
Un podcast intitolato “Fentanyl, la molecola del diavolo”, prodotto da Il Sole 24 Ore e narrato da Biagio Simonetta esplora l'epidemia di Fentanyl negli Stati Uniti, evidenziando come questo potente oppioide sintetico, inizialmente un farmaco per il dolore, sia diventato una piaga sociale che trasforma le persone in “zombie”. Il racconto approfondisce le cause di questa crisi, dalle prescrizioni eccessive di oppioidi da parte delle case farmaceutiche ai canali di produzione e traffico gestiti dai cartelli messicani con precursori provenienti dall'Asia. Viene anche esaminato l'impatto economico, sociale e politico del Fentanil, nonché i rischi di una sua diffusione in Europa e in Italia, dove sono già stati registrati i primi casi di consumo illecito.

Rinviando all'ascolto dei complessivi sette episodi del podcast, disponibile sulle principali piattaforme e sul sito del giornale a questo indirizzo podcast.ilsole24ore.com/serie/… , l'occasione è utile per fare il punto – oltre che sulla crisi del fentanyl negli Stati Uniti – sulla sua potenziale minaccia per l'Europa. Le cause, come abbiamo accenato, sono complesse e multifattoriali, e vanno dall'eccessiva prescrizione di farmaci al traffico internazionale di sostanze sintetiche.
Come nasce l'epidemia da fentanyl
Origine e sviluppo della crisiInizialmente, l'epidemia di oppioidi negli Stati Uniti è nata da una massiccia e incontrollata prescrizione di farmaci antidolorifici a base di oppioidi come Percocet e OxyContin. Questi farmaci, sebbene efficaci per il dolore cronico, hanno creato una generazione di persone dipendenti. La situazione è stata aggravata da una “tempesta perfetta” di fattori:
- una generazione che raggiungeva l'età con dolori cronici dovuti a lavori manuali nelle fabbriche e miniere.
- miglioramenti nelle terapie oncologiche che portavano a trattamenti più lunghi e dolorosi.
- una crescente sensibilità medica verso il dolore del paziente, che ha portato a un aumento delle prescrizioni di oppioidi.
- le case farmaceutiche, come la Purdue Pharma (produttrice di OxyContin), hanno aggressivamente promosso questi farmaci presentandoli come sicuri ed efficaci, mentre i medici erano incentivati a prescriverli e i pazienti li richiedevano attivamente.
- il sistema sanitario americano, quasi interamente privato, ha visto medici che prescrivevano, case farmaceutiche che producevano e assicurazioni che rimborsavano, creando un ciclo in cui “tutti erano apparentemente contenti e nessuno si accorgeva di anomalie, abusi, eccessi”.
Quando le restrizioni governative hanno reso più difficile l'accesso agli oppioidi legali, molti consumatori si sono rivolti al mercato nero, prima all'eroina e poi al fentanyl, che è diventato il passo successivo.

Il Fentanyl: la molecola del diavoloIl fentanyl è un oppioide sintetico sviluppato negli anni '60 come potente analgesico. È un farmaco eccezionale per il trattamento del dolore acuto o cronico, usato anche in sala operatoria per la sua azione rapidissima (30-90 secondi). Tuttavia, la sua potenza estrema (circa 50 volte più potente dell'eroina e 100 volte più potente della morfina) lo rende letale se usato in modo non controllato. Basta una dose di 2 milligrammi per uccidere una persona.
Produzione in Messico e precursori chimici da Cina ed India
Per gli aspetti che maggiormente interessano il nostro blog, un focus particolare va fatto specificamente riguardo alla produzione in Messico e alla provenienza dei precursori chimici dall'Asia.
Produzione in MessicoLa produzione di fentanyl in Messico è dominata da due principali cartelli della droga: il cartello di Sinaloa e il cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG). Il CJNG è considerato l'organizzazione criminale più potente del Messico, controllando porti fondamentali come Manzanillo e Lázaro Cárdenas, cruciali per la ricezione dei precursori chimici.

