Arrestato in Colombia il narcotrafficante Federico Starnone, anche grazie alla rete anti-'Ndrangheta I-CAN di Interpol
Si tratta di un latitante 44enne, ricercato dalle autorità italiane per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con le aggravanti connesse a due distinti tentativi di importazione di ingenti quantitativi di cocaina dal Sudamerica.
E' ritenuto legato alla 'Ndrangheta. E' stato catturato in un appartamento nel quartiere residenziale di Cali.
A carico di Starnone è stata già emessa una sentenza di condanna a 5 anni e mezzo per reati di droga. L'uomo è stato catturato dalla polizia colombiana mentre si trovava in un appartamento nel quartiere residenziale nel capoluogo del dipartimento Valle del Cauca.
Essenziale l'apporto del progetto INTERPOL Cooperation Against ‘Ndrangheta (I-CAN).
Si tratta di un'iniziativa lanciata dall'Italia e dall'INTERPOL nel gennaio 2020 per contrastare la minaccia globale rappresentata dalla ‘Ndrangheta, come noto un'organizzazione criminale transnazionale altamente organizzata e potente.
Finanziato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza italiano, il progetto mira a rafforzare la cooperazione internazionale tra forze di polizia sfruttando le capacità dell'INTERPOL di condividere intelligence, competenze e best practice, trasformando così le informazioni in arresti e smantellando le reti criminali.
Avviato a Reggio Calabria l'obiettivo principale del progetto è stato – da subito – quello di istituire un sistema globale di allerta precoce contro questo “nemico invisibile”. I-CAN opera attraverso una rete di paesi pilota, che inizialmente includevano Australia, Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Stati Uniti e Uruguay, che si è espanso a 13, tra cui Austria, Belgio e Spagna.
Il progetto facilita operazioni coordinate transfrontaliere, come dimostrato dall'operazione globale del 2020 che ha portato all'arresto di sei latitanti legati alla 'Ndrangheta in Albania, Argentina e Costa Rica, con conseguente sequestro di 400 kg di cocaina e smantellamento del clan Bellocco. Le operazioni successive hanno continuato a dare risultati, tra cui l'arresto nel 2023 di un latitante di 16 anni, Edgardo Greco, in Francia, con il supporto di I-CAN.
Il progetto si è evoluto oltre la sua fase iniziale, con iniziative in corso tra cui la Conferenza I-CAN del 2022 a Roma, che ha riunito le forze dell'ordine di 14 paesi per definire una strategia unitaria contro la 'Ndrangheta, oggi considerata un'entità criminale “silenziosa e pervasiva” che si infiltra nelle economie legittime attraverso la corruzione e il riciclaggio di denaro.
Il successo del progetto si basa su una combinazione di condivisione di intelligence, coordinamento internazionale e utilizzo di strumenti analitici avanzati per esplorare dati provenienti da diverse fonti, consentendo indagini transnazionali. Il suo quadro continua a sostenere gli sforzi in corso, tra cui il progetto I-FORCE, incentrato sulla cooperazione regionale nell'Europa orientale e sudorientale.
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RICERCATO DALL'INTERPOL, CATTURATO IN COLOMBIA PRESUNTO 'NDRANGHETISTA ACCUSTATO DI SUPERVISIONARE LE SPEDIZIONI DI COCAINA
Le autorità colombiane hanno comunicato di aver catturato un presunto leader del Italiano ’ndrangheta mafia in America Latina, accusato di supervisionare le spedizioni di cocaina e di gestire le rotte del traffico illegale verso l'Europa.
Giuseppe Palermo, noto anche come “Peppe,” ricercato con un avviso rosso dell'Interpol, è stato arrestato per strada nella capitale della Colombia, Bogotà, durante un'operazione coordinata tra le autorità colombiane, italiane e britanniche, nonché con Europol, l'agenzia di polizia dell'Unione europea.
Si ritiene che Palermo fosse il principale leader della ’ndrangheta in Sudamerica, ha dichiarato Carlos Fernando Triana, capo della polizia colombiana.
Il sospettato “non solo ha guidato l'acquisto di grandi spedizioni di cocaina in Colombia, Perù ed Ecuador, ma ha anche controllato le rotte marittime e terrestri utilizzate per trasportare la droga sui mercati europei”, ha aggiunto Triana.
Secondo le Nazioni Unite, la produzione illegale di cocaina ha raggiunto le 3.708 tonnellate nel 2023, con un aumento di quasi il 34% rispetto all’anno precedente, trainato principalmente dall’espansione della coltivazione delle foglie di coca in Colombia.
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