Sonic Youth - Goo (1990)
Goo è il sesto album in studio completo della band alternative rock americana Sonic Youth, pubblicato il 26 giugno 1990 dalla DGC Records. Per questo album, la band ha cercato di espandere i suoi caratteristici arrangiamenti di chitarra alternati e il suono stratificato del loro precedente album Daydream Nation (1988) con una scrittura di canzoni più attuale rispetto ai lavori precedenti, esplorando temi di emancipazione femminile e cultura pop. Dopo il successo di Daydream Nation, Nick Sansano è tornato a progettare Goo, ma il produttore veterano Ron Saint Germain è stato scelto dai Sonic Youth per finire di mixare l'album dopo il licenziamento di Sansano. Goo è stato un successo di critica e commerciale al momento della sua uscita, raggiungendo il numero 96 nella classifica Billboard 200 degli Stati Uniti, la loro posizione più alta in classifica fino ad oggi. Sebbene non abbia avuto un significativo airplay radiofonico, il suo singolo principale “Kool Thing”, uno sforzo collaborativo con Chuck D dei Public Enemy, ha raggiunto il numero sette nella classifica Billboard Modern Rock Tracks. Da allora, Goo è stato considerato uno degli album più importanti dell'alternative rock, ed è considerato musicalmente e artisticamente significativo. Nel 2020, l'album è stato classificato al numero 358 nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi di Rolling Stone.
Ascolta: album.link/i/1440838993
Bob Marley & The Wailers - Exodus (1977)
Exodus è un album del 1977 della band reggae giamaicana Bob Marley and the Wailers, pubblicato per la prima volta nel giugno 1977 tramite Island Records, dopo Rastaman Vibration (1976). La produzione dell'album è stata caratterizzata come rilassata con bassi pulsanti e un'enfasi su pianoforte, tromba e chitarra. A differenza dei precedenti album della band, Exodus si allontana tematicamente dalla narrazione criptica; invece ruota attorno a temi di cambiamento, politica religiosa e sessualità. L'album è diviso in due metà: la prima metà ruota attorno alla politica religiosa, mentre la seconda metà è incentrata su temi di fare l'amore e mantenere la fede. Il 3 dicembre 1976, Bob Marley fu vittima di un attentato al petto, in cui gli fu ferito di striscio e il braccio fu colpito da un proiettile, ma sopravvisse. Dopo il tentativo di assassinio, Marley lasciò la Giamaica e fu esiliato a Londra, dove Exodus fu registrato. L'album fu un successo sia di critica che commerciale; ha ricevuto certificazioni d'oro negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada, ed è stato l'album che ha spinto Marley verso la celebrità internazionale. Nel 2017, Exodus è stato rimasterizzato e ripubblicato per il suo 40° anniversario. Exodus ha più tracce nella compilation dei più grandi successi di Marley Legend rispetto a qualsiasi altro suo disco. Exodus è stato il suo decimo album dall'album di debutto The Wailing Wailers del 1965, incluso l'album live Live! (1975). Invia commenti
Ascolta: album.link/i/1625213430
Sentieri Erano settimane che stavo cercando questa particolare fotografia e non riuscivo a trovarla. L'ho anche cercata sul mio profilo di facebook perché sapevo di averla postata, anni e anni fa, quando ancora avevo l'applicazione sul cellulare (2,5 cellulari fa, poi l'ho disinstallata e mai più installata in quelli successivi) ma non c'è stato verso. Facebook me l'aveva anche riproposta come ricordo non più tardi di un annetto fa, sicché per esserci c'era. Però sapevo che prima o poi l'avrei ritrovata per caso in una delle tante pennette o in un HD portatile o in uno dei tanti cloud (gratuiti). E così è stato, proprio oggi, cercando una vecchia vignetta umoristica da mandare ad una mia amica che oggi compie 50 anni (bella tappa!). Come fotografia non è assolutamente un gran che, non ho nemmeno bisogno di ammetterlo perché è evidente in sé. Ma per me è indissolubilmente legata ad una mia intima riflessione che feci mentre percorrevo proprio quel sentieri lì e che dette origine ad uno dei pochi aforismi dei quali sono certo ed orgoglioso padre. Magari “dice” soltanto a me, magari “solo a me” ripropone sentieri di pensiero che si perdono e si ricongiungono e deviano ancora e si diramano. Ve la propongo così come mi venne in mente: “Tutti i sentieri del bosco, prima di essere sentieri, erano bosco”
La clip musicale è tratta da “Struggle For Pleasure – Wim Mertens” . Anche questo brano l'ho inseguito per anni. Era inserito in una serie radiofonica che trasmettevano, mi pare il mercoledì, anni ed anni ed anni fa. A quel tempo non c'era Shazam e probabilmente manco internet, sicché era una serie ben ben vecchia. Ascoltavo volentieri la puntata e soprattutto la sigla di chiusura, appunto questa. Qualche anno fa ho trovato il brano su youtube per caso, manco sapevo chi fosse questo Win Mertens. L'ultima mania che m'è presa è di fare clip musicali con un'unica fotografia, poi le salvo su un cloud nella cartella “Foto musicali”
John Mayall & The Bluesbreakers - Bluesbreakers Eric Clapton (1966)
Blues Breakers with Eric Clapton, colloquialmente noto come The Beano Album, è un album in studio della band blues rock inglese John Mayall and the Bluesbreakers. Prodotto da Mike Vernon e pubblicato nel 1966 dalla Decca Records (UK) e dalla London Records (US), è stato il pioniere di un suono blues-rock dominato dalla chitarra. L'album ha avuto un successo commerciale e la maggior parte dei critici lo ha visto positivamente. Nel 2003 e nel 2012, Rolling Stone lo ha classificato al numero 195 nella sua lista dei “500 migliori album di tutti i tempi”. È stato votato al numero 391 nella classifica All Time Top 1000 Albums (2000) di Colin Larkin.
Ascolta: album.link/i/1434913344
Signal è davvero sicuro?
Fonte: logo Signal su en.wikipedia.org
Molti avranno sentito parlare del polverone che si è sollevato attorno a Signal in relazione all'incidente di sicurezza avvenuto in seno all'amministrazione Trump.
Il fattoIl consigliere per la sicurezza nazionale degli Usa, Michael Waltz, inserisce per errore il giornlsta Jeffrey Goldberg dell'Atlantic in un gruppo ristretto su Signal, comprendente fra gli altri anche il vice di Trump, J.D. Vance e il direttore della CIA John Ratcliffe, dove si discuteva di piani, strategie militari e di relazioni diplomatiche molto delicate. La conseguenzaQuesto incidente, una volta venuto alla luce, ha scatenato com'è comprensibile, un vero putiferio per tanti motivi, uno fra tutti: perché il consiglio di sicurezza nazionale usa Signal, contravvenendo a tutti i protocolli interni di sicurezza che prevedono l'uso di protocolli e strumenti strettamente approvati (e Signal chiaramente non è fra questi)?
Dagli USA c'è stato un ovvio, disperato, e molto goffo tentativo ridimensionamento che ha avuto il solo risultato di provocare un boom di download di Signal negli USA di +45%
Mentre ancora non si registra nessuna vera risposta alla domanda “perché usare Signal”, anche se i fortissimi sospetti di una violazione estesa dei sistemi di comunicazioni statunitensi da parte della Cina sembrano suggerirla, il dibattito locale sul tema è veramente desolante.
È la stampa, bellezza!In particolare, due reazioni mi hanno veramente divertito (si ride amaro, eh) quella partorita da Rai News (veramente vergognosa) e quella involontariamente esilarante di FanPage.
Nella prima, già provocatoria dal titolo “La chat su Signal: ma è davvero sicura?”, si comincia con l'analisi del fatto fino a cadere nel ridicolo quando cerca di demonizzare un app, che nonostante i suoi limiti rimanga una delle più sicure in circolazione, nel paragrafo lapidario “La bufala della sicurezza di Signal” affermando nella premessa ad effetto: “Certo, non è whatsapp e nemmeno telegram ma certo è che quella chat non è sicura e per diversi motivi.“
Senza spiegare MAI quali siano questi motivi se non provando ad attribuire a Signal, con una supercazzola magistrale, la cappella atomica fatta da Michael Waltz che ha aggiunto un giornalista ad una chat ristretta,
Seguendo questo ragionamento illuminante, allo stesso modo potrei aprire il cancello di un recinto che custodisce un gregge di pecore per far entrare un lupo, dando la colpa al cancello.
Infine, mi ha molto divertito anche la posizione di FanPage (che è fanpage, vabbè. È solo folklore) nell'articolo “Perché Signal non può essere utilizzata per condividere piani di guerra” di Elisabetta Rosso, dove, dopo la presentazione del contesto e una descrizione anche apprezzabile di Signal, FanPage, come e peggio di RaiNews, non teme di sprofondare nel ridicolo quando la giornalista affronta il tema della presunta “inadeguatezza” nel paragrafo “Perché Signal non è adatta per le comunicazioni governative“
Secondo Elisabetta Rosso “Uno dei problemi principali è la mancanza di integrazione con le infrastrutture governative” in virtù, spiega, della necessità di una “integrazione con i sistemi di sicurezza nazionale“ E, nonostante si possa essere abbastanza d'accordo, subito dopo raggiunge e supera le intuizioni di RaiNews facendo diventare tutto meravigliosamente grottesco quando sottolinea che l'integrazione di cui sopra è necessaria al fine di “garantire il pieno controllo sui dati e sugli accessi.“
È scritto proprio così ed è così evidente l'incomprensione della bestialità dichiarata che subito dopo rincara la dose sostenendo che:
- siccome Signal è una piattaforma indipendente, espone comunicazioni a potenziali vulnerabilità (quali? dove? È tutto aperto e analizzabile. Audit di sicurezza indipendenti non li hanno ancora trovati ma Elisabetta Rosso sì)
- siccome è un servizio esterno, “il governo non può monitorare direttamente le comunicazioni, né applicare misure di sicurezza specifiche per proteggere informazioni sensibili.“
E sarebbe proprio quest'ultimo punto la pistola fumante che attesta l'insicurezza di Signal. “Non stupisce quindi che persone non autorizzate possano accedere a conversazioni riservate, come dimostra il caso del giornalista nella chat dell'amministrazione Trump”, senza considerare che è proprio nel momento in cui ti inserisco in un gruppo che ti sto autorizzando ad accedere. Sarebbe stato diverso se questo giornalista fosse riuscito ad catturare quelle conversazioni senza appartenere a quel gruppo. La fiera dell'assurdo.
In altre parole, la insicurezza di Signal per Elisabetta Rosso risiede nel fatto che il governo non può introdurre trojan che intercettino le comunicazioni. E ripensando al pericolo cinese, è probabilmente proprio questo il motivo per cui è stato usato.
“Come bisognerebbe comunicare?”, domanda la giornalista dal profondo della sua sapienza. Chi vuole, lo legga. Aggiungo solo che, secondo lei, una comunicazione, per essere veramente sicura, deve anche consentire una supervisione interna. Quindi violabile.
È tutto molto divertente ed è evidente che i concetti di sicurezza possano essere molto diversi. Wired dal canto suo è uno dei pochissimi che analizza la questione molto bene(Caso Signal, e se l’uso dell’app da parte dei vertici del governo Usa non fosse un errore?).
Tutto il resto che si trova in giro, per quello che ho potuto leggere, è un vero pianto.
RELAZIONI INTERNAZIONALI. AVANZA UN NUOVO CONCETTO: LA GEOCRIMINALITÀ
Nel nostro blog abbiamo già fatto riferimento al GI-TOC, l'Iniziativa Globale contro la Transnational Organized Crime, un'organizzazione indipendente della società civile fondata nel 2013, con sede a Ginevra, in Svizzera, nata da una serie di discussioni di alto livello tra funzionari delle forze dell'ordine dei paesi sviluppati e in via di sviluppo a New York, nel 2011-12.
