Salta al contenuto principale


Presentata in Corte di Cassazione la legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’ eutanasia. A breve, inizierà la raccolta firme.
I Parlamentari trovino almeno il coraggio di discuterne.
in reply to Marco Cappato

Aspetta e spera, Marco. Senza il via libero del Vaticano, col cavolo che trovano il coraggio.
Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Neff
vivo in un paese in cui è legale il suicidio assistito e in cui esistono organizzazioni no profit che ti aiutano a farti fuori se vuoi morire, che ha concepito la capsula Sarco e in cui è in generale accettata l'idea che uccidersi si può. Io l'ho sempre trovato triste, un fallimento della società nei confronti di una persona che soffre e individualmente un atto di grande egoismo. Ma l'eutanasia, ovvero l'omicidio su richiesta, è ancora peggio perché coinvolge terzi...
Questa voce è stata modificata (3 mesi fa)
Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Neff
@eccosilvia anche io devo precisare una cosa. Non mi sento di giudicare chi per estrema disperazione e sofferenza arriva a desiderare la morte o ad addirittura decidere di uccidersi. Quello che però fatico ad accettare è che la società di fronte a questa sofferenza decida ...di far fuori la persona che soffre. In famiglia ho avuto una parente che giunta alla fine della sua vita, senza più alcuna speranza di potersi salvare dal cancro, ha seriamente pensato al suicidio assistito.
in reply to Neff

@eccosilvia Tutti noi familiari abbiamo vissuto malissimo questa decisione perché è stato come dire a noi che non contavamo niente, che la nostra sofferenza non importava, che il nostro amore non bastava non era importante. La nostra vita non ha un effetto solo sul nostro corpo. Siamo interconnessi. Chi sopravvive al suicidio di una persona a cui vuole bene, muore con lui e si porta questa sofferenza per sempre nell'animo. Per questo non sono d'accordo ...
in reply to Neff

@eccosilvia oltre a questo, visto che si parla di "eutanasia" ovvero l'atto di procurare intenzionalmente la morte di un individuo terzo, penso che ci sia da considerare anche la dimensione personale di chi deve commettere l'omicidio su richiesta. L'eutanasia attiva diretta (secondo la definizione che conosco bj.admin.ch/bj/it/home/gesells…) per me deve rimanere illegale.
Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Pare 🚲 🌞

@Neffscape
Ho visto mio padre chiedere per due anni a tutti i medici che incontrava di poter porre fine alla propria agonia.
Ricevendo sempre come risposta: «La capisco e ha tutta la mia solidarietà, ma purtroppo la legge non ci consente di aiutarla».
Come potrei non fare oggi la mia parte perché ogni persona possa decidere sulla propria vita?

Quindi mi leggerò la proposta di legge popolare sulla quale si stanno raccogliendo le firme e penso che la firmerò.
mastodon.uno/@marcocappato/114…
@marcocappato


Eutanasia legale: l’obiettivo è raccogliere le firme di 50.000 persone in due settimane, in modo da depositare la nostra proposta di legge in Parlamento, prima che inizi la discussione sulla proposta del Governo di cancellare i diritti esistenti.

👉 Firmare è semplicissimo: bastano 2 minuti con SPID o carta d'identità elettronica.
Firma ora, per essere tutti liberi fino alla fine:

firmereferendum.giustizia.it/r…


reshared this

Unknown parent

friendica - Collegamento all'originale
Elena ``of Valhalla''

@Neff :manjaro: @Marco Cappato nessuno *obbliga*, quello che si chiede è che chi vuole ne abbia la possibilità

(e molto probabilmente ci saranno ampi vincoli per essere sicuri che a volere veramente sia la persona coinvolta, senza pressioni)

Unknown parent

gotosocial - Collegamento all'originale
alephoto85

abominevole è tenere in vita e in sofferenza una persona malata che non ha nessuna prospettiva di miglioramento o di guarigione e provocargli una morte lenta e dolorosa.

La libertà di scelta è la chiave. Nessunə ti obbliga, ma non obbligare le altre persone a subire tutto questo.

Considerati gli altri commenti che hai scritto forse è meglio che tu legga prima cosa propone Marco e le associazioni a cui fa riferimento la proposta.

Non è la società che decide di far fuori qualcunə...

