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SALMO - 113 (112)


INNO A DIO, AMOREVOLE VERSO I POVERI

1 Alleluia.

Lodate, servi del Signore, lodate il nome del Signore.

2 Sia benedetto il nome del Signore, da ora e per sempre.

3 Dal sorgere del sole al suo tramonto sia lodato il nome del Signore.

4 Su tutte le genti eccelso è il Signore, più alta dei cieli è la sua gloria.

5 Chi è come il Signore, nostro Dio, che siede nell'alto

6 e si china a guardare sui cieli e sulla terra?

7 Solleva dalla polvere il debole, dall'immondizia rialza il povero,

8 per farlo sedere tra i prìncipi, tra i prìncipi del suo popolo.

9 Fa abitare nella casa la sterile, come madre gioiosa di figli.

Alleluia.

_________________Note

113,1 La collezione dei Sal 113-118 è conosciuta con il nome di Hallel, o “piccolo Hallel” (“inno di lode”, dall’acclamazione Alleluia, “Lodate il Signore”, che contraddistingue le singole composizioni) e fa da sfondo alla celebrazione di varie solennità della liturgia ebraica, soprattutto quella di Pasqua (vedi anche Mt 26,30; Mc 14,26). Da questo inno sale una lode universale a Dio che, con la sua bontà, abbraccia ogni ambito della vita dell’uomo e ogni dimensione del suo mondo ed estende la sua signoria su tutto il creato.

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Approfondimenti


Dio eccelso, giusto e pietoso Inno

È il primo del gruppo di salmi formanti l'Hallel (Sal 113-118), adoperati nel culto in occasione delle maggiori feste d'Israele (Pasqua, Pentecoste, Capanne, Dedicazione, Novilunio). Stando alla Mishnah, nella celebrazione pasquale, i primi due (Sal 113-114) venivano recitati prima della cena e gli altri (Sal 115-118) dopo. Nei vv. 5-9 si hanno nel TM le forme verbali con desinenza in y (segno di arcaizzazione o di antichità del salmo?). Tra gli elementi strutturanti abbiamo: un chiasmo tra i vv. 2a e 3b: «il nome del Signore sia benedetto... sia lodato il nome del Signore», e in 2b e 3a due polarismi di carattere temporale «ora e sempre» e «dal sorgere... al tramonto». Si noti il gioco di parole tra «sole» (šemeš) e «nome» (šēm) nel v. 3. Il movimento interno del salmo è in senso spaziale discendente nei vv. 4-6 e in senso ascendente nei vv. 7-8.

Divisione:

  • vv. 1-3: introduzione: invito alla lode;
  • vv. 4-9: corpo: motivazioni della lode. Manca la conclusione.

v. 1. «servi del Signore»: sono in senso stretto i sacerdoti o i leviti come in Sal 135,2, o più genericamente i fedeli (cfr. Sal 19,12.14; 27,9; 31,17; 34,23).

v. 4. «Su tutti i popoli eccelso è il Signore...»: si sottolinea la regalità e la maestà divina sugli uomini e sul creato, cfr. Sal 46,11; 92,2.

vv. 5-6. Questi due versetti centrali del salmo presentano nello stesso tempo la trascendenza (v. 5) e la condiscendenza di Dio (v. 6). Egli, la cui dimora sta oltre i cieli, al di sopra del firmamento (cfr. Sal 8,2; 47,10; 57,6.12; 104,3), «si china a guardare...» (v. 6), oltre i cieli che stanno ai suoi piedi, anche la terra, per venire incontro all'uomo.

vv. 7-9. I versetti riecheggiano il cantico di Anna (1Sam 2,1-10). Con alcune esemplificazioni si descrivono due casi di condiscendenza di Dio: il caso dell'indigente e del povero, e quello della sterile.

vv. 7-8. «l'indigente... il povero»: Dio solleva dallo stato di sofferenza, di miseria, di angoscia e di emarginazione l'indigente (ebr. dāl), colui che non ha un volto decoroso, e il povero (ebr. ’ebyôn) desideroso di pane e di dignità «polvere... immondizia»: l'indigente e il povero, come Giobbe (Gb 2,7-9), sono emarginati. Ma Dio li solleva dalla polvere e dall'immondizia, intese in senso materiale e morale, dando loro benessere e dignità (cfr. Gb 36,7).

v. 9. «Fa abitare la sterile...»: la sterilità nell'antico Israele era considerata maledizione di Dio (cfr. Gn 16,4-5; 1Sam 1,5-6; 2,5; Os 9,14). La sterile qui diventa madre, non solo, ma con numerosa prole; da triste ed emarginata si trasforma in «gioiosa».

Nel NT il Sal 113 ha contatti con il Magnificat: il v. 6 con Lc 1,48, e il v. 7 con Lc 1,52.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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[stime]la] [meccanica convenzionale rocchi di colonne una pianura pluviale con percettibili ritocchi sim tarare sui ritardi in una pianura condensa otto per otto per] l'ascolto differito programmi [credevo] [avessi detto qualcosa] il numero dei borbonici passate le pieghe il numero] un cofano trasparente [con il santo di gesso nella settimana incom tutti] gli addobbi finto ottocento le] stragi i cestini parlanti smoke] signals


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Universo, energia e IA Viviamo un tempo straordinario, dove le scoperte scientifiche e i progressi tecnologici sembrano rincorrersi in un gioco incessante di domande e risposte. L’intelligenza artificiale, l’espansione dell’universo e il mistero dell’energia oscura possono sembrare argomenti lontani dalla vita quotidiana, eppure sono molto più vicini a noi di quanto immaginiamo. Sono come tre fili di un unico tessuto: quello dell’esistenza umana, della nostra capacità di osservare, comprendere e trasformare la realtà che ci circonda. Iniziamo con l’intelligenza artificiale. Pensiamo per un attimo a un assistente vocale che ci suggerisce il percorso più veloce per tornare a casa, o a un’applicazione che ci consiglia una canzone in base ai nostri gusti. Sono esempi semplici, ma rivelano quanto le macchine stiano imparando a “capirci”. L’IA oggi non è più soltanto una trovata da film di fantascienza: è una presenza concreta nelle scuole, negli ospedali, nei laboratori scientifici. E dietro ogni algoritmo, ogni sistema di apprendimento automatico, c’è una domanda implicita: possiamo replicare il pensiero umano? Possiamo creare un “cervello artificiale” in grado di imparare da solo? Ma più ci avviciniamo a questa frontiera, più sorgono domande profonde. Se un giorno una macchina fosse più intelligente di noi, cosa significherebbe per la nostra idea di umanità? E soprattutto, chi saremo noi in quel nuovo scenario? L’intelligenza artificiale ci obbliga a riflettere non solo su cosa possiamo fare, ma su chi siamo davvero. Allo stesso tempo, mentre osserviamo queste meraviglie tecnologiche, volgiamo gli occhi al cielo. L’universo si espande, sempre più in fretta. Questo non è un semplice fatto astronomico: è una delle scoperte più sorprendenti della nostra epoca. Immagina di lanciare in aria dei coriandoli e scoprire che invece di rallentare, accelerano e si allontanano sempre più. Questo è ciò che accade con le galassie: si allontanano l’una dall’altra, spinte da una forza invisibile chiamata energia oscura. Nessuno sa con certezza cosa sia. Alcuni la vedono come una proprietà dello spazio stesso, altri come una nuova forza ancora da comprendere. Ma in ogni caso, ci parla di quanto ancora abbiamo da scoprire. E qui arriva il collegamento. Così come l’universo si espande e si evolve, anche la nostra conoscenza si allarga, alimentata dalla curiosità. L’intelligenza artificiale è uno degli strumenti con cui sondiamo i misteri cosmici: analizza dati, riconosce schemi, ci aiuta a decifrare segnali che da soli non sapremmo interpretare. Potremmo dire che l’IA è il nostro telescopio interiore, il nostro strumento per guardare sia fuori, verso il cosmo, sia dentro, verso la mente umana. Eppure c’è qualcosa di ancora più profondo. L’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia: è il frutto della nostra evoluzione, della capacità che l’universo stesso ci ha dato di riflettere su di sé. Come se l’universo, attraverso di noi, cercasse di capire se stesso. E l’espansione cosmica, alimentata dall’energia oscura, non è solo un fenomeno fisico: è il simbolo di una realtà in costante trasformazione, che si apre a nuove possibilità. Cosa significa tutto questo per noi, qui sulla Terra? Vuol dire che viviamo in un tempo in cui siamo chiamati a fare scelte consapevoli. L’intelligenza artificiale può migliorare le nostre vite, ma dipende da come la useremo. Sarà un alleato per curare malattie, proteggere l’ambiente, educare le nuove generazioni? Oppure diventerà uno strumento di controllo e disuguaglianza? E mentre ci interroghiamo su queste scelte, guardiamo l’universo e ci rendiamo conto della nostra fragilità. Siamo su un piccolo pianeta, in un angolo sperduto di una galassia tra miliardi. Ma proprio questa consapevolezza ci dà forza. Ci ricorda che ogni nostra azione ha valore, che ogni scelta conta. Intelligenza artificiale, espansione dell’universo, energia oscura: tre concetti apparentemente lontani che ci parlano dello stesso impulso vitale. Crescere, esplorare, evolvere. Non sappiamo dove ci porterà tutto questo. Ma possiamo decidere se restare spettatori o diventare protagonisti consapevoli del nostro tempo.


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✍️ Vorrei trovare le parole, la forza e tutto il coraggio per dirti ciò che sento, le emozioni, l'amore racchiuso nel mio cuore e forse allora le lacrime cancelleranno ogni segno da me lasciato tra le pagine di questo mio libro.

Ti ho dato la vita, forse tardi o forse no, ti ho atteso incredula e impaurita per quasi nove mesi, ti ho visto venire al mondo forte e indifeso, bello, ma con tanta voglia di conoscere la tua vita! Ti ho dato Amore, tanto o mai abbastanza, ti ho tenuto accanto a me in un abbraccio, ti ho nutrito sentendomi e sentendoti parte di me e di questo legame, conservo ancora un ricordo meraviglioso..Ti ho reso unico figlio e forse solo, per egoismo o semplicemente per paura di essere, insicura imperfetta, non quella madre forte, giovane e intraprendente!

Carissimo figlio stai crescendo e il cordone che a me ti legava lentamente si sta dissolvendo.. Non c'è più tenerezza, ma consapevolezza, non c'è più timore, ma un po' di pudore, non c'è tempo per gli abbracci, i baci, le carezze e io madre piango ogni volta che tu avanzi in questa vita, che da me ti allontana..

Spesso ti osservo mentre dormi, catturo attimi di dolcezza, fugaci , mi inebrio dei tuoi respiri, dei tuoi sorrisi e mentre tu sogni, con le lacrime e un po' di emozione, io ti accarezzo e spero che sempre il mondo ti sorrida!

Forse anche tu un giorno piangerai, soffrirai per amore, proverai un dolore e la vita ti sembrerà crudele, a te che sei ancora un esile germoglio! La vita ci ha messo alla prova, mi ha concesso di scoprire, per poi combattere un piccolo, grande male e insieme al nostro amore, abbiamo avuto la forza per lottare. Ma ricordati che io per te, ci sarò sempre, nel tuo cuore è racchiuso un piccolo germoglio e quando e se ti sentirai solo e incompreso, cercalo, apri e leggi il tuo cuore, curalo quel germoglio non avere paura di sbagliare, non credere che impossibile sia amare, non perderti dietro facili illusioni, leggi le mie parole e non giudicare i miei errori. E vivi, alza gli occhi al cielo, osserva l'azzurro, e poi i tramonti, certo che seguiranno altre albe e godine i colori, il calore .. Sorridi alla tua vita e se hai coraggio, osa, crea, conquistati il mondo e combatti per i tuoi ideali, le tue vittorie, come le sconfitte, i tuoi traguardi e le mete che raggiungerai , saranno anche le mie e quando cadrai, in te troverai la forza e il coraggio per rialzarti, ricominciare, continuare e correre verso il tuo futuro figlio mio ..ancora più forte e più sicuro.

Un anno in più d'amore..Il giorno del suo compleanno!


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Stamattina sento il bisogno di scrivere, di aprirmi, di gridare, piangere e stare in silenzio, allontanarmi ed essere abbracciata! Avevo bisogno solo di qualcuno che mi stesse accanto, in silenzio, davanti una tazza di caffè, oppure a parlare del più del meno! Sarei stata meglio mi sarei sentita parte di questo Mondo, di una società, una circostanza che mi ha messo all' angolo! In questi giorni che precedono un evento importante in famiglia, e domani il compleanno di mio figlio, avverto ancora di più il peso di questi mesi, la malattia, le terapie, gli sbalzi d'umore, la solitudine, la stanchezza fisica, i cambiamenti che ne sono derivati sia fisici, che psicologici! Mi sento un po' persa, un po' sola, un po' triste, un po' diversa, un po' messa da parte, un po' abbandonata da amici, conoscenti, parenti, che inizialmente ho tenuto io a distanza, ma poi a me sarebbe bastato anche un ciao, come stai? Ci prendiamo un caffè? Una pizza! È vero ho avuto paura agli inizi, mi sono isolata e un po' vergognata di apparire così malata, fragile, incapace di gestire situazioni, ansia, paure, cattivi pensieri, la famiglia, la paura di morire ...oggi a distanza di mesi, rimangono il dolore, la cicatrice, appena visibile,ma quelle che ho dentro, fanno ancora più male e paura! Quelle nn si stanno rimarginando, anzi sembra che le crepe, si diffondano ancora di più, ho l'impressione di essere tornata indietro! Agli inizi nn sapevo ciò a cui andavo incontro adesso si...e pur essendo diverso, io sono sempre la stessa, xò meno forte, più preparata si, ma incapace di affrontare tutto in maniera più distaccata! Oggi vorrei quel qualcuno in cui ho tanto creduto, a cui ho affidato pensieri, parole, confidenze, paure, ma nn c'è perché credo che sia giusto così, forse è giusto che io vada avanti da sola, senza fare troppo affidamento sugli altri! Forse mi ero illusa di nuovo, mi sono aggrappata ad una cosa bella, ma poi lentamente mi è scivolata Via...un po' x mia incapacità di gestire rapporti, situazioni, relazioni , pensieri...nn va oggi come dovrebbe, ora forse mi concedo un po' di riposo nella realtà di tutti i giorni, nell'amore di e per mio figlio, la mia forza , la mia stessa vita! Se penso a lui allora reagisco e combatto , abbiamo ancora bisogno l'uno dell'altro ed io nn posso permettermi il lusso di mollare, cadere, e farmi sopraffare dalle paure, dal dolore! Devo e spero di riuscire a vincere ogni singola battaglia...


noblogo.org/magia/stamattina-s…



[rotazioni]il costo della chiamata] [da rete fissa è di uno virgola zero tre due nove euro al minuto. La durata massima della chiamata tariffata è di dodici minuti e trenta secondi. Il costo massimo del servizio da rete mobile è di uno virgola cinquantacinque euro al minuto e lo scatto alla risposta massimo di dodici virgola novantuno centesimi. Stiamo rispondendo dall' unione europea stiamo rispondendo da un paese satellite stiamo verificando la portabilità stiamo trasferendo la sua telefonata verso un paese ostile.


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Relazione della Direzione Investigativa Antimafia sull'attività svolta e i risultati conseguiti nel primo e secondo semestre 2024


La relazione è stata pubblicata il 27 maggio 2025 (è reperibile a questa pagina web direzioneinvestigativaantimafi…) e presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento. Analizza i fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.

