album nel quale alternare revisioni personalizzate di brani altrui e tracce autografe. “Stuff Like That There” rappresenta il perfetto sequel di quell’avventura, forte della presenza di nove cover, tre rivisitazioni di pezzi propri già pubblicati in passato e due inediti: “Rickety” e “Awhileaway”... artesuono.blogspot.com/2015/09…


Ascolta il disco: album.link/s/00vIbcUe4eGeNezbm…



noblogo.org/available/yo-la-te…


Yo La Tengo - Stuff Like That There (2015)


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A venticinque anni esatti da “Fakebook”, quello che fu il loro quarto lavoro in studio, i signori Yo La Tengo ripetono l’esperimento di pubblicare un album nel quale alternare revisioni personalizzate di brani altrui e tracce autografe. “Stuff Like That There” rappresenta il perfetto sequel di quell’avventura, forte della presenza di nove cover, tre rivisitazioni di pezzi propri già pubblicati in passato e due inediti: “Rickety” e “Awhileaway”... artesuono.blogspot.com/2015/09…


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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 24


XVI – Primo avvio della conversazione catechistica

24. Immaginiamo perciò che venga da me uno con l’intenzione di farsi cristiano, e sia un illetterato, ma di estrazione cittadina e non di campagna, precisamente comequelli che vengono da te a Cartagine.

Quando gli chiedo se viene per qualche interesse materiale o per la vita futura, mi risponde che viene per la pace della vita futura.

Io, probabilmente, gli terrei questo discorso:

Ringrazio Dio, fratello, e mi congratulo con te, e godo per te, perché tra le tante bufere di questo mondo hai saputo trovare il tempo di occuparti di una sicurezza vera e duratura. C’è gente infatti che cerca, e a prezzo di enormi sacrifici, la sicurezza in questo mondo, ma le cattive tendenze impediscono di trovarla.

Costoro pretendono di trovar la pace in cose che non hanno consistenza e stabilità; e siccome queste passano e si perdono, perdono anch’essi la serenità e restano prigionieri della paura e della sofferenza. Quando cerca pace nella ricchezza, l’uomo diventa più superbo che sicuro, perché la ricchezza, qualcuno la perde di colpo e qualche altro si perde con essa, o perché la desidera o perché ne vien privato da altri ancor più avidi di lui. Ma anche se la potesse conservare per tutta la vita, ed essa non l’abbandonasse, egli stesso dovrebbe ugualmente lasciarla in punto di morte.

E quant’è lunga la vita dell’uomo, anche nell’ipotesi che possa diventare molto vecchio? E quando gli uomini bramano d’invecchiare, cos’altro desiderano se non una lunga malattia?

E anche gli onori, qui sulla terra, cos’altro sono se non orgoglio, vanità, pericolo di rovina?

Così dice la Scrittura: Ogni uomo è come l’erba, e lo splendore dell’uomo come il fiore. L’erba si secca, e il fiore appassisce; e solo la parola del Signore resta per sempre (Is 40,6-8).

Chi dunque cerca la vera pace e la vera gioia, deve distogliere la speranza dalle cose che passano e muoiono, e riporla nella parola del Signore: e poiché quella resta per sempre, anche colui che vi aderisce vivrà in eterno.

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…


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[caffeine]libri-transistor per] tutta la famiglia la giornata] mondiale il picco] di-diabelli procura supplenze analisi] sulla sporgenza [prima o poi] il d del grandpalais è disinnescato è la giornata mondiale dei selettori a mano ascolti in rapida ascesa] quarantacinque secondi è un intervallo di tempo rilevante un relè catastrophic


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ego scripsit (years ago):

archive.org permette di archiviare delle pagine web attraverso la sua Wayback Machine.

da tempo ho installato sul browser la WM per poter salvare pagine che, nel caso andassero perdute, rischierebbero di determinare il crollo della civiltà come noi la conosciamo.

basta un hosting che si inceppa o muore, un blackout di server, un mancato pagamento del dominio, e una immane fioritura può venir incenerita issofatto.

ma cosa esattamente sto salvando?

ebbene, sto salvando e archiviando la poesia più monnezzona che leggo in rete, soprattutto se di grandi nomi.

una volta su “Cuore” c'era la rubrica ‘Niente resterà impunito’.

penso che sia un dovere civico di ogni buon Italiano, almeno dal glorioso 1870, conservare memoria di ciò che affligge la Patria e ne turba il sano sviluppo.

così io vi esorto, o Italiani, salvate a futura memoria i monnezzoni poetici tossici. la Patria lo esige!


