DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 9
V – Le motivazioni della fede
9. Una catechesi sull’amore si costruisce anche a partire dalla severità di Dio, che scuote gli animi mediante un salutare timore: di modo che gli uomini, godendo di sapersi amati da un Dio di cui avevano timore, sappiano corrispondergli ed evitino di rifiutare il suo amore, anche se potrebbero farlo senza la paura di essere castigati.
Quasi sempre, anzi sempre, chi viene per farsi cristiano si porta una qualche paura di Dio. Se venisse per far piacere a qualcuno da cui spera dei vantaggi, o per rabbonire qualcuno da cui teme dei danni, non diremo che vuole, ma che finge di volersi fare cristiano.
La fede infatti non è fatta di complimenti, ma di atteggiamenti interiori.
Spesso comunque succede che Dio misericordioso opera attraverso il catechista, così che uno si decide, dopo averlo ascoltato, a far seriamente ciò che prima fingeva di fare: e noi diciamo che costui approda alla fede proprio nel momento in cui prende la, decisione nuova. (6)
In fondo, non sappiamo neppure noi quando uno, presente col corpo, lo sia anche con lo spirito; ma dobbiamo agire con lui in modo che questa volontà, se prima non c’era, maturi ora. Se poi c’è già, non ci perdiamo nulla, anzi la irrobustiamo, anche se non ci è dato sapere in quale momento abbia inizio.
È utile però che ci informiamo prima, presso chi lo conosce, sulla sua situazione spirituale e sui motivi che lo spingono a chiedere l’istruzione religiosa. Se poi non trovassimo chi ci informi, dobbiamo interrogare l’interessato, per cominciar il discorso da quanto lui stesso ci dice.
Se fingesse, e cercasse vantaggi umani o volesse sfuggire qualche pericolo, naturalmente mentirà: e allora bisogna iniziare il discorso proprio di là; e non con l’aria di chi vuol confonder uno che è certamente mentitore, ma per riconoscere e lodare la buona intenzione che uno dice di avere, retta o meno che sia, in modo che possa riconoscersi e godere della immagine buona che dà di sé.
Se invece porta motivi che non corrispondono a quelli che dovrebbero avere coloro che chiedono l’iniziazione alla fede cristiana, lo riprenderemo con delicatezza e dolcezza come si fa con chi è rozzo e ignorante, e brevemente, ma con serietà gli presenteremo lo scopo vero dell’insegnamento cristiano. Ma lo farai senza togliere tempo alla successiva conversazione, ed evitando di imporre l’istruzione a un animo che, o per errore o per simulazione, non vi è disposto.
__________________________Note
(6) Noterai con quanta fede nell'efficacia del ministero catechistico parli Agostino: può succedere che la parola produca effetto positivo anche dove manca la disposizione, e il merito va attribuito al catechista. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
Giochi gratis della settimana.
Riuscirò a tornare alla routine?
E finalmente rieccomi quà!!! E con l' occasione andiamo a vedere quali giochi ci vengono offerti gratuitamente.
Steam
Will Glow the Wisp
- Genere: Azione, Indie
- Sviluppatore: PartTimeIndie
- Editore: PartTimeIndie
- Franchise: PartTimeIndie
- Data di rilascio: 15 set 2017
Prova il primo platform bullet hell senza piattaforme, ma sei pronto ad affrontare questa sfida? Il gioco mescola Super Meat Boy, Geometry Wars ed Enter the Gungeon, dando vita a un'esperienza indimenticabile e unica.
Pagina ProtonDB
Lo potete riscattare gratuitamente da questo link fino al giorno 11 Novembre, ore 19:00.
Epic Games Store
Felix The Reaper
- Genere: Avventura, Indie
- Sviluppatore: Kong Orange
- Editore: Daedalic Entertainment
- Franchise: Daedalic Entertainment
- Data di rilascio: 17 ott 2019
Felix The Reaper è un avvincente gioco di avventura e puzzle in 3D che parla di danza, persone morenti e amore pericoloso. È stato pubblicato nell'ottobre 2019 ed è disponibile su PS4, XboxOne, Switch, PC e Mac. Il gioco è stato sviluppato dagli sviluppatori indipendenti Kong Orange e pubblicato da Daedalic Entertainment. Il giocatore veste i panni di Felix, il danzante messaggero della morte, che si è pericolosamente innamorato della Vita.
Felix ha deciso di conquistare il cuore di Betty The Maiden. Si è innamorato guardandola dal finestrino del treno mentre andava al lavoro ogni giorno per anni. Lui lavora al Ministero della Morte, lei al Ministero della Vita. Quindi non si incontrano mai.
Ha imparato a ballare da solo, perché è convinto che questo gli permetterà di conquistare Betty. Ed è diventato davvero bravo. Felix_pose 02.png
Alla fine Felix ha capito che non basta saper ballare, se non si incontrano mai. E un giorno decide di diventare un Mietitore e di andare a lavorare nel mondo degli umani. È lì che la vita e la morte si scontrano. Quindi potrebbe finalmente chiedere a Betty di uscire per un ballo.
Eccellere nel garantire che le persone muoiano nel modo in cui sono destinate a morire, perché questo è ciò che fanno i Mietitori, e Felix potrebbe finalmente incontrare Betty qui nel mondo degli umani.
Lo potete riscattare gratuitamente da questo link fino al giorno 13 Novembre, ore 17:00.
[escursioni]stabilità a nordovest la valle le [donne sottili] domenica ha [burocrati in stampe similpelle polsini detector buchi a] capire i nubi dentro piani di meteore Monty phyton mordaci] la metà avanza la metà occupa i fori di flauti fanno] fucilate foschìe con l'acqua dei crismi i barattoli] di recupero la banda a battente solo domenica sanno] tutto per primi in solido] [scheggiano
Ibeyi - Ibeyi (2015)
Le gemelle franco-cubane Naomi e Lisa-Kaindé Díaz erano attese al varco in questo 2015, dopo che l’anno passato grazie all’Ep di debutto “Oya” si erano fatte conoscere e apprezzare quasi all’unanimità da tutti gli addetti ai lavori. L’uscita per XL Recordings, responsabile di alcuni dei maggiori trend musicali recenti (FKA Twigs, Jungle, East India Youth) altro non ha fatto che fungere da cassa di risonanza. Non che il duo ne avesse particolarmente bisogno: più o meno tutti i blog e siti musicali specializzati le avevano indicate come uno dei nomi di punta da tenere assolutamente d’occhio... artesuono.blogspot.com/2015/02…
Ascolta il disco: album.link/s/3n1n2TDKlKTcLjSyu…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 8
L’Amore centro delle intenzioni di Dio e della sua azione8. Se dunque Cristo è venuto soprattutto perché l’uomo sappia quanto è amato da Dio, se questa conoscenza ha lo scopo di suscitare nell’uomo l’amore verso colui che l’ha amato per primo e, per suo ordine e seguendo il suo esempio, verso il prossimo: dal momento che Dio s’è fatto, per amore, prossimo dell’uomo che si era allontanato da lui; se tutto l’antico testamento fu scritto per annunciare la venuta del Signore, e tutto ciò che fu poi scritto e confermato con l’autorità di Dio parla di Gesù, e invita all’amore: è chiaro che non solo tutt’intera la legge e i profeti (la sola Scrittura esistente allora, quando Gesù parlava) sono contenuti in quei due comandamenti dell’amore di Dio e del prossimo, ma anche tutti i libri della Scrittura che in seguito furono scritti e mandati a memoria.
Perciò nell’antico testamento è nascosto il nuovo, e nel nuovo si manifesta l’antico.
Legati ad una visione terrena che non riconosce quella nascosta presenza, sia allora come adesso gli uomini carnali restano sotto la paura del castigo.
Gli uomini spirituali invece, sia quelli che allora erano in atteggiamento di ricerca religiosa, e a cui Dio rivelò i suoi segreti, sia quelli che cercano ora con cuore sincero e umile — perché Dio ai superbi non si rivela — vengono liberati dalla paura per l’amore gratuito di Dio.
E siccome nulla più dell’odio è contrario all’amore e madre dell’odio è la superbia, Cristo Gesù, signore nostro, Dio e uomo, è per noi al tempo stesso segno dell’amore di Dio e modello di umana umiltà: cosicché il nostro orgoglio viene guarito da una proporzionata medicina. Se un uomo superbo è una grande miseria, un Dio umile è una più grande misericordia.
Proponiti dunque questo amore, e orienta lì tutto il discorso; e quanto insegni, insegnalo in modo che chi ascolta creda, e credendo abbia speranza, e sperando ami. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
[rotazioni]il vapore i grandi] d'ispagna un controvalore la macchina delle macchie con le mani avanzano senza rete una] capienza uccidere per l'idrolisi volano] tentano da un groundfloor
Ryan Adams - 1989 (2015)
Alle stranezze Ryan Adams ci ha abituato da tempo. Incurante dei giudizi, arrogante ma anche maledettamente intrigante, Adams è personaggio di fronte al quale è decisamente restare indifferenti: molti lo amano, altrettanti lo detestano. Chi lo ignora è perché non ne conosce l’esistenza. E così, dopo aver fatto uscire un gioiello come il box delle due serate alla Carnegie Hall, degno di entrare nel ristretto novero dei dischi dell’anno, eccolo alle prese con la stramba idea di rifare 1989 album multimilionario (basti pensare alle 1,3 milioni di copie vendute nella sola prima settimana d’uscita, fine Ottobre 2014) di Taylor Swift... artesuono.blogspot.com/2015/09…
Ascolta il disco: album.link/s/6WCWxMMBOvsAQl1SL…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 7
IV – La legge dell’amore
7. Il principale motivo della venuta del Signore è quello di rivelare l’amore di Dio per noi e di inculcarcelo profondamente. Quando noi eravamo ancora nemici, Cristo è morto per noi (Rm 5,6-9). Perciò lo scopo della legge e la sua piena realizzazione è la carità (1Tm 1,5; Rm 13,10): noi dobbiamo amarci, «e come egli ha dato la vita per noi, così noi dobbiamo darla per i fratelli» (1Gv 3,16); e, se prima ci era difficile amare Dio, almeno dovrebbe riuscirci facile ora ricambiare l’amore di Dio, che ci ha amati per primo (Rm 4,10) e non ha risparmiato il suo Figlio, ma lo ha dato per noi tutti (Rm 8,32).