A differenza delle edizioni passate il documento: – offre un'analisi più ravvicinata nel tempo, coprendo l'intero anno 2024 per garantire un quadro più aggiornato, – è stato snellito e organizzato attorno alle diverse matrici mafiose, descrivendo la loro operatività a livello territoriale e le strategie di contrasto adottate, – offre una migliore visualizzazione delle dinamiche criminali per rendere le informazioni più immediate e comprensibili.

Aggiornamenti sulle interdittive antimafia: La relazione dedica particolare attenzione ai provvedimenti delle Prefetture e ai nuovi strumenti giuridici volti a reintegrare le aziende colpite dalla criminalità organizzata nel circuito economico legale.

La dimensione internazionale


Nella relazione 2024 della Direzione Investigativa Antimafia emerge chiaramente come le attività non si siano limitate al solo ambito nazionale, ma abbiano avuto anche una forte dimensione internazionale. In particolare, il documento elenca operazioni condotte sia a livello europeo che internazionale, dimostrando un coordinamento con le autorità di altri paesi e con organismi internazionali. Questo approccio diventa fondamentale per combattere forme di infiltrazione mafiosa che travalicano i confini nazionali e si manifestano in settori strategici, dove il confine tra attività lecite e illecite diventa sempre più labile.

Un esempio evidente riguarda il settore del gioco e delle scommesse online: la relazione evidenzia che, oltre agli interventi a livello locale, sono state realizzate operazioni specifiche che hanno avuto un focus sul mercato americano, riconosciuto come un'area particolarmente vulnerabile alle infiltrazioni e al riciclaggio di denaro. Queste iniziative internazionali prevedono uno scambio costante di informazioni, tecniche investigative e strumenti operativi con partner stranieri, al fine di interrompere le reti criminali e prevenire il consolidamento di rapporti economici illeciti che possano favorire l'espansione delle organizzazioni mafiose.

L'approccio internazionale, dunque, non solo amplia il raggio d'azione della DIA, ma rafforza anche l'efficacia delle misure adottate sul territorio nazionale. La cooperazione transnazionale permette di intercettare flussi finanziari sospetti, monitorare attività economiche a rischio e sviluppare strategie congiunte che rispondano in tempo reale a fenomeni complessi e in rapido mutamento. Queste iniziative sottolineano l'importanza di una risposta globale alla criminalità organizzata, in un contesto in cui i mercati economici e tecnologici rendono il contrasto al crimine organizzato una sfida sempre più articolata.

Vale la pena notare come la Direzione Investigativa Antimafia, oltre a intervenire sul territorio nazionale, stia sviluppando un robusto sistema di cooperazione transnazionale, anche quale leader della rete anti-mafia internazionale @ON. Questo approccio prevede:

  • Operazioni congiunte: La collaborazione con le autorità di altri paesi consente lo scambio tempestivo di informazioni e dati investigativi, fondamentale per intercettare e smantellare reti criminali che operano al di là dei confini nazionali.
  • Focus su settori sensibili: Alcuni interventi sono rivolti a mercati particolarmente vulnerabili, quali il gioco d'azzardo e le scommesse online, dove il riciclaggio di denaro si inserisce in circuiti internazionali complessi.
  • Tecnologie e metodologie condivise: L’impiego di strumenti avanzati per la raccolta e l’analisi dei dati permette alle autorità di monitorare in tempo reale flussi finanziari sospetti, integrando così le informazioni provenienti da svariate giurisdizioni.
  • Integrazione giuridica: Nuovi istituti e interventi normativi favoriscono non solo il contrasto diretto alle infiltrazioni mafiose, ma anche il reinserimento delle aziende “contaminate” nel circuito economico legale, garantendo un bilanciamento tra rigore nell’applicazione della legge e rispetto delle dinamiche di mercato.

Questi aspetti, sviluppati a livello internazionale, mostrano come l’evoluzione delle tecniche investigative e delle collaborazioni transfrontaliere stia diventando cruciale per contenere fenomeni criminali sempre più sofisticati e globalizzati.

#DIA #direzioneinvestigativaantimafia #relazione2024


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Relazione della Direzione Investigativa Antimafia sull'attività svolta e i...


Relazione della Direzione Investigativa Antimafia sull'attività svolta e i risultati conseguiti nel primo e secondo semestre 2024


La relazione è stata pubblicata il 27 maggio 2025 (è reperibile a questa pagina web direzioneinvestigativaantimafi…) e presentata dal Ministro dell’Interno al Parlamento. Analizza i fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.

A differenza delle edizioni passate il documento: – offre un'analisi più ravvicinata nel tempo, coprendo l'intero anno 2024 per garantire un quadro più aggiornato, – è stato snellito e organizzato attorno alle diverse matrici mafiose, descrivendo la loro operatività a livello territoriale e le strategie di contrasto adottate, – offre una migliore visualizzazione delle dinamiche criminali per rendere le informazioni più immediate e comprensibili.

Aggiornamenti sulle interdittive antimafia: La relazione dedica particolare attenzione ai provvedimenti delle Prefetture e ai nuovi strumenti giuridici volti a reintegrare le aziende colpite dalla criminalità organizzata nel circuito economico legale.

La dimensione internazionale


Nella relazione 2024 della Direzione Investigativa Antimafia emerge chiaramente come le attività non si siano limitate al solo ambito nazionale, ma abbiano avuto anche una forte dimensione internazionale. In particolare, il documento elenca operazioni condotte sia a livello europeo che internazionale, dimostrando un coordinamento con le autorità di altri paesi e con organismi internazionali. Questo approccio diventa fondamentale per combattere forme di infiltrazione mafiosa che travalicano i confini nazionali e si manifestano in settori strategici, dove il confine tra attività lecite e illecite diventa sempre più labile.

Un esempio evidente riguarda il settore del gioco e delle scommesse online: la relazione evidenzia che, oltre agli interventi a livello locale, sono state realizzate operazioni specifiche che hanno avuto un focus sul mercato americano, riconosciuto come un'area particolarmente vulnerabile alle infiltrazioni e al riciclaggio di denaro. Queste iniziative internazionali prevedono uno scambio costante di informazioni, tecniche investigative e strumenti operativi con partner stranieri, al fine di interrompere le reti criminali e prevenire il consolidamento di rapporti economici illeciti che possano favorire l'espansione delle organizzazioni mafiose.

L'approccio internazionale, dunque, non solo amplia il raggio d'azione della DIA, ma rafforza anche l'efficacia delle misure adottate sul territorio nazionale. La cooperazione transnazionale permette di intercettare flussi finanziari sospetti, monitorare attività economiche a rischio e sviluppare strategie congiunte che rispondano in tempo reale a fenomeni complessi e in rapido mutamento. Queste iniziative sottolineano l'importanza di una risposta globale alla criminalità organizzata, in un contesto in cui i mercati economici e tecnologici rendono il contrasto al crimine organizzato una sfida sempre più articolata.

Vale la pena notare come la Direzione Investigativa Antimafia, oltre a intervenire sul territorio nazionale, stia sviluppando un robusto sistema di cooperazione transnazionale, anche quale leader della rete anti-mafia internazionale @[url=https://rollenspiel.social/users/On]Keep It[/url]. Questo approccio prevede:

  • Operazioni congiunte: La collaborazione con le autorità di altri paesi consente lo scambio tempestivo di informazioni e dati investigativi, fondamentale per intercettare e smantellare reti criminali che operano al di là dei confini nazionali.
  • Focus su settori sensibili: Alcuni interventi sono rivolti a mercati particolarmente vulnerabili, quali il gioco d'azzardo e le scommesse online, dove il riciclaggio di denaro si inserisce in circuiti internazionali complessi.
  • Tecnologie e metodologie condivise: L’impiego di strumenti avanzati per la raccolta e l’analisi dei dati permette alle autorità di monitorare in tempo reale flussi finanziari sospetti, integrando così le informazioni provenienti da svariate giurisdizioni.
  • Integrazione giuridica: Nuovi istituti e interventi normativi favoriscono non solo il contrasto diretto alle infiltrazioni mafiose, ma anche il reinserimento delle aziende “contaminate” nel circuito economico legale, garantendo un bilanciamento tra rigore nell’applicazione della legge e rispetto delle dinamiche di mercato.

Questi aspetti, sviluppati a livello internazionale, mostrano come l’evoluzione delle tecniche investigative e delle collaborazioni transfrontaliere stia diventando cruciale per contenere fenomeni criminali sempre più sofisticati e globalizzati.

#DIA #direzioneinvestigativaantimafia #relazione2024


Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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La tutela del patrimonio culturale oltre i confini nazionali, assume una dimensione internazionale strategica. L'attività dei carabinieri impegnati in questa particolare attività


I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno – in ambito nazionale e locale – reso noti i risultati della loro attività operativa nel 2024. Un comunicato stampa del Ministero della Cultura (da cui questi carabinieri funzionalmente dipendono) riporta tali risultati. Ecco i punti principali:

  • Recupero di beni culturali: Sono stati recuperati 80.437 beni d’arte, con un valore stimato di circa 130 milioni di euro.
  • Sequestri di opere contraffatte: Sono stati sequestrati 2.804 falsi, di cui la maggior parte opere d'arte contemporanea, con un valore stimato di 311 milioni di euro.
  • Attività investigativa e repressione: Incremento delle operazioni, con un aumento dei controlli su musei, biblioteche, siti archeologici e mercati antiquariali. Sono state effettuate 505 perquisizioni, denunciate 1.356 persone e arrestate 2 persone.
  • Monitoraggio online: Controllati 696 siti web, recuperati 6.346 beni culturali e deferiti 122 soggetti.
  • Restituzione internazionale: Rimpatriati 882 beni culturali e restituiti 550 beni a Paesi esteri, tra cui Canada, Colombia, Ecuador, Messico e Iraq.
  • Tecnologia e innovazione: Sviluppo del sistema S.W.O.A.D.S. per il monitoraggio automatico delle opere d’arte rubate attraverso l’intelligenza artificiale.


Oltre i confini nazionali


Il lavoro svolto dai Carabinieri TPC continua a essere fondamentale per la tutela del patrimonio culturale italiano e internazionale.

Il Comando TPC ha dimostrato come la tutela del patrimonio culturale vada ben oltre i confini nazionali, assumendo una dimensione internazionale strategica. I Carabinieri hanno effettuato operazioni che hanno portato al rimpatrio di 882 beni culturali e alla restituzione di 550 opere alle ambasciate e istituzioni straniere. Tra gli interventi, spiccano quelle volte in cui oggetti di inestimabile valore sono stati riconsegnati a paesi come il Canada, la Colombia, l'Ecuador, El Salvador, il Guatemala, l'Iraq e il Messico, con una stretta collaborazione con le autorità diplomatiche e culturali dei rispettivi Paesi.

I caschi blu della cultura


Parallelamente alle tipiche operazioni di contrasto al traffico illecito, il Comando TPC si è impegnato anche nella condivisione delle competenze a livello internazionale. Un esempio emblematico è rappresentato dal corso “I Caschi Blu della Cultura” tenutosi a Rio de Janeiro, che ha coinvolto rappresentanti di Brasile, Cile, Colombia e Paraguay. Questa iniziativa formativa mira non solo a trasferire il know-how specifico in materia di tutela e intervento in situazioni di crisi, ma anche a creare un network strutturato per contrastare il traffico illecito dei beni culturali su scala globale.

La piattaforma informatica SWOADSnet


Un ulteriore tassello dell’approccio internazionale è l’avvio delle attività di sviluppo del sistema SWOADSnet. Quest’innovativa piattaforma è studiata per facilitare lo scambio di dati e metadati relativi alle opere d’arte con altri Paesi europei, in modo da monitorare in tempo reale i flussi illeciti e intervenire tempestivamente. La sinergia tra tecnologie avanzate e cooperazione internazionale permette così di creare una rete di sicurezza globale per il patrimonio artistico e culturale.

Questi risultati e iniziative evidenziano come le attività internazionali del Comando TPC siano parte integrante di una strategia più ampia: quella di salvaguardare il patrimonio non solo italiano, ma universale, promuovendo collaborazione, formazione e innovazione tecnologica.

Il documento riportante l'attività operativa del 2024 è reperibile a questa pagina web tpcweb.carabinieri.it/SitoPubb…

#Armadeicarabinieri #carabinieriTPC #TPC #Ministerodellacultura #mic


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La tutela del patrimonio culturale oltre i confini nazionali, assume una...


La tutela del patrimonio culturale oltre i confini nazionali, assume una dimensione internazionale strategica. L'attività dei carabinieri impegnati in questa particolare attività


I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) hanno – in ambito nazionale e locale – reso noti i risultati della loro attività operativa nel 2024. Un comunicato stampa del Ministero della Cultura (da cui questi carabinieri funzionalmente dipendono) riporta tali risultati. Ecco i punti principali:

  • Recupero di beni culturali: Sono stati recuperati 80.437 beni d’arte, con un valore stimato di circa 130 milioni di euro.
  • Sequestri di opere contraffatte: Sono stati sequestrati 2.804 falsi, di cui la maggior parte opere d'arte contemporanea, con un valore stimato di 311 milioni di euro.
  • Attività investigativa e repressione: Incremento delle operazioni, con un aumento dei controlli su musei, biblioteche, siti archeologici e mercati antiquariali. Sono state effettuate 505 perquisizioni, denunciate 1.356 persone e arrestate 2 persone.
  • Monitoraggio online: Controllati 696 siti web, recuperati 6.346 beni culturali e deferiti 122 soggetti.
  • Restituzione internazionale: Rimpatriati 882 beni culturali e restituiti 550 beni a Paesi esteri, tra cui Canada, Colombia, Ecuador, Messico e Iraq.
  • Tecnologia e innovazione: Sviluppo del sistema S.W.O.A.D.S. per il monitoraggio automatico delle opere d’arte rubate attraverso l’intelligenza artificiale.


Oltre i confini nazionali


Il lavoro svolto dai Carabinieri TPC continua a essere fondamentale per la tutela del patrimonio culturale italiano e internazionale.

Il Comando TPC ha dimostrato come la tutela del patrimonio culturale vada ben oltre i confini nazionali, assumendo una dimensione internazionale strategica. I Carabinieri hanno effettuato operazioni che hanno portato al rimpatrio di 882 beni culturali e alla restituzione di 550 opere alle ambasciate e istituzioni straniere. Tra gli interventi, spiccano quelle volte in cui oggetti di inestimabile valore sono stati riconsegnati a paesi come il Canada, la Colombia, l'Ecuador, El Salvador, il Guatemala, l'Iraq e il Messico, con una stretta collaborazione con le autorità diplomatiche e culturali dei rispettivi Paesi.

I caschi blu della cultura


Parallelamente alle tipiche operazioni di contrasto al traffico illecito, il Comando TPC si è impegnato anche nella condivisione delle competenze a livello internazionale. Un esempio emblematico è rappresentato dal corso “I Caschi Blu della Cultura” tenutosi a Rio de Janeiro, che ha coinvolto rappresentanti di Brasile, Cile, Colombia e Paraguay. Questa iniziativa formativa mira non solo a trasferire il know-how specifico in materia di tutela e intervento in situazioni di crisi, ma anche a creare un network strutturato per contrastare il traffico illecito dei beni culturali su scala globale.

La piattaforma informatica SWOADSnet


Un ulteriore tassello dell’approccio internazionale è l’avvio delle attività di sviluppo del sistema SWOADSnet. Quest’innovativa piattaforma è studiata per facilitare lo scambio di dati e metadati relativi alle opere d’arte con altri Paesi europei, in modo da monitorare in tempo reale i flussi illeciti e intervenire tempestivamente. La sinergia tra tecnologie avanzate e cooperazione internazionale permette così di creare una rete di sicurezza globale per il patrimonio artistico e culturale.