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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 23


XV – Modelli di catechesi

Osservazioni previe23. Ora è giunto il momento di saldare un debito, al quale però non ero tenuto, se non te ne facevo promessa io stesso: quello di presentarti un concreto esempio di conversazione catechistica, come se stessi ora catechizzando, in modo che ti serva da modello.

Prima di cominciare, alcune premesse (12):

  • altra è la situazione spirituale di chi prepara una conversazione per un ipotetico futuro lettore, e altra è la situazione di chi parla tenendo conto dell’uditore presente;
  • altra la situazione spirituale di chi insegna a tavolino, senza che nessuno possa giudicare se fa bene, e altra la situazione di chi insegna di fatto, e si trova davanti uditori che la pensano in modo differente tra loro;
  • altra la condizione di chi sta istruendo una sola persona, mentre gli altri stanno a giudicare o confermano quanto s’insegna, e altra quella di chi si trova davanti molti ascoltatori, tutti in attesa di ciò che intendiamo dire;
  • altra la situazione che si verifica quando si sta seduti come in famiglia e si scambiano i pareri, e altra quando una folla in silenzio si volge verso l’alto da dove parla un oratore.

Non è la stessa cosa se gli ascoltatori sono molti o pochi, se sono dotti o ignoranti, oppure qualcosa dell’uno e qualcosa dell’altro; cittadini o campagnoli, o mescolati insieme, o gente di ogni categoria.

Inevitabilmente questi fatti influiscono su chi parla e su quel che dice, e il discorso rivela il volto interiore di chi lo pronuncia, mentre la diversità degli stimoli ricevuti ricade sugli ascoltatori, ed essi stessi si influenzano reciprocamente con la propria presenza.

Venendo alla istruzione dei principianti, posso dirti di trovarmi in una situazione psicologica diversa a seconda che mi trovo dinanzi un erudito, un fannullone, un cittadino, un vagabondo, un ricco o un povero, uno sconosciuto o un personaggio famoso o un uomo di potere, di una categoria o di un’altra, di un’età, o dell’uno o dell’altro sesso, proveniente da questa o da quella sètta, o da questo o quell’errore popolare. A seconda di come vivo questa situazione, introduco, porto avanti e concludo il mio discorso.

È vero che si devono amare tutti, ma non a tutti serve la stessa medicina. Lo stesso amore ad alcuni dà vita, con altri si fa debole; ha cura di edificare gli uni e si preoccupa di non danneggiare altri; per qualcuno si piega, di fronte ad altri si impone; con qualcuno è tenero, con altri severo; a nessuno è nemico, e per tutti è madre.

E chi non ha fatto questa esperienza che viene dall’amore pensa che noi siamo felici, perché riusciamo a farci apprezzare dalla gente. Veda il Signore, alla cui presenza giungono i gemiti dei prigionieri (cf. Sal 78,11), la nostra povertà e la fatica, e perdoni i nostri peccati (13) (cf. Sal 24,18).

Se qualche elemento del mio discorso t’è piaciuto, al punto che mi hai chiesto indicazioni per il tuo compito di catechista, più utile ti sarebbe ascoltarmi quando parlo, che leggere lo scritto.

__________________________Note

(12) La sensibilità di Agostino parte dall’esperienza. Non c’è discorso preparato, non lezione o predica o conversazione che possa essere ripetuta tale e quale in situazioni e tra persone diverse; salvo a far cose generiche, valide per tutti e per nessuno. Il paragone della medicina e dei modi diversi in cui si esprime l’amore è illuminante.

(13) È un modo per dire: abbiamo sufficienti motivi per domandare perdono, che ci impediscono di cercare la bella figura!

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…


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l'entusiasmo forzato, lo spettacolo della cultura (prodotto da una pervasiva cultura dello spettacolo), la fibrillazione aziendalista perenne: qui in un'annotazione critica esemplare di Valentina Presti Danisi slowforward.net/2025/11/24/la-…

non potrei essere più d'accordo.