Non c’è modo migliore per farsi amare che il prendere l’iniziativa di amare. Se il cuore di chi non è capace di prendere l’iniziativa di amare è freddo, addirittura di ghiaccio è l’animo di chi non vuole rispondere all’amore.
Anche nelle avventure amorose più scandalose e squallide vediamo che chi vuol essere amato non fa altro che ostentar in tutti i modi quanto ami; e così tenta di dimostrare alla persona da conquistare che vale la pena di corrispondere alle sue attenzioni; e arde più ancora, quando si accorge che quella comincia a sentirsi attratta verso di lui.
Ma se il cuore che stava intorpidito si sveglia quando si accorge di essere amato, e il cuore di chi ama brucia ancor di più, quando sente di essere corrisposto, è evidente che nulla sollecita o aumenta di più l’amore che il sapere di essere amato, per chi non ama ancora, o la speranza o l’esperienza di essere corrisposto, per chi ha preso l’iniziativa di amare.
Ma se questo avviene negli amori disonesti, quanto più deve verificarsi nell’amicizia?
Che cosa dovrebbe maggiormente preoccuparci se vogliamo conservare la nostra amicizia, se non di evitare che l’amico dubiti del nostro amore, o che possa pensare che lo amiamo meno di quanto ci ami lui? Se dovesse pensare così, la sua amicizia si raffredderà e ci darà minore familiarità. Oppure se la sua amicizia non è così debole da potersi raffreddare per l’offesa, resterà amico per offrire amicizia, senza gustarne il contraccambio.
Teniamo inoltre conto che, se è vero che i superiori desiderano essere amati dai subalterni, e provano gusto a essere onorati da essi, e tanto più sono disposti ad amarli quanto più se ne accorgono, è anche vero che un subalterno è più disposto a corrispondere se si accorge di essere amato dal superiore. Se poi chi ama non è miserabile, ma è ricco e rende partecipe dei suoi beni la persona amata, allora la riconoscenza è ancora più grande.
L’amore del povero verso il ricco può nascere dalla miseria; l’amore del ricco nasce dalla generosità. (5)
E se l’inferiore neppure poteva pensare di essere amato dal superiore, più grande sarà il suo amore, quando il superiore dimostrerà quanto bene voglia a colui che neppure osava ritenersene degno.
Ma chi è più grande di Dio che giudicherà? E chi ha minor diritto di sperare dell’uomo peccatore?
Quest’uomo tanto più s’era affidato e abbandonato al potere dell’orgoglio, da cui non può venire gioia alcuna, quanto meno sperava di esser trattato con amore da colui che invece non è grande per la cattiveria, ma vuole esserlo per la bontà.
__________________________Note
(5) Beninteso, nella presunzione che l'amore del povero e del ricco sia amore vero, e non da parte del ricco paternalismo, o da parte del povero desiderio dei benefici derivanti dall'amicizia del ricco. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
IL QUADRO
lo vedi meglio a freddo da fuori se non preso nel vortice della sindrome di stendhal meglio che non lo stesso autore immerso e perso nella sua creazione il sangue sparpagliato nei colori
(2013)
Riconoscimento
Versi che mostrano distanza tra osservatore e opera, il rischio dell'ammirazione totalizzante e la violenza sottesa del processo creativo.
Traduzione in inglese
THE PAINTING
you see it better cold from outside
if not caught in the whirl of
stendhal syndrome
better
than the very
author immersed and lost
in his creation
blood scattered in the colors
(2013)
Analisi
- Focalizzazione: prospettiva esterna valorizzata rispetto all'interno; l'osservatore distaccato coglie chiaramente ciò che l'autore non vede mentre è immerso.
- Tema: confronto tra percezione e creazione; rischio dell'iper-emozione che annebbia il giudizio; la creazione come atto che ferisce o dissipa sangue nei colori.
- Immagini e lingua: uso di frasi spezzate e enjambement che ricreano il respiro affannato dell'osservazione; espressioni come “sindrome di stendhal” ancorano il testo a un quadro culturale preciso; “sangue sparpagliato nei colori” fonde violenza e bellezza.
- Tono: lucido, quasi clinico, con un lampo di crudeltà estetica nella chiusa.
Versione alternativa in italiano (rifinita)
Il quadro si vede meglio a freddo, da fuori
quando la sindrome di Stendhal non ti prende
meglio così che lo stesso autore, immerso e perso
nella sua creazione: sangue sparso nei colori.
Suggerimenti per revisione
- Per rendere il contrasto più netto, prova a far seguire al verso centrale un micro-caesura che segnali il salto dalla visione alla diagnosi.
- Se desideri accentuare la drammaticità, sostituisci “sparpagliato” con un verbo più sonoro o concreto (es. “smembrato”, “diluito”) in base all'effetto voluto.
- Per maggiore ironia critica, aggiungi un verso finale che dica chi osserva (collezionista, critico, passante).
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non so cosa esattamente stia succedendo, ma differx.noblogs.org sta ricevendo...
non so cosa esattamente stia succedendo, ma differx.noblogs.org/read/feed/ sta ricevendo decine e decine di migliaia di visualizzazioni, ormai da mesi. probabilmente alcuni tag stanno diventando – involontariamente da parte mia – virali. o qualcosa del genere. fatto sta, l'analisi statistica mi dice che solo nella giornata di oggi, 7 novembre 2025, le visite al blog tramite browser diversi da chrome e firefox sono state leggermente superiori alle 110mila, quelle da firefox circa diecimila, e quelle da chrome 'appena' un migliaio, se leggo bene. (da notare che per il mio sito slowforward.net/read/feed/ questi numeri, anche i più bassi, non sono che raramente raggiunti).
annotazione: non si tratta di bot, che hanno un contatore a parte.
anyway: cheers.
Il calcio è vulnerabile allo sfruttamento criminale. Europol è pronta a sostenere la UEFA, anche sulla base della Convenzione di Macolin
Qualche giorno orsono #Europol e #UEFA (organo di governo del calcio europeo) hanno rinnovato ed esteso il loro Memorandum of Understanding, incentrato sulla prevenzione e la lotta alla criminalità tutelando al tempo stesso l'integrità del calcio europeo.
Il memorandum è stato firmato nella sede della UEFA a Nyon dal direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle, e dal presidente della UEFA, Aleksander Čeferin. Europol e UEFA si sono impegnate a cooperare in attività e progetti congiunti. La partnership migliorerà le indagini, la condivisione delle informazioni e il supporto di esperti per le 55 federazioni affiliate alla UEFA.
L’accordo si basa sulla già esistente cooperazione tra le istituzioni, soprattutto nella lotta contro le partite truccate, ampliandone al tempo stesso la portata ad altre minacce legate alla criminalità organizzata. La cooperazione si concentra sullo scambio di informazioni e sulla condivisione di conoscenze nei settori dei principali eventi calcistici, della corruzione sportiva, delle partite truccate e del riciclaggio di denaro, del razzismo, della xenofobia e dell'estremismo violento, nonché delle attività illegali legate allo streaming o alla trasmissione illegali di contenuti audiovisivi. La cooperazione si estende all'individuazione di transazioni e attività sospette nei settori dei trasferimenti di giocatori di calcio, degli investimenti nelle squadre di calcio, dello scambio di attività finanziarie legate al calcio e delle scommesse sportive.
Anche l'assegnazione e l'organizzazione di competizioni sportive possono essere oggetto di abuso da parte dei criminali per riciclare proventi illeciti o per scopi di corruzione e rientrano quindi anche tra i possibili ambiti di cooperazione.
La “manipolazione” delle competizioni. Una definizione giuridica
Secondo la definizione giuridica, la manipolazione della competizione o la combine è “un'azione, un'omissione o un'inganno intenzionale volti a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione sportiva al fine di eliminare in tutto o in parte la natura imprevedibile della competizione stessa, al fine di ottenere un indebito vantaggio per sé o per altri” (Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, 2014, leggi sotto).
La manipolazione della competizione, nota anche come combine, si verifica quando il risultato di un torneo o di una competizione viene deciso in anticipo, in parte o completamente, e la partita viene giocata per garantire l'esito predeterminato. Ciò è contrario alle regole del gioco e spesso alla legge. Il motivo più comune per cui si ricorre alla combine è ottenere un compenso dagli scommettitori, ma le squadre possono anche intenzionalmente ottenere prestazioni scadenti per ottenere un vantaggio futuro, come, sulla carta, un avversario meno promettente in uno spareggio. Parimenti, la manipolazione della competizione si verifica quando un partecipante a una competizione sportiva (ad esempio un atleta, un allenatore, un giudice o un arbitro, ecc.) consapevolmente non ottiene risultati soddisfacenti o prende deliberatamente decisioni sbagliate che influenzano il risultato o l'andamento di una competizione, al fine di ottenere un beneficio indebito (solitamente un vantaggio sportivo o finanziario).