Questi risultati e iniziative evidenziano come le attività internazionali del Comando TPC siano parte integrante di una strategia più ampia: quella di salvaguardare il patrimonio non solo italiano, ma universale, promuovendo collaborazione, formazione e innovazione tecnologica.

Il documento riportante l'attività operativa del 2024 è reperibile a questa pagina web tpcweb.carabinieri.it/SitoPubb…

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Riflessioni sulla poesia di Felice Serino

SPAESANO LE ORE DEL CUORE

i primi turbamenti i morsi

dell'amore – luce

d'infanzia come sogno scolora

dove l'orizzonte taglia il cielo

spaesano le ore del cuore

nel giorno alto

Quando t'innamori le budella sembrano contorcersi o un vuoto pieno ti sorprende con i suoi prendi e lascia. Sono “i morsi dell'amore” quelli che mangiano al posto tuo e ti tolgono l'appetito.

Ricordi dell'infanzia, luci che a tratti ritornano. C'è ora però una consapevolezza del mondo, uno sguardo maturo che si staglia all'orizzonte dove il vissuto va ad abbracciare la linea immaginaria dell'infinito.

La chiarità delle distanze non può che farci pensare che un giorno quella linea che ci separa dal cielo (l'orizzonte) si cancellerà.

E andremo verso la consapevolezza piena. In questo mondo che si allarga a dismisura “nel giorno alto”, in questo mondo che i nostri occhi perplessi a volte non riconoscono – come se la sua creazione avvenisse in quell'istante che lo si fissa – sperduti ci troviamo: agnellini che belano timidamente in un campo con le sue ampie vallate, gli strapiombi e le vallate ancora, dimentichi di noi stessi, rimpiccioliti fino all'estremo e rimessi nelle mani di Qualcun Altro dall'umiltà che ci salva.

Oh l'amore, quello che ci fa provare l'amore, è un bocciolo profumato di rosa che (per quanto duri poco) torna sempre fresco. Torna, con la sua magnificente indistruttibile novità.

Andrea Crostelli


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A RISALIRE VORTICI

(a cura di Luca Rossi)

a specchio di cielo

cuore

a risalire vortici

di vita dispersa

(d'ore

ubriache)

vorresti tuffarti

nell'azzurro fonderti

con la luce

[da Fuoco dipinto – 2002, edizione dell'Autore]

*

C'è un tempo durante il quale si svolge tutta l'azione che corre lungo i versi di questa poesia.

E' un momento ben preciso che corrisponde a una parentesi (forse della vita, ma nello scritto a un chiarimento del contesto) che l'autore pone esattamente a metà del suo scritto.

Sono le “ore ubriache” che dividono l'azione faticosa della risalita tra vortici di vita e la probabile e rapida discesa del tuffo.

Tra la salita e la discesa una pausa, un momento in cui riflettere per decidere.

Una vita dispersa che passa rapida, vorticosamente, dove il cielo è solo specchio di una realtà che forse, pur ritmando i tempi del cuore, è troppo veloce.

Cuore: parola isolata, posta in risalto, dello stesso colore del cielo in cui si riflette e in cui trova il suo complemento.

Restano le ore ubriache come momento in cui rimanere.

Trovare, all'interno di queste, il coraggio del tuffo per gettarsi definitivamente nell'azzurro che è passato, che è presente, che sarà futuro.

Posizione di stallo per rivivere senza rimpianti la luce, unico scopo dell'esistenza e dell'azione.

Unico motivo per il quale vale la pena tentare.

Storditi dal tempo e confusi; lasciare la fatica della salita per cadere in un qualche cosa che si è sempre voluto.

Dicembre 2000


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Dietro il velario di Felice Serino letto da Angela Greco AnGre

24 settembre 2024 ~ Angela Greco – AnGre

Il collage posto in copertina (composto dallo stesso autore e pubblicato in catalogo) è immagine che al meglio non poteva aprire-presentare Dietro il velario, e-book del 2024, prodotto in proprio con prefazione di Mario Sacomanno: una visione estesa sugli accadimenti del mondo e intensamente vissuti dal poeta. Una collettanea di scritti del 2021 e di esperienze nella quale Serino (in questo blog) torna a fare esatta mostra della sua ormai consolidata capacità di visone e scrittura, procedendo in quell´avanzamento tecnico-stilistico, quella “maturità” a volerla chiamare in altro modo, che già si era mostrato in precedenti lavori.

Le produzioni di Felice Serino sono passi segnati, punti fermi, soste di consapevolezza, riflessioni estese sul lavoro compiuto e sempre offerto in maniera gratuita al lettore che ne segue il cammino, passo dopo passo.

Dietro il velario, fin dal titolo, ha il pregio di restituire al lettore una situazione che spesso sfugge, ossia quella di domandarsi a riguardo di cosa ci sia o possa esserci al di là di quello che si vede e si sente. Un susseguirsi di componimenti che conducono il lettore a interrogarsi su quel qualcosa che ormai è sempre più nascosto da tanto, da troppo. Ed ecco, allora, che la poesia si fa introspezione, domanda, ricerca meticolosa del protagonista nascosto da quel velario-mondo: l´Uomo. Uomo, che avverte nitida dentro sé la coesistenza dei differenti dualismi che lo distinguono dagli altri esseri viventi e con i quali costantemente deve imparare a vivere e, ancor più, convivere.

In te l´immenso

quest'allumare d'anima che

senti come vastità

di rifiorite rive

questo accogliere in te

l'immenso

oltre l'esilio di carne

franta

Il poeta, quindi, riducendosi alla essenzialità della parola e indagando su quello che è nascosto, cerca l´ appartenenza alla sua essenza e contestualmente cerca di ritrovarsi per poter, successivamente, ritrovare tutto il perduto che compone l´intera esistenza non soltanto propria. E qui entrano in gioco i vari aspetti di cui si compone l´Uomo e che Felice Serino riporta nella sua scrittura poetica: il quotidiano, il sacro, l´ attualità, la circostanza particolare, l´arte e la filosofia, compagni di domande e riflessioni che completano la poesia stessa.

Non si è mai scesi dal grande palcoscenico della Vita, nemmeno a fine stagione o per l´intervallo tra due atti, e Felice Serino ha intuito che occorre ricondurre tutto alla verità che sempre più si fatica a seguire, perché richiede sacrificio, scelte precise e conoscenza prima di tutto di se stessi. Il poeta, allora, nei versi di Serino, divine il mezzo per approdare alla nuova riva di una terra ferma tutta da ricostruire e ancora assolutamente necessaria per il prosieguo di questa favolosa avventura a cui tutti siamo chiamati. [Angela Greco AnGre]

Dietro il velario

che siamo –

un fremito – come quello che avvertì

il primo uomo – in questo volteggiare

d'anime erranti

maschere in una

pantomima –

dietro il velario

dove s'apre il grido

della bellezza ferita

riconoscersi

ilsassonellostagno.wordpress.c…

.


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SALMO - 112 (111)


INNO DI ELOGIO DEL GIUSTO

1 Alleluia.

Alef Beato l'uomo che teme il SignoreBet e nei suoi precetti trova grande gioia.

Ghimel 2 Potente sulla terra sarà la sua stirpe,Dalet la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.

He 3 Prosperità e ricchezza nella sua casa,Vau la sua giustizia rimane per sempre.

Zain 4 Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:Het misericordioso, pietoso e giusto.

Tet 5 Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,Iod amministra i suoi beni con giustizia.

Caf 6 Egli non vacillerà in eterno:Lamed eterno sarà il ricordo del giusto.

Mem 7 Cattive notizie non avrà da temere,Nun saldo è il suo cuore, confida nel Signore.

Samec 8 Sicuro è il suo cuore, non teme,Ain finché non vedrà la rovina dei suoi nemici.

Pe 9 Egli dona largamente ai poveri,Sade la sua giustizia rimane per sempre,Kof la sua fronte s'innalza nella gloria.

10 Res Il malvagio vede e va in collera,Sin digrigna i denti e si consuma.Tau Ma il desiderio dei malvagi va in rovina.

_________________Note

112,1 La tecnica letteraria della composizione alfabetica avvicina questo inno (come il precedente) alla riflessione sapienziale, caratterizzata dall’elogio del giusto e dalla disapprovazione del malvagio (vedi anche Sal 1).

112,10 digrigna i denti: immagine di disperazione e di irrimediabile sconfitta.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Chi teme il Signore avrà successo Salmo sapienziale

Il salmo si basa sulla dottrina della retribuzione terrena. Si mostra molto legato strutturalmente e ideologicamente con il Sal 111 che lo precede. Tra l'altro in ambedue c'è l'identica frase «la sua giustizia permane per sempre» (Sal 112,3b.9b / Sal 111,3b), inoltre il Sal 111,10 (ultimo versetto) termina con l'accenno al «timore del Signore» che si ritrova nel Sal 112,1 (all'inizio), e il ritratto del giusto è presente sia in Sal 111,1-2 che in Sal 112,2. Ma non si può parlare di completa identità, perché nel Sal 111 si evidenzia la bontà di Dio verso il suo popolo, e nel Sal 112, a livello più individuale, si mettono in risalto gli effetti della risposta positiva (vv. 2-9) o negativa (v. 10) dell'uomo nei riguardi di Dio. Il salmo è acrostico, ma per emistichi. Per la dottrina della retribuzione terrena è in sintonia con il Sal 37. Il campo semantico e simbolico è dato dallo spazio e dal tempo, dal corpo e dalla psiche, e dall'immagine bellica.

Divisione: * v. 1: beatitudine; * vv. 2-9: sviluppo della beatitudine per il giusto; * v. 10: rabbia dell'empio.

v. 1. «che teme il Signore»: cfr. Sal 111,10.

v. 2. «Potente sulla terra»: la potenza riguarda sia la solidità che l'abbondanza della discendenza nella «terra promessa».

v. 4. «come luce»: cfr. Is 58,10. «buono, misericordioso e giusto»: si attribuiscono al giusto le stesse qualità di Dio (unico caso nella Bibbia), cfr. Es 34,6; Sal 111,4.

v. 5. «con giustizia»: il giusto amministra i suoi beni con equità, senza inganno e illeciti interessi a differenza dell'empio (cfr. Sal 37,21).

v. 9. «Egli dona largamente ai poveri»: cfr. Prv 19,17; Tb 4,7-8. «la sua giustizia»: la giustizia qui significa «generosità, misericordia, munificenza», cfr. Mt 6,1; 2Cor 9,7-9.

v. 10. «L'empio vede...»: con forte contrasto e in antitesi è descritta, in un solo versetto, la rabbia e la delusione dell'empio.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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Van Morrison - Keep it Simple (2008)


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Keep It Simple è il trentatreesimo album del cantautore nordirlandese Van Morrison, pubblicato nel Regno Unito il 17 marzo 2008 e negli Stati Uniti il ​​1° aprile 2008. È stato il primo album di Morrison ad entrare nella Top 10 degli Stati Uniti, e ha raggiunto la Top 10 nel Regno Unito, in Canada e in alcuni paesi europei. È stato il suo primo album in studio con materiale interamente originale dai tempi di Back on Top (1999) e include elementi di jazz, folk, blues, celtica, country, soul e gospel.


Ascolta: album.link/i/1030929254



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Van Morrison - Keep it Simple (2008)


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Keep It Simple è il trentatreesimo album del cantautore nordirlandese Van Morrison, pubblicato nel Regno Unito il 17 marzo 2008 e negli Stati Uniti il ​​1° aprile 2008. È stato il primo album di Morrison ad entrare nella Top 10 degli Stati Uniti, e ha raggiunto la Top 10 nel Regno Unito, in Canada e in alcuni paesi europei. È stato il suo primo album in studio con materiale interamente originale dai tempi di Back on Top (1999) e include elementi di jazz, folk, blues, celtica, country, soul e gospel.


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Il paradosso del PM


Nel lavoro sociale, il project manager occupa un ruolo cruciale: connette i bisogni del territorio, l’operatività quotidiana e gli obiettivi strategici.

Quando supportato dalla governance, riesce a integrare l’azione a breve termine con la visione di lungo periodo, costruendo progettualità solide e sostenibili.

Un PM tiene collega i dati, ascolta le persone e traduce i processi in linguaggi comprensibili a competenze molto diverse. È chiamato a reperire risorse e a gestirle con trasparenza e responsabilità.

Ma il suo lavoro non si ferma qui. Esiste infatti un’altra dimensione: la capacità di leggere le dinamiche relazionali, governare le tensioni e bilanciare le aspettative. Sono abilità emotive complesse, frutto di esperienza e consapevolezza.

Eppure, il PM è spesso percepito come un facilitatore tecnico: quello che raccoglie problemi e restituisce soluzioni. Oppure come una figura tecnica al limite del tedioso. Una visione davvero limitante, a volte condivisa — sempre meno, fortunatamente — sia dalle dirigenze che dagli stessi operatori di progetto.

In realtà, il PM è molto di più: raccoglie segnali, connette livelli, intuisce ciò che spesso sfugge agli altri. Includerlo nei processi decisionali significa prevenire cortocircuiti organizzativi: grazie alla conoscenza profonda del meccanismo progettuale, è in grado di tenere insieme le parti, anticipare le criticità e garantire coerenza agli interventi.

Quando le leadership riconoscono e valorizzano questo ruolo, i risultati diventano evidenti. Le tensioni legate a squilibri o imprevisti si riducono, i progetti si sviluppano con maggiore fluidità, i team lavorano in modo più coeso, gli obiettivi diventano più chiari — e questo si riflette positivamente anche sul fund raising.

Riconoscere il valore del PM non è un gesto simbolico. È un atto di cura verso l’intera organizzazione. È un cambio di paradigma che apre a una gestione sistemica, favorisce lo sviluppo dell’intelligenza collettiva ed è un investimento lungimirante sulla sostenibilità organizzativa.


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[filtri]da mappe [bloccate le] intere risme verosimili degli annali gli edifici conformità in rubrica scoppi d'urania buvette] edifici all'angolo voltaggio oppure quaderni] rossi alcalini bruciori sparite] le foto degli anni cinquanta l'attivazione segnala l'elettronica [in fase di stallo escono] le bandiere del super dell'iper fanno] del [cibo pessimo lo sponsor] rinuncia alla ricarica l'aritmia] delle cassiere svizzere


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RAVIOLI DI FUNGHI AI FUNGHI CON CREMA DI FUNGHI AI FUNGHI


I ravioli mi piacciono tanto anche se sono un po’ laboriosi da preparare. Anzi, forse mi piacciono proprio perché richiedono tempo e cura, e perché mi ricordano quando li preparava la mia nonna. Ho ereditato il suo “raviolamp” e quando lo vedo ricordo i pomeriggi in cui stavo in cucina con lei a guardare la tv mentre li preparava. I più buoni erano quelli che le prendevo di nascosto, sapendo che mi vedeva benissimo. Lei li faceva ripieni di carne, con l’avanzo del bollito, un po’ di prosciutto o mortadella, uova e parmigiano. Da quando ho fatto la scelta vegana, mi è capitato di fare ravioli a base di erbe, ma era da un po’ che sentivo il bisogno di un ripieno che mi ricordasse quelli della nonna. Ieri ho lanciato il cuore oltre l’ostacolo e sono venuti benissimo. Li scrivo qui per condividerli e per ricordarmeli.

