Da oggi è legge che chi partecipa a un sit-in pacifico rischia fino a due anni di carcere, che chi protesta contro il Ponte sullo Stretto, fino a 25.
Da oggi la repressione di Stato è legge. È così che si comincia e lentamente si scivola verso lo Stato totale, totale solo ad imporre doveri, ma non a garantire i diritti, anzi se possibile quelli si limitano.
Oltre al diritto di manifestare, di dissentire, anche il diritto di fare impresa, infatti, viene compresso, con un settore produttivo ingiustamente criminalizzato, quello della canapa industriale: 3 mila imprese condannate a morte, 30 mila lavoratori lasciati per strada.
Questo governo considera il dissenso un crimine e la democrazia un ostacolo.
Anche per questo il prossimo 8 e 9 giugno dobbiamo dare un segnale forte, andiamo a votare per i nostri diritti, quelli che vogliono negarci per continuare a comandare indisturbati.
Perché senza diritti, non esiste sicurezza.
(Vittoria Baldino)
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