Etiopia – Tigray: colloqui di pace ‘capitali’
Colloqui di pace tra le forze governative etiopi e il TPLF del Tigray in Sudafrica sul filo del rasoio. Molti i fattori di rischio che gravano sul tentativo di fermare le violenze
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È giunto il momento di negoziare la pace in Ucraina
Sebbene alcune persone considerino difficile o addirittura impossibile per gli ucraini e i russi fare la pace in questo momento, questo è in realtà un ottimo momento per negoziati urgenti per porre fine a questa guerra estremamente distruttiva e sempre più pericolosa. Gli esperti nella risoluzione dei conflitti capiscono che, in molti casi, il momento […]
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Russia – Ucraina: il ruolo del cyber nel conflitto
Dalla rivoluzione di Maidan nel 2014, l’Ucraina è stata oggetto di una raffica senza precedenti di attacchi informatici. Gli hacker legati al governo russo si sono infiltrati nell’infrastruttura elettrica dell’Ucraina, interrompendo le forniture in un attacco unico nel suo genere. Nel 2017 hanno anche preso di mira il paese con sofisticati malware, che si sono […]
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Il Senatore Andrea Cangini è il nuovo Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi
“Ricoprire la funzione di Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi sarà per me un grande onore e al tempo stesso una grande responsabilità. Mai come oggi si avverte la penuria di quei fattori che fecero di Einaudi l’indimenticato “Presidente della ricostruzione”: il realismo, la competenza, l’equilibrio, la naturale predisposizione al confronto, il senso profondo delle Istituzioni.
L’Italia è alle prese con colossali problemi interni ed internazionali. Problemi destinati ad aggravarsi se affrontati con superficialità o con demagogia o sopravvalutando il ruolo dello Stato. Sarà cura della Fondazione incoraggiare alla realtà il dibattito pubblico secondo il “metodo liberale”, attingendo dalla cassetta degli attrezzi einaudiani gli strumenti di volta in volta più utili e sviluppando quella vocazione alla ricerca che le è propria.
Ringrazio il presidente Giuseppe Benedetto e gli autorevoli membri del Cda per la fiducia che hanno voluto accordarmi. Assieme ai componenti del Comitato scientifico coordinato dalla professoressa Emma Galli terremo alto il nome di Luigi Einaudi attualizzandone gli insegnamenti attraverso studi, convegni, progetti, analisi economiche, politiche e sociali.
Un saluto particolare al mio predecessore, Sergio Boccadutri, che rimarrà un imprescindibile punto di riferimento per la Fondazione”.
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Ucraina: l’Occidente non è preparato per un crollo russo in Eurasia
L'invasione dell'Ucraina e le sue conseguenze per l'Eurasia. L'avventura ucraina ha messo in seria difficoltà i Paesi CSTO e ha messo a repentaglio l'influenza diplomatica e politica russa. Mentre l'attenzione USA per l'area si riaccende
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Quattro scenari per un mondo in disordine
Considerare alcune delle dinamiche fondamentali - deterioramento delle relazioni USA-Cina, guerra della Russia in Ucraina, populismo e inflazione- per costruire alcuni scenari politico-economici per i prossimi due o cinque anni
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La nuova Strategia di Sicurezza Nazionale USA e l’Asia
La nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti: quattro spunti per la politica asiatica. La continua enfasi sull'Indo-Pacifico e sulla Cina in tutto l'NSS sembra essere un segnale che se anche gli USA continueranno a mobilitare sostegno all'Europa, non permetteranno che altre crisi facciano deragliare la priorità strategica dell'Indo-Pacifico e la concorrenza con la Cina
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Russia e Iran: è tempo di rispolverare il vecchio ‘Asse del Male’
E se la politica estera statunitense portasse a un mondo in cui Teheran non volesse inviare armi a Mosca e a quest'ultima non servissero?
