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Un paranoico alla guida di un paese dall’incerto futuro e di fronte a un’umiliante sconfitta militare siede sul più grande arsenale nucleare del mondo.


Al Terzo Polo serve un progetto politico


Renzi e Calenda hanno ottenuto quanto prevedibile. Ora il congresso. Ma per crescere servono idee chiare e coerenti. Caro direttore, la lista formata da Italia Viva e Azione ha ottenuto un risultato lusinghiero. Era il risultato largamente atteso. Per la

Renzi e Calenda hanno ottenuto quanto prevedibile. Ora il congresso. Ma per crescere servono idee chiare e coerenti.


Caro direttore,

la lista formata da Italia Viva e Azione ha ottenuto un risultato lusinghiero. Era il risultato largamente atteso. Per la prima volta mettere assieme due forze politiche in un simbolo “bicicletta” non hanno portato ad una sottrazione di voti. Né ad un aumento per la verità, ma anche questo era scontato. Cercherò di motivare il perché.

C’era finalmente il campo di gioco, è mancato il gioco di squadra. E’ mancato il messaggio chiaro e forte di un progetto politico innovativo.
La confusione della forza politica, “liberale, popolare e riformista”, ripetuta come un mantra dai rappresentanti del Terzo Polo (che brutto nome!) è stata una delle cause certe dell’allontanamento di una parte dell’elettorato.

Se devo essere definito “popolare” voto direttamente Forza Italia, il partito che da trent’anni si definisce “popolare” e sta con i Popolari Europei. È stato questo il ragionamento di molti elettori. E così è stato. La lista del Terzo Polo ha gentilmente lasciato 4 punti ad un partito che era valutato a non più del 5%.

Invece di un messaggio chiaro, autenticamente liberale, si è cercato di accontentare tutti. Finendo per scontentare proprio coloro che bisognava raggiungere e che avrebbero rappresentato il vero valore aggiunto.

Insomma la doppia cifra era a portata di mano, ma l’elettore che aveva digerito un ex segretario e un ex parlamentare europeo del PD, non ha trovato una proposta autenticamente e visivamente liberale. Oggi si parla di avviare un congresso per dar vita a un nuovo soggetto politico unitario.

È un percorso indispensabile, da iniziare al più presto, senza l’ansia della scadenza elettorale, ma con solide radici culturali. Anche ideologiche (consentitemi il termine caduto in disuso). L’adesione alla famiglia liberale europea di ALDE e di Renew deve essere fuori discussione.

Possono e devono esserci sensibilità diverse in un partito democratico e scalabile, con una vivace dialettica interna. Insomma, il contrario del “partito del leader”. Ma occorre un equilibrio che, per la verità Calenda in una prima fase aveva declamato in pubblico e in privato, ma più non ha perseguito.

Può ben esserci l’ordoliberismo calendiano, il riformismo renziano, anche la corrente cattolico-liberale sturziana, tutte nobili tradizioni integrabili con il mondo liberal-democratico. Ma non può non essere rappresentato il liberalismo classico. Almeno così è apparso all’esterno. Altrimenti il mix, auspicabile e opportuno, si trasforma nel vino senza uva.

Di libertà economiche fondamentali in una società sempre più stato-centrica, di una giustizia europea e non sudamericana, di diritti di cittadinanza veri, si è discusso poco nel Terzo Polo.

Tra gli astenuti dal voto ci sono molti rappresentanti del mondo liberale classico, con le sensibilità spiccate verso le tematiche sopra indicate. Tocca a noi riportarli a casa, in una casa comune, che ognuno deve sentire come propria. È questa la vera sfida di Renew Italia.

Il Tempo

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Meloni e moderazione; PD e dilaniamento


Giorgia Meloni gioca la carta della moderazione, consapevole che Washington, Bruxelles, Quirinale e mercati sono in cauta attesa, consapevole che l'economia nel 2023 la metterà alla prova. Il PD alla prova del rinnovamento tra false 'giustificazioni' per i fallimenti tattici e strategici del gruppo dirigente e rievocazione del Partito Radicale di Massa

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Alle elezioni presidenziali di domenica nessuno dei due candidati è riuscito a ottenere il 50% dei voti necessari a vincere al primo turno.


Domenica poco più di 150 milioni di brasiliani saranno chiamati alle urne per eleggere i nuovi presidente e vicepresidente, e per rinnovare il parlamento.



Condizione delle donne e femminismo borghese


«Il “femminismo del potere” si traduce insomma nella richiesta di “parità di genere” nei ruoli apicali del potere stesso, non nel cambiamento della condizione sociale della stragrande maggioranza delle donne. E di certo, dunque, non si pone il problema dell’emancipazione concreta di tutte le donne, ma solo della “rappresentazione spettacolarizzata” di alcune di loro che ottengono il “pass” per entrare nelle stanze dei bottoni.»






