"Il termine eutanasia indica l’atto di procurare intenzionalmente e in modo indolore la morte di una persona cosciente e in grado di capire le conseguenze delle proprie azioni e che ne fa esplicita richiesta."

associazionelucacoscioni.it/co…

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)

reshared this

in reply to Neff

Si chiama EUTANASIA. "Omicidio richiesto" non esiste da nessuna parte. Che tu sia d'accordo o no.
Legittima la tua opinione, ci mancherebbe, ma il tentativo di screditare con una terminologia non corretta, no.

"’L' eutanasia va definita come l’uccisione di un soggetto consenziente, in grado di esprimere la volontà di morire, o nella forma del suicidio assistito (con l’aiuto del medico al quale si rivolge per la prescrizione di farmaci letali per l’autosomministrazione) o nella forma dell’eutanasia volontaria in senso stretto, con la richiesta al medico di essere soppresso nel presente o nel futuro. L’uccisione medicalizzata di una persona senza il suo consenso, infatti, non va definita eutanasia, ma omicidio tout court, come nel caso di soggetti che non esprimono la propria volontà o la esprimono in senso contrario. Non rientrano inoltre nel concetto di eutanasia l’astensione o la sospensione di trattamenti futili e di forme di accanimento terapeutico, nonché la sedazione terminale (uso di farmaci sedativi per dare sollievo a sofferenze insopportabili negli ultimi momenti di vita). "

treccani.it/enciclopedia/eutan…

Leggi anche i requisiti per l'eventuale richiesta sul sito che ti ho inviato prima.

👋👋👋

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to alephoto85

@alephoto85 nel mio paese (Svizzera) legalmente, l'eutanasia attiva diretta è definita come un "Omicidio mirato a ridurre le sofferenze di un'altra persona. (bj.admin.ch/bj/it/home/gesells… ) e anche qui, nel paese in cui l'idea del suicidio assistito è sdoganato da tempo, questo tipo di eutanasia è illegale, perché coinvolge una persona terza, a cui si chiede di compiere un atto di violenza che potrà avere ripercussioni sulla sua psiche anche per tutta la vita.
in reply to Neff

@alephoto85 inoltre per me è pericoloso introdurre il concetto che vi siano scenari entro i quali togliere la vita ad un altro è moralmente accettabile. Oltre ad essere una volontà che potrebbe essere espressa in un momento di estrema sofferenza e disperazione (quindi in condizioni di instabilità o addirittura di temporanea infermità mentale), questa richiesta potrebbe anche essere il risultato di un processo manipolatorio.
in reply to Neff

umanamente comprendo e non mi sento di giudicare chi arriva a chiedere di essere ucciso per la sofferenza che sta subendo (così come non mi sento di giudicare chi vuole togliersi la vita per lo stesso motivo). Però non trovo giusto assecondare questo desiderio a qualunque costo, inducendo una persona terza a compiere un atto violento ed estremo. Gli umani non sono automi. Si portano dietro ogni azione che compiono. Uccidere spezza l'anima anche di chi compie il fatto.
Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Neff

@alephoto85 ho usato la parola "anima" ma potrei usare un altro termine. Quello che voglio dire è che compiere un atto come quello di togliere la vita a qualcuno non fa male solo alla persona a cui si toglie la vita (che potrebbe in effetti anche apprezzare l'atto, dato che lo ha richiesto), ma anche alla persona che compie l'atto. Potrà certamente passare il resto della vita a dirsi di aver fatto la cosa giusta, ma sarà sempre una ferita aperta da dover medicare continuamente.
in reply to Neff

@alephoto85 chiaramente, questo è anche uno degli argomenti contro il suicidio assistito. Al di là del fatto che trovo agghiacciante l'idea che esistano delle organizzazioni che ti aiutano a farti fuori, se lo desideri, penso che quando una persona cara decide di uccidersi, tutti quelli intorno a lei, pur rispettando la sua volontà, rimarranno feriti e traumatizzati per gran parte della loro vita.
in reply to Neff

@alephoto85 purtroppo ho alcuni amici che sono rimasti sconvolti dalla decisione presa da un loro figlio, di porre fine volontariamente alla propria vita. A loro è rimasto il dubbio di non essere riusciti ad alleviare le sofferenze del loro figlio, di non aver saputo trasmettere sufficiente amore, di aver fallito come genitore, come parente, come essere umano. Oggi in virtù del principio di autodeterminazione, neghiamo una realtà profonda: quella di essere legati gli uni gli altri
in reply to Neff

@alephoto85 per tutti questi motivi io rimango contrario all'idea di sdoganare l'eutanasia. Penso che certi muri non debbano essere abbattuti e che si debba ricercare con tutte le forze altre soluzioni. Perché le cure palliative oggi come oggi esistono e ci sono modi meno traumatici per congedarsi dalla vita. PS: vi voglio bene anche se non la pensate come me... 😀
in reply to Neff

Premessa, rispondo perchè vorrei chiarire la mia idea, che ho espresso velocemente nel post sopra, e non per contrastare la tua.
Trovo anche corretto risponderti considerato il tempo che mi hai dedicato.
Il discorso è lungo e complesso da trattare su un social ma spero si capisca il mio punto di vista.

