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L’Unione europea e gli Stati Uniti condivideranno i risultati delle rispettive indagini di mercato sulle possibili distorsioni del mercato nell’industria dei semiconduttori, hanno affermato venerdì (aprile) funzionari dei due alleati in una conferenza stampa alla sesta riunione del Consiglio per...


Domani alle ore 15, con partenza da P.zza del Tricolore, ci sarà una manifestazione, che data la partecipazione anche da altri territori è diventata di rileva


Intelligenza artificiale, 6G, semiconduttori, materie prime, rispetto dei diritti fondamentali nella sfera online. Alla sesta riunione di alto livello del Ttc a Lovanio i due partner hanno fatto il punto del lavoro sui principali dossier digitali, mentre all'orizzonte si profila la minaccia Trump sulle relazioni tra Bruxelles e Washington


Il procuratore Gratteri :“dark web, la nuova frontiera della mafia


Al Palazzo di Vetro dell’ONU, giovedì 4 aprile si è tenuta la conferenza: “Le sfide imposte dalla criminalità organizzata nell’era dell’intelligenza artificiale e di internet”, promossa dalla Fondazione Magna Grecia, in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite. Partecipava un relatore d’eccezione: il magistrato Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica a Napoli. Con lui anche il Prof. Antonio Nicaso, esperto accademico di criminalità organizzata alla Queen’s University in Canada, Ronald J. Clark, CEO di Spartan Strategy & Risk Management e anche vice sottosegretario per la Protezione Nazionale presso il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, Arthur J. Gajarsa, giudice di circoscrizione della Corte d’Appello del Circuito Federale degli Stati Uniti (R.E.T.), il magistrato Antonello Colosimo, presidente della Camera Regionale dei Conti, l’on. Saverio Romano, parlamentare italiano e presidente della Commissione per le semplificazioni e l’on Giorgio Silli, Sottosegretario agli Esteri.
Nino Foti, presidente della Fondazione Magna Grecia, ha aperto i lavori presentando la sua fondazione che opera da 40 anni.
Il Prof. Nicaso ha detto che soprattutto la mafia italo-americana, quelle “delle cinque famiglie newyorchesi, sta scomparendo proprio per la sua lentezza nell’adattarsi, rispetto alle altre mafie nel mondo, all’utilizzo del web”.
Gratteri ha parlato di “dark web, la nuova frontiera della mafia e quindi anche dell’antimafia”. Gratteri ha sottolineato che mentre le mafie si muovono velocemente, le istituzioni rimangono indietro nel contrasto all’uso delle nuove tecnologie. Con la “forte accelerazione delle mafie all’interno del #darkweb, queste sono in grado di fare transazioni per tonnellate di cocaina, armi da guerra, prostituzione, commerciano in oro, comprano isole…”. “L’Italia negli ultimi dieci anni ha fatto passi indietro rispetto a paesi come Germania, Olanda e Belgio, che ora devono aiutarci e ci passano informazioni”.

👉 lavocedinewyork.com/onu/2024/0…



Apprendiamo che per l’ennesima volta la cd Guardia costiera libica ha sparato colpi di arma da fuoco in acque internazionali, contro un’imbarcazione, la Mar


Verrebbe da esclamare “Finalmente!” la comunità scientifica prende la parola e denuncia che la sanità e il diritto alla salute in Italia è da anni il fan


L’anno scorso al corteo del 25 aprile a Milano noi di Rifondazione Comunista portammo uno striscione con la scritta «Fuori la guerra dalla storia», lo sloga


Non ci uniamo al coro di sostenitori della NATO. Il superamento della NATO e la costruzione di un sistema di sicurezza comune in Europa come quello progettato a


24 misure cautelari personali (di cui 8 in carcere, 14 arresti domiciliari e 2 interdittive a svolgere attività professionale e commerciale) e sequestri per 600 milioni di euro, disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, Mara MATTIOLI, su richiesta del Procuratore Europeo Delegato, Donata Patricia COSTA dell’Ufficio di Venezia.
Grazie all’attivazione dei canali di cooperazione giudiziaria di #EPPO, le indagini interessano diversi Paesi europei, con il coinvolgimento delle forze di polizia slovacche, rumene e austriache.
Le attività di frode, attribuite ad un sodalizio criminale con il coinvolgimento di svariati prestanome e l’ausilio di 4 professionisti, hanno in una prima fase riguardato iniziative progettuali per decine di milioni di euro, finanziate a valere sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e hanno poi permesso di far emergere come la medesima organizzazione, utilizzando spesso le stesse società, fosse dedita anche alla creazione di crediti inesistenti nel settore edilizio (bonus facciate) e per il sostegno della capitalizzazione delle imprese (A.C.E.), per circa 600 milioni di euro.
Le attività di polizia giudiziaria svolte dalla #GuardiadiFinanza #GdF di Venezia hanno consentito di individuare condotte ritenute di riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti profitti illeciti attuate attraverso un complesso reticolato di società fittizie artatamente costituite anche in Austria, Slovacchia e Romania.
👉 gdf.gov.it/it/gdf-comunica/not…


Le proteste seguite alla decisione presa da parte dell'apparato repressivo nel kurdistan turco, di destituire il neo sindaco del partito DEM (Partito per l’ug