I laboratori messicani si trovano principalmente lungo la costa del Pacifico, in stati come Jalisco, Michoacán, Guanajuato e Zacatecas. Questi non sono semplici capanni fumanti, ma spesso sono capanni mimetizzati tra la vegetazione, ranch abbandonati o case anonime alla periferia delle città, operando con un alto livello di professionalità. I cartelli hanno assunto chimici esperti per migliorare le formule e la conoscenza della produzione è stata affinata nel tempo. Lavorano a ritmi incessanti, spesso di notte, con finestre coperte, e usano presse a mano per compattare le pillole.
Un punto di dibattito riguarda il ruolo del Messico nella produzione. Il governo messicano sostiene di limitarsi a trasportare fentanyl già processato dall'Asia, mentre la DEA (l'Agenzia americana anti-roga) afferma che in Messico esistono laboratori per la lavorazione del fentanyl.
Provenienza dei precursori chimici dall'Asia (Cina e India)I precursori chimici, ovvero le molecole di base necessarie per la sintesi del fentanyl, provengono in gran parte dalla Cina e dall'India.
- Produzione legale: Decine di aziende farmaceutiche ufficialmente registrate in zone industriali cinesi come Guangzu, Shenzhen e Wuhan producono queste molecole, che sono perfettamente legali nei loro paesi d'origine.
- Vendita e spedizione: I precursori vengono venduti liberamente sul mercato chimico, spesso etichettati come “prodotti per la ricerca”. Vengono ordinati online, pagati in criptovalute e spediti tramite corrieri tradizionali.
- Itinerario e difficoltà di intercettazione: Una volta in viaggio, questi precursori possono cambiare destinazione più volte, passando per snodi come Singapore, Panama, Rotterdam, Belize e Canada prima di arrivare in Messico. Sono estremamente difficili da intercettare perché:
- Richiedono quantitativi minimi (1 kg di fentanyl può generare 500.000 dosi).
- Non hanno un odore, rendendoli indetectabili dai cani antidroga alle frontiere.
- Possono viaggiare tramite canali ufficiali o come “prodotti per la ricerca”, bypassando i controlli doganali.
- La loro sintesi chimica è relativamente semplice e non dipende da fattori agricoli (come i campi di papaveri per l'oppio), garantendo una produzione rapida, veloce e in grandi quantità.
La redditività e il traffico: Un chilogrammo di fentanyl puro può essere prodotto a meno di $1000, ma genera guadagni che superano facilmente i 10 milioni di dollari. Questa enorme redditività ha rivoluzionato le dinamiche del narcotraffico. Una volta prodotto in Messico, il fentanyl viene impacchettato in piccoli carichi (1-2 kg) e nascosto in modi ingegnosi (batterie d'auto, scocche di televisori, piatti di ceramica). Viene poi trasportato attraverso il confine statunitense da corrieri umani, spesso ragazzini messicani o cittadini americani reclutati tra i tossicodipendenti e i disperati.
La minaccia del fentanyl per Europa ed Italia: reale e silenziosa

La minaccia del fentanyl per l'Europa, e in particolare per l'Italia, è una preoccupazione crescente, nonostante finora il Vecchio Continente sia stato in gran parte risparmiato da un'epidemia paragonabile a quella statunitense.
Riguardo a questa minaccia si deve tener conto, in primis, delle differenze nell'approccio al farmaco come fattore protettivo iniziale:
- L'Europa, a differenza degli Stati Uniti, ha un approccio al farmaco diverso che, per fortuna, ha contribuito a evitare una dipendenza di massa iniziale. Negli Stati Uniti, l'epidemia è nata da una massiccia e incontrollata prescrizione di antidolorifici oppioidi, spinta da case farmaceutiche, medici e un sistema sanitario privato.
- In Italia, un farmaco come il Fentanil non si trova facilmente in farmacia come negli Stati Uniti. Lo si trova, ad esempio, sotto forma di cerotto per il dolore. L'uso di oppioidi in ambito intraoperatorio e post-operatorio in Europa è sempre stato diverso rispetto agli Stati Uniti.
Segnali di allarme e casi specifici in Italia e Europa
- Nonostante la minore diffusione, ci sono però già casi di tossicodipendenza in Italia legati al fentanyl. Alcune persone ottengono il cerotto di fentanyl tramite prescrizioni e lo masticano per assorbire la sostanza, aggiungendolo a volte al metadone.