Di particolare interesse appare un articolo recentemente pubblicato sul sito Internet, dal titolo originale “Of kingdoms and crooks: The rise of geocriminality” (Di regni e truffatori: l'ascesa della geocriminalità) di Martin Thorley, che discute il fenomeno emergente degli stati che utilizzano le reti criminali come strumenti di politica estera. L'articolo cita diversi esempi di questa tendenza, tra cui l'uso di reti criminali da parte di Russia, Cina e Iran per omicidi, campagne di disinformazione, attacchi informatici e sabotaggi.
La relazione tra stati e attori criminali non è nuova, ma la connessione tra i due domini si sta evolvendo a causa della globalizzazione e dell'internazionalizzazione dei mercati. Storicamente, gli stati hanno utilizzato le reti criminali per la diplomazia clandestina, ma il più profondo coinvolgimento tra stati e reti criminali sta diventando un fenomeno più ampio e radicato. Questa nuova forma di strumentalizzazione statale del crimine è definita “geocriminalità”.
È più probabile che la geocriminalità si verifichi in stati forti in patria ma isolati all'estero, poiché coloro che detengono il potere sono soggetti a un controllo e a una responsabilità limitati. Tuttavia, le condizioni necessarie per la geocriminalità non sono limitate agli stati autoritari e rimangono dubbi sulla sua fattibilità in altri contesti.
L'articolo si conclude osservando che comprendere lo sviluppo delle relazioni tra Stato e criminalità è essenziale per mitigare le minacce associate e che qualsiasi analisi significativa delle relazioni internazionali e della sicurezza nazionale dovrà sempre più tenere conto di questa configurazione dell'attività criminale e delle opache reti che la sostengono.
Il sito propone altresì sette interviste ad altrettanti esperti, che spaziano dai motivi per cui la Cina supporta il crimine organizzato alle sanzioni internazionali contro Corea del Nord (vedi il trailer qui youtube.com/watch?v=ahfav1pibw… ).
Lo scritto è reperibile [en] qui globalinitiative.net/analysis/…
The Temptations - All Directions (1972)
All Directions è un album del 1972 dei The Temptations per l'etichetta Gordy (Motown), prodotto da Norman Whitfield. Raggiunse il secondo posto nella Billboard 200, diventando l'album non collaborativo di maggior successo della band in classifica, e divenne il loro dodicesimo album a raggiungere il primo posto nella classifica Top R&B Albums.
Ascolta: album.link/i/1440851973
al MIAI
ho preso il treno,
anche se mi viene ancora il panico a stare tra le persone
.
The Beach Boys - The Beach Boys Today! (1965)
The Beach Boys Today! è l'ottavo album in studio della rock band americana The Beach Boys, pubblicato l'8 marzo 1965 dalla Capitol Records. Segnò un distacco dai loro precedenti dischi con il suo sound orchestrale, i soggetti intimi e l'abbandono di canzoni da auto o surf. Il lato uno presenta un sound uptempo, mentre il lato due è composto principalmente da ballate introspettive. Supportato da questo approccio tematico, il disco divenne un primo esempio di concept album rock e affermò il gruppo come artisti di album piuttosto che come una semplice band di singoli. Da allora è stato considerato uno dei migliori lavori della band e uno dei più grandi album di tutti i tempi. L'album fu prodotto, arrangiato e in gran parte scritto da Brian Wilson con testi aggiuntivi di Mike Love. La maggior parte fu registrata nel gennaio 1965 con l'aiuto di oltre 25 musicisti di studio poco dopo che Wilson aveva avuto un crollo nervoso e aveva smesso di andare in tour con i suoi compagni di band. Basandosi sui progressi di All Summer Long (1964), Today! ha messo in mostra performance più raffinate, arrangiamenti più densi e ricchi, tempi più lenti, strutture più lunghe e influenze tratte da Phil Spector e Burt Bacharach. A differenza dei loro album precedenti, nessuna delle canzoni impiega solo la tradizionale strumentazione rock come accompagnamento. Invece, una selezione più eclettica di strumenti, tra cui timpani, clavicembalo, vibrafono e corno francese, caratterizza l'intero album. Dal punto di vista dei testi, Wilson ha sviluppato un approccio più personalizzato e semi-autobiografico, con le sue canzoni scritte dalla prospettiva di narratori vulnerabili, nevrotici e insicuri. L'LP include “She Knows Me Too Well”, su un uomo che riconosce il suo trattamento crudele nei confronti della sua ragazza, “Don't Hurt My Little Sister”, su un fratello che sembra confondere sentimenti fraterni e romantici per la sorella minore, e “In the Back of My Mind”, una ballata che termina con una rottura di strumenti che suonano fuori sincrono l'uno dall'altro. Oggi! raggiunse il quarto posto negli Stati Uniti durante una permanenza in classifica di 50 settimane e produsse tre singoli nella top 20: “When I Grow Up (To Be a Man)” (numero 9), “Dance, Dance, Dance” (numero 8) e “Do You Wanna Dance?” (numero 12). Una versione ri-registrata di “Help Me, Rhonda”, pubblicata ad aprile, divenne il secondo successo numero uno della band negli Stati Uniti. Nel Regno Unito, l'album fu pubblicato ad aprile 1966 e raggiunse il numero 6. Oggi! continua ad attrarre consensi dalla critica, con i commentatori che di solito si concentrano sul secondo lato del disco, descrivendolo spesso come un precursore di Pet Sounds (1966).
Ascolta: album.link/i/1443096398
Commercio illegale online di specie selvatiche (flora ed avorio). Un punto di situazione
Una relazione predisposta dal Global Initiative Against Transnational Organized Crime (GI-TOC, una iniziativa globale contro la criminalità organizzata transnazionale) è la terza di una serie di Global Trend Reports che mirano a presentare e contestualizzare le tendenze nel commercio illegale di fauna selvatica online, nell'ambito del programma ECO-SOLVE.
La relazione analizza il commercio illegale di specie selvatiche online, concentrandosi in particolare su avorio e flora. Utilizzando il Global Monitoring System (GMS), il rapporto esamina le tendenze del commercio illecito in paesi come Brasile, Sudafrica e Thailandia tra agosto e ottobre 2024. Si evidenzia il ruolo dei social media come piattaforme principali per questo traffico, con un'analisi specifica del mercato online di avorio in Thailandia e del crescente commercio illegale di piante a livello globale. La relazione discute inoltre le sfide normative e di applicazione della legge e formula raccomandazioni per contrastare efficacemente queste attività illecite.
Nel periodo tra agosto e ottobre 2024, Facebook è emerso come il canale principale per la commercializzazione online illegale di fauna selvatica (IWT), rappresentando il 91% di tutte le rilevazioni effettuate dal Global Monitoring System (GMS) in Brasile, Sudafrica e Thailandia. Questo dato segna un aumento rispetto al periodo precedente, quando il 78% delle rilevazioni proveniva da Facebook. L'aumento significativo di rilevazioni su Facebook è attribuibile in gran parte all'inclusione dei dati provenienti dalla Thailandia, dove l'hub del GMS non ha rilevato alcuna pubblicità su piattaforme di e-commerce. Tuttavia, analizzando separatamente i dati di Brasile e Sudafrica, si osserva una notevole diminuzione delle rilevazioni su Facebook.
Concentrandosi specificamente sul mercato illegale di avorio in Thailandia, una ricerca del 2020 condotta dall'ONG TRAFFIC ha rilevato che Facebook rappresentava il 99% di tutti gli articoli in avorio offerti online nel paese, evidenziando il ruolo cruciale di questa piattaforma in tale commercio. Un altro studio del 2016 aveva già identificato Facebook e Instagram come piattaforme popolari per la pubblicazione di annunci relativi a gioielli in avorio e altri prodotti decorativi.
Il passaggio al commercio online, e in particolare a piattaforme come Facebook, è stato osservato come una risposta al rafforzamento delle normative e all'intensificazione degli sforzi di contrasto nei mercati fisici tradizionali. I commercianti hanno spostato le loro attività online, dove il monitoraggio e l'applicazione della legge sono percepiti come meno severi. Infine, è importante notare che le piattaforme di social media, inclusa Facebook, sono utilizzate anche per la commercializzazione di flora illegale.
In sintesi, secondo il Rapporto, Facebook svolge un ruolo predominante nel commercio illegale online sia di fauna selvatica che di flora, fungendo da piattaforma principale per la pubblicità e la connessione tra venditori e acquirenti, soprattutto per quanto riguarda l'avorio in Thailandia e più in generale per l'IWT nei paesi monitorati.
Il rapporto [en] è reperibile quiglobalinitiative.net/wp-conten…
La Svezia armerà la polizia con strumenti digitali nella lotta contro le bande giovanili
La Svezia sta intensificando la lotta contro la criminalità organizzata, in particolare le bande armate, attraverso l'uso di strumenti digitali. Il governo svedese ha presentato una nuova iniziativa, definita “offensiva di polizia digitale”, che mira a prevenire il reclutamento di minori che attualmente avviene attraverso piattaforme online e a migliorare la capacità delle forze dell'ordine di monitorare e interrompere le attività criminali digitali.
Strumenti digitali e legislazioneLa legislazione proposta, che probabilmente sarà adottata dal Parlamento, fornirà alla polizia strumenti più efficaci per affrontare i contenuti illegali online, come il materiale di reclutamento. Tra le misure in discussione c'è il potere di chiudere siti web che facilitano il reclutamento di bande, una norma che attualmente manca alla polizia svedese.
Reclutamento di minori e violenzaL'ondata di violenza legata alle bande, che si è estesa anche a Danimarca, Norvegia e Finlandia, ha visto un aumento del coinvolgimento di minori, spesso utilizzati per compiere crimini violenti. Il governo sta valutando modifiche alle norme sulla protezione dei dati per consentire una migliore condivisione delle informazioni tra le forze dell'ordine
Supporto militare e nuove tecnologieOltre agli strumenti digitali, il governo ha chiesto il supporto dell'esercito per affiancare la polizia nella lotta contro la criminalità organizzata. Tuttavia, l'uso dei militari è stato criticato come una mossa politica piuttosto che una soluzione effettiva al problema. Intanto, la polizia svedese ha adottato tecnologie avanzate come droni e radio TETRA per migliorare la sicurezza e le comunicazioni operative.
Droni
- 210 V2: Utilizzato per sorveglianza su larga scala e controllo della folla, questo drone è dotato di potenti sensori visivi che consentono la mappatura rapida di grandi aree in 2D e la generazione di mappe annotate. È anche impiegato per la caccia ai criminali e per missioni di soccorso, grazie alle telecamere termiche e allo zoom.
- Mavic 2 Pro: Preferito per il lavoro forense, grazie alla qualità delle immagini offerta dalla tecnologia Hasselblad, utile in ambienti con luce variabile.
- Mavic Mini e Mavic 2 Enterprise: Utilizzati per operazioni al chiuso e su mezzi come moto e barche.
Radio TETRALe radio portatili TETRA offrono comunicazioni crittografate voce e dati, garantendo una copertura affidabile e la possibilità di coordinare operazioni collaborative nazionali e transfrontaliere. Queste radio sono flessibili e consentono agli agenti di personalizzare le funzioni per adattarsi alle esigenze operative specifiche.
Come si integrano le telecamere termiche nei droni della polizia svedese
La polizia svedese integra le telecamere termiche nei droni per migliorare l'efficacia delle operazioni di sorveglianza, ricerca e soccorso. I droni utilizzati, come il 210 V2, sono dotati di telecamere termiche che consentono di rilevare le radiazioni infrarosse emesse da oggetti o persone, anche in condizioni di scarsa visibilità o di notte. Queste telecamere permettono di mappare rapidamente grandi aree in 2D e generare immagini termiche utili per individuare criminali in fuga o dispersi durante le missioni di soccorso.
Funzionalità delle telecamere termicheLe telecamere termiche montate sui droni sono in grado di misurare la temperatura superficiale degli oggetti ripresi e di generare mappe di temperatura. Questi dati vengono poi analizzati attraverso software termografici, che consentono di visualizzare gradienti termici, eseguire misurazioni precise e confrontare immagini termiche acquisite in diverse condizioni.
Applicazioni operative Il Mavic 2 Enterprise Dual (M2ED) può essere utilizzato anche come dispositivo portatile per soddisfare i requisiti di imaging termico rapido, senza necessariamente essere in volo.