> nel mio paese (Svizzera) legalmente, l'eutanasia attiva diretta è definita come un "Omicidio mirato a ridurre le sofferenze di un'altra persona. (bj.admin.ch/bj/it/home/gesells… ) e anche qui, nel paese in cui l'idea del suicidio assistito è sdoganato da tempo, questo tipo di eutanasia è illegale, perché coinvolge una persona terza, a cui si chiede di compiere un atto di violenza che potrà avere ripercussioni sulla sua psiche anche per tutta la vita.

Definire l'eutanasia un "atto di violenza" è estremamente soggettivo. Per qualcunə e in alcuni contesti potrebbe essere invece un atto di pietà, inteso come solidarietà verso chi soffre, utile ad aiutare, alleviare il dolore e permettere a chi non ha altra scelta di evitare sofferenze inutili e morire "in sicurezza" e con dignità.

La persona terza non è obbligata a eseguirlo e abbiamo gli strumenti per mettere al sicuro chi non se la sente di farlo.

> inoltre per me è pericoloso introdurre il concetto che vi siano scenari entro i quali togliere la vita ad un altro è moralmente accettabile. Oltre ad essere una volontà che potrebbe essere espressa in un momento di estrema sofferenza e disperazione (quindi in condizioni di instabilità o addirittura di temporanea infermità mentale), questa richiesta potrebbe anche essere il risultato di un processo manipolatorio.

Come spiegato più volte nei link che ti ho inviato prima, la persona deve essere capace di intendere e di volere, nelle sue piene facoltà. Non è una procedura fatta a cuor leggero e abbiamo tutti gli strumenti per evitare processi manipolatori e distinguere un desiderio espresso in un momento di temporanea infermità mentale o instabilità o sofferenza. L'iter è complesso, lungo e la valutazione viene fatta accuratamente. Non è che metti una firma e "a posto così, prenda il numerino e si metta in fila"

> umanamente comprendo e non mi sento di giudicare chi arriva a chiedere di essere ucciso per la sofferenza che sta subendo (così come non mi sento di giudicare chi vuole togliersi la vita per lo stesso motivo). Però non trovo giusto assecondare questo desiderio a qualunque costo, inducendo una persona terza a compiere un atto violento ed estremo. Gli umani non sono automi. Si portano dietro ogni azione che compiono. Uccidere spezza l'anima anche di chi compie il fatto.

Scritto così mi sembra quasi che ne parli come fosse un capriccio. Prima di arrivare alla decisione c'è un iter incredibilmente complesso di valutazione del paziente, della malattia, delle eventuali alternative ecc. Vale quanto detto sopra.

> ho usato la parola "anima" ma potrei usare un altro termine. Quello che voglio dire è che compiere un atto come quello di togliere la vita a qualcuno non fa male solo alla persona a cui si toglie la vita (che potrebbe in effetti anche apprezzare l'atto, dato che lo ha richiesto), ma anche alla persona che compie l'atto. Potrà certamente passare il resto della vita a dirsi di aver fatto la cosa giusta, ma sarà sempre una ferita aperta da dover medicare continuamente.

Nessunə è obbligato a farlo e credo che з medicз siano abbastanza grandз, preparatз e consepavolз di quello che scelgono di fare.
Non è una cosa che riguarda te o me e qualcunə potrebbe pensarla diversamente rispetto a te.

Non sto dicendo che sia facile ma che dipende da tutta una serie di fattori molto soggettivi. Tu la vedi come un atto di violenza ma per qualcunə potrebbe prevalere un'altra interpretazione (quella che ho dato io sopra, ad esempio)

Tieni conto anche che, se il suicidio assistito è sicuramente meno problematico in questo senso, l'eutanasia potrebbe essere necessaria in casi particolarmente estremi dove la persona, pur avendo espresso precedentemente le sue volontà, non sia più fisicamente in grado di procedere "autonomamente".