La Convenzione di Macolin
La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, comunemente nota come Convenzione di Macolin, è l'unico trattato internazionale giuridicamente vincolante specificamente concepito per prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive.
È stata stipulata a Macolin/Magglingen, in Svizzera, il 18 settembre 2014 ed è entrata in vigore il 1° settembre 2019, a seguito della ratifica da parte di cinque Stati, tre dei quali membri del Consiglio d'Europa.
La Convenzione mira a proteggere l'integrità dello sport e l'etica sportiva promuovendo il coordinamento nazionale e la cooperazione internazionale contro la manipolazione, sia essa legata ad attività criminali, scommesse sportive o altri motivi.
La Convenzione di Macolin stabilisce un quadro giuridico completo che impone agli Stati firmatari di attuare misure per combattere la manipolazione, tra cui l'identificazione dei rischi, la definizione di leggi e procedure necessarie e la promozione della cooperazione tra autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse.
Prevede la criminalizzazione della manipolazione da parte di persone fisiche e giuridiche, garantendo che le sanzioni disciplinari degli organismi sportivi non escludano la responsabilità penale, civile o amministrativa. Il trattato impone inoltre agli Stati di istituire piattaforme nazionali che fungano da centri di informazione per il monitoraggio e l'analisi di attività di scommesse sospette e di comunicare le coordinate di tali piattaforme e delle autorità responsabili al Consiglio d'Europa.
La convenzione definisce la manipolazione della competizione come un'intesa, un atto o un'omissione intenzionale volta a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione per ottenere un indebito vantaggio, eliminando così la natura imprevedibile dello sport.
Fornisce una tipologia per diverse forme di manipolazione, tra cui l'interferenza diretta in un evento sportivo (Tipo 1), la modifica dell'identità o dei dati personali di un atleta (Tipo 2) e le modifiche non conformi relative all'attrezzatura, alle superfici di gioco o alla fisiologia dell'atleta (Tipo 3).
Questo quadro normativo mira a promuovere una comunicazione più chiara e a fornire una base statistica uniforme per l'identificazione dei rischi e delle minacce emergenti.
A novembre 2025, la Convenzione di Macolin è stata ratificata da Belgio, Francia, Grecia, Islanda, Italia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, San Marino, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina. È stata firmata anche da altri 41 Stati europei, oltre che da Australia e Marocco. Il nostro Paese ha aderito alla Convenzione, sottoscrivendola il 7 aprile 2016 ed approvandola in via definitiva al termine del percorso parlamentare l'11 aprile 2019; il 16 maggio 2019 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Il Comitato di monitoraggio della Convenzione, responsabile del monitoraggio dell'attuazione, comprende rappresentanti degli Stati firmatari e di altri organismi competenti e può effettuare visite per valutarne il rispetto.
La Convenzione è aperta alla ratifica sia degli Stati membri del Consiglio d'Europa che di Stati non membri, a dimostrazione della sua portata globale.
[escursioni]vaghe stelle a scomparsa loro portano i festoni] dai cinesi rubano] gli antifurto scopre che allora militarizzano lancio] di dardi in direzione oppure] interno con orse meccaniche fino all'altezza di due metri il microclima la] cellula si attiva manda] in tilt chiedono] di rimborsare l'iva fragile non] [toccare torre] di controllo vuoti sotto a vuoti
Bill Fay - Who Is The Sender? (2015)
Davvero sfortunata la storia musicale di Bill Fay. Dopo due ottimi dischi ad inizio degli anni settanta, “Bill Fay” e “Time of the last persecution”, entrambi usciti per la Deram, è scomparso per lungo tempo dai radar per riapparire con l'avvento di internet e della rete. Se parliamo di musica certamente il web ha contribuito a riportare alla luce dei veri e propri gioielli nascosti. Quelli di Bill Fay appartengono a questa categoria ma, collezionisti e cultori di oscuri solisti folk a parte, furono pochi all'epoca del vinile quelli che tennero nella giusta considerazione i suoi primi lavori... album.link/s/5y6T5jCVMZGCHfyEF…
Ascolta il disco: album.link/s/5y6T5jCVMZGCHfyEF…
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 6
Il centro della catechesi: Gesù e l’amore.6. Nel nostro discorso non è sufficiente che abbiamo di mira il comandamento della carità, che nasce dal cuore puro, dalla coscienza onesta e da una fede senza finzioni, ma dobbiamo anche preoccuparci del nostro catechizzando, affinché la sua attenzione e ricerca siano orientate in quella direzione.
Tutto quel che leggiamo nelle Scritture sante dell’AT fu scritto per preparar la venuta del Signore e per anticipare la figura della chiesa, che è il suo corpo, popolo di Dio radunato tra tutti i popoli, e che si aggrega tutti i santi (gli onesti), compresi quelli che prima della sua venuta ebbero fede in lui, come l’abbiamo ora noi, dopo che egli è venuto.
Anche Giacobbe (4), al momento di uscir dal grembo materno, mandò innanzi prima di tutto la mano, con cui teneva il piede del fratello, che nasceva prima di lui, e poi la testa e le altre membra: ora la testa vale di più, non solo delle membra che uscirono dopo dal grembo materno, ma anche della mano che era uscita prima. E vale di più non perché sia uscita prima, ma per la maggiore importanza della sua funzione.
Così Gesù Cristo nostro Signore, che è il sommo Dio benedetto per l’eternità, quando decise di venire tra noi come uomo ed essere mediatore tra Dio e gli uomini, uscì come dal seno del suo mistero.
Ma prima di presentarsi personalmente mandò davanti a sé, nei santi patriarchi e nei profeti, quasi una parte del suo corpo, come fossero la mano che preannunciava la sua nascita; e, tenendo legato con la Legge, come Giacobbe tratteneva con le cinque dita il piede del fratello, il popolo superbo che lo precedeva, lo soppiantò. Per continuare il simbolo, noteremo che cinque — come le dita di Giacobbe — furono anche le epoche della attesa del Salvatore, in cui Dio non cessò di annunciare e profetizzare la sua venuta; e cinque i libri che Mosè scrisse dopo aver ricevuto da Dio la Legge.
Così il Cristo, per i superbi che non vollero la sua giustizia ma pretendevano di stabilire la propria, non aprì la mano benedicente, ma la tenne chiusa e stretta, per cui quelli, trattenuti ai piedi, inciamparono e caddero, mentre noi ci siamo alzati e stiamo in piedi (salmo 19).
Pur avendo quindi mandato avanti a sé quei santi a preparare la sua venuta, il capo del corpo della chiesa è lui, il Cristo; e costoro, che con fede lo preannunciarono, costituiscono l’inizio del corpo cui egli è il capo.
L’essere venuti prima non li esclude dal farne parte; mentre l’averlo riconosciuto li inserisce in lui. Allo stesso modo la mano può essere mandata avanti alla testa, ma resta soggetta alla testa.
Come vedi, tutto ciò che prima fu scritto, fu scritto a nostro insegnamento (Rm 15,4) e ci ha prefigurato. «Ciò che accadeva loro, era in figura; e fu scritto per noi, che viviamo ora che i tempi sono giunti alla loro pienezza» (1Cor 10,11).
__________________________Note
(4) Così dice la Scrittura: «Isacco supplicò il Signore per sua moglie, perché era sterile e il Signore lo esaudì, cosicché sua moglie Rebecca divenne incinta. Ora i figli si urtavano nel suo grembo ed essa esclamò: “se è così, perché questo?” Andò a consultare il Signore. Il Signore le rispose: “Due nazioni sono nel tuo seno, e due popoli dal tuo grembo si disperderanno: un popolo sarà più forte dell'altro e il maggiore servirà il più piccolo”. Quando poi si compì per lei il tempo di partorire, ecco due gemelli erano nel suo grembo. Uscì il primo; rossiccio e tutto come un mantello di pelo, e fu chiamato Esaù. Subito dopo, uscì il fratello, e teneva in mano il calcagno di Esaù. Fu chiamato Giacobbe» (Gn 25,21-26a).__________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
AFGHANISTAN E COLTIVAZIONE DI OPPIO: IL DIVIETO FUNZIONA?
I risultati nell’Afghanistan Opium Survey 2025 pubblicato da UNODC
Contesto e Obiettivi
Il divieto di coltivazione del papavero da #oppio in #Afghanistan fu introdotto dalle Autorità de facto nel 2022 e ora al terzo anno di applicazione. #UNODC (l’Agenzia delle Nazioni UNite contro il crimine ed il traffico di droga) in un suo recente rapporto (reperibile qui: https://www.unodc.org/documents/crop-monitoring/Afghanistan/AfghanistanOpiumSurvey_2025.pdf)) monitora l’evoluzione della coltivazione illecita, la produzione di oppio, e le conseguenze socio-economiche e ambientali per le comunità rurali afghane.
Principali Risultati
1. Riduzione drastica della coltivazione e produzione di oppio
- Coltivazione: Nel 2025, la superficie coltivata a papavero da oppio è stimata in 10.200 ettari, il 20% in meno rispetto al 2024 (12.800 ettari) e solo il 4% dei livelli pre-divieto del 2022 (232.000 ettari).