Riordinare le sedie a sdraio sul Titanic: l’ultima mossa del Belgio non risolve i problemi critici con il regolamento CSA dell’UE


La rete EDRi sollecita da tempo i legislatori dell’Unione Europea (UE) a garantire che gli sforzi per combattere l’OCSEA (sfruttamento e abuso sessuale di minori online) siano legali, efficaci e tecnicamente fattibili. L’obiettivo di proteggere i bambini

Riportiamo la traduzione del post pubblicato oggi sul sito di EDRi Avviso sui contenuti: contiene riferimenti all’abuso e allo sfruttamento sessuale dei minori La rete EDRi sollecita da tempo i legislatori dell’Unione Europea (UE) a garantire che gli sforzi per combattere l’OCSEA (sfruttamento e abuso sessuale di minori online) siano legali, efficaci e tecnicamente fattibili.

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La rete EDRi sollecita da tempo i legislatori dell’Unione Europea (UE) a garantire che gli sforzi per combattere l’OCSEA (sfruttamento e abuso sessuale di minori online) siano legali, efficaci e tecnicamente fattibili. L’obiettivo di proteggere i bambini online è vitale. Ciò può essere fatto solo se le misure proposte funzionano e sono compatibili con i […]

informapirata.it/2024/04/04/ri…




Giovanni Russo Spena* Toglie ancora più autonomia al Parlamento, riduce il ruolo del presidente della Repubblica a quello di un notaio. Il premierato è una


Non accennano a diminuire gli episodi di violenza militare che hanno già caratterizzato le elezioni amministrative nelle zone della Turchia a maggioranza kurda


MAXI OPERAZIONE DEL ROS CONTRO IL TRAFFICO INTERNAZIONALE DI STUPEFACENTI DAL SUD AMERICA ALL’EUROPA. LA COCAINA MOVIMENTATA DA UN CARCERE ITALIANO GRAZIE ALL’UTILIZZO DI CRIPTOFONINI


Svela tutte le caratteristiche del traffico di stupefacenti dal Sud America all’Europa l’attività investigativa del ROS ligure dell’ #Armadeicarabinieri conclusasi in questi giorni: la pianificazione del trasporto mediante reti criptate (o che chi utilizzava gli smartphone riteneva tali), l’invio della cocaina via mare tramite container (in un porto di destinazione affidabile) o in aeroporti, la supervisione di una potente organizzazione criminale italiana e la compartecipazione della mafia balcanica, il supporto al contrasto da parte di #Eurojust ed #Europol.
[Il porto di Genova]
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I fatti: il Ros dei carabinieri, supportato dai militari dell’Arma territoriale di #Genova, Como e Reggio Calabria, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Genova su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia nei confronti di ventidue persone, tra cui uno di nazionalità dominicana, due di nazionalità colombiana, sette di nazionalità albanese. Sei degli indagati arrestati sono accusati di essere componenti di una associazione per delinquere, operativa dal 2014 a Genova, nonché a Panama, Colombia e Venezuela finalizzata alla importazione dall’America Latina di quantitativi di cocaina, che veniva caricata su navi dirette al porto di Genova, e, una volta recuperata, con la complicità di lavoratori operanti nello scalo portuale, rivenduta a terzi, oppure destinata ad altre organizzazioni criminali, grazie alla ricompensa con una percentuale (in denaro o in cocaina), intorno al 20% del prodotto importato, o con una somma equivalente, come corrispettivo per il recupero del carico in porto.
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L’associazione per delinquere secondo gli investigatori era diretta da un soggetto che ha potuto disporre di una rete di contatti con organizzazioni di narcotrafficanti sudamericani. Anche dopo il suo arresto, avvenuto il 7 ottobre 2015 mentre cercava di recuperare un carico 148 chili di cocaina, in concorso con un latitante) questi, pur detenuto, comunicava con i complici per mezzo di criptofonini o di sistemi artigianali di comunicazione crittografata, continuando ad organizzare e finanziare per conto dell’organizzazione l’importazione di nuovi carichi di cocaina provenienti dalla Colombia e dalla Repubblica Dominicana, e destinati all’Italia, tramite il porto di Genova, l’aeroporto di Parigi, l’aeroporto di Amsterdam.
Il pagamento dello stupefacente era effettuato attraverso un metodo di interposizione consistente nella consegna del contante ad un intermediario in Italia, indicato dai fornitori, il quale si occupava della rimessa a questi ultimi, avvalendosi di canali extrabancari e consegnando ricevuta agli acquirenti.
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Agli indagati vengono così contestati nove episodi di importazione di cocaina da Colombia, Repubblica Dominicana, Panama, per complessivi 670 kg e un valore commerciale di 25 milioni di euro, oltre a 38 episodi di detenzione e cessione di droga (per due di questi viene contestata l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 cp ed in particolare la finalità di agevolare l’attività di una cosca di #ndrangheta).
Agli indagati sono state sequestrate anche diverse armi, tra cui due pistole a tamburo Smith & Wesson mod. 686 cal. 357 magnum con canna da 4”, una bomba a mano M75; una pistola mitragliatrice Zastava mod. M56 cal. 7,62×25 mm (tokarev); due fucili d’assalto Zastava mod. M70 cal. 7,62×39 mm, riproduzioni del più noto AK-47 (Kalašnikov). pistole semiautomatiche Beretta cal. 9, un revolver marca Smith & Wesson cal. 38SP, pistole marca Colt mod. 1911 cal. 45 ACP e Beretta mod. 70 cal. 7,65.
I reati contestati sono stati commessi dal settembre 2014 a dicembre 2022. L’indagine ha beneficiato del contributo informativo di #Europol, che ha fornito le informazioni provenienti dalle indagini avviate dalle Autorità francesi su gruppi criminali che utilizzavano un sistema di comunicazione criptato denominato #EncroChat e alimentato il flusso informativo relativo ai dispositivi #SkyEcc e della collaborazione di #Eurojust che ha facilitato l’agevole e tempestiva acquisizione, tramite ordine di indagine europeo, di comunicazioni criptate sequestrate dalle Autorità francesi ed intercorse sulle piattaforme EncroChat e SkyEcc.
Per saperne di più su Encrochat leggi qui (in inglese): europol.europa.eu/media-press/…