Integrazione con altri strumentiI droni della polizia svedese sono spesso equipaggiati con altre tecnologie, come sensori visivi avanzati e radio TETRA, per garantire una copertura completa e coordinata durante le operazioni. Questo approccio integrato permette alla polizia di agire in modo più efficace e sicuro, soprattutto in scenari complessi o pericolosi
Monitoraggio e prevenzione digitaleLa polizia svedese sta sviluppando meccanismi per agire contro i contenuti illegali online, in particolare quelli legati al reclutamento di minori. Questo include la possibilità di chiudere siti web che facilitano il reclutamento e l’uso di strumenti di sorveglianza avanzati per tracciare attività criminali in tempo reale.
Revisione legale e prossimi passiUna revisione legale è in corso per esaminare come le forze dell'ordine possano utilizzare meglio gli strumenti digitali e modificare le restrizioni sulla sorveglianza. I risultati della revisione sono attesi per maggio, seguiti da una proposta legislativa.
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The Stooges - The Stooges (1969)
The Stooges è l'album di debutto in studio della rock band americana The Stooges, pubblicato il 5 agosto 1969 dalla Elektra Records. Considerato un'uscita proto-punk di riferimento, l'album raggiunse il numero 106 nella classifica US Billboard Top 200 Albums. Le tracce “I Wanna Be Your Dog” e “1969” furono pubblicate come singoli; “1969” fu inserito nella lista di Rolling Stone delle “100 Greatest Guitar Songs” al numero 35.
Ascolta: album.link/i/393789238
Giochi di Ruolo, Musica e anni '90
Ah, gli anni '90. Friends in TV, il Grunge, la guerra del Britpop tra Blur e Oasis, i CD - sempre troppo cari - da comprare nel tuo negozio di dischi preferito, quando Napster e gli mp3 ancora non sapevamo cosa fossero... un bel tuffo nel passato, ma in realtà non è di questo che parlerò. Non direttamente, quantomeno.
Se per vostra sfortuna vi siete imbattuti in qualche mio toot su Livello Segreto, c'è una buona possibilità che al suo interno ci fosse menzionato qualche gioco di ruolo pressoché sconosciuto ai più, con un paio di indiziati che ritorna spesso sul luogo del delitto.
Prevedibilmente, uno di questi - oltre a essere diventato immediatamente uno dei miei GDR preferiti - è il vero soggetto di questo post.
Damn the Man, Save the Music!
Una copertina che dice tutto
Una doverosa premessa prima che continuiate a leggere è che questa non vuole essere una recensione - che per scriverla ho la stessa competenza di uno che sul campo di calcetto ci va in infradito e accappatoio1 - quanto piuttosto un tentativo di riorganizzare i pensieri e mettere su pagina il perché questo gioco continua a piacermi tanto a distanza di anni da quando l'ho scoperto per caso.
I know this, that if I win this roll I will save the place that I work from being sold, and the jobs of my friends that work there. Thus striking a blow at all that is evil and making this world a better place to be in.
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Credici, Lucas.
Ispirato dichiaratamente a film come La vita è un sogno (Dazed and Confused) ed Empire Records, Damn the Man,Save the Music! di Hannah Shaffer è un GDR one-shot sul tentativo di salvare qualcosa che amiamo: ɜ nostrɜ giovani protagonistɜ si troveranno a gestire il caos che l'evento firma-copie di una capricciosa Rockstar un po' in declino porterà nel loro negozio, sperando che tutto questo possa rimpinguare le casse quanto basta per continuare a tenerlo aperto ancora per un po'.
Sì, perché il nostro amato "Revolution Records" da parecchio tempo è alla canna del gas; fino a oggi è riuscito a rimanere a galla in qualche modo, ma gli incassi sono sempre più scarsi e una grossa catena in franchise ha fiutato il sangue e vuole approfittarne per buttarci fuori e rilevare i nostri locali.
Suona familiare? Beh, fondamentalmente è la trama di (appunto) Empire Records, dal quale il gioco ha preso diversi elementi. Se l'avete visto, dando un'occhiata agli archetipi dei personaggi di Damn the Man vi verrà facile collegarli ai protagonisti del film.
Ma salvare il nostro posto di lavoro non sarà l'unico nostro cruccio: ogni personaggio ha anche un proprio obiettivo personale da provare a realizzare entro fine giornata e dei rapporti tesi da ricucire con lɜ altrɜ.
Allo stesso tempo, la mancanza di soldi non è l'unico problema del negozio: il morale scarso, i casini personali dellə nostrə Capə, i possibili guai con la comunità (come un picchetto di "Mamme preoccupate contro la musica degenerata" o i vicini che chiamano la polizia per il casino) sono sempre in agguato, pronti a peggiorare man mano che il gioco prosegue.
Ok, ma come si gioca?
Dando per scontato2 che bene o male sappiate cosa sia un gioco di ruolo, se siete arrivati fin qui magari vi state chiedendo come funziona Damn the Man per sommi capi.
Per cominciare, la divisione dei ruoli segue un impianto abbastanza classico, con unə Facilitatorə che avrà il compito di gestire il mondo di gioco, impostare le scene iniziali ecc., e il resto dellɜ giocatorɜ che interpreteranno i propri personaggi e cercheranno di portare a termine gli incarichi che lə loro Capə o la Rockstar capricciosa gli daranno.
Come materiali servono giusto un po' di dadi a sei facce bianchi e neri (o comunque di due colori distinguibili), un mazzo di carte francesi, delle matite, una copia delle schede, e la cosa più difficile da procurarsi: altre 3-4 persone con cui giocare.
La semplicità fatta scheda.
Se la vostra pietra di paragone è D&D potreste rimanere un po' spiazzati: a parte quelli per tenere traccia del livello dei guai del negozio, non ci sono valori numerici da inserire nella vostra scheda; le cose importanti da definire saranno piuttosto il vostro stile, il genere di musica che preferite, un vostro obiettivo a breve termine (che possa essere completata in un giorno) e le relazioni che avete con lɜ altrɜ giocatorɜ.
Per quanto riguarda il gioco giocato, tutto si svolge in un solo giorno, seguendo una struttura in tre atti, ciascuno ambientato in un momento diverso della giornata: l'apertura del negozio, il firma-copie e la chiusura. C'è anche un breve montaggio di apertura che precede il primo atto, in cui vengono introdotti i personaggi e, ugualmente, alla conclusione del terzo segue un montaggio di chiusura, in cui si tireranno le somme della giornata e scopriremo il destino di negozio e personaggi. Ogni atto dura un numero fisso di scene pari al numero di giocatorɜ, in modo che tuttɜ abbiano una scena da protagonistɜ.
Sarà compito dellə Facilitatorə impostare le scene, iniziando con lə Capə (o la Rockstar stessa) che darà allə protagonista un incarico da svolgere, che sia una cosa semplice come distribuire dei volantini fuori dal negozio o una più assurda come riacciuffare l'amatissimo (e selvatico) struzzo da compagnia della Rockstar, scappato per il rumore della folla.
Lə protagonista (e lɜ altrɜ giocatorɜ se i loro personaggi sono presenti) interpreterà la sua scena ruolando liberamente fino al momento della sua risoluzione che, come vedremo, sarà quando verranno tirati i dadi. Il modo in cui si deciderà di affrontarla - cioè scegliendo se dare il massimo per portare a termine l'incarico, trovare un momento per ricucire una relazione con un altro personaggio o fregarsene e puntare al proprio obiettivo personale - oltre a definire quello che succede nella fiction, avrà un impatto sul numero di dadi da tirare.
Non starò a scrivervi tutte le regole, ma in sostanza le carte servono a determinare quali guai colpiranno il negozio, mentre i dadi quale sarà il risultato delle scene.
Fondamentalmente la meccanica di risoluzione consiste in questo: lə Protagonista tira x dadi bianchi, lə Facilitatorə tira x dadi neri e si confrontano i valori più alti di ciascun colore. Se vince il bianco l'incarico è riuscito, se vince il nero l'incarico è fallito e si pesca una carta per aggravare un problema del negozio, mentre nel caso di un pareggio l'incarico non è ancora risolto e nelle scene successive unə altrə giocatorə potrà decidere di completare anche un incarico in sospeso, ammesso però che riesca a completare il suo.
In ogni caso, gli incarichi rimasti in sospeso, le scelte fatte e il valore dei problemi del negozio decideranno il destino dei nostri personaggi e dell'amato Revolution Records nel montaggio di epilogo.
Sì, ma perché ti piace così tanto?
Ecco, qui arriva la parte complicata, che a riassumere (male) un regolamento ci vuole relativamente poco ma tradurre sensazioni ed emozioni in frasi sensate è un altro paio di maniche.
Per cominciare, direi per il tema: le storie di tentativi disperati di salvare qualcosa che ci è particolarmente caro hanno sempre il loro fascino, specie se il medium con cui ne usufruisci ti permette di viverle in prima persona. E alla fine il Revolution Records è la rappresentazione perfetta di quel posto magari un po' scalcinato e popolato da gente un po' strana ma in cui vi sentite a casa vostra. Se avete avuto la fortuna di trovarne uno nella vostra vita, potete capire cosa si perde quando alla fine anche l'ultimo sforzo si rivela non essere abbastanza.
Ovviamente i fascisti non sono benvenuti nel negozio (o al tavolo).
Da questo punto di vista, credo ci sia un che di poetico nel fatto che l'edizione italiana di Damn the Man sia stato l'ultimo gioco pubblicato dalla Dreamlord Games prima della sua chiusura, e un po' mi piace pensare che sia stata una scelta voluta per sottolineare l'addio alle scene di quella che nel suo piccolo è stata una delle mie case editrici di giochi indie preferite.
Per il resto, ammettiamolo candidamente, la vena nostalgica per gli anni '90 è un po' un cheat code per me: una finestra aperta sugli anni delle medie e del liceo, tante cose amate (e odiate) potenzialmente da rivivere sublimate da una fiction che ti permette di tagliare fuori, se vuoi, tutti gli aspetti negativi di quel periodo, che spesso il filtro della nostalgia ti fa dimenticare ma che erano dannatamente presenti.
Poi c'è la musica, che per certi versi è un gioco nel gioco: il montaggio iniziale e finale prevedono una canzone di sottofondo, reale o fittizia che sia e, se da un lato c'è il piacere di riascoltare (o scoprire) pezzi dell'epoca creando delle playlist ad hoc, dall'altro c'è anche quello di inventarsi di sana pianta assieme al resto della gente al tavolo gruppi, canzoni e generi musicali.
“Uh, I've got something I'd like to say! Would you guys please do a favour for a guy in love?”
(Perché nel nostro universo oltre ai Van Halen esistono i Van Houten, e “Can I Borrow a Feeling?” è un pezzone della madonna!)
E al di là di tutto, Damn the Man rimane un gran bel gioco che riesce a veicolare benissimo il tipo di fiction a cui si ispira, in tutte le sue possibili declinazioni, serie o comiche che siano.
Ricordo ancora una giocata in cui un cialtronissimo Artista travagliato che di nascosto viveva da squatter dentro al negozio, grazie a una monumentale faccia di bronzo, riuscì a convincere la Rockstar a finanziargli una mostra personale e a mantenerlo a sbafo per chissà quanto. Un vero maestro di vita, altroché.
No, La playlist non richiesta nooo...
...e invece, per concludere (e per testare come posso smanettare col testo su Log), vi lascio con un esempio di playlist venuta fuori durante una partita, con i pezzi a scandire i vari momenti del gioco:
Skunk Anansie – Selling Jesus, da Paranoid & Sunburnt (1995)
Belle and Sebastian – Expectations, da Tigermilk (1996)
Elastica – Waking up, da Elastica (1995)
The Muffs – Lucky Guy, da The Muffs (1993)
Tricky – Hell is Round The Corner, da Maxinquaye (1995)
The Prodigy – Breathe, da The Fat of the Land (1997)
Blur – Song 2, da Blur (1997)
Pulp – Common People, da Different Class (1995)
Sleeper – Sale of the Century, da The It Girl (1996)
Eels – Novocaine For The Soul, da Beautiful Freak (1996)
Radiohead – Let Down, da OK Computer (1997)
The Smashing Pumpkins – 1979, da Mellon Collie and the Infinite Sadness (1995)
Stereolab – French Disko, dall'EP Jenny Ondioline (1993) o la raccolta Refried Ectoplasm (1995)
Garbage – When I Grow Up, da Version 2.0 (1998)
Che poi è anche il bello di giochi del genere: alla fine ne puoi ricavare anche dei “manufatti” di qualche tipo che ti ricorderanno i bei momenti al tavolo.