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to alephoto85

> chiaramente, questo è anche uno degli argomenti contro il suicidio assistito. Al di là del fatto che trovo agghiacciante l'idea che esistano delle organizzazioni che ti aiutano a farti fuori, se lo desideri, penso che quando una persona cara decide di uccidersi, tutti quelli intorno a lei, pur rispettando la sua volontà, rimarranno feriti e traumatizzati per gran parte della loro vita.
purtroppo ho alcuni amici che sono rimasti sconvolti dalla decisione presa da un loro figlio, di porre fine volontariamente alla propria vita. A loro è rimasto il dubbio di non essere riusciti ad alleviare le sofferenze del loro figlio, di non aver saputo trasmettere sufficiente amore, di aver fallito come genitore, come parente, come essere umano. Oggi in virtù del principio di autodeterminazione, neghiamo una realtà profonda: quella di essere legati gli uni gli altri.

Si resta traumatizzati e feriti sicuramente (esistono e sono assolutamente necessari tutti gli strumenti di supporto, accompagnamento e aiuto anche successivo). Ma quella che tu chiami "realtà profonda" (in un commento hai parlato anche di egoismo), in casi estremi potrebbe essere interpretato al contrario.

In alcuni casi il non voler affrontare il trauma si traduce nel costringere la persona a convivere giornalmente con sofferenze incredibili, condannandola a una fine terribile, come ho già scritto più volte. Mi sembra che in qualche modo si possa parlare anche qui di egoismo...

> per tutti questi motivi io rimango contrario all'idea di sdoganare l'eutanasia. Penso che certi muri non debbano essere abbattuti e che si debba ricercare con tutte le forze altre soluzioni. Perché le cure palliative oggi come oggi esistono e ci sono modi meno traumatici per congedarsi dalla vita. PS: vi voglio bene anche se non la pensate come me... 😀

Come dicevo sopra, l'eutanasia o il suicidio assistito non sono la prima scelta e non sono usati a cuor leggero se esistono altre possibilità e se una persona ci arriva è perchè non sempre le cure palliative sono la soluzione.

Considerando che non sarebbe un obbligo per nessunə, lasciare una possibilità sicura e non traumatica a chi si trova in certe condizioni mi sembra un segno di grande civiltà. Ma è una mia idea ovviamente.

Concludo con qualche link utile, compresa la proposta di legge, e ti consiglierei anche di dare un'occhiata ai casi in cui sono attivamente intervenuti per comprendere meglio il contesto.

associazionelucacoscioni.it/co…

eutanasialegale.it/articolo/et…

eutanasialegale.it/proposta/

Non ti stresso più adesso

👋👋👋

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to alephoto85

lasciare una possibilità sicura e non traumatica a chi si trova in certe condizioni mi sembra un segno di grande civiltà.


In un'epoca in cui le opinioni e i comportamenti delle persone sono oggetto di un crescente controllo statistico centralizzato da parte delle #BigTech, parlare di autodeterminazione è oltremodo difficile.

Siamo 10 miliardi.

I miliardari che controllano il mondo sono poche centinaia.
Hanno ben più di un "esercito industriale di riserva" con cui minacciare i lavoratori, ma sono ben coscienti che quegli stessi eserciti potrebberi sterminarli in poche ore, riappropriandosi delle risorse che hanno sottratto.

Cosa c'è di meglio dunque che sfoltire la popolazione delle "eccedenze"? Poveri, inabili, divergenti... determinano un rischio crescente per il loro potere, non foss'altro che per il fatto che hanno tempo per pensare.

Per questo si sono inventati il #longtermism, l'#effectiveAltruism e le altre dottrine #TESCREAL.

In un mondo in cui i ragazzini vengono indotti alla depressione o al suicidio, l'eutanasia sarebbe un'ulteriore arma di controllo sociale nelle mani di chi detiene il potere.
Un arma che verrebbe usata per uniformare la società, togliendo di mezzo le prospettive più diverse, più "pericolose" (e dunque più preziose).

Potremmo legalizzare l'eutanasia solo dopo aver vietato la proprietà privata e qualsiasi forma di cristallizzazione del potere.

@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno

in reply to Giacomo Tesio

interessante riflessione e neanche così tanto distopica effettivamente, ma forse un tantino esagerata anche se, su un tema così delicato e considerato il periodo in cui viviamo, NESSUN RISCHIO è da sottovalutare.