Il 20 marzo, la GSMA – l’organizzazione che rappresenta gli interessi degli operatori di rete mobile di tutto il mondo – ha pubblicato il suo ultimo manifesto, in cui definisce le riforme necessarie per rendere l’ecosistema di connettività europeo adatto...


Europol report: Insistence on data retention contradicts the threats presented


Europol has published its Internet Organised Crime Assessment (IOCTA) (PDF). The report assesses the cybercrime landscape and describes how threads have changed over the last two years. Patrick Breyer … https://www.europol.europa.eu/cms/sites/default/fi

Europol has published its Internet Organised Crime Assessment (IOCTA) (PDF). The report assesses the cybercrime landscape and describes how threads have changed over the last two years.

Patrick Breyer MEP (German Pirate Party / Greens/EFA) and digital freedom fighter, comments:

“Europol’s support for indiscriminate data retention does not reflect the facts. The agency’s report identifies real threats that can’t be addressed with data retention or any other means of blanket mass surveillance of all citizen’s communication data. It is time for Europol and the European Union in general to refocus on targeted investigations and strenghening civil society.”


Europol’s role in the “Going Dark” program (#EUGoingDark)


In the report the European Union’s law enforcement agency focuses on cybercrime-as-a-service, underground communities, criminal markets for stolen credentials and victim data as well as on fraud strategies.

As member of the High-Level Expert Group on access to data for effective law enforcement which is also know as the “Going Dark” program Europol is tasked to “contribute to integrating a law enforcement perspective, including privacy and data protection requirements, in all relevant EU policies and actions (‘security by design’)” and to “explore how security by design could be a standard requirement in the development of new technologies.” Most pressing “challenges” identified are: Encryption (access, en clair, to stored content and digital communication data), data retention of localisation data and roaming data, as well as anonymisation, including VPN and Darknets. (Council document 8281/23 data.consilium.europa.eu/doc/d…PDF)

Europol is a strong proponent of reintroducing provisions on the indiscriminate retention of citizen’s communications metadata such as IP addresses. In 2018 the agency was unsuccessful with a “Data Retention Matrix” – a proposal to introduce data retention in the European Union. (WK 3005/2018 INIT PDF)

Organised criminals can circumvent data retention – most law-abiding citizens cannot


According to the Internet Organised Crime Assessment Europol observes “a high level of specialisation inside criminal networks” and the agency faces the development that “[o]ffenders (…) mask their actions and identities as their knowledge of countermeasures increases.”

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol’s report confirms the fact that blanket data retention is unsuitable for fighting organised crime because it can easily be circumvented, for example by using anonymisation services. What is needed instead of bulk storage of citizen’s communications meta data are fast, well equipped and targeted investigations.”


The role of Internet Service Providers


In the report, Europol presents Internet Service Providers as service providers for crimes: “Many Internet Service Providers (ISPs) frequently used by criminals do not engage in extensive customer monitoring practices such as Know-Your-Customer (KYC) procedures and storing of customer and metadata (e.g. IP address)”

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol places Internet Service Providers under general suspicion and seems to expect them to violate privacy legislation. We have a right to use the Internet anonymously! Targeting ISP’s privacy policies is like generally blaming landlords for domestic violence.
The task and duty of Internet Service Providers in democracies is to enable citizens to communicate securely and confidentially.”


Child grooming


The report finds that “[c]hild sexual exploitation offenders make extensive use of social media to engage with their victims, interacting with them often behind a false identity. (…) Child sexual exploitation offenders groom victims in order to obtain sensitive information that can be then exploited for extortion purposes.”

Patrick Breyer MEP comments:

“In fact Europol’s report rightly underlines the need for better education and training of (potential) victims, especially children and teenagers. Instead of data retention and other means of mass surveillance, we need more competent and better equipped social workers, training young people on perpetrator strategies and how to defeat them, anonymous online counselling, awareness programs, privacy-friendly design of social media platforms and other measures that actually address the
problem.”


Prevent data theft


Addressing the economics of cybercrime Europol finds that “the central commodity of this illicit economy is stolen data”.