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la presabbene / valentina presti danisi. 2025


“I grandi quel giorno avevano cospirato per far piangere le bambine,
se non giocavano con sufficiente entusiasmo o se si vergognavano”

(Silvina Ocampo, Un’innocente crudeltà,
La Nuova Frontiera, trad. Francesca Lazzarato)

Tanti anni fa la mia scelta di vita richiedeva un certo grado di gioiosa determinazione, mettiamola così. O, per farla più colorita: gestire una casa editrice aveva abbastanza a che fare con una mancanza di senno quasi dionisiaca e richiedeva energie da menade. Mi sento di dire quindi che l’entusiasmo non è del tutto estraneo alla mia natura. Sono in grado di provarlo, in certe circostanze. In altre circostanze, mi sono ritrovata a lavorare per persone che esigevano da me una affettata adesione al progetto, un entusiasmo acritico, insomma (testualmente) “la presabbene”. E qui le cose cambiano.

La più o meno interiorizzata coercizione a sfoggiare hype per letteralmente qualsiasi cosa – progetto, collaborazione, libro in uscita, libro in entrata, intervista, recensione, festival, cenette e birrette ma sempre editoriali, menzione speciale, menzione comune, citazione nei ringraziamenti, uno che una volta si è ricordato il tuo nome – è una […]

–> continua qui

#coolness #editoria #entusiasmo #entusiasmoForzato #hybris #hype #keepCalm #libri #presaBene #presabbene #silvinaOcampo #valentinaPrestiDanisi




Afflati

la scrittura si traduce in genesi di fonemi – espansi in luce accensioni del sangue e voli

-orifiamme o altezze pari ad afflati d' angeli-

Riflessione breve


Bella immagine: la scrittura come genesi, fonemi che si espandono in luce, sangue e voli — sensazioni sacre e corporee insieme. L'ultima strofa apre su metafore forti («orifiamme», «afflati d'angeli») che chiudono il testo su un registro alto e mistico.


Traduzione poetica in inglese


Writing translates into genesis
of phonemes — expanded
into light ignitions of blood and flight

-oriflames or heights
equal to the breaths of angels-


Osservazioni stilistiche e suggerimenti


  • Linguaggio: il connubio tra corporeità («sangue») e trascendenza («angeli», «luce») è efficace. Mantieni la tensione tra visibile e invisibile.
  • Ritmo: le pause e gli enjambement funzionano; puoi giocare con la punteggiatura per modulare il respiro del lettore (più pause per rallentare, meno per accelerare).
  • Scelte lessicali: «orifiamme» è potente e originale; se vuoi chiarire, puoi svilupparne l'immagine con un aggettivo o un verso in più.
  • Coesione: il legame tra «scrittura» e «genesi» è il centro semantico. Se desideri enfatizzarlo, ripeti o richiami la parola «genesi» o suoi sinonimi in chiusa.

Due versioni alternative (brevi)


1) Più contemplativa, allungo il ritmo: la scrittura si traduce in genesi
di fonemi espansi, in luce: accensioni
del sangue, voli che non conoscono terra

-orifiamme, alture —
afflati d'angeli riecheggiano nel petto-

2) Più secca, immagini nette: la scrittura è genesi
fonemi che si spalancano in luce,
accensioni di sangue, voli

-orifiamme, vette
afflati d'angeli-


Versione minimalista


la scrittura è genesi
fonemi in luce
accensioni di sangue
voli

-orifiamme
afflati d'angeli-


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Kurt Vile - B’lieve I’m Goin Down… (2015)


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E fu così che anche per Kurt Vile arrivò il pesante macigno del dovere dare seguito al disco-capolavoro della sua carriera. Non che Smoke Ring for My Halo – il suo breakthrough album – fosse un lavoro minore, ma con il successivo Wakin on a Pretty Daze il trentacinquenne di Philadelphia ha raggiunto la piena maturità e il pieno equilibrio tra gli elementi cantautorali e le scorribande classicamente rock che da sempre trovano posto all’interno del DNA dell’artista. Il fatto che l’anno dopo sia arrivata anche la definitiva consacrazione dei War on Drugs del vecchio compare Adam Granduciel, per certi versi ha complicato ulteriormente il compito, perché oltre a bissare il livello di Wakin on a Pretty Daze, Kurt Vile ha dovuto anche confrontarsi con l’ascesa nell’olimpo della sua vecchia band... artesuono.blogspot.com/2015/09…


Ascolta il disco: album.link/s/07W2z9W0uWJPdG8Po…



noblogo.org/available/kurt-vil…


Kurt Vile - B’lieve I’m Goin Down… (2015)