Ma direi che ho abusato fin troppo della vostra pazienza, quindi riporto la DeLorean nel 2025 e vi saluto ^^
Hashtag rilevanti: #RobsCabinetOfGDR, #GDRSegreto, #TTRPG, #GDR, #DamnTheManSaveTheMusic, #Anni90, #90s.
1. [Voleva essere un esempio di totale impreparazione ma ripensandoci vedere la gente giocare a calcio in infradito e accappatoio potrebbe essere dannatamente divertente... 🤔] ↩
2. [Sì, sto dando molto per scontato, anche perché la definizione è molto più ampia e sfumata di quella che di solito si pensa. Personalmente a me piace molto quella di Rugerfred] ↩
Jimi Hendrix - Are You Experienced (1967)
Are You Experienced è l'album di debutto in studio dei Jimi Hendrix Experience. Pubblicato nel 1967, l'LP è stato un successo immediato di critica e commerciale ed è ampiamente considerato uno dei più grandi album di tutti i tempi. L'album presenta l'approccio innovativo di Jimi Hendrix alla scrittura di canzoni e alla chitarra elettrica, che ha presto stabilito una nuova direzione nella musica psichedelica e hard rock. Dopo aver lottato per guadagnarsi da vivere nel circuito R&B come chitarrista di supporto, Hendrix ha firmato un contratto di gestione e produzione nel 1966 con l'ex membro degli Animals Chas Chandler e l'ex manager degli Animals Michael Jeffery. Chandler ha portato Hendrix a Londra e ha reclutato membri per i Jimi Hendrix Experience, una band progettata per mostrare il talento del chitarrista. A fine ottobre, dopo essere stati rifiutati dalla Decca Records, gli Experience hanno firmato con Track, una nuova etichetta formata dai manager degli Who Kit Lambert e Chris Stamp. Are You Experienced e i singoli precedenti furono registrati in un periodo di cinque mesi, da fine ottobre 1966 a inizio aprile 1967. L'album fu completato in 16 sessioni di registrazione in tre sedi di Londra, tra cui De Lane Lea Studios, CBS Studios e Olympic Studios. Pubblicato nel Regno Unito il 12 maggio 1967, Are You Experienced rimase in classifica per 33 settimane, raggiungendo il secondo posto. L'album fu pubblicato negli Stati Uniti il 23 agosto dalla Reprise Records, dove raggiunse il quinto posto nella classifica US Billboard Top LPs, rimanendo in classifica per 106 settimane, 27 delle quali nella Top 40. L'album trascorse anche 70 settimane nella classifica US Billboard Hot R&B LPs, dove raggiunse il decimo posto. La versione statunitense conteneva alcune delle canzoni più note di Hendrix, tra cui i primi tre singoli degli Experience, che, sebbene omessi dall'edizione britannica dell'LP, furono hit nella top ten nel Regno Unito: “Purple Haze”, “Hey Joe” e “The Wind Cries Mary”. Hendrix non era soddisfatto della copertina dell'edizione britannica e sollecitò il fotografo Karl Ferris a creare una copertina più “psichedelica” per l'uscita statunitense. Nel 2000, fu votato al numero 63 nella classifica All Time Top 1000 Albums di Colin Larkin. Rolling Stone ha classificato Are You Experienced al 30° posto nella sua lista del 2020 dei 500 migliori album di tutti i tempi. Nel 2010, la rivista ha inserito quattro canzoni della versione statunitense dell'album nella sua lista dei 500 migliori brani di tutti i tempi: “Purple Haze” (17), “Foxy Lady” (153), “Hey Joe” (201) e “The Wind Cries Mary” (379). Nel 2005, il disco è stato una delle 50 registrazioni scelte dalla Biblioteca del Congresso in riconoscimento del suo significato culturale da aggiungere al National Recording Registry. Lo scrittore e archivista Reuben Jackson dello Smithsonian Institution ha scritto: “è ancora una registrazione fondamentale perché è della tradizione musicale rock, R&B, blues ... Ha alterato la sintassi della musica ... in un modo che paragono all'Ulisse di James Joyce”.
Ascolta: album.link/i/344789894
Grizzly Bear - Veckatimest (2009)
Veckatimest () è il terzo album in studio della band indie rock americana Grizzly Bear, pubblicato il 26 maggio 2009 su Warp Records. L'album prende il nome da Veckatimest Island, una piccola isola nella contea di Dukes, Massachusetts. Prodotto dal bassista e polistrumentista Chris Taylor, l'album è entrato nella classifica Billboard 200 degli Stati Uniti all'ottavo posto, vendendo 33.000 copie nella prima settimana di uscita. A settembre 2012, l'album aveva venduto circa 220.000 copie negli Stati Uniti. Nel 2010. Ha ricevuto una certificazione d'oro dall'Independent Music Companies Association che indicava vendite di almeno 100.000 copie in tutta Europa. L'album è stato anche incluso nell'edizione del 2011 del libro 1001 Albums You Must Hear Before You Die.
Ascolta: album.link/i/313355630
Lasciare un segno
Durante i mesi caldi, sui prati vicino a Ladispoli, dove abito, si vedono spesso lunghe file di formiche che si muovono da una tana nel terreno a un'altra, distante anche parecchi metri. Ho anche caricato un paio di video sul mio canale YouTube, se volete vederli ve li linko qui e qui. Si tratta di Messor capitatus, formiche diffuse nel Centro-Sud d'Italia e dette anche formiconi neri a causa delle loro notevoli dimensioni, che possono raggiungere anche i 12-16 mm nelle operaie major. Si nutrono si granaglie, da qui il nome Messor, mietitrici, e hanno diverse caste di operaie, con dimensioni e compiti diversi.Perché vi sto parlando di formiche? Sono animali interessanti, ma cos'hanno a che fare con il tema di questo blog? Il punto è che queste formiche, come si vede bene nel video, muovendosi tra un buco e l'altro, lasciano un segno, una traccia sul prato dove non c'è più erba. Questa cosa mi ha molto colpito: come può un esserino lungo poco più di un centimetro incidere così tanto sul paesaggio attorno a sé? La risposta è ovvia: non si tratta di una sola formica, ma di tante. M. capitatus forma colonie composte da circa 5000 individui e, quando si muovono tutti insieme, i piccoli effetti causati da ciascuno di loro si sommano, creando una traccia visibile. E questa mi sembra una perfetta metafora su ciò che possiamo fare noi umani per cambiare le cose: se 5000 insetti lunghi un centimetro e mezzo possono lasciare un segno tangibile, cosa possono fare altrettanti umani 100 volte più grandi? E non sto parlando di impronte su un prato, ma di effetti più sostanziali. Ho smesso di contare le volte in cui mi sono sentito dire che i singoli non possono fare la differenza, che risparmiare elettricità non serve perché le industrie ne consumano molta di più, che non usare l'auto è inutile perché le fabbriche, le navi mercantili, le centrali inquinano anche se andiamo a piedi, che ridurre il consumo di carne, acqua, plastica, risorse non ha effetto perché tanto ci sono sprechi molto più grandi che non possiamo controllare...Andatelo a dire alle formiche.Andatelo a dire alle 5000 M. capitatus che hanno lasciato il solco nel prato, o alle migliaia di Formica rufa che costruiscono nidi nei boschi (vi lascio un video anche di queste). Come fanno? Lavorano assieme, ecco come fanno. Senza che nessuno le diriga, lo fanno perché la collaborazione e, incidentalmente, il concetto che il bene della colonia è più importante di quello del singolo individuo, sono codificati nel loro DNA. La nostra società è immensamente più complessa di quella delle formiche, così come il nostro cervello. Noi non siamo guidati dall'istinto o da stimoli biochimici, noi abbiamo facoltà di scegliere.Quando non facciamo la differenziata, quando prendiamo l'auto per percorrere 500 metri, quando teniamo il riscaldamento a 25°C o il condizionatore a 18°C, quando compriamo frutta fuori stagione che ha viaggiato per gli oceani di mezzo mondo prima di arrivare da noi, abbiamo scelto di fregarcene di tutto quello che sta al di fuori della nostra piccola bolla personale, abbiamo scelto di mettere il nostro benessere immediato davanti a quello futuro della società e dei nostri figli.E raccontandoci che tanto le nostre azioni individuali non hanno effetto, stiamo prendendo per il culo gli altri e noi stessi.Perché siamo troppo pigri e ipocriti per ammettere che degli altri non ce ne frega una beata mazza, nemmeno se saranno i nostri figli a dover vivere in un mondo sempre più ostile per la razza umana. Le nostre azioni individuali contano. contano quando si sommano alle azioni dei nostri vicini, contano quando fanno da esempio per gli altri, contano quando stimolano altre persone a comportarsi come noi. Non mi credete? andate a vedere la spiaggia libera di Ladispoli, o alcuni tratti della Braccianese, o certe zone di Roma.
La merda che vedete per terra non è il risultato dell'azione dolosa di un singolo criminale, ma la somma di tanti piccoli gesti d'incuria e maleducazione dei singoli, che hanno trasformato una piaggia, un prato o una strada in tanti immondezzai.Perché i gesti dei singoli hanno conseguenze. Nel bene e nel male.E adesso, se volete, pensate pure i piccoli gesti per migliorare il mondo non servano a niente.
Neil Young & Crazy Horse - Rust Never Sleeps (1979)
Rust Never Sleeps è un album con tracce sia in studio che dal vivo del cantautore canadese-americano Neil Young e della band americana Crazy Horse. È stato pubblicato il 22 giugno 1979 dalla Reprise Records. La maggior parte dell'album è stata registrata dal vivo, poi sovraincisa in studio, mentre altre sono nate in studio. Young ha usato la frase “rust never sleeps” come concetto per il suo tour con i Crazy Horse per evitare la compiacenza artistica e provare approcci più progressivi e teatrali all'esibizione dal vivo.
Ascolta: album.link/i/1015767135
Libri. “Il genio di Giovanni Falcone. Prima il dovere”, la presentazione di Caserta
Il 19 marzo 2025, alle ore 11:00, nella Sala Romanelli della Reggia di Caserta, avrà luogo la presentazione del libro “Il genio di Giovanni Falcone. Prima il dovere”, del Magistrato Antimafia Catello Maresca, evento organizzato da Marican Holding e dall’Associazione UNICA – Unione Nazionale Italiana della Cultura Antimafia per celebrare la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’evento rientra nel Piano di Responsabilità Sociale di Marican Holding, azienda leader nel logistica integrata e sostenibile, che da sempre pone grande attenzione alla diffusione del concetto di cultura come momento di sana aggregazione e di crescita sociale. Il Genio è un racconto appassionato di cosa ha significato il giudice Giovanni Falcone per intere generazioni di giovani e di cosa speriamo ancora oggi possa trasmettere a chi ha sete di giustizia e di verità. E’ un messaggio per i ragazzi, soprattutto delle scuole secondarie di primo e secondo grado, che si inserisce nel solco della diffusione della cultura antimafia, intrapreso dal Magistrato Catello Maresca insieme alla associazione di promozione sociale UNICA – Unione Nazionale Italiana della Cultura Antimafia. “Giovanni Falcone – afferma il Magistrato Catello Maresca – e’ stato un Genio italiano, nel settore della Giustizia e dell’Antimafia. Scrivere di lui, dopo che lo hanno fatto quasi tutti, amici, nemici e finti amici, è stato complicatissimo. Perciò ho provato a farlo non con la mente, ma con il cuore: quello di un ragazzo che è cresciuto nel suo mito, che ha creduto al suo esempio, che ha seguito il suo modello e che ha avuto la fortuna di svolgere la sua stessa missione e di farlo con grande passione ed amore. Grazie Giovanni, orgoglio italiano, ovunque tu sia”. Catello Maresca, già Sostituto Procuratore presso la Procura Generale di Napoli, è docente di Procedure di Contrasto alla Criminalità Organizzata presso l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Ha partecipato alle indagini che hanno portato all'arresto, nel 2011, del boss dei Casalesi Michele Zagaria e all'operazione Gomorra, dedicata alla repressione del traffico internazionale di merce contraffatta; ha rappresentato l’accusa nel processo al cosiddetto “gruppo Setola”, che ha portato alla cattura, tra gli altri, del mafioso Giuseppe Setola. Nel corso delle sue attività investigative ha subito più volte minacce di morte da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso, è quindi sotto scorta dal 2008. L’Associazione UNICA – Unione Nazionale Italiana della Cultura Antimafia è composta da donne e uomini che hanno vissuto la vita intera a piangere tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata e a sostenere magistrati e forze dell’ordine nella loro incessante battaglia contro tutte le mafie. Cittadine e cittadini di questo Paese che hanno deciso di scendere in campo, che hanno acquisito consapevolezza del fatto che ognuno di noi deve provare a fare e dare di più. Perché la lotta alle mafie non può essere delegata solo alle Istituzioni, ma la società civile deve fare la sua parte e lo deve fare tutti i giorni, in ogni atto della vita quotidiana.
Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii - Il Sogno Folli di Majima in Alto Mare
Un Sogno che Non Doveva Esistere, e Invece...
Ci sono giochi che sembrano un delirio febbrile, un esperimento nato per errore da una notte di baldoria tra sviluppatori. “Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii” è esattamente questo. E la cosa incredibile? Funziona. Funziona così bene che ci si chiede come abbiamo fatto a vivere senza Majima pirata fino ad ora.
Se Like a Dragon: Infinite Wealth ci ha portato su un terreno più emotivo e serio, questo spin-off è la pausa tropicale che non sapevamo di volere. Ma non fatevi ingannare dall'ambientazione soleggiata e dal tono volutamente sopra le righe: il cuore della saga pulsa forte anche tra le onde del Pacifico. Questo è un gioco per chi conosce ogni cicatrice di Goro Majima, per chi ha riso e pianto con la sua follia.
Majima, Spade e Palle di Cannone: Il Sistema di Combattimento
Parliamo subito della novità più dirompente: il combattimento navale. La serie “Like a Dragon” non ha mai avuto paura di reinventarsi, e qui assistiamo a una fusione tra la tradizione action della saga e meccaniche alla “Assassin's Creed IV: Black Flag”. Majima, con il suo stile “Sea Dog”, combatte come un incrocio tra Capitan Barbossa e Spider-Man: spade affilate, pistola in pugno e un rampino che gli permette di spostarsi rapidamente tra i ponti delle navi avversarie.
L'uso del rampino non è solo estetico: Majima può afferrare i nemici, disarmarli o scaraventarli fuori bordo con una risata folle. E poi c'è la “Danza del Kraken”, una serie di attacchi concatenati che trasforma il combattimento in un balletto letale. Il risultato? Un gameplay che è un inno alla fluidità e alla creatività, senza perdere il peso e l'impatto tipici della serie.
Un'Avventura che Sa di Mare, di Sangue e di Famiglia
Non fate l'errore di pensare che questo spin-off sia solo una parentesi spensierata. La trama si collega sorprendentemente bene agli eventi di “Infinite Wealth”. Majima si trova a Nele Island, un luogo segnato dalla contaminazione radioattiva, dove ex-yakuza cercano di ricostruire una vita lontano dalla malavita. Qui incontra Noah, un bambino determinato a trovare suo padre, e il suo adorabile cucciolo di tigre (sì, una tigre domestica), che porta il nome più perfetto possibile: Goro.
Quello che inizia come una fuga spensierata in mare si trasforma presto in un viaggio carico di scoperte e redenzione. C'è qualcosa di quasi poetico nel vedere Majima, sempre così caotico e imprevedibile, assumere il ruolo di capitano e guida per un ragazzino alla ricerca di un posto nel mondo. E mentre si solcano le acque, le ombre del passato non tardano a riaffiorare.
Il Fanservice Fatto Bene
E qui arriviamo a quello che potrebbe essere il vero punto di forza di Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii: il fanservice. Non nel senso banale del termine, ma come celebrazione di tutto ciò che rende questa saga unica. Ci sono citazioni, riferimenti, volti noti che tornano in modi inaspettati. C'è amore in ogni angolo di questa avventura, un tributo ai fan di lunga data che non si limita a strizzare l'occhio, ma costruisce qualcosa di nuovo e memorabile.
E poi, diciamolo: poter urlare “Io sono il Capitano Majima!” mentre si affrontano avversari su una nave che affonda è un sogno che si avvera.
Hawaii e il Fascino del Nuovo Mondo
Se Kamurocho è sempre stata la casa della serie, le Hawaii rappresentano un cambio di scenario radicale. La cura nei dettagli è impressionante: dalle spiagge mozzafiato ai vicoli meno turistici, tutto trasuda lo stile “Like a Dragon”. C'è un contrasto affascinante tra la natura lussureggiante e il mondo sotterraneo che Majima si trova ad affrontare. Perché, ovviamente, anche in paradiso ci sono affari sporchi.
La libertà di esplorazione è uno degli elementi più riusciti del gioco. Puoi prendere una barca e avventurarti tra le isole minori, ognuna con segreti e missioni secondarie che vanno dal poetico al surreale. E tra un combattimento e l'altro, ci sono momenti di autentica leggerezza, come le partite di poker in una taverna malfamata o le sfide di pesca che diventano epiche battaglie contro mostri marini.
Conclusione: Un Caos Magnifico
Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii è una follia meravigliosa. Un gioco che non avrebbe mai dovuto esistere e che invece si impone come una delle esperienze più fresche e appassionanti della saga. Tra combattimenti elettrizzanti, una trama che sorprende e momenti di puro spettacolo, questo spin-off si ritaglia un posto speciale nel cuore dei fan.
E ora, se mi scusate, ho un pappagallo da insegnare a dire “KIRYU-CHAAAN!”.
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Tramonto di primavera 🍀
Caldi colori, emozioni, sole e nuvole sorridenti tutte intorno, scie luminose, diverse, quasi magiche portano con sé gli ultimi strascichi di questo freddo inverno! I fiori spontanei spiegano al vento, petali lievemente colorati e profumati e fanno si che, piccoli e rumorosi insetti ne rubino un po' di nettare.. È primavera, c'è chi bussa ad una porta ben chiusa, chi apre le finestre e si affida al nuovo giorno, alla speranza, a ciò che di bello o meno bello esso porterà con sé....E forse saremo un po' più sereni.. È primavera e gli occhi brillano di nuova luce, i pensieri si alleggeriscono e il vento dissolve al vento le ultime lacrime rimaste... E poi è subito sera e i giorni passano veloci e sempre più luminosi e sereni..
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE FORESTE: LA LORO CRUCIALE IMPORTANZA E LE MINACCE GLOBALI
La Giornata Internazionale delle Foreste, celebrata ogni anno il 21 marzo, è un'occasione istituita dall'Assemblea Generale dell'ONU nel 2012 per sensibilizzare la popolazione sull'importanza degli ecosistemi forestali per le generazioni presenti e future. Le foreste, che assorbono circa l'80% della specie terrestri, rappresentano un pilastro fondamentale per la stabilità climatica del pianeta e contribuiscono in modo cruciale a mitigare gli effetti dei gas serra.
La Deforestazione: Un Problema Urgente
Paesi più piccoli (come ad esempio il Belgio), nonostante non lo si percepisca immediatamente, sono tra i principali responsabili indiretti della distruzione delle foreste tropicali a causa dell'importazione massiccia di materie prime legate alla deforestazione. L'Italia è identificata come il terzo maggior importatore europeo di commodities che causano deforestazione, come olio di palma, soia, caffè, legname e derivati bovini, per un valore di circa 36,6 miliardi di euro nel 2021. Le importazioni italiane, che valgono circa 36,6 miliardi di euro e coinvolgono oltre 175.000 imprese, alimentano la distruzione di decine di migliaia di ettari di foreste ogni anno, soprattutto in aree ad alta biodiversità come l’Amazzonia. La deforestazione è la causa dell'espansione agricola nelle aree tropicali, con conseguenze come la perdita di biodiversità, l'aumento delle temperature, la desertificazione e persino l'aumento dei prezzi di beni come caffè e cacao. Il Regolamento Europeo “Deforestazione Zero” (EUDR) Il Regolamento “Deforestazione Zero” (EUDR), approvato dall'Unione Europea, mira a garantire che i prodotti importati nell'UE non abbiano causato deforestazione. Gli operatori dovranno dichiarare l'origine delle commodities e certificare che la loro produzione non ha comportato la distruzione di foreste. La sua applicazione è posticipata al 30 dicembre 2025, e si spera che possa aiutare i consumatori a fare la differenza, scegliendo prodotti certificati e riducendo il consumo di carne e derivati, privilegiando alimenti locali e biologici.
Il Ruolo dei Carabinieri Forestali
I Carabinieri Forestali sono in prima linea per la Giornata Internazionale delle Foreste. Essi svolgono importanti attività di tutela del territorio, contrasto al bracconaggio, controllo degli ecosistemi forestali (CON.ECO.FOR.), inventario forestale nazionale e perimetrazione delle aree a rischio di incendi boschivi. Durante la Giornata, vengono organizzate iniziative didattiche di educazione ambientale rivolte agli alunni degli istituti d'istruzione superiore, sensibilizzando sull'importanza della tutela del patrimonio forestale. Ad esempio, a Brescia i Carabinieri Forestali del Comando Gruppo hanno collaborato con diverse istituzioni per rilevare le caratteristiche di cinque alberi monumentali, candidati ad essere inseriti nell'elenco degli Alberi Monumentali d'Italia. I Carabinieri Forestali si impegnano anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla tutela delle foreste, evidenziando il valore biosferico planetario del bosco e i servizi multifunzionali che assicurano all'umanità (acqua, legna, cibo, regolazione idrogeologica e del clima). A tale proposito è di grande importanza la prevenzione e repressione degli incendi boschivi, un fattore di maggiore criticità per il patrimonio forestale nazionale.
La Corruzione come Forza Motrice della Deforestazione
Un ruolo devastante nel guidare la deforestazione e portare le foreste sull'orlo dell'estinzione lo ha la corruzione. Negli ultimi 30 anni, il mondo ha perso il 10% delle foreste, con una perdita equivalente a 37 campi da calcio al minuto dal 1990. Le foreste sono cruciali per mitigare il cambiamento climatico (assorbendo CO2) e ospitano una vasta biodiversità (80% dei mammiferi, 75% degli uccelli e 80% degli anfibi terrestri). La corruzione rende le foreste vulnerabili, poiché i fattori che attraggono attività criminali (come il valore economico del legname o i prodotti agricoli come cioccolato e olio di palma) sono esacerbati dalla corruzione che permette l'accesso illegale alla terra e l'elusione delle normative. Molte compagnie ottengono illegalmente terreni per piantagioni, e la corruzione tra funzionari pubblici permette di ignorare le politiche di protezione forestale. La vastità geografica delle foreste complica ulteriormente la supervisione e l'applicazione delle normative, creando opportunità per la corruzione. Il Crimine Organizzato Transnazionale e il Traffico di Fauna Selvatica La deforestazione e il traffico di legname illegale sono collegate con il crimine organizzato e il traffico di altre merci illecite, come la droga. Il traffico di legname illegale è un modo per riciclare denaro sporco. Il crimine transnazionale contro la fauna selvatica, stimato fino a 199 miliardi di dollari annui. Questo crimine può privare i governi di entrate significative (7-12 miliardi di dollari annui) e ha un valore economico globale stimato tra 1-2 trilioni di dollari all'anno. Va sottolineato come la perdita di biodiversità esacerbi il cambiamento climatico e come lo sfruttamento eccessivo della fauna selvatica sia un importante motore del declino delle specie e aumenti i rischi per la salute umana.