- Produzione: La produzione potenziale di oppio è scesa del 32% rispetto al 2024, raggiungendo 296 tonnellate (contro le 433 tonnellate del 2024). Questo calo è attribuito a:
- Applicazione rigorosa del divieto.
- Condizioni climatiche avverse, soprattutto siccità in province chiave come Badakhshan.
- Eradicazione: Le Autorità de facto hanno riportato l’eradicazione di oltre 4.000 ettari (40% dell’area coltivata stimata), sebbene l’UNODC non abbia potuto verificare tecnicamente questi dati.
2. Impatto economico sulle comunità rurali
- Reddito dei coltivatori: Il reddito derivante dalla vendita di oppio è crollato del 48%, passando da 260 milioni di USD nel 2024 a 134 milioni nel 2025.
- Un ettaro di papavero genera ancora 12.000–17.000 USD (a seconda della provincia), ma questo valore è in forte calo rispetto agli anni precedenti.
- Confronti: Colture lecite come il frumento rendono solo 800 USD/ettaro, il cotone 1.600 USD/ettaro.
- Conseguenze: Tre anni di redditi minimi o nulli dall’oppio hanno aggravato la vulnerabilità economica rurale, con oltre il 40% dei terreni agricoli lasciati incolti per mancanza di alternative redditizie.
3. Cambiamenti nell’uso del suolo
- Sostituzione delle colture: Il 67% dei terreni precedentemente dedicati al papavero è stato convertito a cereali (soprattutto frumento), ma con un calo del reddito per i coltivatori.
- Terreni incolti: La siccità e la mancanza di alternative hanno portato all’abbandono di vasti appezzamenti, soprattutto nelle aree non irrigue.
4. Mercato degli oppiacei e metanfetamine
- Oppiacei: La riduzione dell’offerta afghana ha portato a un aumento dei prezzi fino al 2024, seguito da un calo nel 2025, possibile segno di:
- Vendita di scorte accumulate.
- Spostamento della produzione in paesi vicini (es. aumento dell’eradicazione del papavero in due paesi confinanti, da 5.868 ettari nel 2022 a 13.200 nel 2023).
- Metanfetamine: Le sequestri sono aumentati e i prezzi diminuiti (sotto i 600 USD/kg), suggerendo una maggiore disponibilità, probabilmente dovuta a:
- Produzione interna resiliente ( Nonostante il divieto, la produzione di metanfetamina sembra non essere stata colpita).
- Importazione da altri paesi.
5. Crisi umanitaria e ambientale
- Siccità e cambiamento climatico: Precipitazioni sotto la media (-60-75%) e temperature elevate hanno ridotto la produttività agricola, colpendo sia l’oppio che le colture alimentari.
- Ritorno dei migranti: Circa 4 milioni di afghani sono tornati da Pakistan e Iran nel 2024-2025, aumentando la pressione su risorse già scarse e opportunità lavorative limitate.
- Gestione dell’acqua: La siccità ha esacerbato la crisi idrica, con falde acquifere in calo e sistemi irrigui tradizionali (come i qanat) in fallimento.
6. Implicazioni politiche
- Sviluppo alternativo: Urgente necessità di programmi che offrano colture sostitutive redditizie, accesso ai mercati, e investimenti in infrastrutture e clima.
- Cooperazione regionale: Monitoraggio congiunto per contrastare lo spostamento della produzione di oppio (“balloon effect”) e il traffico di droghe sintetiche.
- Riforme strutturali: Servono investimenti a lungo termine in agricoltura sostenibile, formazione professionale e governance per ridurre la dipendenza dall’economia illecita.
Conclusione
Il divieto ha ridotto drasticamente la produzione di oppio, ma ha anche:
- Impoverito le comunità rurali, senza alternative economiche sostenibili.
- Spinto verso droghe sintetiche (metanfetamine), più difficili da contrastare.
- Aggravato la crisi umanitaria, legata a siccità, migrazione e instabilità economica.
Le Raccomandazioni finali di UNODC riguardano
- La necessità di Supporto internazionale per lo sviluppo rurale e la resilienza climatica.
- Il Monitoraggio regionale per prevenire lo spostamento della produzione illecita.
- Investimenti in infrastrutture idriche e agricoltura sostenibile.
il vino fa buon sangue. oggi, in Camera verde, alle 18, si presenta il mio “VAMP”, (da & contro) “Vampyr”, di Carl Theodor Dreyer. libretto di oscillazioni in prosa (in prosa).
#prosainprosa #dreyer #vampyr #vamp #cameraverde #lacameraverde
qualche elemento in più si può trovare quislowforward.net/2025/11/06/ogg…
Mare aperto
mare-anima sognata dai primordi in infinito creare fa vela il cuore per l'azzurro pelago .
Riconoscimento
Bella immagine: il verso evoca orizzonti ampi, desiderio e un cuore che prende il largo verso l’azzurro.
Traduzione in inglese
Open sea
sea-soul
dreamt since the first times
in endless creating
the heart sets sail
toward the azure sea
Analisi breve
- Immagini: mare, anima, vela, azzurro pelago creano uno spazio simbolico di vastità e nascita.
- Temi: origini, creazione continua, movimento interiore, tensione verso l’infinito.
- Stile: versi sintetici e nominali che sospendono il tempo; parola composte come “mare-anima” intensificano la fusione tra paesaggio e soggetto.
Versione estesa in italiano
mare aperto
mare-anima
sognata dai primordi
in infinito creare
fa vela il cuore
per l’azzurro pelago
e lascia alle onde l’antica guida
dove il cielo si spiega e si perde
in sale e memoria.
Suggerimenti per revisioni
- Per accentuare il ritmo, prova a uniformare la lunghezza dei versi o inserire una rima lieve.
- Se vuoi più intensità emotiva, aggiungi un’immagine sensoriale (odore di salsedine, rumore delle scotte).
- Per un effetto epico, amplia il lessico mitologico (primordi → alba; pelago → regno).
[escursioni]vaghe stelle a scomparsa loro portano i festoni] dai cinesi rubano] gli antifurto scopre che allora militarizzano lancio] di dardi in direzione oppure] interno con orse meccaniche fino all'altezza di due metri microclima] la cellula si attiva manda] in tilt chiedono] di rimborsare l'iva fragile non] [toccare torre] di controllo vuoti sotto a vuoti
Richard Thompson - Still (2015)
Figura centrale per la nascita del folk-rock inglese e con alle spalle una discografia ormai corposissima, Richard Thompson, prosegue con entusiasmo e convinzione il proprio percorso artistico, animato da una curiosità febbrile nel ricercare sonorità nuove, dando alle stampe “Still”, disco nato dalla collaborazione artistica con Jeff Tweedy, il quale ne ha curato la produzione. Inciso lo scorso inverno nell’arco di nove giorni presso l’ormai celebre... artesuono.blogspot.com/2015/07…
Ascolta il disco: album.link/s/6WCNshtKRD1hAVgzS…
[gish]Ma non posso sempre scrivere, eh Koch, sto giocando a Gish, tu sai cosa è Ghish? no non credo Koch è un gioco che mi sono comprato anni fa e che poi avevo mollato e oggi mi è venuta voglia di giocare ancora a Gish perché mi secca lasciare i giochi non finiti e una delle cause per le quali avevo mollato Gish era che mi si erano cancellate le partite salvate quando si era rotto l'hard disk e allora ricominciare non ne avevo voglia, era come se avessi perso tutta la storia vissuta nel mondo di Gish e invece ho ripreso, adesso sono al livello cinque che si svolge nell'inferno e cosa è Gish, beh la cosa rivoluzionaria di Gish è che il protagonista è una palla di grasso a cui hanno rubato la fidanzata antropomorfa, e per palla di grasso non intendo un tipo sovrappeso, intendo proprio dire una palla di grasso nero senza né mani né piedi, ha solo una bocca e gli occhi e delle piccole punte che gli possono nascere lungo il corpo, e quindi capisci bene che solo muoverlo è un casino Koch, solo fargli spostare un oggetto è un fottuto casino Koch, non ha mani, capisci, si muove rimbalzello come una palla di grasso e anche farlo saltare è un bel casino, hai mai visto una palla di grasso saltare koch? beh, posso assicurarti che le palle di grasso non sono nate per saltare, ce ne vuole per fargli fare anche dei saltini mediocri e altra cosa di questo gioco è che tutto segue le regole della forza di gravità, quindi le cose pesano, le corde basculano, i muri crollano e questo porta a cosa inaspettate del gioco anche perché, dovevo dirti anche questo, ci sono un fottuto numero di robe variabili e quindi le partite sono simili ma mai identiche, ogni tanto qualcosa cambia e la cosa che mi fa annodare lo stomaco e che se finisci tutti gli omini ti fa ricominciare dall'inizio del livello e quindi devi tornare in posti rognosi in cui speravi di non tornare mai più nella tua vita perché era uno di quei posti che quando li finisci ci metti una riga nera dicendo non so come cazzo ho fatto ma ci sono riuscito non ci tornerò mai, e invece in Gish ci torni se non riesci a finire tutto il livello e quindi diventi nervoso, non ti diverti ma impari molte cose della vita, perché la vita è così è una serie di merde che dici no, cazzo Koch, non farò mai più lo stesso errore, e invece rieccoti lì, stronzo come sempre a rifare le stesse cose, tipo tornare a giocare a Gish che non mi servirà mai un cazzo nella mia vita mentre potrei fare cose molto più intelligenti e sofisticate più adatte a un uomo della mia cultura e della mia intelligenza