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E fu così che anche per Kurt Vile arrivò il pesante macigno del dovere dare seguito al disco-capolavoro della sua carriera. Non che Smoke Ring for My Halo – il suo breakthrough album – fosse un lavoro minore, ma con il successivo Wakin on a Pretty Daze il trentacinquenne di Philadelphia ha raggiunto la piena maturità e il pieno equilibrio tra gli elementi cantautorali e le scorribande classicamente rock che da sempre trovano posto all’interno del DNA dell’artista. Il fatto che l’anno dopo sia arrivata anche la definitiva consacrazione dei War on Drugs del vecchio compare Adam Granduciel, per certi versi ha complicato ulteriormente il compito, perché oltre a bissare il livello di Wakin on a Pretty Daze, Kurt Vile ha dovuto anche confrontarsi con l’ascesa nell’olimpo della sua vecchia band... artesuono.blogspot.com/2015/09…


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Ma che cosa significa veramente entrare nel Regno?


#riflessione su #VitoMancuso e il suo testo #GesùeCristo

Dopo aver visto due interviste a Mancuso sul suo libro, e averne iniziato la lettura, riflettendo sul modo in cui Mancuso intende il rapporto tra Gesù e Cristo, mi sembra sia importante osservare che le entità non sono separate. Se da una parte riconosco che le scritture possono indicare che la missione di Gesù, per come si auto-percepiva, era quella di “riunire le pecorelle disperse della casa di Israele”, dall'altra mi sembra che il modo in cui voleva avesse in sé qualcosa di fuori dall'ordinario.

A mio avviso la chiamata all'avvento del Regno non serviva solo ad avvisare che stava per arrivare il Giudizio (questa mi pare sia la tesi di Vito Mancuso), ma prima ancora aveva lo scopo di condurre le persone in una nuova vita già nel qui e ora (non nel futuro prossimo). Una nuova vita che Gesù stava già vivendo, e che quindi era già presente nel mondo al suo tempo. Più specificatamente, Gesù voleva portarli in una nuova dimensione dello Spirito, quella del Regno appunto, dove i rapporti di forza materiale venivano annullati, e la realtà, la vita vissuta, veniva vista con occhi nuovi, non quelli della società, ma quelli in cui Dio era già regnante, guida e giudice tra i Suoi figli, tra coloro che erano già entrati nella Sua corte morendo alla loro vecchia vita, al loro vecchio modo di intendere il mondo e alle forze che lo sostenevano.

Questo aspetto dell'annuncio evangelico viene esplicitato nel Nuovo Testamento in in due momenti specifici: quando Gesù parla a Nicodemo di Rinascere dall'alto Gv 3,1:8, e nell'invito del vangelo a “convertirsi” (Mc 1,15), che rende il greco mετανοεῖτε (metanoeite), cambiate la vostra mente.

Un altro punto dove parla di questa metanoia è, mi pare, Mc 16, 15-16: > Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato

La mia interpretazione di questo passo è: andate, proponete la conversione, l'abbandono della mentalità del mondo per accogliere quella del Regno. Chi accetterà il vostro messaggio, cioè la nuova mentalità proposta da Gesù, sarà battezzato dalla venuta dello Spirito Santo, e dunque sarà salvo. Ma invece chi non crederà sarà condannato a rimanere in cattività, rinchiuso nella sua vita mortale, terrena.

[!question] Questione Come riproporre in vangelo in forma ragionevole? Come dimostrare alle persone di oggi, materialiste, disilluse, diffidenti, che la proposta di Gesù è attuale e tutt'altro che superata? Mi sembra che ci siano in modi, anche se c'è da studiare. Per esempio rivedere la verità del vangelo alla luce delle conoscenze attuali. Rispiegarla. Ad esempio paradiso e inferno possono essere viste non tanto come realtà che sperimenteremo in futuro, ma realtà che possiamo sperimentare, anzi, sperimentiamo nella nostra vita. Realtà che non sono sperimentabili da tutti per il fatto che molti vivono in maniera inconsapevole, stanno male, magari cercano di trovare dei lenitivi che non toccano la causa spirituale del malessere. Certi stati paradisiaci possiamo averli sperimentati tutti, molti di noi. Mentre nella vita terrena (quella che viviamo fino al momento della morte fisica) paradisi e inferni generalmente si alternano, e possiamo anche dimenticarcene, quando saremo nell'aldilà il tono generale del nostro spirito sarà forse^[questo possiamo dirlo se accettiamo che dopo la morte avvenga un giudizio definitivo, valido una volta per tutte] stabile. Quindi l'unica maniera in cui siamo sicuri che andremo in paradiso, sarebbe vivere un autentico paradiso in questa vita. Ho scritto autentico perché la strategia di costruirsi “paradisi artificiali” che ottundono l'anima per dimenticare il dolore ovviamente non funzionerà dopo la nostra morte.


