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Avviso contenuto: ![CDATA[IMG-20240515-093518.jpg Sola.. E si mi sento sola, A volte triste, a volte folle, come il vento, che oggi ondeggia, schiaffeggia,abbatte, sfiora, calpesta ogni fiore! Così il mio cuore pare un fiore, piegato dal vento, sbiadito nei colori, perso n
Sola.. E si mi sento sola, A volte triste, a volte folle, come il vento, che oggi ondeggia, schiaffeggia,abbatte, sfiora, calpesta ogni fiore! Così il mio cuore pare un fiore, piegato dal vento, sbiadito nei colori, perso nei suoi prati e appassito perché ormai nn ha più lacrime , non ha più linfa vitale, solo un flebile battito sembra tenerlo in vita, quella radice sottile, profonda e vera, quel legame misterioso che lo unisce alla natura, quella magia che accompagna ogni vita, ogni giorno, ogni fiore e ogni cuore! Sola sono, in mezzo al tutto, al niente, al mare, sola aspetto una compagnia, un sorriso, una parola,una speranza ...
Miles Davis - Birth Of The Cool (1957)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine Birth of the Cool è una compilation del trombettista jazz americano e leader della band Miles Davis, pubblicata nel febbraio 1957 dalla Capitol Records. Raccoglie undici tracce registrate dal nonetto di Davis per l'etichetta nel corso di
Birth of the Cool è una compilation del trombettista jazz americano e leader della band Miles Davis, pubblicata nel febbraio 1957 dalla Capitol Records. Raccoglie undici tracce registrate dal nonetto di Davis per l'etichetta nel corso di tre sessioni durante il 1949 e il 1950. Caratterizzata da una strumentazione insolita e da diversi musicisti importanti, la musica consisteva in arrangiamenti innovativi influenzati da tecniche di musica classica come la polifonia, e segnò un importante sviluppo nel jazz post-bebop. Come suggerisce il titolo, queste registrazioni sono considerate fondamentali nella storia del cool jazz. La maggior parte di essi sono stati originariamente rilasciati nel formato da 10 pollici a 78 giri e durano tutti circa tre minuti.
Ascolta: https://songwhip.com/miles-davis/birth-of-the-cool
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Miles Davis - Birth Of The Cool (1957)
Birth of the Cool è una compilation del trombettista jazz americano e leader della band Miles Davis, pubblicata nel febbraio 1957 dalla Capitol Records. Raccoglie undici tracce registrate dal nonetto di Davis per l'etichetta nel corso di tre sessioni durante il 1949 e il 1950. Caratterizzata da una strumentazione insolita e da diversi musicisti importanti, la musica consisteva in arrangiamenti innovativi influenzati da tecniche di musica classica come la polifonia, e segnò un importante sviluppo nel jazz post-bebop. Come suggerisce il titolo, queste registrazioni sono considerate fondamentali nella storia del cool jazz. La maggior parte di essi sono stati originariamente rilasciati nel formato da 10 pollici a 78 giri e durano tutti circa tre minuti.
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Birth Of The Cool by Miles Davis
Listen to "Birth Of The Cool" by Miles Davis on any music platform - Free smart music links by SongwhipMiles Davis (Songwhip)
Avviso contenuto: ![CDATA[La sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ) Il 13 maggio 2024 si è aperta a Vienna la 33a sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ), che ha riunito gli St
La sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ)
Il 13 maggio 2024 si è aperta a Vienna la 33a sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ), che ha riunito gli Stati membri e altre parti interessate per deliberare su vari aspetti della prevenzione del crimine e della giustizia penale, tra cui il tema di quest'anno “Promuovere la cooperazione internazionale e l'assistenza tecnica per prevenire e affrontare la criminalità organizzata, la corruzione, il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni e altre forme di criminalità, anche nei settori dell'estradizione, dell'assistenza giudiziaria reciproca e del recupero dei beni”.
In quanto principale organo politico del sistema delle Nazioni Unite nell’affrontare le questioni relative alla prevenzione del crimine e alla giustizia penale, la Commissione svolge un ruolo fondamentale nel portare avanti gli sforzi collettivi contro la criminalità nazionale e transnazionale, rafforzando al contempo istituzioni di giustizia penale giuste ed efficaci.
Il Presidente della 78a Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Dennis FRANCIS nel suo intervento di apertura ha affermato:“La CCPCJ svolge un ruolo fondamentale nel portare avanti l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 16 su pace, giustizia e istituzioni forti. Il tema di questa sessione è particolarmente rilevante, concentrandosi sull’estradizione, sull’assistenza giudiziaria reciproca e sul recupero dei beni. Una maggiore cooperazione internazionale per ottenere progressi significativi su questi temi è fondamentale per la pace, la sicurezza globale e lo sviluppo sostenibile”, aggiungendo “non c'è dubbio che il nostro sistema multilaterale debba essere sufficientemente idoneo ad affrontare in modo efficace le urgenti questioni attuali, pur rimanendo adattabile per soddisfare le priorità e le sfide delle generazioni future”.
Ghada WALY, direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), ha ribadito che “rispondere agli ostacoli che oggi la giustizia si trova ad affrontare è una sfida che nessun Paese può affrontare da solo”. Ha aggiunto: “A livello operativo, la cooperazione transfrontaliera è fondamentale in ogni fase: dalla condivisione dell'intelligence per un'individuazione più efficace, alla cooperazione tra le forze dell'ordine durante le indagini, all'assistenza legale reciproca e alla cooperazione giudiziaria informale”.
La CCPCJ è in una posizione unica per sostenere il raggiungimento dell’SDG16 (pace, giustizia e istituzioni forti) attraverso la promozione di azioni in un’ampia gamma di settori, come la riduzione della violenza, la fine degli abusi, il contrasto al traffico di esseri umani e di fauna selvatica, la lotta alle attività finanziarie illecite e flussi di armi, nonché prevenire e contrastare la corruzione.
La sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia...
La sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ)
Il 13 maggio 2024 si è aperta a Vienna la 33a sessione della Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale (CCPCJ), che ha riunito gli Stati membri e altre parti interessate per deliberare su vari aspetti della prevenzione del crimine e della giustizia penale, tra cui il tema di quest'anno “Promuovere la cooperazione internazionale e l'assistenza tecnica per prevenire e affrontare la criminalità organizzata, la corruzione, il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni e altre forme di criminalità, anche nei settori dell'estradizione, dell'assistenza giudiziaria reciproca e del recupero dei beni”.
In quanto principale organo politico del sistema delle Nazioni Unite nell’affrontare le questioni relative alla prevenzione del crimine e alla giustizia penale, la Commissione svolge un ruolo fondamentale nel portare avanti gli sforzi collettivi contro la criminalità nazionale e transnazionale, rafforzando al contempo istituzioni di giustizia penale giuste ed efficaci.
Il Presidente della 78a Sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Dennis FRANCIS nel suo intervento di apertura ha affermato:“La CCPCJ svolge un ruolo fondamentale nel portare avanti l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 16 su pace, giustizia e istituzioni forti. Il tema di questa sessione è particolarmente rilevante, concentrandosi sull’estradizione, sull’assistenza giudiziaria reciproca e sul recupero dei beni. Una maggiore cooperazione internazionale per ottenere progressi significativi su questi temi è fondamentale per la pace, la sicurezza globale e lo sviluppo sostenibile”, aggiungendo “non c'è dubbio che il nostro sistema multilaterale debba essere sufficientemente idoneo ad affrontare in modo efficace le urgenti questioni attuali, pur rimanendo adattabile per soddisfare le priorità e le sfide delle generazioni future”.
Ghada WALY, direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), ha ribadito che “rispondere agli ostacoli che oggi la giustizia si trova ad affrontare è una sfida che nessun Paese può affrontare da solo”. Ha aggiunto: “A livello operativo, la cooperazione transfrontaliera è fondamentale in ogni fase: dalla condivisione dell'intelligence per un'individuazione più efficace, alla cooperazione tra le forze dell'ordine durante le indagini, all'assistenza legale reciproca e alla cooperazione giudiziaria informale”.
La CCPCJ è in una posizione unica per sostenere il raggiungimento dell’SDG16 (pace, giustizia e istituzioni forti) attraverso la promozione di azioni in un’ampia gamma di settori, come la riduzione della violenza, la fine degli abusi, il contrasto al traffico di esseri umani e di fauna selvatica, la lotta alle attività finanziarie illecite e flussi di armi, nonché prevenire e contrastare la corruzione.
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The Flying Burrito Brothers - The Gilded Palace Of Sin (1969)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine The Gilded Palace of Sin è il primo album del gruppo country rock Flying Burrito Brothers, pubblicato il 6 febbraio 1969. Ha continuato il lavoro di Gram Parsons e Chris Hillman nella musica country moderna, fondendo fonti tradizionali co
The Gilded Palace of Sin è il primo album del gruppo country rock Flying Burrito Brothers, pubblicato il 6 febbraio 1969. Ha continuato il lavoro di Gram Parsons e Chris Hillman nella musica country moderna, fondendo fonti tradizionali come folk e country con altre forme. di musica popolare come gospel, soul e rock psichedelico. Sebbene non sia stato un successo commerciale, raggiungendo il numero 164 nella Billboard 200, The Gilded Palace of Sin è stato ampiamente considerato come un album importante nel rock degli anni '70. È stato incluso nella “Basic Record Library” di Robert Christgau delle registrazioni degli anni '50 e '60, pubblicata nella Christgau's Record Guide: Rock Albums of the Seventies (1981). È anche elencato al numero 192 nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone nell'edizione del 2012 e al numero 462 nell'edizione del 2020.
Ascolta: https://songwhip.com/the-flying-burrito-brothers/the-gilded-palace-of-sin
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The Flying Burrito Brothers - The Gilded Palace Of Sin (1969)
The Gilded Palace of Sin è il primo album del gruppo country rock Flying Burrito Brothers, pubblicato il 6 febbraio 1969. Ha continuato il lavoro di Gram Parsons e Chris Hillman nella musica country moderna, fondendo fonti tradizionali come folk e country con altre forme. di musica popolare come gospel, soul e rock psichedelico. Sebbene non sia stato un successo commerciale, raggiungendo il numero 164 nella Billboard 200, The Gilded Palace of Sin è stato ampiamente considerato come un album importante nel rock degli anni '70. È stato incluso nella “Basic Record Library” di Robert Christgau delle registrazioni degli anni '50 e '60, pubblicata nella Christgau's Record Guide: Rock Albums of the Seventies (1981). È anche elencato al numero 192 nella classifica dei 500 migliori album di tutti i tempi della rivista Rolling Stone nell'edizione del 2012 e al numero 462 nell'edizione del 2020.
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The Gilded Palace Of Sin by The Flying Burrito Brothers
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Condivisione file
Avviso contenuto: ![CDATA[Introduzione Scambiare file tra dispositivi diversi (o persone diverse), si dà per scontato che sia sempre facile, veloce e alla portata di tutti, ma quasi mai è così! Nel 2024.ha senso fare un'articolo sull'argomento? Decisamente sì! Di soluzioni
Introduzione
Scambiare file tra dispositivi diversi (o persone diverse), si dà per scontato che sia sempre facile, veloce e alla portata di tutti, ma quasi mai è così! Nel 2024.ha senso fare un'articolo sull'argomento? Decisamente sì! Di soluzioni ce ne sono moltissime, ma qui ne vedremo solo 3, che poi sono quelle che uso io, con le quali riesco a coprire tutte le esigenze che ho mai avuto.
Pairdrop
Ispirato all'app AirDrop di Apple, questo software offre un servizio semplice, ma allo stesso geniale! Non serve installare alcuna app sul dispositivo, basta un browser! Funziona con tutti i dispositivi e sistemi operativi. E' possibile associare i dispositivi in modo permanente e creare delle stanze in cui scambiare i file. Lo scambio dei file avviene in maniera sicura, il server viene usato solo per mettere in comunicazione i dispositivi, nessun file verrà depositato, anche temporaneamente, sul server.
Vi lascio un'istanza se volete provarlo:https://pairdrop.devol.it/
Nextcloud
Funziona in modo asincrono, cioè i due dispositivi non devono essere usati (e disponibili) contemporaneamente. Consente varie opzioni di condivisione, come ad esempio la possibilità di avere una cartella condivisa permanente e aggiornata in tempo reale (gli utenti devono avere account sul sistema (o federati).
Ho parlato su questo blog di #nextcloud con un articolo dedicato, clicca sul nome se vuoi approfondire.
Bitwarden (Vaultwarden)
Il famoso password manager Bitwarden (e la sua controparte open Vaultwarden) oltre che per gestire le nostre password, può essere usato anche per inviare file e testi, e non si tratta di una funzione di ripiego, ma è molto bene implementata! Abbiamo la possibilità di proteggere il file con una password, impostare la scadenza del link e addirittura può la modalità usa e getta (il file si autodistrugge dopo lo scaricamento) ! Se volete un'istanza da usare liberamente vi suggerisco questa: https://vaultwarden.devol.it/feed/
E voi cosa usate?
#sharing #filesharing #pairdrop #airdrop #bitwarden #vaultwarden
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Condivisione file
Introduzione
Scambiare file tra dispositivi diversi (o persone diverse), si dà per scontato che sia sempre facile, veloce e alla portata di tutti, ma quasi mai è così! Nel 2024.ha senso fare un'articolo sull'argomento? Decisamente sì! Di soluzioni ce ne sono moltissime, ma qui ne vedremo solo 3, che poi sono quelle che uso io, con le quali riesco a coprire tutte le esigenze che ho mai avuto.Pairdrop
Ispirato all'app AirDrop di Apple, questo software offre un servizio semplice, ma allo stesso geniale! Non serve installare alcuna app sul dispositivo, basta un browser! Funziona con tutti i dispositivi e sistemi operativi. E' possibile associare i dispositivi in modo permanente e creare delle stanze in cui scambiare i file. Lo scambio dei file avviene in maniera sicura, il server viene usato solo per mettere in comunicazione i dispositivi, nessun file verrà depositato, anche temporaneamente, sul server.Vi lascio un'istanza se volete provarlo:https://pairdrop.devol.it/
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Bitwarden (Vaultwarden)
Il famoso password manager Bitwarden (e la sua controparte open Vaultwarden) oltre che per gestire le nostre password, può essere usato anche per inviare file e testi, e non si tratta di una funzione di ripiego, ma è molto bene implementata! Abbiamo la possibilità di proteggere il file con una password, impostare la scadenza del link e addirittura può la modalità usa e getta (il file si autodistrugge dopo lo scaricamento) ! Se volete un'istanza da usare liberamente vi suggerisco questa: https://vaultwarden.devol.itE voi cosa usate?
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Soft Machine - Third (1970)
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Third è un album dal vivo e in studio del gruppo rock inglese Soft Machine, pubblicato come terzo assoluto nel giugno 1970 dalla CBS Records. È un doppio album con una singola composizione su ciascuno dei quattro lati, ed è stato il loro primo album registrato con una formazione di quattro elementi composta dal tastierista Mike Ratledge, dal batterista e cantante Robert Wyatt, dal sassofonista Elton Dean e dal bassista Hugh. Tramoggia. Third segna uno spostamento nel suono del gruppo dalle origini psichedeliche al jazz rock e alla musica elettronica. Lyn Dobson appare al sassofono e al flauto in “Facelift”, registrato mentre era un membro a pieno titolo della band (allora un quintetto), sebbene sia accreditato come artista aggiuntivo. Jimmy Hastings (fratello di Pye Hastings dei Caravan) dà un contributo sostanziale al flauto e al clarinetto in “Slightly All the Time”, il violinista free-jazz Rab Spall (allora compagno di band di Wyatt nell'ensemble part-time Amazing Band) viene ascoltato nel coda a “Moon in June”, e Nick Evans (un membro della band durante la sua breve incarnazione del settetto) fa brevi apparizioni al trombone in “Slightly All the Time” e “Out-Bloody-Rageous”. Secondo The Music's All that Matters: A History of Progressive Rock di Paul Stump, i Third furono “acclamati all'unanimità come lo zenit della band”. Una recensione retrospettiva su Allmusic ha elogiato la strumentazione esotica e la fusione di generi e ha concluso: “Non esattamente rock, Third ha comunque spinto i confini del rock in aree precedentemente inesplorate, ed è riuscito a farlo senza sembrare autoindulgente. Una migliore introduzione a il gruppo è uno dei primi due dischi, ma una volta presentato, questo è il posto dove andare.” Nella Q & Mojo Classic Special Edition Pink Floyd & The Story of Prog Rock (2005), l'album arrivò al 20° posto nella lista dei “40 Cosmic Rock Albums”.