tipo finire di leggere il libro che sto leggendo, sai cosa sto leggendo? beh Koch sto leggendo un libro di Aldo Dieci, sai chi è Aldo Dieci? beh è la nuova versione di Aldo Nove, non ti viene già da ridere? beh Koch, smetti perché il libro è una merda, una cosa abominevole fatta da Castelvecchi con la quale, se esiste l'inferno ed è simile a quello che Gish mi ha mostrato essere, beh Castelvecchi con questa cosa abominevole se l'è guadagnato e aggiungo che 'abominevole' è un termine che non mi è congeniale, non lo uso quasi mai, ma in questo caso è necessario perché pagina dopo pagina mi chiedo perché, con tanta gente che merita di essere pubblicata con lavori dignitosi con il sudore della fronte, è stata sprecata carta e inchiostro per una cosa che mentre la leggi provi vergogna, non tanto per Castelvecchi che ormai starà con palla di grasso a saltare sui fiumi di lava, ma per gli scrittori che si sono prestati a una cosa del genere, Lagioia, io ho letto anche un romanzo di Lagioia e poi scopro che ha partorito una roba del genere, abominevole, senti Koch, sai che su Facebook avevo scritto a uno che la letteratura è sovrastimata, eccetera le solite cose e uno scrittore mi ha detto eh bravo, i giudizi sulla letteratura li danno sempre quelli che sono al di fuori della letteratura, come dire, caro veneracchio che cazzo parli di letteratura, lascia che ne parliamo noi che siamo dentro la letteratura, e io mi sono sentito fuori, mi sono girato e ho visto che ero fuori della letteratura e dentro questo posto, immaginiamo una specie di torre o un carcere, dentro questo carcere c'erano quelli che fanno la letteratura, da di dentro, e mi sono chiesto due o tre cose, la prima cosa che mi sono chiesto è stata, ma perché siamo qua a trascrivere tutto? Perché siamo qua a creare una spropositata base dati per modelli linguistici per poi – eh Koch – crepare e lasciare questa cosa irrisolta e indifesa in giro per il tempo che non abbiamo vissuto e che non viveremo mai? La letteratura sono come le partite non salvate di Gish. E poi, quelli che stanno dentro la letteratura lo sanno che fuori ci sono persone che leggono quello che scrivono e ne provano cose? e la terza cosa che ho pensato, e qui mi ricollego al discorso di Aldo Dieci, questi qua che a tavolino si mettono a fare letteratura, che campano con la letteratura passeggiano mai per la fiera del libro? questi che stanno dentro al carcere cosa pensano quando passeggiano per i corridoi della fiera del libro e osservano centinaia di case editrici sconosciute che pubblicano centinaia di libri di gente altrettanto sconosciuta? dalla loro torre in cui vedono la letteratura dal di dentro si rendono conto che fuori ci sono i morti che camminano, le manovalanze, gli zombies? Koch noi siamo zombies della letteratura, ci muoviamo come cretini e digrigniamo i denti con la bava alla bocca fuori della torre e da dentro la torre gli scrittori pagati fanno Aldo Dieci, fanno i giovani cannibali, fanno il grande successo del genere noir, fanno quello che dovrà essere messo nelle antologie fra dieci anni e che oggi lo leggono in dieci cristi dentro la torre, ecco cosa fanno e ogni tanto sparano agli zombies, dovessi rifare oggi un blog di scrittura sai come lo chiamerei? lo chiamerei “zombies” e parlerei di quelli che scrivono libri che non legge nessuno che gli editori li mettono a catalogo e ne fanno svanire i libri, dopo dieci anni di contratto scemano le copie vendute a niente non hanno niente, nessun diritto di autore, perché sono malati, come lo sei tu, come lo sono io, l'editore pensa, tanto questi sono malati, devono scrivere, non possono mica smettere e allora perché non sfruttare questa malattia che hanno, ma io avevo trovato il modo di fregare tutti Koch, sai cosa mi ero preso, mi ero preso in comodato uno Skyfonino, sai cosa era lo Skyfonino era un cellulare che potevi chattare con la gente su Skype, capisci cosa voglio dire, sei alle poste in coda e invece che tirare fuori il libro di Aldo Dieci, tac, prendi lo Skyfonino e chatti per ore e ore con Koch o con Platania e chattando non pensi a niente, non pensi alla letteratura, non ti metti a scrivere grandi capolavori della narrativa, chatti e basta e ti senti vivo e vai avanti a fare il tuo odore in giro per il mondo e infatti io sarei un uomo felice, ma ci sono dei problemi di abilitazione, non mi hanno ancora abilitato e quindi non posso chattare con nessuno e mi sto alienando, sto per schiantare il cellulare contro il muro perché quando tento di entrare in Skype dice che c'è un errore non meglio precisato e io sto male, fisicamente, vorrei che tutto fosse perfetto Koch, allora ti scrivo questa lettera per dirti alla fine che dopo un ora di gioco di Gish sento proprio il bisogno fisico di smetterla, di prendere un libro e di mettermi a leggere a tradurre qualcosa a fare qualcosa che mi faccia crollare nel letto con un sorriso dentro, un qualcosa, e a proposito mi sono di nuovo iscritto alla scuola di kung fu e
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 5
III – La storia della salvezza come cammino di fede
5. Il discorso catechistico è completo quando comincia da: «In principio Dio creò il cielo e la terra», e giunge fino alla chiesa attuale. Ciò non significa che si debba dire a memoria o spiegare con parole nostre tutto il Pentateuco, i libri dei Giudici o dei Re e di Esdra, tutto il vangelo e il libro degli Atti degli apostoli. Ci mancherebbe il tempo e d’altra parte neppure è necessario. Occorre invece abbracciare l’insieme con uno sguardo generale e scegliere poi alcuni episodi che s’ascoltano più volentieri e che rappresentano come i punti-chiave della storia. Ma bisogna evitare di accennarvi troppo fugacemente e subito dopo levarli dalla vista. Occorre invece spiegarli, approfondirli e in qualche modo saperli rendere presenti e vivi all’ammirazione degli uditori. Gli altri avvenimenti devono essere collegati e inseriti nella trama generale con brevi raccordi.
Così le verità, che intendiamo mettere in maggiore evidenza risaltano dal fatto che mettiamo in secondo piano le altre. In tal modo colui che vogliamo istruire non si annoia e non si confonde. __________________________
«DE CATECHIZANDIS RUDIBUS»LETTERA AI CATECHISTI di Sant'Agostino di Ipponacon introduzione e note a cura di GIOVANNI GIUSTIEd. EDB – © 1981 Centro Editoriale Dehoniano Bolognacanoniciregolari-ic.com/s-agos…
[vortex]taglia] la corda ces gens-là il bastone la marionetta appesa l'Olivetti mancano] i tasti tutte le O alcuni] capolavori è ferma nella neosfera feat fundraising Brel a giri a] stretto giro di media] difficoltà esercitazione [spazio] di raccolta le schiume che occorrono punti di] pagamento sul territorio oppure] [presso
Mamdani a New York: vittoria simbolo, sfida per la sinistra italiana.
(177)
Nota: non voglio, e non ne ho facoltà, minimizzare la vittoria di Mamdani, nè pormi in contrasto con chi ne gioisce. Diciamo che non amo molto che le vittorie della sinistra all'estero siano prese come esempio in questo paese, che deve, comunque, fare i conti con la sua, di politica.
#ZohranMamdani, eletto sindaco di New York a soli 34 anni, rappresenta una svolta storica per la politica americana. Primo sindaco musulmano della città, Mamdani ha sconfitto l’ex governatore Andrew Cuomo con il 50,4% dei voti, conquistando consenso soprattutto tra giovani, immigrati e lavoratori grazie a una piattaforma basata su trasporti pubblici gratuiti, edilizia popolare e giustizia sociale.
Già nel suo discorso di vittoria, Mamdani ha lanciato una sfida diretta a #DonaldTrump, definendolo un “despota” e affermando che “...la città che lo ha creato può anche sconfiggerlo”. Da parte sua, Trump ha risposto con sarcasmo, minimizzando la sconfitta: «Io non ero sulla scheda elettorale» e accusando le tensioni a Washington di aver danneggiato il movimento repubblicano. A Mamdani ha rivolto l’epiteto di “Comunista” e ha minacciato tagli ai fondi federali: “Se vince un comunista, pronti a tagliare miliardi a New York”. Questa contrapposizione incarna uno scontro tra due visioni opposte, ma con un comune uso di retorica fortemente polarizzante.
Le vittorie parallele di Abigail Spanberger in Virginia e Mikie Sherrill nel New Jersey consolidano il successo dei democratici in territori chiave, ponendo un ulteriore freno alla spinta trumpiana e segnando un chiaro avvertimento verso la leadership repubblicana.
In Italia, il successo di Mamdani è stato accolto con entusiasmo da settori della sinistra, ma la realtà politica appare ben diversa rispetto a quella statunitense. Qui la sinistra è dilaniata da una cronica divisione tra anime moderata e radicale, che impedisce la costruzione di un progetto unitario e coerente. L’assenza di una leadership convincente che sappia parlare ai bisogni concreti della società limita molto la capacità di mobilitazione e di creare un’alternativa credibile al governo Meloni.