- Sono stati registrati pochi casi di decesso riconosciuti con presenza di fentanyl tra le sostanze d'abuso in Italia, si parla di una decina di casi o meno. Tuttavia, negli ospedali italiani arrivano soggetti che risultano positivi al fentanyl.
- È stato segnalato un episodio in cui a Perugia è stato riscontrato un campione di sostanza rivelatosi fentanyl.
- Un caso di cronaca ha visto un piacentino coinvolto nello spaccio internazionale di fentanyl, che veniva fatto arrivare in carceri statunitensi tramite pagine di libri impregnate della sostanza, con canali di approvvigionamento anche dalla Cina.
- Il giornalista italocanadese Antonio Nicaso ha evidenziato che il Canada, in proporzione, ha più vittime di overdose da fentanyl degli Stati Uniti. Ha anche espresso la preoccupazione che l'epidemia possa arrivare in Europa, con il rischio che l'Europa diventi “destinataria anche del fentanyl o quantomeno di un fentanyl meno letale”.
Rimane il fatto che il fentanyl è una minaccia persistente per l'Europa, per una serie di motivazioni:
- Facilità di produzione e traffico: Il fentanyl è un oppioide sintetico che non richiede piantagioni come l'oppio, ma può essere sintetizzato in laboratorio con precursori chimici che arrivano principalmente da Cina e India.
- Invisibilità e difficoltà di intercettazione: I precursori chimici possono essere ordinati online, pagati in criptovalute e spediti tramite corrieri tradizionali, spesso etichettati come “prodotti per la ricerca”. Sono difficili da intercettare perché richiedono quantitativi minimi (1 kg di fentanyl può generare 500.000 dosi), non hanno un odore (indetectabili dai cani antidroga) e viaggiano tramite canali che aggirano i controlli doganali.
- Altissima potenza: Essendo circa 50 volte più potente dell'eroina e 100 volte più potente della morfina, basta una dose minima di 2 mg per essere letale. La sua azione rapida (30-90 secondi) crea una forte dipendenza psicologica.
- Redditività: I cartelli messicani producono il fentanyl a un costo inferiore ai 1000 dollari al chilo, generando guadagni che superano facilmente i 10 milioni di dollari. Questa enorme redditività lo rende estremamente attraente per le organizzazioni criminali.
Le sfide per l'Europa e l'Italia: In conclusione: * Le organizzazioni criminali, come la rete criminale canadese di origine cinese “Bit Circle Boys”, sono coinvolte nell'importazione di precursori chimici e fentanyl, sfruttando porti come quello di Vancouver. Se le mafie italiane dovessero interessarsi al fentanyl, potrebbe esserci un'escalation. Attualmente, il basso costo e la breve durata del “cliente” di fentanyl potrebbero renderlo meno attraente per alcune mafie rispetto alla cocaina. Tuttavia, un fentanyl meno letale potrebbe cambiare questo scenario. * L'Italia sta monitorando la situazione con “antenne alte”, controllando sequestri, acquisti, intercettazioni e gli effetti sulla salute delle persone. Tuttavia, c'è il timore che, avendo “disimparato alcune attenzioni di base” dall'era dell'eroina, l'Italia possa trovarsi impreparata di fronte a una “supereroina” come il fentanyl. * Un'altra preoccupazione attuale per l'Italia e parte dell'Europa è il consumo di crack, per il quale non esistono antidoti o trattamenti efficaci come il metadone, o il Narcan per gli oppioidi.
In sintesi, la minaccia del fentanyl in Europa e Italia è reale e silenziosa. Sebbene i sistemi di controllo sui farmaci abbiano finora agito da scudo, le caratteristiche intrinseche del fentanyl (potenza, basso costo, facilità di produzione e difficoltà di intercettazione) lo rendono un pericolo imminente. I segnali di presenza ci sono già, e gli esperti avvertono che è fondamentale non abbassare la guardia e aumentare l'informazione, in particolare nelle scuole, perché “senza informazione questa guerra la perdiamo prima ancora di combatterla”.