Patrick Breyer MEP comments:

“Europol’s report underlines the importance of privacy, anonymity and encryption to protect citizens from identity theft and other crimes. Bulk retention of personal data provokes hacks and leaks. Only data that is not being stored is secure data.”

patrick-breyer.de/en/europol-r…



Tigray, la minoranza etnica di Irob è ancora sotto occupazione eritrea


In Tigray, stato regionale del’ Etiopia settentrionale, ai confini con l’Eritrea, tra il novembre 2020 e il novembre 2022 si è combattuto una guerra genocida in cui le stime parlano di 800.000 persone di origini tigrine uccise, 120.000 donne di ogni età e

In Tigray, stato regionale del’ Etiopia settentrionale, ai confini con l’Eritrea, tra il novembre 2020 e il novembre 2022 si è combattuto una guerra genocida in cui le stime parlano di 800.000 persone di origini tigrine uccise, 120.000 donne di ogni età e ceto sociale stuprate come arma di guerra, distruzione e saccheggi. Nel novembre 2022 viene firmato l’accordo di cessazione ostilità a Pretoria tra governo etiope e membri del TPLF – Tigray People’s Liberation Front.

Un video scioccante (segue traduzione testuale in italiano) proveniente dal distretto #Irob violentemente occupato, Zona Orientale del Tigray , conferma solo ciò che già sappiamo: il regime eritreo sta imponendo una falsa identità eritrea agli residenti della minoranza etnica di Irob con la negazione degli aiuti e dei servizi essenziali e minacciando costrizione al servizio militare nazionale obbligatorio in Eritrea (noto come programma di schiavitù a tempo indeterminato) poiché territori annessi con la forza all’Eritrea. Il video è stato girato in una località chiamata Alakalo, presso Masi-Dage (scuola media) ad Adgadi-Are/Edalgeda (sottodistretto settentrionale di Irob).

youtube.com/embed/NFYyUh-wCu4?…

Ecco la traduzione del video in tigrino:

“Come eritrei, anche voi dovete sostenere la lotta degli eritrei e del governo eritreo. Siamo tutti eritrei; non c’è distinzione tra te e noi.

Tutti gli eritrei devono sapere che il governo eritreo è stato costretto ad affrontare la lotta e la sofferenza che sta affrontando; non aveva alcun desiderio di prendervi parte.

Weyane (TPLF – Tigray People’s Liberation Front) è un agente; non ha la forza di sfidare il governo eritreo. Sia nel passato (guerra etio-eritrea 1998/2000) che nel presente, sta eseguendo gli ordini di altre forze che lo sostengono.

La lotta del popolo e del governo dell’Eritrea è anche la vostra lotta. Dovresti esserne orgoglioso. Dovresti capire che il governo eritreo sta vincendo sopportando tutte le sanzioni e le sfide non contro il TPLF ma contro il mondo.

Dovresti esserne orgoglioso se sei eritreo.

Un uomo anziano ha detto: “Noi (il popolo di Irob) ci siamo abituati alla democrazia illimitata sotto la guida del TPLF. Ora ci stai dicendo che siamo sotto la tua amministrazione. Ma non sarai in grado di tollerare i nostri modi”.
Questo discorso è ciò che continua ad essere propagato. Quando camminiamo su questa terra di martiri, la camminiamo dolcemente. Ma ciò che sta arrivando da questo lato (TPLF) è davvero spregevole. Siete persone. Ma questo è territorio eritreo. Se siete eritrei dovete difendervi da ciò che arriva dall’altra parte e collaborare con l’esercito eritreo.

Ciò che viene riferito è che non c’è nessuno dell’Irob che fornisca informazioni o collabori con l’esercito eritreo. Lo indagheremo.

Inoltre si dice che gli Irob, pur considerandosi eritrei, hanno dei disaccordi con il governo eritreo per quanto riguarda gli aiuti umanitari e il servizio nazionale. Ma se siete eritrei, che vi piaccia o no, dovrete affrontare le cose che ogni eritreo sperimenta.

Durante la lotta armata, i combattenti che si sono uniti alla lotta eritrea da Irob hanno compiuto il loro dovere nazionale e sono stati martirizzati. Sebbene, durante la guerra, la terra (di Irob) possa, in momenti diversi, essere passata di mano tra l’Eritrea e il TPLF, voi sapete che i vostri figli e fratelli hanno pagato sacrifici per l’Eritrea durante la lotta armata.

Se c’è qualcuno che crede di essere etiope, il governo eritreo non costringerà nessuno a rimanere qui. Ma questo territorio appartiene all’Eritrea. E gli eritrei risiedono sul territorio eritreo. E gli eritrei devono rispettare il dominio eritreo come gli altri popoli (eritrei). Se c’è la carestia, dovresti morire di fame come tutti gli altri. Se arrivano alcuni chicchi, li dividi con loro e vivi così. Non ci sarà alcuna preferenza.

Per quanto riguarda la sicurezza in particolare, ha prevalso l’illegalità. Vengono da Adigrat e qui trascorrono la notte; partono da qui e trascorrono la notte a Senafe. E tu non ci riferisci questo. A meno che tu non fornisca informazioni, il servizio sociale che hai richiesto non verrà fornito. Se difendete la vostra Patria (Eritrea) e il vostro territorio, vi sarà fornito un servizio sociale adeguato perché potrà continuare a preservare la sua pace. Se non collabori, però, le tue richieste non verranno soddisfatte. Quindi, chi soffrirà? Sei tu che soffrirai.