Sai perfettamente, a prescindere dal discorso eutanasia, quanto io sia d'accordo con la tua ultima affermazione (soprattutto sulla cristallizzazione del potere) 😉

EDIT: mi resta un dubbio però. Perchè è così difficile parlarne soprattutto nei "luoghi di potere" ed è così "poco diffusa" e contestata in tanti paesi e contesti?

Forse non c'è bisogno di questo strumento per "eliminare le eccedenze" (visto che ci riescono anche senza) e probabilmente non gli interessa il come avvenga, altrimenti, mi viene da pensare che l'avrebbero già legalizzata, in toto e senza eccessive restrizioni, in gran parte dei paesi del mondo. No?

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to alephoto85

Ci stanno lavorando, infatti.

La difficoltà maggiore è la radicata resistenza culturale nel trattare gli esseri umani come oggetti tipica delle maggiori religioni (Cristianesimo, Islam, etc...) sviluppatesi in condizioni storiche diverse, in cui l'ambiente ostile rendeva ogni vita umana estremamente preziosa per tutti gli altri (anche per i ricchi, non foss'altro come lavoratore).

Una resistenza culturale che si sta (lentamente) riducendo grazie all'alienazione cibernetica sempre più diffusa, ma che in alcuni territori è ancora forte.

Man mano che le persone subiscono un'alienazione crescente, man mano che vivono "onlife", man mano che "non hanno nulla da nascondere", man mano che perdono la capacità di provare empatia per gli altri esseri umani, di indignarsi per i bambini che muoiono di fame a Gaza, di accettare gli altri come persone complesse e contraddittorie invece che come personaggi, man mano, insomma, che diventano ingranaggi inconsapevoli di macchine che non comprendono e non potrebbero mai controllare, l'idea di uccidere, lasciar morire e finanche uccidersi diventa razionale.

È il capitalismo bellezza: un prodotto rotto devi buttarlo via così magari ne compri uno nuovo e l'economia gira!

E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?

Ecco che l'eutanasia appare come la soluzione capitalista al problema, una soluzione "pulita", istituzionalizzata, una sorta di raccolta differenziata degli scarti umani.

In astratto, l'eutanasia potrebbe anche essere una scelta civile, ma in questa società è un'arma puntata alla testa dei giovani (che mai come in questo periodo soffrono di depressione e altri disturbi psichiatrici), dei disadattati... e delle persone sensibili, incapaci di accettare la vita sempre più alienante che ci viene in posta.

Aboliamo la proprietà privata e il capitalismo di sorveglianza.
Vietiamo qualsiasi forma di manipolazione algoritmica, nudging e adtech.

E poi potremo riparlare seriamente di eutanasia.

Ma vedrai presto che i liberisti che tanto lavorano per la legalizzazione dell'eutanasia, si opporranno strenuamente alla creazione di una società più equa.

Perché per loro, la proprietà privata è un diritto sacro e inviolabile, mentre la vita umana, non lo è.

@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno

in reply to Giacomo Tesio

Non lo so Giacomo, capisco il punto di vista ma nella proposta è ben chiaro quale sia iter e in tutti i paesi in cui è legale i controlli sono molto severi, ad oggi.

Si può portare avanti entrambe le battaglie in parallelo senza dare per scontato che diventi un'arma di esecuzione massa.

È il capitalismo della sorveglianza e la cristallizzazione del potere che vanno fermati, e dobbiamo continuare a sorvegliare e opporci affinché questo non avvenga. Ma ad oggi non è (ancora) così (mi riferisco solo a questo tema eh)

> Ci stanno lavorando, infatti.

Non ho dubbi.

> La difficoltà maggiore è la radicata resistenza culturale nel trattare gli esseri umani come oggetti tipica delle maggiori religioni (Cristianesimo, Islam, etc...) sviluppatesi in condizioni storiche diverse, in cui l'ambiente ostile rendeva ogni vita umana estremamente preziosa per tutti gli altri (anche per i ricchi, non foss'altro come lavoratore).

Questo legare "il valore della vita" quasi solo alla sensibilità religiosa non mi piace moltissimo soprattutto perchè il valore della vita nelle religioni, nel corso della storia, è stato (ed è ancora) molto "particolare" per usare un eufemismo, ma non voglio affrontare questo tema quindi mi fermo subito 😅.

> È il capitalismo bellezza: un prodotto rotto devi buttarlo via così magari ne compri uno nuovo e l'economia gira!

E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?

Ecco che l'eutanasia appare come la soluzione capitalista al problema, una soluzione "pulita", istituzionalizzata, una sorta di raccolta differenziata degli scarti umani.