Conclusione
Il quadro sullo stato delle foreste a livello globale è complesso e preoccupante. La deforestazione, alimentata da dinamiche di mercato globali e dalla corruzione, rappresenta una seria minaccia per la biodiversità, il clima e il benessere umano. La Giornata Internazionale delle Foreste 2025 rappresenta un'occasione cruciale per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere azioni concrete a livello individuale, nazionale e internazionale. L'impegno dell'Italia, anche attraverso l'attività dei Carabinieri Forestali e l'implementazione di regolamenti come l'EUDR, è fondamentale per contribuire alla protezione di questo patrimonio insostituibile. Tuttavia, è essenziale affrontare anche le radici del problema, come la corruzione e il crimine organizzato, per garantire una tutela efficace e duratura delle foreste del nostro pianeta. A tale riguardo la “Global Initiative to End Wildlife Crime” (Iniziativa Globale per Porre Fine al Crimine contro la Fauna Selvatica), mira a incoraggiare gli Stati a intensificare gli sforzi per contrastare questo crimine a livello internazionale e nazionale. Questa iniziativa prevede, tra l'altro, la creazione di un protocollo aggiuntivo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità Organizzata Transnazionale (UNTOC).
#giornatainternazionaledelleforeste #carabinieriforestali
The Jam - All Mod Cons (1978)
All Mod Cons è il terzo album in studio della band britannica The Jam, pubblicato nel 1978 dalla Polydor Records. Il titolo, un'espressione idiomatica britannica che si potrebbe trovare nelle pubblicità immobiliari, è l'abbreviazione di “all modern conveniences” (tutte le comodità moderne) ed è un gioco di parole sull'associazione della band con il revival mod. L'album raggiunse il n. 6 nella UK Albums Chart. L'album fu ripubblicato negli Stati Uniti nel 1979, con la canzone “The Butterfly Collector” al posto di “Billy Hunt”.
Ascolta: album.link/i/1440910355
trovati un lavoro serio
La condensa sul muro mi rincuora: fuori piove, qui no; sospirando rotolo di un quarto a sinistra invadendo la tua parte del letto per dichiarare pace nel nome dell'indolenza e poi faremo a sorte per stabilire chi tra te e me dovrà preparare qualcosa da mangiare.
Sai che sono un astronauta e vengo da quel posto, sono il passeggero del tuo cuore e colui che ha assassinato il proprio cervello.
qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!
Cerco la condensa sul vetro per capire se mi trovo dalla parte giusta della tempesta, ma c'è solo un piatto vuoto sul tavolo davanti a me e un orco che con il megafono strilla: imbecille! sei un imbecille! Non sa che sono un grande viaggiatore, anche se non ci saranno soldi nelle mie tasche e non sarò il più furbo.
Sai che sono un astronauta e vado in quel posto, sono il passeggero dei tuoi sogni e colui che gioca con il proprio cervello.
qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!
La polpetta infilzata con la forchetta alzata come il martello di un giudice per finire nella bocca cannibale dando così fine alla fine del mondo, come se non fosse successo nulla balbetta ancora la televisione, tintinnano le posate; forse per me non verrà Babbonatale quest'anno e forse non esiste neppure la mia intima Papessa.
Sai che sono un astronauta e non ho nulla anche se mi credo una principessa sono il passeggero sul foglio bianco inseguito dal proprio cervello.
qualcuno strilla: trovati un lavoro serio!
Femi Kuti - Femi Kuti (1995)
Femi Kuti è il terzo album del musicista nigeriano Femi Kuti, pubblicato nel 1995. È stato pubblicato dall'etichetta Tabu Records della Motown. L'album ha presentato Femi Kuti e l'afrobeat a un pubblico internazionale.
Ascolta: album.link/i/1436244165
I cambiamenti nel "DNA" della criminalità organizzata nel Rapporto sulla...
I cambiamenti nel “DNA” della criminalità organizzata nel Rapporto sulla Criminalità Organizzata nell’ Unione Europea
EUROPOL ha pubblicato il Rapporto sulla Minaccia della Criminalità Organizzata e Grave dell'Unione Europea (EU-SOCTA) 2025, che analizza in modo approfondito e prospettico le dinamiche in evoluzione della criminalità organizzata che colpisce l'UE.
Il rapporto evidenzia come la criminalità stia diventando sempre più destabilizzante per la società, sfruttando il mondo online e venendo accelerata dall'intelligenza artificiale e da altre nuove tecnologie. Questi elementi interconnessi ridefiniscono le modalità operative dei network criminali. In questo contesto emerge infatti la “criminalità come servizio”(crime-as-a-service), che si riferisce a network delinquenziali specializzati che offrono competenze specifiche (come riciclaggio di denaro o attacchi informatici) ad altri attori criminali. Questo permette ai malviventi di delegare compiti e distanziarsi dalle attività illecite dirette.
Il testo esamina inoltre le tattiche utilizzate dai gruppi criminali, le aree chiave che rappresentano le maggiori minacce e la dimensione geografica di tali attività illecite.
La criminalità organizzata destabilizza la società minando l'economia attraverso proventi illeciti e riciclaggio di denaro, diffondendo la violenza e normalizzando la corruzione. Inoltre, agisce sempre più come proxy per minacce ibride esterne, contribuendo agli obiettivi politici di questi attori.
Secondo il Rapporto, le strutture legali d'impresa vengono sfruttate dalla criminalità organizzata in vari modi, dall'uso inconsapevole da parte dei malviventi all'infiltrazione ad alto livello o alla creazione di imprese completamente controllate. Questo permette di mascherare attività illecite, riciclare denaro e commettere frodi in diversi settori.
L' Intelligenza Artificiale (#IA #AI) e le nuove tecnologie vengono sfruttate per automatizzare ed espandere le operazioni criminali, rendendole più rapide, efficienti e difficili da rilevare. Ciò include attacchi informatici più sofisticati, frodi online su vasta scala e nuove forme di sfruttamento.
Diverse sono le minacce principali, tra cui gli attacchi informatici e il ransomware, le frodi online (inclusa la compromissione di email aziendali e le truffe “romantiche”), lo sfruttamento sessuale infantile online, il traffico di esseri umani, il contrabbando di migranti e il traffico di droga.
Nel contesto europeo, il traffico di migranti si adatta ai conflitti, alle difficoltà economiche e alle sfide ambientali, con flussi manipolati da attori ibridi. Le tecnologie digitali plasmano sempre più le rotte e i metodi operativi, nonostante la sua base nel mondo fisico.
Anche il traffico di droga ha un impatto significativo sulla società dell'UE a causa della violenza correlata, della corruzione e dell'infiltrazione nell'economia legale. L'alta disponibilità di droghe potenti aumenta i rischi per la salute, e la produzione danneggia l'ambiente.
Il traffico di armi da fuoco alimenta la violenza legata alla criminalità organizzata e altre attività illecite. L'instabilità geopolitica, come la guerra in Ucraina, può esacerbare questa minaccia aumentando la disponibilità di armi illecite.
L'EU-SOCTA 2025 fornisce un'analisi dettagliata e lungimirante delle minacce della criminalità organizzata, aiutando i decisori a stabilire le priorità e le forze dell'ordine ad anticipare le tendenze criminali, allocare le risorse in modo efficace e sviluppare strategie mirate.
GLOSSARIO
#EUSOCTA (European Union Serious and Organised Crime Threat Assessment): La Valutazione della Minaccia della Criminalità Organizzata e Grave dell'Unione Europea, uno studio dettagliato prodotto da #Europol che analizza le minacce della criminalità organizzata che colpiscono l'#UE.
Minaccia ibrida: Una combinazione di attività, sia convenzionali che non convenzionali, utilizzate in modo coordinato da attori statali o non statali per destabilizzare un paese o una regione. Nella relazione, spesso coinvolgono proxy criminali.
Strutture legali d'impresa: Imprese legittime che vengono sfruttate, infiltrate o create da network criminali per facilitare le loro attività illecite, come riciclaggio di denaro o frodi.
Criminalità come servizio (#CaaS – Crime-as-a-Service): Un modello in cui network criminali specializzati forniscono servizi specifici (ad esempio, attacchi informatici, riciclaggio di denaro, trasporto) ad altri attori criminali.
Il documento [en] è reperibile qui europol.europa.eu/cms/sites/de…
The Byrds - Mr. Tambourine Man (1965)
Mr. Tambourine Man è l'album di debutto in studio della rock band americana The Byrds ed è stato pubblicato il 21 giugno 1965 dalla Columbia Records. L'album è caratterizzato dal suono caratteristico dei Byrds della chitarra Rickenbacker a 12 corde di Jim McGuinn e dal complesso canto armonico della band. Il materiale dell'album è composto principalmente da cover di canzoni folk, composte principalmente da Bob Dylan, e da brani originali scritti o co-scritti dal cantante Gene Clark. Insieme al singolo omonimo scritto da Dylan, Mr. Tambourine Man ha consacrato la band come un gruppo di successo internazionale ed è ampiamente considerato dalla critica come la prima sfida americana efficace al predominio in classifica dei Beatles e di altre band della British Invasion durante la metà degli anni '60. L'album ha anche influenzato la diffusione del sottogenere musicale noto come folk rock, fondendo contenuti lirici intelligenti con chitarre elettriche e un backbeat rock. Il termine “folk rock” fu coniato per la prima volta dalla stampa musicale americana per descrivere il sound dei Byrds a metà del 1965, più o meno nello stesso periodo in cui uscì l'album Mr. Tambourine Man. L'ibrido della band tra un ritmo British Invasion, un suono di chitarra jangly e testi poetici o socialmente consapevoli influenzò un certo numero di artisti a metà degli anni '60 e influenzò anche le generazioni successive di musicisti. L'album raggiunse il numero 6 nella classifica Billboard Top LPs e il numero 7 nel Regno Unito. È l'album di maggior successo della band in entrambe le classifiche. Il singolo “Mr. Tambourine Man” fu pubblicato prima dell'album nell'aprile 1965 e raggiunse il numero uno nella Billboard Hot 100 e nella UK Singles Chart. Un secondo singolo, “All I Really Want to Do”, anch'esso una cover di Dylan, ebbe un discreto successo negli Stati Uniti, ma andò meglio nel Regno Unito, dove raggiunse la top ten.
Ascolta: album.link/i/153421296
Browser... delusi dagli ultimi cambiamenti in fatto di privacy di Mozilla Firefox?
se anche voi siete delusi dagli ultimi cambiamenti in casa Mozilla
Vi presento un valido fork di Firefox dello stesso sviluppatore di “Thorium” basato su Chromium il Browser in questione è Mercury con un occhio alla privacy e alla velocità.
provatelo e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti
p.s. purtroppo non esiste la versione mobile per Android
Simply Red - Picture Book (1985)
Picture Book è l'album di debutto del gruppo pop e soul britannico Simply Red, pubblicato nell'ottobre 1985. Contiene il singolo numero 1 negli Stati Uniti “Holding Back the Years”, il singolo di maggior successo della band, e una cover di “Money's Too Tight (to Mention)” dei The Valentine Brothers. Dall'album sono stati pubblicati altri tre singoli: “Come to My Aid”, “Jericho” e “Open Up the Red Box”. L'album ha aiutato i Simply Red a ottenere una nomination ai Grammy del 1987 come miglior nuovo artista. “Holding Back the Years” è stato anche nominato come miglior interpretazione pop di un duo o gruppo con voce. Una versione speciale dell'album è stata pubblicata nel nuovo formato Compact Disc Graphics, o CD G, che quando riprodotto su un lettore CD adatto, immagini grafiche raster a 4 bit, testo e animazioni venivano visualizzati anche sullo schermo di una TV collegata.