Ognuno deve mettere in sicurezza il proprio territorio. Se assistono a un movimento inappropriato (devi segnalarlo). Operatori sanitari e soldati, che non sono originari di questa zona, sono di stanza qui per 24 ore lasciando dietro di sé la famiglia e il matrimonio. Questo per soddisfare le vostre esigenze di salute e sicurezza.

Sono i nativi che conoscono i punti attraverso i quali i nemici potrebbero intrufolarsi. Anche se un’intera brigata dovesse essere schierata qui, senza la vostra collaborazione, non sarebbe possibile portare a termine il lavoro.
Anche se tuo fratello dovesse venire da Adigrat, qualunque sia lo scopo della sua visita, devi segnalarlo all’organismo competente. Non verrà giustiziato o ferito. Verrà indagato e trattato solo in conformità con lo scopo della visita.

Se vai ad Adigrat per ricevere aiuti e fornire informazioni riservate ma ritorni qui e quando ti viene richiesto di fornire informazioni su ciò che hai visto lì, dici di non aver visto nulla, la tua [non udibile/fedeltà?] è con il TPLF.

Non c’è differenza tra te e noi. Siete eritrei. Vi trattiamo come gli eritrei ad Adi-Kuala e Senafe, soprattutto da quando è stata istituita l’amministrazione. Ma bisogna rispettare le regole del Paese”


NOTA: Alakalo è lo stesso luogo in cui nell’aprile 2017 la fondazione italiana Butterfly aveva finanziato ed inaugurato un pozzo per l’acqua per la comunità locale di Irob.

youtube.com/embed/qRPuvh6uutQ?…


FONTE: twitter.com/IrobAnina/status/1…


tommasin.org/blog/2024-04-02/t…

#Irob


Full chat control proposal leaked: attack on digital privacy of correspondence and secure encryption


The French news service contexte.com has today published the latest Belgian Presidency’s proposal for introducing indiscriminate chat control scanning of private messages for illegal content. The proposal covers the entire … https://www.patrick-breyer.de

The French news service contexte.com has today published the latest Belgian Presidency’s proposal for introducing indiscriminate chat control scanning of private messages for illegal content. The proposal covers the entire regulation and is therefore ready for endorsement. The proposal is to be discussed tomorrow in a Council law enforcement working party. The political points of contention will then be decided in COREPER in order to adopt the position by June.

The leaked proposal shows that the core of the EU Commission’s extreme initial proposal is to be retained unchanged, warns MEP and most prominent opponent of chat control Patrick Breyer (Pirate Party):

“As the Council’s legal service has confirmed, the latest move does not change the nature of detection orders. Millions of private chats and private photos of law-abiding citizens are to be searched and leaked using flawed technology, without them being even remotely connected to child sexual abuse – this destroys our digital privacy of correspondence. Despite lip service being paid to encryption, client-side scanning is to be used to undermine previously secure end-to-end encryption in order to turn our smartphones into spies – this destroys secure encryption.

Now is the time to take to the barricades in favour of privacy and secure encryption, because EU governments that have been critical so far are praising the repackaged plans, which means that the blocking minority no longer stands. Not even a written opinion of the Council’s legal service on this obvious violation of fundamental rights has been requested, it seems.

If the EU governments actually go into trilogue negotiations with this radical position, experience shows that the Parliament risks gradually abandoning its initial position behind closed doors and agreeing to bad and dangerous compromises that fundamentally put our online security at risk.”

In detail Breyer criticises the proposed text as follows: „Limiting bulk chat searches to ‘high-risk services’ is meaningless because every communication service is misused also for sharing illegal images and therefore has an imminently high risk of abuse. Ireland – one of the strongest proponents of chat control – would be classifying the major services. In any case, the service used is no justification for searching the private chats of millions of citizens who are not even remotely connected to any wrongdoing.

Informing law enforcement only of repeat hits is also meaningless, as falsely flagged beach pictures or consensual sexting rarely involve just a single photo. The EU Commissioner for Home Affairs has herself herself stated that three out of four of the disclosed chats and photos are not actionable for the police. These algorithms and hash databases are totally unreliable in distinguishing legal from illegal content.”

Breyer’s information portal and document archive on the proposal: chatcontrol.eu


patrick-breyer.de/en/full-chat…



Rifiuti senza confini. Il progetto UNWASTE per combattere il traffico illecito


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Le reti criminali traggono profitto dal traffico illegale di rifiuti, che è un crimine altamente lucrativo. #UNODC (l’Agenzia dell’ONU contro il crimine globale) combatte il traffico di rifiuti attraverso una guida legislativa (reperibile qui => sherloc.unodc.org/cld/uploads/…), il Programma denominato “CCP” ed il progetto #Unwaste. A ben vedere, affrontare il traffico illecito di rifiuti è parte degli sforzi in atto di mitigazione del clima.