#fentanyl #fentanil
noblogo.org/cooperazione-inter…
Fentanyl: La Molecola del Diavolo in America

Un podcast intitolato “Fentanyl, la molecola del diavolo”, prodotto da Il Sole 24 Ore e narrato da Biagio Simonetta esplora l'epidemia di Fentanyl negli Stati Uniti, evidenziando come questo potente oppioide sintetico, inizialmente un farmaco per il dolore, sia diventato una piaga sociale che trasforma le persone in “zombie”. Il racconto approfondisce le cause di questa crisi, dalle prescrizioni eccessive di oppioidi da parte delle case farmaceutiche ai canali di produzione e traffico gestiti dai cartelli messicani con precursori provenienti dall'Asia. Viene anche esaminato l'impatto economico, sociale e politico del Fentanil, nonché i rischi di una sua diffusione in Europa e in Italia, dove sono già stati registrati i primi casi di consumo illecito.

Rinviando all'ascolto dei complessivi sette episodi del podcast, disponibile sulle principali piattaforme e sul sito del giornale a questo indirizzo podcast.ilsole24ore.com/serie/… , l'occasione è utile per fare il punto – oltre che sulla crisi del fentanyl negli Stati Uniti – sulla sua potenziale minaccia per l'Europa. Le cause, come abbiamo accenato, sono complesse e multifattoriali, e vanno dall'eccessiva prescrizione di farmaci al traffico internazionale di sostanze sintetiche.
Come nasce l'epidemia da fentanyl
Origine e sviluppo della crisiInizialmente, l'epidemia di oppioidi negli Stati Uniti è nata da una massiccia e incontrollata prescrizione di farmaci antidolorifici a base di oppioidi come Percocet e OxyContin. Questi farmaci, sebbene efficaci per il dolore cronico, hanno creato una generazione di persone dipendenti. La situazione è stata aggravata da una “tempesta perfetta” di fattori:
- una generazione che raggiungeva l'età con dolori cronici dovuti a lavori manuali nelle fabbriche e miniere.
- miglioramenti nelle terapie oncologiche che portavano a trattamenti più lunghi e dolorosi.
- una crescente sensibilità medica verso il dolore del paziente, che ha portato a un aumento delle prescrizioni di oppioidi.
- le case farmaceutiche, come la Purdue Pharma (produttrice di OxyContin), hanno aggressivamente promosso questi farmaci presentandoli come sicuri ed efficaci, mentre i medici erano incentivati a prescriverli e i pazienti li richiedevano attivamente.
- il sistema sanitario americano, quasi interamente privato, ha visto medici che prescrivevano, case farmaceutiche che producevano e assicurazioni che rimborsavano, creando un ciclo in cui “tutti erano apparentemente contenti e nessuno si accorgeva di anomalie, abusi, eccessi”.
Quando le restrizioni governative hanno reso più difficile l'accesso agli oppioidi legali, molti consumatori si sono rivolti al mercato nero, prima all'eroina e poi al fentanyl, che è diventato il passo successivo.

Il Fentanyl: la molecola del diavoloIl fentanyl è un oppioide sintetico sviluppato negli anni '60 come potente analgesico. È un farmaco eccezionale per il trattamento del dolore acuto o cronico, usato anche in sala operatoria per la sua azione rapidissima (30-90 secondi). Tuttavia, la sua potenza estrema (circa 50 volte più potente dell'eroina e 100 volte più potente della morfina) lo rende letale se usato in modo non controllato. Basta una dose di 2 milligrammi per uccidere una persona.
Produzione in Messico e precursori chimici da Cina ed India
Per gli aspetti che maggiormente interessano il nostro blog, un focus particolare va fatto specificamente riguardo alla produzione in Messico e alla provenienza dei precursori chimici dall'Asia.
Produzione in MessicoLa produzione di fentanyl in Messico è dominata da due principali cartelli della droga: il cartello di Sinaloa e il cartello Jalisco Nueva Generación (CJNG). Il CJNG è considerato l'organizzazione criminale più potente del Messico, controllando porti fondamentali come Manzanillo e Lázaro Cárdenas, cruciali per la ricezione dei precursori chimici.