Ascolta: https://songwhip.com/soft-machine/third
https://noblogo.org/available/soft-machine-third-1970
Soft Machine - Third (1970)
Third è un album dal vivo e in studio del gruppo rock inglese Soft Machine, pubblicato come terzo assoluto nel giugno 1970 dalla CBS Records. È un doppio album con una singola composizione su ciascuno dei quattro lati, ed è stato il loro primo album registrato con una formazione di quattro elementi composta dal tastierista Mike Ratledge, dal batterista e cantante Robert Wyatt, dal sassofonista Elton Dean e dal bassista Hugh. Tramoggia. Third segna uno spostamento nel suono del gruppo dalle origini psichedeliche al jazz rock e alla musica elettronica. Lyn Dobson appare al sassofono e al flauto in “Facelift”, registrato mentre era un membro a pieno titolo della band (allora un quintetto), sebbene sia accreditato come artista aggiuntivo. Jimmy Hastings (fratello di Pye Hastings dei Caravan) dà un contributo sostanziale al flauto e al clarinetto in “Slightly All the Time”, il violinista free-jazz Rab Spall (allora compagno di band di Wyatt nell'ensemble part-time Amazing Band) viene ascoltato nel coda a “Moon in June”, e Nick Evans (un membro della band durante la sua breve incarnazione del settetto) fa brevi apparizioni al trombone in “Slightly All the Time” e “Out-Bloody-Rageous”. Secondo The Music's All that Matters: A History of Progressive Rock di Paul Stump, i Third furono “acclamati all'unanimità come lo zenit della band”. Una recensione retrospettiva su Allmusic ha elogiato la strumentazione esotica e la fusione di generi e ha concluso: “Non esattamente rock, Third ha comunque spinto i confini del rock in aree precedentemente inesplorate, ed è riuscito a farlo senza sembrare autoindulgente. Una migliore introduzione a il gruppo è uno dei primi due dischi, ma una volta presentato, questo è il posto dove andare.” Nella Q & Mojo Classic Special Edition Pink Floyd & The Story of Prog Rock (2005), l'album arrivò al 20° posto nella lista dei “40 Cosmic Rock Albums”.
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Third by Soft Machine
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Whishper: trascriviamo audio in locale sfruttando l'AI
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Chi mi conosce sa che ho un rapporto complicato con l'intelligenza artificiale. Ritengo sia qualcosa di eccezionale, ma usato non nel migliore dei modi. Diciamo che si può riassumere tutto al meglio con questo meme così non mi perdo in sproloqui:
fonte: https://twitter.com/AuthorJMac/status/1773679197631701238
Ora che abbiamo smarcato questo doveroso preambolo arrivo al punto: avevo bisogno di trascrivere degli audio in locale (sai com'è, la privacy e tutto il resto...) e mi son messo a guardare software e strumenti per farlo senza dovermi ascoltare ore di registrazioni. Ho così scoperto l'esistenza di un software Open Source chiamato Whishper che sfrutta l'AI per fare esattamente ciò di cui avevo bisogno.
Fantastico. Installiamolo!
GNU/Linux o Windows?
A prescindere dal sistema utilizzato l'installazione è molto semplice: basta avere Docker e Docker Compose sul PC (su GNU/Linux lo si installa dai repository o dal sito ufficiale, su Windows basta installare Docker Desktop che comprende entrambi). Mi raccomando se state installando sotto Windows attenzione a riavviare la macchina post-installazione di Docker Desktop (sì, nel 2024...) e lanciare l'applicazione dopo il riavvio per accettare i ToS. Se però sotto GNU/Linux basta lanciare uno script, su Windows è un filo più complicato perché lo script ufficiale può dare qualche rogna, ma vediamo al volo come installarlo anche lì.
Da Powershell scarichiamo il file di Docker Compose, il file environment, scarichiamo i container e lanciamo il Compose:
curl -o docker-compose.yml https://raw.githubusercontent.com/pluja/whishper/main/docker-compose.yml
curl -o .env https://raw.githubusercontent.com/pluja/whishper/main/example.env
docker-compose pull
docker-compose up -d
Fatto? Benissimo, ora andando su http://localhost:8082/read/feed/ dovrebbe rispondere la nostra istanza locale di Whishper prontissima a ricevere file (o URL) e trascriverne agilmente il contenuto.
Voglio saperne di più!
Se vi interessa l'argomento vi lascio un paio di link ufficiali per approfondire e comprendere al meglio alcuni concetti:
- Utilizzare la GPU per velocizzare la trascrizione
- Il modello (anzi, i modelli) usati da Whishper – con informazioni molto utili anche in relazione alla precisione con cui i vari modelli a disposizione riconoscono l'audio
Aggiungo, giusto per ingolosirvi, che sulla documentazione ufficiale sono disponibili anche le informazioni per rendere l'istanza di Whishper visibile all'esterno (quindi Reverse Proxy e compagnia) e per modificare le trascrizioni in modo estremamente comodo.
🕸️🕸️🕸️
https://log.livellosegreto.it/edmael/whishper-trascriviamo-audio-in-locale-sfruttando-lai
Pink Floyd - The Wall (1979)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine The Wall è l'undicesimo album in studio del gruppo rock progressivo inglese Pink Floyd, pubblicato il 30 novembre 1979 da Harvest/EMI e Columbia/CBS Records. È un'opera rock che esplora Pink, una rock star stanca il cui eventuale isolamen
The Wall è l'undicesimo album in studio del gruppo rock progressivo inglese Pink Floyd, pubblicato il 30 novembre 1979 da Harvest/EMI e Columbia/CBS Records. È un'opera rock che esplora Pink, una rock star stanca il cui eventuale isolamento autoimposto dalla società forma un muro figurativo. L'album fu un successo commerciale, restando in testa alle classifiche statunitensi per 15 settimane e raggiungendo il numero tre nel Regno Unito. Inizialmente ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, molti dei quali lo hanno trovato esagerato e pretenzioso, ma in seguito ha ricevuto riconoscimenti come uno dei più grandi album di tutti i tempi e uno dei migliori lavori della band. Il bassista Roger Waters ha concepito The Wall durante il tour In The Flesh del 1977 dei Pink Floyd, modellando il personaggio di Pink su se stesso e sull'ex compagno di band Syd Barrett. La registrazione durò dal dicembre 1978 al novembre 1979. Il produttore Bob Ezrin contribuì a perfezionare il concetto e a superare le tensioni durante la registrazione, poiché i membri della band all'epoca erano alle prese con problemi personali e finanziari. The Wall è stato l'ultimo album a presentare i Pink Floyd come quartetto; il tastierista Richard Wright fu licenziato da Waters durante la produzione ma rimase come musicista stipendiato. Dall'album sono stati pubblicati tre singoli: “Another Brick in the Wall, Part 2” (l'unico singolo numero uno dei Pink Floyd nel Regno Unito e negli Stati Uniti), “Run Like Hell” e “Comfortably Numb”. Dal 1980 al 1981, i Pink Floyd eseguirono l'intero album in un tour che prevedeva elaborati effetti teatrali. Nel 1982, The Wall è stato adattato in un film per il quale Waters ha scritto la sceneggiatura. The Wall è uno dei concept album più conosciuti. Con oltre 30 milioni di copie vendute, è il secondo album più venduto nel catalogo della band (dietro The Dark Side of the Moon) e uno degli album più venduti di tutti i tempi. Alcuni degli outtakes delle sessioni di registrazione furono utilizzati nel successivo album del gruppo, The Final Cut (1983). Nel 2000, è stato votato al numero 30 nella classifica All Time Top 1000 Albums di Colin Larkin. Nel 2003, 2012 e 2020 è stato incluso nella lista dei migliori album di tutti i tempi stilata da Rolling Stone. Dal 2010 al 2013, Waters ha organizzato un nuovo tour dal vivo a Wall che è diventato il tour di maggior incasso di un musicista solista.
Ascolta: https://songwhip.com/pink-floyd/the-wall-3
https://noblogo.org/available/pink-floyd-the-wall-1979
Pink Floyd - The Wall (1979)
The Wall è l'undicesimo album in studio del gruppo rock progressivo inglese Pink Floyd, pubblicato il 30 novembre 1979 da Harvest/EMI e Columbia/CBS Records. È un'opera rock che esplora Pink, una rock star stanca il cui eventuale isolamento autoimposto dalla società forma un muro figurativo. L'album fu un successo commerciale, restando in testa alle classifiche statunitensi per 15 settimane e raggiungendo il numero tre nel Regno Unito. Inizialmente ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica, molti dei quali lo hanno trovato esagerato e pretenzioso, ma in seguito ha ricevuto riconoscimenti come uno dei più grandi album di tutti i tempi e uno dei migliori lavori della band. Il bassista Roger Waters ha concepito The Wall durante il tour In The Flesh del 1977 dei Pink Floyd, modellando il personaggio di Pink su se stesso e sull'ex compagno di band Syd Barrett. La registrazione durò dal dicembre 1978 al novembre 1979. Il produttore Bob Ezrin contribuì a perfezionare il concetto e a superare le tensioni durante la registrazione, poiché i membri della band all'epoca erano alle prese con problemi personali e finanziari. The Wall è stato l'ultimo album a presentare i Pink Floyd come quartetto; il tastierista Richard Wright fu licenziato da Waters durante la produzione ma rimase come musicista stipendiato. Dall'album sono stati pubblicati tre singoli: “Another Brick in the Wall, Part 2” (l'unico singolo numero uno dei Pink Floyd nel Regno Unito e negli Stati Uniti), “Run Like Hell” e “Comfortably Numb”. Dal 1980 al 1981, i Pink Floyd eseguirono l'intero album in un tour che prevedeva elaborati effetti teatrali. Nel 1982, The Wall è stato adattato in un film per il quale Waters ha scritto la sceneggiatura. The Wall è uno dei concept album più conosciuti. Con oltre 30 milioni di copie vendute, è il secondo album più venduto nel catalogo della band (dietro The Dark Side of the Moon) e uno degli album più venduti di tutti i tempi. Alcuni degli outtakes delle sessioni di registrazione furono utilizzati nel successivo album del gruppo, The Final Cut (1983). Nel 2000, è stato votato al numero 30 nella classifica All Time Top 1000 Albums di Colin Larkin. Nel 2003, 2012 e 2020 è stato incluso nella lista dei migliori album di tutti i tempi stilata da Rolling Stone. Dal 2010 al 2013, Waters ha organizzato un nuovo tour dal vivo a Wall che è diventato il tour di maggior incasso di un musicista solista.
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The Wall by Pink Floyd
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DSCN6703.jpg
Avviso contenuto: ![CDATA[DSCN6703.jpg A te A te che nel dubbio, Non mi parli e non mi Ascolti, perché di me Non ti fidi e scoprirlo così Improvvisamente ,mi fa capire che l'amicizia è Davvero molto lontana E che forse le direzioni Sono così diverse, che cercare strade com
A te che nel dubbio, Non mi parli e non mi Ascolti, perché di me Non ti fidi e scoprirlo così Improvvisamente ,mi fa capire che l'amicizia è Davvero molto lontana E che forse le direzioni Sono così diverse, che cercare strade comuni non sia giusto né x me che a te ci tengo e né x te che tieni a me In modo diverso, se a me ci tieni, perché adesso non credo di esserne sicura!
Heaven 17 - Penthouse And Pavement (1981)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine Penthouse and Pavement è l'album di debutto in studio della band synth-pop inglese Heaven 17. È stato originariamente pubblicato nel settembre 1981, per l'etichetta Virgin. "(We Don't Need This) Fascist Groove Thang" fu pubblicato come si
Penthouse and Pavement è l'album di debutto in studio della band synth-pop inglese Heaven 17. È stato originariamente pubblicato nel settembre 1981, per l'etichetta Virgin. “(We Don't Need This) Fascist Groove Thang” fu pubblicato come singolo, ma non raggiunse il successo nelle classifiche, in parte a causa del divieto della BBC. L'album vendette abbastanza bene, ma non ebbe un grande successo commerciale al momento del rilascio. Da allora è stata considerata “un'uscita importante”, è inclusa nel libro 1001 album che devi ascoltare prima di morire ed è stata ripubblicata nel 2010 in un'edizione speciale di tre dischi. La traccia del titolo è stata inclusa nella colonna sonora del film thriller erotico del 1993 Sliver.
Ascolta: https://songwhip.com/heaven-17/penthouse-and-pavement-1981
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Heaven 17 - Penthouse And Pavement (1981)
Penthouse and Pavement è l'album di debutto in studio della band synth-pop inglese Heaven 17. È stato originariamente pubblicato nel settembre 1981, per l'etichetta Virgin. “(We Don't Need This) Fascist Groove Thang” fu pubblicato come singolo, ma non raggiunse il successo nelle classifiche, in parte a causa del divieto della BBC. L'album vendette abbastanza bene, ma non ebbe un grande successo commerciale al momento del rilascio. Da allora è stata considerata “un'uscita importante”, è inclusa nel libro 1001 album che devi ascoltare prima di morire ed è stata ripubblicata nel 2010 in un'edizione speciale di tre dischi. La traccia del titolo è stata inclusa nella colonna sonora del film thriller erotico del 1993 Sliver.
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Penthouse And Pavement by Heaven 17
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Mike Oldfield - Tubular Bells (1973)
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Tubular Bells è l'album di debutto in studio del musicista inglese Mike Oldfield, pubblicato il 25 maggio 1973 come primo album su Virgin Records. Oldfield, che aveva 19 anni quando fu registrato, suonava quasi tutti gli strumenti dell'album prevalentemente strumentale. L'album inizialmente venne venduto lentamente, ma ottenne l'attenzione mondiale nel dicembre 1973 quando il suo tema di apertura fu utilizzato per la colonna sonora del film horror L'esorcista. Ciò ha portato a un aumento delle vendite che ha aumentato il profilo di Oldfield e ha svolto un ruolo importante nella crescita del Gruppo Virgin. Rimase nella top ten della classifica degli album del Regno Unito per un anno a partire dal marzo 1974, durante il quale raggiunse il numero uno per una settimana. Ha raggiunto il numero tre nella Billboard 200 degli Stati Uniti e ha raggiunto la prima posizione in Canada e Australia. L'album ha venduto oltre 2,7 milioni di copie nel Regno Unito e circa 15 milioni in tutto il mondo. Una versione orchestrale prodotta da David Bedford fu pubblicata nel 1975 come The Orchestral Tubular Bells. Oldfield ha registrato tre sequel: Tubular Bells II (1992), Tubular Bells III (1998) e The Millennium Bell (1999). Per il trentesimo anniversario dell'album, Oldfield ha ri-registrato l'album come Tubular Bells 2003. Un'edizione rimasterizzata è stata rilasciata nel 2009. Il suo contributo alla musica britannica è stato riconosciuto quando Oldfield ha suonato estratti durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi estive del 2012 a Londra.
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Mike Oldfield - Tubular Bells (1973)
Tubular Bells è l'album di debutto in studio del musicista inglese Mike Oldfield, pubblicato il 25 maggio 1973 come primo album su Virgin Records. Oldfield, che aveva 19 anni quando fu registrato, suonava quasi tutti gli strumenti dell'album prevalentemente strumentale. L'album inizialmente venne venduto lentamente, ma ottenne l'attenzione mondiale nel dicembre 1973 quando il suo tema di apertura fu utilizzato per la colonna sonora del film horror L'esorcista. Ciò ha portato a un aumento delle vendite che ha aumentato il profilo di Oldfield e ha svolto un ruolo importante nella crescita del Gruppo Virgin. Rimase nella top ten della classifica degli album del Regno Unito per un anno a partire dal marzo 1974, durante il quale raggiunse il numero uno per una settimana. Ha raggiunto il numero tre nella Billboard 200 degli Stati Uniti e ha raggiunto la prima posizione in Canada e Australia. L'album ha venduto oltre 2,7 milioni di copie nel Regno Unito e circa 15 milioni in tutto il mondo. Una versione orchestrale prodotta da David Bedford fu pubblicata nel 1975 come The Orchestral Tubular Bells. Oldfield ha registrato tre sequel: Tubular Bells II (1992), Tubular Bells III (1998) e The Millennium Bell (1999). Per il trentesimo anniversario dell'album, Oldfield ha ri-registrato l'album come Tubular Bells 2003. Un'edizione rimasterizzata è stata rilasciata nel 2009. Il suo contributo alla musica britannica è stato riconosciuto quando Oldfield ha suonato estratti durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi estive del 2012 a Londra.
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Tubular Bells by Mike Oldfield, Tubular Bells (50th Anniversary)
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OPERE D’ARTE TRAFUGATE. LA BANCA DATI DELL’INTERPOL E L’ATTIVITÀ DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE. E C’È ANCHE L’ APP PER ANDROID E IPHONE
Recentemente sono state rese note le attività svolte lo scorso anno dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale #TPC (https://www.beniculturali.it/comunicato/26175). Si tratta di una articolazione dell’#Armadeicarabinieri che è posta nel contesto del Ministero della cultura, con una struttura centrale, e Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane. È un comando istituito sin dal 1969, a rinforzo dell’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali. Molti dei beni culturali dei quali parliamo vengono recuperati all’estero, e ciò presuppone una collaborazione internazionale e un database nel quale catalogare quelle sottratte da ricercare mediante indagini. Lo scorso anno si è consolidata la collaborazione con il Manhattan District Attorney's Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI), così da individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni, per un valore complessivo (oltre a quello storico-culturale) di centinaia di milioni di euro.