Ingredienti(dosi per circa tre persone)

Per la pasta: – 150 grammi di semola rimacinata di grano duro – 50 grammi di farina di lenticchie rosse (ma va bene una qualunque farina di legume, tipo i ceci) – un cucchiaino di curcuma – un cucchiaio di olio d’oliva – un pizzico di sale – acqua tiepida

Per il ripieno: – 100 grammi di soia texturizzata (bocconcini) – una manciata di funghi shitake freschi (se non li avete, vanno bene anche secchi e ammollati, o dei porcini, che però costano di più) – un cucchiaio di miso – una patata grossa lessa – 20 grammi di noci (solo il gheriglio) – salsa di soia

Per la crema di funghi: – Una cipolla – Abbondanti pleorotus – Qualche finferlo – Qualche shitake – Un pezzettino di rosmarino – Margarina – Olio d’oliva – Latte di soia non zuccherato (in generale va bene qualsiasi fungo abbiate per le mani, ma visto che andremo a frullare il tutto non metteteci nulla di troppo pregiato)

PREPARAZIONEMescolate gli ingredienti dell’impasto, aggiungete acqua tiepida e lavorate fino ad avere un impasto omogeneo. State indietro con l’acqua, vogliamo un impasto meno idratato possibile. Chiudete bene la massa in della pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per almeno mezz’ora.

Nel frattempo, dedichiamoci al ripieno. Fate ammollare la soia come indicato sulla confezione (di solito basta coprirla di acqua bollente per una ventina di minuti), poi strizzatela benissimo e mettetela in un frullatore/food processor. Mettetela nella terrina dove avrà dimora il nostro ripieno. Frullate allo stesso modo i funghi e le noci. Aggiungete il tutto alla terrina, insieme a un cucchiaio di miso (abbiate l’accortezza di amalgamarlo bene) e alla patata schiacciata. Mescolare tutto e aggiungere salsa di soia a gusto, finché il ripieno non sarà saporito quanto basta. Assaggiatelo senza paura, non contiene carne cruda né cose che possono farvi del male. Il ripieno è pronto quando dovete fare appello alla vostra forza di volontà per non mangiarlo a cucchiaiate come se fosse un Fruttolo. Mettetelo a riposare in frigo.

Prepariamo la crema di funghi. Tagliate grossolanamente i vostri funghi e buttateli in padella insieme a un po’ di sale, una cipolla e al rosmarino, in abbondante olio d’oliva. Inizialmente butteranno fuori dell’acqua, poi inizieranno a rosolare per bene. Praticate un po’ di coraggio della padella e fateli bruciacchiare lievemente. Niente paura, è letteralmente impossibile cuocerli troppo. Quando sono ben cotti e saporiti quanto basta, metteteli nel frullatore, aggiungete la margarina e frullate. Aggiungete il latte di soia a poco a poco, fino a ottenere una consistenza cremosa, ma non troppo liquida (anche perché in mantecatura aggiungeremo un po’ di acqua di cottura).

Ora tiriamo la pasta per i ravioli. Io ho usato una vecchia macchina Imperia (che la nonna chiamava “la nonna papera”), ma potete cavarvela anche con un mattarello. L’impasto riposato dovrebbe permettervi di tirare una sfoglia molto sottile. Assemblate i ravioli con il metodo che preferite. Io ho usato lo stampo raviolamp, ma potete fare dei quadrati da richiudere a triangolo, dei cerchi, dei cappelletti, delle strisce lunghe da ripiegare longitudinalmente. Insomma, i ravioli. Ci sono mille metodi, basta solo farci la mano. Ricordate che anche se vi vengono brutti saranno comunque buonissimi.

Cuocete i ravioli (se sono appena fatti basteranno un paio di minuti, nel dubbio assaggiate), poi fateli rapidamente saltare nella crema di funghi, che avrete allungato con un filo di acqua di cottura. Ovviamente potete fare gli stessi ravioli con tutte le salse che volete, ma la variante di funghi ai funghi con funghi e contorno di funghi ha riscosso molto successo.

ravioli


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Tutorial su come configurare Stremio e evitare di impazzire tra mille provider di servizio streaming multimediali

I servizi di stream sul mercato hanno molti problemi: – Costano un botto, – Hanno qualità scadente, – Non hanno la lingua originale – Se ce l'hanno, hanno i sottotitoli in Italiano quando va bene – Hanno le proprie esclusive e poco più – Non hanno i classici – Cancellano le serie a metà – Rimuovono content che magari vorresti vedere

Qui vi spieghiamo come configurare Stremio e ottenere così l'esperienza di stream di film, anime e serie definitiva.

Partiamo con le definizioni e i disclaimer, in caso chi legge sia un appassionato di legge e diritto d'autore. Stremio è nient'altro che un sistema per vedere trasmissioni da svariate sorgenti, in un unico posto. Queste sorgenti possono contenere materiale legale, o illegale. Questo rende Stremio perfettamente legale: come un mattone, che potete usare per costruire una casa o per fracassare la testa a qualcuno, dipende dall'utilizzo che ne fate e dalla vostra moralità e etica.

Veniamo alla parte interessante: le sorgenti più popolari da visualizzare con Stremio sono torrent, ovvero file (in questo caso, video) che stanno da qualche parte su internet (nel computer di qualcuno). I torrent si vedono se ci sono “seed”, ovvero persone che mettono a disposizione il file, restando connessi alla rete e permettendoci di scaricarlo (o, nel caso di Stremio, vederlo in tempo reale). In aggiunta a questo, Stremio è anche compatibile con i servizi di debrid, il più famoso è Real Debrid, che sostanzialmente mettono a disposizione (a pagamento) i video a qualità più alta, senza doversi preoccupare di trovarne uno con tanti seed. È opzionale, ma con questi servizi funziona tutto immensamente meglio.

Come si fa?

Step 1: create un account su Stremio e scaricate il client. Funziona ovunque: windows, mac, linux, android, (più o meno) iOS, Firestick... tutto. Si scarica da qui: stremio.com/

Step 1bis: se volete la qualità massima possibile, andate qui real-debrid.com/ , fatevi un account, scegliete un piano (più mesi acquistate, meno costa), poi andate qui e segnatevi la chiave: real-debrid.com/apitoken

Step 2: potete scaricare i plugin che volete, ma così fate prima: andate qui stremio-account-bootstrapper.v… e inserite i dati del login. Se avete sottoscritto un abbonamento a Real Debrid (step precedente), inserite la api key dove dice di farlo, scegliete la lingua preferenziale, e se volete impostate gli addon opzionali.

Step 3: In realtà, avete già finito. Aprite Stremio, loggatevi, e godetevi tutto lo scibile umano in fatto di cinema e TV, alla qualità massima, senza problemi. Naturalmente, gli addon, le configurazioni, la libreria, l'avanzamento di ciò che guardate viene sincronizzato tra tutti i dispositivi.

Buona visione!


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What is Sleep Dentistry? A Calmer and Pain-Free Approach to Dental Care


Going to a dentist can make even the bravest of people feel nervous or anxious! Whether it’s a fear of unbearable pain or anxiety about the scary tools, dental visits can be a nightmare for many. But what if you could sleep through your next appointment and wake up after the completion of your treatment? Sounds like magic? Sleep dentistry Melbourne is one such revolutionary approach to combating the fear and anxiety of visiting your dentist. Let's explore it in more detail!

What is Sleep Dentistry?

Sleep dentistry, general anaesthesia or sedation dentistry will ensure you are completely asleep during your treatment.

Depending upon the level of anxiety, different levels of sedation are used; it is ideal for patients who:

  • Experience high levels of anxiety and phobia
  • Patients undergoing complex dental procedures
  • Struggling with a strong gag reflex
  • Have experienced a traumatic dental experience in the past
  • Patients having multiple dental treatments in one session
  • Low tolerance to pain
  • Undergoing dental implants in Melbourne

What are the types of Sedation in Sleep Dentistry?

Here is the list of different sedations in sleep dentistry. Have a look:

  • Nitrous Oxide: In the category of mild sedation, its effect wears off quickly, and it does not cause discomfort to the patient.
  • Oral sedation: Taking a tablet from a class of medications called barbiturates, half an hour before treatment, helps take the edge off anxiety.
  • IV Sedation: More effective than oral sedation. The doctor can adjust its level throughout the dental procedure.
  • General Anaesthesia: This induces a deep sleep, making you unconscious of your surroundings. It is usually given to a patient if they have extreme dental fear.

Benefits of Sleep Dentistry

  • Reduction of Anxiety: If you have extreme dental phobia, then sleep dentistry can make your dental appointment manageable and stress-free.
  • Pain-free Dental Experience: Sedation can significantly reduce the pain and discomfort experienced during dental procedures.
  • Time Management: Sedation reduces the requirement of multiple procedures, as a method can be completed in one session.

Is Sleep Dentistry Safe?

Yes, it is safe when administered by a trained and certified professional. Sleep dentistry is a blessing in disguise for those with a dental phobia!

About Dr. Helen’s Dental Implant & Centre:

Dr. Helen’s Dental Implant & Centre is the best cosmetic dentist in Melbourne, offering a variety of solutions to all your dental problems.

For more details, visit drhelen.com.au/

Original Source: bit.ly/3Z0d4Kf


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Massimo Bubola - Ballate di Terra e d' Acqua (2008)


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Ballate di terra & d'acqua è un album di Massimo Bubola pubblicato nel mese di aprile 2008. Il disco si compone di undici brani di genere rock. Con questo lavoro, Bubola interrompe la collaborazione con Michele Gazich che aveva contrassegnato gli ultimi dischi. Stavolta il suono è orientato alle chitarre asciutte ed essenziali di Simone Chivilò, il quale ha partecipato alla produzione del cd con lo stesso Bubola.


Ascolta: youtube.com/watch?v=u0TDYnF3I_…



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Massimo Bubola - Ballate di Terra e d' Acqua (2008)


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Ballate di terra & d'acqua è un album di Massimo Bubola pubblicato nel mese di aprile 2008. Il disco si compone di undici brani di genere rock. Con questo lavoro, Bubola interrompe la collaborazione con Michele Gazich che aveva contrassegnato gli ultimi dischi. Stavolta il suono è orientato alle chitarre asciutte ed essenziali di Simone Chivilò, il quale ha partecipato alla produzione del cd con lo stesso Bubola.


Ascolta: youtube.com/watch?v=u0TDYnF3I_…


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SALMO - 111 (110)


INNO DI LODE A DIO

1 Alleluia.

Alef Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,Bet tra gli uomini retti riuniti in assemblea.

Ghimel 2 Grandi sono le opere del Signore:Dalet le ricerchino coloro che le amano.

He 3 Il suo agire è splendido e maestoso,Vau la sua giustizia rimane per sempre.

Zain 4 Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:Het misericordioso e pietoso è il Signore.

Tet 5 Egli dà il cibo a chi lo teme,Iod si ricorda sempre della sua alleanza.

Caf 6 Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,Lamed gli diede l'eredità delle genti.

Mem 7 Le opere delle sue mani sono verità e diritto,Nun stabili sono tutti i suoi comandi,

Samec 8 immutabili nei secoli, per sempre,Ain da eseguire con verità e rettitudine.

Pe 9 Mandò a liberare il suo popolo,Sade stabilì la sua alleanza per sempre.Kof Santo e terribile è il suo nome.

Res 10 Principio della sapienza è il timore del Signore:Sin rende saggio chi ne esegue i precetti.Tau La lode del Signore rimane per sempre.

_________________Note

111,1 Accanto alla lode e al ringraziamento a Dio per i grandi prodigi compiuti nella storia della salvezza e accanto allo stupore per il suo agire, sempre caratterizzato dalla giustizia, dalla fedeltà, dalla misericordia e dalla pietà, l’orante rinnova l’impegno di mantenersi fedele all’alleanza e alla legge ricevuta dal suo Dio. Per il ricorso alla tecnica della composizione alfabetica vedi nota a Sal 9.

111,6 l’eredità delle genti: la terra promessa.

=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=●=

Approfondimenti


Lode e ringraziamento per le opere di Dio Inno

Salmo alleluiatico, come tutti i successivi fino al Sal 117. È acrostico alfabetico come il seguente Sal 112, ma per singoli emistichi e non per interi versetti. Dato il carattere più marcatamente liturgico (cfr. v. 1), è probabile il suo impiego nelle feste di rinnovamento dell'alleanza (cfr. v. 9) o nella festa di Pasqua, per l'accenno al «ricordo/memoriale» (cfr. v. 4a). Risale probabilmente al tempo del postesilio, per la fissità e stilizzazione delle formule della storia salvifica usate. Risente di qualche influsso sapienziale (cfr. v. 10) e deuteronomistico (cfr. vv. 1.4). Dal punto di vista letterario, il salmista, considerata la scelta dell'acrostico per emistichio, si avvale di formule dense e stringate, rinunciando alla legge del parallelismo. Adopera spesso lo stato enfatico (cfr. TM), come per es., nei vv. 2a (grandi), 3a (splendore), 4a (ricordo), 5a (cibo), 9a (redenzione). Gli accenti nel TM sono 3 + 3. Risalta nel salmo il dinamismo dell'attività di Dio (cfr. i vari verbi di azione) e la simbologia del “tempo” di Dio che corrisponde all'eternità. Il salmo si può così dividere:

  • v. 1: introduzione: proposito di ringraziare il Signore;
  • vv. 2-3: motivazione generale solenne;
  • vv. 4-9: corpo: racconto delle azioni salvifiche di Dio;
  • v. 10: conclusione: riflessione sapienziale (stimolo alla risposta dell'uomo).

v. 5. «Egli dà il cibo.»: la voce «cibo» (ṭerep) nel TM sta in stato enfatico e di per sé significa: preda, bottino, provvista. Oltre al riferimento storico della manna e delle quaglie di Es 16 e Nm 11, si evidenzia sia la gratuità del dono («dà») che la sua quotidianità. Dio infatti, come lo ha dato allora, lo dà tutti i giorni, perché «si ricorda sempre della sua alleanza» (cfr. Sal 81,17; 136,25; 147,14).

vv. 7-8. Professando la «stabilità, fedeltà» (verità) e l'equità (diritto) delle opere di Dio, precedentemente accennate, il salmista applica le stesse qualità alla legge. Facendo un paragone dice che come le sue opere sono stabili e giuste, così anche i suoi vari precetti.

v. 10. «Principio della sapienza è il timore del Signore»: «principio» (rē’šît) più che nel senso di «inizio» è da vedersi nel senso di «massima espressione, culmine» della sapienza (ḥokmāh), che è completa conoscenza della realtà. Il «timore di Dio»: esprime la risposta riverenziale religiosa di fede a Dio che si manifesta all'uomo. «la lode del Signore è senza fine»: come la sua giustizia del v. 3b, con cui il v. 10c fa inclusione, anche la lode di Dio non ha fine. L'espressione è un atto di fede e un augurio nello stesso tempo.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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10 organizzazioni europee che stanno cambiando il lavoro digitale


Nel panorama europeo, cresce il numero di realtà che stanno rivedendo le proprie infrastrutture digitali per allinearle a principi di eticità, sicurezza, sostenibilità e autonomia. Questa transizione non riguarda solo la privacy o il rispetto del GDPR, ma riflette una più ampia esigenza di coerenza tra strumenti operativi e valori organizzativi. Dieci esempi concreti — tra ONG, amministrazioni pubbliche e università — dimostrano che tutto questo non è solo possibile, ma già in atto.