L’opposizione italiana tende spesso a rifugiarsi in tentativi di emulazione di modelli esteri senza riuscire a tradurli nel contesto nazionale, rimanendo così frammentata e marginale. Manca, inoltre, un dialogo autentico con le nuove generazioni e con i settori più vulnerabili, fattori che in America invece hanno fatto la differenza per Mamdani.
Solo un’analisi critica e profonda di queste difficoltà interne potrà avviare un processo di rinnovamento e rilancio della sinistra in Italia, partendo dalla concretezza e non dall’astrazione.
Mamdani e i successi democratici statunitensi mostrano dunque un modello efficace di politica progressista da cui trarre ispirazione, ma la sinistra italiana deve affrontare le proprie contraddizioni interne per poter davvero sognare una rinascita simile.
#Blog #USA #Mamdani #Trump #Politica #Italia #Sinistra #Opinioni
Amicizia...
È nata così tra noi, lui era il sole, io la luna... Uno sorgeva, sempre più forte, combattivo e splendente, lei spesso spariva, si perdeva e.. moriva. Un giorno, tutti i giorni era diventato il suo sole, la sua personale stella pronta ad illuminare la sua notte, tutte le notti! Ma io Luna, a volte triste e malinconica oscuravo il suo giorno, i suoi giorni! Trovarsi, ritrovarsi, incontrarsi, abbracciarsi col pensiero e le parole, non era che un breve attimo fuggente, a volte sfuggente, racchiuso tra un'alba, un tramonto ed un sogno. A volte io, proprio come la luna ho cercato, ho forzato, ho provato a rimanere presente, ancora un istante sospesa nel cielo, per ammirare la sua luce, per godere ancora un po' del suo calore! Agli inizi, quando c'era il sorgere dell'alba della nostra amicizia, lui, sole, mi aspettava, mi sosteneva, ascoltava i miei racconti e i miei silenzi, indugiando ancora un attimo sulla superfice di quel mare, che erano i nostri pensieri, nel quale ci rifugiavamo!Ma col tempo, col trascorrere del sorgere, del tramontare, del mio nascere per poi sparire.. ho scoperato che Amarsi, cercarsi e non trovarsi era sofferrenza, era malinconia. Ogni giorno, così come tutto i giorni, al sorgere di uno, l'altro scompariva, perché Lui era il mio sole, ma io non ero la sua luna....
mi sto rendendo conto che su telegram non sono pochi i canali interessanti (non gruppi, proprio canali).
ne ho scelti alcuni, di cui ho dato brevissima descrizione + link adesso sul 'mio' canale (t.me/slowforward).
chi vuole li può dunque trovare qui:t.me/slowforward/7670
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 4
4. La tensione di quelli che vengono ad ascoltarmi mi dice invece che il mio discorso non è così freddo come sembra a me, e dalla loro gioia arguisco che vi trovano utilità; e perciò faccio del mio meglio per non rifiutare l’esercizio di questo ministero, quando mi accorgo che accettano volentieri ciò che offro loro.
Così è per te: dal momento che così spesso le persone desiderose di essere istruite vengono indirizzate a te, è evidente che il tuo discorso non è sgradito agli altri com’è sgradito a te. Non devi quindi considerarti inutile per il fatto che non ti riesce di spiegare come desideri ciò che sai; a parte il fatto che neppure riesci a capire le cose come vorresti.
Fintanto che siamo in questo mondo, infatti, non vediamo se non «in enigma, come nello specchio» (1Cor 13,12). Neppure l’amore è tanto potente da infrangere il velo opaco della carne per penetrare nel sereno del cielo, da dove prendono luce anche queste cose che passano.
Siccome chi vive di fede si avvicina ogni giorno di più alla visione di una luce che non conosce l’alterno ritmo del giorno e della notte, e che «occhio non vide, né orecchio udì, né entrò in mente umana» (ivi 2,9), il vero motivo che ci fa percepire come noioso il nostro discorso di iniziazione è proprio il desiderio di veder sempre cose nuove e il tedio di dir quelle vecchie.
L’esperienza dice però che ci facciamo ascoltare molto più volentieri, quando facciamo con gioia quel che facciamo: se la trama del nostro discorso è pervasa dalla nostra gioia, essa riesce più spedita e accetta.
Di conseguenza, il problema maggiore non è di saper di dove cominciare o fin dove condurre il discorso su quel che si insegna, né quello di saper se prolungarlo o abbreviarlo senza comprometterne la completezza, e tanto meno di vedere quando abbreviarlo o prolungarlo. La preoccupazione più grande deve essere quella di trovar il modo di catechizzare gioiosamente: e quanto più ci riusciremo, tanto più piacevole sarà il nostro discorso.
L’esigenza è lampante: «Dio ama chi dà con gioia»; e se ciò è vero riguardo all’elemosina, lo è tanto più riguardo ai doni dello Spirito.
Ma l’aver questa gioiosità (3) al momento opportuno dipende dalla misericordia di colui che ci fa obbligo di usarla.
E allora con l’aiuto di Dio parleremo anzitutto di queste tre cose:
- del metodo da seguire nella esposizione della dottrina;
- dei doveri e delle direttive da suggerire;
- del modo infine di procurarsi la necessaria gioiosità.
_________________Note
(3) Gioiosità è il termine che usiamo per tradurre il termine latino «hilaritas». Preso nel suo contesto, ci pare che il termine voglia dire non semplicemente che l’educatore è allegro (l’allegria potrebbe anche essere dovuta a incoscienza!), ma che la sua gioia, per quanto controllata, ha solidi motivi, che provengono dalla fede alla quale sta introducendo il postulante. Si tratta quindi di una gioia tanto intensa da poter essere comunicata. Il termine italiano gioiosità pare indichi appunto questa capacità di contagio derivante dalla fede. È certo comunque che nessun termine di nessuna lingua esprime di solito esattamente il corrispettivo di un’altra.
Don Henley - Cass County (2015)
Don Henley, membro degli Eagles, è texano. Arriva dalla Cass County, la sua contea dove, presumo, la musica che lui sentiva da giovane, che veniva suonata per la maggiore, era la musica country . E Don celebra appunto la musica country in questo suo nuovo lavoro, che viene pubblicato ben 15 anni dopo il precedente, Inside Job. Ed è anche il suo primo album di musica country... artesuono.blogspot.com/2015/10…
Ascolta il disco: album.link/s/3qsw8b2cxvBthq1OQ…
— il prossimo — buongiorno signor Tetsuo Hara, sono venerandi e... — dove devo fare il disegnino di Ken? — da nessuna parte, io... — hai pagato? — no, è questo il problema, io... — niente soldi, niente autografo — signor Tetsuo — eh — lo so — ok — non sono qua per l'autografo — ah — sono venuto a chiederle dei soldi — cosa? — come rimborso — rimborso per cosa? — per aver letto Ken il guerrierio da piccolo, e averlo anche visto in tv — e rimborso di cosa? — perché Ken il guerriero è una merda — ... — è uno dei fumetti più di merda che abbia mai letto — io... — ho anche venduto tutti gli Zero che avevo per pagare una multa — ... — alle bancarelle di piazza Banchi — non conosco — onesti, considerato il mestiere, ma non è questo il fatto: è che Ken mi ha sempre fatto pena, disegnato male, storie risibili, tonnellate di inchiostro e carta buttate via. E io ho perso ore a leggerlo — beh — quindi ora vorrei un rimborso, Tetsuo — capisco — per tutto il tempo perso per adeguarmi socialmente agli altri appassionati manga dei primi anni novanta — capisco. Ma io non sono Tetsuo — ah — io sono Kaneda — Kaneda! — Tetsuo! — Kanedaaaaaa! — Tetsuooooooo!
[filtri]stare come a pagina la] ginnastica punitiva è antistatica la] polvere raccolta produce reddito la] ginnasta esce] con un balzo producono negli scantinati pistole giocattolo o unguenti] per le giocate le ruote] con gli scarti di gomme industriali la] fanaleria è a posto prega] due minuti recuperano ogni] circadiano esatto
"Se nelle cose dell'ingegno volessimo soppesare i successi dal Rinascimento in...
“Se nelle cose dell'ingegno volessimo soppesare i successi dal Rinascimento in poi, non saranno quelli della filosofia a fermarci, oiché la filosofia occidentale non supera la greca, l'indiana o la cinese, tutt'al più le raggiunge in alcuni punti. Siccome rappresenta solo una varietà dello sforzo filosofico in generale, si potrebbe al limite farne a meno e opporle le meditazioni di Sankara, di Lao-zi, di Platone. Non è così per la musica, questo grande pretesto del mondo moderno, fenomeno che non ha confronti in un nessun'altra tradizione: dove trovare l'equivalente di un Monteverdi, di un Bach, di un Mozart? E' attraverso la musica che l'Occidente rivela la sua fisionomia e raggiunge la profondità. Se l'Occidente non ha creato una saggezza né una metafisica che gli fossero del tutto proprie, e nemmeno una poesia della quale si possa dire che non ha esempio, in compenso ha proiettato nelle sue produzioni musicali tutta la sua forza di originalità, la sua finezza, il suo mistero e la sua capacità di ineffabile. Ha potuto amare la ragione fino al pervertimento; eppure il suo vero genio fu un genio affettivo. Il male che più lo onora? L'ipertrofia dell'anima.