Grazie per il "bellezza". Una botta di autostima ci vuole ogni tanto 🤣

Le proposte attuali hanno delle forme di controllo e iter complessi e descriverla così mi sembra banalizzare la procedura, come dicevo sopra. Non è così semplice arrivare all'eutanasia o al suicidio assistito.
Lo può diventare nello scenario che prevedi?
Probabile, ma è su quello che bisogna lavorare secondo me. Per ora non è così e bisogna lottare per fare in modo che il tutto non diventi assolutamente come da tua previsione perchè, nel frattempo, ci sono persone che hanno bisogno e devono continuare a soffrire perchè "prima dobbiamo abolire il capitalismo della sorveglianza e la proprietà privata" ? Mmm...

Capisco perfettamente la tua obbiezione e sono in parte d'accordo ma sono ancora convinto che le battaglie possano e debbano essere portate avanti in parallelo.

Per il resto ripeto, quello che prevedi NON VA assolutamente sottovalutato.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷

sull'eutanasia

Le persone che vogliono morire in questa società, vorrebbero morire in una società diversa?

Alcune forse sì, ma molte altre no.

Depressione e suicidi sono prerogative dei paesi ricchi, dove l'alienazione e l'isolamento sono funzionali ai meccanismi di produzione e strutturalmente necessari alla sopravvivenza.

Famiglie/tribù numerose, solidali, vicine ed eterogenee erano fondamentali nell'economia agricola dell'800 come sono fondamentali in molte società africane, ma non si adattano facilmente alla produzione industriale perché le relazioni interpersonali richiedono tempo e cura incompatibili con il ciclo "produci, consuma e crepa" e la massimizzazione dei profitti.

Nell'attuale contesto occidentale, l'eutanasia (così come l'aborto) forniscono una "soluzione" alienata ad un problema creato dall'alienazione stessa: invece di farsi carico di chi soffre ed aiutarlo a superare la sofferenza, gli si fornisce una via di fuga rapida, pulita, indolore, insapore e soprattutto silenziosa, non problematizzante, in modo che produzione e consumi possano continuare ai massimi livelli.

Molte persone soffrono talmente da preferire la morte, ma solo una minima parte di queste soffrirebbe altrettanto in una società meno alienata. Per questo, in questa società, il loro dolore viene strumentalizzato da chi vuole legalizzare l'eutanasia (in buona fede o meno), che non rimuove le ragioni della sofferenza, ma zittisce chi soffre.

Per contro, cambiare la società e rimuovere le cause strutturali della sofferenza danneggerebbe interessi enormi, per cui non deve essere concepibile o discusso.

sul resto


Attenzione però a addossare l'intera colpa [alle #BigTech]


Naturalmente.

Per altro sono molte ragioni profonde per cui il controllo cognitivo-comportamentale esercitato da #GAFAM & friends viene normalizzato ed accettato, la
prima delle quali è che il cervello costituisce il 4% circa del peso del corpo ma, quando pensa intensamente, consuma fino al 25% dell'energia. Da sempre deleghiamo il pensiero (a politici, intellettuali, religiosi etc...) per massimizzare le energie disponibili ad altre funzioni, energie tanto più preziose quanto più sono difficili da ottenere. Da ciò deriva che tanto più rendiamo il sistema ostile alla maggioranza delle persone, costringendole a competere per sopravvivere, tanto più le spingiamo a delegare il pensiero e a sottomettersi.

Ma l'elenco delle ragioni del successo delle BigTech è lungo e complesso e ci porterebbe off-topic.

Non è solo colpa delle BigTech, sebbene queste amplifichino il problema e, come spesso ricordo, evidenziano un cambio di paradigma (da un modello economico della società, ad un modello cibernetico).

Siamo inoltre uno stato laico, quindi grazie fuori preti e menate religiose.


Uno stato laico non è uno stato senza preti o religioni, ma uno stato dove tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge e tutti i diversi credi e sistemi valoriali possono essere rappresentati nel discorso politico.

Detto questo (anche per rispondere a @alephoto85@fedi.bobadin.icu), sebbene io sia cattolico (e sia stato ateo) la mia considerazione era assolutamente laica, storico-politica: la ragione per cui l'eutanasia non è legale in tutti gli stati è per lo più culturale e derivata dai sistemi valoriali che si sono sviluppati in un contesto in cui ogni persona contribuiva attivamente alla sopravvivenza del resto della tribù etc. Sistemi valoriali che permeati nelle religioni maggiori e, tramite esse, nella cultura di determinati territori e non di altri.