I laboratori messicani si trovano principalmente lungo la costa del Pacifico, in stati come Jalisco, Michoacán, Guanajuato e Zacatecas. Questi non sono semplici capanni fumanti, ma spesso sono capanni mimetizzati tra la vegetazione, ranch abbandonati o case anonime alla periferia delle città, operando con un alto livello di professionalità. I cartelli hanno assunto chimici esperti per migliorare le formule e la conoscenza della produzione è stata affinata nel tempo. Lavorano a ritmi incessanti, spesso di notte, con finestre coperte, e usano presse a mano per compattare le pillole.
Un punto di dibattito riguarda il ruolo del Messico nella produzione. Il governo messicano sostiene di limitarsi a trasportare fentanyl già processato dall'Asia, mentre la DEA (l'Agenzia americana anti-roga) afferma che in Messico esistono laboratori per la lavorazione del fentanyl.
Provenienza dei precursori chimici dall'Asia (Cina e India)I precursori chimici, ovvero le molecole di base necessarie per la sintesi del fentanyl, provengono in gran parte dalla Cina e dall'India.
- Produzione legale: Decine di aziende farmaceutiche ufficialmente registrate in zone industriali cinesi come Guangzu, Shenzhen e Wuhan producono queste molecole, che sono perfettamente legali nei loro paesi d'origine.
- Vendita e spedizione: I precursori vengono venduti liberamente sul mercato chimico, spesso etichettati come “prodotti per la ricerca”. Vengono ordinati online, pagati in criptovalute e spediti tramite corrieri tradizionali.
- Itinerario e difficoltà di intercettazione: Una volta in viaggio, questi precursori possono cambiare destinazione più volte, passando per snodi come Singapore, Panama, Rotterdam, Belize e Canada prima di arrivare in Messico. Sono estremamente difficili da intercettare perché:
- Richiedono quantitativi minimi (1 kg di fentanyl può generare 500.000 dosi).
- Non hanno un odore, rendendoli indetectabili dai cani antidroga alle frontiere.
- Possono viaggiare tramite canali ufficiali o come “prodotti per la ricerca”, bypassando i controlli doganali.
- La loro sintesi chimica è relativamente semplice e non dipende da fattori agricoli (come i campi di papaveri per l'oppio), garantendo una produzione rapida, veloce e in grandi quantità.
La redditività e il traffico: Un chilogrammo di fentanyl puro può essere prodotto a meno di $1000, ma genera guadagni che superano facilmente i 10 milioni di dollari. Questa enorme redditività ha rivoluzionato le dinamiche del narcotraffico. Una volta prodotto in Messico, il fentanyl viene impacchettato in piccoli carichi (1-2 kg) e nascosto in modi ingegnosi (batterie d'auto, scocche di televisori, piatti di ceramica). Viene poi trasportato attraverso il confine statunitense da corrieri umani, spesso ragazzini messicani o cittadini americani reclutati tra i tossicodipendenti e i disperati.
La minaccia del fentanyl per Europa ed Italia: reale e silenziosa

La minaccia del fentanyl per l'Europa, e in particolare per l'Italia, è una preoccupazione crescente, nonostante finora il Vecchio Continente sia stato in gran parte risparmiato da un'epidemia paragonabile a quella statunitense.
Riguardo a questa minaccia si deve tener conto, in primis, delle differenze nell'approccio al farmaco come fattore protettivo iniziale:
- L'Europa, a differenza degli Stati Uniti, ha un approccio al farmaco diverso che, per fortuna, ha contribuito a evitare una dipendenza di massa iniziale. Negli Stati Uniti, l'epidemia è nata da una massiccia e incontrollata prescrizione di antidolorifici oppioidi, spinta da case farmaceutiche, medici e un sistema sanitario privato.
- In Italia, un farmaco come il Fentanil non si trova facilmente in farmacia come negli Stati Uniti. Lo si trova, ad esempio, sotto forma di cerotto per il dolore. L'uso di oppioidi in ambito intraoperatorio e post-operatorio in Europa è sempre stato diverso rispetto agli Stati Uniti.
Segnali di allarme e casi specifici in Italia e Europa
- Nonostante la minore diffusione, ci sono però già casi di tossicodipendenza in Italia legati al fentanyl. Alcune persone ottengono il cerotto di fentanyl tramite prescrizioni e lo masticano per assorbire la sostanza, aggiungendolo a volte al metadone.