Le parabole, in particolare, servono in genere a Gesù per mostrare come è fatto il Regno, per mezzo di metafore, che servono appunto da modelli secondo i quali conformare la propria mente per trasformarla nella mente nuova.

Quindi il Regno di Dio viene quando un certo numero di persone accoglie il messaggio del Regno, e supera la mentalità del mondo per accoglierlo. Bisogna diventare “folli di Dio” per essere salvi.

Quindi non credo che la speranza di Gesù fosse stata delusa nella sua morte, perché questo messaggio del Regno era già stato reso lievito per la società, come dimostra il successivo sviluppo del cristianesimo, che ha rivestito la parola di Gesù di altri concetti per metterla a disposizione di tutto il mondo.


noblogo.org/metanoeite/ma-che-…



[filtri]nelle note gestione [pertosse] quadro senza offerta muove le] cartelle del ritiro necessitano di bombing [scrivono alla lettera] sono le petrolifere gli appostamenti con diritto di prelazione -l'infelice] origlia


noblogo.org/lucazanini/filtri-…



qui solo quattro link all'atrocità tutt'ora in essere:

entità della distruzioneinstagram.com/p/DRWvTsCjC8S/

il genocidio continua, la “tregua” è un diversivofacebook.com/share/p/17jbpCnGi…

in Cisgiordania, le semine e i raccolti minacciatifacebook.com/share/1AtAmu6Jcm/

friendly reminder that this is a genocidefacebook.com/share/v/1DCHtUHSL…


noblogo.org/differx/qui-solo-q…



sabato 29 novembre, di nuovo a Roma: reading da Oggettistica, che è questa cosa qui: ticedizioni.com/products/ogget…

(slowforward.net/2024/04/15/lin…)

nei prossimi giorni i vari dettagli. intanto annotate in agenda


noblogo.org/differx/sabato-29-…



probabilmente sono io insofferente, ma proprio gli intellettuali italiani non li vedo per niente interessati a stare sul pezzo. c'è un genocidio in corso, un'occupazione, furti di terre, furti di materie prime, distruzione a tappeto. e loro vanno nei salotti e alle terme del cervello. non lo so. da più di due anni tutti (no: alcuni, solo alcuni) vivono la contraddizione di essere attivi, scrivere, lavorare, e insieme battagliare come si può contro il sionismo assassino. diffondere notizie. farle arrivare a più persone. per cui non nego che la compresenza di orrore e non-orrore sia uno status (ovviamente non nuovo) insopportabile e però da noi giocoforza sopportato. ma sopportare è un conto, supportare un altro. anzi. quello che si vede è l'insistito glissare, dimenticare proprio il genocidio, l'orrore, e rifugiarsi nella pura demenza culturale d'occidente, consueta. con tutti i suoi spettacoli, le sue bandierine di cose fatte e da fare, imminenti e state. continua a essere il solito bordello circense, alla fine, italianissimo e adesso pure neofascista. (anche se, direi, lo spettacolo sopravanza il fascismo e – probabilmente – lo produce. non è l'inverso).


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[esclusioni]lo sanno dove] trovano all'arco sesto o dal cavalcavia soluzioni innovative pacchetti] prospetto salute passa da][sarabanda fanno gli occhi finti delle dolls i fumi intossicano tre gradi moncalieri] vieni a trovarci mancano due dita il tappeto slitta [inquadra] lo sanno ©Microsoft rende la parete bianca proiettando] lo spolvero di massa il basso ostinato per Micerino dettagliano da] esporre in volo assistito -andante benedetto


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Julia Holter - Have You In My Wilderness (2015)