D'altro canto, come #hacker, non mi serve una religione per affermare il valore infinito di ogni vita umana: basta la mia curiosità e l'impossibilità di sostituire la prospettiva unica sul mondo che ciascun essere umano possiede.

Anche le cure palliative sono eutanasia (passiva), se lo si guarda bene sono un omicidio in differita


No.

Come sai, mia moglie è medico, e nel corso degli anni ha seguito molti terminali, aiutandoli ad accedere e gestire le cure palliative.

Lo scopo di quel tipo di cure non è quello di prolungare la vita del paziente, ma di garantirgli una fine dignitosa, riducendone per quanto possibile la sofferenza.

Non sono "un omicidio in differita" perché la morte del paziente terminale non viene né anticipata, né posticipata dalle cure palliative.

@Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷

scusa anzu ma non mi è arrivata la notifica 🙏

Inutile che io ti risponda o aggiunga altro perchè il mio punto di vista è molto più simile al tuo (direi che è abbastanza evidente)

Aggiungo solo un breve appunto riferito a questa affermazione @giacomo

> Depressione e suicidi sono prerogative dei paesi ricchi, dove l'alienazione e l'isolamento sono funzionali ai meccanismi di produzione e strutturalmente necessari alla sopravvivenza.

In buon parte vero (anche se troppo generico e la storia è ricca di casi di suicidio anche in altri contesti sociali) ma parlare genericamente di depressione e accostarla all'eutanasia è pericoloso a mio parere.
Si rischia di far passare il messaggio che, anche per casi meno "gravi" trattabili con altri mezzi e strumenti, con la legalizzazione, chiunque possa decidere facilmente di togliersi la vita. A oggi, non mi risulta che sia così.

Adesso mi fermo davvero perchè ho già detto abbastanza.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to alephoto85

Tra le altre cose uno dei due post che hai scritto riesco a visualizzarlo solo da LS e non da GTS (non mi sono arrivate neanche le notifiche delle menzioni)

Comunque li ho letti entrambi

@giacomo

in reply to alephoto85

A me anche questa non è arrivata items.minimals.org/anzu/p/1751… e guardando il tuo feed pubblico @anzu@items.minimals.org noto che non ho ricevuto diversi post, come ad esempio items.minimals.org/anzu/p/1750…


Il capitalismo della bellezza è antecedente alle bigtech. Il senso del bello e lo sfruttamento del bello è ben più antico.
E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?


Cosa cavolo significa in merito all'eutanasia? Mica ammazziamo i pensionati perché ormai non producono più. Cosa c'entra l'utilità alla società? Un malato terminale credo che abbia altre priorità che l'essere utile o non utile.

In astratto, l'eutanasia potrebbe anche essere una scelta civile, ma in questa società è un'arma puntata alla testa dei giovani (che mai come in questo periodo soffrono di depressione e altri disturbi psichiatrici), dei disadattati... e delle persone sensibili, incapaci di accettare la vita sempre più alienante che ci viene in posta.


... ma di che parli? Anche qui cosa c'entrano i giovani?

Aboliamo la proprietà privata e il capitalismo di sorveglianza. Vietiamo qualsiasi forma di manipolazione algoritmica, nudging e adtech.


Oddio, alle volte pari davvero un disco rotto. Non perché non si sia d'accordo ma solo perché hai una visione ridondante del problema. Il capitalismo della sorveglianza applica le proprie tecniche sfruttando le nostre naturali debolezze, i nostri istinti più bassi. Hanno capito come utilizzarli e li utilizzano a fini di profitto. Questa cosa però non è da ora, la società capitalistica lo fa da sempre, lo fanno loro e lo fanno le religioni quelle che ti dicono che siccome la vita è un dono di dio, tu non hai potere su te stesso.

Ma vedrai presto che i liberisti che tanto lavorano per la legalizzazione dell'eutanasia, si opporranno strenuamente alla creazione di una società più equa.


I liberisti mi stanno sul culo più dei preti, ma non credo proprio che questa sia una battaglia liberista di controllo delle masse. Insisto non è che con l'eutanasia legale e regolamentata da leggi e procedure ferree, si attui una discriminazione sociale o di quello che vuoi.

Perché per loro, la proprietà privata è un diritto sacro e inviolabile, mentre la vita umana, non lo è.


La mia vita è un diritto inviolabile perché tu o chi per te non la deve violare. Quindi né te e né altri devono essere in diritto di decidere della mia vita. Questa è la inviolabilità della vita, altrimenti è arroganza di diritto se non sopruso.