Sea-Watch, organizzazione tedesca impegnata nel soccorso in mare, ha adottato Nextcloud per gestire la condivisione di dati tra navi e terraferma, garantendo riservatezza, efficienza e autonomia gestionale. Un’esigenza simile ha guidato la scelta di Ingenieure ohne Grenzen, che ha implementato la stessa piattaforma per coordinare interventi in contesti complessi come il Nepal o il Ghana, con team distribuiti e spesso a bassa connettività.

Sul fronte della sicurezza delle comunicazioni, Avocats Sans Frontières, attiva nella tutela dei diritti umani, ha scelto Proton Mail per proteggere le proprie email, riducendo contemporaneamente i costi di gestione e aumentando la consapevolezza interna sulla cybersicurezza. Anche tre grandi ONG internazionali — Amnesty International France, Handicap International e Medici Senza Frontiere — si affidano alla piattaforma e-commerce etica RGOODS, basata sull’infrastruttura cloud di Infomaniak, per gestire in modo sicuro e responsabile la propria presenza online.

Il mondo delle pubbliche amministrazioni non è da meno. Alcuni governi federali e locali di Svezia, Germania e Svizzera hanno stretto un accordo con Nextcloud per creare una suite d’ufficio europea rispettosa della sovranità digitale. Il Comune di Monaco di Baviera, per esempio, ha sostituito strumenti commerciali con soluzioni open source, migliorando la protezione dei dati e riducendo la dipendenza da Big Tech.

Nel settore accademico, l’Università di Grenoble ha scelto di implementare una piattaforma cloud basata su OpenStack per gestire progetti didattici e di ricerca, garantendo flessibilità e sicurezza nella condivisione di dati sensibili. Una direzione simile è stata intrapresa dal CERN, che ha recentemente migrato a Kubernetes, rafforzando il proprio sistema di gestione dati grazie a soluzioni cloud indipendenti e scalabili.

A chiudere questo panorama, l’esperienza di Octree, uno studio francese che lavora nel campo della transizione ecologica. Ha scelto Infomaniak per ospitare Decidim, piattaforma open source per la democrazia partecipativa, rendendo disponibili processi decisionali digitali su un’infrastruttura sostenibile e trasparente. A livello sistemico, la European DIGITAL SME Alliance sostiene questa stessa visione, promuovendo strumenti come Proton, Nextcloud e Whereby per rafforzare l’ecosistema delle tecnologie europee sovrane.

Questi dieci esempi non solo segnalano un cambiamento in atto: rappresentano modelli operativi che funzionano. Offrono un’alternativa concreta, accessibile e replicabile a un ecosistema digitale oggi ampiamente centralizzato, opaco e — in molti casi — predatorio. Scegliere questi strumenti non è solo una questione di coerenza o di resistenza simbolica: è una strategia organizzativa, educativa e politica. È il modo in cui si dà forma a un digitale che tutela, che potenzia, che rispetta.


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La tecnologia non è mai neutra


Quando si ha tempo, ci si accorge che le scelte digitali sono scelte culturali. Questo perchè ogni strumento riflette un’idea di relazione, un sistema di valori, un modo di trattare persone e dati.

In particolare, per un’associazione, una ONG o una fondazione, usare strumenti digitali allineati alla propria missione dovrebbe essere naturale, immediato, facile. Non lo è. O meglio, non lo era.

Fino a poco tempo fa, coniugare privacy, sicurezza, autonomia digitale, funzionalità reale e costi sostenibili sembrava un ideale irraggiungibile. Per chi non aveva competenze tecniche, era troppo complicato, rischioso e costoso.

Oggi non è più così. Le alternative esistono, funzionano, sono economiche e si gestiscono bene. Anche in contesti con centinaia di dipendenti, sono molte le organizzazioni, in tutta Europa, che hanno adottato strumenti per cloud, email e messaggistica alternativi – senza scossoni, e con un certo orgoglio.

La tecnologia non è solo un supporto tecnico: è un’infrastruttura culturale. Tocca persone, relazioni, processi. Per questo vale la pena scegliere soluzioni che semplificano, proteggono e rispettano – e che adottano modelli di rete più aperti, democratici e umani.

Dando una risposta concreta e funzionante a un ecosistema digitale sempre più centralizzato, opaco e predatorio.


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L'abominio dell'Occidente


Israele è guidato da un criminale di guerra della peggior specie, in giacca e cravatta e non in divisa militare come Karadžić e Mladic, i Macellai di Bosnia. Costoro sono finiti davanti al Tribunale dell'Aja e condannati per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Mladic è stato condannato per l'uso indiscriminato di genocidio, il genocidio di Srebrenica, per crimini contro l'umanità, crimini di guerra, sterminio e deportazioni. Nel luglio del 1995 a Srebrenica furono massacrati più di 8000 civili. Tutti i maschi della città dai 12 ai 77 anni.

Massacro di Srebrenica

Il Tribunale, né alcun politico o giornalista, hanno avuto la minima cautela o esitazione nel condannare come genocidio ciò che è stato fatto in Bosnia. Nessuno lo ha messo in discussione o lo ha artificiosamente ridotto ad una vomitevole disputa semantica.

L'Israele di Natanyahu è uno Stato pervaso dal suprematismo, dal razzismo e dal nazi-fascismo sionista. Dicono di essere il popolo eletto. Ora hanno deciso di realizzare concretamente, con tutti i mezzi che gli abbiamo fornito noi, ciò che è scritto nella saga fantasy più insulsa che sia mai stata concepita e scritta, e a cui centinaia di milioni di persone nel mondo, tra cui gli ebrei, dicono di credere.

Israele fa pulizia etnica con odio cieco e senza alcuna pietà. Rifiuta il giudizio di qualsiasi tribunale, respinge qualsiasi accusa e disprezza qualsiasi critica. Si è autoproclamato al di sopra delle convenzioni internazionali, delle leggi e della morale umana. Gli ebrei hanno subito l'Olocausto, adesso lo infliggono ad un altro popolo perseguitato, usando tutta la loro enorme forza militare, geopolitica e finanziaria.

Israele oggi è uno “Stato canaglia”, come le amministrazioni americane dal 1994 definiscono gli (altri) Stati terroristi. Israele ha scientificamente pianificato lo sterminio e la deportazione del popolo palestinese. Lo fa con bombe e missili, con carri armati, con fuoco, fame, sete e malattia.

Genocidio a Gaza

A causa della prolungata e severa malnutrizione i bambini di Gaza cresceranno con patologie e carenze croniche, il loro sviluppo fisico e mentale non sarà mai pieno e completo. Lo dicono da mesi tutte le istituzioni sanitarie del mondo. Israele ha condannato un'intera generazione ad una vita futura da invalido, da malato, da disabile. Per tacere dei devastanti traumi psicologici.

Le conseguenze dell'abominio che Israele sta realizzando indisturbato contro il popolo palestinese saranno per sempre la vergogna del nostro falso, ipocrita e criminale Occidente.

C'è chi si sta facendo tante domande su quello che accade: i nostri giovani. Sono più impegnati, attivi e severi sulla condotta del mondo dei loro padri. Meno di tutti gli altri riescono a capire come le democrazie in cui vivono e sulle quali gli era stato inculcato di credere fideisticamente, con una vana pretesa di superiorità morale, culturale e civile, siano state capaci di macchiarsi di un tale indicibile crimine nei confronti di un intero popolo. I giovani di oggi domani saranno degli storici. Storici che racconteranno e giudicheranno l'infame Occidente per i secoli a venire.

Da padre posso solo chiedere scusa ai miei figli. Ho sempre insegnato loro a non accettare il mondo così com'è ma ad impegnarsi e se necessario a lottare per cambiarlo. Io non ci sono riuscito, la mia generazione ha miseramente fallito. Sono convinto che loro saranno migliori di noi. No, sono già adesso migliori di noi.

Now playing:“Highway Star”Machine Head – Deep Purple – 1972


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Quando sono triste


la musica non basta.
Le sue parole sono eco vuote
in una stanza che rimane silenziosa.

Preferisco uscire,
cercare volti veri,
abbracci che scaldano,
voci che rispondono.

La solitudine non è compagnia,
e l’arte, da sola,
non cura la ferita.


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L'abominio dell'Occidente


Israele è guidato da un criminale di guerra della peggior specie, in giacca e cravatta e non in divisa militare come Karadžić e Mladic, i Macellai di Bosnia. Costoro sono finiti davanti al Tribunale dell'Aja e condannati per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Mladic è stato condannato anche per l'uso indiscriminato di genocidio, il genocidio di Srebrenica, per crimini contro l'umanità, crimini di guerra, sterminio e deportazioni. Nel luglio del 1995 a Srebrenica furono massacrati più di 8000 civili. Tutti i maschi della città dai 12 ai 77 anni.

Massacro di Srebrenica

Il Tribunale, né alcun politico o giornalista, hanno avuto la minima cautela o esitazione nel condannare come genocidio ciò che è stato fatto in Bosnia. Nessuno lo ha messo in discussione o lo ha artificiosamente ridotto ad una vomitevole disputa semantica.

L'Israele di Natanyahu è uno Stato pervaso dal suprematismo, dal razzismo e dal nazi-fascismo sionista. Dicono di essere il popolo eletto. Ora hanno deciso di realizzare concretamente, con tutti i mezzi che gli abbiamo fornito noi, ciò che è scritto nella saga fantasy più insulsa che sia mai stata concepita e scritta, e a cui centinaia di milioni di persone nel mondo, tra cui gli ebrei, dicono di credere.

Israele fa pulizia etnica con odio cieco e senza alcuna pietà. Rifiuta il giudizio di qualsiasi tribunale, respinge qualsiasi accusa e disprezza qualsiasi critica. Si è autoproclamato al di sopra delle convenzioni internazionali, delle leggi e della morale umana. Gli ebrei hanno subito l'Olocausto, adesso lo infliggono ad un altro popolo perseguitato, usando tutta la loro enorme forza militare, geopolitica e finanziaria.

Israele oggi è uno “Stato canaglia”, come le amministrazioni americane dal 1994 definiscono gli (altri) Stati terroristi. Israele ha scientificamente pianificato lo sterminio e la deportazione del popolo palestinese. Lo fa con bombe e missili, con carri armati, con fuoco, fame, sete e malattia.

Genocidio a Gaza

A causa della prolungata e severa malnutrizione i bambini di Gaza cresceranno con patologie e carenze croniche, il loro sviluppo fisico e mentale non sarà mai pieno e completo. Lo dicono da mesi tutte le istituzioni sanitarie del mondo. Israele ha condannato un'intera generazione ad una vita futura da invalido, da malato, da disabile. Per tacere dei devastanti traumi psicologici.

Le conseguenze dell'abominio che Israele sta realizzando indisturbato contro il popolo palestinese saranno per sempre la vergogna del nostro falso, ipocrita e criminale Occidente.

C'è chi si sta facendo tante domande su quello che accade: i nostri giovani. Sono i più impegnati, attivi e severi sull'odierna condotta dei loro padri. Meno di tutti gli altri riescono a capire come le democrazie in cui vivono e sulle quali gli era stato inculcato di credere fideisticamente, con una pretesa di superiorità morale, culturale e civile, siano state capaci di macchiarsi di un tale indicibile crimine nei confronti di un intero popolo. I giovani di oggi, domani saranno degli storici. Storici che racconteranno e giudicheranno l'infame Occidente per i secoli a venire.

Da padre posso solo chiedere scusa ai miei figli. Ho sempre insegnato loro a non accettare il mondo così com'è ma ad impegnarsi e se necessario a lottare per cambiarlo. Io non ci sono riuscito, la mia generazione ha miseramente fallito. Sono convinto che loro saranno migliori di noi. No, sono già ora migliori di noi.

Now playing:“Highway Star”Machine Head – Deep Purple – 1972


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AZZURRE PROFONDITA'

(a cura di Luca Rossi)

la testa affondata nel cielo (azzurre

profondità rivelano ombre

essere i corpi) – il foglio la mano un

vuoto –

mi levo dal sogno bagnato

di luce

[da Fuoco dipinto – 2002, edizione dell'Autore]

Felice Serino

*

Non c'è indugio nel chiederci se sia vero o meno ciò che questa poesia vuole esprimere.

Viviamo a lato di noi stessi senza conoscere la realtà che ci accompagna perché siamo solo ombre che non si levano al di sopra dell'oggetto di cui disegniamo l'immagine e non possediamo nulla che ci consenta di separarci da ciò da cui dipendiamo senza perdere la nostra identità, la nostra capacità di potere distinguere, di potere testimoniare una verità che è tutta un'esistenza, che ci consente di oggettivare il senso e la distanza che ci coinvolgono – senso come significato delle cose che il sogno racchiude e distanza come confine tra desiderio e realtà.

Ci leviamo dai sogni in cui siamo caduti bagnati ancora dai bagliori del giorno perché la notte ci creda solo figli della luce quando il sole rischiara l'oggetto da cui prendiamo forma.

Poi siamo pronti a scomparire per essere forse solo allora dei corpi la cui realtà non è altro che la notte in cui trovare rifugio.

Siamo il foglio sopra il quale scrivere una storia; siamo la mano che la descrive, ma siamo anche il vuoto, quel vuoto che ne seguirà non appena la nostra condizione muterà per rivelare quella diversità che ci portiamo dentro.

Siamo ombre che credono ai sogni da un lato (il corpo che vorremmo essere) e corpi che forse vivono solamente di illusioni dall'altro (l'ombra quale giustificazione dell'esistenza del corpo).

Corpi e ombre, ombre e corpi: due realtà per un'unica condizione che non chiede altro che di essere considerata per continuare a esistere.

Giorno di Pasqua 2001


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Sono un mistero a me stesso

da me una distanza mi separa:

attraversa un incendio

la carne: per farla d'aria – vitreo

sperimento

mistero a me stesso

e il mondo m'è fuoco dipinto ¹

Da Fuoco dipinto, 2002

¹ verso da Maria Luisa Spaziani

Felice Serino

*

Felice Serino con la sua sintetica poesia merita, certamente, una particolare attenzione perché con voce profonda sa esprimere le sue visioni, fatte e approfondite anche scientificamente. L'essere mistero a se stesso è una genuina necessità del recupero di tensioni interiori, che il poeta con i suoi versi brevi pare voglia esprimere sentimenti di fuoco per distruggere e disperdere nell'aria il suo essere. La poesia di Serino è esaltante proprio per le osservazioni attente che coinvolgono ogni lettore nel mistero.

[giudizio critico dalla pagina web “Poeta e pittori del terzo millennio”]

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Fra sogno e realtà

Quell'onda che ti tiene lieve – Felice Serino – Urso – Pagg. 56 – ISBN 978-88-

6954-242-8 – Euro 10,00

E tre, verrebbe da dire, perché con questa sono tre le raccolte di poesie di Felice Serino che ho avuto l'opportunità di leggere. La prima, che mi ha fatto incontrare l'autore, è stata Dalle stanze del cuore e della mente, una sublimazione della parola, la seconda è invece stata Sopra il senso delle cose, una silloge che, recensendola, ho ritenuto di definire frutto dell'esperienza e della creatività. Del resto il poeta, di origini napoletane, ma dimorante a Torino, è un artista di lungo corso che via via negli anni ha affinato il proprio modo di verseggiare, e ciò è facilmente riscontrabile leggendo le sue composizioni in ordine temporale. Questa che ora ci occupa si inserisce cronologicamente, almeno come epoca di pubblicazione, in posizione intermedia, senza segnare una marcata evoluzione e fermo restando quella ricerca introspettiva che è materia propria dell'autore uso ad approfondire con progressività.