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Pochi artisti possono vantare un linguaggio e una personalità come Julia Holter, in soli tre album ha messo a disposizione della sua vitalità sonora tutte le infinite possibilità dell’esoterismo musicale, sfiorando la rarefazione in “Ekstasis”, rielaborando le frontiere dell’avanguardia che si districavano tra John Cage e i Kraftwerk in “Tragedy” e infine volgendo uno sguardo audace e surreale al passato nel teatrale e vigoroso “Loud City Song”. “Have You In My Wilderness” è un capitolo nuovo per la Holter, il filo comune delle canzoni non è nelle tematiche o nella premessa culturale, il songwriting e la dimensione pop sono la nuova sfida, ed è... artesuono.blogspot.com/2015/09…


Ascolta il disco: album.link/s/0EiGGBzF9wzJn2X8F…



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Julia Holter - Have You In My Wilderness (2015)


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Pochi artisti possono vantare un linguaggio e una personalità come Julia Holter, in soli tre album ha messo a disposizione della sua vitalità sonora tutte le infinite possibilità dell’esoterismo musicale, sfiorando la rarefazione in “Ekstasis”, rielaborando le frontiere dell’avanguardia che si districavano tra John Cage e i Kraftwerk in “Tragedy” e infine volgendo uno sguardo audace e surreale al passato nel teatrale e vigoroso “Loud City Song”. “Have You In My Wilderness” è un capitolo nuovo per la Holter, il filo comune delle canzoni non è nelle tematiche o nella premessa culturale, il songwriting e la dimensione pop sono la nuova sfida, ed è... artesuono.blogspot.com/2015/09…


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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 22


XV – Modelli di catechesi

Osservazioni previe23. Ora è giunto il momento di saldare un debito, al quale però non ero tenuto, se non te ne facevo promessa io stesso: quello di presentarti un concreto esempio di conversazione catechistica, come se stessi ora catechizzando, in modo che ti serva da modello.

Prima di cominciare, alcune premesse (12):

  • altra è la situazione spirituale di chi prepara una conversazione per un ipotetico futuro lettore, e altra è la situazione di chi parla tenendo conto dell’uditore presente;
  • altra la situazione spirituale di chi insegna a tavolino, senza che nessuno possa giudicare se fa bene, e altra la situazione di chi insegna di fatto, e si trova davanti uditori che la pensano in modo differente tra loro;
  • altra la condizione di chi sta istruendo una sola persona, mentre gli altri stanno a giudicare o confermano quanto s’insegna, e altra quella di chi si trova davanti molti ascoltatori, tutti in attesa di ciò che intendiamo dire;
  • altra la situazione che si verifica quando si sta seduti come in famiglia e si scambiano i pareri, e altra quando una folla in silenzio si volge verso l’alto da dove parla un oratore.

Non è la stessa cosa se gli ascoltatori sono molti o pochi, se sono dotti o ignoranti, oppure qualcosa dell’uno e qualcosa dell’altro; cittadini o campagnoli, o mescolati insieme, o gente di ogni categoria.

Inevitabilmente questi fatti influiscono su chi parla e su quel che dice, e il discorso rivela il volto interiore di chi lo pronuncia, mentre la diversità degli stimoli ricevuti ricade sugli ascoltatori, ed essi stessi si influenzano reciprocamente con la propria presenza.

Venendo alla istruzione dei principianti, posso dirti di trovarmi in una situazione psicologica diversa a seconda che mi trovo dinanzi un erudito, un fannullone, un cittadino, un vagabondo, un ricco o un povero, uno sconosciuto o un personaggio famoso o un uomo di potere, di una categoria o di un’altra, di un’età, o dell’uno o dell’altro sesso, proveniente da questa o da quella sètta, o da questo o quell’errore popolare. A seconda di come vivo questa situazione, introduco, porto avanti e concludo il mio discorso.

È vero che si devono amare tutti, ma non a tutti serve la stessa medicina. Lo stesso amore ad alcuni dà vita, con altri si fa debole; ha cura di edificare gli uni e si preoccupa di non danneggiare altri; per qualcuno si piega, di fronte ad altri si impone; con qualcuno è tenero, con altri severo; a nessuno è nemico, e per tutti è madre.

E chi non ha fatto questa esperienza che viene dall’amore pensa che noi siamo felici, perché riusciamo a farci apprezzare dalla gente. Veda il Signore, alla cui presenza giungono i gemiti dei prigionieri (cf. Sal 78,11), la nostra povertà e la fatica, e perdoni i nostri peccati (13) (cf. Sal 24,18).

Se qualche elemento del mio discorso t’è piaciuto, al punto che mi hai chiesto indicazioni per il tuo compito di catechista, più utile ti sarebbe ascoltarmi quando parlo, che leggere lo scritto.