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Ucraina: il settore tech in crescita offre speranza in mezzo al danno economico in tempo di guerra
L’invasione scatenata da Vladimir Putin il 24 febbraio ha avuto un impatto devastante sull’economia ucraina, con le ultime previsioni della Banca Mondiale che prevedono una contrazione del PIL ucraino del 35% nel 2022. In mezzo a questa oscurità economica in tempo di guerra, il settore tecnologico ucraino è una rara fonte di ottimismo. Secondo i […]
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Smart working: cosa è cambiato a due anni dal boom
Sono ormai passati un paio d’anni dal boom del ricorso allo smart working, una scelta adottata da molte realtà sia private che pubbliche per ragioni di necessità, ma divenuta col tempo sempre più apprezzata dai lavoratori. Entrata a far parte della quotidianità di aziende e dipendenti, questa nuova modalità lavorativa si è affermata con risultati […]
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Ucraina: il grido di pace di Papa Francesco. Tante le manifestazioni
C’è grande attesa per la chiusura dell’incontro di preghiera organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, dal titolo ‘Il grido della pace’, svoltosi nei giorni scorsi all’Eur e che vede stasera al Colosseo, la presenza di Papa Bergoglio e dei rappresentanti delle grandi religioni mondiali. C’è attesa per le sue parole, sebbene il suo pensiero sia stato espresso […]
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Esplode la Cisgiordania. Israele attacca Nablus con raid e razzi, in migliaia ai funerali
di Eliana Riva –
Pagine Esteri, 25 ottobre 2022 – Non si vedevano scene del genere, a Nablus, dall’occupazione israeliana dell’intera città nel 2002. I soldati israeliani hanno circondato gli edifici e distrutto uno di essi con un razzo anticarro, causando 5 morti.
Ai funerali hanno partecipato migliaia di persone che hanno invaso il centro di Nablus, la seconda città più grande della Cisgiordania. Manifestazioni di protesta, raduni e lanci di pietre contro le postazioni militari israeliane in vari luoghi dei Territori Palestinesi Occupati.
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PODCAST. SUDAN: il golpe militare un anno dopo. Non cessa la resistenza popolare
di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 25 ottobre 2022 – Nonostante i sostegni dietro le quinte ricevuti nella regione e a livello internazionale, i militari golpisti sudanesi un anno dopo non riescono a contenere le proteste popolari.
Il loro potere resta debole. Abbiamo intervistato Lorenzo Scategni, volontario italiano a Khartoum e osservatore della realtà politica e sociale sudanese.
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PODCAST. SUDAN: il golpe militare un anno dopo. Non cessa la resistenza popolare
di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 25 ottobre 2022 – Nonostante i sostegni dietro le quinte ricevuti nella regione e a livello internazionale, i militari golpisti sudanesi un anno dopo non riescono a contenere le proteste popolari.
Il loro potere resta debole. Abbiamo intervistato Lorenzo Scategni, volontario italiano a Khartoum e osservatore della realtà politica e sociale sudanese.
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SIRIA. All’avanzata di Al Qaeda si aggiunge il colera
di Michele Giorgio*
(la foto è di Sara Hoibak/UNHCR)
Pagine Esteri, 24 ottobre 2022 – La Siria non fa notizia in Europa. Eppure, queste ultime settimane hanno visto il paese arabo di nuovo sotto i riflettori per diversi sviluppi, quasi sempre drammatici. Incluso il bombardamento aereo subito venerdì notte da parte di Israele, il primo da un mese a questa parte. Sul piano umanitario, con l’inverno che si avvicina e l’elettricità e il carburante che scarseggiano, la Siria ha dovuto aggiungere il colera ai problemi che affrontano milioni di suoi abitanti, alle prese con le conseguenze della guerra che ha devastato il paese e delle sanzioni statunitensi. Fino a qualche giorno fa erano una cinquantina i decessi causati dall’infezione e almeno 700 i contagiati.