Piattaforme di social media federate: il TechDispatch 1/2022 del #GarantePrivacy europeo


Il 26 luglio 2022, l'Unità Tecnologia e Privacy dell'EDPS ha pubblicato la sua prima edizione TechDispatch dell'anno 2022 sul tema Fediverso e Piattaforme Social Media Federate. Dalla sua creazione nel 2019, ogni edizione di TechDispatch mira a fornire un

Il 26 luglio 2022, l’Unità Tecnologia e Privacy dell’EDPS ha pubblicato la sua prima edizione TechDispatch dell’anno 2022 sul tema Fediverso e Piattaforme Social Media Federate. Dalla sua fondazione nel 2019, ogni edizione di TechDispatch mira a fornire una descrizione fattuale di una tecnologia emergente, nonché un’analisi del suo impatto sulla protezione dei dati e sulla privacy delle persone.

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informapirata ⁂ reshared this.

in reply to Informa Pirata

"Tuttavia, per alcune piattaforme di social media federate più piccole, potrebbe essere difficile procurarsi le competenze, le conoscenze e il supporto tecnico necessari per essere conformi alla privacy."

Parole da meditare profondamente ...

Informa Pirata reshared this.

in reply to Piero Bosio

@Piero Bosio esatto, il @EDPS ha richiamato un punto importantissimo e aggiungerei un'altra cosa: gli utenti devono essere sempre più consapevoli che in tutto l'ecosistema del fediverso, coesistono istanze e soprattutto software che non garantiscono pienamente la tutela della riservatezza così come è pensata all'interno dello stesso software e della singola istanza. Puoi utilizzare software molto attenti al livello di privacy o istanze ben gestite, ma quando di relazioni con altre istanze o altri software, devi sapere che quelle tutele possono venire meno.
Naturalmente, Come in ogni caso, è la consapevolezza dell'utilizzatore a fare la differenza; Ma il problema resta: se alcuni software del fediverso sono privacy by default le relazioni tra utenti di diversi software e di diverse istanze non lo sono e non possono esserlo


Il Ministro Bianchi ha firmato il decreto sulla valorizzazione dei docenti. Qui i dettagli ▶️
miur.gov.


Ucraina: annessioni senza confini, governance e controllo


La Russia non controlla ancora completamente nessuna delle quattro regioni annesse, e Putin non ha definito chiaramente i confini dei territori annessi, né prese le decisioni amministrative di base sulla governance. Mosca si troverà a gestire una popolazione 'resistente'

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Cosa vuole veramente la Cina?


La 73a Giornata Nazionale della Cina il 1 ottobre porta una nuova riflessione sul suo scopo globale. I suoi orientamenti futuri rimangono impantanati sia nelle sfide inevitabili che nel potenziale più grande, dettato dal percorso e dallo spettro della sua intenzione. Il suo sogno del grande ringiovanimento cinese, che segnerà il suo ritorno al primato […]

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Con le annessioni di Putin i colloqui tra USA e Russia sono più critici e urgenti che mai


Le mosse di Mosca sono una seria escalation: Washington deve ora ascoltare le lezioni che vengono dalla Guerra Fredda, dal comportamento di Eisenhower, per evitare un confronto più ampio e soprattutto diretto USA-Russia che porterebbe alla guerra nucleare

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Guerra ucraina: annessioni fragili


Vladimir Putin ha annunciato l'annessione di quattro regioni, ma la sua presa su di esse potrebbe essere fragile, intanto perchè non tutto il territorio annesso è sotto controllo russo, gli scontri continuano, e poi perchè l'esercito russo si è dimostrato debole

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Non basta vincere


Avere la maggioranza assoluta degli eletti impone a Giorgia Meloni e al centrodestra il diritto di formare il governo. Ma anche il dovere di governare… Immagino che a questo punto, sebbene siano passati cinque giorni, si sia stufi delle analisi elettorali

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Avere la maggioranza assoluta degli eletti impone a Giorgia Meloni e al centrodestra il diritto di formare il governo. Ma anche il dovere di governare…


Immagino che a questo punto, sebbene siano passati cinque giorni, si sia stufi delle analisi elettorali e si ha voglia di passare, girare pagina e guardare insieme a quello alle prossime notizie che arriveranno.

In realtà il prossimo governo, che, con ogni probabilità, sarà il governo Meloni non nascerà prima della terza settimana di ottobre. Deve ancora insediarsi il nuovo Parlamento, bisogna eleggere i Presidenti delle due Camere e delle commissioni parlamentari.