Nel contesto di ricerca di ciò che può rivelare il proprio Io si nota particolarmente, apprezzando, una visione evanescente che dona particolare fascino, ammantando il verbo di magia, all'intero corpo come in Angelo della luce: adagiati creatura del sogno / sulla curva del nostro abbandono / la lontananza è ferita insanabile / un cielo d'astri divelti / e tu balsamo sei / -tu orifiamma tu altezza / sognato stargate – /dove voce insanguinata c'inchioda / dalla caduta. Sono versi che tendono a volare, a superare confini naturali per congiungersi a un mondo di fantasia, la cui porta, lo stargate, è in attesa di essere valicata. In questo universo che si potrebbe definire poetico Serino s'invola, novello Ulisse verso un'Itaca che è la propria dimensione interiore, un'avventura senza fine in cui conta di più la conoscenza che si incontra nel percorso che il raggiungimento della meta (da Sull'acqua: sul grande mare del sogno / veleggiano i miei morti / gli occhi forti di luce / con un cenno m'invitano / al loro banchetto sull'acqua / d'argento striata / m'accorgo di non avere / l'abito adatto / cambiarmi rivoltarmi / devo / vestire l'altro da sé .). E tutto procede in una sorta di limbo, un sogno che porta ad altra dimensione, e in cui con maggior chiarezza è possibile leggere dentro di sé, in una visione che continua a essere evanescente, una sorte di ectoplasma che avvince e respinge (da L'elemento celeste: tornerò ad essere pensiero espanso / quando dalla scena / sarò sparito / dove si curva all'orizzonte il mare / sarò forse atomo / fiore o stella e / in estasi / mi unificherò all'elemento che da sempre / mi appartiene). Si resta attoniti, anche sgomenti spettatori di una metamorfosi, di una trasformazione che è un'implosione della persona stessa, e,

comunque, il tutto si riassume, si comprende con chiarezza in questi versi, con cui vorrei chiudere la recensione di un'opera complessa, ma dall'indubbio fascino: da In vaghezza di sogno “ ti rigiri e vedi -in vaghezza di sogno / un te estraneo vagare / per strade buie e vuote / come un san sebastiano a trafiggerti / gli strali della notte – senti / recalcitrare / in te l'uomo vecchio – ah convivere / con gli umori di un corpozavorra / ti avvedi d'aver perso le chiavi / di casa mentre un gallo / canta / in lontananza ed è l'alba “.

Renzo Montagnoli

lin.it/scheda-libro/felice-ser…

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Okkervil River – The Stand Ins (2008)


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The Stand Ins è il quinto album in studio del gruppo indie rock americano Okkervil River, pubblicato il 9 settembre 2008. L'album è la seconda metà di The Stage Names, un doppio album pianificato. Il titolo deriva dal termine 'stand-in', una persona che sostituisce l'attore prima delle riprese per motivi tecnici. Se la copertina di The Stage Names viene posizionata sopra quella di The Stand-Ins, si forma un quadro completo. L'album si è classificato al 42° posto con 11.000 copie vendute, secondo la Billboard 200. Jonathan Meiburg degli Shearwater e il chitarrista Charles Bissell dei The Wrens hanno contribuito all'album. Panoramica Concepito come un pezzo complementare a The Stage Names, The Stand Ins ha continuato l'ossessione della band per la cultura pop, il suicidio delle celebrità e la vita da musicista. Il brano “Lost Coastlines”, che presenta un duetto con Jonathan Meiburg degli Shearwater, affronta il tema del tentativo di mantenere unita la band nonostante i continui tour. “Starry Stairs” racconta la vita e il suicidio della pornostar Shannon Wilsey. L'ultima traccia di The Stand Ins, “Bruce Wayne Campbell Interviewed on the Roof of the Chelsea Hotel, 1979”, racconta la carriera e la disillusione del musicista glam rock Bruce Wayne Campbell (meglio conosciuto come Jobriath).


Ascolta: album.link/i/543561172



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Okkervil River – The Stand Ins (2008)


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The Stand Ins è il quinto album in studio del gruppo indie rock americano Okkervil River, pubblicato il 9 settembre 2008. L'album è la seconda metà di The Stage Names, un doppio album pianificato. Il titolo deriva dal termine 'stand-in', una persona che sostituisce l'attore prima delle riprese per motivi tecnici. Se la copertina di The Stage Names viene posizionata sopra quella di The Stand-Ins, si forma un quadro completo. L'album si è classificato al 42° posto con 11.000 copie vendute, secondo la Billboard 200. Jonathan Meiburg degli Shearwater e il chitarrista Charles Bissell dei The Wrens hanno contribuito all'album. Panoramica Concepito come un pezzo complementare a The Stage Names, The Stand Ins ha continuato l'ossessione della band per la cultura pop, il suicidio delle celebrità e la vita da musicista. Il brano “Lost Coastlines”, che presenta un duetto con Jonathan Meiburg degli Shearwater, affronta il tema del tentativo di mantenere unita la band nonostante i continui tour. “Starry Stairs” racconta la vita e il suicidio della pornostar Shannon Wilsey. L'ultima traccia di The Stand Ins, “Bruce Wayne Campbell Interviewed on the Roof of the Chelsea Hotel, 1979”, racconta la carriera e la disillusione del musicista glam rock Bruce Wayne Campbell (meglio conosciuto come Jobriath).


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SALMO - 110 (109)


IL MESSIA, RE E SACERDOTE1 Di Davide. Salmo.

Oracolo del Signore al mio signore: “Siedi alla mia destra finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”.

2 Lo scettro del tuo potere stende il Signore da Sion: domina in mezzo ai tuoi nemici!

3 A te il principato nel giorno della tua potenza tra santi splendori; dal seno dell'aurora, come rugiada, io ti ho generato.

4 Il Signore ha giurato e non si pente: “Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek”.

5 Il Signore è alla tua destra! Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira,

6 sarà giudice fra le genti, ammucchierà cadaveri, abbatterà teste su vasta terra;

7 lungo il cammino si disseta al torrente, perciò solleva alta la testa.

_________________Note

110,1 Regalità e sacerdozio sono i motivi che confluiscono in questo salmo che, insieme con Sal 2, nella tradizione giudaica e cristiana è stato interpretato in chiave messianica (e cristologica, per i cristiani). Si tratta di una composizione molto antica, ma continuamente attualizzata nella liturgia e citata spesso nel NT (Mt 22,41-45; Mc 12,35-37; Lc 20,41-44; vedi anche At 2,34-35; 1Cor 15,25.27; Eb 1,13; 10,12-13). Il primo oracolo (vv. 1-3) riguarda l’investitura regale e ha come sfondo 2Sam 7; il secondo oracolo (vv. 4-6) è pronunciato durante l’investitura sacerdotale. La dignità sacerdotale del re non viene ricondotta al sacerdozio levitico (di cui Aronne era il rappresentante principale), ma a quella di Melchìsedek, il re-sacerdote della città di Gerusalemme non ancora conquistata da Davide (Gen 14). È da ricordare che il re di discendenza davidica, benché non fosse di stirpe sacerdotale, tuttavia esercitava, in particolari situazioni, compiti sacerdotali (vedi 1Re 8,62-66).

110,1 Oracolo: designa una dichiarazione di particolare importanza; signore è il titolo attribuito al re; la destra è il posto d’onore; sgabello dei tuoi piedi è riferito ai nemici, sui quali il re vittorioso poneva il piede in segno di dominio.

110,3 Questo versetto viene tradotto qui secondo la versione greca dei LXX. Il testo ebraico dice: “Il tuo popolo è pronto nel giorno della tua potenza; a te, tra santi splendori, dal grembo dell’aurora viene la rugiada della tua giovinezza”.

110,4 La figura di Melchìsedek compare in Gen 14,18. Nella lettera agli Ebrei il sacerdozio di Cristo è descritto a partire dal Sal 110 (vedi Eb 5,6.10; 6,20; 7,11.17).

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Approfondimenti


Il Messia re e sacerdote Salmo regale

L'orante riporta in questo salmo sostanzialmente due oracoli, con i quali un sovrano del regno di Giuda viene investito sia della regalità (vv. 1-3) come nel Sal 2, sia del sacerdozio, la cui origine ed esercizio non è da vedersi in Aronne, ma in Melchisedek (vv. 4-7). Si tratta di un componimento arcaico; è uno dei salmi più importanti del Salterio e tra i più commentati. Molto probabilmente risale all'epoca davidica, ma liturgicamente è stato continuamente attualizzato fino a che, con la scomparsa della monarchia, ha ricevuto una chiara interpretazione messianica. Nel salmo si evidenzia la figura di un re-guerriero che si addice di più a Davide. La simbologia corrente è quella spaziale, regale, bellica e politica. Lo stato del TM è globalmente accettabile anche se presenta delle incertezze e alcuni problemi d'interpretazione (cfr. v. 3). Nel v. 1 c'è (in ebraico) l'assonanza tra «al mio signore... alla mia destra» (la’adōnî/lîmînî) e «i tuoi nemici... ai tuoi piedi» (’ōybêka/lᵉraglêka). Nei vv. 1b-3 prevale la rima in... êka. Strutturalmente si divide in due quadretti riportanti ciascuno un oracolo. Il primo oracolo (la regalità) ha come sfondo 2Sam 7 e il secondo (il sacerdozio) Gn 14,18-20.

Divisione:

  • vv. 1-3: oracolo regale;
  • vv. 4-7: oracolo sacerdotale.

v. 1a. Un profeta cultuale si rivolge al sovrano con lo stile di corte, indirizzandogli un oracolo di intronizzazione. «al mio Signore»: «mio Signore» (’adōnî): così con una certa solennità, nello stile di corte, è chiamato il re (cfr. 1Sam 22,12; 25,25; 26,18; 1Re 1,13.17).

v. 1b. «Siedi alla mia destra..»: è la formula di intronizzazione. Il sedersi alla destra esprime una posizione di prestigio, la partecipazione alla stessa dignità della persona alla cui destra si siede. Alla destra del re siede la regina (Sal 45, 10), la madre di Salomone (1Re 2,19). Qui sị tratta della stessa partecipazione alla dignità di Dio, di cui il re è il luogotenente sulla terra. «finché io ponga...»: è il Signore che, nel momento dell'investitura, promette al re di assisterlo nella difesa del suo popolo sconfiggendo i suoi nemici. «sgabello dei tuoi piedi»: il simbolismo è noto nella Bibbia (cfr. Gs 10,24; Sal 99,5; Dn 7,14) e molto comune nell'Antico Oriente come segno dell'annientamento completo dei nemici.

v. 2. «Lo scettro del tuo potere...»: al simbolismo del trono e dello sgabello del v. 1 subentra quello dello scettro, simbolo di vittoria sui propri nemici. Ma non viene adoperato per la voce «scettro» il termine regale specifico šebet (Sal 2,9; 45,7; Is 9,3; 11,4; 14,5; Nm 17,16-25), ma maṭṭēh, un sinonimo più generico con il significato di «bastone pastorale» di comando (cfr. Ger 48,17; Ez 19,11), come il bastone di Aronne (Es 7,9.10.12); «stende il Signore da Sion»: si sottolinea che il potere del re viene dal Signore, il cui tempio terrestre sta in Sion. La posizione “ancipite” dell'espressione «da Sion» fa sì che si possa accordare sia con l'espressione precedente che con la seguente. Il Signore «da Sion» perciò è fonte sia dell'autorità regale che del dominio del re.

v. 3. «A te il principato...»: il v. 3 è oscuro e si presta a diverse interpretazioni. Secondo la traduzione dei LXX, ripresa dalla Vulgata, si ha qui un nuovo oracolo riguardante la filiazione adottiva divina del re, secondo il «protocollo regale» come nel Sal 2, e nella linea dell'oracolo di Natan (2Sam 7,14; Sal 89,27). Molti esegeti scorgono almeno un'allusione a una predestinazione fin dal seno materno del re-Messia. Ma il versetto si inserisce probabilmente con gli altri nello stesso contesto della cerimonia dell'incoronazione del sovrano. Così, davanti all'esercito schierato per la parata solenne dell'incoronazione, tutto il popolo presente proclama il suo impegno a combattere per il re e per la nazione. Una traduzione più aderente al TM può essere: «Il tuo popolo è generosità (= si impegna volentieri) nel giorno in cui appare la tua potenza (militare), negli splendori di santità. Dal grembo dell'aurora per te è la rugiada della (tua) gioventù (i tuoi giovani soldati)». Quindi, sulla scia del pensiero del v. 2, il v. 3 descrive la forza e l'abnegazione del popolo e dei suoi giovani militari, che il Signore mette a disposizione del re per dominare sui nemici. «dal seno dell'aurora, come rugiada..»: il «seno dell'aurora» da cui scaturisce la rugiada è un simbolismo che richiama ad antichi miti. È segno di fecondità, di forza e di vita. Secondo la traduzione dei LXX l'espressione poetica alluderebbe all'origine misteriosa del Messia. «io ti ho generato»: mentre nel Sal 2,7 l'espressione indica la figliolanza adottiva del re nel giorno dell'incoronazione, qui sembra indicare in un certo modo la figliolanza divina in senso stretto.

v. 4a. «Il Signore ha giurato»: per il giuramento solenne del Signore a Davide cfr. Sal 89,4.36.50; 132,11.

v. 4b. «Tu sei sacerdote per sempre..»: il Signore dà al sovrano accanto alla dignità regale anche quella sacerdotale: esse dureranno «sempre» perché Dio non si pentirà mai. L'investitura sacerdotale viene direttamente da lui, a differenza del sacerdozio aronnitico che si trasmetteva per l'imposizione delle mani (Lv 8-9; Es 34). Così Davide fu re e sacerdote insieme (2Sam 6) e anche suo figlio Salomone (1Re 8). «al modo di Melchisedek»: si specifica il tipo di sacerdozio. Ci si richiama al sacerdozio di Melchisedek (Gn 14,18-20) che benedisse Abramo. Si collega così la figura del re a quella di Melchisedek, re e sacerdote insieme.

v. 5a. «Il Signore è alla tua destra»: i vv. 5-7 che commentano l'oracolo si aprono con un'acclamazione che riprende liberamente il v. 1 «Siedi alla mia destra», con la variante che nel v. 1 il re è invitato a sedere alla destra di Dio, ma qui è il Signore che sta alla destra del re! L'espressione indica protezione.

vv. 5b-6. Il salmista descrive l'effetto della collera di Dio (cfr. Sal 2,5). Ma secondo un'altra interpretazione si tratta della collera del re che si inserisce su quella di Dio, perché i due agiscono all'unisono (cfr. Sal 2,9-12).

v. 7. «Lungo il cammino... alta la testa»: il versetto è enigmatico se si suppone che il soggetto sia Dio come nei vv. 5-6. Nel caso, con un forte antropomorfismo, si descrive Dio con l'atteggiamento dell'eroe, che dopo una vittoriosa battaglia, si disseta e solleva il capo in atteggiamento vittorioso (cfr. Sal 27,6). Se i vv. 5b-7 sono attribuiti al re si comprende di più la sua sosta ristoratrice dopo la battaglia e il sollevamento della testa in segno di trionfo, in contrasto con le teste dei suoi nemici cadute del v. 6.

v. 11. v. 1 è citato direttamente da Gesù in Mc 12,36 (Mt 22,44; Lc 20,42), e inoltre, come citazione semplificata, in Mt 26,64 (cfr. Mc 14,62; Lc 22,69). La lettera agli Ebrei riflette sul Sal 110; per il v. 1 (Cristo siede alla destra di Dio) cfr. Eb 1,3.13; 2.5.8; 10,12-13; 12,2; 1Pt 3,22. Il v. 4 (Cristo sacerdote secondo l'ordine di Melchisedek) è citato in particolare in Eb 7 e inoltre in Eb 5,6; 8,1.