Proprio della banca dati vogliamo parlare: in Italia il traffico illecito di beni culturali viene contrastato con il supporto di piattaforme e archivi informatici sviluppati nel corso degli ultimi decenni. Il crescente utilizzo dei canali telematici per il traffico di opere sospette e la natura internazionale della criminalità di settore ha portato ad individuare alcune aree di potenziamento delle soluzioni e metodologie impiegate, con successo dal TPC, in modo da evolverle ed espanderle sia in termini tecnologici (es. big data, machine learning) che architetturali (blockchain). Si tratta di un approccio che consente alla Banca Dati dei carabinieri (denominata S.W.O.A.D.S., ovvero Stolen Works Of Art Detection System) di convogliare tutte le nuove funzionalità, unendo la raccolta dei dati effettuata in forma automatica – dal Web, dal deep Web, dai social media – a quella derivante dalla trasmissione delle fotografie di beni ottenute nel corso di ordinarie attività operative da parte degli addetti delle forze di polizia. Sviluppata come entità separata, la piattaforma italiana va a costituire la base di partenza per uno o più eventuali progetti di respiro internazionale, che prevede la realizzazione di una rete S.W.O.A.D.S. costituita da diverse cellule nazionali comunicanti e interoperanti. Una simile rete, sviluppata a livello internazionale, permette di contrastare e prevenire con più forza i reati contro al patrimonio culturale, incrementando al contempo il numero dei recuperi dei beni trafugati. Tale aspetto concettuale è stato ben compreso da #Interpol, che ben ha chiaro che il traffico di beni culturali è un'attività a basso rischio e alto profitto per i criminali legati alla criminalità organizzata, e come dalle opere d'arte rubate agli artefatti storici, questo crimine può coinvolgere tutti i paesi, sia che essi siano origine, transito o destinazione. Pertanto, Interpol ha fatto proprio il concetto proposto dall’Italia di tale banca dati “federata”, costituendo uno #SWOADS che combina descrizioni e immagini di oltre 52.000 oggetti. È l'unica banca dati a livello internazionale con informazioni certificate di polizia sugli oggetti d'arte rubati e scomparsi. I paesi inviano informazioni sugli oggetti rubati, che vengono aggiunti al database. In conformità con le norme sul trattamento dei dati, solo le informazioni fornite da enti autorizzati (Uffici centrali nazionali INTERPOL e specifiche organizzazioni partner internazionali, come UNESCO, ICOM e ICCROM) sono inserite nel database, ove vengono ospitati solo gli oggetti completamente identificabili.
Ci piace inoltre segnalare che da tale Banca Dati è gemmata una App: si tratta della ID-Art, che aiuta a identificare i beni culturali rubati, ridurre il traffico illecito e aumentare le possibilità di recuperare gli oggetti rubati. Accessibile al pubblico, l'app ID-Art può essere utilizzata quindi non solo da da agenti di polizia, funzionari doganali, ma dal pubblico in generale, collezionisti privati, mercanti d'arte, giornalisti, studenti o appassionati d'arte per accedere al database dell'INTERPOL delle opere d'arte rubate per verificare se un oggetto è registrato come rubato, creare un inventario delle collezioni d'arte private, segnalare un oggetto come rubato oppure siti culturali potenzialmente a rischio o scavi illeciti. ID-Art può essere scaricata (naturalmente gratuitamente) per dispositivi mobili Apple e Android.
https://noblogo.org/cooperazione-internazionale-di-polizia/opere-darte-trafugate
OPERE D’ARTE TRAFUGATE.
OPERE D’ARTE TRAFUGATE. LA BANCA DATI DELL’INTERPOL E L’ATTIVITÀ DEI CARABINIERI PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE. E C’È ANCHE L’ APP PER ANDROID E IPHONE
Recentemente sono state rese note le attività svolte lo scorso anno dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale #TPC (https://www.beniculturali.it/comunicato/26175). Si tratta di una articolazione dell’#Armadeicarabinieri che è posta nel contesto del Ministero della cultura, con una struttura centrale, e Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane. È un comando istituito sin dal 1969, a rinforzo dell’articolo 9 della Costituzione italiana (“la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”) che, in oltre mezzo secolo di vita, ha restituito ai legittimi proprietari, pubblici e privati, più di tre milioni di beni culturali. Molti dei beni culturali dei quali parliamo vengono recuperati all’estero, e ciò presuppone una collaborazione internazionale e un database nel quale catalogare quelle sottratte da ricercare mediante indagini. Lo scorso anno si è consolidata la collaborazione con il Manhattan District Attorney's Office di New York (DAO), l’Homeland Security Investigations (HSI) – Immigration and Customs Enforcement (ICE) ed il Federal Bureau of Investigation (FBI), così da individuare, sequestrare e rimpatriare 1.093 opere d’arte di pregevole valore, provento di furti e/o scavi clandestini, esportazioni illecite e ricettazioni, per un valore complessivo (oltre a quello storico-culturale) di centinaia di milioni di euro.
Proprio della banca dati vogliamo parlare: in Italia il traffico illecito di beni culturali viene contrastato con il supporto di piattaforme e archivi informatici sviluppati nel corso degli ultimi decenni. Il crescente utilizzo dei canali telematici per il traffico di opere sospette e la natura internazionale della criminalità di settore ha portato ad individuare alcune aree di potenziamento delle soluzioni e metodologie impiegate, con successo dal TPC, in modo da evolverle ed espanderle sia in termini tecnologici (es. big data, machine learning) che architetturali (blockchain). Si tratta di un approccio che consente alla Banca Dati dei carabinieri (denominata S.W.O.A.D.S., ovvero Stolen Works Of Art Detection System) di convogliare tutte le nuove funzionalità, unendo la raccolta dei dati effettuata in forma automatica – dal Web, dal deep Web, dai social media – a quella derivante dalla trasmissione delle fotografie di beni ottenute nel corso di ordinarie attività operative da parte degli addetti delle forze di polizia. Sviluppata come entità separata, la piattaforma italiana va a costituire la base di partenza per uno o più eventuali progetti di respiro internazionale, che prevede la realizzazione di una rete S.W.O.A.D.S. costituita da diverse cellule nazionali comunicanti e interoperanti. Una simile rete, sviluppata a livello internazionale, permette di contrastare e prevenire con più forza i reati contro al patrimonio culturale, incrementando al contempo il numero dei recuperi dei beni trafugati. Tale aspetto concettuale è stato ben compreso da #Interpol, che ben ha chiaro che il traffico di beni culturali è un'attività a basso rischio e alto profitto per i criminali legati alla criminalità organizzata, e come dalle opere d'arte rubate agli artefatti storici, questo crimine può coinvolgere tutti i paesi, sia che essi siano origine, transito o destinazione. Pertanto, Interpol ha fatto proprio il concetto proposto dall’Italia di tale banca dati “federata”, costituendo uno #SWOADS che combina descrizioni e immagini di oltre 52.000 oggetti. È l'unica banca dati a livello internazionale con informazioni certificate di polizia sugli oggetti d'arte rubati e scomparsi. I paesi inviano informazioni sugli oggetti rubati, che vengono aggiunti al database. In conformità con le norme sul trattamento dei dati, solo le informazioni fornite da enti autorizzati (Uffici centrali nazionali INTERPOL e specifiche organizzazioni partner internazionali, come UNESCO, ICOM e ICCROM) sono inserite nel database, ove vengono ospitati solo gli oggetti completamente identificabili.
Ci piace inoltre segnalare che da tale Banca Dati è gemmata una App: si tratta della ID-Art, che aiuta a identificare i beni culturali rubati, ridurre il traffico illecito e aumentare le possibilità di recuperare gli oggetti rubati. Accessibile al pubblico, l'app ID-Art può essere utilizzata quindi non solo da da agenti di polizia, funzionari doganali, ma dal pubblico in generale, collezionisti privati, mercanti d'arte, giornalisti, studenti o appassionati d'arte per accedere al database dell'INTERPOL delle opere d'arte rubate per verificare se un oggetto è registrato come rubato, creare un inventario delle collezioni d'arte private, segnalare un oggetto come rubato oppure siti culturali potenzialmente a rischio o scavi illeciti. ID-Art può essere scaricata (naturalmente gratuitamente) per dispositivi mobili Apple e Android.
Tutti i contenuti: CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/). Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio. Ci trovate sul Fediverso:https://poliversity.it/@coop_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS) ;https://poliverso.org/profile/cooperazione_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS)
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L’attività del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel 2023
Nel 2023 i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, posti a diretta collaborazione del Ministero della cultura e distribuiti...Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo
Come creare un file container cifrato
Avviso contenuto: ![CDATA[cartella con lucchetto smallia href="https://www.freepik.com/free-photo/yellow-folder-with-security-key954598.htm#query=file%20lock&position=1&fromview=keyword&track=ais&uuid=7a92782d-c3bf-42db-ac2c-6c63c46f9edd"Image by d3images/a/i on Freepik/sm
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Introduzione a cryptsetup + LUKS
Supponiamo di voler creare una piccola cassaforte digitale come faremmo con Veracrypt. Ma senza Veracrypt.
Ciò sarà possibile grazie a dm-crypt. dm-crypt è un modulo del kernel che usa il framework device mapper per fornire funzionalità trasparenti di crittografia per dispositivi a blocchi usando le crypto api del kernel. L’uso di device mapper consente, tra l’altro, di “poggiare” dm-crypt sopra ogni possibile mapping dei dispositivi e quindi può cifrare partizioni, volumi raid o volumi logici. 1. Introduzione a cryptsetup + LUKS 2. Inizializzazione 2. Apertura 2. Chiusura1. Come creare il file container cifrato1. Header detachable e keyfile1. Partizionare un “volume” cifrato
Poi, essendo a tutti gli effetti anche un dispositivo a blocchi (virtuale), può essere utilizzabile a sua volta come volume nel file system, come swap o come disco fisico per lvm.
La configurazione della cifratura avviene di solito (non è l’unico modo ma è lo standard de facto) con l’utility cryptsetup + LUKS
Come avviene di base la cifratura di un dispositivo?
Le operazioni principali di cryptsetup (con estensioni LUKS) sono:
- luksFormat: stabilisce le modalità di cifratura (consigliato il default)
- luksOpen: (deprecato. Si usa open --type luks2) attiva la cifratura sul device associandolo (grazie a device mapper) ad un dispositivo a blocchi virtuale
- luksClose (deprecato. Si usa close --type luks2): disattiva la cifratura
Inizializzazione
- attacco il dispositivo fisico, viene creata la entry per /dev/<id_dispositivo_a_blocchi_fisico>
- cifratura del dispositivo a blocchi /dev/<id_dispositivo_a_blocchi_fisico> con LUKS (cryptsetup luksFormat)
- al di sopra del dispositivo a blocchi fisico, viene creato un dispositivo a blocchi virtuale, che troverò sotto /dev/mapper/<nome_fittizio>, che eroga le funzionalità di cifratura (cryptsetup open) al dispositivo a blocchi fisico sottostante.
- Infine, partiziono e/o formatto nella maniera canonica il dispositivo a blocchi virtuale (cifrato) /dev/mapper/<nome_fittizio>.
Apertura
- attacco il dispositivo, viene creata la entry per /dev/<id_dispositivo_a_blocchi_fisico>
- attivo il dispositivo a blocchi virtuale che eroga le funzionalità di cifratura (cryptsetup open) e che creerà l’occorrenza sotto /dev/mapper/<nome_fittizio>
- faccio il mount del dispositivo a blocchi virtuale /dev/mapper/ su un punto di montaggio che è una cartella che creerò per l’occasione
Chiusura
- faccio l’unmount del punto di montaggio
- chiudo il dispositivo a blocchi virtuale (cryptsetup close) /dev/mapper/<nome_fittizio>
- stacco il dispositivo fisico
Fermo restando che questi restano i passaggi generali per qualunque dispositivo fisico, per creare un file container cifrato come farebbe Veracrypt, basta che cryptsetup formatti un file invece che un dispositivo a blocchi e automaticamente assocerà il file al primo loop device disponibile. È veramente semplice [1] .
Come creare il file container cifrato
Divido le operazioni in 3 fasi:
- Init: fase di inizializzazione del “dispositivo” (il file). Andrà fatta solo la prima volta.
- Open e Close: sono le operazioni che farò ogni qualvolta dovrò usare il container.
Gli oggetti su cui andrà a lavorare sono:
- disco_cifrato.img: il file container cifrato.
- disco_cifrato: il nome con cui disco_cifrato.img (o meglio, la sua rappresentazione come loop device visibile con losetup) viene mappato da device mapper.
- disco_in_chiaro: il punto di montaggio.
## Init
# creazione di una cartella che sarà il nostro punto di mount
mkdir disco_in_chiaro
# creazione di un file vuoto di 2 GiB
sudo fallocate -l 2g disco_cifrato.img
# preparazione cifratura LUKS
sudo cryptsetup luksFormat \
--type luks2 \
--hash=sha512 \
--key-size=512 \
disco_cifrato.img
# creazione dispositivo a blocchi virtuale che eroga le funzionalità di cifratura
sudo cryptsetup open \
--type luks2 \
disco_cifrato.img disco_cifrato
# formattazione
sudo mkfs.ext4 /dev/mapper/disco_cifrato
## Open
# creazione dispositivo a blocchi virtuale
sudo cryptsetup open \
--type luks2
disco_cifrato.img disco_cifrato
# monta il dispositivo nel punto di montaggio
sudo mount -t ext4 -o defaults /dev/mapper/disco_cifrato disco_in_chiaro
## Close
# smonta il dispositivo
sudo umount disco_in_chiaro
# chiudo il dispositivo a blocchi virtuale staccandolo dai loop device
sudo cryptsetup close disco_cifrato
Header detachable e keyfile
Volendo aggiungere una complessità ulteriore, si può creare il dispositivo cifrato:
- facendo in modo che l’intestazione sia detachable;
- e che usi un keyfile, qualcosa di più robusto di una password;
L’apertura del volume cifrato sarà così vincolata alla disponibiltà sia del keyfile che dell’header, senza il quale il volume cifrato sarebbe comunque inservibile.
Creo il keyfile protetto da una cifratura simmetrica di gpg [2] :
## Creazione di un keyfile di 4KiB basata sulla pseudocasualità di /dev/urandom
# creazione del keyfile
dd if=/dev/urandom bs=1024 count=4 | gpg --yes -o disco_cifrato.key.gpg -c --s2k-cipher-algo aes256 --s2k-digest-algo sha512 -
Creo l’header detachable del volume cifrato fornendo il keyfile invece della passphrase classica:
# creazione header LUKS
gpg -d disco_cifrato.key.gpg | \
sudo cryptsetup luksFormat --type luks2 \
--hash=sha512 \
--key-size=512 disco_cifrato.img \
--header header.img \
--key-file -
Ed è così che l’apertura del volume cifrato è ora vincolata al possesso dell’header e del keyfile:
# attivazione dispositivo a blocchi virtuale passando header e keyfile protetto da gpg
gpg -d disco_cifrato.key.gpg | \
sudo cryptsetup open --type luks2 \
--header header.img \
--key-file - \
disco_cifrato.img disco_cifrato
Provando ad aprire container cifrato senza fornire l’header (non tanto il keyfile che è una passphrase evoluta) succede questo:
sudo cryptsetup open --type luks2 disco_cifrato.img disco_cifrato
Il dispositivo disco_cifrato.img non è un dispositivo LUKS valido.
Partizionare un “volume” cifrato
Per concludere, visto che prima ho accennato al fatto che dm-crypt, grazie al sottosistema device mapper, fa in modo che i dispositivi a blocchi (virtuali) mascherino i dispositivo a blocchi sottostanti (un file montato su un loop device, nel nostro caso), i dispositivi a blocchi mappati possono anche essere partizionati invece che sempicemente formattati. O potrebbe essere volumi fisici di un gruppo di volumi LVM, and so on…
Difficilmente avremo bisogno di partizionare un file container cifrato, è solo l’occasione per speculare un po’ su quello che potrebbe succedere su un device fisico.
## Init
mkdir disco_in_chiaro
sudo fallocate -l 2g disco_cifrato.img
sudo cryptsetup luksFormat --hash=sha512 --key-size=512 disco_cifrato.img
sudo cryptsetup open --type luks2 disco_cifrato.img disco_cifrato
# Creo 1 partizione primaria da 600 MiB, una estesa da 1400 MiB
# contenente 2 partizioni logiche da 600 MiB e 829 MiB (mancano i
# 16 MiB dell'intestazione luks e i 3 MiB delle intestazioni delle
# partizioni primarie ed estese per un totale di 2GiB tondi tondi)
sudo fdisk /dev/mapper/disco_cifrato
n,,,,+600M,n,e,,,,n,,+600M,n,,,w
# il partizionamento potrebbe richiedere l'esecuzione di partprobe
# affinché il kernel carichi la tabella delle partizioni aggiornata
sudo partprobe /dev/mapper/disco_cifrato
# stato delle partizioni
sudo fdisk -l /dev/mapper/disco_cifrato
Disk /dev/mapper/disco_cifrato: 1,98 GiB, 2130706432 bytes, 520192 sectors
Units: sectors of 1 * 4096 = 4096 bytes
Sector size (logical/physical): 4096 bytes / 4096 bytes
I/O size (minimum/optimal): 4096 bytes / 4096 bytes
Disklabel type: dos
Disk identifier: 0x6d65a06f
Device Boot Start End Sectors Size Id Type
/dev/mapper/disco_cifrato1 256 153855 153600 600M 83 Linux
/dev/mapper/disco_cifrato2 153856 520191 366336 1,4G 5 Extended
/dev/mapper/disco_cifrato5 154112 307711 153600 600M 83 Linux
/dev/mapper/disco_cifrato6 307968 520191 212224 829M 83 Linux
#procedo con la formattazione
sudo mkfs.ext4 /dev/mapper/disco_cifrato1 #formatto la partizione
sudo mkfs.ext4 /dev/mapper/disco_cifrato5 #formatto la partizione
sudo mkfs.ext4 /dev/mapper/disco_cifrato6 #formatto la partizione
Rispetto all’init di prima, invece che formattare subito il device “fisico”, l’ho partizionato. Esattamente come avrei fatto con un dispositivo realmente fisico.