Sul terreno è riapparsa la minaccia dell’Isis che nei giorni scorsi ha colpito un autobus militare uccidendo una quindicina di soldati. Più di tutto, Ha’yat Tahrir al Sham (Hts, in precedenza noto come Fronte al Nusra), il braccio siriano di Al Qaeda, ha conquistato altro terreno nella provincia di Idlib, nella Siria nord-occidentale, approfittando dei conflitti armati tra le formazioni sotto l’ombrello del cosiddetto Esercito nazionale siriano (Ens), pagato e armato dalla Turchia. Hts è entrato nel conflitto che vedeva il Fronte del Levante da un lato e le fazioni del Sultano Suleiman e la divisione Hamza dall’altro. Hts a un certo punto aveva anche preso il controllo della città di Afrin, fino a quel momento nelle mani delle fazioni filo-turche, tanto da spingere truppe e reparti corazzati turchi a schierarsi intorno alla cittadina strategica di Kafr Jana. «La Turchia è intervenuta per fermare il conflitto tra le fazioni del Ens e impedire a Ha’yat Tahrir al-Sham di avanzare ulteriormente», ha riferito l’agenzia Reuters citando un esponente dell’ala politica dell’Ens.
Ad Afrin, i qaedisti avevano immediatamente portato i loro «funzionari amministrativi» mostrandosi pronti a prendere possesso in modo permanente della città. Poi il 18 ottobre, sotto la pressione turca, sono dovuti uscire da Afrin. Nonostante l’apparente ritiro, testimoni denunciano che Hts ha ancora nella città uomini dei suoi servizi di sicurezza oltre a dipendenti civili. Prima di intervenire nei combattimenti, Hts aveva gli occhi puntati sul nord di Aleppo, alla ricerca di territori dove espandere il suo controllo politico e religioso e sfruttare le risorse e il commercio locale. Una strategia ben oliata che sino ad oggi ha portato i qaedisti ad agire indisturbati anche in territori a ridosso di quelli controllati dall’Esn. L’obiettivo primario per Hts resta comunque quello del controllo su tutti i valichi della Siria nordoccidentale, una situazione che lo renderebbe un attore protagonista che la Turchia non potrebbe ignorare nella gestione futura di un territorio che era e resta siriano ma che Ankara non ha alcuna intenzione di restituire a Damasco.
Il Washington Institute for Near East Policyha rivelato gli Stati uniti hanno fatto pressioni sulla Turchia affinché intervenisse e fermasse Hts. «Gli americani hanno minacciato di permettere alle Forze democratiche siriane (SDF) a guida curda di entrare nell’area se i turchi non avessero costretto i qaedisti ad uscire da Afrin», ha scritto l’istituto. Comunque sia andata, gli americani in questi anni non hanno mai mostrato preoccupazioni per il ruolo di Hts in territorio siriano – non l’hanno mai preso di mira a differenza dell’Isis -, anzi, l’hanno perfino considerato utile contro il governo centrale a Damasco. Ma ora temono che l’espansione della formazione qaedista possa rendere più rapido il declino dell’Ens con il rischio che a rappresentare l’opposizione anti-Bashar Assad restino soltanto gruppi jihadisti. E l’imbarazzo per Washington sarebbe notevole.
Nel frattempo, la Turchia e il Libano ripetono di voler rimpatriare al più presto centinaia di migliaia di profughi siriani. L’opposizione turca agita il peso sull’economia nazionale degli oltre tre milioni di rifugiati allo scopo di mettere in difficoltà l’islamista Erdogan in vista delle elezioni del prossimo anno. Beirut, per bocca dello stesso presidente Michel Aoun, annuncia di aver raggiunto un’intesa con Damasco per far rientrare in Siria decine migliaia di profughi già dai prossimi giorni contro il parere dell’Onu e le posizioni di Usa e Ue. Pagine Esteri
*Questo articolo è stato pubblicato il 23 ottobre dal quotidiano Il Manifesto
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Non dimentichiamolo mai. Sono fascisti
Conversazione con Domenico Barrilà a distanza di un mese da quel 25 settembre che ha portato a Chigi la destra italiana, e nel giorno in cui Giorgia Meloni si presenta al Parlamento. “Quello appena insediatosi è un governo a forte impronta fascista”, dice lo psicoterapeuta
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Mummie Egizie: i Mummy Unwrapping Parties Ottocenteschi
Le mummie egizie hanno sempre esercitato un grande fascino in Occidente, soprattutto nella prima metà del XIX secolo. Questo ha portato a un commercio illecito di mummie egizie tra Egitto e Regno Unito. Per laContinue reading
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Meglio non andare oltre il sandalo
Non possiamo sapere se Oliviero Toscani, fotografo di fama indiscussa, abbia mai letto la storia che sta dietro a quel detto curioso che in latino suona così: “Ne supra crepidam sutor indicaret” e che in italiano traduciamo comunemente: “(ciabattino) non andare oltre la scarpa”. Se Toscani l’avesse letta e conservata a memoria, forse – osserviamo noi – non sarebbe incorso nello stesso errore che gli è costato un po’ caro.