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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un conto è il lavoro salariato, gli obblighi, catene & catenelle, un conto è la realtà – non solo interiore. la realtà editoriale, per esempio, quella INDIPENDENTE. quella mal distribuita, o non distribuita affatto. laterale, marginale. camminatori sui margini, si dice.


noblogo.org/differx/un-conto-e…



poliverso.org/display/0477a01e…

gente condannata che fa carriera alla faccia della #mattanza del #g8genova #G8diGenova2001


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l'ytalya che piace ai meloni: gente condannata che fa carriera


Filippo Ferri nominato questore di Monza: fu condannato per il G8 di Genova
Repubblica: "Dalla Polfer lombarda alla questura brianzola: in Cassazione fu condannato a 3 anni e 8 mesi per le violenze della Diaz"

milano.repubblica.it/cronaca/2…

#ytalya #scuoladiaz #g8 #mattanze #condannati #g8genova

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il lavoro di sganciarsi dal mainstream della rete è maledettamente difficile. per lavoro devo giocoforza usare alcune applicazioni che (quando va bene) non amo o (solitamente) detesto


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[provetecniche]spioventi pensano di combaciare lo] disfano un fango scopico benzine dallo spioncino di] raccolta è prevista la consumazione lo smaglio a sonar -o lo] raccatta la piana è mobile finisce si scopre che è dell'inizio da una fuga nel binocolo senza] arma da fuoco cambiare carte smile si eliminano si] fanno delle doppie parti nei particolari l'intervista il fonico] inesperto uno buca lo schermo raccoglie] [l'invaso il trasparente dello scrivano


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Agromafie: fenomeno di dimensioni internazionali. Serve maggior cooperazione, prima di tutto in ambito europeo



La presentazione del Rapporto


L'ottavo rapporto sulle #agromafie ( a cura di Fondazione Osservatorio sulla criminalità sull’agricoltura e sul sistema agroalimentare, #Coldiretti ed #Eurispes) rivela un preoccupante aumento del volume d'affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare italiano, passato da 12 miliardi di euro nel 2011 a oltre 25 miliardi attuali. La crescita è dovuta all'attrattiva economica del settore (620 miliardi di euro, 70 miliardi di export, 4 milioni di occupati).

Le agromafie attuali sono gestite da “colletti bianchi” con competenze specifiche e non da figure tradizionali, e sono infiltrate in tutta la filiera, compresa la ristorazione, i mercati ortofrutticoli e la grande distribuzione. Investono anche nell'acquisto diretto di terreni e sfruttano la difficoltà di accesso al credito delle aziende agricole, aprendo la strada all'usura.

E' sottolineata la necessità di educazione alimentare nelle scuole per insegnare il valore del cibo e il rispetto delle regole. Coldiretti è in prima linea nella lotta contro le agromafie e il caporalato, chiedendo che i fondi PAC vadano solo a chi rispetta le regole. Si chiede inoltre di difendere il patrimonio alimentare italiano e scoraggiare le pratiche sleali dall'estero, basandosi sul principio di reciprocità sulle normative. Il governo ha istituito una cabina di regia per i controlli amministrativi e il disegno di legge agroalimentare mira a inasprire le sanzioni contro le frodi e proteggere il Made in Italy. La presentazione del rapporto ha visto un gesto simbolico: la donazione di un ramoscello dell'albero di Giovanni Falcone, simbolo della lotta alle mafie, che sarà donato a una cooperativa che lavora su terreni confiscati alla camorra. Questo sottolinea il legame tra la lotta alle agromafie e la speranza di riscatto sociale.


Le dimensioni internazionali del fenomeno ed il caporalato transnazionale


Il fenomeno ha dimensioni internazionali, con reti che reclutano manodopera all'estero (spesso attraverso il caporalato) ed esportano il loro modello di business. L'Italia è all'avanguardia nei controlli, ma il problema è sottovalutato in Europa. Le agromafie infatti non operano più solo all'interno dei confini italiani, ma stanno attivamente esportando il loro redditizio “modello di business” in altri paesi, in particolare dove la consapevolezza del fenomeno è minore. Questo significa che le tecniche di infiltrazione, sfruttamento e frode sviluppate in Italia vengono replicate e adattate a contesti esteri. Il rapporto menziona specificamente la minor consapevolezza all'estero riguardo il fenomeno delle agromafie. Questo crea un terreno fertile per le organizzazioni criminali italiane che possono sfruttare lacune normative, minore attenzione dei controlli e una generale mancanza di conoscenza dei meccanismi criminali legati all'agroalimentare. Un aspetto cruciale delle implicazioni internazionali è la creazione di reti criminali transnazionali dedicate allo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo. Queste reti coinvolgono soggetti italiani e stranieri. Il rapporto cita esplicitamente il fenomeno del caporalato, che viene gestito da queste reti criminali internazionali. Organizzazioni italiane e straniere agiscono come “agenzie di intermediazione illecita” per la manodopera agricola, reclutando lavoratori, spesso da paesi come India e Bangladesh, sfruttando anche i “decreti flussi”. Questi lavoratori pagano ingenti somme per arrivare in Italia e vengono poi sfruttati, lavorando in condizioni disumane e senza tutele per ripagare il debito contratto. Il fatto che diverse nazionalità siano coinvolte nella gestione del traffico sottolinea la natura transnazionale di questo crimine. Nonostante l'Italia sia considerata all'avanguardia nei controlli e nel contrasto alle agromafie, il rapporto evidenzia che il fenomeno è ancora largamente sottovalutato in altri paesi europei. Le agromafie italiane possono operare più tranquillamente all'interno del mercato unico europeo, sfruttando le differenze nelle normative e nei livelli di sorveglianza tra i vari stati membri. Prodotti contraffatti o ottenuti attraverso sfruttamento possono circolare più facilmente al di fuori dell'Italia, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la concorrenza leale a livello europeo. La mancanza di una risposta coordinata a livello UE rende più difficile contrastare le agromafie che operano su larga scala.

Le implicazioni internazionali portano alla forte richiesta di un maggiore coordinamento tra i paesi e l'armonizzazione delle normative per affrontare efficacemente le agromafie. Coldiretti, insieme ad altre organizzazioni, sta cercando di portare l'attenzione della Commissione Europea sul tema. L'obiettivo è promuovere accordi internazionali basati sul principio di reciprocità. Questo principio implicherebbe che i prodotti che entrano nel mercato europeo, e nello specifico italiano, debbano rispettare gli stessi standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale in vigore nell'UE. Un esempio specifico menzionato è la richiesta all'UE di limitare il commercio di prodotti che sfruttano la manodopera minorile, un chiaro esempio di come le problematiche interne si estendano a livello globale e richiedano una risposta coordinata. I Carabinieri svolgono un ruolo fondamentale nel contrasto al fenomeno delle agromafie in Italia. Il Comando dell' #ArmadeiCarabinieri specificamente dedicato a questi tipi di reati e alla tutela del settore agroalimentare è il Comando delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri (#CUFA), il cui comandante, Generale Parrulli, è a sinistra nella foto sopra.

Le implicazioni internazionali delle agromafie non si limitano all'esportazione di prodotti contraffatti, ma includono l'esportazione di modelli criminali, la creazione di sofisticate reti transnazionali per lo sfruttamento della manodopera e la necessità di una risposta collaborativa a livello europeo e mondiale data la sottovalutazione del fenomeno in molti paesi.

Il Rapporto è reperibile qui eurispes.eu/wp-content/uploads…

#FondazioneOsservatoriosullacriminalitàsullagricolturaesulsistemaagroalimentare


noblogo.org/cooperazione-inter…


Agromafie: fenomeno di dimensioni internazionali.


Agromafie: fenomeno di dimensioni internazionali. Serve maggior cooperazione, prima di tutto in ambito europeo



La presentazione del Rapporto


L'ottavo rapporto sulle #agromafie ( a cura di Fondazione Osservatorio sulla criminalità sull’agricoltura e sul sistema agroalimentare, #Coldiretti ed #Eurispes) rivela un preoccupante aumento del volume d'affari della criminalità organizzata nel settore agroalimentare italiano, passato da 12 miliardi di euro nel 2011 a oltre 25 miliardi attuali. La crescita è dovuta all'attrattiva economica del settore (620 miliardi di euro, 70 miliardi di export, 4 milioni di occupati).

Le agromafie attuali sono gestite da “colletti bianchi” con competenze specifiche e non da figure tradizionali, e sono infiltrate in tutta la filiera, compresa la ristorazione, i mercati ortofrutticoli e la grande distribuzione. Investono anche nell'acquisto diretto di terreni e sfruttano la difficoltà di accesso al credito delle aziende agricole, aprendo la strada all'usura.

E' sottolineata la necessità di educazione alimentare nelle scuole per insegnare il valore del cibo e il rispetto delle regole. Coldiretti è in prima linea nella lotta contro le agromafie e il caporalato, chiedendo che i fondi PAC vadano solo a chi rispetta le regole. Si chiede inoltre di difendere il patrimonio alimentare italiano e scoraggiare le pratiche sleali dall'estero, basandosi sul principio di reciprocità sulle normative. Il governo ha istituito una cabina di regia per i controlli amministrativi e il disegno di legge agroalimentare mira a inasprire le sanzioni contro le frodi e proteggere il Made in Italy. La presentazione del rapporto ha visto un gesto simbolico: la donazione di un ramoscello dell'albero di Giovanni Falcone, simbolo della lotta alle mafie, che sarà donato a una cooperativa che lavora su terreni confiscati alla camorra. Questo sottolinea il legame tra la lotta alle agromafie e la speranza di riscatto sociale.


Le dimensioni internazionali del fenomeno ed il caporalato transnazionale


Il fenomeno ha dimensioni internazionali, con reti che reclutano manodopera all'estero (spesso attraverso il caporalato) ed esportano il loro modello di business. L'Italia è all'avanguardia nei controlli, ma il problema è sottovalutato in Europa. Le agromafie infatti non operano più solo all'interno dei confini italiani, ma stanno attivamente esportando il loro redditizio “modello di business” in altri paesi, in particolare dove la consapevolezza del fenomeno è minore. Questo significa che le tecniche di infiltrazione, sfruttamento e frode sviluppate in Italia vengono replicate e adattate a contesti esteri. Il rapporto menziona specificamente la minor consapevolezza all'estero riguardo il fenomeno delle agromafie. Questo crea un terreno fertile per le organizzazioni criminali italiane che possono sfruttare lacune normative, minore attenzione dei controlli e una generale mancanza di conoscenza dei meccanismi criminali legati all'agroalimentare. Un aspetto cruciale delle implicazioni internazionali è la creazione di reti criminali transnazionali dedicate allo sfruttamento della manodopera nel settore agricolo. Queste reti coinvolgono soggetti italiani e stranieri. Il rapporto cita esplicitamente il fenomeno del caporalato, che viene gestito da queste reti criminali internazionali. Organizzazioni italiane e straniere agiscono come “agenzie di intermediazione illecita” per la manodopera agricola, reclutando lavoratori, spesso da paesi come India e Bangladesh, sfruttando anche i “decreti flussi”. Questi lavoratori pagano ingenti somme per arrivare in Italia e vengono poi sfruttati, lavorando in condizioni disumane e senza tutele per ripagare il debito contratto. Il fatto che diverse nazionalità siano coinvolte nella gestione del traffico sottolinea la natura transnazionale di questo crimine. Nonostante l'Italia sia considerata all'avanguardia nei controlli e nel contrasto alle agromafie, il rapporto evidenzia che il fenomeno è ancora largamente sottovalutato in altri paesi europei. Le agromafie italiane possono operare più tranquillamente all'interno del mercato unico europeo, sfruttando le differenze nelle normative e nei livelli di sorveglianza tra i vari stati membri. Prodotti contraffatti o ottenuti attraverso sfruttamento possono circolare più facilmente al di fuori dell'Italia, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la concorrenza leale a livello europeo. La mancanza di una risposta coordinata a livello UE rende più difficile contrastare le agromafie che operano su larga scala.

Le implicazioni internazionali portano alla forte richiesta di un maggiore coordinamento tra i paesi e l'armonizzazione delle normative per affrontare efficacemente le agromafie. Coldiretti, insieme ad altre organizzazioni, sta cercando di portare l'attenzione della Commissione Europea sul tema. L'obiettivo è promuovere accordi internazionali basati sul principio di reciprocità. Questo principio implicherebbe che i prodotti che entrano nel mercato europeo, e nello specifico italiano, debbano rispettare gli stessi standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale in vigore nell'UE. Un esempio specifico menzionato è la richiesta all'UE di limitare il commercio di prodotti che sfruttano la manodopera minorile, un chiaro esempio di come le problematiche interne si estendano a livello globale e richiedano una risposta coordinata. I Carabinieri svolgono un ruolo fondamentale nel contrasto al fenomeno delle agromafie in Italia. Il Comando dell' #ArmadeiCarabinieri specificamente dedicato a questi tipi di reati e alla tutela del settore agroalimentare è il Comando delle Unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri (#CUFA), il cui comandante, Generale Parrulli, è a sinistra nella foto sopra.

Le implicazioni internazionali delle agromafie non si limitano all'esportazione di prodotti contraffatti, ma includono l'esportazione di modelli criminali, la creazione di sofisticate reti transnazionali per lo sfruttamento della manodopera e la necessità di una risposta collaborativa a livello europeo e mondiale data la sottovalutazione del fenomeno in molti paesi.

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Segui il blog e interagisci con i suoi post nel fediverso. Scopri dove trovarci:l.devol.it/@CoopIntdiPoliziaTutti i contenuti sono CC BY-NC-SA (creativecommons.org/licenses/b…)Le immagini se non diversamente indicato sono di pubblico dominio.



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[rotazioni]per bocca un finale un]

googolplex avvisano ai cartelli è un intervallo una] capienza la scocca mimetica airmail filtri a pavimento nei bar formano le scorte dei tabagisti il nastro loopesco [incastri] si devolve un tanto fanno sacche a siringa cartasì fanno] il passo il pane] degli spagnoli a raggio] piega attorno alla rampa deve tenere l'ordine le]

barricate con tabelline un finale una] rischiosa cadenza e [cartagine incerta


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SALMO - 109 (108)


SUPPLICA A DIO CONTRO GLI EMPI1 Al maestro del coro. Di Davide. Salmo.

Dio della mia lode, non tacere,2 perché contro di me si sono aperte la bocca malvagia e la bocca ingannatrice, e mi parlano con lingua bugiarda.

3 Parole di odio mi circondano, mi aggrediscono senza motivo.

4 In cambio del mio amore mi muovono accuse, io invece sono in preghiera.

5 Mi rendono male per bene e odio in cambio del mio amore.

6 Suscita un malvagio contro di lui e un accusatore stia alla sua destra!

7 Citato in giudizio, ne esca colpevole e la sua preghiera si trasformi in peccato.

8 Pochi siano i suoi giorni e il suo posto l'occupi un altro.

9 I suoi figli rimangano orfani e vedova sua moglie.

10 Vadano raminghi i suoi figli, mendicando, rovistino fra le loro rovine.

11 L'usuraio divori tutti i suoi averi e gli estranei saccheggino il frutto delle sue fatiche.

12 Nessuno gli dimostri clemenza, nessuno abbia pietà dei suoi orfani.

13 La sua discendenza sia votata allo sterminio, nella generazione che segue sia cancellato il suo nome.

14 La colpa dei suoi padri sia ricordata al Signore, il peccato di sua madre non sia mai cancellato:

15 siano sempre davanti al Signore ed egli elimini dalla terra il loro ricordo.