## Open
sudo cryptsetup open --type luks2 disco_cifrato.img disco_cifrato
# di nuovo, potrebbe essere necessario a meno di non riavviare
sudo partprobe /dev/mapper/disco_cifrato
# mount delle partizioni
sudo mount -t ext4 -o defaults /dev/mapper/disco_cifrato1 disco_in_chiaro_1
sudo mount -t ext4 -o defaults /dev/mapper/disco_cifrato5 disco_in_chiaro_2
sudo mount -t ext4 -o defaults /dev/mapper/disco_cifrato6 disco_in_chiaro_3
## Close
sudo umount disco_in_chiaro_1
sudo umount disco_in_chiaro_2
sudo umount disco_in_chiaro_3
sudo cryptsetup close disco_cifrato1
sudo cryptsetup close disco_cifrato2
sudo cryptsetup close disco_cifrato5
sudo cryptsetup close disco_cifrato6
sudo cryptsetup close disco_cifrato
Note:
cryptsetup --open luks2
ecryptsetup --close luks2
, quando applicate direttamente al file container, includono implicitamente la parte di accoppiamento al loop device. In altre parole,cryptsetup open --type luks2 disco_cifrato.img disco_cifrato
equivale a
cryptsetup open --type luks2 $(losetup -Pf --show disco_cifrato.img) disco_cifrato
e
cryptsetup close --type luks2 disco_cifrato
equivale a [↵]
cryptsetup close --type luks2 disco_cifrato losetup -D
- Se si incorre in questo errore usando gpg:
gpg: cancelled by user gpg: error creating passphrase: Operation cancelled gpg: symmetric encryption of '[stdin]' failed: Operation cancelled
vuol dire che la variabile d’ambienteGPG_TTY
non ha lo stesso valore del comando tty. Per ovviare basta settare correttamente la variabile:
GPG_TTY=$(tty) export GPG_TTY
come suggerito dalla documentazione GnuPG [↵]
#cryptsetup #devicemapper #dmcrypt #gpg #loseup #luks #lvm
Morrissey - You Are The Quarry (2004)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine You Are the Quarry è il settimo album in studio del cantante rock alternativo inglese Morrissey. È stato pubblicato il 17 maggio 2004 dall'etichetta discografica Attack ed è stato il suo primo album in sette anni dopo Maladjusted del 1997
You Are the Quarry è il settimo album in studio del cantante rock alternativo inglese Morrissey. È stato pubblicato il 17 maggio 2004 dall'etichetta discografica Attack ed è stato il suo primo album in sette anni dopo Maladjusted del 1997. L'album è stato un grande ritorno per Morrissey; tutti e quattro i suoi singoli raggiunsero la top 10 della UK Singles Chart, e l'album stesso raggiunse il numero 2. L'album raggiunse anche il numero 11 della Billboard 200, rendendolo l'album di Morrissey con le classifiche più alte negli Stati Uniti.
Ascolta: https://songwhip.com/morrissey/youarethequarry
https://noblogo.org/available/morrissey-you-are-the-quarry-2004
Morrissey - You Are The Quarry (2004)
You Are the Quarry è il settimo album in studio del cantante rock alternativo inglese Morrissey. È stato pubblicato il 17 maggio 2004 dall'etichetta discografica Attack ed è stato il suo primo album in sette anni dopo Maladjusted del 1997. L'album è stato un grande ritorno per Morrissey; tutti e quattro i suoi singoli raggiunsero la top 10 della UK Singles Chart, e l'album stesso raggiunse il numero 2. L'album raggiunse anche il numero 11 della Billboard 200, rendendolo l'album di Morrissey con le classifiche più alte negli Stati Uniti.
Ascolta: https://songwhip.com/morrissey/youarethequarry
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You Are the Quarry by Morrissey
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Ash - 1977 (1996)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine 1977 è l'album di debutto in studio del gruppo rock nordirlandese Ash. È stato pubblicato il 6 maggio 1996 dalla Home Grown e dalla Infectious Records, con la quale la band aveva firmato in seguito all'uscita di diversi demo tapes. Ash pu
1977 è l'album di debutto in studio del gruppo rock nordirlandese Ash. È stato pubblicato il 6 maggio 1996 dalla Home Grown e dalla Infectious Records, con la quale la band aveva firmato in seguito all'uscita di diversi demo tapes. Ash pubblicò il mini-album Trailer nel 1994, seguito da tre singoli “Kung Fu”, “Girl from Mars” e “Angel Interceptor”, che sarebbero riapparsi tutti nel 1977. Ash registrò il loro album di debutto con il produttore Owen Morris. ai Rockfield Studios in Galles all'inizio del 1996. Descritto come un album Britpop, power pop e garage rock, 1977 ha fatto paragoni con Buzzcocks, Dinosaur Jr. e Sonic Youth. Preceduta dal quarto singolo dell'album “Goldfinger” nell'aprile 1996, la band iniziò un tour nel Regno Unito e in Europa. “Oh Yeah” fu pubblicato come quinto singolo nel giugno 1996, seguito da tour negli Stati Uniti, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Ash ha concluso l'anno con un altro tour negli Stati Uniti, oltre a uno spazio di supporto americano per i Weezer. Hanno fatto un giro in Europa e nel Regno Unito, prima della loro apparizione al Festival di Glastonbury. 1977 ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della critica musicale, che ha elogiato la natura “orecchiabile” dell'album. L'album ha raggiunto il numero uno nel Regno Unito, oltre a raggiungere la top 40 in Australia, Finlandia, Nuova Zelanda, Norvegia e Svizzera. “Kung Fu”, “Girl from Mars”, “Angel Interceptor”, “Goldfinger” e “Oh Yeah” sono tutti entrati nelle classifiche della UK Singles Chart, con “Goldfinger” che ha raggiunto la posizione più alta al numero cinque. 1977 è apparso nelle liste degli album migliori dell'anno di diverse pubblicazioni britanniche, come Kerrang!, NME e Melody Maker, tra gli altri. L'album sarebbe stato successivamente certificato disco di platino nel Regno Unito.
Ascolta: https://songwhip.com/ash-4/1977-3
https://noblogo.org/available/ash-1977-1996
Ash - 1977 (1996)
1977 è l'album di debutto in studio del gruppo rock nordirlandese Ash. È stato pubblicato il 6 maggio 1996 dalla Home Grown e dalla Infectious Records, con la quale la band aveva firmato in seguito all'uscita di diversi demo tapes. Ash pubblicò il mini-album Trailer nel 1994, seguito da tre singoli “Kung Fu”, “Girl from Mars” e “Angel Interceptor”, che sarebbero riapparsi tutti nel 1977. Ash registrò il loro album di debutto con il produttore Owen Morris. ai Rockfield Studios in Galles all'inizio del 1996. Descritto come un album Britpop, power pop e garage rock, 1977 ha fatto paragoni con Buzzcocks, Dinosaur Jr. e Sonic Youth. Preceduta dal quarto singolo dell'album “Goldfinger” nell'aprile 1996, la band iniziò un tour nel Regno Unito e in Europa. “Oh Yeah” fu pubblicato come quinto singolo nel giugno 1996, seguito da tour negli Stati Uniti, Giappone, Australia e Nuova Zelanda. Ash ha concluso l'anno con un altro tour negli Stati Uniti, oltre a uno spazio di supporto americano per i Weezer. Hanno fatto un giro in Europa e nel Regno Unito, prima della loro apparizione al Festival di Glastonbury. 1977 ha ricevuto recensioni generalmente positive da parte della critica musicale, che ha elogiato la natura “orecchiabile” dell'album. L'album ha raggiunto il numero uno nel Regno Unito, oltre a raggiungere la top 40 in Australia, Finlandia, Nuova Zelanda, Norvegia e Svizzera. “Kung Fu”, “Girl from Mars”, “Angel Interceptor”, “Goldfinger” e “Oh Yeah” sono tutti entrati nelle classifiche della UK Singles Chart, con “Goldfinger” che ha raggiunto la posizione più alta al numero cinque. 1977 è apparso nelle liste degli album migliori dell'anno di diverse pubblicazioni britanniche, come Kerrang!, NME e Melody Maker, tra gli altri. L'album sarebbe stato successivamente certificato disco di platino nel Regno Unito.
Ascolta: https://songwhip.com/ash-4/1977-3
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1977 by Ash, 1977 [Collectors Edition] (Digital)
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Donne complicate
Nessuno è Solo
In un mondo di acquazzoni estivi e ruscelli che sgorghigliano timidamente, noi donne complicate ci dimeniamo goffamente come ballerine su un palco di linoleum. Siamo come l'angioletto della pubblicità del detersivo, sorridenti e impeccabili nonostante il caos che ci circonda.
La nostra anima è tormentata da una sitcom americana andata in onda negli anni '90, il cuore viaggia spedito verso una meta che neanche noi conosciamo. Amiamo con l'intensità di un reality show, bruciando con la passione di un falò acceso con le pagine di un romanzo rosa.
Siamo tempeste di neve in alta quota, facili da evitare se si ha il buon senso di non scalare montagne in inverno. Se provi a fermarci, ti ritroverai sepolto sotto una valanga di emoji e gif animate.
Il nostro bagaglio emotivo è come una valigia che supera abbondantemente il limite di peso consentito: ci sono lacrime di film strappalacrime, risate da sitcom demenziali e la rabbia repressa di mille puntate di “C'è posta per te”.
Siamo come quadri astratti di Pollock fatti con glitter e matite colorate: un caos esplosivo di colori e forme che solo un critico d'arte ubriaco potrebbe apprezzare. Incontrarci è come entrare in un negozio di chincaglierie: rischioso se cerchi qualcosa di specifico, tentante se sei alla ricerca di un brivido di novità.
Nella nostra follia c'è l'attrazione di un luna park abbandonato: tra le giostre arrugginite e i pupazzi malconci, si nasconde il fascino proibito dell'ignoto.
Siamo leali come le stagioni: primavera capricciosa, estate torrida, autunno malinconico, inverno pigro. Siamo sincere come i politici in campagna elettorale: promettiamo mari e monti, poi ci dimentichiamo di tutto non appena arriva il voto.
Non siamo angeli, ma nemmeno diavoli: siamo come quei folletti dispettosi che ti nascondono le chiavi e poi te le mettono in tasca. Abbiamo un cuore nel gelo, ma lo scaldiamo a suon di cioccolata calda e commedie romantiche.
Ci apriamo come un origami: con delicatezza e precisione, ma solo se conosciamo bene le istruzioni. Ci chiudiamo come un riccio: all'occorrenza, siamo capaci di pungerti con i nostri aculei.
Siamo come un romanzo fantasy: pieno di colpi di scena inaspettati, creature fantastiche e storie avventurose. Leggere le nostre pagine è un'esperienza che non ti annoierai mai, ma preparati a saltare intere sezioni di descrizioni dettagliate dei nostri outfit.
Siamo imperfette come una foto scattata con la fotocamera frontale: sfocate, con la luce sbagliata e un'espressione da pesce lesso. Ma siamo anche speciali, come un diamante grezzo che aspetta solo di essere intagliato per rivelare la sua vera bellezza.
La nostra anima urla come una rockstar sul palco, ma anche canta come una ninna nanna sussurrata al buio.
Quindi non cercarci di capirci, non sprecare tempo a decifrare il nostro enigma. Siamo donne complicate, un rebus senza soluzione, un labirinto senza uscita. Ma se ci prendi per mano e ci accompagni in questo viaggio folle, ti promettiamo che non ti pentirai. Scoprirai un mondo di emozioni caleidoscopiche, un vortice di risate e lacrime, un universo di contraddizioni e sorprese. Preparati ad essere travolto da una tenerezza disarmante. Benvenuto nel nostro mondo, caro audace esploratore!
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Bleeding Love
In un mondo di tempeste e fiumi in piena, Noi donne complicate danziamo la scena. Siamo come il diavolo, ardenti e selvagge, Con anima tormentata, ma con cuore che viaggia.
Amiamo profondo, senza mezze misure, Con passione che brucia e calore che dure. Siamo tempeste in arrivo, impossibili da fermare, E se ci provi, sappi che non ci riuscirai a trattare.
Portiamo con noi un bagaglio di emozioni, Di tristezza, di rabbia, di grandi passioni. Siamo come pitture, sfumate e contrastanti, Difficili da comprendere, ma affascinanti.
Incontrarci è rischio, ma anche tentazione, Perché nella nostra follia c'è un'attrazione. Siamo leali e sincere, non siamo angeli in cielo, Ma siamo esseri umani, con un cuore nel gelo.
Ci apriamo, ci chiudiamo, siamo come un romanzo, Con pagine oscure e momenti di riscatto. Siamo imperfette, ma anche speciali, Con un'anima che urla, ma anche che canta.
Quindi non ci giudicare, non tentare di capire, Siamo donne complicate, difficile da definire. Ma se ci prendi per mano, se ci sai amare, Scoprirai un mondo di emozioni da sfiorare.
Il mio rapporto coi giochi di guida
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Ricordo che dopo il mitico Gran Prix di Geoff Crammond, messa alle spalle una lunga pausa per il mancato aggiornamento del PC, il mio primo simulatore di guida moderno di monoposto sportive fu Racing Simulation 3. Non era male come gioco ma non aveva le squadre originali della Formula 1, anzi, a dire il vero era tutta un altra competizione automobilistica ma le auto erano abbastanza simili a quelle della categoria che miravo a simulare.
Il desiderio di scrivere un post sui giochi di guida prende origine dal fatto che ieri, mentre tornavo a casa dal lavoro, una donna (donna al volante pericolo costante, rammentiamolo) ha fatto una curva sfruttando, come suol dirsi, tutta la pista e per poco non finiva con l'impattare con la mia auto. Questo mi ha fatto venire in mente che talvolta, quando ero alle prime armi, poteva capitarmi di tagliare un po' la curva e addirittura finire con una ruota su un piccolo rialzo a bordo strada. A quel punto mi veniva in mente che “avevo sfruttato il cordolo” .
Questo dava la misura del fatto che, padroneggiando la terminologia e utilizzandola nel quotidiano, dimostravo di essere sicuramente molto più appassionato di automobilismo di quanto lo sia ora. Ero anche più giovane (tema questo che sta tornando a riproporsi un po' troppo frequentemente nei miei post: che stia davvero diventando vecchio?) e guidavo molto di meno. Non è come ai giorni nostri che uno non fa in tempo a farsi crescere i pelucchi sotto il naso che già gli donano una minicar. Voglio tuttavia specificare che l'ultima metafora è solo per i maschi e non anche per le donne baffute sempre piaciute. Rimango dell'idea che “donne al volante pericolo costante”, quindi escludo aprioristicamente il gentil sesso anche da allegorie o altre figure retoriche relative alle quattro ruote.
Dicevo che guidare un'auto dal vero talvolta mi mancava in gioventú. Ebbene, tale distanza dal mezzo automobilistico generava in me tutta una serie di languori che tentavo di sopire con simulazioni di guida, meglio se realistiche al punto che, se alla prima curva si finiva direttamente fuori strada per mancanza di controllo della vettura, si insinuava lieve nell'animo, una sensazione sí frustrante, ma allo stesso tempo appagante.
Diceva un conoscente con la comune passione per i videogiochi, al quale rivelai che mi piacevano i giochi di guida, che lui non li amava molto perché gli bastava il traffico che affrontava ogni giorno per andare al lavoro. Ecco, oggi lo capisco un po' meglio, visto che non gradisco più cosí tanto questa categoria di videogame per lo stesso identico motivo. Non che affronti un traffico particolarmente terribile ma quel senso anticipatorio di testare le mie abilità di automobilista è definitivamente scomparso. Così, prima mi sono buttato sui Need for Speed, poi... basta. Se ci penso, la cosa fa un po' tristezza, perché coi giochi di guida é finita fuori strada anche la mia giovinezza di pilota virtuale e di uomo.
Ah dimenticavo: donna al volante, pericolo costante!
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The Cure - Seventeen Seconds (1980)
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Seventeen Seconds è il secondo album in studio del gruppo rock inglese The Cure, pubblicato il 22 aprile 1980 dalla Fiction Records. L'album ha segnato la prima volta che il frontman Robert Smith ha coprodotto con Mike Hedges. Dopo la partenza del bassista originale Michael Dempsey, Simon Gallup divenne un membro ufficiale insieme al tastierista Matthieu Hartley. Il singolo “A Forest” è stato il primo ingresso della band nella top 40 della UK Singles Chart.
Ascolta: https://songwhip.com/the-cure/seventeen-seconds-3
https://noblogo.org/available/the-cure-seventeen-seconds-1980
The Cure - Seventeen Seconds (1980)
Seventeen Seconds è il secondo album in studio del gruppo rock inglese The Cure, pubblicato il 22 aprile 1980 dalla Fiction Records. L'album ha segnato la prima volta che il frontman Robert Smith ha coprodotto con Mike Hedges. Dopo la partenza del bassista originale Michael Dempsey, Simon Gallup divenne un membro ufficiale insieme al tastierista Matthieu Hartley. Il singolo “A Forest” è stato il primo ingresso della band nella top 40 della UK Singles Chart.