- Sono stati registrati pochi casi di decesso riconosciuti con presenza di fentanyl tra le sostanze d'abuso in Italia, si parla di una decina di casi o meno. Tuttavia, negli ospedali italiani arrivano soggetti che risultano positivi al fentanyl.
- È stato segnalato un episodio in cui a Perugia è stato riscontrato un campione di sostanza rivelatosi fentanyl.
- Un caso di cronaca ha visto un piacentino coinvolto nello spaccio internazionale di fentanyl, che veniva fatto arrivare in carceri statunitensi tramite pagine di libri impregnate della sostanza, con canali di approvvigionamento anche dalla Cina.
- Il giornalista italocanadese Antonio Nicaso ha evidenziato che il Canada, in proporzione, ha più vittime di overdose da fentanyl degli Stati Uniti. Ha anche espresso la preoccupazione che l'epidemia possa arrivare in Europa, con il rischio che l'Europa diventi “destinataria anche del fentanyl o quantomeno di un fentanyl meno letale”.
Rimane il fatto che il fentanyl è una minaccia persistente per l'Europa, per una serie di motivazioni:
- Facilità di produzione e traffico: Il fentanyl è un oppioide sintetico che non richiede piantagioni come l'oppio, ma può essere sintetizzato in laboratorio con precursori chimici che arrivano principalmente da Cina e India.
- Invisibilità e difficoltà di intercettazione: I precursori chimici possono essere ordinati online, pagati in criptovalute e spediti tramite corrieri tradizionali, spesso etichettati come “prodotti per la ricerca”. Sono difficili da intercettare perché richiedono quantitativi minimi (1 kg di fentanyl può generare 500.000 dosi), non hanno un odore (indetectabili dai cani antidroga) e viaggiano tramite canali che aggirano i controlli doganali.
- Altissima potenza: Essendo circa 50 volte più potente dell'eroina e 100 volte più potente della morfina, basta una dose minima di 2 mg per essere letale. La sua azione rapida (30-90 secondi) crea una forte dipendenza psicologica.
- Redditività: I cartelli messicani producono il fentanyl a un costo inferiore ai 1000 dollari al chilo, generando guadagni che superano facilmente i 10 milioni di dollari. Questa enorme redditività lo rende estremamente attraente per le organizzazioni criminali.
Le sfide per l'Europa e l'Italia: In conclusione: * Le organizzazioni criminali, come la rete criminale canadese di origine cinese “Bit Circle Boys”, sono coinvolte nell'importazione di precursori chimici e fentanyl, sfruttando porti come quello di Vancouver. Se le mafie italiane dovessero interessarsi al fentanyl, potrebbe esserci un'escalation. Attualmente, il basso costo e la breve durata del “cliente” di fentanyl potrebbero renderlo meno attraente per alcune mafie rispetto alla cocaina. Tuttavia, un fentanyl meno letale potrebbe cambiare questo scenario. * L'Italia sta monitorando la situazione con “antenne alte”, controllando sequestri, acquisti, intercettazioni e gli effetti sulla salute delle persone. Tuttavia, c'è il timore che, avendo “disimparato alcune attenzioni di base” dall'era dell'eroina, l'Italia possa trovarsi impreparata di fronte a una “supereroina” come il fentanyl. * Un'altra preoccupazione attuale per l'Italia e parte dell'Europa è il consumo di crack, per il quale non esistono antidoti o trattamenti efficaci come il metadone, o il Narcan per gli oppioidi.
In sintesi, la minaccia del fentanyl in Europa e Italia è reale e silenziosa. Sebbene i sistemi di controllo sui farmaci abbiano finora agito da scudo, le caratteristiche intrinseche del fentanyl (potenza, basso costo, facilità di produzione e difficoltà di intercettazione) lo rendono un pericolo imminente. I segnali di presenza ci sono già, e gli esperti avvertono che è fondamentale non abbassare la guardia e aumentare l'informazione, in particolare nelle scuole, perché “senza informazione questa guerra la perdiamo prima ancora di combatterla”.
#fentanyl#fentanil
Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.
Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.
# Un profilo curato da un cultore della materia. La cooperazione di polizia da un'ottica italiana. # Un perfil editado por un experto en el tema. La cooperación policial desde una perspectiva italiana. # A profile edited by an expert on the subject.
l.devol.it