__________________________Note

(12) La sensibilità di Agostino parte dall’esperienza. Non c’è discorso preparato, non lezione o predica o conversazione che possa essere ripetuta tale e quale in situazioni e tra persone diverse; salvo a far cose generiche, valide per tutti e per nessuno. Il paragone della medicina e dei modi diversi in cui si esprime l’amore è illuminante.

(13) È un modo per dire: abbiamo sufficienti motivi per domandare perdono, che ci impediscono di cercare la bella figura!

__________________________

«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…


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uno degli interventi più lineari e belli di Paolo Virno, sulla negazione, sull'utopia, sull'innovazione. l'ho condiviso su differx.differx.noblogs.org/2025/11/22…


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[escursioni]indice di norma avamposto tasso] altissimo sembrano darsi alle sabbie in bottiglia tre] si alleano in tensione prendono i vapori di Turner tales from terracine angoli pittoreschi opposti sono] siglati pensione dove c'è] le acque miracolose alloggiava mettere l'avviso lo sconto di cronaca è almeno metà un] classico la motonave fattura l'intero le ambassador sui galleggianti


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oggi alle sette c'è 'Opera buffa', il libro di Luciano Neri, da Tic in piazza San Cosimato 39. collana ultrachapbooks.


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Un volgere d'anni

mi sveglia il canto del gallo non trovo la tua mano ti sei appena alzata

c'incalza tiranno il tempo in questo volgere d'anni

benché non t'abbia sciupato questa luminosità del viso

quanti da aspettare ancora inverni a gelare le ossa

30.10.23

Risposta breve


Bellissima poesia: semplice, intima, sospesa sul tempo che avanza e sull’assenza che pesa. Le immagini del mattino e del corpo che invecchia funzionano molto bene.


Lettura e temi principali


  • Tema: lo scorrere del tempo e il peso dell’assenza affettiva nell’intimità quotidiana.
  • Immagini ricorrenti: il canto del gallo (risveglio, quotidiano), la mano non trovata (vuoto), la luce del viso che resiste (tenacia della bellezza/interiorità), gli inverni a gelare le ossa (metafora del tempo che consuma).
  • Tono: malinconico ma non rassegnato; c’è attenzione tenera verso la persona amata.

Forza stilistica


  • Il linguaggio è piano e diretto, efficace per il registro confidenziale.
  • L’alternanza tra azione quotidiana (“mi sveglia il canto del gallo”, “ti sei appena alzata”) e meditazione sul tempo crea un buon equilibrio.
  • L’espressione finale “quanti da aspettare ancora / inverni a gelare le ossa” chiude con un’immagine potente e resistente.

Piccoli suggerimenti di revisione


  • Valuta di lavorare sulle cesure per regolare il ritmo: qualche verso più corto o una pausa puntata possono rafforzare la scansione meditativa.
  • Considera una lieve variazione lessicale per evitare ripetizioni vicine (es. “volgere d’anni” e “in questo volgere d’anni” sono simili; si può mantenere la formula solo una volta per maggior impatto).
  • Punteggiatura: l’inserimento di una virgola o un punto in punti strategici (dopo “mi sveglia il canto del gallo” o dopo “ti sei appena alzata”) può modulare la voce del parlante senza appesantire.

Esempio di alternativa minimale: mi sveglia il canto del gallo,
non trovo la tua mano;
ti sei appena alzata.


Traduzione inglese proposta


A turning of years

the rooster’s call wakes me
I don’t find your hand
you have just risen

time presses like a tyrant
in this turning of years

though it has not wasted you
this brightness of face

how many more to wait
winters to freeze the bones


Varianti mantenendo la stessa voce


Variante 1 — piccole cesure (ritmo scandito)


mi sveglia il canto del gallo,
non trovo la tua mano.
Ti sei appena alzata.

C’incalza, tiranno, il tempo
in questo volgere d’anni.

Benché non t’abbia sciupata
questa luminosità del viso,

quanti ancora da aspettare,
inverni a gelare le ossa.

Breve nota: introduce virgole e punti per modulare il respiro senza cambiare le immagini.


Variante 2 — lingua più piana, tono colloquiale


Mi sveglia il canto del gallo.
La tua mano non c’è;
ti sei appena alzata.

Il tempo ci spinge, tiranno,
in questo volgere d’anni.