Ascolta: album.link/i/274034202
Festa di paese
È quest'inaspettato sole marzolino che rischiara i pennacchi dei cavalli, i tendoni della fiera, i visi dei bambini che guardano i palloni appesi al filo. Il leggero vento della domenica mattina sfiora le brunite facce dei paesani, nei vestiti buoni della festa, le gote rosse delle adolescenti che guardano i fantini sfilare per le strade. Assomigliano per fierezza ai paladini di Re Carlo, portano la maestà degli antichi cavalieri ma lo sguardo è quello di chi guarda la terra e la chiama terra: contadini, pescatori, carpentieri, eppure in quel momento sacro sembrano soldati delle schiere d'Alessandro, e le ragazze innamorate hanno in sé la grazia di Ginevra, la passione di Clorinda, il doloroso desiderio di Francesca, e cos'hanno di diverso dai versi del Poeta, quei sospiri d'amore che esalano dalle bocche rosse, fatte per giovani baci appassionati all'ombra dei vicoli alla sera? Conoscono forse solo la casa, il cucinino, le voci delle madri, e certo non meditano sul tempo in cui ci obliamo, su questa vorticosa vita che ci spegne, piano piano, non leggono gli aforismi dei francesi, la filosofia e i suoi garbugli, i versi ruffiani dei poeti. Eppur rispetto a me conoscono la vita, non il suo pallido riflesso, quest'inganno che evoco ogni giorno e che disprezzo. Invidio i sospiri, i loro amori adolescenti, che sempre mi furono negati per eccesso di poesia, forse, per difetto di salute, per via di un animo vecchio troppo presto, e che me ne faccio io delle vette del pensiero umano se è dagli uomini che mi sento più lontano? Guardo i giovani cavalieri e le dame e vorrei per una volta sola esser come loro, inconsapevole pedina della vita che non conosce il gioco.
Photocredit to R. Manfredi
Love - Forever Changes (1967)
Forever Changes è il terzo album in studio della rock band americana Love, pubblicato dalla Elektra Records nel novembre 1967. Fu l'ultimo album registrato dalla formazione originale della band; dopo il suo completamento, Bryan Maclean lasciò il gruppo con astio e gli altri membri furono licenziati dal leader Arthur Lee. L'album vide il gruppo abbracciare un suono e un'orchestrazione folk più sottili, mentre il principale autore Lee esplorò temi più oscuri che alludevano alla mortalità e alla sua strisciante disillusione nei confronti della controcultura degli anni '60. Forever Changes ebbe solo un moderato successo nelle classifiche degli album quando fu pubblicato per la prima volta nel 1967; raggiunse il picco al n. 154 negli Stati Uniti, con una prestazione migliore in Gran Bretagna, dove raggiunse il n. 24 nella classifica degli album del Regno Unito. Negli anni successivi, fu riconosciuto come un documento influente della psichedelia degli anni '60 e fu nominato tra i più grandi album di tutti i tempi da una varietà di pubblicazioni.
Ascolta: album.link/i/1125521386
Stasera? La stanchezza annebbia pensieri e impedisce che le dita rispondano ai miei comandi! Le emozioni ci sono , ma ferme, immobili, trattengono il respiro ed io annego involontariamente in me, in questi pensieri, in questa pesantezza che mi manda giù, in quegli abissi da cui è difficile risalire, ma so di poterlo fare.... E così risalgo ogni volta, un po' più forte di prima, seppur stanca...ma con la speranza come mia ancora di salvezza ...e mia amica di avventura..
Goldfrapp - Felt Mountain (2000)
Felt Mountain è l'album di debutto in studio del duo inglese di musica elettronica Goldfrapp. È stato pubblicato l'11 settembre 2000 dalla Mute Records. L'album trae ispirazione da una varietà di stili musicali come il pop degli anni '60, il cabaret, il folk e l'elettronica. Felt Mountain è stato generalmente ben accolto dalla critica musicale ed è stato descritto come “allo stesso tempo untuoso e seducente, ma elegante e aggraziato”. Ha raggiunto il numero 57 nella UK Albums Chart ed è stato certificato disco d'oro dalla British Phonographic Industry (BPI) nell'ottobre 2001. Nel 2001, l'album è stato selezionato per il Mercury Prize, un premio musicale annuale assegnato al miglior album britannico o irlandese dell'anno precedente.
Ascolta: album.link/i/1435646598
Il Senso Pratico Non È L’elemento Dominantei.postimg.cc/MpgTgzZm/muro-a-L…(Un mio post del 31/05/2019 in un vecchio blog; l'ho riletto qualche minuto fa e non mi è spiaciuto. La foto non c'entra nulla, nel post vecchio post non c'era nemmeno . È un muro in una via di Lucca, fatta lo scorso 17 febbraio. Mi garbano i muri “vissuti”)
Il Senso Pratico Non È L’elemento Dominante
Stamattina da ZaV mi ero appuntato una frase del libro che sto leggendo sul blocchetto rosso degli appunti; che sia rosso è un caso, non è qualificativo, è semplicemente un blocchetto per gli appunti al volo con la copertina rossa. Il libro è “L’antica arte di trovare la strada” e a pagina 154 mi sono soffermato su: “Sia il calendario ebraico sia quello islamico sono lunari e, come in tutte le materie religiose, il senso pratico non è l’elemento dominante“. È una bella immagine: il senso pratico non è l’elemento dominante. Da qualche parte ho letto che un’ipotesi del formarsi delle religioni è che siano un modo per pensare la stessa cosa tutti assieme, il che aumenta la coesione sociale; un insieme di norme, più o meno espresse e catalogate, che facilitano la definizione del proprio posto in seno alla comunità. Non mi sembra campata in aria come ipotesi. Benché molto ma molto a posteriori si riconosca l’apporto positivo di punti di vista diversi, nell’immediato li percepiamo come fastidiosi intralci allo status quo. Quando gli effetti di una rivoluzione di pensiero decantano e rimpiazzano il ” vecchio” status quo diventando quello nuovo (ma mi sa non percepito sul momento come tale) diventa lo status “naturale” delle cose e quindi non messo in discussione fino al prossimo sobbalzo. La novità che viene dall’esterno e che porta “diversità” mi fa venire in mente l’osservazione sui topi in laboratorio (peraltro rilevabile nella “normale” vita umana ma forse meno facile da descrivere o parlarne). Se in una comunità di topolini si introduce un topolino esterno c’è sempre una topolina che ne è attratta. Questo porta ad un rimescolamento dei geni e di inconsapevole beneficio per la specie, inconsapevole intendo per gli individui; solo che, immedesimandomi nei topolini della comunità, immagino che lì per lì sul subito rompa un po’ i coglioni. Questo un po’ più in grande succede con tutti i flussi migratori sicché è anche di attualità in questo momento. In realtà flussi migratori sono sempre avvenuti in passato senza soluzione di continuità, semplicemente non era percepito a livello globale ma solo locale. Questo accade anche oggi, non è che abbiamo percezione di quello che avviene in un posto sperduto nel mondo se non sale alla ribalta ma siamo comunque consapevoli di quello che ci avviene davanti all’uscio di casa. Interessante è anche il concetto di salad mix, che sostituisce la narrazione di melting pot. Mia personale impressione dettata dalla pancia è che però il salad mix, che senza dubbio crea molte più “possibilità”, sia comunque una anticamera che anticipa una inevitabile omogeneizzazione la quale, vista dall’alto, rende più coesa la situazione ma anche più inevitabilmente statica. Se posso azzardare un esempio che mi viene ora al volo, lo stato finale di un mix di acqua sabbia pietrisco e cemento è un composto statico e immutabile. Uno stato che non è flessibile regge bene i piccoli sommovimenti ma alla fine si sgretola sotto la spinta della loro somma. A grandi linee succede così per esempio nei terremoti e la saggezza popolare ci ricorda che “gutta scavat lapidem” ed anche che “l’acqua cheta frana i ponti”. A mente fredda che spesso si consegue con il senno del poi, sarebbe meglio convogliare i cambiamenti piuttosto che contrastarli.
Non c’entra un cazzo ma è quello che sta succedendo adesso, sono le 11:03: al tavolino di fronte a me a questo bar sull’Aurelia, ci sono dei personaggi parecchio addentro al mondo del calcio, un paio li conosco di persona, che stanno commentando l’attuale situazione delle squadre soprattutto in funzione del prossimo campionato. Uno è un ex giocatore di serie C poi direttore sportivo di una squadra di serie A, uno è un allenatore adesso in serie C, degli altri mi par di capire uno sia un procuratore. Io, che di calcio non intendo orgogliosamente nulla, me ne sto a guardarli di sottecchi ed ascolticchiare come un apprendista sociologo, stupendomi come su una cosa così vuota si sia costruito un consistente castello di infrastrutture. È un mondo autoreferenziale che ha però ricaduta sul mondo reale. È questo un piccolissimo esempio di come si possa dare consistenza al nulla: viviamo un mondo di convenzioni. Un bellissimo ed in parte doloroso esempio, doloroso per un bambino su 10 anni, l’ho imparato a quell’età ai giardinetti del Priamar a Savona. Siamo alla fine degli anni ’60, forse il ’68 o il ’69. I miei interessi vertevano allora sui soldatini, il Corriere dei Piccoli e le biglie di vetro. Quando mia madre mi portava ai giardinetti facevo comunella con gli altri bambini e giocavamo a biglie. Una breve descrizione: Si giocava in gruppi da due a 'n' partecipanti ognuno con la propria biglia di vetro e relativo sacchettino con la scorta ed il bottino. Solo quelle di vetro, quelle di plastica con l’effigie dei corridori servivano solo per le gare su pista sulla sabbia delle spiagge. Si faceva una piccola buca per terra ai piedi magari di un albero e poi ci si disponeva ad una certa distanza; a turno si lanciava la propria biglia cercando di avvicinarsi il più possibile alla buca. Mi sembra di ricordare che poi quello che ci era andato più vicino tirava per primo e dava un cicchetto alla propria biglia con l’obiettivo di infilarla in buca. Il primo che ci riusciva diventava cacciatore e continuava a tirare fino ad errore dando la caccia a tutte le altre biglie che erano solo possibili prede finché non avessero raggiunto anche loro la buca. Il cacciatore prendeva la sua biglia in una mano a pugno mettendola nell’incavo creato dal pollice che si infila nell’indice e che poi scattando l’avrebbe fatta schizzare verso la preda; con l’altra mano creava un semicerchio con il pollice che faceva perno sul punto dove si era fermata alla sua biglia e come raggio la punta del mignolo esteso. La mano che reggeva la biglia si poggiava su questo compasso e la verticale della biglia doveva essere all’interno del semicerchio. Certo, quelli con le mani belle grandi e le dita ben estensibili erano avvantaggiati ma quelle erano le regole; avevamo già imparato che alcuni di noi erano più alti degli altri, alcuni più agili o più forti e alcuni avevano appunto una mano avvantaggiata. Il cacciatore schizzava la sua biglia e tutte le biglie che colpiva diventava suo bottino. Quando sbagliava perdeva il turno e cacciatore diventava il secondo che era arrivato alla buca. Le regole erano chiare, non mi pare di ricordare ci fossero grandi discussioni. Gli ex proprietari delle biglie uscivano momentaneamente dal gioco che terminava quando un cacciatore prendeva l’ultima preda. Cominciava allora un nuovo gioco e chi aveva perso si giocava una delle biglie della propria scorta, chi aveva vinto pescava dal bottino. Io a volte tornavo a casa con più biglie di quando ero partito, a volte con meno ma così è la vita già a quella età ed i pomeriggi passavano. Ricordo che invece quella volta era di mattina molto presto, fai conto intorno alle nove e tanto fa. Essendo di mattina dovevamo essere in estate in vacanza. Ai giardinetti ero da solo, in febbrile attesa che arrivasse qualche concorrente. Ne arrivò uno che avevo imparato a diffidare perché era una mezza teppa. Non aveva biglie quindi era tagliato fuori. Mi propose di giocare così , tanto per divertimento, e allora gliene prestai una delle mie. Dopo un po’, magari qualche gara l’avevo vinta io e qualche altra lui ma la “sua” biglia era sempre comunque di mia proprietà, mi propose, “per rendere la sfida più invitante” mi disse, di giocare sul serio con questa regola: se lui avesse vinto tre gare di fila allora la biglia sarebbe diventava sua a tutti gli effetti. Ovviamente me la vinse sennò non sarei qui a raccontarla. Ma adesso che era legittimo proprietario di una biglia potevamo, disse, continuare con le regole consuete. Accettai e giocammo e me ne vinse una decina. Dopo un po’ mi disse “va be’, adesso devo andare, ciao e grazie”. Lo vidi allontanarsi con le mie biglie mentre ripercorrevo mentalmente tutti i passi logici che erano intercorsi perché diventassero sue. Penso sia stata per me un’ottima lezione, non dico proprio sul momento perché bruciava, intendo in seguito, parecchio in seguito. La morale che ci vedo è che le convenzioni, gli accordi, le regole, non sono intrinseche alla realtà ma ne sono una sovrastruttura più o meno concordata. @Sarvegu