Ascolta: https://songwhip.com/the-cure/seventeen-seconds-3
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Seventeen Seconds by The Cure
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GLI HELLS ANGELS, MOTOCICLISTI TALVOLTA CON UNA PESSIMA FAMA, PRESENTI IN VARIE PARTI DEL MONDO
L'Hells Angels Motorcycle Club (#HAMC) è un club motociclistico fondato a Fontana, in California, nel 1948. È uno dei club motociclistici più conosciuti e grandi al mondo, con oltre 475 sezioni in 62 paesi. I suoi membri sono principalmente appassionati di Harley-Davidson e si contraddistinguono sia per il tipo di abbigliamento sia per la moto (che deve essere di grossa cilindrata, almeno 750 cc). Il club è noto per il suo logo iconico, che presenta un teschio alato, e i suoi membri sono spesso associati a un'immagine dura e ribelle.
Il logo iconico
L'iconico logo con il teschio alato degli Hells Angels è un simbolo dell'identità del club ed è stato utilizzato almeno dal 1948. Il logo presenta un teschio con un paio di ali e il suo design ha subito alcune modifiche nel corso degli anni. L'origine esatta del logo non è chiara, ma si ritiene che sia stato progettato dai fondatori del club, che si vuole fossero un gruppo di veterani della Seconda guerra mondiale.
Il teschio nel logo è spesso interpretato come un simbolo di morte e si pensa che le ali rappresentino la libertà e la capacità di librarsi al di sopra della legge. Il logo è stato usato dagli Hells Angels per rappresentare i loro valori di ribellione, anticonformismo e disprezzo per l'autorità.
Gli #HellsAngels a suo tempo hanno intrapreso un'azione legale per proteggere il loro marchio e hanno citato in giudizio diverse aziende per aver utilizzato il logo senza autorizzazione. Nel 2010, il club ha citato in giudizio alcuni rivenditori per aver utilizzato il logo su abbigliamento e accessori senza permesso. La causa è stata risolta in via extragiudiziale, con le aziende che hanno accettato di smettere di utilizzare il logo.
Ma non tutti sono “Hells Angels” legittimi
Premesso che come “Hells Angels” vengono generalmente indicati sia i membri dell’HAMC che di altri gruppi di motociclisti che con questi nulla hanno a che fare, vi è chi li segnala per una lunga storia di attività criminali, tra cui traffico di droga, reati con armi e crimini violenti. Sono stati coinvolti in numerose guerre tra bande e sono stati accusati di aver commesso numerosi omicidi. Il club HAMC in particolare negli USA è stato anche collegato a gruppi della criminalità organizzata ed è stato coinvolto in attività illegali come estorsioni, riciclaggio di denaro e frodi. Sono numerose le agenzie di polizia e di intelligence internazionali che classificano l'Hells Angels Motorcycle Club (HAMC) come una banda di motociclisti i cui membri commettono crimini violenti diffusi, tra cui spaccio di droga, traffico di beni rubati, traffico di armi, estorsione e operazioni di prostituzione.
Una reputazione variabile, da criminali a benefattori
La reputazione degli Hells Angels varia però a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni Stati che li vedono come un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.
Nonostante la loro reputazione criminale, vi è infatti chi ritiene che gli Hells Angels abbiano un forte senso di fratellanza e cameratismo tra i loro membri. Il club ha un rigoroso codice di condotta, che enfatizza la lealtà, il rispetto e la protezione dei suoi membri, che sono tenuti a conformarsi ad una serie di regole e linee guida, che includono un rigoroso codice di abbigliamento, un codice di condotta e una serie di rituali e cerimonie. Sono stati anche coinvolti in varie attività di beneficenza, come il sostegno ai veterani e la partecipazione a corse di beneficenza (come vedremo a breve per quanto attiene l’Italia). Tuttavia, rimane che in alcuni Stati le loro attività criminali e il loro comportamento violento hanno portato a numerose repressioni e arresti da parte delle forze dell'ordine nel corso degli anni. In sintesi, la reputazione degli Hells Angels varia a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni paesi che li considerano un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.
Negli Stati Uniti, hanno la reputazione di essere coinvolti nel crimine organizzato, tra cui il traffico di droga, il traffico di armi e la violenza. Sono stati coinvolti in numerose attività criminali, tra cui omicidi, estorsioni e riciclaggio di denaro. Venivano annoverati tra le OMG (Outlaw Motorcycle Gang), bande motociclistiche fuorilegge. Secondo il Dipartimento di Giustizia oltre a loro vi sono i Mongols, i Bandidos, gli outlaws e i Sons of Silence .
In Canada, sono stati coinvolti in una guerra tra bande di lunga data con una banda di motociclisti rivali, la Rock Machine, che ha provocato numerosi morti e feriti. Sono stati anche collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali.
In Australia, sono stati coinvolti in una serie di casi criminali di alto profilo, tra cui traffico di droga e violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone, tra cui un agente di polizia.
In Nuova Zelanda, hanno una presenza significativa e sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone.
In Asia, hanno una presenza significativa in paesi come il Giappone e la Thailandia, dove sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza.
In Europa, hanno una presenza significativa, con sezioni in molti paesi, tra cui Regno Unito, Germania e Francia. Sono stati coinvolti in violenti conflitti con bande di motociclisti rivali e sono stati collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali. In Italia esistono varie sezioni, che si evidenziano per attività benefiche, quali quella intrapresa recentemente consistente nella consegna del ricavato raccolto in un evento organizzato dai club motociclisti vicentini riuniti con scopo benefico a favore della fondazione e della Lega Italiana fibrosi cistica. Un assegno di 12487 Euro è stato consegnato nelle mani del delegato provinciale della fondazione e presidente del comitato di Vicenza.
Indagine tra Germania e Spagna, con appendice in Romania
Recentemente, un'indagine tedesco-spagnola, sostenuta da #Europol, ha preso di mira una rete criminale coinvolta nel traffico di droga e armi da fuoco. Il capo della rete coordinava le attività criminali dalla Spagna, dove aveva stabilito la sua base.
L'indagine, avviata a metà del 2023 sotto l'egida della Procura generale di Francoforte, in Germania, ha preso di mira una rete criminale che si denominava #Bandidos. La banda è stata sospettata di trafficare grandi quantità di cannabis e cocaina da Malaga, in Spagna, alla Germania. Il gruppo ha anche contrabbandato armi lungo lo stesso percorso. Il leader della rete, un cittadino tedesco residente in Spagna, era considerato un obiettivo di alto valore in questa indagine. Gli investigatori della polizia federale tedesca e della polizia nazionale spagnola, lavorando insieme su questo caso, lo hanno identificato come un membro di alto rango della banda di motociclisti Hells Angels di Marbella.
Durante la giornata di azione, gli agenti della #polizianazionalespagnola hanno fatto irruzione nella villa privata del capobanda e negli uffici della sua attività di autonoleggio. Dalle informazioni scambiate tramite Europol è emerso che anche le autorità rumene avevano aperto un procedimento nei confronti della stessa persona e, a seguito della cooperazione internazionale e dello scambio di informazioni, la Romania ha emesso un mandato d'arresto europeo nei suoi confronti in relazione al loro caso nazionale. Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e fornito sostegno nel corso di questa indagine congiunta. Europol ha inoltre fornito analisi e intelligence e ha coordinato le attività operative. Durante la giornata dell'azione, ha inviato un esperto sul campo per effettuare controlli incrociati delle informazioni operative in tempo reale e fornire agli operanti possibili indizi. Finanziamento attraverso i meccanismi finanziari dell'UE Agenti della polizia nazionale spagnola, con il sostegno di Europol, hanno condotto queste operazioni congiunte in partenariato con la Germania e la Romania.
GLI HELLS ANGELS, MOTOCICLISTI TALVOLTA CON UNA PESSIMA FAMA, PRESENTI IN VARIE...
GLI HELLS ANGELS, MOTOCICLISTI TALVOLTA CON UNA PESSIMA FAMA, PRESENTI IN VARIE PARTI DEL MONDO
L'Hells Angels Motorcycle Club (#HAMC) è un club motociclistico fondato a Fontana, in California, nel 1948. È uno dei club motociclistici più conosciuti e grandi al mondo, con oltre 475 sezioni in 62 paesi. I suoi membri sono principalmente appassionati di Harley-Davidson e si contraddistinguono sia per il tipo di abbigliamento sia per la moto (che deve essere di grossa cilindrata, almeno 750 cc). Il club è noto per il suo logo iconico, che presenta un teschio alato, e i suoi membri sono spesso associati a un'immagine dura e ribelle.Il logo iconico
L'iconico logo con il teschio alato degli Hells Angels è un simbolo dell'identità del club ed è stato utilizzato almeno dal 1948. Il logo presenta un teschio con un paio di ali e il suo design ha subito alcune modifiche nel corso degli anni. L'origine esatta del logo non è chiara, ma si ritiene che sia stato progettato dai fondatori del club, che si vuole fossero un gruppo di veterani della Seconda guerra mondiale.
Il teschio nel logo è spesso interpretato come un simbolo di morte e si pensa che le ali rappresentino la libertà e la capacità di librarsi al di sopra della legge. Il logo è stato usato dagli Hells Angels per rappresentare i loro valori di ribellione, anticonformismo e disprezzo per l'autorità.
Gli #HellsAngels a suo tempo hanno intrapreso un'azione legale per proteggere il loro marchio e hanno citato in giudizio diverse aziende per aver utilizzato il logo senza autorizzazione. Nel 2010, il club ha citato in giudizio alcuni rivenditori per aver utilizzato il logo su abbigliamento e accessori senza permesso. La causa è stata risolta in via extragiudiziale, con le aziende che hanno accettato di smettere di utilizzare il logo.
Ma non tutti sono “Hells Angels” legittimi
Premesso che come “Hells Angels” vengono generalmente indicati sia i membri dell’HAMC che di altri gruppi di motociclisti che con questi nulla hanno a che fare, vi è chi li segnala per una lunga storia di attività criminali, tra cui traffico di droga, reati con armi e crimini violenti. Sono stati coinvolti in numerose guerre tra bande e sono stati accusati di aver commesso numerosi omicidi. Il club HAMC in particolare negli USA è stato anche collegato a gruppi della criminalità organizzata ed è stato coinvolto in attività illegali come estorsioni, riciclaggio di denaro e frodi. Sono numerose le agenzie di polizia e di intelligence internazionali che classificano l'Hells Angels Motorcycle Club (HAMC) come una banda di motociclisti i cui membri commettono crimini violenti diffusi, tra cui spaccio di droga, traffico di beni rubati, traffico di armi, estorsione e operazioni di prostituzione.Una reputazione variabile, da criminali a benefattori
La reputazione degli Hells Angels varia però a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni Stati che li vedono come un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.
Nonostante la loro reputazione criminale, vi è infatti chi ritiene che gli Hells Angels abbiano un forte senso di fratellanza e cameratismo tra i loro membri. Il club ha un rigoroso codice di condotta, che enfatizza la lealtà, il rispetto e la protezione dei suoi membri, che sono tenuti a conformarsi ad una serie di regole e linee guida, che includono un rigoroso codice di abbigliamento, un codice di condotta e una serie di rituali e cerimonie. Sono stati anche coinvolti in varie attività di beneficenza, come il sostegno ai veterani e la partecipazione a corse di beneficenza (come vedremo a breve per quanto attiene l’Italia). Tuttavia, rimane che in alcuni Stati le loro attività criminali e il loro comportamento violento hanno portato a numerose repressioni e arresti da parte delle forze dell'ordine nel corso degli anni. In sintesi, la reputazione degli Hells Angels varia a seconda delle regioni e dei paesi, con alcuni paesi che li considerano un club motociclistico legittimo e altri che li considerano un'organizzazione criminale.
Negli Stati Uniti, hanno la reputazione di essere coinvolti nel crimine organizzato, tra cui il traffico di droga, il traffico di armi e la violenza. Sono stati coinvolti in numerose attività criminali, tra cui omicidi, estorsioni e riciclaggio di denaro. Venivano annoverati tra le OMG (Outlaw Motorcycle Gang), bande motociclistiche fuorilegge. Secondo il Dipartimento di Giustizia oltre a loro vi sono i Mongols, i Bandidos, gli outlaws e i Sons of Silence .
In Canada, sono stati coinvolti in una guerra tra bande di lunga data con una banda di motociclisti rivali, la Rock Machine, che ha provocato numerosi morti e feriti. Sono stati anche collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali.
In Australia, sono stati coinvolti in una serie di casi criminali di alto profilo, tra cui traffico di droga e violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone, tra cui un agente di polizia.
In Nuova Zelanda, hanno una presenza significativa e sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza. Sono stati anche collegati all'omicidio di un certo numero di persone.
In Asia, hanno una presenza significativa in paesi come il Giappone e la Thailandia, dove sono stati coinvolti in una serie di attività criminali, tra cui il traffico di droga e la violenza.
In Europa, hanno una presenza significativa, con sezioni in molti paesi, tra cui Regno Unito, Germania e Francia. Sono stati coinvolti in violenti conflitti con bande di motociclisti rivali e sono stati collegati al traffico di droga e ad altre attività criminali. In Italia esistono varie sezioni, che si evidenziano per attività benefiche, quali quella intrapresa recentemente consistente nella consegna del ricavato raccolto in un evento organizzato dai club motociclisti vicentini riuniti con scopo benefico a favore della fondazione e della Lega Italiana fibrosi cistica. Un assegno di 12487 Euro è stato consegnato nelle mani del delegato provinciale della fondazione e presidente del comitato di Vicenza.
Indagine tra Germania e Spagna, con appendice in Romania
Recentemente, un'indagine tedesco-spagnola, sostenuta da #Europol, ha preso di mira una rete criminale coinvolta nel traffico di droga e armi da fuoco. Il capo della rete coordinava le attività criminali dalla Spagna, dove aveva stabilito la sua base.
L'indagine, avviata a metà del 2023 sotto l'egida della Procura generale di Francoforte, in Germania, ha preso di mira una rete criminale che si denominava #Bandidos. La banda è stata sospettata di trafficare grandi quantità di cannabis e cocaina da Malaga, in Spagna, alla Germania. Il gruppo ha anche contrabbandato armi lungo lo stesso percorso. Il leader della rete, un cittadino tedesco residente in Spagna, era considerato un obiettivo di alto valore in questa indagine. Gli investigatori della polizia federale tedesca e della polizia nazionale spagnola, lavorando insieme su questo caso, lo hanno identificato come un membro di alto rango della banda di motociclisti Hells Angels di Marbella.
Durante la giornata di azione, gli agenti della #polizianazionalespagnola hanno fatto irruzione nella villa privata del capobanda e negli uffici della sua attività di autonoleggio. Dalle informazioni scambiate tramite Europol è emerso che anche le autorità rumene avevano aperto un procedimento nei confronti della stessa persona e, a seguito della cooperazione internazionale e dello scambio di informazioni, la Romania ha emesso un mandato d'arresto europeo nei suoi confronti in relazione al loro caso nazionale. Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e fornito sostegno nel corso di questa indagine congiunta. Europol ha inoltre fornito analisi e intelligence e ha coordinato le attività operative. Durante la giornata dell'azione, ha inviato un esperto sul campo per effettuare controlli incrociati delle informazioni operative in tempo reale e fornire agli operanti possibili indizi. Finanziamento attraverso i meccanismi finanziari dell'UE Agenti della polizia nazionale spagnola, con il sostegno di Europol, hanno condotto queste operazioni congiunte in partenariato con la Germania e la Romania.
Tutti i contenuti: CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/). Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio. Ci trovate sul Fediverso:https://poliversity.it/@coop_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS) ;https://poliverso.org/profile/cooperazione_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS)
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Daft Punk - Homework (1997)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine Homework è l'album di debutto in studio del duo francese di musica elettronica Daft Punk, pubblicato il 20 gennaio 1997 da Virgin Records e Soma Quality Recordings. Successivamente è stato pubblicato negli Stati Uniti il 25 marzo 1997. Es
Homework è l'album di debutto in studio del duo francese di musica elettronica Daft Punk, pubblicato il 20 gennaio 1997 da Virgin Records e Soma Quality Recordings. Successivamente è stato pubblicato negli Stati Uniti il 25 marzo 1997. Essendo il primo progetto del duo su una major, hanno prodotto le tracce dell'album senza intenzione di pubblicarle, ma dopo aver inizialmente considerato di pubblicarle come singoli separati, hanno considerato il materiale abbastanza buono. per un album. Il successo di Homework ha portato l'attenzione mondiale sulla musica house francese. L'album è entrato nelle classifiche di 14 paesi, raggiungendo il numero 3 nella classifica degli album francesi, il numero 150 nella Billboard 200 degli Stati Uniti e il numero 8 nella classifica degli album del Regno Unito. “Da Funk” e “Around the World” divennero la Billboard Hot Dance degli Stati Uniti.
Ascolta: https://songwhip.com/daft-punk/homework
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Daft Punk - Homework (1997)
Homework è l'album di debutto in studio del duo francese di musica elettronica Daft Punk, pubblicato il 20 gennaio 1997 da Virgin Records e Soma Quality Recordings. Successivamente è stato pubblicato negli Stati Uniti il 25 marzo 1997. Essendo il primo progetto del duo su una major, hanno prodotto le tracce dell'album senza intenzione di pubblicarle, ma dopo aver inizialmente considerato di pubblicarle come singoli separati, hanno considerato il materiale abbastanza buono. per un album. Il successo di Homework ha portato l'attenzione mondiale sulla musica house francese. L'album è entrato nelle classifiche di 14 paesi, raggiungendo il numero 3 nella classifica degli album francesi, il numero 150 nella Billboard 200 degli Stati Uniti e il numero 8 nella classifica degli album del Regno Unito. “Da Funk” e “Around the World” divennero la Billboard Hot Dance degli Stati Uniti.