Senza la musica l'Occidente non avrebbe prodotto che uno stile di civiltà insignificante, scontato... Se depositerà dunque il suo bilancio, la musica sola testimonierà che non si è sprecato invano, che davvero aveva qualcosa da perdere.
(E. Cioran, La tentazione di esistere, Su una civiltà esausta)
La riforma (al) del potere.
(176)
Non è una riforma della giustizia. È un riassetto del potere, pensato per ridisegnare a vantaggio della politica l’equilibrio tra i poteri dello Stato. La riforma della magistratura voluta dal governo Meloni, dietro la facciata rassicurante della “modernizzazione” e della “separazione delle carriere”, nasconde un intento pericoloso: assoggettare i magistrati all’influenza del potere esecutivo e ridurre la loro autonomia costituzionale.
Il punto centrale è semplice e cruciale. Separare le carriere tra giudici e pubblici ministeri, creando due “Consigli superiori” distinti, significa permettere alla politica di mettere mano, anche indirettamente, alle nomine, alle valutazioni e alle carriere. Non si tratta di un rinnovamento neutro, ma di una rottura dell’equilibrio su cui poggia la democrazia italiana. Sotto il nuovo assetto, il pubblico ministero, che oggi può indagare senza dover rispondere a nessuno se non alla legge, rischierebbe di diventare parte di una catena di comando orientata dal Parlamento e dal Governo. È un passo che apre la porta a un controllo politico delle inchieste, dei processi, persino delle priorità investigative.
Chi si attendeva un intervento per velocizzare i procedimenti, sfoltire l’arretrato o migliorare l’accesso dei cittadini alla giustizia resterà deluso.Qui non c’è nulla che riguardi la giustizia in senso stretto. Non un euro in più per i tribunali, nessuna riforma organizzativa, nessun piano per sbloccare l’ingolfamento delle procure. In compenso, vi è un disegno allarmante di ridefinizione del potere: la giustizia, da potere dello Stato, diventerebbe territorio di influenza del governo.
L' esecutivo la chiama riforma “costituzionale”, ma in realtà ne capovolge il senso. Perché toccare la Costituzione non significa migliorarla, se l’obiettivo è ridurre le garanzie di indipendenza nate proprio per evitare le ingerenze del potere politico.L’articolo 104, che definisce il “Consiglio superiore della magistratura” come organo autonomo e indipendente da ogni potere, verrebbe svuotato nella sostanza.
Se la riforma sarà approvata e confermata da un referendum, il risultato sarà una magistratura più debole, più esposta e meno libera. È il ritorno a un modello di giustizia controllata, in cui chi governa decide anche chi può giudicare.
La Costituzione aveva previsto esattamente il contrario: che la legge fosse lo scudo dei cittadini contro l’arbitrio del potere. Questa riforma abbatte quello scudo, lasciandoci disarmati contro lo strapotere della politica.
#Blog #RiformaDellaMagistratura #GovernoMeloni #Costituzione #Giustizia #Opinioni #Italia
Neil Young + Promise Of The Real - The Monsanto Years (2015)
Preceduto da feroci critiche ma anche da recensioni positive, il nuovo album di Neil Young non è certo un disco da buttare. L’inglese Mojo, che dà quattro stelle a cani e porci, gli affibbia uno striminzito due e mezzo, altri addirittura due stelle. Onestamente, dopo averlo ascoltato abbastanza velocemente (ne siamo venuti in possesso quando il numero di Luglio era già chiuso), non possiamo definire questo disco brutto, assolutamente no. Ci sono almeno quattro canzoni sopra la media, quindi belle e, anche se qualcuna ha un titolo bizzarro (su tutte A Rock Star Bucks A Coffee Shop) il mio giudizio è decisamente positivo... artesuono.blogspot.com/2015/07…
Ascolta il disco: album.link/s/3H13KvqouxpPgY2OV…
Il rifugio . sono il cormorano incatramato - non son capace che d'un amore piccolo legato come sono alla terra . così per il dolore fardello da portare se il cuore è squassato e la carne soltanto urlo animale . ah un rifugio anelo come grembo di madre
9.10.23
Riconoscimento del testo
Hai scritto un testo che mescola immagine naturale e voce intima, costruendo una figura confessionale che cerca protezione e accetta la propria limitatezza affettiva.
Lettura e temi principali
- Identità e limite: il cormorano incatramato funziona come metafora potente della ferita, dell’impotenza e di un amore «piccolo» e ancorato alla terra.
- Dolore e animalità: il verso divide corpo e cuore, con la carne che diventa «urlo animale», creando uno scarto drammatico tra sentimento e istinto.
- Desiderio di salvezza: il «rifugio» e il «grembo di madre» sono immagini di protezione e di ritorno a uno stato primordiale curativo.
- Voce poetica: confidenziale e anamnestica, alterna frasi spezzate a dichiarazioni nette, producendo un ritmo di respiro corto e trattenuto.
Elementi stilistici efficaci
- Metafora centrale (cormorano incatramato) originale e visiva; introduce subito tensione e pathos.
- Distribuzione dei punti e degli spazi crea pause che funzionano come stacchi emotivi.
- Lessico concreto e sensuale: «terra», «carne», «urlo» rendono fisico il dolore.
- Chiusura evocativa con il desiderio di rifugio materno che riequilibra il tono oscuro.
Suggerimenti di revisione
- Precisione metaforica: rendi il rapporto tra il cormorano e l’amore più esplicito con un verbo o un’immagine che leghi il volo perduto all’affetto ridotto.
- Coerenza del registro: decidi se mantenere il linguaggio crudo («carne», «urlo animale») o virare verso immagini più tender per il finale; il contrasto funziona ma può essere calibrato.
- Ritmo e punteggiatura: prova a eliminare o spostare il punto dopo «Il rifugio» per variare il respiro iniziale; qualche verso lungo in più spezzerebbe l’andamento a scatti.
- Specificità del rifugio: sostituisci «grembo di madre» con un dettaglio concreto (es. «un letto di paglia», «la punta di una culla») se vuoi ancorare l’immagine alla realtà.
- Data: mantieni la data come sigillo emotivo o spostala in nota se preferisci che il testo resti senza ancoraggi temporali.
Piccola revisione proposta (versione alternativa, mantiene i tuoi nuclei)
Il rifugio
sono il cormorano incatramato,
non so che amare in misura minuta,
legato alla terra come a un nodo.
per il dolore porto fardello,
se il cuore è squassato la carne è solo
un urlo animale che risale la gola.
ah, un rifugio anelo:
grembo che riapra le ossa, madre che riconosca.
Traduzione in inglese
The refuge
I am the tarred cormorant —
only capable of a small love
tied as I am to the earth.
thus for the pain
a burden to bear; if the heart
is shattered the flesh is merely
an animal cry.
ah I long for a refuge
like a mother's womb
9.10.23
Sono Mr. Wolf in bici, risolvo problemi*
*Portoncini e cancelli, perlopiù.
Qualche tempo fa, in quanto rider, ho effettuato una consegna per conto di un famoso marchio di panini e patatine, la cliente una signora anziana di quelle ostiche: non la nonnina della pubblicità, insomma. Mentre si lamentava perché le erano capitati ordini incompleti, una volta mancava questo, una volta mancava quello, mi fa “visto che sei qua, mica sapresti aggiustare il portoncino?”
Do un'occhiata, c'era un sistema magnetico per agganciarlo a un piolo metallico nel pavimento: il magnete, svitatosi, era rimasto attaccato al portoncino, finendo col disinteressarsi del piolo, svito e avvito quel che c'è da svitare e avviare e riparto, arrivederci e grazie.
Stamattina (riferimento temporale senza senso assoluto, ne uso uno relativo: un'oretta prima che mi mettessi a scrivere questo articoletto) stavo gironzolando in Super Relax nella tranquillità delle campagne, stavolta percorrendo una stradina tra i campi coltivati mai fatta prima; vorrei sempre esplorare tutti i luoghi che mi ospitano, fin dove i miei mezzi lo permettano, così mi sono infilato in questa strada, un paio di chilometri, prima costeggiata da rade abitazioni, poi da serre e coltivazioni, infine dal nulla.
Un nulla rotto, infine, da un una sorta di grosso gazebo chiuso ai lati, a riparo dagli agenti atmosferici: ne esce un signore anziano e mi dice, più o meno, “che stai a fa'?Mi avvicino e, pensando che si stesse preparando a un rimprovero, questa è zona privata, non devi starci ecc., inizio a spiegare che sto facendo un giro in campagna, senza una meta... non gli interessa particolarmente, mi interrompe e mi chiede un aiuto per qualcosa.
Ora, non vorrei essere frainteso: non c'è alcuno scopo derisorio in quel che sto per dire, sto semplicemente constatando il fatto di aver dovuto superare lo scoglio linguistico, perché il signore di certo aveva un buon carico di anni sulle spalle, anni vissuti in campagna, anni di dialetto stretto, e io il dialetto locale lo capisco poco, pur abitando qui da anni e provenendo, più o meno, dallo stesso ceppo linguistico o da un ramo non troppo distante.
C'è un cancello da rimettere al suo posto, uno di quei cancelli abbastanza approssimativi realizzati dai fabbri con barre e tombini di ferro, e quel cancello si era sfilato dai cardini. Oltre a essere oggettivamente pesante per una persona media, c'era pure un listello di legno, in alto, che impediva una manipolazione agevole del cancello. Gli spiego che dobbiamo prima occuparci di quello, si allontana di un paio di metri e torna con un martello, una roncola e un solido utensile per staccare le assi inchiodate: tiè, spacca tutto, non me ne importa.