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Da un punto di vista penale, la criminalizzazione il traffico di rifiuti e relativi reati significa: stabilire reati fondamentali come il traffico di rifiuti, la frode dei documenti e l'associazione criminale; affrontare anche i reati connessi, come il riciclaggio di denaro e la corruzione.
Con riguardo invece alle misure preventive, l'UNODC ha posto in campo il progetto Unwaste, mettendo insieme rappresentanti dell'Unione europea e dell'Asia sudorientale per discutere le misure necessarie. Durante un viaggio di studio di quattro giorni a Bruxelles, Belgio e Rotterdam, Paesi Bassi all'inizio del 2024, i rappresentanti hanno identificato azioni e raccomandazioni comuni per migliorare la cooperazione per prevedere e combattere il traffico di rifiuti dall'UE a Indonesia, Malesia, Thailandia e Vietnam. La visita è il seguito di un precedente viaggio di studio a Bruxelles, Belgio e Genova, Italia nel 2022. "Le discussioni durante questo viaggio di studio sono fondamentali per creare un quadro completo del traffico di rifiuti tra le due aree, e anche spiegare le regole di ogni partner in modo che le politiche dell'UE e del sud-est asiatico siano meglio comprese e applicate. Tali sforzi sono cruciali per proteggere l'integrità delle economie circolari", ha dichiarato Julien Garsany, rappresentante dell'Ufficio di collegamento dell'UNODC di Bruxelles. Un totale di 44 rappresentanti e delegati delle agenzie governative nelle due regioni, dei servizi e delle agenzie della Commissione Europea e delle organizzazioni internazionali hanno partecipato all'evento, che si è concentrato sulla promozione di una partnership trasparente e lo scambio tra tutte le parti della filiera dei rifiuti.
Sulla base delle prospettive nazionali e dei risultati del progetto Unwaste, i partecipanti hanno concordato sulla necessità di una maggiore cooperazione per garantire che le spedizioni di rifiuti siano conformi alle esigenze dei paesi di origine e di destinazione. "È giunto il momento di coordinare gli sforzi internazionali per promuovere un'economia circolare. I principi della giustizia, della conformità e delle pratiche di gestione ecologiche devono essere rispettati. Pertanto, gli sforzi per combattere il traffico di rifiuti illegali richiedono una significativa cooperazione tra varie agenzie tra le parti per garantire che il movimento transfrontaliero dei rifiuti segua la legge internazionale e nazionale", ha osservato il dott. Norhazni Binti Mat Sari, vicedirettore generale del Dipartimento dell'Ambiente della Malesia. I rappresentanti hanno presentato i loro risultati, sfide e aspetti critici che richiedono la cooperazione, ponendo le basi per una ulteriore collaborazione. Per esempio, sono stati evidenziati i legami tra il traffico di rifiuti e l'economia circolare, nonché il modus operandi di attori criminali insieme alle riforme regolamentari messe in atto per affrontare il traffico di rifiuti.

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Una sessione dell’incontro è stata ospitata dall’Ufficio antifrode dell’UE (#OLAF), e si è concentrato sul miglioramento della cooperazione tra le autorità competenti delle due regioni. "Stiamo affrontando lo stesso nemico con una capacità elevata per lavorare facilmente attraverso i confini, quindi è fondamentale avere un evento come questo. Gli agenti nei porti dell' #UE non possono conoscere i regolamenti in ogni paese di destinazione, ma una rete può essere costruita attraverso questo tipo di evento in modo che ogni lato possa raggiungere l'altro e condividere le informazioni sulle regole e i requisiti", ha dichiarato Ernesto Bianchi – Direttore delle Entrate e Operazioni Internazionali, Investigazioni e Strategia presso l'OLAF. Nella circostanza l’Agenzia delle dogane e dei monopoli italiana (#ADM), rappresentata dall’ufficio di Genova 2, ha illustrato l’esperienza di indagine acquisita nei terminal portuali genovesi negli ultimi anni per il contrasto del fenomeno delle esportazioni illegali di rifiuti, con ben 413 notizie di reato comunicate all’Autorità giudiziaria tra il 2017 e il 2021. Sono due i filoni principali d’indagine portati avanti dai funzionari delle dogane genovesi in questi anni: l’esportazione non autorizzata di materiale plastico di scarto, rottami metallici e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche verso paesi del medio e dell’estremo oriente e l’esportazione di cospicui carichi di batterie usate al piombo e parti auto (anche oggetto di furto) contaminate da oli minerali, indirizzate verso paesi dell’Africa sub-sahariana come Senegal, Ghana e Burkina Faso.

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L’UE e gli Stati Uniti sono in stretto contatto sui rischi e sulla mitigazione dell’intelligenza artificiale (AI), inclusa una possibile partnership per un quadro sull’IA generativa, secondo una bozza di dichiarazione inedita, visionata da Euractiv, per una riunione congiunta che...


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‘NDRANGHETA IN AUSTRALIA. UNA GUERRA PER LA LEADERSHIP?