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Homework by Daft Punk
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Comfortably Numb
Nell'abisso cosmico del nulla che inghiotte tutto e tutti,
mi ritrovo anch'io naufrago dell'anima, in balia delle onde di un mare di dubbi esistenziali. Come un Ulisse smarrito, solco l'oceano dell'incertezza, alla ricerca di risposte che sembrano sfuggire come sirene cantare a un marinaio ubriaco.
Che forza oscura mi spinge verso l'ignoto, oltre i confini della mia stessa comprensione? Forse è il richiamo di un destino avverso, o forse solo l'irrefrenabile pulsione verso l'autodistruzione. Chissà.
Cerco conforto negli altri, come un mendicante che implora elemosine di saggezza. Ma le loro parole, spesso vuote e banali, risuonano come monete false nelle mie orecchie. Il vuoto che porto dentro di me non si colma con frasi fatte e consigli da quattro soldi.
L'attesa, crudele amante, mi illude con promesse di felicità effimere, solo per poi abbandonarmi al mio destino di solitudine. Come un Sisifo condannato a spingere un masso su per una collina eterna, mi illudo di aver raggiunto la cima, solo per scoprire un baratro ancora più profondo.
Sono come un vaso di cristallo prezioso, un tempo splendente, ora incrinato e scheggiato. Ogni giorno che passa, ogni esperienza che vivo, aggiunge un nuovo frammento alla mia collezione di cicatrici emotive. Mi sento sempre più stanco, sempre più disilluso, sempre più solo.
Scusate se vi tedio con queste mie lamentele, ma il dolore che mi attanaglia ha bisogno di sfogarsi. Forse, in fondo, spero che qualcuno, da qualche parte, possa comprendere la mia angoscia. O forse no. Forse sono solo un naufrago destinato a vagare per sempre in questo mare di solitudine.
Che la vita sia una commedia o una tragedia, non lo so ancora. Ma una cosa è certa: è assurda. Un labirinto senza uscita, un enigma senza soluzione, una barzelletta cosmica che mi fa ridere e piangere allo stesso tempo.
Ah! Essere circondati da un mondo brulicante di vita e sentirsi più soli di un eremita in cima a una montagna. Come un puntino insignificante nell'universo infinito, cerco un senso, una connessione, un barlume di speranza.
Ma tra il frastuono di miliardi di voci, sento solo l'eco assordante del mio silenzio. Una sinfonia di vuoto, un'orchestra di solitudine, un concerto di disperazione.
Bramo un contatto, una parola gentile, un raggio di luce in questo buio pesto. Qualcosa che spezzi le catene di questa esistenza senza senso. Ma in questo desolato panorama interiore, trovo solo me stesso, alla deriva in un mare di vuoto.
Così continuo il mio viaggio, un pellegrino stanco su un sentiero infinito. Cercando sollievo nell'ombra, conforto nel silenzio. Un fantasma nella mia stessa vita, uno straniero nella mia stessa pelle, perso nel labirinto della mia stessa esistenza.
Avviso contenuto: ![CDATA[The Sound of Silence istockphoto-460552099-612x612.jpg In questo vuoto che inghiotte tutto e tutti, mi ci sento anch'io perso e smarrito, un naufrago dell'anima in balia del flutto, in cerca di risposte nel mare sconosciuto. Che follia o istinto m
The Sound of Silence
In questo vuoto che inghiotte tutto e tutti, mi ci sento anch'io perso e smarrito, un naufrago dell'anima in balia del flutto, in cerca di risposte nel mare sconosciuto.
Che follia o istinto mi spingono avanti, verso l'infinito, oltre il limite incerto? Forse è solo voglia di sfidare il destino, o forse solo puro e semplice casino.
Cerco in altri le risposte che non ho, ma è come cercar tesori nel fango, perché il vuoto che ho dentro di me, non si può colmare con parole d'inganno.
L'attesa, dolce illusione che ci fa sognare, ma poi l'ennesimo fallimento ci fa sprofondare, convinti di aver raggiunto la meta, solo per scoprire un vuoto ancora più profondo.
Mi sento come un vaso di cristallo, ammaccato e rotto, che perde pezzi, e ogni giorno che passa, ogni momento, mi sento sempre più perso, sempre più stanco.
Scusa se ti scrivo in questo momento di dolore, ma è l'unico modo che ho per sfogare il cuore, sperando che le mie parole possano alleviare, anche solo un po', questo peso che mi fa vacillare.
Avviso contenuto: ![CDATA[What A Wonderful World Un padre eroe... a modo suo videoframe-78248.png In un gelido giorno invernale, mentre la neve cadeva a fiocchi grossi come i miei problemi esistenziali, mi sono imbattuto in una storia che ha fatto vibrare le corde del mio
What A Wonderful World
Un padre eroe... a modo suo
In un gelido giorno invernale, mentre la neve cadeva a fiocchi grossi come i miei problemi esistenziali, mi sono imbattuto in una storia che ha fatto vibrare le corde del mio cuore sensibile come una chitarra scordata da un musicista alle prime armi.
Si trattava di un racconto di quelli che ti colpiscono dritto al centro del petto, come una freccia scagliata da un Cupido ubriaco, e ti lasciano l'anima in sospeso, come un acrobata su un filo teso sopra un baratro pieno di piranha affamati.
La storia narrava le vicende di un uomo, un padre speciale (o almeno così si definiva lui, con un pizzico di egocentrismo degno di un divo di Hollywood), che aveva dovuto affrontare la perdita di una persona cara. Il dolore lo aveva travolto come un'onda gigantesca durante uno tsunami emotivo, lasciandolo con un vuoto profondo e maledetto, come un buco nero che risucchiava tutta la sua gioia.
Ma questo padre speciale, nonostante la sua sofferenza, non si era arreso. Come un'araba fenice che risorge dalle proprie ceneri (o come un gatto che cade dal nono piano e se la cava solo con un leggero mal di testa), aveva deciso di andare avanti, per il bene di se stesso e dei suoi cari.
Si era trasformato in un porto sicuro, un rifugio accogliente per la sua famiglia, dove potevano trovare conforto e sostegno in mezzo alla tempesta della vita. Era diventato un esempio di forza e resilienza, una roccia in mezzo al mare agitato delle emozioni.
Tuttavia, questo padre speciale non era privo di difetti. A volte, la sua ostinazione nel voler affrontare il dolore a testa alta lo portava a sembrare un po' stucchevole e tondo, come una palla da bowling che rotola giù per una scalinata senza mai fermarsi.
E poi c'erano le sue lacrime. Lacrime sincere, sì, ma a volte un po' troppo esagerate, come una cascata che si trasforma in un diluvio universale. Lacrime che, a dire il vero, a volte mi facevano venire voglia di rovesciare il tavolo e scoppiare a ridere come un pazzo.
Ma nonostante i suoi difetti, questo padre speciale era una persona che ammiravo. Era un eroe, a modo suo. Un eroe imperfetto, certo, ma un eroe comunque.
E così, in questo giorno speciale, gli dedico queste righe, come un regalo stravagante per un tipo stravagante. Una pensiero che racchiude stima, rispetto e un pizzico di affetto, proprio come un abbraccio un po' scomposto da un orso grizzly.
Grazie, padre speciale, per le emozioni che mi hai trasmesso, per il tuo amore caotico e per il tuo modo di farmi sorridere anche quando parli di cose serie con un pathos degno di un attore drammatico premio Oscar.
Avviso contenuto: ![CDATA[Father & Son videoframe-181799.png In un gelido giorno d'inverno, un racconto di cuore sincero, di quelli che colpiscono dritto al centro, e ti lasciano l'anima in sospeso. Un pensiero per chi è già partito, lasciando un vuoto, profondo e maledett
Father & Son
In un gelido giorno d'inverno, un racconto di cuore sincero, di quelli che colpiscono dritto al centro, e ti lasciano l'anima in sospeso.
Un pensiero per chi è già partito, lasciando un vuoto, profondo e maledetto, e per te che resisti, saldo e impavido, come una roccia in mezzo al mare agitato.
Leggo parole di sensibilità, di amore, di lacrime e nostalgia, un mix di emozioni, una vera commedia, che mi fa sorridere.
In questo giorno così speciale, ti dedico una poesia insolita, fatta di stima, di rispetto e di ammirazione, perché tu sei un eroe senza capire una mazza!
Sei diventato il porto sicuro, dopo il naufragio di un dolore profondo, sei l'esempio, sei la forza, sei un muro, ma ti prego, non diventare stucchevole e tondo!
Oggi sei il padre speciale, che ha raccolto l'eredità del passato, e continua a fare il verso alle lacrime, senza mai arrendersi al suo destino infame.
Non temere di essere fragile, non avere paura di piangere, ma non esagerare con la tua litania, altrimenti finirai per farmi ribaltare sulla sedia!
Grazie per le emozioni che mi hai trasmesso, per il tuo amore che è un vero caos, ma sopratutto grazie per farmi sorridere, anche quando parli di cose serie con tanto pathos!
Avviso contenuto: ![CDATA[ANCHE ADDESTRAMENTO ALLE UNITA' CINOFILE DELLA POLIZIA DI GIBUTI TRA LE ATTIVITA' SVOLTE DAI CARABINIERI NEL CORNO D'AFRICA Nel blog vi abbiamo già parlato dell'attività addestrativa dei militari dell' #Armadeicarabinieri a favore dei poliziotti e
ANCHE ADDESTRAMENTO ALLE UNITA' CINOFILE DELLA POLIZIA DI GIBUTI TRA LE ATTIVITA' SVOLTE DAI CARABINIERI NEL CORNO D'AFRICA
Nel blog vi abbiamo già parlato dell'attività addestrativa dei militari dell' #Armadeicarabinieri a favore dei poliziotti e dei gendarmi di #Gibuti, per “Infermieri per quadrupedi”, “Tecniche di polizia per personale femminile” e “Lotta al traffico di rifiuti”. Torniamo sull'argomento per segnalare che ulteriori corsi si sono conclusi nell'ambito delle attività denominate “MIADIT 20”.
I Carabinieri hanno svolto il proprio mandato anche grazie al sostegno della Base Militare Italiana di Supporto – BMIS in Gibuti, usufruendo delle strutture addestrative poste a disposizione da Polizia e Gendarmeria dello Stato africano e sotto il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Il ciclo formativo, della durata di 12 settimane, ha previsto l’erogazione di corsi tecnico-professionali finalizzati a perfezionare le capacità di intervento nelle operazioni di polizia (tutela e sicurezza pubblica, controllo del territorio e delle persone sospette, interventi risolutivi in caso di grave minaccia, procedure di intervento operativo volte alla prevenzione e repressione della criminalità, corsi tattici finalizzati a incrementare le capacità di risposta in situazioni di rischio) nonché l’esecuzione di corsi specialistici mediante nei settori della circolazione stradale, del contrasto agli stupefacenti, della “Guida Sicura”. Inoltre sono stati trattati argomenti in ambiti qualificati: Rilievi Balistici, Antifalsificazione, Tutela del Patrimonio Ambientale.
In particolare, è stato svolto un corso di addestramento delle “unitè cynophile” della Gendarmerie Nationale Djiboutienne. Nel corso delle cinque settimane di attività teoriche e pratiche, gli istruttori cinofili dell'Arma dei Carabinieri appartenenti al “Centro Carabinieri Cinofili” di Firenze, hanno addestrato le unità cinofile gibutiane al fine di migliorare le capacità operative nella ricerca di esplosivi e sostanze esplodenti, nelle tecniche di contrasto di potenziali minacce. L’obiettivo del corso – culminato con una cerimonia svolta alla Gendarmeria Nazionale “Cheick Moussa” di Arta – è stato formare binomi cane-conduttore, in grado di svolgere, in totale autonomia, operazioni di polizia in supporto ai reparti speciali dell'antiterrorismo, attività di rinvenimento di materiale esplodente e sostanze esplosive, perquisizioni negli edifici, arresti e gestione di individui ostili. Oltre a quello di trasmettere nozioni teorico-pratiche sulla gestione del proprio cane nelle operazioni di servizio, il compito degli addestratori è stato quello di fornire indicazioni su come gestire logisticamente un reparto cinofilo, aspetto essenziale per il benessere e il mantenimento in salute dell’animale.
#canipoliziotto #unitàcinofili #MIADIT
ANCHE ADDESTRAMENTO ALLE UNITA' CINOFILE DELLA POLIZIA DI GIBUTI TRA LE...
ANCHE ADDESTRAMENTO ALLE UNITA' CINOFILE DELLA POLIZIA DI GIBUTI TRA LE ATTIVITA' SVOLTE DAI CARABINIERI NEL CORNO D'AFRICA
Nel blog vi abbiamo già parlato dell'attività addestrativa dei militari dell' #Armadeicarabinieri a favore dei poliziotti e dei gendarmi di #Gibuti, per “Infermieri per quadrupedi”, “Tecniche di polizia per personale femminile” e “Lotta al traffico di rifiuti”. Torniamo sull'argomento per segnalare che ulteriori corsi si sono conclusi nell'ambito delle attività denominate “MIADIT 20”.I Carabinieri hanno svolto il proprio mandato anche grazie al sostegno della Base Militare Italiana di Supporto – BMIS in Gibuti, usufruendo delle strutture addestrative poste a disposizione da Polizia e Gendarmeria dello Stato africano e sotto il coordinamento del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Il ciclo formativo, della durata di 12 settimane, ha previsto l’erogazione di corsi tecnico-professionali finalizzati a perfezionare le capacità di intervento nelle operazioni di polizia (tutela e sicurezza pubblica, controllo del territorio e delle persone sospette, interventi risolutivi in caso di grave minaccia, procedure di intervento operativo volte alla prevenzione e repressione della criminalità, corsi tattici finalizzati a incrementare le capacità di risposta in situazioni di rischio) nonché l’esecuzione di corsi specialistici mediante nei settori della circolazione stradale, del contrasto agli stupefacenti, della “Guida Sicura”. Inoltre sono stati trattati argomenti in ambiti qualificati: Rilievi Balistici, Antifalsificazione, Tutela del Patrimonio Ambientale.
In particolare, è stato svolto un corso di addestramento delle “unitè cynophile” della Gendarmerie Nationale Djiboutienne. Nel corso delle cinque settimane di attività teoriche e pratiche, gli istruttori cinofili dell'Arma dei Carabinieri appartenenti al “Centro Carabinieri Cinofili” di Firenze, hanno addestrato le unità cinofile gibutiane al fine di migliorare le capacità operative nella ricerca di esplosivi e sostanze esplodenti, nelle tecniche di contrasto di potenziali minacce. L’obiettivo del corso – culminato con una cerimonia svolta alla Gendarmeria Nazionale “Cheick Moussa” di Arta – è stato formare binomi cane-conduttore, in grado di svolgere, in totale autonomia, operazioni di polizia in supporto ai reparti speciali dell'antiterrorismo, attività di rinvenimento di materiale esplodente e sostanze esplosive, perquisizioni negli edifici, arresti e gestione di individui ostili. Oltre a quello di trasmettere nozioni teorico-pratiche sulla gestione del proprio cane nelle operazioni di servizio, il compito degli addestratori è stato quello di fornire indicazioni su come gestire logisticamente un reparto cinofilo, aspetto essenziale per il benessere e il mantenimento in salute dell’animale.
#canipoliziotto #unitàcinofili #MIADIT
Tutti i contenuti: CC BY-NC-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/). Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio. Ci trovate sul Fediverso:https://poliversity.it/@coop_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS) ;https://poliverso.org/profile/cooperazione_internazionale_di_polizia (è anche feed RSS)
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Imagine
Nel giardino della vita, mi ritrovo immerso in una grigia desolazione, un paesaggio monocromatico che ben rispecchia l'assenza di emozioni che attanaglia la mia anima. Sembra di vagare in un dipinto di un impressionista ubriaco, dove i colori si sono fusi in un nauseante marasma di grigio.
Le mie emozioni sono svanite come foglie in autunno, lasciando dietro di sé solo rami spogli e scheletrici. Non c'è più l'azzurro del cielo, che infondeva speranza e serenità, né il verde del prato, simbolo di vita e rigoglio. Solo un vuoto cosmico mi avvolge, un silenzio spettrale che amplifica la mia solitudine.
Questo prato, che un tempo era il mio personale Eden, ora non mi appartiene più. Era un'illusione, un miraggio creato dalla mia fervida immaginazione, che ora si è dissolto come nebbia al sorgere del sole. Ho coltivato con amore e dedizione questo giardino interiore, dipingendolo con i colori vivaci della mia fantasia, ma i miei sforzi sono stati vani. I colori si sono dileguati, lasciando dietro di sé solo un desolante bianco e nero.
Ho cercato di dare vita nuova a questo giardino desolato, inventando nuove emozioni, nuove sfumature di sentimenti. Ma senza di te, cara musa ispiratrice, i miei sforzi sono stati inutili. Sono come un pittore senza tavolozza, un musicista senza strumento. La mia tela rimane vuota, senza forma né vita, i miei versi risuonano flebili e privi di ispirazione, come fiamme senza fuoco.