16 Perché non si è ricordato di usare clemenza e ha perseguitato un uomo povero e misero, con il cuore affranto, per farlo morire.

17 Ha amato la maledizione: ricada su di lui! Non ha voluto la benedizione: da lui si allontani!

18 Si è avvolto di maledizione come di una veste: è penetrata come acqua nel suo intimo e come olio nelle sue ossa.

19 Sia per lui come vestito che lo avvolge, come cintura che sempre lo cinge.

20 Sia questa da parte del Signore la ricompensa per chi mi accusa, per chi parla male contro la mia vita.

21 Ma tu, Signore Dio, trattami come si addice al tuo nome: liberami, perché buona è la tua grazia.

22 Io sono povero e misero, dentro di me il mio cuore è ferito.

23 Come ombra che declina me ne vado, scacciato via come una locusta.

24 Le mie ginocchia vacillano per il digiuno, scarno è il mio corpo e dimagrito.

25 Sono diventato per loro oggetto di scherno: quando mi vedono, scuotono il capo.

26 Aiutami, Signore mio Dio, salvami per il tuo amore.

27 Sappiano che qui c'è la tua mano: sei tu, Signore, che hai fatto questo.

28 Essi maledicano pure, ma tu benedici! Insorgano, ma siano svergognati e il tuo servo sia nella gioia.

29 Si coprano d'infamia i miei accusatori, siano avvolti di vergogna come di un mantello.

30 A piena voce ringrazierò il Signore, in mezzo alla folla canterò la sua lode,

31 perché si è messo alla destra del misero per salvarlo da quelli che lo condannano.

_________________Note

109,1 È considerato il salmo “imprecatorio” per eccellenza. Sono chiamati “imprecatori” alcuni salmi nei quali l’orante chiede a Dio di far ricadere, come giusta vendetta, sul capo dell’avversario, una serie di mali, come appunto avviene nei vv. 6-20 di questo salmo. Sono considerati “imprecatori”, oltre al Sal 109, in particolare i Salmi 35; 58; 69; 140; ma espressioni simili si leggono anche in altri salmi e nei profeti (ad es. Sal 55,24; 59,12-14; 79,6.10-12; 94,23; 137,8-9; Ger 17,18; 18,21-22). Vanno compresi alla luce della mentalità dell’uomo dell’AT, che vede il ristabilimento della giustizia nell’applicazione della legge del taglione e, spesso, non è in grado di distinguere tra nemici personali e nemici di YHWH. Egli pensa, inoltre, che non esistano nell’aldilà premio e punizione (vedi Gb 3,17 e nota), sicché il tempo della giustizia di Dio è limitato a questa vita. È da tener conto anche dell’enfasi tipica degli orientali. E tuttavia, generalmente, il cristiano trova difficoltà nel pregare con espressioni simili, che sente lontane dall’insegnamento e dall’esempio di Gesù, quali appaiono nei vangeli (vedi, ad es., i racconti della passione; Mt 5,38-48;...

109,8 e il suo posto...: in At 1,20 questo testo è citato a proposito del tradimento di Giuda.

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Approfondimenti


Supplica di un innocente Supplica individuale

Il carme è considerato “il più imprecatorio dei salmi” a causa dei vv. 6-19 ritenuti “maledizioni”, ma interpretati dai Padri della Chiesa come “predizioni” in forma imprecatoria. Questo salmo è completamente omesso dal salterio liturgico, dopo la riforma del Concilio Vaticano II. Anche l'antica liturgia sinagogale espunge tutto il salmo dall'uso liturgico. Alcuni autori tendono a vedere le imprecazioni dei vv. 6-19 come uscite dalla bocca degli accusatori e introdotte ex abrupto come accade altre volte nei salmi (2,3; 12,6; 75,3; 91,14; 95,8). Altri, anche tra i moderni, insistono tuttavia sull'interpretazione imprecatoria dei versetti, tenendo presente la legge del taglione. (Es 21,12-23.25; Lv 24,17-21). La simbologia prevalente è quella giudiziaria (uso simbolico della parola e dei verba dicendi) e antropologica. Il ruolo di parola-chiave è svolto dalla radice verbale śṭn (avversare, accusare) che ricorre nei vv. 4.20.29 e come sostantivo (accusatore) nel v. 6. Nel NT si intravede in questo salmo il tradimento di Giuda (At 1,16-20). C'è un'inclusione tra la voce «lode» (tᵉhillâ) del v. 2 e l'espressione «lo esalterò» (’ahalᵉlennû) del v. 30 derivanti ambedue dalla radice verbale hll (=lodare). La struttura si snoda in tre strofe con l'inserimento del blocco delle imprecazioni come amplificazione della prima strofa:

  • vv. 1b-5 (I strofa);
  • vv. 6-20: imprecazioni;
  • vv. 21-25 (II strofa);
  • vv. 26-31 (III strofa).

v. 1b. «Dio della mia lode, non tacere»: il salmista chiama la sua supplica «lode», e Dio cui è rivolta «Dio della mia lode» (cfr. Sal 22,4), perché è certo che Dio lo ascolterà e il suo lamento si trasformerà in lode.

v. 4. «In cambio del mio amore»: l'espressione è ripetuta nel v. 5. Si sottolinea forse che gli avversari non gli sono estranei, ma provengono dalla cerchia della sua parentela e degli amici (cfr. Sal 35,12; 38,21; 120,7; Prv 17,13).

v. 20. «Sia questa da parte del Signore..»: l'orante riassumendo («questa»: zō’t ha qui valore retrospettivo) le maledizioni dei suoi accusatori, riconoscendosi non colpevole, auspica che il Signore le riversi sui suoi accusatori, secondo la legge del taglione.

v. 21. «Ma tu...»: l'espressione «ma tu» stilisticamente segna un chiaro distacco tra ciò che precede e ciò che segue, cfr. Sal 86,5; 102,13.

v. 26. «Aiutami... salvami per il tuo amore»: l'espressione richiama il v. 21. Ha la sua stessa funzione introduttiva. Vi ritorna anche la voce ḥesed (grazia, amore); è una ripresa della supplica.

v. 31. «poiché si è messo alla destra del povero»: anziché l'empio accusatore auspicato nel v. 6 per l'orante, è il Signore, in qualità di avvocato, che si è messo alla sua destra. Il Signore si mostra insieme vero giudice e avvocato difensore.

Nel NT l'espressione del v. 8 «il suo posto l'occupi un altro» è visto realizzato da Pietro nella sorte finale di Giuda (At 1,16.20).

(cf. VINCENZO SCIPPA, Salmi – in: La Bibbia Piemme, Casale Monferrato, 1995)


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John Hiatt - Same Old Man (2008)


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Same Old Man è un album in studio del cantautore statunitense John Hiatt, pubblicato nel 2008. Le undici canzoni che compongono l’album sono essenzialmente semplici, povere, acustiche, il suono è orientato verso il folk, il country e il blues. Liricamente immerso nel passato, come suggerisce il titolo, in questo disco Hiatt ci racconta con malinconia, ma non senza sarcasmo, la sua vita di uomo e di artista. Dalla vetta dell’esperienza, senza il rancore del passato, c’è una visione della vita più rilassata che inevitabilmente si riflette nelle sonorità, tipiche di un disco acustico, senza fiammate elettriche.


Ascolta: album.link/i/1436917545



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John Hiatt - Same Old Man (2008)


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Same Old Man è un album in studio del cantautore statunitense John Hiatt, pubblicato nel 2008. Le undici canzoni che compongono l’album sono essenzialmente semplici, povere, acustiche, il suono è orientato verso il folk, il country e il blues. Liricamente immerso nel passato, come suggerisce il titolo, in questo disco Hiatt ci racconta con malinconia, ma non senza sarcasmo, la sua vita di uomo e di artista. Dalla vetta dell’esperienza, senza il rancore del passato, c’è una visione della vita più rilassata che inevitabilmente si riflette nelle sonorità, tipiche di un disco acustico, senza fiammate elettriche.


Ascolta: album.link/i/1436917545


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NOVITÀ DI VENERDÌ 11/4/25.


Altri libri primaverili!

NARRATIVA:

  • LA VERSIONE DI MATI di Eva Milella (Fandango). Mati è una ragazzina di 11 anni cresciuta con una madre psicoterapeuta dalle convinzioni salutiste. Affidata temporaneamente alla nonna, Mati entra in contatto con un mondo sconosciuto di apericene, feste di gala, lussuose apparenze e soprattutto con il gioco del burraco. Per saperne di più: scheda libro.

NOIR, GIALLI E THRILLER:

  • SPORCA ESTATE di Niccolò Zancan (Capricorno). Un investigatore privato e la sua assistente hanno il difficile incarico di trovare una ballerina scomparsa, in una città bruciata dal calore opprimente, inquinata e sottoposta a un controllo feroce da parte della polizia. Per saperne di più: scheda libro.

FUMETTI E GRAPHIC NOVEL:

  • Per Sergio Bonelli escono due albi di fumetti d'autore:
    • TENEBROSA – VOL.2 di Hubert e Vincent Mallié (scheda libro). Una creatura travestita da principessa e un cavaliere in disgrazia: entrambi in fuga dal re. Secondo e ultimo capitolo della saga.
    • LA DIVINA CONGREGA – CANTO VI. LA PENNA E LA SPADA di Marco Nucci, Giulio Antonio Gualtieri, Francesco Biagini, Paolo Gallina e Claudia Giuliani (scheda libro). Nella biblioteca del Castello della famiglia Boccaccio, il demone Caer si nutre di storie, e la compagnia della Divina Congrega è in trappola...


  • AL DI LÀ DEL FIUME di Giuseppe Ferrario (Terre di Mezzo). Due ragazzini, Olmo e Odon, vivono in un villaggio abitato dai Cociacchi e dai Tatarri, due etnie molto diverse che però coabitano in pace. Finora. il litigio fra i due ragazzi per una partita di palla-pantano coinvolge gli adulti, e quindi si rischia il patatrac. È un bellissimo e colorato librone double face: la storia (piena di bizzarri personaggi e situazioni divertenti) si legge in un verso, e poi si può girare il libro per leggere cosa è successo dall'altra parte: le due storie si incontreranno al centro. Disegni simpatici, tavole a tutta pagina e soprattutto tanta fantasia, con un messaggio importante. Davvero interessante! Per saperne di più: scheda libro.

SAGGISTICA:

  • NEANDERTHAL, L'ALTRA UMANITÀ di Franco Capone (Espress). Sottotitolo: Storie e luoghi, in Italia e non solo. Si tratta di un saggio sulla storia dell'Homo Neanderthalensis e dei suoi rapporti di convivenza, conflitto e ibridazione con l'Homo Sapiens. Nel libro potrete trovare un'appendice con i luoghi dei Neanderthal da poter visitare in Italia. Per saperne di più: scheda libro.
  • PIAZZALE LORETO di Dino Messina (Solferino). Esiste una Piazzale Loreto messa in ombra dalla celeberrima e vituperata esposizione dei corpi di Mussolini e di Claretta Petacci: è la Piazzale Loreto del 10 agosto 1944, quando quindici partigiani (i “Quindici Martiri” che solo dopo ottant'anni ebbero l'intitolazione di una piccola parte della piazza) vennero fucilati dai nazifascisti e la popolazione di Milano fu costretta a passare davanti ai corpi ammucchiati senza pietà. Per saperne di più: scheda libro.
  • NEGOZIARE COL DIAVOLO di Pierre Hazan (Il Pellegrino). Un saggio sul complesso sistema della mediazione internazionale nei conflitti armati: il ruolo dei mediatori, delle lobby, dei funzionari governativi e delle ONG, con riferimenti a casi reali. Per saperne di più: scheda libro.

INFANZIA E RAGAZZI:

  • Per Gallucci escono due libri cartonati che funzionano a energia solare, dedicati ai piccoli lettori (età di lettura: da 1 anno): un piccolo pannello solare fa accendere le lucine. Ecco i titoli, entrambi a firma di Kim Faria: ANIMALI DEL BOSCO (scheda libro) e ANIMALI FANTASTICI (scheda libro).
  • Sempre per Gallucci, e sempre per i lettori dai 12 mesi, ecco EHI, GATTINO! di Kes Gray e Jim Field. Un albo illustrato pieno di animaletti che “ragionano” di rime e regole. Per saperne di più: scheda libro.
  • Due libri di Agnese Gomboli da colorare all'infinito per La Coccinella: COLORA E RICOLORA LE SIRENE (scheda libro) e COLORA E RICOLORA I DINOSAURI (scheda libro). Sono libri dotati di un pennello a serbatoio da riempire con l'acqua. Le pagine bagnate si colorano magicamente e quando si asciugano tornano bianche. Età di lettura: dai 3 anni.
  • PIDOCCHI PASTROCCHI di Chiara Ravizza, illustrazioni di Susanna Covelli (Il Ciliegio). Cosa saranno mai questi pidocchi di cui la protagonista sente tanto parlare? Età di lettura: dai 3 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • VITA DI UN DIPINTO di Keung Chi Kit (Carthusia). Un silent book che racconta l'affascinante e avventurosa storia di un dipinto, dalla sua creazione, al passaggio di mano in mano, di colore in colore, fino all'inaspettato epilogo. Età di lettura: dai 6 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • MOON IL PANDA di Gilles de Maistre e Christelle Chatel (Gallucci Bros.). Il romanzo dell'omonimo film: la storia del dodicenne Tian e della sua amicizia con un cucciolo di panda. Età di lettura: dagli 8 anni. Per saperne di più: scheda libro.
  • UNLOCK! FUGA DALLA PRIGIONE di Fabien Clavel (Gallucci Bros.). Un libro gioco, ovvero un escape book: il lettore, tramite risoluzione di enigmi e giochi logici, deve riuscire a far uscire il protagonista con i suoi amici (e il mago Merlino) dalla prigione della Bastiglia... Età di lettura: dagli 11 anni. Per saperne di più: scheda libro.

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[dieci]quindi anche un sogno, evitiamo, cerchiamo di tenerci saldi alle cose principali, io non tengo rancore perché dimentico tutto, le ho detto, del dolore tengo solo il segno dell'abrasione e il nero della contusione – dopo un po' la prassi ammazza, facci caso, nel sogno ci sono continui segni di rovine e immagini di quello che sopravvive – poi – sempre: di notte, all'aperto, sotto una coperta di fronte a una città immersa nel buio illuminata da faretti alogeni – osservare tutto scrivere tutto – anche se non esiste – sentirsi vivo perché fuori dal tempo – protetto dalla zona d'ombra della notte – dall'altra parte uno come me, mi guarda, anche lui sotto la coperta – nel buio – tutta la festa se ne è andata – tra un disastro e il prossimo, tra un genocidio e quello in allestimento, mentre prendiamo risorse scavando come scimmie meccanizzate nelle galassie tribali di un continente alieno, restare fermi a fissare le strutture – di notte – le forme che le luci elettriche fanno emergere e immergono nel vuoto cieco della vista, l'altro dall'altra parte del'anfiteatro della piazza, sicuramente non pensa quello che penso io, è soltanto un sogno, tocca, un frammento di sogno, meglio trascrivere anche questo – si scoprisse mai che quello – il sogno – ha la stessa consistenza dei filtri con cui guardare il mondo


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