##
Nel nostro blog abbiamo già parlato della infiltrazione (storica) della #‘ndrangheta in #Australia (vedi nota a fine pagina).
[Il luogo dell’omicidio]Immagine/foto
Torniamo a farlo poiché è recente il rinnovato interesse degli australiani dopo che un fruttivendolo di Melbourne, John Latorre, è stato ucciso il mese scorso a colpi di arma da fuoco nel suo vialetto mentre usciva nelle prime ore del mattino per andare al lavoro. Egli era indicato come una figura di primo piano del mondo criminale di #Melbourne, legato alla mafia calabrese. È stato ucciso in un'aggressione a colpi di arma da fuoco mentre si trovava nel vialetto di casa sua a Buchanan Place, Greenvale, nella zona nord della città. Gli assassini hanno utilizzato una motocicletta per eseguire l'omicidio in stile esecuzione e per fuggire dalla scena del crimine. Alcuni membri della famiglia di John Latorre sono coinvolti nel settore delle produzioni ortofrutticole, che è considerato sinonimo delle famiglie calabresi-australiane.
Il funerale di Latorre si è tenuto presso la Chiesa cattolica di St Monica a Moonee Ponds a Melbourne. La chiesa non poteva accogliere le centinaia di partecipanti e molti hanno guardato il live streaming della funzione all'esterno.
Secondo la professoressa italiana Anna #Sergi, esperta di fama mondiale della 'Ndrangheta, le voci che l'omicidio sia stato eseguito su ordine di altre figure della criminalità organizzata potrebbero essere una falsa pista per proteggere la leadership. "Non mi fiderei molto del cambio di leadership", ha detto ai media australiani, affermando che la 'Ndrangheta, che si ritiene minacci di morte i membri se rivelassero pubblicamente informazioni sul gruppo, potrebbe cercare di creare deliberatamente confusione su chi agisce come suo padrino.
La direzione del gruppo potrebbe attualmente essere composta da un comitato formato da vari membri senior, il che potrebbe causare tensioni all'interno del trust.
"Se è così, siamo nella posizione di presumere che nuovi gruppi possano sollevarsi e rivendicare un posto al tavolo di comando della 'Ndrangheta", ha detto.
"La 'Ndrangheta non uccide alla leggera. Uccide per tre motivi. Uno è preventivo, per evitare che le cose vengano fuori. Il secondo è vendetta, quindi è punitivo. E il terzo è dimostrativo, quindi è una performance; quindi, devi uccidere qualcuno per mostrare il tuo potere".
[ John Latorre]
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Colin McLaren, che ha lavorato come agente di polizia sotto copertura cercando di smantellare la 'Ndrangheta nella città di Griffith nel Nuovo Galles del Sud, nonché a Melbourne e Adelaide, ha detto che la polizia spesso rileva che gli uomini all'interno della società sono padri di famiglia devoti ma altamente paranoici.
"Sono così potenti e così pericolosi, e tutti si guardano alle spalle", ha detto.
L'ex detective ha riferito che le forze dell'ordine probabilmente non risolveranno mai l'omicidio di Latorre: "Il codice del silenzio e la paura di essere uccisi in un modo così orribile, tengono le persone in silenzio. Ma le forze dell'ordine devono continuare a impegnarsi."
Nel 2021, la polizia federale ha affermato che l'attività della 'Ndrangheta era diffusa in Australia, sostenendo che il gruppo controllava circa il 70% del mercato mondiale della cocaina.
L'AFP (Australian Police Force) ha affermato che le informazioni sono state raccolte da un'app di messaggistica chiamata ANOM, che i criminali credevano fosse sicura ma che era segretamente monitorata da agenti in Australia e negli Stati Uniti.
McLaren ha affermato che l'operazione della #AFP ha messo in luce la straordinaria scala globale della 'Ndrangheta, che consente all’organizzazione di spostare la droga in tutto il mondo.
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VERSIONE ITALIANA USA, FTC VALUTA UNA CAUSA CONTRO TIK TOK PER LE VIOLAZIONI PRIVACY La Federal Trade Commission sta investigando su TikTok per presunte violazioni della privacy e della sicurezza dei dati, e potrebbe decidere di intraprendere un’azione. Secondo alcune fonti anonime, l’FTC sta valutando le accuse secondo cui TikTok e la sua società madre, …


Oggi Maurizio Acerbo e Attila Vajnai, come rappresentanti della Sinistra Europea, hanno seguito l'udienza del processo a Ilaria Salis a Budapest. Dopo l'udienza



VERSIONE ITALIANA FRANCIA, LA CNIL PUBBLICA LA NUOVA GUIDA SULLA SICUREZZA DEI DATI PERSONALILa CNIL ha pubblicato la guida alla sicurezza dei dati personali nella versione aggiornata con nuove informazioni relative alle precauzioni da prendere, tra cui l’introduzione di schede informative sull’intelligenza artificiale, le applicazioni mobili, il cloud computing e le interfacce di programmazione delle …


CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E CORRUZIONE. I RISCHI E LA NECESSITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


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Torniamo a parlare (vedi richiamo a fondo pagina) delle connessioni tra gruppi di criminalità organizzata in ambito globale, la loro capacità corruttiva ed i pericoli e rischi posti dalla corruzione associata ai gruppi di criminalità organizzata, che vanno dalla minaccia alla stabilità e sicurezza delle società, derivante dal disprezzo per le istituzioni democratiche, i valori etici e della giustizia, alla compromissione dello sviluppo sostenibile e dello stato di diritto. Inoltre, vi sono implicazioni economiche e sociali negative legate alle attività criminali organizzate, poiché i collegamenti tra corruzione, criminalità organizzata ed altri reati come il riciclaggio di denaro consentono l’infiltrazione dei gruppi criminali organizzati nei settori pubblico e privato facilitano i reati transnazionali e flussi finanziari illeciti.
Da ciò deriva la necessità di contrastare la corruzione attraverso la cooperazione internazionale, adottando misure che comportino lo sviluppo di approcci comuni per affrontare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati e la condivisione delle “migliori pratiche; il rafforzamento della cooperazione investigativa tra Stati, attraverso accordi bilaterali o multilaterali per condurre indagini congiunte e rimuovendo le barriere alla cooperazione legale reciproca e promuovere lo scambio di informazioni tra agenzie di contrasto e unità di intelligence finanziaria; coinvolgere reti internazionali e regionali per lo scambio di informazioni tecniche; promuovere iniziative bilaterali, regionali e multilaterali per prevenire e combattere la corruzione attraverso la cooperazione internazionale fornendo assistenza tecnica e capacità ai paesi in via di sviluppo per contrastare la corruzione coinvolgente gruppi criminali organizzati. Tutto ciò senza dimenticare che la cooperazione internazionale dovrebbe puntare al recupero dei beni derivanti da attività criminali.