La storia del ciabattino (sutor) è più o meno questa.
C’era un artista greco, Apelle di Coo, il quale era solito esporre le sue opere in modo da poter trarre profitto dai commenti e dalle critiche dei passanti. Una volta, un ciabattino gli fece un appunto riguardo a come aveva rappresentato il sandalo (crepidam) di un personaggio. Apelle, dall’alto della sua fama ma anche della sua umiltà e avvedutezza metodologica, accolse la critica e passò al ritocco. Il ciabattino, inorgoglito di tale successo, il giorno dopo tornò all’attacco muovendo un’ulteriore critica, questa volta, al ginocchio. A tal punto Apelle lo gelò: hai parlato di sandalo e va bene, ti ho ascoltato; però adesso fermati, non andare oltre, lascia stare il ginocchio perché non è materia di tua competenza.
Oliviero Toscani, il 20 ottobre 2016 si trova a Vibo Valentia in occasione della mostra “Razza umana”, allestita nel complesso monumentale Valentianum. C’è calca intorno al personaggio. Si fa avanti Vittorio Sibiriu, anni 18, faccia pulita di studente, condotta impeccabile, figlio di un carabiniere. Il giovane chiede a Toscani una foto che li ritragga insieme. La risposta è un rifiuto netto. Sibiriu dichiara che l’artista lo ha “additato come un potenziale mafioso, affermando che” – lo è o non lo è (e questo Toscani non lo sa) – “avrebbe benissimo potuto esserlo poiché anche Matteo Messina Denaro non ha la faccia da mafioso eppure lo è”.
La storia finisce in tribunale perché Sibiriu non ha nessuna voglia né di ingoiare il torto subito e neanche quella di rassegnarsi a collezionare pregiudizi espressi con tale leggerezza. Il Tribunale di Vibo, dopo 6 anni condanna Toscani Oliverio a 8 mesi, al pagamento di una provvisionale di 3.000 Euro e alle spese giudiziarie.
Che Toscani sia un fotografo di fama lo sappiamo tutti e lo apprezziamo pure, ma quella volta, supponiamo, abbia voluto fare un po’ di più, come quel ciabattino: andare oltre le foto, fin dentro la vita delle persone, e siccome si trovava in Calabria, sarebbe stato un viaggio a vuoto non aver incontrato un mafioso o un presunto tale. E, presunto tale, poteva essere finanche quel Vittorio Sibiriu, il cui volto luccicante di studente diciottenne, poteva nasconderne uno. Sì, poteva trovarsi – il Toscani – come dinanzi a Messina Denaro – niente poco di meno – che mafioso non sembra, ma lo è.
E’ vero che il ciabattino si era spinto oltre, ma, onestamente, aveva fatto poca strada, dal sandalo al ginocchio, dalla calzatura all’ortopedia, dall’artigianato alla medicina. Toscani si è lanciato dall’esteriorità all’interiorità, dall’apparire all’essere, dalla presunzione d’innocenza (che a tutti appartiene) alla presunzione di mafiosità (che è tutta da provare). Insomma: Toscani fotografa uomini e cose o fa la Tac pure all’anima? E tanta paura s’è presa in terra calabra da vedere mafiosi anche dove non ce ne erano? A volte, si appannano non solo le lenti di una macchina, ma anche gli occhi di chi vi guarda dentro quando accade che su un’intera regione e sui suoi abitanti si spalmano aggettivi squalificativi come ghiottamente si fa con la marmellata sul pane: a tappeto.