Eppure non ti ha consumata
questa luce sul viso.

Quanti inverni ancora aspettare
per sentire le ossa gelare.

Breve nota: frasi leggermente più dirette, ordine invertito negli ultimi versi per chiudere sull’immagine dell’inverno.


Variante 3 — tono più intimo e concentrato (minimalista)


canto del gallo: mi sveglia.
la tua mano non trovo.
ti sei alzata.

tiranno è il tempo
in questo volgere d’anni.

non t’ha sciupata
questa luminosità.

quanti inverni ancora
a gelare le ossa

Breve nota: versi più scarni, poche maiuscole per aumentare l’intimità e l’urgenza.


Variante 4 — lieve intensificazione lirica


Mi sveglia il canto del gallo;
mano che cerco e non trovo —
ti sei appena alzata.

Ci incalza, tiranno, il tempo
in questo volgere d’anni.

Non ti ha consumata, no:
questa luminosità del viso.

E allora quanti ancora aspettare,
quanti inverni a gelare le ossa?

Breve nota: piccole ripetizioni enfatiche e punteggiatura più vivace per accentuare il punto emotivo.



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R.E.M. — Out Of Time (1991)


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Rapidi Movimenti Oculari, l’indice fisiologico che rivela lo svolgersi del sogno all’interno del sonno. La musica rock per i R.E.M. è appunto uno stato ipnotico da sogno, dove i musicisti analizzano le varie visioni musicali, quelle che hanno mosso la loro sensibilità creativa (Doors, Byrds, Velvet), sovrapponendole poi con innovazioni e ulteriori appendici. Abbandonata la neo-psichedelia del giro californiano, i R.E.M. realizzano l’opera più alta del nuovo sound metropolitano, dove la band vive queste composizioni in prima persona con una formula che si rivelerà imbattibile... silvanobottaro.it/archives/372…


Ascolta il disco: album.link/s/6yEuIwTQpciH1qtj7…



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R.E.M. — Out Of Time (1991)


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Rapidi Movimenti Oculari, l’indice fisiologico che rivela lo svolgersi del sogno all’interno del sonno. La musica rock per i R.E.M. è appunto uno stato ipnotico da sogno, dove i musicisti analizzano le varie visioni musicali, quelle che hanno mosso la loro sensibilità creativa (Doors, Byrds, Velvet), sovrapponendole poi con innovazioni e ulteriori appendici. Abbandonata la neo-psichedelia del giro californiano, i R.E.M. realizzano l’opera più alta del nuovo sound metropolitano, dove la band vive queste composizioni in prima persona con una formula che si rivelerà imbattibile... silvanobottaro.it/archives/372…


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DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 21


Gioiosi anche nella sofferenza

21. Infine, se sei turbato da qualche scandalo e non riesci a organizzare serenamente e con gioia il discorso, allora hai bisogno di volere un gran bene a coloro per i quali Cristo è morto, e di desiderare ardentemente che siano liberati dalla morte causata dagli errori del mondo.

Così proprio la notizia che qualcuno vuol farsi cristiano avrà il potere di consolarti e cacciare la tristezza, come la notizia di un guadagno annulla il dolore di una perdita.

L’unico scandalo che ci può rattristare è il sapere o il vedere che un uomo è talmente debole da soccombere, o che uno fa soccombere un altro. Ma se uno viene per farsi cristiano, e offre motivo di speranza, questo fatto annulla il nostro dolore per l’altro che vien meno.

Dio ci invita a preoccuparci che il chiamato alla fede non diventi figlio della Geenna (Mt 23,15), mentre abbiamo davanti agli occhi molti seminatori di scandali che ci fanno star male; questo però non deve raffreddare il nostro zelo, ma piuttosto stimolarlo e accrescerlo.

Metteremo in guardia chi ci ascolta dall’imitare coloro che sono cristiani più di nome che di fatto, in modo che non sia indotto a seguire costoro, o a rifiutare Cristo per causa loro: cioè a voler uscire dalla chiesa dove trova di quella gente, oppure a volerci stare come ci stanno loro. Non saprei spiegare il perché, ma questo dolore ci rende più appassionati nel fare le raccomandazioni; e non solo non restiamo freddi, ma diciamo con maggior calore e foga ciò che in occasioni più tranquille diremmo freddamente e con calma.

E finiamo col godere dell’accaduto, che ci fornisce l’occasione di fare un discorso non inutile.

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