Non posso cogliere fiori che tu non hai piantato, non posso dipingere sfumature che non hai creato. Sono come un giardiniere impotente nel tuo regno fiorito. Se non sei tu a guidarmi, a mostrarmi la via, il mio giardino sarà sempre un deserto, un luogo spoglio e privo di anima.
Ma non disperiamo! Nel profondo del tuo cuore, cara musa, si nasconde uno scrigno dorato, colmo di tesori inestimabili: i colori più vivaci, le emozioni più profonde. Apri questo scrigno, condividi con me i tuoi doni e insieme daremo vita a un quadro nuovo, un capolavoro che celebrerà il nostro amore. Un giardino rigoglioso dove sbocceranno fiori di gioia e passione, un concerto di emozioni che risuonerà per l'eternità. Insieme, dipingeremo un futuro radioso, dove l'amore sarà il sole che illuminerà il nostro cammino e i nostri cuori saranno i giardini fioriti dove coltiveremo la felicità.
Avviso contenuto: ![CDATA[Nel giardino della vita "Mad World" videoframe-189590.png Nel giardino della vita, senza colore mi ritrovo, Emozioni svanite, come foglie in autunno, Non più l'azzurro del cielo, né il verde del prato, Solo un vuoto che mi avvolge, un silenzio spe
Nel giardino della vita
Nel giardino della vita, senza colore mi ritrovo, Emozioni svanite, come foglie in autunno, Non più l'azzurro del cielo, né il verde del prato, Solo un vuoto che mi avvolge, un silenzio spettrale.
Questo prato non è mio, né lo sarà mai, Un'illusione che ho coltivato, ora svanita via, Ho dipinto con ardore, ho curato con amore, Ma i colori si sono dileguati, senza lasciar traccia.
Ho cercato di inventare, di dare vita nuova, Ma senza i tuoi suggerimenti, senza la tua mano, La tela resta vuota, senza forma né vita, E i versi che scrivo, inutili e spenti, come fiamme senza fuoco.
Non posso cogliere fiori che tu non hai piantato, Né dipingere sfumature che non hai creato, Se non sei tu a guidarmi, a mostrarmi il cammino, Il mio giardino sarà sempre un deserto, senza colore né destino.
Apri il tuo scrigno dorato, svela i tuoi tesori, I colori più belli, le emozioni più profonde, E insieme daremo vita a un quadro nuovo, Dove il nostro amore fiorirà, eterno e gioioso.
Hole - Live Through This (1994)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine Live Through This è il secondo album in studio del gruppo rock alternativo americano Hole, pubblicato il 12 aprile 1994 dalla DGC Records. Registrato alla fine del 1993, si allontanò dall'estetica hardcore grezza della band per melodie e
Live Through This è il secondo album in studio del gruppo rock alternativo americano Hole, pubblicato il 12 aprile 1994 dalla DGC Records. Registrato alla fine del 1993, si allontanò dall'estetica hardcore grezza della band per melodie e strutture delle canzoni più raffinate. La frontwoman Courtney Love ha detto che voleva che il disco fosse “scioccante per le persone che pensano che non abbiamo un tocco morbido”, ma mantenga una sensibilità dura. L'album è stato prodotto da Sean Slade e Paul Q. Kolderie e mixato da Scott Litt e J Mascis. I testi e la confezione riflettono le preoccupazioni tematiche di Love per la bellezza e i motivi del latte, della maternità, dell'antielitarismo e della violenza contro le donne, mentre Love ha derivato il titolo dell'album da una citazione in Via col vento (1939). Live Through This è stato accolto con successo dalla critica ed è stato classificato in nove paesi prima di diventare multi-platino negli Stati Uniti nel dicembre 1994. Nonostante ciò, è stato anche oggetto di alcune discussioni pubbliche riguardanti voci infondate secondo cui il marito di Love, Kurt Cobain, morto per suicidio una settimana prima dell'uscita dell'album – ha aiutato a scrivere l'album come fantasma. Questa affermazione è stata contestata dai membri della band, dai produttori e dai biografi musicali, sebbene la band abbia confermato che Cobain ha cantato come cori aggiuntivi su due tracce durante una visita allo studio. Questo è anche l'unico album della band con la bassista Kristen Pfaff e l'ultimo album ad essere pubblicato durante la sua vita, poiché morì due mesi dopo l'uscita dell'album. Negli ambienti critici, Live Through This è considerato un classico contemporaneo ed è stato incluso nell'elenco aggiornato del 2020 di Rolling Stone dei 500 migliori album di tutti i tempi al numero 106. È stato anche incluso nel libro 1001 album che devi ascoltare prima di morire. e nell'elenco dei 500 migliori album di tutti i tempi di NME, dove si è classificato all'84esimo posto. Nel 2010, ha venduto oltre 1,6 milioni di copie negli Stati Uniti.
Ascolta: https://songwhip.com/hole/live-through-this
https://noblogo.org/available/hole-live-through-this-1994
Hole - Live Through This (1994)
Live Through This è il secondo album in studio del gruppo rock alternativo americano Hole, pubblicato il 12 aprile 1994 dalla DGC Records. Registrato alla fine del 1993, si allontanò dall'estetica hardcore grezza della band per melodie e strutture delle canzoni più raffinate. La frontwoman Courtney Love ha detto che voleva che il disco fosse “scioccante per le persone che pensano che non abbiamo un tocco morbido”, ma mantenga una sensibilità dura. L'album è stato prodotto da Sean Slade e Paul Q. Kolderie e mixato da Scott Litt e J Mascis. I testi e la confezione riflettono le preoccupazioni tematiche di Love per la bellezza e i motivi del latte, della maternità, dell'antielitarismo e della violenza contro le donne, mentre Love ha derivato il titolo dell'album da una citazione in Via col vento (1939). Live Through This è stato accolto con successo dalla critica ed è stato classificato in nove paesi prima di diventare multi-platino negli Stati Uniti nel dicembre 1994. Nonostante ciò, è stato anche oggetto di alcune discussioni pubbliche riguardanti voci infondate secondo cui il marito di Love, Kurt Cobain, morto per suicidio una settimana prima dell'uscita dell'album – ha aiutato a scrivere l'album come fantasma. Questa affermazione è stata contestata dai membri della band, dai produttori e dai biografi musicali, sebbene la band abbia confermato che Cobain ha cantato come cori aggiuntivi su due tracce durante una visita allo studio. Questo è anche l'unico album della band con la bassista Kristen Pfaff e l'ultimo album ad essere pubblicato durante la sua vita, poiché morì due mesi dopo l'uscita dell'album. Negli ambienti critici, Live Through This è considerato un classico contemporaneo ed è stato incluso nell'elenco aggiornato del 2020 di Rolling Stone dei 500 migliori album di tutti i tempi al numero 106. È stato anche incluso nel libro 1001 album che devi ascoltare prima di morire. e nell'elenco dei 500 migliori album di tutti i tempi di NME, dove si è classificato all'84esimo posto. Nel 2010, ha venduto oltre 1,6 milioni di copie negli Stati Uniti.
Ascolta: https://songwhip.com/hole/live-through-this
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Live Through This by Hole
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Tra libri e filosofie, un naufrago di parole
In un mare di carta e inchiostro, mi ritrovo a galleggiare, naufrago di parole senza bussola né timone. Lucrezio, con i suoi atomi e le sue visioni apocalittiche, mi fa compagnia, mentre religioni e fenomeni mi avvolgono in una nebbia di ignoranza. La scienza tenta di illuminare il sentiero, ma io resto smarrita, come una bambina in un labirinto di concetti astratti.
Sorrido pensando a te, mio caro compagno di avventure notturne, che affronti stress e viaggi con stoica tenacia. Forte e umano, come spesso ti definisci, anche tu nascondi un'anima inquieta che si interroga sul senso di questo macrocosmo.
Così, tra risate e sogni, continuo a immergermi tra le pagine, sperando un giorno di emergere dalle profondità della conoscenza come una perla preziosa. Ma per ora, mi concedo una pausa, troppo confusa per proseguire. Domani, forse, riprenderò la mia ricerca, armata di una nuova dose di tenacia.
Perché, in fondo, chi può davvero affermare di possedere la verità assoluta? In questo universo sconfinato, dove i misteri si nascondono dietro ogni angolo, l'unica certezza è l'incertezza. E allora, che senso ha prendersi troppo sul serio? Meglio affrontare il viaggio con un sorriso, godendo del brivido dell'ignoto e della sfida continua di apprendere.
Quindi, ecco la mia dichiarazione d'intenti: sarò un'esploratrice di questo mondo di parole, navigando tra filosofie e teorie con la leggerezza di una piuma al vento. E se la comprensione completa mi sfuggirà, non importa! Perché la vera avventura non consiste nel raggiungere la destinazione, ma nel perdersi tra le meraviglie del percorso.
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Conclusioni?
In un mondo fatto di libri e filosofie, Mi perdo tra pagine, ma non sempre comprendo. Ci vuole concentrazione, e io spesso sbaglio, Tra sonno e stanchezza, il testo rimando.
Lucrezio e le sue visioni, strane e profonde, Parla di atomi e di morte, ma anche di paura. Ciò che leggo mi sfugge, come sabbia tra le dita, E mi sento Piccola, persa nella lettura.
Religioni e fenomeni, ignoranza dominante, La scienza spiega, ma io resto confusa. Sono un'anima smarrita in questo macrocosmo, E mi chiedo se davvero tutto sia una scusa.
Sorrido pensando a te, notturno compagno, Che affronti stress e viaggi senza posa. Sei forte e umano, come me lo ricordi, E anche tu, alla fine, hai un'anima nascosta.
Così continuo a leggere, tra risate e sogni, Sperando un giorno di cogliere la verità. Ma per ora mi fermo, troppo confusa, E domani forse tornerò a cercarla ancora, con tenacia.
Avviso contenuto: ![CDATA[In un granello di sabbia sabbia-Goldenhour-ligh.jpg Su un palcoscenico immenso, un granello di sabbia recita la sua parte, incerto e sperduto nel vortice degli eventi. Un comprimario minuscolo in un dramma cosmico senza regista, dove persino Gaia,
In un granello di sabbia
Su un palcoscenico immenso, un granello di sabbia recita la sua parte, incerto e sperduto nel vortice degli eventi. Un comprimario minuscolo in un dramma cosmico senza regista, dove persino Gaia, la madre terra, nata dal caos primordiale, ha partorito dei, titani e giganti vanagloriosi, solo per vederli consumati dal tempo, come fiamme che si spengono nel vuoto.
Fiumi che si prosciugano, stelle che si spengono, soli che tramontano: tutto scorre via in un ciclo incessante, persino il tempo stesso soccomberà all'usura inesorabile. Montagne maestose si sbriciolano in polvere, mari sconfinati evaporano, il cielo stesso si lacererà. Un balletto macabro, una danza cosmica sulle note dell'inevitabile.
Eppure, in questo spettacolo desolato, sorge spontanea un'idea sottile. Non c'è un disegno divino, nessuna mano invisibile a muovere i fili del destino. Il cosmo è un palcoscenico di eventi casuali, leggi fisiche implacabili che plasmano e distruggono senza sosta.
Noi, semplici granelli di sabbia in questo immenso deserto, ci sentiamo piccoli e insignificanti. I nostri pensieri, le nostre speranze, i nostri sogni, tutto travolto dalla corrente inarrestabile del tempo. Ma proprio in questa consapevolezza, nasce un senso di liberazione.
Il cosmo ci svela l'assurdità del nostro essere, la vanità delle nostre ambizioni. Di fronte all'infinito, siamo solo briciole di materia destinate all'oblio. Eppure, in questa consapevolezza, c'è una sorta di bellezza liberatoria.
Non c'è un giudizio, non c'è un premio o una punizione. Siamo liberi di vivere le nostre vite senza il peso di aspettative divine o morali. Possiamo ridere di fronte all'assurdo, piangere per la nostra fragilità, gioire per la bellezza effimera che ci circonda.
Perché il cosmo ci insegna che l'unica cosa davvero importante è il presente, il momento che stiamo vivendo in questo istante. Un granello di sabbia in un universo immenso, ma un granello di sabbia che brilla con luce propria.
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Macrocosmo
In un vasto e infinito deserto, un granello di sabbia si sente incerto, nel flusso degli eventi, un piccolo attore, perso in un ciclo senza alcun fautore.
Gaia, la madre terra, nata dal caos, suscita dei, titani e giganti audaci in frastuono, contendenti del potere celeste, animati, ma destinati all'oblio, nel tempo consumati.
Come fiume che si prosciuga, ardore disperso, stella spenta nel buio, destino immerso, tutto nasce e tutto muore, in un ciclo senza fine, persino il sole, eterno nel suo declino.
Abissi e montagne, mari e cielo, il macrocosmo danza, un balletto nel velo, della notte e del giorno, la danza eterna, mentre il sole si spegne e la luna si alterna.
Non per volere divino, ma per eventi e leggi, il cosmo si forma, tra scienza e allegri, spiegazioni razionali, ma anche misteri, che ci fanno sentire piccoli e sognatori.
Così nel vasto deserto della vita, ci sentiamo grani di sabbia, una fitta di pensieri ci avvolge, ma in fondo ride l'universo, che nulla decide.
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Oh, le persone speciali
Oh, le persone speciali! Creature rare e preziose come diamanti in un vulcano attivo. Incontrarle è come imbattersi in un unicorno che vomita arcobaleni: un evento tanto improbabile quanto fastidioso per l'olfatto.
Conoscerle da poco, ma sembra un'eternità? Ma per favore! È come dire che con quell'aragosta che hai appena conosciuto hai già pianificato il vostro futuro insieme, con tanto di nido di corallo e pesciolini gamberetti come nipotini.
Tutto diventa più bello, pieno di vitalità? Sì, certo, soprattutto se la persona speciale in questione è un venditore di aspirapolvere intergalattiche che ti promette di rivoluzionare la tua vita domestica (spoiler: non lo farà).
Le persone speciali, luminose e scintillanti? Più come delle lampadine a LED difettose che sfarfallano a ritmo di techno anni '90, dandoti fastidio alle retina e al sistema nervoso.
Vedono il meglio in noi, sorridono radianti? Certo, finché non gli chiedi di prestare quei 10 euro che ti servono per il caffè. In quel momento, la loro vista d'aquila si trasforma in una miopia da pipistrello e il loro sorriso radiante diventa una smorfia da pesce palla defunto.
Un messaggio ricevuto, e siamo già felici come matti? Come se ti arrivasse un messaggio dalla tua ex che ti dice che si è pentita di averti lasciato. Poi apri il messaggio e scopri che ti chiede di passarle il sale perché ha finito quello per le patatine. Delusione a mille.
Davanti a loro, i nostri occhi brillano come stelle splendenti? Più come due fari a intermittenza che segnalano la presenza di un ostacolo pericoloso: la tua eccessiva emotività di fronte a una persona che, in fondo, ha solo mangiato un biscotto in più di te a colazione.
Ogni parola con loro è spontanea e vera? Sì, certo, come le promesse di un politico in campagna elettorale. Poi, quando arriva al potere, si dimentica di tutto e ti lascia con un pugno di mosche in mano e un senso di vuoto cosmico.
Nessuna forzatura, solo armonia sincera? Come un concerto di musica classica suonato da una banda di orsi ubriachi. Cacofonia pura e per nulla piacevole, a meno che tu non sia un appassionato di rumori molesti.
Gli spazi si riempiono senza sforzo, naturalmente? Come se stessi cercando di infilare un melone in una buccia di mandarino. Naturale, certo. Ma il risultato è tutt'altro che piacevole (e per nulla commestibile).
Con loro, ogni momento è pieno di complicità e coerenza? Come due calzini spaiati che fingono di essere una coppia felice. In fondo, lo sappiamo tutti che prima o poi uno dei due finirà per perdere il filo e mollare la presa.
Viviamole queste persone così speciali? Certo, come un cactus in pieno deserto. Lo innaffi, lo coccoli, gli dedichi tutte le tue attenzioni, e lui cosa fa? Ti punzecchia con le sue spine al primo colpo di vento.
Diamo loro tutto ciò che abbiamo, senza fare il conto degli affari? Come se giocassi a poker con un baro professionista. Sicuro che ci rimetterai tutto, prima o poi.
Non aspettiamoci nulla in cambio, solo godiamoci il dono? Il dono di cosa, esattamente? Di un mal di testa epico e di una delusione cocente? Ma dai, su! Siamo un po' più realisti.
Perché saranno loro a donarci gioia, nel momento buio e trono? Ah, sì, certo. Saranno loro a consolarti quando perderai il lavoro, la casa e il cane, con una pacca sulla spalla e un sorriso sarcastico che dice: “Te l'avevo detto che dovevi stare più attento!”.
Lasciamo perdere chi non capisce il nostro tesoro? Ma che tesoro? Forse dovremmo farci controllare la vista, perché a quanto pare stiamo scambiando delle pietre focaie per diamanti.
La nostra capacità di cogliere il fiore più vero? Più come la capacità di scambiare un ciuffo di erbaccia per un giglio profumato. Ma hey, ognuno ha i suoi gusti!
