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Essere contro


#riflessioni #diritti #razzismo

Vi piacciono i taralli fatti con la farina di grilli? E le larve fritte al peperoncino? Le vedo le vostre facce schifate e le smorfie di disgusto, vedo anche i vostri pensieri, il “no, no, no, io quella roba là mai, per carità” che vi scorre in testa. Prima che andiate a vomitare però, voglio dirvi 3 cose:

  1. Li ho assaggiati, sia i taralli con la farina di grilli che le larve fritte, e non sono per niente male, anzi, sono abbastanza buoni.
  2. Non c'è questa grande differenza tra il mangiare grilli e gamberetti. E ci sono cose ben più disgustose che vengono considerate prelibatezze, tipo le lumache.
  3. Ma poi, a voi che vi frega di quello che mangio io?
GamberettoGrillo
DominioEukaryotaEukaryota
RegnoAnimaliaAnimalia
PhylumArthropodaArthropoda
ClasseMalacostracaInsecta
OrdineDecapodaOrthoptera
SottordinePleocyemataEnsifera
FamigliaCrangonidaeGryllidae
GenereCrangonAcheta
SpecieC. crangonA. domesticus
GamberettoGrillo

Io non vengo a casa vostra per controllare se mettete la panna nella carbonara o l'ananas sulla pizza (che tra l'altro a me la pizza ananas e prosciutto piace, adesso uccidetemi), perciò non vedo perché a voi debba interessare se mangio grilli. Perché vi svelo un segreto, il fatto che sia possibile fare una cosa, non implica che quella cosa debba essere fatta.Se l'Unione Europea approva l'uso di farine d'insetti per il consumo umano, non vi sta dicendo che da oggi in poi dovete mangiare solo biscotti al grillo, e se autorizza la sperimentazione sulla carne coltivata, non sta obbligando tutti a prendere le fettine panate in laboratorio. Potete continuare a comprare la farina di grano antico che vi piace tanto e andare dal macellaio sotto casa a prendere la costata da otto etti perché lui c'ha la carne buona.Di questi tempi sembra vada molto di moda essere contro: contro la farina d'insetti, contro l'ananas sulla pizza, contro l'aborto, i diritti delle persone non binarie, lo ius soli, le celebrazioni per il 25 aprile... contro tutto quello che non si conforma alla propria visione del mondo, come se per assicurare gli stessi diritti a persone diverse da noi per provenienza, genere, religione, ecc., dovessimo in qualche modo privarcene noi. Beh, ecco un altro segreto svelato: i diritti non sono una quantità a somma costante (in fisica si direbbe che si conservano), non esiste un valore che rappresenta il totale dei diritti di cui godono tutti gli esseri umani, per cui se concedo un diritto in più a qualcuno lo devo togliere a qualcun altro. Garantire dei diritti alle minoranze non significa toglierli a chi ha avuto la fortuna di nascere maschio, etero, bianco, europeo, significa contribuire a creare una società migliore. E, come scrivevo prima, avere il diritto a qualcosa non implica essere obbligati ad averlo. Come il mio diritto di mangiare farina di grilli non ti obbliga a fare altrettanto, così i diritti delle persone LGBTQIA(BCDEFGH...)+ non riducono i diritti dei maschi alfa bianchi, eterosessuali, cattolici, che credono nella famiglia tradizionale. (lo sapete vero che la storia del maschio alfa è una cazzata?). Garantire un fine vita dignitoso e di libera scelta a persone malate e sofferenti non implica che chiunque debba ricorrere al suicidio assistito né, come qualcuno ha detto, che si vogliano eliminare dalla società le persone vecchie e malate. Il diritto all'aborto non impedisce a chi vuole avere figli di farlo e riguarda la coscienza di chi decide di esercitarlo, non fondamentalisti incel che si riempiono la bocca di concetti come il diritto alla vita. Spesso mi sembra che stiamo trattando i diritti civili come fanno certi tifosi di calcio: non importa se la mia squadra perde, basta che quella degli altri che mi stanno antipatici non vinca. Ora, se questo tipo di ragionamento già è ridicolo a livello sportivo, quando si parla di diritti civili è una cazzata bella e buona. Se vi dà fastidio che una coppia di persone dello stesso sesso adotti un bambino o una bambina, che un malato terminale decida che non ce la fa più a vivere, se pensate che sia sbagliato che una persona che vive in Italia da 5 anni chieda la cittadinanza, e che i suoi figli nati qui diventino di diritto italiani, non state proteggendo i vostri diritti, ma i vostri privilegi a scapito delle fasce più deboli della popolazione, state cercando di mantenere una vostra presunta superiorità. insomma, siete solo dei razzisti del cazzo.