No – avrà pensato in un attimo Toscani – finire in foto in compagnia di un presunto mafioso, questo mai. Un artista della macchina fotografica permetterselo non può. Un eccesso di difesa gli è costato una condanna. E glielo doveva dire proprio un tribunale che quel giovanotto non era e neanche poteva essere un soggetto pericoloso? Nel dubbio, resta l’ammonimento del pittore: meglio non andare oltre la scarpa.
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Brayan Stevenson – Il diritto di opporsi
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Dici Meloni e pensi Xi
Silenzio: parla Giorgia. La rozzezza e la violenza dell'autoritarismo in scena nella Roma di Giorgia come nella Pechino di Xi? Vedremo
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Come sarebbe una guerra degli Stati Uniti con la Cina?
Nel suo discorso di apertura al 20° Congresso del Partito Comunista Cinese, il Segretario Generale Xi Jinping ha rifiutato di escludere l’uso della forza contro Taiwan. Ma il popolo cinese non deve preoccuparsi. Xi ha annunciato: “Abbiamo attuato audaci riforme della difesa nazionale e delle forze armate, ristrutturando la leadership militare e i sistemi di […]
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Transazioni online sicure: consigli pratici per gli utenti
I pagamenti online sono ormai all’ordine del giorno, in tutti gli ambiti della vita quotidiana, dalle utenze ai servizi di intrattenimento, dall’acquisto di beni essenziali allo shopping. Le modalità di transazione ormai sono quasi del tutto libere dal contante e stanno diventando sempre più dematerializzate, con l’introduzione di sistemi di pagamento come gli e-wallet, le […]
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Ucraina: l’offensiva invernale di Putin
I guadagni ucraini sul campo di battaglia sono stati accolti da un’escalation russa ampiamente anticipata. Il 21 settembre, in un raro discorso nazionale, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la mobilitazione di 300.000 riservisti che sarebbero stati chiamati a prestare servizio nella guerra in Ucraina. Nelle ultime settimane, l’esercito russo ha subito una serie […]
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Cina: Xi assertivo, ma per nulla positivo
Xi ha annunciato la continuazione di politiche estere più assertive e attive che sono state il segno distintivo dei suoi due precedenti mandati
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Etiopia: i timori di nuove atrocità incombono nel Tigray con l’intensificarsi del conflitto
La scorsa settimana il governo etiope ha catturato la città di Shire nel Tigray, che ospita migliaia di tigrini sfollati con la forza
Ad agosto e settembre, numerosi attacchi aerei a Mekelle e Adi Daero hanno ucciso centinaia di civili, compresi bambini
“Abbiamo già visto in questo conflitto che l’impunità per le precedenti atrocità non farà che incoraggiare le forze di sicurezza a commettere crimini più efferati” – Muleya Mwananyanda
Le fazioni in guerra coinvolte nel conflitto in corso nel nord dell’Etiopia devono proteggere i civili nel mezzo dell’intensificarsi delle ostilità nella regione del Tigray, ha avvertito oggi Amnesty International.
Martedì scorso (18 ottobre), il governo etiope ha catturato la principale città di Shire nel Tigray nordoccidentale – che ospita migliaia di tigrini sfollati con la forza – così come le città di Alamata e Korem nel sud della regione.
Il governo afferma che sta cercando di ridurre al minimo le vittime civili evitando i combattimenti urbani e istruendo le proprie forze a seguire rigide regole di ingaggio. Tuttavia, i rapporti ricevuti da Amnesty sembrano dimostrare che non è così.
Dal 2020, Amnesty ha documentato gravi violazioni dei diritti umani da parte di tutte le parti in conflitto nella regione del Tigray, che possono costituire crimini di guerra e crimini di diritto internazionale.
Muleya Mwananyanda, Direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale, ha dichiarato:
“I civili del Tigray temono che gli abusi diffusi, come uccisioni illegali, violenze sessuali e attacchi sistematici, che erano dilaganti quando le forze di difesa nazionale etiopi e le sue forze alleate avevano il controllo di queste aree da novembre 2020 a giugno 2021, possano ripetersi.Abbiamo già visto in questo conflitto che l’impunità per le precedenti atrocità non farà altro che incoraggiare le forze di sicurezza a commettere crimini più atroci. I crimini di guerra ei crimini contro l’umanità che Amnesty ha documentato non dovrebbero mai più accadere.