Ad un livello più ampio, le prospettive riguardano la promozione della trasparenza, l'integrità e la responsabilità nel settore pubblico e privato, il coinvolgimento della società civile, i media e il settore privato nella lotta alla corruzione e – non ultimo – la protezione dei whistleblower (coloro che segnalano casi di corruzione nel proprio ambito lavorativo).
A livello internazionale la Sezione Corruzione e Crimine Economico (CEB) dell'UNODC nella sede centrale dell’UNODC (l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e crimine, agenzia delle Nazioni Unite fondata nel 1997) e sul campo, supporta nella realtà quotidiana l’implementazione della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione (UNCAC, unodc.org/corruption/en/uncac/…), adottata il 31 ottobre 2003 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed entrata in vigore il 14 dicembre 2005 con l’adozione da parte di 190 paesi (al 10 ottobre 2023).
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Domani sarà presente all'udienza di Ilaria Salis una delegazione del Partito della Sinistra Europea, composta da Attila Vajnai, segretario del Partito del Lavo


Vittoria al primo turno alle elezioni presidenziali in Senegal di Bassirou Diomaye Faye . Una vittoria prevedibile che il governo in carica ha in tutti i modi c


I partiti della coalizione di governo in Romania propongono di vietare o di regolamentare in modo “rigoroso” TikTok, in seguito ai dati di un sondaggio che suggeriscono una crescente preferenza per l’estrema destra tra i giovani, che sono particolarmente attivi...


VERSIONE ITALIANA EUROPA, BRUXELLES APRE UNA INCHIESTA AI SENSI DEL DMA SUI GIGANTI BIG TECH La Commissione ha notificato di avere avviato un’indagine di non conformità, ai sensi del Digital Markets Act, sulle regole di Alphabet in materia di “steering” in Google Play e di “self-preferencing” in Google Search, sulle regole di Apple in materia …


SEACOP, il progetto di cooperazione dei porti marittimi in collaborazione con le agenzie dell'UE


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Il traffico di beni illeciti, inclusa la droga, è un fenomeno internazionale con un impatto devastante sullo sviluppo sociale ed economico, nonché sulla salute pubblica. L’asse transatlantico, che si estende dall’America Latina attraverso i Caraibi e l’Africa occidentale fino all’Europa, è una delle rotte principali per questi flussi illeciti. Orchestrato da gruppi criminali transnazionali che operano in diversi continenti e spesso coinvolti in altre attività criminali, il traffico illecito di beni è fonte di instabilità. La maggior parte delle merci illecite viene trasportata via mare, per lo più nascosta tra i carichi legittimi all’interno di container o su navi mercantili, nonché su pescherecci e yacht.
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Controlli portuali inadeguati e debolezza istituzionale generale facilitano l’attività criminale e consentono l’intersezione di flussi illeciti che collegano i porti del Sud America ai porti dell’Africa e dell’Europa che promuovono le reti criminali.
Questa flessibilità nel traffico marittimo transatlantico è una ragione fondamentale per cui è necessario prendere di mira le rotte del traffico transregionale tra l’America Latina, i Caraibi, l’Africa occidentale e l’Europa in modo coerente, coerente e simultaneo. Nell'ambito del Programma globale sui flussi illeciti (#GIFP) dell' #UE, il progetto di cooperazione dei porti marittimi collabora con le autorità competenti in queste regioni, in stretta collaborazione con le agenzie dell'UE che combattono la criminalità transnazionale e garantiscono la sicurezza delle frontiere. Il #SEACOP mira a contribuire alla lotta contro il commercio illecito marittimo e le reti criminali associate nei paesi e nelle regioni target dell’America Latina, dei Caraibi e dell’Africa occidentale, nel rispetto dei diritti umani, al fine di attenuarne l’impatto negativo sulla sicurezza, sulla salute pubblica e sul piano socio-economico.
Lo fa rafforzando geograficamente e tecnicamente l’efficacia dell’intelligence marittima SEACOP e della rete di controllo marittimo/fluviale Integrando in modo sostenibile conoscenze e know-how sulle minacce e le interdizioni marittime provenienti dalle rotte transatlantiche del traffico illecito nei programmi di studio nazionali e regionali. Migliorando la cooperazione e la condivisione delle informazioni a livello nazionale, a livello regionale e transregionale, anche con #EUROPOL e #FRONTEX.
Il progetto è implementato da un consorzio di Stati membri dell'UE guidato da Expertise France (l'agenzia pubblica francese per la progettazione e l'attuazione di progetti di cooperazione tecnica internazionale).