noblogo.org/yattaman/essere-co…



25 aprile 2025


#riflessioni #25aprile

Abbiamo postato uno short su YouTube per il 25 aprile. Cosa c'entra col nostro canale? Noi facciamo esperimenti divertenti, mica ci occupiamo di queste cose... L'ho fatto perché sono stanco di non occuparmi di queste cose, perché non voglio restare a guardare mentre certa gente prende una ricorrenza che unisce tutti quanti e la trasforma in uno strumento di propaganda, la svilisce nel suo significato, la fa diventare un argomento per creare nemici, quando invece esiste per ricordarci che i nemici erano altri e – a quel tempo – finalmente sconfitti.Ma voi non vi occupate di politica...è vero, e infatti questa non è politica.tricoloreCelebrare il 25 aprile non significa avere un colore, vuol dire averne tre, quelli di una bandiera che ormai conta solo durante le partite di calcio, e soprattutto non avrene uno, quel nero del momento più oscuro della nostra storia. Vuol dire omaggiare la patria, ma non quella a cui pensano certe persone, fatta di nemici a ogni angolo, di confini chiusi, di donne a casa e uomini zitti a lavorare. Vuol dire omaggiare la patria che è la propria casa, rappresentata da uno stato che ti accoglie, ti protegge, ti fa sentire al sicuro e ti garantisce la libertà. Uno stato dove possiamo dire ciò che pensiamo ed essere come vogliamo senza la paura di prendersi una manganellata perché siamo dal lato opposto di chi governa, perché la nostra pelle è della sfumatura sbagliata, o perché ci piacciono gli uomini invece che le donne o le donne invece che gli uomini. Celebrare il 25 aprile è ricordarsi cosa può succedere se lasciamo che ci creino nemici dove non ci sono, se ci facciamo instillare la paura del diverso per controllarci meglio, se non ci preoccupiamo perché tanto riguarda loro e non me. Se pensiamo che il benessere venga prima della libertà e accettiamo che l'ignoranza sia il giusto prezzo da pagare perché nessuno venga a pestare i piedi nel nostro orticello. Celebrare il 25 aprile vuol dire riconoscere che dopotutto un papa morto non è un affare così importante per uno stato laico e che la possibilità di blaterare sui social, in TV e sui giornali senza che qualcuno venga a prenderci e farci sparire ce l'hanno garantita proprio le persone che ottant'anni fa il 25 aprile l'hanno reso possibile. E, per quanto possa dar fastidio, celebrare il 25 aprile vuol dire anche assicurare la possibilità di esprimersi a chi il 25 aprile vorrebbe cancellarlo. No, non si tratta di politica. Si tratta di essere persone civili.


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Costruire e distruggere


#riflessioni

dialogo— Sto cercando di ridurre il consumo di carne. — Però al Mac ci vai, eh?

— Non compro banane, frutti esotici o verdura fuori stagione. — Ma l'avocado toast con tuo figlio però te lo mangi...

— A casa non bevo acqua in bottiglia da anni. — Eh però ti ho visto ieri che la compravi al distributore automatico!

— Da un paio di mesi vado al lavoro in treno e cerco di usare l'auto il meno possibile. — Sì, vabbè, parli tanto però hai ancora la macchina diesel, visto che sei tanto “sostenibile” perché non te ne fai una elettrica?

— Se posso, viaggio in treno piuttosto che in aereo. — E allora com’è che quest’estate sei volato in Danimarca?

— Non trovo giusto comprare sempre l’ultima versione dei nuovi gadget elettronici in uscita. — Ma l’iPhone nuovo te lo sei preso però!

— Mi piacerebbe che il prato fuori dall’ufficio avesse un pezzetto che non viene falciato, per mantenere la biodiversità… — Hahaha, che cazzata!

Sento queste risposte di continuo, e ne ho piene le palle.Sono stanco di persone che stanno appollaiate come camaleonti sul proprio rametto, occupandosi solo di quello, ma che, come camaleonti, sono pronte a far schizzare in avanti la loro lingua appiccicosa per criticare chiunque provi a curarsi di qualcosa che va appena al di là del proprio ramoscello.camaleonteNon sono perfetto, su questo siamo tutti d’accordo.Ogni tanto ho voglia anch'io di carne alla griglia, o di coppiette; capita che sia stanco e prenda la macchina quando potrei andare a piedi; a volte, ma non ditelo in giro, se è buio e non c'è nessuno, non raccolgo la cacca che la mia cagnolina ha fatto sull'erba vicino al marciapiede. Il punto però è che ci provo, provo ad avere cura dell'ambiente, a consumare meno, a migliorare il posto dove vivo. Provo a costruire. qualcosa di piccolo, di sgangherato, ma qualcosa. Voi che vi riempite la bocca con tutte quelle critiche, che fate invece? Distruggere è facile, non costa quasi niente e ci dà un piacere perverso, ci fa sentire meno meschini: se sminuiamo quello che fanno gli altri, se gli togliamo importanza, sarà più facile per noi accettare che non stiamo facendo niente. Non siamo pigri, siamo solo molto più furbi degli altri perché abbiamo capito che è inutile sbattersi, tanto le cose non cambiano. Beh, è proprio a causa di quelli che si credono più furbi che le cose sono così ora, è per quelli che sanno solo distruggere che i pochi che cercano di costruire qualcosa vengono lasciati soli. Quando mio figlio ed io camminiamo in spiaggia, raccogliamo i rifiuti abbandonati. Ce ne sono tanti, e noi portiamo via solo un paio di bottiglie e pacchetti di sigarette vuoti, forse una scatola di polistirolo portata dal mare; non renderemo la spiaggia più pulita, sembrerà sporca uguale, ma il nostro è un piccolo gesto, che può essere visto da qualcuno e quel qualcuno potrebbe imitarci, o magari sta per buttare a terra una bottiglia e ci ripensa perché si accorge che arrivare al cestino non è poi così faticoso. Come per le formiche, tanti piccoli segni si sommano assieme per fare qualcosa di grande, ma la cosa funziona in due direzioni: possiamo scegliere di aggiungere ognuno il nostro mattoncino Lego alla costruzione, oppure possiamo provare a distruggerla per mascherare la nostra incapacità o la nostra poca voglia di sbatterci per fare qualcosa di bello. È una scelta, ma tutte le nostre scelte hanno conseguenze.


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