CC: @alephoto85@fedi.bobadin.icu @Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno


in reply to Giacomo Tesio

Il capitalismo della bellezza è antecedente alle bigtech. Il senso del bello e lo sfruttamento del bello è ben più antico.

E se l'uomo non è che una "macchina complessa", perché dovremmo tenercelo quando non è più utile alla società?


Cosa cavolo significa in merito all'eutanasia? Mica ammazziamo i pensionati perché ormai non producono più. Cosa c'entra l'utilità alla società? Un malato terminale credo che abbia altre priorità che l'essere utile o non utile.

In astratto, l'eutanasia potrebbe anche essere una scelta civile, ma in questa società è un'arma puntata alla testa dei giovani (che mai come in questo periodo soffrono di depressione e altri disturbi psichiatrici), dei disadattati... e delle persone sensibili, incapaci di accettare la vita sempre più alienante che ci viene in posta.


... ma di che parli? Anche qui cosa c'entrano i giovani?

Aboliamo la proprietà privata e il capitalismo di sorveglianza. Vietiamo qualsiasi forma di manipolazione algoritmica, nudging e adtech.


Oddio, alle volte pari davvero un disco rotto. Non perché non si sia d'accordo ma solo perché hai una visione ridondante del problema. Il capitalismo della sorveglianza applica le proprie tecniche sfruttando le nostre naturali debolezze, i nostri istinti più bassi. Hanno capito come utilizzarli e li utilizzano a fini di profitto. Questa cosa però non è da ora, la società capitalistica lo fa da sempre, lo fanno loro e lo fanno le religioni quelle che ti dicono che siccome la vita è un dono di dio, tu non hai potere su te stesso.

Ma vedrai presto che i liberisti che tanto lavorano per la legalizzazione dell'eutanasia, si opporranno strenuamente alla creazione di una società più equa.


I liberisti mi stanno sul culo più dei preti, ma non credo proprio che questa sia una battaglia liberista di controllo delle masse. Insisto non è che con l'eutanasia legale e regolamentata da leggi e procedure ferree, si attui una discriminazione sociale o di quello che vuoi.

Perché per loro, la proprietà privata è un diritto sacro e inviolabile, mentre la vita umana, non lo è.


La mia vita è un diritto inviolabile perché tu o chi per te non la deve violare. Quindi né te e né altri devono essere in diritto di decidere della mia vita. Questa è la inviolabilità della vita, altrimenti è arroganza di diritto se non sopruso.

CC: @alephoto85@fedi.bobadin.icu @Neffscape@mastodon.uno @marcocappato@mastodon.uno

in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷

Anche questo messaggio è andato perso, ma se lo cerco da URI (via Fedilab) lo trovo.

Più che ActivityPub scommetterei si tratti di un problema di snac.

Per caso voi avete notato errori di consegna nei log?

@alephoto85@fedi.bobadin.icu

in reply to Giacomo Tesio

anche un altro! Ho controllato visualizzando il profilo di anzu da browser.

Mi era capitato di perdermi qualche post, soprattutto "risposte" e da snac in particolare, ma è la prima volta che mi capita di "perdere" post in cui sono menzionato.

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Neff

Suicidio, depressione

Sensitive content

in reply to Ann(in)a

Suicidio, genitori

Sensitive content

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Ann(in)a

Eutanasia

Sensitive content

Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Neff
@ciccillo un conto è essere contro l'accanimento terapeutico, un altro è essere pro eutanasia. Lasciar andare è una cosa, uccidere su richiesta secondo me è diverso.
in reply to Ann(in)a

Suicidio, genitori

Sensitive content

Questa voce è stata modificata (2 mesi fa)
in reply to Neff

Suicidio, genitori

Sensitive content

in reply to Giacomo Tesio

A quello mi riferivo, le specifiche sono un po' fumose e farraginose; per cui nelle implementazioni magari si interpreta male o si intruducono bachi non volendo ovviamente. Può anche essere che le mie modifiche creino problemi snche se al volo non cspisco come, essendo solo per markdown e poca roba della interfaccia web.

CC: @alephoto85@fedi.bobadin.icu

in reply to Anzû - 𒀭𒉎𒂂𒄷

nel contesto delle tue patch, le uniche ipotesi che mi vengono in mente sono:
- un problema di memoria che mimalloc rende evidente
- un problema di compatibilità fra mimalloc e curl.

@alephoto85@fedi.bobadin.icu