🖊️ Pensieri ricorrenti... Spesso scrivo qui perché sembra che nessuno legga, nessuno commenta in realtà, nessuno magari critica o mi manda male , ma va bene così. Io scrivo per il puro piacere di farlo, perché è un modo per stare un po' meglio, mi piace scrivere, non tanto chiacchierare o parlare con qualcuno! Ecco perché spesso e soprattutto in quest'ultimo anno questo posto è un po' diventato il mio rifugio, la mia seconda realtà! Dove effettivamente nessuno mi conosce, dove posso essere me stessa, dire sempre, o quasi, ciò che sento e penso! Nonostante non ci siano risposte, riscontri, o una condivisione reciproca, a me a volte fa star bene! Altre volte no, perché magari ogni tanto si sente la necessità di uno sguardo, una mano, un abbraccio o semplicemente un sorriso! Oggi sono qui che scrivo, quando in realtà ho un amico di penna, o di tastiera, in questo caso, ma credo di aver scritto così tanto, da aver timore a farlo ancora, quante mail gli ho scritto e mai inviato , per paura, di essere troppo stressante, troppo noiosa, ripetitiva, ecc, così scrivo qui, dove credo che mi leggano in pochi e nn devo pormi troppe domande! Invece me le pongo, così penso e ripenso, mi isolo, esco poco e frequento poca gente vera, anche quella scarseggia, soprattutto da quando mi sono ammalata, poi operata, sono passati 5 mesi, sono qui a scrivere , a combattere, ogni giorno, contro qsto piccolo male apparentemente invisibile, che mi ha stravolto la vita, in tutti i sensi! Alla soglia del mezzo secolo, non lo avrei immaginato, ipotizzato, anche se stiamo sotto il cielo e ogni giorno, per qualsiasi motivo, ragione, potremmo anche non essere più qui ...la paura? Mia grande compagna in questi mesi, dall'attesa, alla diagnosi, all'intervento, alle terapie, alla radioterapia, insomma era un periodo difficile , una corsa ad ostacoli sempre più in salita e benché mi sentissi pronta, forte, ho sempre avuto accanto a me, la paura.. Oggi c'è in modo diverso ma è presente, nei rapporti con la gente, con le emozioni, con le situazioni, con tutto...anche qui in qsto momento mi chiedo se sia giusto scrivere , così senza ricevere, nulla , neppure , una parola! Ne avrei bisogno, ho anche chiesto in passato, mi sono affidata, ma sono molto stanca , fisicamente la malattia un po' mi sta cambiando, mi sta rallentando, ed io a volte non mi riconosco ! Non riesco ad accettarmi e a vivere in questo modo! Ma sono viva e fortunata come mi hanno sempre detto i medici, il mio era un piccolo male, per ora lo abbiamo sconfitto, forse, e adesso si lotta, si va avanti giorno per giorno, con la speranza , di guarire e il timore ...Quante lacrime , quante grida silenziose mi hanno accompagnato e continuano a farlo...quanti Momenti di sconforto, notti in bianco ad ascoltare musica , come compagnia...lo so c'è chi sta peggio, lo so è capitato a me , come può capitare a chiunque, grandi, piccoli, ricchi, poveri, gente normale o famosa! Sto meglio adesso? Ovviamente no! Sono in uno stato di calma apparente, in cui ogni cosa che faccio , nn va bene, ciò che dico o scrivo peggio e rapportarmi con qualcuno, chiedere aiuto non riesco.. e così non mi circondo di amici virtuali, ne ho uno, grande abbastanza, da bastarmi, perché lui ci è passato, vive una situazione ben più pesante e difficile della mia, ma è diventato più forte, un esempio, una guida, un faro...Ma in questa tempesta devo cavarmela da sola, lui mi illumina, mi incoraggia, mi porge la mano, a modo suo mi è vicino! Ma vorrei abbracciarlo almeno una volta e non posso, non ho il coraggio, vorrei per una volta davvero rendere reale questa corrispondenza, dare un volto, dare una presenza visiva, ma non posso, non voglio, ho paura che tutto poi possa cambiare, ogni giorno temo di perderlo, ogni giorno vorrei da lui anche solo un pensiero..essere non solo quell amica malata, pesante che scrive tanto e troppo, che vuole essere sempre rassicurata, non sono ancora così forte, non ho ancora sciolto le mie catene, il mio mondo non è il suo, ne faccio parte, in parte, ma non è il mio posto...ho un amico così, mi disse, posso chiamarlo sempre, in ogni momento ,ma non lo faccio e così scrivo, mi perdo, mi ritrovo, vado avanti, lotto perché ho un figlio da crescere e che voglio vedere crescere, ogni giorno, ma non sono una grande madre, sono una madre, un po' malata, triste, stanca , ma che vuole scalare la sua montagna e arrivare ad abbracciare se stessa , su in cima...alla vetta e continuate a vivere...
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i.postimg.cc/J7Tz4V28/l-olande…In realtà volevo vedere come si fa ad inserire foto in questo noblogo; Ho preso una vecchia cosa che avevo postato nel 2012 su “neteditor” (che poi chiuse nel 2017). Non ricordavo di averlo salvato anche in un altro vecchio mio blog così ho già il “pezzo” pronto. A qualcuno strapperà una sghignazzatina, qualcun altro penserà “che stronzata”. Tenete però presente che è una cosa giovanile, non avevo nemmeno ancora compiuto 55 anni, oggi la riscriverei uguale uguale… UNA CARRIERA STRONCATA Una volta da giovane feci un provino per un film porno. Mi fecero spogliare, mi esaminarono, mi dissero che potevo andare negli studios tutti i giorni che prima o poi sarebbe capitata l'occasione. Insomma ero un possibile titolare ma all'inizio stavo in panchina. Se mi passate il termine, fu un periodo “duro”, tutti i giorni vedere gli altri fare la loro partita e tu lì in panchina ad aspettare la sostituzione. Ma non mi detti per vinto. Tutti i giorni mi allenavo duramente, a casa, da solo. Ed un giorno spuntò l'occasione. Uno degli attori aveva dato forfait per una banale influenza. Non una gran parte, questo me lo dissero subito, più che altro una comparsa, però pensai “È un inizio”. Era un film ambientato nel mondo dei detersivi, fai conto una corsia di un supermercato dove, di notte, dagli scaffali si animavano i flaconi e i personaggi “icona” si davano alla pazza gioia. Era un film in due tempi. Il primo tempo s'intitolava “Calimero e la bella Olandesina”. Io sarei entrato nel secondo tempo. Mentre stavano preparando la prima parte fremevo in attesa di capire chi mi sarebbe toccata. “Speriamo non sia la vecchina dell'Ace” mi dicevo, anche se, ad essere onesto, un po' m'intrigava. Poi accanto a me si è seduto un energumeno. – A quanto pare reciteremo assieme – mi fa. – E tu chi sei? – gli ho chiesto. – Sono il protagonista del secondo tempo, quello intitolato “A Mastro Lindo piace l'omino bianco - Sono scappato quatto quatto e non so nemmeno se poi Calimero se l'è trombata l'Olandesina.
Green Day - American Idiot (2004)
American Idiot è il settimo album in studio della rock band americana Green Day, pubblicato il 21 settembre 2004 dalla Reprise Records. L'album è stato prodotto da Rob Cavallo in collaborazione con i Green Day, un accordo che il gruppo ha utilizzato da quando ha firmato con una major. Le sessioni di registrazione per American Idiot sono state effettuate allo Studio 880, a Oakland e all'Ocean Way Recording a Hollywood, entrambi in California, tra il 2003 e il 2004. Un concept album, soprannominato “punk rock opera” dai membri della band, American Idiot segue la storia di Jesus of Suburbia, un antieroe adolescente americano della classe medio-bassa. L'album esprime la disillusione e il dissenso di una generazione che è diventata maggiorenne in un periodo segnato da eventi tumultuosi come l'11 settembre e la guerra in Iraq. Per raggiungere questo obiettivo, la band ha utilizzato tecniche non convenzionali per se stessa, tra cui transizioni tra canzoni collegate e alcune lunghe composizioni creative a capitoli che presentano i temi dell'album. Dopo le vendite deludenti del loro album precedente Warning (2000), la band si prese una pausa prima di iniziare quello che avevano pianificato come il loro album successivo, Cigarettes and Valentines. Tuttavia, la registrazione fu interrotta quando i nastri master furono rubati; in seguito a ciò, la band prese la decisione di iniziare il loro album successivo da zero. Il risultato fu un disco più critico nei confronti della società e politicamente carico che tornò al sound punk rock della band dopo Warning, più ispirato al folk e al pop, con influenze aggiuntive che non erano state esplorate nei loro vecchi album punk. Inoltre, la band subì un “cambio di immagine”, indossando uniformi rosse e nere sul palco, per aggiungere una presenza più teatrale all'album. American Idiot divenne una delle uscite più attese del 2004. Segnò un ritorno di carriera per i Green Day, classificandosi in 27 paesi, raggiungendo per la prima volta il primo posto nella Billboard 200 per il gruppo e raggiungendo il primo posto in altri 18 paesi. Ha venduto oltre 16 milioni di copie in tutto il mondo, diventando il secondo album più venduto della band e uno degli album più venduti del decennio. In seguito è stato certificato 6 volte disco di platino dalla Recording Industry Association of America nel 2013. L'album ha generato cinque singoli di successo: la traccia omonima, “American Idiot”, “Holiday”, “Wake Me Up When September Ends”, “Jesus of Suburbia” e il vincitore del Grammy Award per il disco dell'anno “Boulevard of Broken Dreams”. American Idiot è stato molto ben accolto dalla critica. È stato nominato per l'album dell'anno e ha vinto il premio per il miglior album rock ai Grammy Awards del 2005. È stato anche nominato per il miglior album agli Europe Music Awards e ai Billboard Music Awards, vincendo il primo. Il suo successo ha ispirato un musical di Broadway, un documentario e un adattamento cinematografico pianificato. Nel 2012, la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 225° posto nella lista dei “500 migliori album di tutti i tempi”, e nel 2020 lo ha posizionato al 248° posto.
Ascolta: album.link/i/1161539183
🖊️Pensieri...
Spesso si ha bisogno di presenze, non necessariamente fisiche, ma di attimi, di un po' di cuore e di essere ascoltati o semplicemente abbracciati!
Basterebbe che qualcuno ci ricordasse che ci sarà per noi e che se ogni tanto avessimo bisogno di parlare basterebbe metterci in un angolo, chiudere gli occhi e cercarci con la mente ... così ci si parla. ma non con le solite parole, bensì nel silenzio.. E magari ritrovarsi lì, ogni giorno, ogni volta che la solitudine ha il sopravvento! Così non saremo più soli e non dovremo cercare qualcuno che ci faccia compagnia!
Arcade Fire - Funeral (2004)
Funeral è l'album di debutto in studio della band indie rock canadese Arcade Fire, pubblicato il 14 settembre 2004 dalla Merge Records. Le registrazioni preliminari per Funeral furono effettuate nel corso di una settimana nell'agosto 2003 all'Hotel2Tango di Montreal, Quebec, e la registrazione fu completata più tardi quell'anno, il tutto in un formato di registrazione analogico. L'album produsse cinque singoli, con “Rebellion (Lies)” che fu il più di successo, avendo raggiunto il picco al n. 19 nella UK Singles Chart. L'album fu nominato per un Grammy Award nel 2005 come miglior album di musica alternativa. Ricevette ampi consensi dalla critica e arrivò in cima a molte liste di fine anno e fine decennio. Secondo il sito web Metacritic, l'album ebbe il secondo maggior numero di apparizioni nelle liste Top 10 di fine decennio, solo dietro a Kid A dei Radiohead. Nella versione aggiornata del 2020 dei 500 migliori album di tutti i tempi di Rolling Stone, si classificò al numero 500.
Ascolta: album.link/i/1249417623