I funzionari militari e civili devono riconoscere il loro dovere di prevenire e perseguire i crimini di guerra commessi dalle loro forze. In caso contrario, li implica in questi crimini.”
Paura che la storia si ripeta
Ad agosto e settembre di quest’anno, numerosi attacchi aerei a Mekelle e Adi Daero hanno ucciso centinaia di civili, compresi bambini. Tra il 6 e il 12 settembre, l’esercito eritreo, alleato delle Forze di difesa nazionale etiopi, ha giustiziato in via extragiudiziale almeno 40 persone, tra cui rifugiati eritrei, nella città di Sheraro.
Le autorità etiopi devono sospendere e rimuovere dal servizio attivo tutti coloro che sono coinvolti in violazioni dei diritti umani e crimini di guerra – compreso l’esercito eritreo e la milizia Amhara – e garantire che siano immediatamente indagati.
Amnesty chiede alle autorità etiopi di consentire l’accesso illimitato al Tigray, in modo che possano essere forniti aiuti umanitari imparziali ed efficaci. Le autorità etiopi dovrebbero inoltre consentire ai meccanismi internazionali, regionali e di altro tipo per i diritti umani di condurre indagini indipendenti e credibili sulle atrocità passate e presenti nel conflitto dell’Etiopia settentrionale.
FONTE: amnesty.org.uk/press-releases/…
Taiwan: l’impatto delle relazioni attraverso lo Stretto sulla politica locale
Il panorama politico interno di Taiwan si sta rapidamente avvicinando a un potenziale punto di svolta con le imminenti elezioni locali. Il 26 novembre 2022, la popolazione votante di Taiwan di circa 19 milioni di persone sceglierà tra oltre 10.000 candidati, dai sindaci ai consiglieri distrettuali
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Cina: cercando le implicazioni per l’India nelle parole di Xi Jinping
La massima spesso ripetuta del presidente cinese Xi Jinping è che per capire la Cina bisogna capire il Partito Comunista. L’anno scorso, il Partito Comunista Cinese ha celebrato il suo centenario. In questi 100 anni, il Partito è passato dall’essere un esercito di guerriglia disordinato a uno che non solo amministrava più di un sesto […]
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La Cina è vecchia
… E sarà sempre più piccola. Nel 2050 un terzo dei cinesi avrà più di 60 anni, e nel 2100 i cinesi saranno la metà degli attuali. Per Xi, appena nominato per la terza volta Segretario del Partito Comunista Cinese, sarà una sfida economica, sociale, culturale da far tremare i polsi
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Il paradigma Liz Truss e la resilienza della lattuga
“Rimane il fatto che capire la gente non è vivere. Vivere è capirla male, capirla male e poi male e, dopo un attento riesame, ancora male. Ecco come sappiamo di essere vivi: sbagliando” (P. Roth, Pastorale americana) Che cosa accomuna la Sig.ra Liz Truss premier inglese per 45 giorni, perfetto esempio di scialba inconsistente anglosassone, […]
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La strategia di Biden traccia la mappa mentale della guerra fredda
L'Amministrazione Biden ha pubblicato la sua strategia di sicurezza nazionale. Pechino ha assistito all'apertura del 20° Congresso del Partito. A Pechino e Washington si sta dimenticando cos'è la diplomazia
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DAVID STRONG’S FIRST SOLO EP
David Strong has been playing the strings alongside the best for decades. He is now front and center and just released his first solo album. He is a self-taught mumtiinateimentalist and composer, who has toured the world. Strong’s music is happy and upbeat with fun content. The songs are nostalgic.
Costi ambientali dei dispositivi di IA
Camilla Quaresmini L’immagine di Internet come cloud lo rende un ambiente apparentemente intangibile, quasi post-fisico. Tale percezione contribuisce a creare un’ingenua fiducia nel suo scarso impatto ecologico. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del settore tecnologico, apparentemente a favore della sostenibilità ambientale, che fanno in realtà parte della creazione di un’immagine pubblica...