Nonostante l'autorizzazione, tento un approccio più soft e riesco a schiodare parzialmente il listello, abbastanza da riuscire, in un paio di sessioni, a sistemare. Un paio di sessioni perché, vista l'anzianità, il vigore residuo è quello che è; un paio di sessioni intervallate dalle domande “da dove vieni, chi si'?”
Avevo ben inteso, voleva sapere a chi appartenessi ma, non essendo del luogo, non avevo genealogie da riportare, al che anche lui mi ha detto di essere solo nato qui, ma di essere praticamente di un altro posto, più a sud di una cinquantina di chilometri. E, infine, mi ha offerto delle bibite dal frigobar del gazebo, ho rifiutato gentilmente perché non avevo voglia e ho chiesto cosa ci fosse oltre il ponticello a poca distanza.
“Niente.”Posso dire di aver raggiunto le locali colonne d'Ercole.
DE CATECHIZANDIS RUDIBUS - 3
II – Osservazioni preliminari
3. Non vorrei però, tornando al tuo problema personale, che tu ti trovassi in difficoltà per il fatto che il tuo discorso ti appare banale e pesante. Può darsi invece che non appaia tale al suo destinatario; ma siccome non sei soddisfatto di te, pensi che anche gli altri siano insoddisfatti.
Anche a me il mio parlare non piace quasi mai. Vorrei tanto esprimermi meglio, come sento interiormente le cose prima di rivestirle con le parole; e se non riesco ad esprimermi a livello di quel che sento, mi rattristo, perché la parola non corrisponde all’intenzione.
Vorrei che chi mi ascolta capisse tutto quel che capisco io, e mi accorgo di non ottenerlo col mio discorso, specie perché l’intuizione è un lampo passeggero, mentre il parlare è lento e prolisso; e mentre il discorso si snoda, l’intuizione si dissolve.
Tuttavia, mentre moduliamo le sillabe, permangono misteriosamente nella memoria labili impronte da cui ci moviamo per formulare i segni fonetici, pronunciandoli o no, nelle varie lingue: il latino, il greco, l’ebraico... Di per sé, l’impronta della memoria non è né latina, né greca, né ebraica, ma è un prodotto dello spirito, come il corpo si esprime attraverso il viso.
Per fare un esempio, l’ira si esprime in latino con un vocabolo, in greco con un altro, e con altri termini ancora in altre lingue, dato che l’adirarsi non è esclusivo né dei greci né dei latini. Però quando si dice «iratus sum», capiscono solo i latini; mentre se l’ira si dipinge sul volto, tutti si accorgono che uno è adirato.
Resta il fatto che le nostre parole non sono in grado di esprimere e rendere quasi palpabile ciò che la memoria conserva della intuizione originale, come invece il volto esprime i nostri sentimenti: dato che l’intuizione è dentro, nella profondità dello spirito, mentre il volto è fuori, nel corpo. Questa distanza tra l’espressione e l’intuizione diventa evidente, se ci rendiamo conto con quale difficoltà si riesce ad avvicinarsi anche solo alla traccia rimasta nella memoria.(2)
Desiderosi di esser utili quanto più possiamo a chi ci ascolta, e non potendo comunicare con la mente, vorremmo parlargli così come comprendiamo: e non riuscendovi, ci angustiamo e siamo disgustati come se faticassimo per nulla.
Ma proprio questa angustia rende il nostro discorso più fiacco e banale di quanto non fosse prima che il motivo del disgusto si manifestasse.
_________________Note
(2) Perché non sia indotto allo scoraggiamento, Agostino mette in pace l'educatore sui limiti che fanno parte naturalmente della nostra capacità di capire e di esprimerci.
Quando vogliamo esprimere un'idea, non possiamo evitare alcuni passaggi.
- C'è anzitutto l'intuizione; e anche questa, per quanto splendida, non è mai perfetta come la realtà del mistero da cui parte, anche perché dura un solo istante e non si radica facilmente.
- C'è poi l'impronta rimasta nella memoria dopo il lampo della intuizione: e questa impronta è già limitata quanto lo è sempre una immagine, ed è inoltre soggetta ai limiti della memoria di ciascuno.
- Infine c'è il discorso che tentiamo di formulare per esprimere agli altri quanto abbiamo compreso noi.
La velocità della intuizione, la labilità della memoria, e la inadeguatezza dell'espressione, rendono impossibile a chiunque un discorso perfetto. Agostino ricorderà più avanti che Gesù ha scelto proprio questa situazione di limite per esprimere il mistero di Dio (c. X, n.15)
COMPORTAMENTI CHE SONO DIVENTATI ABITUDINI
(ma che anni fa incredibilmente non esistevano)
NAVIGARE IN INTERNET
La tecnologia del World Wide Web – e con essa la maggior parte dei siti web come li conosciamo oggi – è stata resa pubblica solo nel 1991. Addirittura fino al 1988 ogni uso commerciale della rete Internet era espressamente vietato. Facebook è nato nel 2004.
GUARDARE LA TV DURANTE LA NOTTE
In passato le trasmissioni televisive in Italia non erano H24 e dopo mezzanotte non c’era niente da vedere. Poi a partire dal dicembre 1991 la programmazione televisiva si è trasformata in un flusso continuo, di giorno e di notte.
PARTITE DI CALCIO QUASI OGNI GIORNO
Fino ai primi anni ’90 le partite di calcio della serie A si disputavano tutte in contemporanea e soltanto la domenica pomeriggio. Oggi si giocano in orari diversi di sabato, di domenica e di lunedì. Negli altri giorni della settimana possono capitare quelle delle Coppe Europee e della Coppa Italia.
VIAGGIARE ALL’ESTERO SENZA FARE IL CAMBIO VALUTA
Il 1° gennaio 2002 l'euro diventò la moneta degli Stati europei che aderivano all’unione monetaria. Prima di allora per viaggiare si dovevano cambiare le lire italiane in pesete (Spagna), in franchi (Francia), in marchi (Germania), in fiorini (Olanda), in dracme (Grecia), ecc. Meno poetico, ma forse più comodo.
NON FUMARE NEI LUOGHI PUBBLICI
Il divieto di fumare nei luoghi pubblici chiusi è entrato in vigore in Italia nel gennaio del 2005. Quando si andava a bere una birra in un bar, se ne usciva che sembrava di essere dei tranci di speck. Prima del 1975 addirittura si poteva fumare anche a scuola e negli ospedali.
ANDARE A FARE LA SPESA LA DOMENICA MATTINA
I supermercati in Italia hanno potuto aprire la domenica in modo generalizzato a partire dal 2011, a seguito della liberalizzazione degli orari di apertura stabilita dal Decreto Legge “Salva-Italia”. Fino ad allora le normative prevedevano limitazioni e l'obbligo di chiusura domenicale. La domenica mattina si andava a messa o a giocare a calcio, si andava al mare/in montagna oppure si restava a casa a spignattare.
La poesia italiana contemporanea è l'unico campionato in cui i fuoriclasse giocano in C e sono invidiati dai brocchi che giocano in A
Il made in Italy era fatto ... in Romania. La Guardia di Finanza di Gorizia scopre l’inganno
I finanzieri del Comando Provinciale di Gorizia hanno scoperto un'organizzazione criminale coinvolta nella produzione e commercializzazione di capi di abbigliamento fabbricati in Romania ma falsamente etichettati come “Made in Italy”.
L'indagine, che ha ricostruito l'intera filiera produttiva illecita, è stata avviata grazie al monitoraggio territoriale effettuato nella provincia dell'Isonzo, punto di accesso chiave della cosiddetta “Rotta Balcanica”. Durante un normale controllo di frontiera, è stato individuato un camion con targa rumena che trasportava 1.600 capi di abbigliamento femminile recanti la fuorviante etichetta “Made in Italy”.
Successive indagini, condotte dai finanzieri con il coordinamento della Procura della Repubblica locale, hanno portato alla luce un traffico di capi di abbigliamento femminile prodotti in una fabbrica rumena e destinati alla vendita in Italia tramite due aziende con sede in Lombardia.
Le perquisizioni effettuate presso le due aziende italiane e i loro principali clienti in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto hanno portato al sequestro di ulteriori 1.900 capi di abbigliamento con etichette di origine ingannevoli. Attraverso approfondite indagini, gli agenti sono stati in grado di ricostruire le fasi produttive e commerciali alla base della creazione e della vendita di questi capi, identificando i soggetti responsabili dell'intera operazione.
Le indagini si sono concluse con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di Gorizia di 5 soggetti, responsabili della frode, e con lo smantellamento di un collaudato sistema produttivo in grado di immettere nei circuiti commerciali italiani ed europei quasi 3 milioni di capi di abbigliamento negli ultimi 5 anni.
Pietro Favaro, Pittore
Questa raccolta intende divulgare l'opera artistica del pittore Pietro Favaro. Molto del materiale qui caricato, insieme a quello che verrà aggiunto in futuro, è inedito e non attualmente disponibile online. Sarà progressivamente recuperato e fotografato. Si ringraziano per la loro disponibilità la figlia di Pietro Favaro, Renata, e il genero Mario. Se apprezzate questo progetto e desiderate contribuire affinché possa continuare ad esistere, considerate la possibilità di supportare il gruppo Devol: ko-fi.com/devol.
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