**Perché tra una moltitudine di fiori belli, c'è quel fiore unico
Avviso contenuto: ![CDATA[ Amicizia Virtuale pikaso-texttoimage-3d-model-Two-young-adult-friends-one-Caucasian-fem.jpg Nelle profondità del web, tra emoji e GIF animate, sbocciò un'amicizia così straordinaria da far invidia ai migliori drammi shakespeariani. Chiacchiere no
Amicizia Virtuale
Nelle profondità del web, tra emoji e GIF animate, sbocciò un'amicizia così straordinaria da far invidia ai migliori drammi shakespeariani. Chiacchiere notturne su Discord, cuori pulsanti su WhatsApp, un legame indissolubile tessuto tra i byte.
Ma ahimè, il destino, con la sua crudele ironia, ci mise lo zampino. Come una trama da soap opera, l'amicizia virtuale si trasformò in un groviglio di malintesi e incomprensioni, lasciando nell'aria un'amarezza più amara della pillola del lunedì mattina.
Io, l'eroe distaccato, con la spalla così fredda da poter conservare il gelato per ore, mentre lei, l'amica complice, dispensava risate e condivisioni come se fossero gratis. Troppo simili, troppo diversi, come i due lati di una moneta che nessuno voleva spendere.
Ho asciugato le sue lacrime, ho ascoltato i suoi lamenti, ma ho evitato di offrire la mia spalla, temendo di sciogliermi in un momento di umanità. Non ho giudicato, no, ma il mio silenzio è stato più tagliente di un meme ben piazzato.
E così, nel grande annuario degli amori digitali, il nostro capitolo si è chiuso con una semplice “lol” e un cuoricino vuoto. Capricci, malintesi, e un sacco di emoticon confuse hanno condotto la danza finale di questa triste commedia romantica 2.0.
Ma non tutto è perduto, oh no! Perché anche se i nostri avatar hanno fatto logout per l'ultima volta, l'amicizia rimane, come una vecchia password dimenticata. Così, con un'ultima citazione da qualche meme vintage, saluto te, compagno di sogni e illusioni digitali. Che tu possa trovare un Wi-Fi più stabile nella tua prossima avventura.
Avviso contenuto: ![CDATA[Rassegnazione pikaso-texttoimage-papercut-illustration-Somber-portrait-of-an-aging.jpg Tra le pieghe della rassegnazione si dipana il filo di questa storia, una storia fatta di righe piene di ansia e scontento. Si apre il sipario su un teatro dove
Rassegnazione
Tra le pieghe della rassegnazione si dipana il filo di questa storia, una storia fatta di righe piene di ansia e scontento. Si apre il sipario su un teatro dove l'affetto appassisce, mentre il cuore geme nel tormento di un presente incerto.
Domani è solo un miraggio, un'illusione che si dissolve nell'oggi, un oggi dove il tempo è un prigioniero delle lancette dell'orologio. Non c'è certezza di un incontro futuro, solo la speranza vaga di un “forse” che danza nell'aria.
Basta con le finzioni, è giunto il momento di gettare maschere e di dire le cose come stanno. La fiducia è stata donata con cuore spalancato, ma le delusioni sono pesanti come macigni, un fardello ingombrante che schiaccia ogni speranza.
Tanto è stato dato, tanto è stato creduto, ma ora la stanchezza regna sovrana e il cuore è un campo di battaglia ferito. Matthias, con la sua eterna incomprensione, sembra navigare su un mare di indifferenza di fronte al dolore che affligge.
Il lavoro è stato spostato, la festa rimandata, tutto per un giorno di gioia che è svanito nell'aria come una bolla di sapone al sole. Resta solo il vuoto, un vuoto che graffia l'anima e lascia il cuore in frantumi.
Insistere, ricordare, sembra essere il copione di questa commedia dall'umorismo nero. Non si chiedono applausi, solo un briciolo di rispetto, ma anche questo sembra essere un lusso troppo grande per essere concesso.
Il compleanno è stato l'occasione per aprire il cuore, ma le parole sincere sono cadute nel vuoto, disperse come foglie nel vento. Non si chiede molto, solo un po' di onestà, ma per chi guarda dall'alto del suo trono, sembra essere una richiesta troppo audace.
Stanca e delusa, ci si ritrova in questa triste commedia umana, con lacrime amare a solcare il volto e un dolore che brucia come brace ardente. Forse è giunto il momento di dire basta, di voltare pagina e di abbandonare le illusioni come si abbandona una terra arida e sterile.
La colpa non è mia, ma la tristezza mi avvolge come un mantello grigio, e ancora una volta mi ritrovo ad essere quella che cede, quella che si piega davanti alla tempesta. Ma forse è tempo di lasciare andare e di cercare un amore vero, un amore che sappia donare senza chiedere nulla in cambio.
E così si chiude questo capitolo, un capitolo fatto di rassegnazione, che sfoga l'amarezza e la delusione, ma che apre anche la porta a nuove pagine, con un cuore più leggero e pronto a sperare ancora una volta.
Avviso contenuto: ![CDATA[Diario di una poetessa disperata pikaso-texttoimage-Elderly-Latina-woman-with-short-gray-hair-dressed.jpg Ecco qua, mi ritrovo a scrivere... e nemmeno so perché! Il mattino arriva, i sogni svaniscono, e la mia mente si riempie di pensieri tumultuo
Diario di una poetessa disperata
Ecco qua, mi ritrovo a scrivere... e nemmeno so perché! Il mattino arriva, i sogni svaniscono, e la mia mente si riempie di pensieri tumultuosi, ansie, incertezze... un vero pandemonio! E allora, cosa faccio? Scrivo, ovvio! Proprio come l'eroina di un film impossibile – io, la protagonista infelice, combattente e perdente!
Piango perché mi mancano i miei guerrieri al fianco, i miei amici fidati, con cui condividere parole importanti da lasciare ai posteri (o almeno a qualche lettore sfortunato). Sono una poetessa umile, sì, ma sconfitta dalla sua stessa poesia, da questo bisogno impellente di condividere emozioni, cuore a nudo, con parole e versi.
Ogni istante, ogni sogno, ogni illusione regalata dal sole o dalla luna, tutto viene da me accuratamente custodito, anche se sono un'infedele custode di me stessa. Cerco disperatamente un sorriso, un abbraccio, quella connessione che crea legami fragili ma infinitamente forti.
E ora, arrivata alla “fine del libro”, mi ritrovo con un amaro in bocca: troppo di tutto, ma non quello che avevo immaginato. Solo conferme e spiegazioni che non capisco, un percorso difficile, sempre fuori posto, sempre più sola, lontana dalle mie certezze e incompresa da tutti.
Non so dove mi porterà tutto questo, ma non voglio più fingere che vada tutto bene, anche se non lo è. Voglio essere libera di dire “no”, alle regole, alle imposizioni. Forse sarò una mosca bianca tra tante pecore nere, e va benissimo così! L'importante è essere unica e vera, no?
E quindi, buongiorno a tutti... o forse dovrei dire buonanotte a questo mondo ingannevole?
Avviso contenuto: ![CDATA[Sogno e incubo di un'insonne pikaso-texttoimage-cyberpunk-Insomnias-affliction-A-young-woman-with.jpg Oh, sonno beffardo, che doni pace a menti stanche e affannate, mentre io, povera me, resto qui sveglia, con l'animo in subbuglio. Tutto intorno s
Sogno e incubo di un'insonne
Oh, sonno beffardo, che doni pace a menti stanche e affannate, mentre io, povera me, resto qui sveglia, con l'animo in subbuglio.
Tutto intorno si placa, i corpi si rilassano, come in un dolce trapasso, ma io, che ho il terrore della morte, non riesco a cedere al tuo abbraccio.
Anche i sensi si spengono, qualcosa dentro di me si ribella, i sogni, che un tempo mi portavano altrove, sono svaniti nel nulla.
Al loro posto, immagini grottesche prendono vita: sogno di bagnarmi, oh ironia del destino! Mentre altri sognano di imprese eroiche, di amori passionali o di mete lontane, io mi ritrovo prigioniera di questo bagno surreale, condannata a una tortura onirica.
E come se non bastasse, parlo nel sonno, vaneggiando tra parole sconclusionate. Vorrei tanto sognare chi mi manca, rivivere quei momenti felici, immergermi in un mondo di amore e passione, dove tutto è meravigliosamente bello.
Ma io, eternamente innamorata di ogni cosa e di tutti, in questa notte senza fine, sono condannata a guardare il vuoto.
Curiosa e trepidante, vorrei sbirciare le pagine del futuro, scoprire quali avventure mi attendono in questo viaggio senza sosta.
Ma il sonno, beffardo e crudele, mi nega anche questo piccolo conforto, lasciandomi sola con i miei pensieri e le mie paure.
Oh, sonno, quando tornerai a visitarmi? Quando potrò finalmente riposare e sognare in pace? Forse un giorno, quando avrò smesso di temere la morte e avrò imparato ad amare il silenzio della notte, potrai finalmente concedermi il tuo dolce abbraccio.
Hawkwind - Space Ritual (1973)
Avviso contenuto: ![CDATA[immagine The Space Ritual Alive in Liverpool and London (comunemente noto come Space Ritual) è un doppio album live del 1973 registrato nel 1972 dalla rock band britannica Hawkwind. È il loro quarto album, ha raggiunto la nona posizione nelle clas
The Space Ritual Alive in Liverpool and London (comunemente noto come Space Ritual) è un doppio album live del 1973 registrato nel 1972 dalla rock band britannica Hawkwind. È il loro quarto album, ha raggiunto la nona posizione nelle classifiche degli album del Regno Unito e ha intaccato brevemente la Billboard Top 200, raggiungendo il numero 179.
Ascolta: https://songwhip.com/hawkwind/space-ritual-live-2007-remaster
https://noblogo.org/available/hawkwind-space-ritual-1973
Hawkwind - Space Ritual (1973)
The Space Ritual Alive in Liverpool and London (comunemente noto come Space Ritual) è un doppio album live del 1973 registrato nel 1972 dalla rock band britannica Hawkwind. È il loro quarto album, ha raggiunto la nona posizione nelle classifiche degli album del Regno Unito e ha intaccato brevemente la Billboard Top 200, raggiungendo il numero 179.
Ascolta: https://songwhip.com/hawkwind/space-ritual-live-2007-remaster
Home – Identità DigitaleSono su: Mastodon.uno - Pixelfed - Feddit
Space Ritual (Live, 2007 Remaster) by Hawkwind
Listen to "Space Ritual (Live, 2007 Remaster)" by Hawkwind on any music platform - Free smart music links by SongwhipHawkwind (Songwhip)
Retropie
Avviso contenuto: ![CDATA[RetroPie è un software gratuito che è possibile installare su Raspberry Pi, Odroid e sistemi x86 e permette di emulare i videogiochi del passato! Retropie logo Si basa su retroarch, che è un frontend per vari emulatori, uno dei suoi punti di forza
RetroPie è un software gratuito che è possibile installare su Raspberry Pi, Odroid e sistemi x86 e permette di emulare i videogiochi del passato!
Si basa su retroarch, che è un frontend per vari emulatori, uno dei suoi punti di forza è la possibilità di avere una configurazione unificata per tutte le piattaforme.
RetroArch/Libretro è un progetto di frontend e backend che si propone di creare un proprio ecosistema software che giri come codice dinamico.
Guida brevissima
Perché una guida brevissima? Il web è pieno di guide per installare retropie, non ha senso scriverne un'altra, quindi, fate una ricerca: installare retropie. In breve: si scarica immagine della scheda SE, con un software come balena etcher (o dd) la si scrive sulla scheda, si copiano i giochi in nostro possesso, e, infine, si inserisce e via!
Come si gioca
E' possibile collegare joypad usb o bluetooth, o usare una tastiera (magari meccanica) per navigare tra i menù e giocare. Date un'occhiata ai joypad della 8bitdo.
Essendo un sistema estremamente portatile, è l'ideale da portare ad una cena tra amici e trascorrere la serata a ricordare i giochi che hanno caratterizzato la nostra adolescenza! Sarà sufficiente trovare un tv dotato di porta HDMI, una presa di alimentazione e il divertimento è assicurato.
Se emulate giochi “pesanti” potrebbe essere necessario montare una ventola e dei buoi dissipatori sul vostro raspberry.
Configurazione
Le personalizzazioni alla configurazione e il caricamento di nuovi file può essere effettuato in due modi: 1. Collegando direttamente la scheda sd ad un altro computer 2. Configurare il sistema per collegarsi alla rete (wifi, ethernet), in modo da poter accedere alle cartelle condivise (già configurate di default).
Il secondo metodo è molto utile anche per applicare aggiornamenti o per fare lo scraping delle copertine.
EmulationStation
Si tratta del frontend (menù) che ci accoglie dopo aver acceso il sistema. Da qui si fanno partire i vari giochi (e programmi), è altamente personalizzabile, sia come temi che come immagini.
Retroarch
Trattandosi di un unico frontend per i vari emulatori, è possibile accedere al menu e cambiare le configurazioni (es mappatura tasti) per il singolo gioco o come globali e quindi per tutti i giochi che andremo a provare successivamente
Sistemi emulati
- 3do
- Amiga
- Amstrad CPC
- Apple II
- Atari 2600
- Atari 5200
- Arari 7800
- Atari Jaguar
- Atari Lynx
- Atari ST, STE, TT, Falcon
- Coco
- Colevovision
- Commodore 64, Vic-20
- Daphne
- Dragon 32
- Dreamcast
- FinalBurn Neo
- Famicon Disk System
- GameCube
- Game & Watch
- Game Gear
- Game Boy
- Game Boy Color
- Game Boy Advance
- Intellivision
- Macintosh
- MAME
- Master System
- Mega-Cd/Sega Cd
- Megadrive / Genesis
- MESS
- MSX
- Neo Geo
- Neo Geo Pocket
- Neo Geo Pocket Color
- Nintendo 64
- Nintendo DS
- Nintendo Entertainment System
- Oriuc/Armos
- PC
- PC-8800
- PC-9800
- PC Engine
- PC Engine 2
- Playstation 1
- Playstation 2
- Pokemon Mini
- PSP
- ResidualVM
- SAM Coupé
- Saturn
- ScummVM
- Sega 32x
- Sega SG-1000
- Sharp X1
- Sharp X68000
- Super Nintendo Entertainment System
- TI-99
- TRS-80
- Vectrex
- Videopac
- Virtual Boy
- Wii
- WonderSwan
- WonderSwan Color
- ZX-81
- ZX Spectrum
Rom e licenze (disclaimer)
Attenzione al fatto che molte delle rom anche ancora il copyright in vigore, per cui è necessario possedere una copia acquistata dei giochi che andrete a caricare sul vostro sistema. Usare copie pirata dei giochi è un reato
Approfondimenti
Se ne volete sapere ancora di più vi lascio qualche sito: – https://retropie.org.uk/feed/ (sito ufficiale) – https://www.retropie.it/feed/ (sito italiano non ufficiale) – https://t.me/retropie_it (gruppo telegram in italiano) – https://mastodon.uno/tags/retropie (mastodon)
Per veri nerd
Se ho incuriosito, lo avete provato, vi siete divertiti il passo successivo è quello di costruire un cabinet personalizzato!
Vi lascio a qualche immagine presa in giro sul web, giusto per farvi un'idea.
Nes Case
Io ho questo come case per il raspberry che uso con retropie. Il disco ssd si trova in quella che era la cartuccia del videogioco!
#retropie #retrogaming #raspberrypi #case #gaming
Seguimi su mastodon: @
Articolo pubblicato con licenza CC BY-NC-SA
https://blog.agostinelli.eu/retropie
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Guida brevissima
Perché una guida brevissima? Il web è pieno di guide per installare retropie, non ha senso scriverne un'altra, quindi, fate una ricerca: installare retropie. In breve: si scarica immagine della scheda SE, con un software come balena etcher (o dd) la si scrive sulla scheda, si copiano i giochi in nostro possesso, e, infine, si inserisce e via!Come si gioca
E' possibile collegare joypad usb o bluetooth, o usare una tastiera (magari meccanica) per navigare tra i menù e giocare. Date un'occhiata ai joypad della 8bitdo.Essendo un sistema estremamente portatile, è l'ideale da portare ad una cena tra amici e trascorrere la serata a ricordare i giochi che hanno caratterizzato la nostra adolescenza! Sarà sufficiente trovare un tv dotato di porta HDMI, una presa di alimentazione e il divertimento è assicurato.
Se emulate giochi “pesanti” potrebbe essere necessario montare una ventola e dei buoi dissipatori sul vostro raspberry.
Configurazione
Le personalizzazioni alla configurazione e il caricamento di nuovi file può essere effettuato in due modi: 1. Collegando direttamente la scheda sd ad un altro computer 2. Configurare il sistema per collegarsi alla rete (wifi, ethernet), in modo da poter accedere alle cartelle condivise (già configurate di default).Il secondo metodo è molto utile anche per applicare aggiornamenti o per fare lo scraping delle copertine.
EmulationStation
Si tratta del frontend (menù) che ci accoglie dopo aver acceso il sistema. Da qui si fanno partire i vari giochi (e programmi), è altamente personalizzabile, sia come temi che come immagini.Retroarch
Trattandosi di un unico frontend per i vari emulatori, è possibile accedere al menu e cambiare le configurazioni (es mappatura tasti) per il singolo gioco o come globali e quindi per tutti i giochi che andremo a provare successivamente
Sistemi emulati
- 3do
- Amiga
- Amstrad CPC
- Apple II
- Atari 2600
- Atari 5200
- Arari 7800
- Atari Jaguar
- Atari Lynx
- Atari ST, STE, TT, Falcon
- Coco
- Colevovision
- Commodore 64, Vic-20
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