Ad ogni modo, è assolutamente evidente la vittoria del centrodestra che conquista la maggioranza assoluta sia alla Camera, sia al Senato. Ha, pertanto, l’indiscutibile diritto-dovere di dare vita al nuovo governo.

Attenzione, però! La partita non si esaurisce in questo modo: non finisce il giorno in cui qualcuno ha preso i voti per formare un governo che abbia la fiducia del Parlamento.

Quante volte abbiamo sentito dire nei mesi e negli anni passati che bisognava tornare al voto? Chi diceva queste cose – che io non ho mai condiviso – lo diceva perché riteneva fosse esaurito il ruolo e il peso di quella legislatura e che i governi non debbano cambiare nel corso della legislatura (cosa che è esclusa in qualsiasi sistema parlamentare). Eppure c’erano già stati un voto e il responso delle urne.

Quindi, come si vede, non è che il voto esaurisce il problema. Governare non è comandare. Governare significa compiere delle scelte, spesso delicate, costruendo poi quotidianamente il consenso attorno a quelle scelte. Non lo si fa una volta per tutte le altre.

Anche perché, se guardiamo con attenzione il voto, è indiscutibile la vittoria del centrodestra, ma non hanno preso molti voti in più rispetto alla volta scorsa. In realtà, c’è un enorme successo di Fratelli d’Italia che prende moltissimi voti: quei voti che prima prendevano i suoi alleati.

Il centrodestra ha preso meno della metà più uno dei voti espressi: questo significa che la maggioranza assoluta di quelli che sono andati a votare non hanno espresso una fiducia e un desiderio di essere governati dal centrodestra.

Quelli che hanno deciso e vogliono essere governati dal centrodestra sono la maggioranza relativa degli elettori e hanno dato luogo – grazie al sistema elettorale – alla maggioranza assoluta degli eletti.

Se, però, contiamo ancora gli italiani che sono andati a votare, cioè quelli che hanno espresso un desiderio positivo di voler essere governati dal centrodestra sono un terzo. In una democrazia non è che si governa a prescindere. Si devono comunque convincere le persone di quello che si sta facendo, quindi bisogna stare molto attenti a non cadere nella trappola del consenso, cioè a pensare che sia autosufficiente.

Tutte le questioni relative, per esempio, alle riforme costituzionali, che sono necessarie e non perché la Costituzione è vecchia. Ad esempio, la sinistra, nel 2001, fece una riforma costituzionale che la scassò. Si deve e si può porre rimedio in Parlamento, discutendo con tutti. Perché la Costituzione è materia di tutti.

Si deve, poi, governare l’economia: la questione dei beni e dei finanziamenti di cui l’Italia gode è una questione che coinvolge tutti.

Certo che il governo ha il diritto e la responsabilità di compiere delle scelte, ma questa saranno verificate giorno dopo giorno. Se il nuovo governo, che nascerà a fine di ottobre, non intenderà subire la sorte dei tanti che l’hanno preceduto, ossia quella di cadere in fretta e per mano dei suoi alleati dovrà nascere con l’idea di fare qualcosa che stia nella storia del Paese.

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Ungheria – USA: Orbán, sfida esistenziale per Biden


Il rapporto degli Stati Uniti con l’Ungheria di Viktor Orbán non è mai stato facile. Soprattutto la relazione fra il governo guidato dal leader di Fidesz e l’amministrazione democratica di Joe Biden, è definito da molte parti come ‘burrascoso’. In occasione del voto del 2020, Budapest non ha mai nascosto di guardare con favore all’eventuale […]

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Brasile: il rinnovo e il potere del Congresso


Il Congresso del Brasile è un attore potente nella politica del Paese e la sua influenza sta crescendo. Con le elezioni generali del 2 ottobre i brasiliani saranno chiamati a rinnovarlo, ecco cosa c'è da sapere

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Iran, la rinascita: Mojtaba Khamenei, il principe di Persia


Con l’attuale posizione geopolitica dell’Iran, i suoi imminenti cambiamenti di leadership e il potenziale potere di Mojtaba Khamenei, è chiaro che grazie a un abile lavoro di gambe da parte della famiglia Khamenei, la Persia potrebbe rinascere per prendere il suo posto storico di potere in Medio Oriente. Ciò dipenderà profondamente dalla capacità dell’Iran di […]

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Vladimir Putin annuncia l’annessione dei territori ucraini: “Sono nostri per sempre”. E Kiev risponde chiedendo di entrare nella Nato. Strage di civili a Zaporizhzhia.